Blog

  • La Borsa di Milano sale con l’Europa grazie ai segnali di distensione tra Cina e Stati Uniti sui dazi

    La Borsa di Milano sale con l’Europa grazie ai segnali di distensione tra Cina e Stati Uniti sui dazi

    Piazza Affari ha iniziato con slancio una seduta semi-festiva in vista del ponte del Primo Maggio, sostenuta – come le altre borse europee – dai segnali di apertura della Cina a possibili negoziati con gli Stati Uniti sui dazi.

    Tali segnali sono stati sufficienti per spingere al rialzo i mercati asiatici nella notte e quelli europei nella mattinata, dopo un mese difficile iniziato con il “Liberation Day” del 2 aprile di Donald Trump.

    Intorno alle 9:20, l’indice Ftse Mib registrava un rialzo dell’1,25%, in linea con il resto d’Europa.

    Banche in forte rialzo

    Il settore bancario guadagna in media il 2%, con UniCredit (BIT:UCG) e Mps (BIT:BMPS) in testa attorno al +2,5%. Anche a livello europeo, le banche figurano tra i settori più acquistati.

    Bene anche auto e industria

    Il comparto automobilistico mostra segnali positivi, con Stellantis (BIT:STLAM) in crescita del 1,9%.

    Leonardo guadagna il 2,2% dopo i risultati della controllata statunitense Drs. In evidenza anche Prysmian (BIT:PRY) con un +3,3% e StMicroelectronics (BIT:STM) con +2,3%.

    Utilities deboli

    Tutti i titoli del settore utility sono in calo, mentre Eni (BIT:ENI) si mantiene stabile.

  • Le borse europee salgono grazie all’ottimismo sui colloqui con la Cina; Shell brilla

    Le borse europee salgono grazie all’ottimismo sui colloqui con la Cina; Shell brilla

    Gli indici azionari europei sono saliti con forza venerdì, sostenuti dalle speranze di colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina, mentre gli investitori hanno digerito un’ondata di risultati societari trimestrali.

    Alle 10:10 CET, il DAX tedesco è salito dell’1,5%, il CAC 40 francese ha guadagnato l’1,3% e il FTSE 100 del Regno Unito è aumentato dello 0,9%.
    La maggior parte dei mercati europei era chiusa giovedì per la festività del Primo Maggio.

    I colloqui commerciali sostengono il sentiment

    Il sentiment ha ricevuto una spinta dopo che il Ministero del Commercio cinese ha dichiarato che Pechino stava “valutando” un’offerta di Washington per avviare colloqui riguardanti i pesanti dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che hanno innescato una guerra commerciale tra le due superpotenze economiche.

    La Cina ha aggiunto che Washington dovrebbe mostrare “sincerità” nei negoziati e prepararsi a cancellare i dazi unilaterali.

    La prospettiva di colloqui ha aiutato a calmare le preoccupazioni degli investitori su un possibile rallentamento economico globale, soprattutto considerando che i dati delle due maggiori economie mondiali iniziano a mostrare segni di debolezza.

    Shell brilla

    Gli investitori hanno dovuto analizzare numerosi risultati trimestrali, in una stagione degli utili ormai nel vivo.

    Il titolo Shell (LSE:SHEL) è salito del 3% dopo che il colosso petrolifero ha registrato utili rettificati per il primo trimestre pari a 5,6 miliardi di dollari, in aumento di oltre il 50% rispetto al trimestre precedente, trainati da risultati più forti nei segmenti Integrated Gas e Upstream.

    Anche il titolo Danske Bank (TG:DSN) è salito di oltre il 3% dopo che la principale banca danese ha confermato le sue previsioni di profitto per il 2025, con utili del primo trimestre superiori alle attese.

    Il titolo Airbus (EU:AIR) ha guadagnato oltre il 4% dopo che il costruttore aeronautico ha superato le stime su tutti i fronti e confermato le prospettive per l’anno.

