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  • Aggiornamento Settimanale dei Mercati Globali

    Aggiornamento Settimanale dei Mercati Globali

    L’inflazione accelera negli Stati Uniti mentre gli utili societari spingono i mercati ai massimi storici


    Stati Uniti

    Utili solidi sostengono i mercati azionari
    Gli indici S&P 500 e Nasdaq Composite hanno raggiunto nuovi massimi storici durante la settimana, sostenuti da solidi risultati trimestrali delle aziende e da dati economici favorevoli. Anche il Russell 2000 (piccole capitalizzazioni) ha registrato un rialzo, mentre il Dow Jones Industrial Average e l’S&P Midcap 400 hanno chiuso leggermente in calo.

    La stagione degli utili è iniziata con forza: martedì le principali banche, tra cui JPMorgan Chase e Citigroup, hanno riportato risultati superiori alle attese per il secondo trimestre. Successivamente, anche aziende come PepsiCo, United Airlines e Netflix hanno superato le previsioni degli analisti.

    NVIDIA ha registrato un forte rialzo dopo aver annunciato di aver ottenuto l’autorizzazione dal governo Trump per vendere i propri chip di intelligenza artificiale H2O alla Cina. La società, che ha recentemente superato i 4.000 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, è stata tra le protagoniste della settimana.

    Inflazione in rialzo e vendite al dettaglio in ripresa
    A giugno, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dello 0,3% su base mensile, il dato più alto degli ultimi cinque mesi, in linea con le attese del mercato. Su base annua, l’inflazione è salita al 2,7% dal 2,4% di maggio. L’inflazione core, che esclude alimentari ed energia, è salita al 2,9%.

    Le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,6% a giugno, dopo un calo dello 0,9% in maggio. A metà settimana, i mercati sono stati temporaneamente sotto pressione dopo indiscrezioni secondo cui il presidente Trump avrebbe preso in considerazione la rimozione del presidente della Fed, Jerome Powell. Tuttavia, i mercati si sono ripresi rapidamente dopo che Trump ha smentito tali intenzioni.

    Obbligazioni societarie meglio dei titoli del Tesoro
    I rendimenti dei Treasury a medio e lungo termine sono rimasti stabili, mentre quelli a breve termine sono leggermente diminuiti, in un clima di incertezza sulla guida della Fed. Il mercato delle obbligazioni societarie investment-grade ha sovraperformato rispetto ai titoli governativi, con nuove emissioni ben accolte e in linea con le attese.


    Europa

    Mercati contrastati; inflazione nel Regno Unito oltre le attese
    L’indice paneuropeo STOXX Europe 600 ha chiuso la settimana poco variato, con gli investitori in attesa di sviluppi nei negoziati commerciali tra USA ed Europa. I principali indici hanno mostrato un andamento misto: il FTSE MIB italiano è salito dello 0,58%, mentre CAC 40 (Francia) e DAX (Germania) sono rimasti stabili. Il FTSE 100 britannico è salito dello 0,57%, sostenuto dall’indebolimento della sterlina.

    Debolezza nel mercato del lavoro e inflazione elevata nel Regno Unito
    L’inflazione nel Regno Unito è salita inaspettatamente al 3,6% a giugno (dal 3,4% di maggio), trainata soprattutto dall’aumento dei prezzi dei carburanti. L’inflazione dei servizi è rimasta alta al 4,7%, un segnale preoccupante per la Banca d’Inghilterra.

    Il mercato del lavoro ha mostrato segnali di rallentamento: il tasso di disoccupazione è salito al 4,7%, il livello più alto degli ultimi quattro anni, mentre il numero di dipendenti è sceso di 41.000 a giugno. La crescita salariale è rallentata al 5,0%, pur rimanendo sopra le stime.

    Ripresa della produzione industriale nell’Eurozona
    A maggio, la produzione industriale dell’area euro è cresciuta dell’1,7%, superando le aspettative e recuperando dopo il calo del 2,2% di aprile. A guidare l’aumento sono stati l’energia, i beni strumentali e i beni di consumo non durevoli. Su base annua, la crescita è accelerata al 3,7%.

    Il surplus commerciale del blocco si è ampliato a 16,2 miliardi di euro, da 12,7 miliardi dell’anno precedente, grazie a un aumento delle esportazioni e a una riduzione delle importazioni.

    Ottimismo in Germania ai massimi da tre anni
    L’indice ZEW sulla fiducia economica in Germania è salito per il terzo mese consecutivo, raggiungendo 52,7 punti, il livello più alto dal febbraio 2022. L’ottimismo è sostenuto dalle attese di nuovi stimoli e da un possibile accordo commerciale tra UE e Stati Uniti.


