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  • Borsa di Milano: Avvio positivo sull’accordo tariffario — Bene auto e banche, giù Leonardo

    Borsa di Milano: Avvio positivo sull’accordo tariffario — Bene auto e banche, giù Leonardo

    La Borsa di Milano ha aperto in rialzo, con gli indici in crescita dopo l’annuncio dell’accordo commerciale raggiunto tra Stati Uniti e Unione Europea. L’intesa prevede un dazio del 15% sulle merci europee in entrata negli USA, insieme a importanti impegni da parte dell’UE per l’acquisto di energia e attrezzature militari americane.

    Secondo un operatore, l’accordo contribuisce a dissipare l’incertezza che aleggiava sui mercati dal “Giorno della Liberazione” del 2 aprile. “Dopo l’accordo al 15% con il Giappone, il mercato si aspettava un’intesa su termini simili anche con l’UE”, ha osservato Intermonte nel suo report quotidiano.

    Verso le 9:55, l’indice FTSE MIB segnava un rialzo di poco superiore all’1%.

    La notizia ha dato slancio al settore automobilistico. STELLANTIS (BIT:STLAM) è salita dell’1,2%, seguita da FERRARI (NYSE:RACE) in crescita dello 0,64%. BREMBO (BIT:BRE) ha fatto meglio con un +1,5%, mentre IVECO (BIT:IVG) ha registrato un calo dello 0,64%.

    Una clausola dell’accordo che prevede dazi zero per il settore aerospaziale ha favorito AVIO (BIT:AVIO), che ha guadagnato circa il 6%, secondo quanto riportato da Intermonte.

    Al contrario, il settore della difesa ha risentito negativamente dell’impegno dell’UE ad acquistare “quantitativi significativi” di armamenti e tecnologia militare statunitense. LEONARDO (BIT:LDO) ha perso il 2% e FINCANTIERI (BIT:FCT) è scesa dell’1,3%.

    Bene anche STM (BIT:STM), che ha registrato un rialzo del 2,8%.

    I titoli bancari hanno attratto forti acquisti. UNICREDIT (BIT:UCG) ha guadagnato l’1,9%, seguita da INTESA SANPAOLO (BIT:ISP) con un +1,3%. BANCO BPM (BIT:BAMI) è salita del 2% dopo che Unicredit ha ritirato l’offerta di acquisizione.

    Fuori dal FTSE MIB, EUROGROUP LAMINATIONS (BIT:EGLA) è rimasta stabile, senza variazioni di prezzo, nonostante l’annuncio di un’offerta pubblica di acquisto da parte dell’azionista di maggioranza a €3,85 per azione.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • 5 Grandi Mosse degli Analisti sull’IA: Amazon Alza il Target Price, Apple in Ritardo nella Corsa alla GenAI

    5 Grandi Mosse degli Analisti sull’IA: Amazon Alza il Target Price, Apple in Ritardo nella Corsa alla GenAI

    1. Apple Avvisata: Serve una Strategia GenAI o Rischia di Restare Indietro

    Needham ha lanciato un serio avvertimento sulla posizione di Apple (NASDAQ:AAPL) nella corsa all’intelligenza artificiale generativa (GenAI). L’analista Laura Martin ha avvertito che Apple rischia di perdere terreno rispetto ai concorrenti se non presenta una strategia chiara sull’IA in occasione della prossima trimestrale.

    “Non crediamo che Apple possa restare in disparte senza una strategia e un piano d’azione chiaramente definiti sulla GenAI”, ha scritto Martin.

    Secondo l’analista, il divario tecnologico tra iOS e Android si sta ampliando ogni trimestre, rappresentando un “rischio esistenziale” per un’azienda che basa gran parte dei suoi ricavi su iPhone e servizi correlati.

    Martin ha anche evidenziato i potenziali aumenti di spesa, suggerendo che Apple potrebbe presto annunciare un accordo di licenza plurimiliardario con Anthropic o un altro fornitore di LLM, oppure aumentare gli investimenti in infrastrutture interne per l’IA.

    Se Apple non integra rapidamente GenAI nel suo ecosistema, potrebbe perdere i migliori talenti nel campo dell’IA a favore di META (NASDAQ:META), OpenAI, Anthropic e altri, ha avvertito Martin.

    Il titolo Apple è in calo del 14% da inizio anno, contro un +8% dell’S&P 500, segno del crescente malumore degli investitori per il ritardo strategico. A differenza di Google (NASDAQ:GOOGL) e Amazon (NASDAQ:AMZN), Apple non ha ancora una fonte di ricavi legata alla GenAI, pur mantenendo un multiplo P/E di 27,7x, considerato elevato in un contesto di crescita rallentata.

