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  • La Borsa di Milano apre in rialzo con l’attesa della fine dello shutdown negli USA; banche e Lottomatica in forte crescita

    La Borsa di Milano apre in rialzo con l’attesa della fine dello shutdown negli USA; banche e Lottomatica in forte crescita

    La Borsa di Milano ha iniziato la settimana in deciso rialzo, sostenuta dall’ottimismo per la possibile conclusione dello shutdown del governo statunitense, il più lungo nella storia del Paese, che ha bloccato la pubblicazione di importanti dati economici.

    Anche i mercati asiatici hanno mostrato segnali positivi: la Borsa di Tokyo ha chiuso in netto rialzo, mentre i future su Nasdaq e S&P 500 risultano positivi in vista della riapertura di Wall Street nel pomeriggio. A Washington, il clima di fiducia è aumentato dopo che il leader della maggioranza al Senato, John Thune, ha dichiarato che i colloqui bipartisan per la riapertura del governo federale hanno registrato “progressi significativi”.

    Alle 9:30, l’indice FTSE MIB segnava un aumento dell’1,2%, trainato soprattutto dal comparto bancario, che ha proseguito la fase positiva con un rialzo dell’indice di settore del 2,1% dopo la chiusura della stagione delle trimestrali. In evidenza Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS), in crescita del 3,4%, dopo che Intermonte ha alzato il target price a 11 euro confermando la raccomandazione d’acquisto, grazie ai risultati del terzo trimestre che hanno avuto un impatto positivo sul CET1.

    Banco BPM (BIT:BAMI) è salita del 2,8%, mentre Unicredit (BIT:UCG) e Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) hanno registrato progressi di circa 2%.

    Lottomatica Group (BIT: LTMC) è balzata del 4% dopo una sospensione iniziale, grazie all’annuncio di un programma di buyback da 500 milioni di euro previsto tra il 2025 e il 2026, giudicato positivo da Intermonte dopo la recente debolezza del titolo.

    Tra gli altri titoli in evidenza, Davide Campari (BIT:CPR) è avanzata del 2,4% dopo che l’amministratore delegato Simon Hunt, in un’intervista a Reuters, ha escluso acquisizioni a breve termine, concentrandosi invece sulla riduzione del debito. Fincantieri (BIT:FCT) ha guadagnato l’1,8% dopo aver annunciato la costruzione di una nuova nave da crociera ultra-lusso per Regent Seven Seas Cruises, in un contratto del valore compreso tra 500 milioni e 1 miliardo di euro.

    In controtendenza il settore utilities, con Italgas (BIT:IG), Terna (BIT:TRN) e Enel (BIT:ENEL) in calo di circa 0,4%.

  • Fincantieri si aggiudica un nuovo contratto per una nave da crociera ultra-lusso

    Fincantieri si aggiudica un nuovo contratto per una nave da crociera ultra-lusso

    Fincantieri (BIT:FCT) ha annunciato la costruzione di una nuova nave da crociera ultra-lusso per Regent Seven Seas Cruises, marchio di Norwegian Cruise Line Holdings. L’ordine, definito “importante”, ha un valore compreso tra 500 milioni e 1 miliardo di euro, confermando la fiducia nel know-how cantieristico di Fincantieri.

    La consegna è prevista per il 2033, secondo quanto comunicato dal gruppo. L’unità sarà una gemella della “Seven Seas Prestige”, attualmente in costruzione presso il cantiere di Marghera e la cui consegna è fissata per il 2026. Una seconda nave della stessa classe è già programmata per il 2030.

    Con una stazza lorda di 77.000 tonnellate e una lunghezza di 257 metri, la nuova nave potrà ospitare fino a 822 passeggeri, offrendo uno dei più alti rapporti spazio/ospite del settore, caratteristica distintiva del segmento delle crociere di lusso.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee scendono leggermente nonostante il rimbalzo globale

    DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee scendono leggermente nonostante il rimbalzo globale

    Le borse europee hanno registrato un lieve calo giovedì, con gli indici principali in ribasso nonostante la ripresa dei mercati statunitensi e il tono positivo delle contrattazioni asiatiche durante la notte.

    Le perdite sono rimaste contenute dopo che i dati ufficiali hanno mostrato che la produzione industriale tedesca è tornata a crescere a settembre, trainata dal settore automobilistico.

    Secondo Destatis, la produzione è aumentata dell’1,3% su base mensile, dopo il calo del 3,7% registrato in agosto, segnalando un possibile recupero della più grande economia europea.