    Al contrario, il titolo BASF (TG:BAS) è sceso di quasi il 2% dopo che il gruppo chimico tedesco ha segnalato “un alto livello di incertezza” legato ai recenti annunci sui dazi.

    Il titolo Pearson (LSE:PSON) è sceso di oltre il 2% dopo che la società britannica del settore educativo ha riconosciuto un contesto economico globale più incerto, pur mantenendo la fiducia nel raggiungimento degli obiettivi finanziari annuali.

    In arrivo dati su inflazione e disoccupazione nella zona euro

    Sono attesi più tardi i dati sull’inflazione e sulla disoccupazione della zona euro, in vista del rapporto mensile chiave sul lavoro degli Stati Uniti.

    In precedenza, un sondaggio ha mostrato che il settore manifatturiero tedesco ha registrato ad aprile il tasso di contrazione più lento da oltre due anni e mezzo, con il PMI manifatturiero HCOB salito a 48,4 da 48,3 di marzo, il livello più alto da agosto 2022, pur rimanendo sotto la soglia di 50,0 che indica crescita.

    Il settore manifatturiero francese ha registrato ad aprile il primo aumento della produzione in quasi tre anni, con il PMI manifatturiero HCOB salito a 48,7 da 48,5 di marzo, il livello più alto da gennaio 2023.

    Il petrolio risale alla fine di una settimana difficile

    I prezzi del petrolio sono saliti venerdì, chiudendo una settimana difficile in modo positivo grazie alla speranza di una riduzione della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, le due maggiori economie del mondo.

    Alle 10:10 CET, i future sul Brent sono saliti dello 0,3% a 62,29 dollari al barile, mentre i future sul WTI statunitense sono aumentati dello 0,3% a 59,43 dollari al barile.

    Il Ministero del Commercio cinese ha dichiarato venerdì che il Paese stava valutando la possibilità di colloqui commerciali con gli Stati Uniti, dopo che i media statali avevano riportato che funzionari statunitensi avevano contattato Pechino per aprire negoziati.

    Entrambi i benchmark restano comunque destinati a chiudere la settimana con perdite superiori al 5%, a causa dei timori che la guerra commerciale possa spingere l’economia globale verso la recessione e ridurre la domanda di petrolio, proprio mentre il gruppo OPEC+ si prepara ad aumentare la produzione.

  • La produzione manifatturiera nella zona euro registra la crescita più rapida degli ultimi tre anni

    La produzione manifatturiera nella zona euro registra la crescita più rapida degli ultimi tre anni

    La produzione manifatturiera nella zona euro ha registrato la sua crescita più rapida in poco più di tre anni ad aprile, nonostante l’attività complessiva delle fabbriche rimanga ancora in contrazione.

    Le tre principali economie della regione hanno mostrato segni di miglioramento, secondo un’indagine pubblicata venerdì.

    L’indice finale del Purchasing Managers’ Index (PMI) manifatturiero per la zona euro, compilato da S&P Global per HCOB, è salito a 49,0 ad aprile, rispetto a 48,6 di marzo.

  • Il tasso di disoccupazione in Italia registra un lieve aumento al 6% a marzo

    Il tasso di disoccupazione in Italia registra un lieve aumento al 6% a marzo

    Il tasso di disoccupazione in Italia ha registrato un lieve aumento a marzo, salendo al 6,0% rispetto al 5,9% di febbraio, secondo il rapporto pubblicato venerdì dall’ISTAT, l’ente nazionale di statistica.

    Il rapporto ha anche evidenziato una leggera diminuzione del numero di persone occupate durante il mese.

    Gli analisti avevano precedentemente previsto che il tasso di disoccupazione di marzo sarebbe stato del 6,0%, in linea con il dato effettivo.

  • La contrazione della manifattura in Italia si attenua ad aprile, battendo le aspettative

    La contrazione della manifattura in Italia si attenua ad aprile, battendo le aspettative

    Il settore manifatturiero italiano ha mostrato segni di attenuazione della contrazione ad aprile, secondo un sondaggio pubblicato venerdì.