    “Crediamo che il prezzo delle azioni AAPL possa scendere quando gli investitori comprenderanno il livello di investimenti necessario per recuperare il ritardo rispetto agli altri colossi tech che hanno adottato l’IA fin dall’inizio”, ha concluso Martin.


    2. Amazon: Bank of America Alza il Target Price su Prospettive Positive per Q2 e IA

    Bank of America ha alzato il target price di Amazon (NASDAQ:AMZN) da 248 a 265 dollari, mantenendo la raccomandazione Buy, grazie alle aspettative di risultati solidi nel secondo trimestre e a una crescente domanda per AWS, trainata dall’IA.

    La banca prevede ora ricavi per 164 miliardi di dollari nel secondo trimestre, oltre il consenso di 162 miliardi, e utili per 17,8 miliardi, superiori ai 17 miliardi stimati dagli analisti e ai 17,5 miliardi previsti da Amazon.

    Le previsioni si basano su dati interni di transazioni con carta e analisi Bloomberg Second Measure, che indicano un’ottima performance del business retail in Nord America.

    A livello internazionale, Bank of America prevede un impatto positivo dai cambi valutari: “L’euro è salito del 5% su base annua e dell’8% su base trimestrale rispetto al dollaro, favorendo i ricavi internazionali”, hanno scritto gli analisti.

    Per il terzo trimestre, la banca prevede una guidance di ricavi tra 169 e 174 miliardi e un EBIT GAAP compreso tra 14 e 18 miliardi—sotto il consenso di 19,4 miliardi. I recenti tagli di personale in AWS potrebbero migliorare i margini, insieme alla crescente domanda per soluzioni IA e al backlog in espansione.

    “AWS sarà il principale driver del titolo nella seconda metà del 2025”, si legge nella nota.

    Nonostante Amazon scambi a 13,4 volte l’EV/EBITDA stimato per il 2026, Bank of America ritiene che il titolo abbia “potenziale di espansione dei multipli”.


    3. AMD Promossa a Buy: Forte Domanda di CPU e GPU nei Data Center

    Erste Group ha alzato il rating su AMD (NASDAQ:AMD) da Hold a Buy, citando una forte domanda di computing ad alte prestazioni nei data center come fattore chiave per la crescita.

    L’analista Hans Engel ha affermato che AMD è ben posizionata per il 2025, con prospettive positive sia per i processori (CPU) che per le schede grafiche (GPU).

    “Per il 2025, AMD prevede ulteriore crescita grazie alla crescente richiesta di CPU e GPU ad alte prestazioni nei data center”, ha dichiarato Engel.

    L’analista prevede anche un miglioramento dei margini operativi nel medio termine, che dovrebbe portare a una significativa accelerazione degli utili.

    “Il prezzo delle azioni dovrebbe continuare a salire grazie alle buone prospettive di crescita della società”, ha aggiunto.


    4. ASML Miglior Titolo del Settore Semicap per il 2026 Secondo New Street

    New Street Research ha alzato il rating di ASML (NASDAQ:ASML) a Buy, con un target di prezzo di 790 euro. L’azienda è considerata ben posizionata nel lungo periodo grazie alla sua leadership nei sistemi di produzione di chip avanzati.

    Sebbene il consenso preveda una crescita dei ricavi del 2% per il 2025 (inferiore rispetto al range 6%–12% atteso per i competitor), New Street giudica questa stima troppo prudente. Secondo gli analisti, l’elevata esposizione di ASML al settore dei wafer di ultima generazione offre un potenziale di sovraperformance.

    Inoltre, il rischio di perdita di quote in Cina appare limitato, offrendo ulteriori margini di crescita. Anche la valutazione supporta l’upgrade: le azioni ASML scambiano a 25 volte gli utili futuri, meno rispetto ai livelli storici e ai competitor come KLA, con rischio contenuto di ulteriori ribassi.

    Il target di 790 euro si basa su un multiplo di 25x degli utili stimati per il 2027, pari a 31,90 euro per azione.


    5. BCA: L’IA Destabilizzerà la Politica Interna e la Sicurezza Globale

    Secondo BCA Research, l’intelligenza artificiale avrà un impatto destabilizzante sia sulla politica interna che sulla sicurezza internazionale. Lo ha dichiarato il capo stratega geopolitico Matt Gertken in una nota che commenta le recenti iniziative dell’ex presidente Trump per accelerare l’innovazione IA negli Stati Uniti e influenzare la politica monetaria della Fed.