    A metà mattinata, il CAC 40 francese perdeva lo 0,6%, il DAX tedesco arretrava dello 0,2% e il FTSE 100 britannico scendeva dello 0,1%.

    Sul fronte societario, le azioni di A.P. Møller-Mærsk (TG:DP4A) sono crollate dopo che il gruppo danese del trasporto marittimo ha registrato un calo dell’utile netto del terzo trimestre, attribuito a tariffe di nolo più basse e alle tensioni nel commercio globale.

    Commerzbank (TG:CBK) è invece salita leggermente, anche se i risultati del terzo trimestre sono stati inferiori alle attese degli analisti, mentre Skanska (TG:SKNB) è scesa dopo aver riportato un utile inferiore alle previsioni di mercato.

    Al contrario, Zalando (BIT:1ZAL) è balzata in rialzo dopo un terzo trimestre positivo, sostenuto dall’acquisizione di About You avvenuta nel luglio 2025.

    Henkel (TG:HEN) ha mostrato un buon progresso dopo aver segnalato una crescita organica delle vendite nel trimestre.

    Anche ArcelorMittal (EU:MT) ha guadagnato terreno grazie a un aumento del 31,35% dell’utile netto nel trimestre di settembre, mentre Swisscom (TG:SWJ) è avanzata grazie a una crescita dei ricavi del 36,9% a 11,175 miliardi di franchi svizzeri nei primi nove mesi del 2025.

    Nel frattempo, AstraZeneca (LSE:AZN) è salita dopo aver confermato le previsioni per l’intero esercizio.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Le borse statunitensi pronte ad estendere il rally mentre gli investitori cercano occasioni

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Le borse statunitensi pronte ad estendere il rally mentre gli investitori cercano occasioni

    I futures azionari statunitensi puntano leggermente al rialzo giovedì mattina, suggerendo che Wall Street potrebbe proseguire il rialzo della seduta precedente, mentre gli investitori tornano con cautela sul mercato.

    I principali indici si preparano ad aprire in lieve aumento, con alcuni trader che cercano di approfittare di valutazioni ancora interessanti nonostante il rimbalzo di mercoledì. Nonostante la recente forza, S&P 500, Nasdaq e Dow Jones restano ben al di sotto dei massimi record della scorsa settimana.

    Le preoccupazioni per una possibile bolla legata all’intelligenza artificiale e per una correzione a breve termine continuano a pesare sul sentiment, ma la tendenza generale rimane orientata verso l’alto.

    Sul fronte economico, la giornata si presenta piuttosto tranquilla a causa del prolungato shutdown del governo USA, anche se nuovi dati di Challenger, Gray & Christmas hanno mostrato un forte aumento dei licenziamenti aziendali lo scorso mese.

    Secondo il rapporto, i datori di lavoro statunitensi hanno annunciato 153.074 tagli di posti di lavoro in ottobre, un aumento del 183% rispetto ai 54.064 di settembre e del 175% rispetto ai 55.597 dello stesso mese dell’anno precedente.

    “Alcuni settori stanno correggendo dopo il boom delle assunzioni legato alla pandemia, ma ciò avviene mentre l’adozione dell’IA, l’indebolimento della spesa dei consumatori e delle imprese e l’aumento dei costi portano a misure di austerità e blocchi delle assunzioni,” ha dichiarato Andy Challenger, esperto del lavoro e direttore commerciale di Challenger, Gray & Christmas.

    Ha aggiunto: “Coloro che vengono licenziati ora trovano più difficile assicurarsi rapidamente un nuovo impiego, il che potrebbe allentare ulteriormente il mercato del lavoro.”

    Finora, i datori di lavoro hanno annunciato oltre 1,09 milioni di tagli di posti di lavoro nel 2025, il livello più alto dei primi dieci mesi dell’anno dal 2020.

    Titoli in movimento

    Snap (NYSE:SNAP) è balzata di quasi il 20% nel pre-market dopo aver annunciato un programma di riacquisto azionario da 500 milioni di dollari e previsioni di ricavi trimestrali solide.

    AppLovin (NASDAQ:APP) ha registrato un rialzo pre-market dopo risultati del terzo trimestre migliori delle attese, mentre DoorDash (NASDAQ:DASH) è crollata di oltre il 10% dopo aver deluso le aspettative sugli utili.