    Asia-Pacifico

    Giappone: guadagni modesti in attesa delle elezioni
    I mercati giapponesi hanno registrato progressi contenuti. Il Nikkei 225 è salito dello 0,63% e il TOPIX dello 0,40%, mentre gli investitori attendono l’esito delle elezioni per la Camera Alta del 20 luglio. Si teme che la coalizione di governo di Shigeru Ishiba possa perdere la maggioranza, aumentando l’incertezza politica.

    Il rendimento del bond a 10 anni è salito all’1,53%, mentre lo yen si è indebolito attestandosi a metà del range di 148 contro il dollaro.

    Inflazione in calo ed esportazioni deboli
    L’inflazione core è cresciuta del 3,3% su base annua a giugno, meno del previsto e in calo rispetto al 3,7% di maggio, grazie a minori costi energetici. Le esportazioni sono diminuite dello 0,5% rispetto all’anno precedente, deludendo le attese. Gli USA hanno annunciato un nuovo dazio del 25% sulle importazioni dal Giappone a partire dal 1° agosto, anche se i colloqui proseguono.

    Cina: PIL solido, ma permangono rischi
    I mercati cinesi hanno chiuso in rialzo. L’indice CSI 300 ha guadagnato l’1,09% e lo Shanghai Composite lo 0,69%, mentre l’Hang Seng di Hong Kong è avanzato del 2,84%.

    Il PIL del secondo trimestre è cresciuto del 5,2% su base annua, leggermente sopra le attese, riducendo la pressione per nuovi stimoli nel breve periodo. Tuttavia, permangono rischi legati alla deflazione, alla debolezza dei consumi e a possibili nuove tensioni commerciali con gli USA.

    Il mercato immobiliare cinese continua a essere un freno per la domanda interna: i prezzi delle nuove abitazioni sono scesi dello 0,27% a giugno e quelli delle case esistenti dello 0,61%. Le vendite residenziali sono crollate del 12,6% rispetto all’anno precedente, il calo più marcato del 2025.


    Altri Mercati Chiave

    Indonesia: taglio dei tassi e accordo commerciale con gli USA
    La banca centrale ha tagliato il tasso di riferimento dal 5,50% al 5,25%, citando previsioni inflazionistiche in calo e la necessità di sostenere la crescita. Gli Stati Uniti e l’Indonesia hanno concluso un accordo commerciale che prevede un dazio del 19% (inferiore al 32% inizialmente proposto) sulle esportazioni indonesiane. Inoltre, l’Indonesia ha concordato l’acquisto di aerei Boeing e prodotti energetici e agricoli americani per oltre 20 miliardi di dollari.

    Perù: tassi invariati, inflazione stabile
    La banca centrale peruviana ha mantenuto il tasso di riferimento al 4,50%, come previsto. L’inflazione si è attestata all’1,7% a giugno, mentre le aspettative a 12 mesi sono rimaste stabili al 2,3%, all’interno dell’obiettivo. Tuttavia, i responsabili politici hanno segnalato che l’aumento delle aspettative inflazionistiche globali potrebbe rallentare il ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo nel medio termine.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Borsa oggi: l’S&P 500 chiude piatto tra nuove tensioni commerciali con l’UE

    Borsa oggi: l’S&P 500 chiude piatto tra nuove tensioni commerciali con l’UE

    I mercati statunitensi hanno chiuso in modo contrastato venerdì, con l’S&P 500 praticamente invariato, mentre riaffiorano i timori di una guerra commerciale con l’Unione Europea. Nonostante la chiusura piatta, l’indice ha comunque registrato un guadagno settimanale.

    Alla chiusura, il Dow Jones Industrial Average è sceso di 142 punti (-0,3%), l’S&P 500 ha perso solo lo 0,01%, mentre il NASDAQ Composite è salito dello 0,1%.

    I timori sono stati alimentati da un rapporto del Financial Times, secondo cui il presidente Donald Trump starebbe valutando l’introduzione di dazi tra il 15% e il 20% sulle importazioni dall’Unione Europea. Questa misura supererebbe il 10% proposto dall’UE, suggerendo un possibile stallo nei negoziati. Con la scadenza del 1° agosto sempre più vicina, Trump sembra voler aumentare la pressione sull’UE per ottenere concessioni più significative.


    Prosegue la stagione delle trimestrali

    Gli investitori continuano a monitorare con attenzione la pubblicazione dei risultati del secondo trimestre, che finora hanno mostrato toni generalmente positivi:

    • American Express (AXP) è salita dopo aver superato le attese sugli utili, sostenuta dalla spesa solida dei clienti più abbienti.
    • 3M (MMM) ha guadagnato terreno grazie al miglioramento delle stime di profitto annuale, favorito da tagli ai costi e da un focus su prodotti a margine elevato.
    • Charles Schwab (SCHW) è salita dopo risultati robusti, trainati dalla crescita degli asset dei clienti e da margini di interesse più ampi.
    • Netflix (NFLX) ha riportato utili solidi e ha rivisto al rialzo le previsioni di fatturato per l’anno. Tuttavia, il titolo ha perso terreno poiché i risultati non hanno soddisfatto le alte aspettative del mercato. Nonostante ciò, Netflix ha guadagnato oltre il 43% da inizio anno, grazie all’ottimismo sulla sua posizione dominante nel settore streaming.