    “L’intelligenza artificiale destabilizzerà la politica interna e la sicurezza internazionale”, ha scritto Gertken, evidenziando come l’IA possa aumentare la polarizzazione negli Stati Uniti e la sfiducia tra le potenze globali.

    Gertken prevede un aumento delle tasse sulle imprese e politiche fiscali più “creative” per contenere le grandi aziende tecnologiche. A livello geopolitico, i progressi in ambito militare guidati dall’IA potrebbero intensificare la diffidenza strategica, mentre la maggiore velocità dell’informazione non garantirà necessariamente una cooperazione più efficace.

    Secondo BCA, tutto ciò potrebbe amplificare la volatilità dei mercati e accelerare cambiamenti nelle politiche economiche, rendendo l’IA un fattore di instabilità per gli anni a venire.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Aggiornamento Settimanale dei Mercati Globali

    Aggiornamento Settimanale dei Mercati Globali

    Diversi accordi commerciali annunciati prima della scadenza dei dazi “reciproci”

    Stati Uniti

    I mercati toccano nuovi massimi grazie all’ottimismo sui commerci

    I mercati azionari statunitensi hanno registrato nuovi massimi storici, trainati dalle notizie positive sul fronte commerciale. L’S&P 500 e il Nasdaq hanno chiuso la seconda settimana consecutiva su nuovi record, mentre il Dow Jones ha guadagnato l’1,26%. Anche gli indici S&P MidCap 400 e Russell 2000 hanno registrato rialzi superiori allo 0,9%, con i titoli value leggermente in vantaggio rispetto ai growth.

    Gli investitori hanno accolto con favore gli accordi siglati dagli Stati Uniti con Giappone, Indonesia e Filippine. Inoltre, cresce l’attesa per un’intesa con l’Unione Europea prima del 1° agosto, quando entreranno in vigore dazi del 30% sui beni europei.

    Sul fronte degli utili societari, Alphabet ha guadagnato il 4,38% superando le aspettative grazie al focus sull’intelligenza artificiale, mentre Tesla ha perso il 4,12% dopo risultati inferiori al consenso.

    Il settore dei servizi guida l’espansione economica

    Secondo i dati preliminari di S&P Global, l’attività economica è cresciuta a un ritmo più sostenuto a luglio, con l’indice PMI composito salito a 54,6, il livello più alto degli ultimi sette mesi. La crescita è stata interamente trainata dai servizi, mentre il PMI manifatturiero è sceso a 49,5, segnalando contrazione.

    Mercato immobiliare ancora debole a causa dei tassi elevati

    Le vendite di case esistenti sono diminuite del 2,7% a giugno, scendendo a un tasso annualizzato di 3,93 milioni di unità. Il prezzo mediano ha raggiunto un nuovo massimo storico di 435.300 dollari, riflettendo una persistente carenza di offerta e l’impatto dei tassi ipotecari elevati.

    Obbligazioni e prestiti societari in movimento

    I rendimenti dei Treasury sono scesi leggermente, generando rendimenti positivi. I titoli investment grade hanno sovraperformato grazie al restringimento degli spread. Lunedì è stato il quarto giorno più attivo della storia per nuove emissioni nel mercato dei prestiti bancari, principalmente per operazioni di repricing.


    Europa

    Borse in rialzo con speranze su accordo UE-USA; BCE mantiene i tassi

    L’indice STOXX Europe 600 è salito dello 0,54%, sostenuto dall’ottimismo su un potenziale accordo commerciale con gli Stati Uniti, nonostante le minacce di controdazi da parte dell’UE. La Banca Centrale Europea ha mantenuto il tasso sui depositi al 2%, come previsto. Le parole della presidente Lagarde sono state interpretate come leggermente restrittive, rafforzando l’euro.

    L’attività economica nell’eurozona è cresciuta leggermente a luglio: il PMI composito è salito a 51,0. L’ottimismo è aumentato in Germania, ma è diminuito tra le imprese francesi.

    Regno Unito: dati economici in calo

    Nel Regno Unito, le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,9% a giugno, al di sotto delle aspettative. L’indice PMI composito è sceso a 51,0. Il mercato del lavoro si sta indebolendo, mentre l’aumento dei contributi sociali e dei dazi sta gravando sul settore privato.


    Giappone

    Le azioni giapponesi volano dopo l’accordo commerciale con gli USA

    I principali indici giapponesi, Nikkei 225 e TOPIX, sono saliti del 4,1% dopo l’annuncio di un accordo commerciale con gli Stati Uniti che limita al 15% i dazi sulle esportazioni giapponesi, evitando il temuto 25%. Il Giappone ha inoltre annunciato investimenti per 550 miliardi di dollari negli USA e maggiore apertura al commercio bilaterale.