    Riepilogo di mercato

    Dopo il calo di martedì, le azioni hanno recuperato terreno per gran parte della seduta di mercoledì, prima di ritracciare leggermente nel finale. Nonostante ciò, i principali indici hanno chiuso in territorio positivo:

    • Nasdaq +0,7% a 23.499,80
    • Dow Jones +0,5% a 47.311,00
    • S&P 500 +0,4% a 6.796,29

    La forza di mercoledì è stata sostenuta da acquisti opportunistici dopo la brusca discesa del giorno precedente, dovuta in parte a timori di sopravvalutazione. Il sentiment è stato rafforzato anche da dati economici statunitensi migliori del previsto.

    ADP ha riportato un aumento di 42.000 posti di lavoro nel settore privato in ottobre, dopo un calo rivisto di 29.000 a settembre. Gli economisti si aspettavano un aumento di soli 25.000 posti.

    Nel frattempo, l’Institute for Supply Management (ISM) ha comunicato che il suo indice PMI dei servizi è salito a 52,4 in ottobre, da 50,0 in settembre — il livello più alto da febbraio — segnalando una ripresa dell’attività nel settore.

    Nonostante il calo finale, diversi comparti hanno mostrato forza. Le compagnie aeree sono balzate con l’indice NYSE Arca Airline in aumento del 5,8%, mentre i titoli biotech, semiconduttori e hardware hanno registrato guadagni solidi. Al contrario, i titoli immobiliari e software hanno chiuso in calo, mentre i produttori di oro hanno beneficiato dei prezzi più elevati del metallo.

  • Le azioni Mediobanca in calo dopo risultati misti del terzo trimestre e debolezza nelle divisioni corporate e wealth

    Le azioni Mediobanca in calo dopo risultati misti del terzo trimestre e debolezza nelle divisioni corporate e wealth

    Le azioni Mediobanca (BIT:MB) sono scese giovedì dopo che la banca milanese — recentemente acquisita da Banca Monte dei Paschi di Siena — ha pubblicato i risultati del terzo trimestre, evidenziando una performance più debole nelle divisioni corporate e wealth management, nonostante utili leggermente superiori alle attese.

    L’istituto ha registrato un utile netto trimestrale di 291 milioni di euro, o 322 milioni su base rettificata, a fronte di stime di consenso pari a 285 milioni.

    Gli analisti di Jefferies hanno commentato “l’impatto che il lungo processo di offerta pubblica ha avuto sull’attività”, aggiungendo che gli effetti sono stati “particolarmente evidenti nelle divisioni CIB e WM”.

    Il margine di interesse netto è diminuito del 3% rispetto al trimestre precedente e dell’1% su base annua, attestandosi a 479 milioni di euro, penalizzato dal calo dei volumi nel corporate e investment banking e dai maggiori costi sui depositi. Le commissioni si sono attestate a 232 milioni di euro, in calo dell’8% rispetto al trimestre precedente e invariate su base annua.

    Per quanto riguarda le divisioni, le commissioni del corporate e investment banking sono diminuite del 14% trimestre su trimestre e del 4% rispetto all’anno precedente, mentre quelle del wealth management sono scese del 10% rispetto al trimestre precedente ma in aumento del 3% su base annua.
    Il consumer banking è stato l’unico comparto in crescita, con commissioni in aumento del 17% rispetto al trimestre precedente e del 13% rispetto all’anno scorso.

    I costi operativi sono diminuiti del 12% rispetto al trimestre precedente ma aumentati del 3% su base annua, segnalando una buona disciplina nella gestione delle spese durante il processo di integrazione.

    Il costo del rischio è salito a 51 punti base, dai 35 del secondo trimestre, con circa 10 milioni di euro di accantonamenti aggiuntivi nel credito al consumo. Jefferies ha osservato che il dato è stato “sostanzialmente in linea con le aspettative”.

    La banca ha contabilizzato circa 31 milioni di euro di oneri straordinari post-imposte legati all’offerta pubblica e all’accelerazione dei piani di incentivazione azionaria successivi al cambio di controllo. Questi elementi non ricorrenti hanno pesato sugli utili, ma nel report sono stati definiti temporanei.

    Tra le aree di business, il credito al consumo ha continuato a migliorare, mentre le divisioni di wealth management e corporate investment banking hanno registrato un rallentamento dell’attività.

    I ricavi totali si sono attestati a 868 milioni di euro, in calo del 9% rispetto al trimestre precedente e invariati su base annua. Il risultato operativo al netto degli accantonamenti è stato di 486 milioni di euro, in flessione del 6% rispetto al trimestre precedente.