    La prossima settimana sarà ricca di nuove trimestrali, con attese le pubblicazioni di Coca-Cola (KO), Texas Instruments (TXN), Alphabet (GOOGL) e Tesla (TSLA).


    Migliora la fiducia dei consumatori e si raffreddano le aspettative di inflazione

    L’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan è salito a 61,8, superando le stime di 61,5. Le aspettative di inflazione a un anno sono scese al 4,4%, rispetto al 5,0% precedente.

    Anche gli ultimi dati macroeconomici sono stati positivi: le vendite al dettaglio hanno superato le previsioni, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono state inferiori al previsto, e l’inflazione di giugno si è mantenuta in linea con le attese. Tuttavia, i dazi stanno iniziando a far salire i prezzi di alcuni beni.

    In questo contesto, la Federal Reserve mantiene un atteggiamento prudente. Sebbene il presidente Jerome Powell continui con un approccio attendista, il governatore Christopher Waller ha dichiarato giovedì che un taglio dei tassi già alla prossima riunione potrebbe essere giustificato, alla luce dei crescenti rischi per l’economia.

    Waller ha anche sottolineato che l’aumento dei prezzi legato ai dazi probabilmente sarà temporaneo e non rappresenterà una tendenza strutturale.

    Nel frattempo, crescono le pressioni su Powell da parte del presidente Trump, che continua a spingere per una rapida riduzione del costo del denaro per stimolare l’economia.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei mostrano performance contrastanti mentre le preoccupazioni sui dazi si attenuano grazie a dati USA solidi

    DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei mostrano performance contrastanti mentre le preoccupazioni sui dazi si attenuano grazie a dati USA solidi

    Le azioni europee hanno registrato risultati misti venerdì, sostenute in parte da indicatori economici statunitensi incoraggianti e da solidi utili nel settore tecnologico, che hanno temporaneamente alleviato i timori legati ai dazi.

    Il DAX tedesco è sceso dello 0,3%, mentre il CAC 40 francese ha guadagnato lo 0,1% e il FTSE 100 di Londra lo 0,2%.

    Sul fronte economico, i prezzi alla produzione in Germania hanno continuato la loro tendenza al ribasso, calando per il quarto mese consecutivo a giugno, trainati dalla diminuzione dei costi energetici, secondo Destatis. L’indice dei prezzi alla produzione ha registrato un calo dell’1,3% su base annua, accelerando rispetto al -1,2% di maggio.

    Tra le notizie aziendali, l’azienda di ingegneria Senior (LSE:SNR) è salita dopo aver annunciato la vendita della divisione Aerostrutture per un massimo di 200 milioni di sterline e un programma di riacquisto azionario da 40 milioni di sterline.

    Anche Burberry Group (LSE:BRBY), azienda di beni di lusso, ha visto un aumento delle azioni dopo una performance migliore del previsto nelle vendite comparabili del primo trimestre.

    Il gigante chimico BASF SE (TG:BAS) è salito dopo aver siglato un contratto di fornitura di gas naturale di dieci anni con Equinor.

    Il contractor della difesa Saab (BIT:1SAAB) è balzato in avanti dopo aver riportato profitti e vendite del secondo trimestre superiori alle aspettative.

    Al contrario, le azioni di Salzgitter AG (TG:SZG) sono crollate dopo che il produttore tedesco di acciaio ha rivisto al ribasso le previsioni per l’intero anno a causa di un secondo trimestre debole.

    Il colosso farmaceutico GSK (LSE:GSK) ha subito pressioni dopo che un comitato consultivo della FDA statunitense ha sconsigliato l’approvazione del suo trattamento per il cancro del sangue, Blenrep.

    Infine, Electrolux, produttore svedese di elettrodomestici, ha subito un forte calo nonostante abbia riportato utili operativi del secondo trimestre superiori alle previsioni.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Le azioni USA pronte a salire grazie ai dati economici e ai risultati societari

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Le azioni USA pronte a salire grazie ai dati economici e ai risultati societari

    I mercati statunitensi sembrano pronti ad aprire in rialzo venerdì, consolidando i forti guadagni degli ultimi due giorni. Rapporti economici positivi e risultati trimestrali solidi stanno attenuando le preoccupazioni sulle politiche commerciali del Presidente Trump.