    Possibile nuovo rialzo dei tassi della BoJ

    Nonostante l’incertezza politica interna, l’inflazione ha superato ancora il target della BoJ (2%), con l’indice dei prezzi di Tokyo in aumento del 2,9% annuo. I dati PMI mostrano espansione nei servizi ma una forte contrazione nella manifattura, che potrebbe migliorare dopo l’accordo con gli USA.


    Cina

    Le borse salgono in attesa della nuova tornata di colloqui commerciali con gli USA

    I mercati cinesi sono saliti grazie alle speranze di estendere la tregua commerciale con gli Stati Uniti. L’indice CSI 300 e lo Shanghai Composite sono cresciuti di oltre l’1,6%, mentre l’Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato il 2,27%.

    I colloqui si svolgeranno a Stoccolma e seguono quelli di Ginevra (maggio) e Londra (giugno), che hanno già prodotto sospensioni dei dazi e rimozione di restrizioni commerciali. La prospettiva di un dialogo stabile tra Washington e Pechino ha rassicurato i mercati.


    Altri Mercati Rilevanti

    Ungheria: tassi invariati, inflazione ancora una preoccupazione

    La Banca Centrale d’Ungheria ha mantenuto il tasso base al 6,50%, riconoscendo i rischi inflazionistici nonostante un’economia stagnante. La banca prevede una ripresa nel 2025, sostenuta da salari reali più alti, tagli fiscali e stimoli europei.

    Turchia: taglio dei tassi ma tono ancora restrittivo

    La Banca Centrale Turca ha ridotto il tasso principale dal 46,0% al 43,0%, segnalando una moderazione dell’inflazione. Tuttavia, ha mantenuto un approccio prudente, dichiarando che manterrà una politica monetaria restrittiva fino alla stabilizzazione dei prezzi.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Borse USA in leggero rialzo a fine settimana positiva

    Borse USA in leggero rialzo a fine settimana positiva

    I mercati azionari statunitensi hanno chiuso in leggero rialzo venerdì, con gli investitori intenti a valutare i risultati trimestrali delle aziende e le prospettive di nuovi accordi commerciali.

    Alle 09:32 ET, il Dow Jones Industrial Average era in aumento di 67 punti (+0,2%), l’indice S&P 500 guadagnava 9 punti (+0,1%), mentre il Nasdaq Composite risultava pressoché invariato.

    Tutti e tre i principali indici di Wall Street sono avviati a chiudere la settimana con guadagni. Il Dow e il Nasdaq registrano aumenti settimanali vicini all’1%, mentre l’S&P 500 è salito di circa l’1,1% dall’inizio della settimana.

    I forti risultati societari sono stati un fattore trainante. Finora, l’83% delle 155 aziende dell’S&P 500 che hanno pubblicato i propri bilanci ha superato le aspettative degli analisti, contribuendo a portare S&P 500 e Nasdaq a nuovi record, sia intraday che di chiusura, giovedì.

    Ottimismo sui negoziati commerciali

    Oltre agli utili positivi, il sentiment è stato rafforzato anche dalle notizie in ambito commerciale. L’annuncio di un accordo con il Giappone ha alimentato le speranze che possano seguire intese più ampie prima della scadenza del 1° agosto, data in cui dovrebbero entrare in vigore nuovi dazi.

    La Commissione Europea ha segnalato che una soluzione negoziata è possibile entro tale data, mentre funzionari di Stati Uniti e Cina si incontreranno la prossima settimana a Stoccolma per discutere un’eventuale estensione dei negoziati. I due paesi avevano già concordato nei mesi scorsi una riduzione reciproca dei dazi e firmato un accordo quadro, ma restano ancora in vigore tariffe comprese tra il 30% e il 50% su beni cinesi. Le parti cercano ora un’intesa più ampia.

    Intel delude, ma Deckers brilla

    Gli investitori stanno anche analizzando nuovi risultati trimestrali. Intel (NASDAQ: INTC) è scesa dopo aver previsto perdite maggiori del previsto per il terzo trimestre e annunciato un piano per ridurre il personale del 22%, portando la forza lavoro a 75.000 entro la fine dell’anno, tramite pensionamenti e altri metodi.

    Al contrario, Deckers (NYSE: DECK) è balzata in alto grazie a dati del primo trimestre superiori alle attese, trainati dalle vendite dei marchi Hoka e Ugg. Anche Paramount Global (NASDAQ: PARAA) è salita leggermente, dopo che la Federal Communications Commission ha approvato la fusione da 8 miliardi di dollari con Skydance Media.