    A livello patrimoniale, i depositi della clientela sono aumentati del 2% rispetto al trimestre precedente e del 10% su base annua, raggiungendo 31,1 miliardi di euro, mentre il totale dell’attivo è salito a 104,6 miliardi, in crescita dell’1% su base trimestrale e del 7% su base annua.

    Il coefficiente CET1 è migliorato al 15,8% dal 15,1%, sostenuto dall’annullamento di un piano di buyback. Il rapporto dei crediti deteriorati lordi è leggermente salito al 2,2% dal 2,1% del trimestre precedente, con un livello di copertura stabile intorno al 60%.

    Nonostante le difficoltà a breve termine, Jefferies ha sottolineato che la “solidità del franchise di Mediobanca sembra essersi mantenuta”, citando “l’aumento dei depositi e degli asset finanziari complessivi”, oltre a una crescita del personale rispetto al trimestre precedente.

  • Il prezzo del petrolio risale leggermente mentre i timori di eccesso di offerta si attenuano, ma le preoccupazioni sulla domanda persistono

    Il prezzo del petrolio risale leggermente mentre i timori di eccesso di offerta si attenuano, ma le preoccupazioni sulla domanda persistono

    I prezzi del petrolio sono aumentati leggermente giovedì, trovando un po’ di sollievo dopo aver toccato i minimi di due settimane nella sessione precedente, poiché le paure di un eccesso di offerta si sono ridotte, nonostante i segnali di una domanda ancora debole.

    Alle 07:53 GMT, i future sul Brent sono saliti di 24 centesimi, o dello 0,38%, a 63,76 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate (WTI) statunitense è aumentato di 25 centesimi, o dello 0,42%, a 59,85 dollari.

    Il rimbalzo arriva dopo tre mesi consecutivi di calo per i benchmark globali del greggio, appesantiti dall’aumento della produzione sia dei membri dell’OPEC+ che dei produttori non appartenenti al cartello.

    Secondo Haitong Securities, il sentiment si è stabilizzato verso la fine del mese scorso dopo che le sanzioni imposte da Stati Uniti e Regno Unito alle principali compagnie petrolifere russe hanno attenuato il tono ribassista del mercato. “C’è stato un cambiamento nell’andamento dei prezzi del petrolio alla fine di ottobre”, ha osservato la società, aggiungendo che la decisione dell’OPEC+ di sospendere ulteriori aumenti di produzione all’inizio del 2026 ha contribuito ad alleviare le preoccupazioni sull’offerta.

    Tuttavia, la domanda debole continua a pesare sui prezzi.

    In una recente nota ai clienti, J.P. Morgan ha dichiarato che la domanda globale di petrolio è aumentata di 850.000 barili al giorno fino al 4 novembre — leggermente al di sotto della precedente stima di 900.000 barili al giorno. “Gli indicatori ad alta frequenza suggeriscono che il consumo di petrolio negli Stati Uniti rimane debole”, ha affermato la banca, indicando una minore attività di viaggio e un rallentamento dei trasporti marittimi di container.

    Mercoledì, i prezzi del greggio sono scesi dopo che i dati del governo statunitense hanno mostrato un aumento delle scorte di petrolio molto superiore alle attese. La U.S. Energy Information Administration ha segnalato un incremento di 5,2 milioni di barili la scorsa settimana, per un totale di 421,2 milioni di barili, rispetto a un aumento previsto di soli 603.000 barili.

    “Riteniamo che le pressioni al ribasso sui prezzi del petrolio continueranno, sostenendo la nostra previsione inferiore al consenso di 60 dollari al barile entro la fine del 2025 e di 50 dollari al barile entro la fine del 2026”, ha dichiarato Capital Economics in una nota.

    A rafforzare il tono ribassista, l’Arabia Saudita — il principale esportatore mondiale di greggio — ha ridotto drasticamente i prezzi del suo petrolio per gli acquirenti asiatici a dicembre, riflettendo un mercato ben fornito mentre i produttori dell’OPEC+ continuano ad aumentare la produzione.

  • I prezzi dell’oro si stabilizzano mentre il dollaro si indebolisce; il blocco del governo USA mantiene la cautela degli investitori

    I prezzi dell’oro si stabilizzano mentre il dollaro si indebolisce; il blocco del governo USA mantiene la cautela degli investitori

    I prezzi dell’oro sono rimasti stabili nelle contrattazioni asiatiche di giovedì, sostenuti dall’indebolimento del dollaro statunitense e dalle continue preoccupazioni legate al prolungato blocco del governo degli Stati Uniti. Il metallo prezioso ha consolidato i guadagni dopo un rialzo di oltre l’1% nella sessione precedente, in un contesto di maggiore ricerca di beni rifugio.