    L’indice PMI HCOB per la manifattura è salito a 49,3 ad aprile, rispetto a 46,6 di marzo.

    Questo segna il 13° mese consecutivo in cui l’indice è rimasto al di sotto della soglia di 50,0, che distingue la crescita dalla contrazione.

    Nonostante ciò, il dato di aprile ha superato le aspettative.

    Gli analisti avevano previsto un valore di 47,0 per aprile. Il valore effettivo di 49,3, quindi, rappresenta una deviazione positiva rispetto alla lettura attesa.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq: gli utili positivi di Microsoft e Meta potrebbero dare il via a un’impennata iniziale a Wall Street

    Dow Jones, S&P, Nasdaq: gli utili positivi di Microsoft e Meta potrebbero dare il via a un’impennata iniziale a Wall Street

    I principali future sugli indici statunitensi indicano attualmente un’apertura in forte rialzo per giovedì, con i titoli azionari che potrebbero mostrare una forza iniziale dopo aver recuperato da un calo iniziale e aver chiuso la sessione precedente con risultati contrastanti.

    L’interesse degli investitori nelle prime ore di contrattazione potrebbe essere alimentato dalle notizie positive sugli utili provenienti dal colosso del software Microsoft (NASDAQ:MSFT) e dalla società madre di Facebook, Meta Platforms (NASDAQ:META).

    Le azioni di Microsoft stanno salendo dell’8,5% nel pre-market dopo che l’azienda ha riportato risultati migliori del previsto per il terzo trimestre fiscale e ha fornito previsioni solide per l’intero anno.

    Anche Meta Platforms sta registrando una forte crescita nel pre-market, dopo aver pubblicato risultati del primo trimestre superiori alle stime degli analisti sia per quanto riguarda i ricavi che gli utili.

    D’altra parte, le azioni di Qualcomm (NASDAQ:QCOM) potrebbero subire pressioni, dopo che il produttore di chip ha riportato risultati superiori alle aspettative per il secondo trimestre fiscale, ma ha fornito previsioni deludenti sui ricavi per il trimestre in corso.

    Il sentiment positivo a Wall Street potrebbe essere in parte attenuato da un rapporto del Dipartimento del Lavoro, secondo cui le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate molto più del previsto nella settimana conclusasi il 26 aprile.

    Dopo un forte calo nelle prime ore della sessione, i mercati azionari hanno mostrato un significativo recupero nel corso della giornata di mercoledì. Gli indici principali sono risaliti ben oltre i minimi giornalieri, chiudendo infine con andamenti misti.

    Gli indici principali hanno mostrato un forte movimento al rialzo verso la fine della giornata. Sebbene il Nasdaq abbia chiuso in calo di 14,98 punti, pari allo 0,1%, a 17.446,34, l’S&P 500 è salito di 8,21 punti (0,2%) a 5.569,06, e il Dow Jones è salito di 141,74 punti (0,4%) a 40.669,36.

    Il calo iniziale a Wall Street è arrivato quando gli operatori hanno incassato i recenti guadagni, dopo la pubblicazione di un rapporto del Dipartimento del Commercio che ha mostrato un’inaspettata contrazione dell’economia statunitense nei primi tre mesi del 2025.

    Il Dipartimento del Commercio ha riferito che il prodotto interno lordo reale è diminuito dello 0,3% nel primo trimestre, dopo un aumento del 2,4% nel quarto trimestre del 2024. Gli economisti si aspettavano invece una crescita dello 0,4%.

    Il calo inaspettato del PIL è stato principalmente attribuito a un aumento delle importazioni, che vengono sottratte nel calcolo del PIL.

    Le importazioni sono aumentate vertiginosamente del 41,3% nel primo trimestre, poiché le aziende si sono affrettate a importare beni prima dell’entrata in vigore dei dazi, sottraendo 5 punti percentuali alla crescita del PIL.

    Anche la diminuzione della spesa pubblica ha pesato sul PIL, mentre gli aumenti degli investimenti, dei consumi e delle esportazioni hanno contribuito a limitarne il calo.