    Prezzi del petrolio stabili dopo il rally

    I prezzi del petrolio sono rimasti stabili venerdì, dopo i guadagni della sessione precedente. Alle 09:38 ET, il Brent era invariato a 69,17 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate (WTI) scendeva dello 0,1% a 65,97 dollari.

    Entrambi i contratti avevano guadagnato oltre l’1% giovedì, dopo che i dati ufficiali avevano mostrato un forte calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti. I mercati petroliferi sono sostenuti anche dalle aspettative di nuovi accordi commerciali tra Washington e i suoi principali partner economici.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Barclays: Il calo delle tensioni sui dazi potrebbe aprire la strada a un breakout delle azioni europee

    Barclays: Il calo delle tensioni sui dazi potrebbe aprire la strada a un breakout delle azioni europee

    Secondo gli analisti di Barclays, le azioni europee potrebbero essere vicine a una svolta significativa, grazie a un miglioramento del sentiment sui rischi legati al commercio che hanno appesantito i mercati negli ultimi mesi.

    “La riduzione del tail risk legato ai dazi potrebbe dare slancio al rally di sollievo delle azioni UE e aprire la strada a un breakout,” ha scritto la banca nel suo ultimo aggiornamento sui mercati azionari, sottolineando i recenti sviluppi commerciali come possibile catalizzatore.

    I mercati hanno reagito positivamente dopo che un accordo commerciale tra Stati Uniti e Giappone ha fissato dazi del 15% sulla maggior parte delle importazioni — una cifra nettamente inferiore alle attese. Il Financial Times ha anche riferito che l’Unione Europea e gli Stati Uniti sono vicini a un accordo simile, anch’esso ben al di sotto del 30% proposto in passato dall’amministrazione Trump.

    “Crediamo che i mercati abbiano buoni motivi per accogliere con favore la riduzione del tail risk, poiché lo scenario peggiore dovrebbe essere evitato,” ha osservato Barclays, esprimendo fiducia che uno scenario di guerra commerciale sia ora meno probabile.

    Nonostante un guadagno del 10% da inizio anno, le azioni europee sono rimaste sostanzialmente piatte da aprile. Barclays considera i recenti progressi sul fronte commerciale un punto di svolta:
    “La rimozione del peso dei dazi è una condizione necessaria affinché il nostro scenario di breakout si concretizzi nella seconda metà dell’anno, e ora sembra che siamo sulla strada giusta.”

    Tuttavia, l’impatto economico dei dazi resta. Barclays avverte che un aumento delle tariffe dal 5% al 15% “avrà un impatto negativo sulla crescita a un certo punto.”

    Ciononostante, gran parte di questo effetto sembra già riflesso nelle stime sugli utili.
    “La crescita dell’EPS per il 2025E nei titoli sensibili ai dazi è stata rivista drasticamente al ribasso — ora a -20%,” ha aggiunto la banca, suggerendo che il mercato ha già scontato parte della pressione.

    La banca mantiene una posizione positiva su settori domestici come banche e telecomunicazioni, ma sta tornando a guardare anche ai titoli esportatori in ritardo. Gli analisti hanno inoltre sottolineato i segnali di stabilizzazione della crescita cinese come possibile supporto:
    “La stabilizzazione della crescita cinese potrebbe anche offrire ulteriore supporto agli esportatori europei,” hanno scritto, pur mantenendo cautela nei confronti dei settori con sfide strutturali come l’automotive.

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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wll Street, I future USA salgono leggermente mentre il mercato assorbe le trimestrali; Intel e Centene scendono, vola Deckers

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wll Street, I future USA salgono leggermente mentre il mercato assorbe le trimestrali; Intel e Centene scendono, vola Deckers

    I future azionari statunitensi sono saliti leggermente venerdì mattina, sostenuti da una stagione degli utili per lo più positiva, nonostante alcuni titoli abbiano mostrato movimenti pre-market significativi. Gli investitori guardano anche alla prossima riunione di politica monetaria della Federal Reserve.