    L’oro spot è salito dello 0,2% a 3.988,79 dollari l’oncia alle 00:37 ET (05:37 GMT), mentre i future sull’oro statunitense hanno guadagnato lo 0,1% a 3.995,70 dollari l’oncia.

    Mercoledì l’oro era balzato dell’1,3% poiché le crescenti preoccupazioni per le valutazioni gonfiate del mercato azionario e il rischio di una possibile bolla hanno spinto gli investitori verso asset più sicuri.

    Il dollaro si indebolisce; il blocco del governo aumenta l’incertezza

    L’indice del dollaro USA è sceso dello 0,2% durante la sessione asiatica di giovedì, riflettendo un rinnovato appetito per il rischio dopo il rimbalzo di Wall Street, che ha recuperato dalle vendite iniziali sui titoli tecnologici. Il recupero ha contribuito ad attenuare i timori legati alle valutazioni, ma non ha cancellato l’incertezza derivante dallo stallo politico a Washington.

    Con il blocco del governo che si prolunga oltre ogni record, gli investitori devono fare affidamento su indicatori privati per valutare lo stato di salute dell’economia statunitense, poiché la pubblicazione dei dati ufficiali è sospesa.

    Le statistiche più recenti hanno comunque mostrato la tenuta del mercato del lavoro. I dati ADP hanno indicato che l’occupazione nel settore privato è aumentata di 42.000 unità in ottobre — quasi il doppio rispetto alle previsioni — segnalando una resilienza dell’economia nonostante la crisi fiscale.

    I dati solidi hanno ridotto le aspettative di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a dicembre. Poiché l’oro non offre rendimento, tassi elevati per un periodo prolungato tendono a limitarne l’attrattiva.

    Nel frattempo, gli investitori osservano con attenzione la Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha iniziato le audizioni sulla legalità dei dazi imposti dall’ex presidente Donald Trump. Il caso potrebbe influenzare le politiche commerciali e l’inflazione per diversi anni.

    “Rimaniamo positivi sulle prospettive dell’oro, nonostante il recente calo dei prezzi, poiché i principali fattori di sostegno, tra cui la domanda delle banche centrali e quella di beni rifugio, restano solidi”, hanno scritto gli analisti di ING.

    “Sebbene le tensioni commerciali si siano recentemente allentate, permane un’elevata incertezza geopolitica, che continua a sostenere la domanda di asset sicuri”, hanno aggiunto.

    Metalli industriali e preziosi poco mossi

    Gli altri metalli preziosi e industriali hanno mostrato variazioni contenute. I future sull’argento sono saliti dello 0,2% a 48,12 dollari l’oncia, mentre i future sul platino sono rimasti invariati a 1.564,60 dollari l’oncia.

    Sul London Metal Exchange, il rame è salito dello 0,4% a 10.771,20 dollari la tonnellata, mentre i future sul rame statunitense hanno guadagnato lo 0,6% a 5,02 dollari per libbra.

  • Il dollaro arretra dai massimi recenti, la sterlina si rafforza in attesa della decisione della Bank of England

    Il dollaro arretra dai massimi recenti, la sterlina si rafforza in attesa della decisione della Bank of England

    Il dollaro statunitense è sceso leggermente giovedì, prendendo una pausa dopo il recente balzo ai massimi di diversi mesi, mentre la sterlina britannica si è rafforzata in vista dell’annuncio di politica monetaria della Bank of England.

    Alle 04:10 ET (09:10 GMT), il Dollar Index — che misura la performance del biglietto verde rispetto a un paniere di sei principali valute — era in calo dello 0,3% a 99,772, dopo aver toccato all’inizio della settimana il livello più alto da aprile.

    Lieve correzione del dollaro

    Il dollaro ha registrato un leggero arretramento nelle prime ore di contrattazione, allontanandosi dai recenti massimi dopo che dati positivi sul mercato del lavoro statunitense hanno rafforzato la fiducia degli investitori e ridotto la domanda per questa valuta rifugio.

    La recente forza del biglietto verde è stata sostenuta dalle crescenti aspettative che la Federal Reserve manterrà i tassi d’interesse invariati a dicembre. Tale convinzione è stata rafforzata quando il presidente Jerome Powell ha avvertito che un taglio dei tassi “non era affatto scontato” nella riunione finale dell’anno.