    Le azioni di 3M (NYSE:MMM) sono salite del 2,7% nel pre-mercato dopo aver superato le aspettative del secondo trimestre e rivisto al rialzo le previsioni di vendita. Anche American Express (NYSE:AXP) ha impressionato con utili trimestrali migliori del previsto, sostenendo un clima positivo sui mercati.

    Netflix (NASDAQ:NFLX), invece, ha perso il 2,9% nel pre-mercato nonostante abbia superato le previsioni di ricavi, a causa di timori su margini di profitto in calo nel resto dell’anno.

    Le azioni del settore immobiliare potrebbero trovare supporto dopo il rapporto del Dipartimento del Commercio che ha mostrato una ripresa più forte del previsto nelle nuove costruzioni di case a giugno.

    Giovedì, Nasdaq e S&P 500 hanno raggiunto nuovi massimi storici di chiusura, con guadagni rispettivamente dello 0,7% e dello 0,5%, mentre il Dow è salito dello 0,5%.

    Le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,6% a giugno, molto oltre le aspettative, e le richieste di sussidi di disoccupazione sono scese al minimo degli ultimi tre mesi, sottolineando la solidità dell’economia USA. I prezzi delle importazioni sono aumentati moderatamente, meno del previsto.

    I settori tecnologia, servizi petroliferi, finanza, acciaio e software hanno guidato i guadagni, mentre sanità e farmaceutica hanno registrato performance inferiori.

    Chris Zaccarelli, CIO di Northlight Asset Management, ha evidenziato come la spesa dei consumatori e il mercato del lavoro robusto continuino a sostenere il rally azionario, nonostante le tensioni commerciali e valutazioni elevate.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, I futures USA salgono mentre Netflix pubblica gli utili; sentiment del Michigan e regolamentazioni crypto al centro dell’attenzione

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, I futures USA salgono mentre Netflix pubblica gli utili; sentiment del Michigan e regolamentazioni crypto al centro dell’attenzione

    I futures sulle azioni statunitensi sono saliti moderatamente venerdì mentre gli investitori monitoravano gli aggiornamenti sugli utili e attendevano dati economici chiave. Netflix (NASDAQ:NFLX) ha riportato risultati trimestrali migliori delle attese, ma le azioni sono scese dopo che gli analisti hanno segnalato che i risultati non hanno pienamente soddisfatto le elevate aspettative. L’attenzione si sposta anche sull’indice del sentiment dei consumatori in arrivo, mentre Bitcoin è salito dopo l’approvazione da parte della Camera degli Stati Uniti di tre importanti disegni di legge per stabilire regole chiare sulle valute digitali.

    Futures mostrano guadagni moderati

    I futures a Wall Street erano leggermente in rialzo venerdì, indicando una continuazione dei guadagni della sessione precedente sostenuti da solidi report sugli utili del secondo trimestre e segni di crescita economica costante nonostante le incertezze sui dazi.

    Alle 03:51 ET, i futures sul Dow erano in rialzo di 64 punti (0,1%), quelli sull’S&P 500 erano saliti di 8 punti (0,1%) e quelli sul Nasdaq 100 avevano aggiunto 27 punti (0,1%).

    Gli indici principali hanno registrato guadagni giovedì, supportati da risultati aziendali positivi e commenti incoraggianti dei dirigenti. I dati economici della settimana indicano inoltre che l’economia USA sta accelerando, anche se le pressioni inflazionistiche legate alla politica commerciale aggressiva del Presidente Donald Trump persistono.

    Gli economisti avvertono che i dazi potrebbero far aumentare i prezzi e rallentare la crescita, anche se l’impatto preciso resta incerto.

    “[Il] nostro caso base rimane che i dazi imposti alla fine non causeranno una recessione — anche se prevediamo un rallentamento della crescita,” hanno detto gli analisti di Capital Economics in una nota.

    Aggiornamento sugli utili di Netflix

    Le azioni di Netflix sono leggermente scese nel trading after-hours nonostante utili e previsioni solidi per il secondo trimestre. La società ha registrato un utile per azione diluito di 7,19 $, superando le stime di 7,08 $, trainata dal successo della serie di punta “Squid Game”, secondo dati LSEG citati da Reuters.

    Netflix ha anche alzato la guida sui ricavi annuali a una forchetta tra 44,8 e 45,2 miliardi di dollari, rispetto ai 44,5 miliardi precedenti.

    La società ha sottolineato che la previsione migliorata è stata in parte dovuta al recente indebolimento del dollaro USA, che gli analisti di Vital Knowledge hanno definito una “fonte di bassa qualità.”

    Thomas Monteiro di Investing.com ha commentato che le previsioni “ora sembrano piuttosto conservative,” aggiungendo che ciò è “problematico per un titolo valutato come perfetto.” Le azioni Netflix sono aumentate di oltre il 43% quest’anno, sostenute dalla speranza che la società continui a rafforzare la propria posizione nello streaming.