    A peggiorare il sentiment negativo, la società ADP, specializzata in elaborazione delle buste paga, ha pubblicato un rapporto secondo cui l’occupazione nel settore privato negli Stati Uniti è aumentata molto meno del previsto nel mese di aprile.

    Tuttavia, la pressione di vendita si è attenuata nel corso della sessione, probabilmente perché i dati hanno generato un certo ottimismo sulle prospettive dei tassi d’interesse.

    “La Fed probabilmente manterrà invariati i tassi nella decisione della prossima settimana, dato che ci sono molte incognite sull’impatto dei dazi e sulla reazione dell’economia,” ha dichiarato Bill Adams, capo economista di Comerica Bank. “Tuttavia, un taglio dei tassi nella riunione successiva della Fed, a giugno, resta una possibilità concreta.”

    Le misurazioni preferite dalla Federal Reserve sull’inflazione dei prezzi al consumo hanno mostrato che i prezzi al consumo sono rimasti praticamente invariati a marzo e che il tasso annuo di crescita è rallentato.

    I titoli immobiliari hanno registrato un forte rialzo nel corso della sessione, spingendo l’indice del settore immobiliare di Filadelfia a salire dell’1,8%.

    È emersa anche una significativa forza tra i titoli auriferi, con l’indice NYSE Arca Gold Bugs in crescita dell’1,7% nonostante il calo del prezzo del metallo prezioso.

    I titoli farmaceutici e biotecnologici sono anch’essi saliti in modo significativo con il progredire della giornata, mentre è rimasta evidente una debolezza considerevole tra i titoli energetici, a causa di un forte calo del prezzo del petrolio greggio.

  • DAX, CAC, FTSE100 – Le Borse Europee in Rialzo sulle Aspettative di Accordi Commerciali con gli USA

    DAX, CAC, FTSE100 – Le Borse Europee in Rialzo sulle Aspettative di Accordi Commerciali con gli USA

    Le borse europee, rappresentate dagli indici DAX, CAC e FTSE100, sono salite mercoledì spinte dalle aspettative di potenziali accordi commerciali con gli Stati Uniti.

    Secondo fonti di stampa, la Cina avrebbe compilato in modo discreto una lista di beni statunitensi esenti dai dazi del 125%, nel tentativo di allentare le tensioni commerciali senza concessioni pubbliche.

    Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affermato di credere che verrà raggiunto un accordo commerciale con l’India.

    La Casa Bianca ha inoltre avuto “colloqui sostanziali” con il Giappone, e “i contorni di un accordo” con la Corea del Sud stanno prendendo forma, ha dichiarato il Segretario al Tesoro Scott Bessent.

    Gli investitori hanno anche reagito a dati economici regionali contrastanti. Secondo dati preliminari, l’economia della zona euro è cresciuta dello 0,4% nei tre mesi fino a marzo 2025, dopo un aumento dello 0,2% nel quarto trimestre del 2024.

    L’economia tedesca si è ripresa nel primo trimestre, sostenuta da un aumento dei consumi privati e degli investimenti, secondo i dati flash pubblicati oggi da Destatis.

    Il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,2% su base trimestrale, compensando il calo dello 0,2% registrato nel trimestre precedente. Il dato è in linea con le aspettative degli economisti.

    Le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,2% a marzo su base mensile, invertendo il +0,2% di febbraio, secondo un altro rapporto. Gli analisti si attendevano un calo dello 0,4%.

    Nel Regno Unito, i prezzi delle case sono diminuiti oltre le attese in aprile, dopo la fine delle agevolazioni fiscali sui mutui, secondo quanto rilevato dalla Nationwide Building Society.

    I prezzi delle abitazioni sono scesi dello 0,6% su base mensile, dopo essere rimasti invariati a marzo. Il calo è stato peggiore rispetto alla previsione degli economisti, pari a -0,1%.

    In Francia, l’economia ha evitato una recessione tecnica nel primo trimestre grazie a una leggera espansione.