    Ecco i principali titoli in movimento prima dell’apertura:

    • Intel (NASDAQ:INTC) è crollata dell’8% dopo aver previsto perdite superiori alle attese per il terzo trimestre. L’azienda ha anche annunciato un importante piano di ristrutturazione che prevede una riduzione della forza lavoro del 22%, portando l’organico a circa 75.000 dipendenti entro fine anno, tramite attriti e altre misure di contenimento dei costi.
    • Centene (NYSE:CNC) ha perso il 13% dopo aver riportato una perdita trimestrale a sorpresa. Costi sanitari più elevati legati ai suoi piani assicurativi hanno pesato sui risultati.
    • Deckers Outdoor (NYSE:DECK) è balzata del 12% grazie a una trimestrale sopra le attese, trainata dalla forte domanda per i marchi Hoka e Ugg.
    • Phillips 66 (NYSE:PSX) è salita dello 0,6% dopo aver superato le stime sugli utili del secondo trimestre, grazie a margini di raffinazione migliorati e minori costi di manutenzione.
    • Charter Communications (NASDAQ:CHTR) è scesa del 7,6% dopo aver deluso sulle trimestrali, con le perdite di clienti che continuano a pesare sui risultati.
    • Newmont (NYSE:NEM) ha guadagnato l’1,9% dopo aver superato le previsioni, sostenuta dall’aumento dei prezzi dell’oro e da una solida performance operativa.
    • Paramount Global (NASDAQ:PARA) è salita dell’1,1% dopo che le autorità americane hanno approvato la fusione da 8 miliardi di dollari con Skydance Media.
    • Boyd Gaming (NYSE:BYD) è aumentata dello 0,8% grazie a utili e ricavi trimestrali superiori alle attese, supportati da una domanda costante dei clienti principali e da un miglioramento nel gioco retail.
    • Sarepta Therapeutics (NASDAQ:SRPT) è scesa del 10% dopo che le autorità europee hanno espresso parere negativo sulla terapia genica Elevidys per la distrofia muscolare di Duchenne.

    Con le trimestrali dei big tech e la decisione della Fed all’orizzonte, i mercati si preparano a una settimana cruciale. Per ora, i future su Dow, S&P 500 e Nasdaq 100 indicano un’apertura lievemente positiva.

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  • Il dollaro si rafforza leggermente mentre i mercati guardano alla prossima riunione della Fed

    Il dollaro si rafforza leggermente mentre i mercati guardano alla prossima riunione della Fed

    Venerdì il dollaro statunitense è salito modestamente, recuperando da un minimo di due settimane, ma rimane su basi fragili mentre gli investitori valutano l’evoluzione del clima commerciale globale in vista della riunione della Federal Reserve della prossima settimana.

    Alle 04:35 ET (08:35 GMT), l’indice del dollaro, che misura il valore del biglietto verde rispetto a un paniere di sei valute, è aumentato dello 0,2% a 97,340. Nonostante il rialzo, il dollaro è destinato a chiudere la settimana con un calo di circa l’1%, segnando la sua performance più debole in un mese.

    Un po’ di supporto per il dollaro

    Mentre la settimana volge al termine, il dollaro trova un sostegno limitato, favorito dalle trattative per possibili accordi commerciali con l’Unione Europea e la Cina, due dei maggiori partner commerciali degli Stati Uniti. All’inizio della settimana, la Commissione Europea ha indicato che un accordo negoziato potrebbe essere raggiunto prima della scadenza del 1° agosto. Nel frattempo, funzionari USA e cinesi si incontreranno a Stoccolma la prossima settimana per discutere un’estensione dei tempi delle negoziazioni.

    L’attenzione del mercato si sposta ora sulla riunione della Federal Reserve della prossima settimana, in cui è ampiamente previsto che i tassi rimangano invariati. I trader scruteranno i commenti della Fed per indizi su quando potrebbe avvenire il prossimo aggiustamento di politica monetaria.

    “Rimaniamo dell’opinione che il dollaro possa trovare un po’ di stabilità quest’estate grazie all’inflazione elevata e ai ritardi nei tagli dei tassi della Fed – ma chiaramente questa visione si contrappone al diffuso pessimismo sul dollaro nel mercato,” hanno detto gli analisti di ING in una nota.

    L’euro vicino al massimo di quattro anni

    L’euro è sceso leggermente, con EUR/USD in calo dello 0,1% a 1,1745, ma rimane vicino al massimo di quasi quattro anni di 1,183 raggiunto all’inizio del mese. La Banca Centrale Europea ha mantenuto il tasso di riferimento al 2% giovedì, concludendo un anno di allentamenti per attendere chiarezza sulle future politiche commerciali USA.

    La presidente della BCE Christine Lagarde ha descritto l’economia come resiliente e meglio delle aspettative durante la conferenza stampa successiva. Tuttavia, i dati rilasciati venerdì hanno mostrato che il morale delle imprese tedesche è migliorato meno del previsto a luglio.