    Rapporto sul sentiment dei consumatori del Michigan

    Gli investitori attendono il dato mensile sul sentiment dei consumatori dall’Università del Michigan, che dovrebbe mostrare un leggero aumento a luglio con aspettative di inflazione stabili.

    “Vedremo se le aspettative di inflazione a un anno sono continuate a diminuire: attualmente sono al 5%, anche se le opinioni divergono nettamente tra rispondenti democratici (molto alte) e repubblicani (molto basse),” hanno detto gli analisti di ING.

    Questa pubblicazione segue una settimana di solide vendite al dettaglio e richieste di sussidi di disoccupazione inferiori alle previsioni, rafforzando la percezione di un’economia resiliente nonostante le pressioni tariffarie.

    Waller della Fed sostiene un taglio dei tassi

    In questo contesto, la Federal Reserve ha adottato un approccio prevalentemente attendista sulle decisioni sui tassi. Tuttavia, il Governatore della Fed Christopher Waller ha dichiarato giovedì che un taglio dei tassi nella prossima riunione è giustificato, citando rischi crescenti per l’economia.

    Ha suggerito che l’impatto inflazionistico dei dazi è probabilmente temporaneo e non duraturo.

    “Ha senso tagliare” il tasso di politica monetaria di 25 punti base durante la riunione Fed del 29-30 luglio, ha detto Waller a un evento.

    I commenti arrivano mentre il Presidente Trump aumenta la pressione sul Presidente della Fed Jerome Powell per abbassare rapidamente i costi di finanziamento. Powell, sottolineando l’indipendenza della Fed, preferisce una strategia cauta per valutare pienamente gli effetti dei dazi.

    Bitcoin sale dopo l’approvazione di leggi sulla regolamentazione crypto alla Camera USA

    Bitcoin ha superato temporaneamente i 120.000 $ nel trading asiatico di venerdì, dirigendosi verso il quarto guadagno settimanale consecutivo dopo che la Camera degli Stati Uniti ha approvato tre disegni di legge volti a stabilire un quadro regolamentare per le criptovalute.

    Alle 03:52 ET, Bitcoin era scambiato in rialzo dell’1,1% a 119.583,3 $.

    All’inizio della settimana, Bitcoin aveva raggiunto massimi record oltre i 123.000 $, ma la presa di profitto e le preoccupazioni sull’approvazione definitiva delle leggi crypto hanno limitato i guadagni.

    Il “GENIUS Act”, approvato con un voto bipartisan di 308-122, richiede agli emittenti di stablecoin di mantenere riserve equivalenti in dollari di alta qualità e sottoporsi a audit regolari, con supervisione federale e statale.

    Altri due disegni di legge approvati sono il CLARITY Act, che chiarisce la giurisdizione tra SEC e CFTC sulle token digitali, e l’Anti-CBDC Surveillance State Act, che vieta alla Fed di emettere una valuta digitale della banca centrale senza il consenso esplicito del Congresso.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Il dollaro scende leggermente ma punta a guadagni settimanali grazie a solidi dati economici USA

    Il dollaro scende leggermente ma punta a guadagni settimanali grazie a solidi dati economici USA

    Il dollaro statunitense è sceso modestamente venerdì, ma era destinato a segnare un secondo guadagno settimanale consecutivo, poiché dati economici solidi hanno rafforzato le aspettative che la Federal Reserve possa posticipare i tagli ai tassi di interesse.

    Alle 04:15 ET (08:15 GMT), l’Indice del Dollaro, che misura il valore del biglietto verde contro sei valute principali, è sceso dello 0,4% a 98,100. Nonostante il calo, l’indice era in procinto di chiudere la settimana con un guadagno dello 0,7%, dopo un aumento di quasi l’1% la settimana precedente.

    Forza del dollaro supportata dalla resilienza economica

    Gli ultimi dati economici hanno mostrato una solidità continua dell’economia USA, rafforzando l’ipotesi che la Fed possa ritardare l’allentamento della politica monetaria.

    I dati di giovedì hanno mostrato che le vendite al dettaglio di giugno hanno superato le previsioni, mentre le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scese al minimo degli ultimi tre mesi, segnalando una forte attività dei consumatori.

    All’inizio della settimana, un rapporto ha indicato che l’inflazione dei consumatori è aumentata al ritmo più veloce degli ultimi cinque mesi, probabilmente influenzata dai dazi.

    “Una delle nostre principali previsioni per quest’estate è che questo ritorno alla ‘funzionalità’ del dollaro riduce la probabilità di nuove vendite – a meno che Trump non licenzi il presidente della Fed Jay Powell (come ha mostrato il breve crollo del dollaro di mercoledì) o non aumenti il protezionismo oltre la tolleranza attuale dei mercati, soprattutto contro la Cina,” hanno scritto gli analisti di ING in una nota.