    Il PIL è cresciuto dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, quando l’economia si era contratta dello 0,1%, secondo i dati flash dell’istituto statistico INSEE.

    L’indice francese CAC 40 è salito dello 0,4%, il DAX tedesco dello 0,3% e il FTSE 100 britannico dello 0,1%.

    Logitech International è in rialzo. Il produttore di componenti per computer ha presentato un piano per mitigare l’impatto dei dazi statunitensi dopo aver riportato una crescita del 7% delle vendite nette per l’anno fiscale 2025.

    Anche il produttore tedesco di motori Deutz AG è salito nettamente dopo aver confermato i suoi obiettivi annuali.

    Stellantis NV ha registrato un forte rialzo. La casa madre di Jeep, Peugeot e Fiat ha sospeso le previsioni sugli utili per il 2025, citando incertezze legate ai dazi USA.

    Anche Societe Generale è balzata in avanti dopo aver riportato un forte aumento degli utili nel primo trimestre.

    Al contrario, il gruppo bancario francese Credit Agricole ha subito un calo dopo aver riportato una diminuzione degli utili nel primo trimestre.

    Mercedes-Benz ha anch’essa registrato una flessione dopo aver segnalato un calo della redditività nel settore auto per il primo trimestre.

    Banco Santander è scesa bruscamente dopo che le sue divisioni in Brasile, Regno Unito e Messico non hanno raggiunto le stime sugli utili netti del primo trimestre.

    Prudential ha anch’essa perso terreno, nonostante abbia registrato un aumento del 12% dell’utile da nuova produzione nel primo trimestre.

    Vuoi che ti fornisca anche un riassunto in italiano di questo articolo?

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Dati Economici Deludenti Potrebbero Portare a un Ribasso a Wall Street

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Dati Economici Deludenti Potrebbero Portare a un Ribasso a Wall Street

    I principali futures sugli indici statunitensi Dow Jones, S&P e Nasdaq stanno attualmente indicando un’apertura significativamente in ribasso per mercoledì, con i titoli destinati probabilmente a restituire parte del terreno guadagnato dopo la tendenza al rialzo delle ultime sessioni.

    Gli investitori potrebbero essere tentati di incassare i recenti guadagni del mercato, che ha visto l’S&P 500 chiudere in rialzo per sei sessioni consecutive, raggiungendo il suo livello di chiusura più alto da quasi un mese.

    I futures hanno subito ulteriori pressioni al ribasso dopo la pubblicazione di un rapporto del Dipartimento del Commercio che ha mostrato come l’economia statunitense si sia inaspettatamente contratta nel primo trimestre del 2025.

    Il rapporto ha rilevato che il prodotto interno lordo reale (PIL) è diminuito dello 0,3% nel primo trimestre, dopo un aumento del 2,4% nel quarto trimestre del 2024. Gli economisti si aspettavano un aumento dello 0,4% del PIL.

    Il calo inatteso del PIL è stato principalmente attribuito a un aumento delle importazioni, che rappresentano una sottrazione nel calcolo del PIL.

    Anche una riduzione della spesa pubblica ha inciso negativamente sul PIL, mentre gli aumenti negli investimenti, nei consumi e nelle esportazioni hanno contribuito a limitare il calo.

    Il processore di buste paga ADP ha inoltre pubblicato un rapporto questa mattina, evidenziando che l’occupazione nel settore privato negli Stati Uniti è aumentata molto meno del previsto nel mese di aprile.

    ADP ha dichiarato che l’occupazione nel settore privato è cresciuta di 62.000 unità in aprile, dopo un’impennata – poi rivista al ribasso – di 147.000 unità a marzo.

    Gli economisti avevano previsto un aumento di 125.000 posti di lavoro nel settore privato, rispetto all’iniziale stima di 155.000 posti per il mese precedente.

    Poco dopo l’apertura delle contrattazioni, il Dipartimento del Commercio dovrebbe pubblicare il suo rapporto sui redditi e le spese personali per il mese di marzo. Il rapporto include le misure di inflazione preferite dalla Federal Reserve per i prezzi al consumo.