    L’istituto Ifo ha riportato un indice del clima aziendale di 88,6 per luglio, in lieve aumento rispetto a 88,4 di giugno, ma sotto la previsione di 89,0.

    “La ripresa dell’economia tedesca resta anemica,” ha dichiarato il presidente dell’Ifo Clemens Fuest.

    La sterlina scende a causa di dati deludenti sulle vendite al dettaglio nel Regno Unito

    La sterlina è scesa dello 0,4% a 1,3468 contro il dollaro dopo che i dati hanno mostrato che i volumi delle vendite al dettaglio nel Regno Unito sono aumentati dello 0,9% a giugno, meno del previsto 1,2%, recuperando meno di un terzo del calo del 2,8% di maggio. Le vendite di beni per la casa sono diminuite dello 0,1% per il secondo mese consecutivo mentre il mercato immobiliare continua a essere sotto pressione dopo i cambiamenti nella tassa di registro.

    Lo yen cala dopo dati sull’inflazione più deboli

    Altrove, USD/JPY è salito dello 0,5% a 147,71 dopo che i dati hanno indicato che l’inflazione dei prezzi al consumo a Tokyo è rallentata più del previsto a luglio, anche se l’inflazione core rimane sopra il target della Banca del Giappone. La BOJ dovrebbe mantenere i tassi invariati la prossima settimana, tra tariffe USA e turbolenze politiche interne.

    AUD/USD è sceso dello 0,4% a 0,6568 ma è comunque in rotta per un guadagno settimanale di circa l’1% dopo l’accordo commerciale tra Giappone e USA, mentre USD/CNY è salito dello 0,2% a 7,1672.

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  • La fiducia dei consumatori italiani cresce a luglio, mentre il morale delle imprese cala

    La fiducia dei consumatori italiani cresce a luglio, mentre il morale delle imprese cala

    A luglio, la fiducia dei consumatori italiani è salita a 97,2, rispetto a 96,1 di giugno, raggiungendo il livello più alto da febbraio, secondo i dati pubblicati venerdì dall’ISTAT, l’istituto nazionale di statistica.

    Questo aumento della fiducia dei consumatori ha superato le aspettative, dato che un sondaggio Reuters tra sette analisti prevedeva una mediana di 96,0.

    D’altra parte, l’indice complessivo del sentiment delle imprese, che aggrega i dati dei settori manifatturiero, retail, costruzioni e servizi, è leggermente diminuito a 93,6 a luglio, rispetto a 93,9 del mese precedente.

    L’ISTAT ha attribuito il calo del morale delle imprese al peggioramento del sentiment nei settori dei servizi e delle costruzioni.

    Tuttavia, il settore manifatturiero ha mostrato segnali di miglioramento, con il suo sottoindice che è salito a 87,8 da 87,3 di giugno, superando la mediana prevista di 87,7.

    Questi risultati contrastanti delineano un quadro complesso per l’economia italiana — la terza più grande dell’area euro — con un crescente ottimismo tra i consumatori e un atteggiamento più cauto da parte delle imprese.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Il mercato di Milano apre con cautela tra realizzi di profitto in vista della scadenza dei dazi USA

    Il mercato di Milano apre con cautela tra realizzi di profitto in vista della scadenza dei dazi USA

    Piazza Affari ha iniziato la giornata in lieve calo venerdì, influenzata da realizzi di profitto sui mercati europei, mentre gli investitori si mostrano cauti in vista della scadenza del 1° agosto per l’eventuale imposizione di pesanti dazi dagli Stati Uniti.

    Dopo i recenti rialzi alimentati dall’ottimismo su un possibile accordo commerciale tra USA e UE, i trader prendono una pausa. Ora l’attenzione si sposta sugli utili delle grandi aziende tecnologiche americane, sui dati occupazionali chiave e sulle prossime decisioni della Federal Reserve, tutte in programma la prossima settimana.

    Alle 9:30 il FTSE MIB segnava un calo dello 0,2%.

    ENI (BIT:ENI) è rimasta stabile dopo aver riportato risultati trimestrali penalizzati dal calo del prezzo del petrolio e dall’apprezzamento dell’euro, mentre WEBUILD (BIT:WBD) ha perso l’1%, confermando le stime nonostante una solida crescita nella prima metà dell’anno.

    Le azioni di PRYSMIAN (BIT:PRY), SAIPEM (BIT:SPM) e IVECO (BIT:IVG) hanno registrato perdite superiori al 2%, tra i cali più marcati della giornata.

    Le banche hanno mostrato risultati misti, con UNICREDIT (BIT:UCG) e BANCO BPM (BIT:BAMI) in rialzo di circa lo 0,5%, mentre MEDIOBANCA (BIT:MB) è scesa dello 0,6%.