    “Non ce lo aspettiamo e vediamo ancora un certo supporto al dollaro nei prossimi mesi mentre si smonta la scommessa sui 14 punti base prezzati nel contratto Fed di settembre.”

    I mercati attualmente prezzano circa 45 punti base di tagli ai tassi Fed per il resto dell’anno, leggermente meno rispetto a inizio settimana, quando erano vicini a 50 punti base.

    Il calendario di venerdì include importanti dati sulle abitazioni e l’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan.

    Euro si riprende dalle minime, sterlina appesantita dai dati UK deboli

    L’euro è salito dello 0,3% a 1,1623 contro il dollaro, recuperando da un minimo di tre settimane a 1,1556 registrato giovedì. Tuttavia, è destinato a perdere circa lo 0,6% nella settimana.

    I prezzi alla produzione tedeschi sono diminuiti dell’1,3% su base annua a giugno, in linea con le previsioni. Nel frattempo, la lettura finale dell’inflazione dell’Eurozona ha confermato un aumento annuo dei prezzi al consumo del 2,0%, in linea con l’obiettivo della BCE.

    Con pressioni inflazionistiche limitate in Germania, la BCE potrebbe avere margine per ulteriori stimoli. Tuttavia, i dazi del 30% minacciati da Trump sulle importazioni UE potrebbero complicare le decisioni della banca centrale.

    Dopo la riunione di giugno, la BCE ha indicato che probabilmente manterrà i tassi di interesse invariati entro fine mese. ING ha però avvertito che potrebbero esserci sorprese.

    “Detto ciò, la riunione BCE potrebbe rivelarsi meno noiosa del previsto,” ha detto ING. “Un taglio è altamente improbabile vista la comunicazione recente, ma i rischi legati ai dazi e un euro forte potrebbero rivitalizzare un fronte accomodante che sembrava ormai orientato verso una svolta neutrale.”

    Nel frattempo, il GBP/USD è salito dello 0,2% a 1,3432 ma è comunque destinato a perdere circa lo 0,5% nella settimana. I dati recenti mostrano un aumento del tasso di disoccupazione nel Regno Unito e una contrazione del PIL a maggio, suggerendo che la Banca d’Inghilterra dovrà continuare ad abbassare i tassi.

    Yen giù per incertezza politica

    La coppia USD/JPY è salita dello 0,1% a 148,63, con lo yen destinato a perdere circa lo 0,8% nella settimana a causa dei timori che la coalizione di governo in Giappone possa perdere la maggioranza.

    Un governo più debole potrebbe dare maggior peso ai partiti d’opposizione che spingono per tagli alla tassa sui consumi per alleviare l’impatto dell’inflazione sui cittadini.

    I dati di venerdì hanno mostrato che l’inflazione core in Giappone è rallentata leggermente a giugno, ma è rimasta sopra l’obiettivo del 2% della Banca del Giappone.

    Dollaro australiano e yuan in movimento

    Il dollaro australiano è rimbalzato dello 0,5% a 0,6516 dopo essere sceso al livello più basso da oltre tre settimane, a causa di dati sull’occupazione deboli che hanno alimentato le attese per un taglio dei tassi da parte della RBA.

    Lo yuan cinese è leggermente sceso, con il USD/CNY in calo dello 0,1% a 7,1782.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • L’oro stabile, il platino brilla con un forte rialzo settimanale

    L’oro stabile, il platino brilla con un forte rialzo settimanale

    I prezzi dell’oro sono rimasti sostanzialmente invariati nelle prime ore della sessione asiatica di venerdì, mentre i solidi dati economici statunitensi hanno sostenuto il dollaro e favorito l’appetito per il rischio, riducendo l’interesse per i beni rifugio.

    Alle 05:16 GMT, l’oro spot si attestava a 3.339,61 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro di settembre erano stabili a 3.344,62 dollari. Nonostante qualche guadagno infrasettimanale, il metallo è destinato a chiudere la settimana con una perdita dello 0,5%, penalizzato dai rendimenti USA in aumento e dai dati macroeconomici solidi.

    Vendite al dettaglio USA forti, scommesse su tagli dei tassi in calo

    I mercati hanno reagito positivamente ai dati sulle vendite al dettaglio di giugno, migliori delle attese, segnalando una continua resilienza dei consumi statunitensi. Questi dati, insieme a un’inflazione persistente, hanno raffreddato le aspettative di un imminente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.

    Con la prospettiva di tassi elevati più a lungo, il dollaro ha guadagnato circa lo 0,7% nella settimana, pesando sull’oro e su altri asset non redditizi.