    Dopo un inizio di seduta privo di direzione, martedì le azioni si sono mosse perlopiù al rialzo nel corso della giornata di scambi. Con questo movimento, l’S&P 500 ha chiuso in rialzo per la sesta sessione consecutiva, raggiungendo il suo livello di chiusura più alto da quasi un mese.

    I principali indici hanno chiuso la giornata sotto i massimi della sessione ma comunque in territorio positivo. Il Dow è salito di 300,03 punti, pari allo 0,8%, a 40.527,62; l’S&P 500 ha guadagnato 32,08 punti, pari allo 0,6%, a 5.560,83; e il Nasdaq è aumentato di 95,18 punti, pari allo 0,6%, a 17.461,32.

    La forza emersa a Wall Street è arrivata in concomitanza con sviluppi positivi sul fronte commerciale, con il Segretario al Commercio Howard Lutnick che ha dichiarato alla CNBC che l’amministrazione Trump ha raggiunto il suo primo accordo commerciale.

    Lutnick non ha voluto rivelare il paese coinvolto, ma ha affermato di aspettarsi che il primo ministro e il parlamento di quel paese diano presto il loro assenso.

    Anche il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha riferito ai giornalisti che gli Stati Uniti sono “molto vicini” a un accordo commerciale con l’India, hanno avuto “colloqui sostanziali” con il Giappone e hanno “i contorni di un accordo” con la Corea del Sud.

    Nel corso della giornata, gli investitori sembravano riluttanti a effettuare movimenti significativi in attesa della pubblicazione di importanti dati sugli utili e sull’economia nei prossimi giorni.

    Quattro delle aziende del gruppo “Magnificent Seven” – Amazon (NASDAQ:AMZN), Apple (NASDAQ:AAPL), Meta Platforms (NASDAQ:META) e Microsoft (NASDAQ:MSFT) – dovrebbero pubblicare i risultati trimestrali questa settimana.

    Anche il rapporto mensile del Dipartimento del Lavoro sugli occupati sarà probabilmente sotto i riflettori più avanti questa settimana, insieme alle misure dell’inflazione al consumo preferite dalla Federal Reserve.

    I titoli farmaceutici hanno registrato un significativo rialzo nella giornata, portando l’indice NYSE Arca Pharmaceutical a un aumento dell’1,4%.

    Il colosso farmaceutico Pfizer (NYSE:PFE) ha contribuito a trainare il settore verso l’alto dopo aver riportato utili del primo trimestre migliori del previsto e aver confermato le previsioni per l’intero anno.

    Si è registrata anche una notevole forza tra i titoli delle telecomunicazioni, come riflesso dal guadagno dell’1,1% segnato dall’indice NYSE Arca North American Telecom.

    I titoli software, di rete e bancari hanno mostrato anch’essi una certa solidità durante la giornata, mentre i titoli auriferi e dei semiconduttori sono scesi.

  • I prezzi dell’oro estendono le perdite, ma si avviano verso un rialzo mensile tra timori commerciali

    I prezzi dell’oro estendono le perdite, ma si avviano verso un rialzo mensile tra timori commerciali

    I prezzi dell’oro hanno esteso le perdite nelle contrattazioni asiatiche di mercoledì, poiché l’amministrazione statunitense ha ridotto l’impatto delle tariffe sulle auto in un contesto di allentamento delle tensioni commerciali, mentre gli investitori attendono con cautela i principali dati statunitensi per valutare le prospettive sui tassi della Federal Reserve.

    Nonostante il calo, l’oro è destinato a registrare il suo quarto mese consecutivo di rialzi, con un balzo di quasi il 6% ad aprile.

    Alle 02:30 ET (06:30 GMT), l’oro spot è sceso dello 0,4% a 3.305,10 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro con scadenza a giugno hanno perso lo 0,6% a 3.314,94 dollari l’oncia.

    Sollievo dalle tariffe auto e speranze commerciali mettono pressione sull’oro

    Il presidente Trump ha firmato martedì due ordini per attenuare l’impatto delle tariffe sulle auto, offrendo crediti d’imposta e agevolazioni tariffarie sui materiali.