    INTERPUMP (BIT:IP) si è distinta con un robusto guadagno del 4,8%.

    Nel frattempo, NEWPRINCES è rimasta un titolo a basso prezzo ma è salita di circa il 6%, sulla scia delle speculazioni legate all’acquisizione da 1 miliardo di euro delle attività italiane di Carrefour (EU:CA).

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Il profitto di Eni nel secondo trimestre cala del 25% a causa del calo dei prezzi del petrolio e dell’apprezzamento dell’euro

    Il profitto di Eni nel secondo trimestre cala del 25% a causa del calo dei prezzi del petrolio e dell’apprezzamento dell’euro

    Venerdì Eni (BIT:ENI) ha comunicato un calo del 25% dell’utile netto rettificato nel secondo trimestre, che si attesta a 1,13 miliardi di euro rispetto a 1,52 miliardi di euro dell’anno precedente. I risultati sono stati influenzati dal calo dei prezzi del greggio e dal rafforzamento dell’euro rispetto al dollaro statunitense.

    L’EBIT rettificato proforma è sceso del 35%, raggiungendo 2,68 miliardi di euro, rispetto a 4,11 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2024.

    La società energetica italiana ha indicato come principali fattori esterni la diminuzione del 20% anno su anno del prezzo del Brent e un apprezzamento del 5% dell’euro rispetto al dollaro.

    I ricavi del gruppo sono diminuiti del 14%, passando da 21,72 miliardi a 18,77 miliardi di euro, mentre l’utile ante imposte rettificato è sceso del 36%, attestandosi a 2,2 miliardi di euro.

    Il tasso effettivo di imposizione fiscale è migliorato al 46,6%, rispetto al 55% dello stesso periodo dello scorso anno, grazie a una composizione geografica più favorevole degli utili.

    Il segmento esplorazione e produzione ha registrato un EBIT rettificato proforma di 2,42 miliardi di euro, in calo del 33% rispetto all’anno precedente. I prezzi realizzati di petrolio e gas sono diminuiti rispettivamente del 17% e del 28%, parzialmente compensati da sviluppi a basso costo e controlli rigorosi sui costi.

    Il portafoglio globale di gas e LNG e l’unità Power di Eni hanno segnato un aumento del 9% dell’EBIT rettificato proforma, arrivando a 387 milioni di euro, beneficiando dell’ottimizzazione del portafoglio e di accordi contrattuali.

    Enilive ha riportato un EBIT di 129 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, poiché un marketing solido ha compensato margini più deboli sui biocarburanti.

    Plenitude ha registrato un EBIT di 133 milioni di euro, in calo dell’11%, penalizzato da margini retail più deboli nonostante la maggiore capacità nelle rinnovabili.

    Le attività di raffinazione si sono avvicinate al pareggio, in calo rispetto al profitto registrato l’anno precedente, mentre la divisione chimica ha registrato una perdita di 184 milioni di euro, sebbene la società abbia evidenziato segnali di miglioramento derivanti dalla ristrutturazione in corso.

    La produzione di idrocarburi ha avuto una media di 1,668 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno, in calo del 3% rispetto al secondo trimestre 2024, principalmente a causa della vendita di asset in Nigeria, Alaska e Congo.

    La produzione di liquidi è aumentata del 6%, raggiungendo 825.000 barili al giorno, mentre quella di gas naturale è diminuita del 9%, attestandosi a 4,42 miliardi di piedi cubi al giorno.

    Il flusso di cassa operativo prima delle variazioni del capitale circolante è stato pari a 2,78 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,91 miliardi dell’anno precedente.

    Gli investimenti in capitale hanno raggiunto i 2,03 miliardi di euro, leggermente inferiori ai 2,13 miliardi di euro dello stesso periodo dell’anno scorso.

    Eni ha restituito agli azionisti 1 miliardo di euro, di cui 760 milioni in dividendi e 280 milioni in riacquisti di azioni.

    L’indebitamento netto al netto dei leasing è sceso a 10,2 miliardi di euro al 30 giugno, rispetto ai 12,1 miliardi di fine 2024. Nel trimestre la società ha inoltre incassato 0,6 miliardi di euro da vendite di asset.

    Per la prima metà del 2025, l’utile netto rettificato attribuibile agli azionisti è stato pari a 2,55 miliardi di euro, in calo del 18% rispetto allo stesso periodo del 2024.

    L’EBIT rettificato proforma per il semestre è stato di 6,36 miliardi di euro, con un calo del 23%.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.