    A peggiorare il calo della domanda per l’oro, anche gli utili solidi delle aziende USA hanno spostato gli investitori verso asset più rischiosi. Le incertezze legate alle possibili tariffe commerciali annunciate da Donald Trump non hanno avuto per ora un impatto rilevante.

    Il platino supera i 1.400 dollari, tocca i massimi da 11 anni

    Diversamente dall’oro, il platino è salito nettamente questa settimana, superando la soglia tecnica dei 1.400 dollari e toccando i 1.465,43 dollari l’oncia, in aumento del 5,5%.

    A trainare i prezzi sono state le previsioni di offerta limitata, una domanda industriale più forte e una rotazione degli investimenti verso metalli alternativi più economici rispetto all’oro.

    Altri metalli senza direzione chiara

    Il prezzo dell’argento è sceso a 38,1225 dollari l’oncia, in calo dello 0,5% settimanale.

    Il rame ha registrato lievi rialzi: i contratti sulla London Metal Exchange sono saliti dello 0,3% a 9.706,50 dollari a tonnellata, mentre i futures COMEX hanno guadagnato lo 0,6% a 5,5320 dollari per libbra. Entrambi si sono mossi in un range ristretto.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Prezzi del petrolio stabili tra attacchi in Iraq e incertezza geopolitica, ma in calo settimanale

    Prezzi del petrolio stabili tra attacchi in Iraq e incertezza geopolitica, ma in calo settimanale

    I prezzi del petrolio sono rimasti fermi nella sessione asiatica di venerdì, mantenendo i guadagni recenti dovuti all’escalation delle tensioni in Iraq, ma restano comunque destinati a chiudere la settimana in perdita a causa delle incertezze geopolitiche e sul fronte dell’offerta.

    Alle 01:56 GMT, i future sul Brent con scadenza a settembre erano stabili a 69,51 dollari al barile, mentre il WTI si manteneva piatto a 67,51 dollari. I due benchmark erano saliti di oltre l’1,5% giovedì dopo rinnovate preoccupazioni sulle interruzioni dell’offerta nel Medio Oriente.

    Attacchi con droni su giacimenti iracheni fanno scattare l’allarme

    Una serie di attacchi con droni sulle infrastrutture petrolifere del Kurdistan iracheno ha interrotto circa la metà della produzione regionale. Le offensive, presumibilmente portate avanti da milizie legate all’Iran, hanno aumentato il timore di carenze di fornitura da un’area già instabile.

    Nonostante la violenza, il governo centrale iracheno ha annunciato progressi nei colloqui per riprendere le esportazioni verso la Turchia, sospese da quasi due anni.

    Trump ammorbidisce la linea sulla Russia

    Le perdite settimanali del petrolio sono state accentuate da un cambio di tono da parte del presidente USA Donald Trump, che ha rimandato l’imposizione di nuove sanzioni contro la Russia, allentando così le pressioni sui prezzi. Trump ha concesso 50 giorni a Mosca per porre fine al conflitto in Ucraina.

    Calo delle scorte USA rafforza la domanda

    A sostenere i prezzi a metà settimana sono stati anche i dati dell’EIA, che hanno mostrato un calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti superiore alle attese: 3,9 milioni di barili contro una stima di 1,8 milioni. La contrazione riflette una crescente tensione sul lato dell’offerta, alimentata dalla domanda stagionale estiva.

    Secondo l’AIE, il mercato resta più teso di quanto sembri, nonostante l’aumento a sorpresa dell’output da parte dell’OPEC+. L’OPEC ha confermato le sue stime sulla domanda fino al 2026, prevedendo un allentamento delle tensioni commerciali globali.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Mercati europei in lieve rialzo grazie alle trimestrali; brillano Burberry e Saab, salgono i prezzi del petrolio

    Mercati europei in lieve rialzo grazie alle trimestrali; brillano Burberry e Saab, salgono i prezzi del petrolio

    Le borse europee hanno aperto in rialzo venerdì, sostenute dal rally di Wall Street e da una serie di risultati aziendali positivi sia in Europa che negli Stati Uniti.

    Alle 07:05 GMT, il DAX tedesco segnava +0,5%, il CAC 40 francese +0,6% e il FTSE 100 britannico +0,2%. Gli investitori hanno reagito con ottimismo ai massimi storici toccati ieri da S&P 500 e Nasdaq Composite, spinti dai conti solidi di colossi americani come Netflix, PepsiCo e United Airlines.

    Focus sulle trimestrali

    In Europa, la stagione degli utili entra nel vivo. La casa di moda britannica Burberry (LSE:BRBY) ha registrato un calo dell’1% delle vendite retail comparabili nel primo trimestre, meglio delle attese e segnale di possibile stabilizzazione dopo trimestri difficili.

    Saab (BIT:1SAAB) ha rivisto al rialzo le sue previsioni di crescita organica per l’intero anno dopo un balzo del 32% nelle vendite del secondo trimestre, trainate dalla forte domanda nel settore della difesa.