    In un’altra nota positiva sul fronte commerciale, il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha dichiarato alla CNBC che gli Stati Uniti erano vicini ad annunciare un importante accordo commerciale.

    Questi sviluppi hanno ridotto alcune preoccupazioni sulle crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, esercitando una pressione al ribasso sull’oro, che di recente aveva raggiunto massimi storici in un contesto di crescente incertezza globale.

    “Tuttavia, l’incertezza prolungata nei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina e l’instabilità economica dovrebbero continuare a sostenere la domanda di beni rifugio come l’oro,” hanno affermato gli analisti di ING in una nota recente.

    Tra gli altri metalli preziosi, i futures sull’argento sono scesi dell’1,3% a 32,855 dollari l’oncia, mentre quelli sul platino sono rimasti invariati a 979,05 dollari l’oncia.

    PCE, occupazione e PIL USA attesi per valutare la direzione della Fed

    I dati di martedì hanno mostrato che l’indice di fiducia dei consumatori negli Stati Uniti è sceso al livello più basso da maggio 2020, mentre le offerte di lavoro JOLTS per marzo sono calate a 7,192 milioni da 7,48 milioni.

    Gli investitori attendono ora l’indice PCE – il parametro preferito dalla Federal Reserve per l’inflazione – insieme al report mensile sul lavoro e ai dati del PIL del primo trimestre, tutti attesi nel corso della settimana.

    Questi dati saranno fondamentali per valutare l’orientamento futuro della Fed in materia di tassi, poiché l’istituto ha adottato un approccio attendista in un contesto di incertezza commerciale globale.

    Il rame scende a causa del PMI manifatturiero debole in Cina

    I prezzi del rame sono scesi mercoledì dopo che i dati sulla debole attività manifatturiera provenienti dalla Cina, principale importatore di rame al mondo, hanno pesato sul sentiment.

    L’indice PMI manifatturiero ufficiale della Cina è sceso a 49,0 ad aprile, in calo rispetto al 50,5 di marzo, segnando la prima contrazione dall’inizio di dicembre 2023.

    Il calo è stato attribuito alle continue tensioni commerciali con gli Stati Uniti, che hanno imposto tariffe fino al 145% sui beni cinesi.

    I futures sul rame di riferimento sulla London Metal Exchange sono scesi dello 0,5% a 9.379,55 dollari a tonnellata, mentre i futures sul rame con scadenza a maggio sono calati dell’1,5% a 4,7875 dollari per libbra.

    Vuoi che traduca anche articoli futuri simili?

  • Il dollaro sale leggermente, ma è destinato a registrare una forte perdita mensile

    Il dollaro sale leggermente, ma è destinato a registrare una forte perdita mensile

    Il dollaro statunitense è salito leggermente mercoledì, ma è comunque destinato a segnare il suo mese più debole in oltre due anni, appesantito dall’incertezza generata dalle politiche commerciali volatili dell’amministrazione Trump.

    Alle 04:10 ET (08:10 GMT), l’indice del dollaro, che traccia la valuta verde contro un paniere di altre sei valute, è salito dello 0,1% a 99,080, ma è rimasto vicino al minimo di tre anni toccato la settimana scorsa.

    L’indice è sceso del 4,6% questo mese, segnando la sua performance più debole da novembre 2022.

    Il dollaro influenzato dalle tariffe e dai dati economici

    Il dollaro è salito leggermente mercoledì, con il sentiment rafforzato dal fatto che la Casa Bianca ha deciso di attenuare l’impatto delle tariffe sulle auto di Trump.

    Questo è stato un altro esempio dell’amministrazione Trump che si ritira dalle pesanti tariffe annunciate all’inizio di aprile, che avevano spinto gli investitori a fuggire dal tradizionale rifugio sicuro del dollaro statunitense e dal debito del Tesoro.

