I prezzi dell’oro sono aumentati nettamente nei mercati asiatici martedì, spinti da una crescente domanda di beni rifugio mentre gli investitori affrontano l’incertezza sulle trattative commerciali USA in vista della scadenza dei dazi fissata dal presidente Donald Trump per il 9 luglio. Un dollaro USA più debole ha ulteriormente sostenuto l’appeal del metallo prezioso.
L’oro spot ha guadagnato lo 0,8%, raggiungendo 3.328,71 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro di agosto sono saliti dell’1% a 3.339,70 dollari nelle prime ore di martedì (06:10 GMT). Questo movimento segue un aumento dell’1,5% registrato il giorno precedente, recuperando gran parte delle perdite della settimana scorsa dopo il cessate il fuoco tra Israele e Iran.
Domanda di Beni Rifugio in Crescita con l’Avvicinarsi della Scadenza sui Dazi
L’imminente scadenza della pausa di 90 giorni sui dazi, il 9 luglio, tiene gli investitori in apprensione. Da quando la pausa è iniziata il 2 aprile, gli Stati Uniti hanno concluso solo due accordi commerciali — con Cina e Regno Unito. I paesi che non raggiungeranno un accordo entro la scadenza rischiano la reintroduzione di dazi reciproci, fino al 50%.
Secondo un rapporto del Financial Times pubblicato martedì, i funzionari commerciali statunitensi stanno ora puntando su accordi più mirati e ristretti per ottenere progressi rapidi prima della scadenza. L’amministrazione sta inoltre valutando l’introduzione di dazi su diversi settori chiave.
Ad aumentare la tensione sui mercati, Trump ha minacciato nuovi dazi sul Giappone, mentre il Segretario al Tesoro USA Scott Bessent ha avvertito che, nonostante le trattative in corso, molti paesi potrebbero comunque affrontare pesanti aumenti tariffari. Bessent ha espresso ottimismo sul fatto che potrebbero essere raggiunti numerosi accordi prima del termine.
Questa combinazione di incertezza e rischio di nuovi dazi ha spinto gli investitori verso beni rifugio tradizionali come l’oro.
I Mercati dei Metalli Reagiscono al Dollaro Debole e a Dati Positivi
L’indice del dollaro USA è rimasto debole durante le ore di scambio asiatiche, oscillando vicino ai minimi degli ultimi tre anni, sostenendo così i guadagni nei metalli preziosi.
I futures sull’argento sono saliti dello 0,4% a 36,00 dollari l’oncia, mentre quelli sul platino sono scesi dello 0,4% a 1.360,45 dollari. Anche il rame ha registrato rialzi: i futures sul rame al London Metal Exchange sono cresciuti dello 0,2% a 9.839,95 dollari la tonnellata, mentre quelli negli Stati Uniti sono aumentati dell’1,2% a 5,1145 dollari la libbra.
Il rally del rame è stato supportato da un’indagine privata che ha mostrato un’espansione inattesa dell’indice PMI manifatturiero Caixin della Cina a giugno. Il miglioramento delle condizioni commerciali ha rafforzato il sentiment nel più grande consumatore mondiale di rame.