    Il gruppo dei beni di consumo Reckitt Benckiser (LSE:RKT) ha confermato la cessione della sua divisione Essential Home al fondo Advent International per un valore fino a 4,8 miliardi di dollari, nell’ambito di una strategia di semplificazione del portafoglio.

    Anche Electrolux è tornata all’utile nel secondo trimestre, ribaltando le perdite dell’anno scorso grazie a una performance migliorata in Nord America.

    Inflazione sotto controllo in Germania, occhi sulla BCE

    Sul fronte macro, i prezzi alla produzione in Germania sono scesi dell’1,3% a giugno rispetto all’anno precedente, in linea con le attese. Anche l’inflazione dell’eurozona è stata confermata al 2% annuo, centrando il target della BCE.

    Con pressioni inflazionistiche contenute, la BCE potrebbe avere margini per un ulteriore allentamento monetario, anche se le tensioni geopolitiche – come la minaccia di dazi del 30% da parte degli Stati Uniti – complicano lo scenario in vista della riunione del 23-24 luglio.

    Prezzi del petrolio in rialzo per timori sull’offerta

    I prezzi del greggio sono saliti venerdì a causa di nuove tensioni sull’offerta. Il Brent è avanzato dello 0,6% a 69,92 dollari al barile, mentre il WTI ha raggiunto 67,96 dollari (+0,6%).

    Attacchi con droni contro impianti petroliferi nel Kurdistan iracheno hanno bloccato circa metà della produzione regionale in quattro giorni. A ciò si aggiunge la forte domanda stagionale: secondo JPMorgan, nelle prime due settimane di luglio il consumo globale di petrolio è salito a 105,2 milioni di barili al giorno, +600.000 rispetto a un anno fa.

    Nonostante l’aumento inatteso della produzione OPEC+, l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha avvertito che il mercato rimane più teso del previsto.

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  • La Borsa di Milano sale grazie ai rialzi negli USA e all’ottimismo sugli utili; Stellantis scende, Tinexta vola

    La Borsa di Milano sale grazie ai rialzi negli USA e all’ottimismo sugli utili; Stellantis scende, Tinexta vola

    La Borsa di Milano segue la tendenza positiva registrata ieri a Wall Street, con record storici, e la forte performance del mercato giapponese, trascinando al rialzo anche gli altri listini europei. L’attenzione degli investitori si sta concentrando sui risultati trimestrali delle principali società quotate.

    Le trattative sui dazi commerciali restano incerte, in attesa di capire come si concluderanno i negoziati tra Stati Uniti e Unione Europea.

    Alle 10:00 il FTSE MIB segnava un rialzo dello 0,55%. Tra i titoli migliori, Leonardo ha guadagnato l’1,9%, mentre il settore energetico ha mostrato forza con Saipem (BIT:SPM) in crescita dell’1,35% ed Eni (BIT:ENI) +1,1%. Anche le utilities hanno registrato progressi, con Enel (BIT:ENEL) sopra l’1% e Italgas (BIT:IG) e SNAM (BIT:SRG) in aumento tra lo 0,6% e lo 0,7%.

    In controtendenza, Stellantis (BIT:STLAM) ha perso terreno, scendendo di oltre il 4% in apertura prima di stabilizzarsi a -2,5%. Il calo è seguito a un report di un trader secondo cui l’automaker avrebbe posticipato la pubblicazione dei dati globali sulle nuove consegne di veicoli al 29 luglio, accorpandoli ai risultati trimestrali: una mossa inaspettata che ha creato incertezza tra gli investitori.

    Il settore del lusso si è ripreso dopo alcune sedute negative, con Ferragamo (BIT:SFER), Safilo (BIT:SFL) e Moncler (BIT:MONC) in crescita tra l’1,4% e l’1,6%.

    Le banche hanno registrato movimenti limitati; UniCredit (BIT:UCG) ha guadagnato lo 0,1% e Banco BPM (BIT:BAMI) lo 0,7%, in un clima di attesa sull’esito dell’offerta di acquisto lanciata da UniCredit su Banco BPM.

    Le azioni di Tinexta (BIT:TNXT) sono balzate oltre il 15% su voci di un possibile cambio di controllo. Secondo Corriere della Sera, le Camere di Commercio e Unioncamere – che detengono il 71,5% della società – stanno trattando la vendita della quota di controllo, con Nextalia che risulterebbe coinvolta in un consorzio insieme ad Advent. L’operazione è valutata intorno a 700 milioni di euro. Banca Akros ha sottolineato che, se confermata, l’offerta rappresenterebbe un premio del 18% sul loro prezzo obiettivo e del 28% rispetto al prezzo di chiusura del giorno precedente.

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