    Tuttavia, la valuta statunitense rimane fragile a causa delle preoccupazioni persistenti che i dazi influenzeranno la crescita e potrebbero aumentare l’inflazione e la disoccupazione.

    I dati di martedì hanno mostrato che le offerte di lavoro sono scese drasticamente a marzo, mentre l’indice di fiducia dei consumatori negli Stati Uniti è crollato ai minimi da quasi cinque anni ad aprile.

    Ora l’attenzione sarà rivolta alla stima preliminare del PIL per il trimestre gennaio-marzo, prevista più tardi nella sessione, con le aspettative che mostrino il tasso di crescita più debole dal secondo trimestre del 2022, con una lettura negativa probabile.

    Gli altri due dati chiave in uscita oggi sono le cifre sull’occupazione ADP di aprile e l’indice PCE core di marzo – la misura preferita dallla Federal Reserve per monitorare l’inflazione.

    “Abbiamo un bias neutro sul dollaro oggi,” hanno detto gli analisti di ING in una nota. “Anche se il flusso di dati dovrebbe continuare a risultare nettamente negativo, i mercati stanno chiaramente accogliendo con favore gli sforzi di Trump per alleviare alcuni dei danni causati dalle tariffe. Crediamo ancora che sia necessario un flusso costante di notizie costruttive sul commercio (specialmente riguardo la Cina) per mantenere il supporto per le azioni e il dollaro, ma per ora potrebbe essere sufficiente far stabilizzare il dollaro in vista dei dati sui salari di venerdì.”

    L’euro destinato a guadagni mensili significativi

    In Europa, l’EUR/USD è sceso dello 0,1% a 1,1378, dopo aver perso lo 0,3% nella sessione precedente.

    Tuttavia, la moneta comune è salita di oltre il 5% ad aprile, diretta verso la sua migliore performance mensile da novembre 2022.

    Le vendite al dettaglio tedesche sono scese meno del previsto a marzo, con un calo dello 0,2% rispetto al mese precedente, invece della prevista diminuzione dello 0,4%, mentre il prodotto interno lordo francese è aumentato dello 0,8% su base annua nel primo trimestre.

    I dati sulla crescita per l’intera area dell’eurozona, così come i numeri sull’inflazione tedesca, sono attesi più tardi mercoledì e probabilmente supporteranno l’ipotesi di ulteriori tagli dei tassi da parte della Banca Centrale Europea, con i mercati che si aspettano un’altra tornata di allentamento a giugno.

    “Salvo grandi deviazioni dal consenso, dubitiamo che questi dati sul PIL pre-tariffe abbiano un grande impatto sull’euro. Lo stesso vale probabilmente per i dati preliminari sull’IPC di aprile per la Germania e la Francia, anch’essi in uscita questa mattina. I mercati stanno completamente adottando la narrativa dovish della Banca Centrale Europea, e crediamo che sarà necessaria una lettura dell’IPC molto più morbida del previsto per innescare una nuova rivalutazione dovish,” ha dichiarato ING.

    La coppia GBP/USD è scesa dello 0,2% a 1,3382, destinata a un aumento del 3,8% ad aprile, la sua performance mensile più forte da novembre 2023.

    L’incontro della BOJ diventa un tema centrale

    Altrove, USD/JPY è salito dello 0,3% a 142,76, ma nonostante ciò lo yen giapponese è sulla buona strada per guadagni significativi superiori al 5% ad aprile, parzialmente spinti dagli acquisti dopo le perdite di marzo, nonché dalla debolezza persistente del dollaro.

    L’attenzione ora si concentra sulla Banca del Giappone, che è ampiamente attesa a mantenere i tassi invariati alla conclusione di una riunione di due giorni giovedì.

    USD/CNY è sceso dello 0,1% a 7,2632, muovendosi poco nonostante i dati ufficiali sugli indici dei responsabili degli acquisti che mostrano che l’attività manifatturiera cinese è diminuita più del previsto ad aprile, mentre l’attività complessiva ha anche mostrato segni di indebolimento a seguito di una disputa tariffaria tra Pechino e Washington.