    «Sebbene notiamo segnali che la corsa del dollaro stia perdendo slancio, è altrettanto vero che i mercati mancano di una storia convincente per ricostruire posizioni corte sul dollaro», hanno scritto gli analisti di ING. «La mancanza di dati e la comunicazione prudente della Fed significano che non ci sono molti catalizzatori all’orizzonte. Ci aspettiamo oggi un andamento laterale, con rischi residui di correzione del dollaro dovuti a una sopravvalutazione di breve periodo».

    La sterlina si rafforza in vista della riunione della Bank of England

    La sterlina è salita, con il cambio GBP/USD in aumento dello 0,2% a 1,3072, mentre i trader attendono la decisione sui tassi di interesse della banca centrale britannica.

    Il mercato prevede ampiamente che la Bank of England manterrà il tasso di riferimento al 4,0%, poiché il Regno Unito continua a registrare l’inflazione più alta tra le economie del G7.

    Tuttavia, l’esito non è del tutto certo. I segnali di un allentamento delle pressioni inflazionistiche e le aspettative che la cancelliera Rachel Reeves possa introdurre aumenti fiscali nella prossima legge di bilancio aggiungono un elemento di incertezza.

    «I mercati stanno attribuendo una probabilità del 25% a un taglio dei tassi da parte della Bank of England oggi», ha affermato ING. «La nostra previsione è per un mantenimento, poiché una singola rilevazione positiva dell’inflazione non dovrebbe essere sufficiente a convincere la maggioranza del Comitato a favore di un taglio».

    «Ma la distribuzione dei voti potrebbe essere 6-3 o forse un più accomodante 5-4, il che indicherebbe che la soglia per un taglio a dicembre non è così alta».

    Nel frattempo, l’euro è salito leggermente, con EUR/USD in rialzo dello 0,2% a 1,1520, dopo essere sceso ai minimi di tre mesi all’inizio della settimana.

    La produzione industriale tedesca è aumentata solo dell’1,3% a settembre, al di sotto delle previsioni del 3%, segnalando una crescita ancora debole nella più grande economia europea.

    Detto ciò, «EUR/USD è scambiato in una zona di sottovalutazione, poiché la corsa del dollaro si è estesa oltre quanto giustificato da fattori di breve periodo come i differenziali di tasso e i mercati azionari», ha commentato ING.

    La Bank of Japan si avvicina a un rialzo dei tassi

    In Asia, USD/JPY è sceso dello 0,3% a 153,74, con lo yen sostenuto da dati solidi sulla crescita salariale.

    I salari sono aumentati dell’1,9% a settembre, in netto miglioramento rispetto all’1,3% di agosto, segnando la crescita più forte da mesi. Il dato rafforza le aspettative di un possibile rialzo dei tassi da parte della Bank of Japan.

    I numeri sono arrivati poco dopo la pubblicazione dei verbali della riunione di settembre della BOJ, che hanno mostrato un orientamento sempre più favorevole a un rialzo nei prossimi mesi.

    Altrove, USD/CNY è sceso dello 0,1% a 7,1224 dopo che la People’s Bank of China ha fissato un tasso di cambio centrale leggermente più forte, mentre AUD/USD è salito dello 0,1% a 0,6510 grazie a solidi dati sulle esportazioni e sulla bilancia commerciale di settembre.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Esame della Corte Suprema, voto su Tesla e allarme Qualcomm influenzano il sentiment di mercato

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Esame della Corte Suprema, voto su Tesla e allarme Qualcomm influenzano il sentiment di mercato

    I future statunitensi sono scesi leggermente nelle prime ore di giovedì, mentre gli investitori valutavano una combinazione di risultati societari, sviluppi legali e decisioni delle banche centrali. Le domande della Corte Suprema sull’autorità tariffaria della Casa Bianca, il voto cruciale degli azionisti di Tesla (NASDAQ:TSLA) sul piano di compensi da 1.000 miliardi di dollari per Elon Musk e l’avvertimento di Qualcomm su una possibile perdita di business hanno contribuito a un clima di cautela.

    I future tornano in calo dopo il rimbalzo dei titoli tecnologici

    Dopo il recupero di mercoledì, i future americani hanno mostrato un lieve indebolimento, con gli investitori che valutano se le valutazioni elevate delle azioni possano reggere. Alle 02:27 ET, i future sul Dow Jones erano in calo di 42 punti (−0,1%), quelli sull’S&P 500 scendevano di 7 punti (−0,1%) e i future sul Nasdaq 100 perdevano 47 punti (−0,2%).

    Il rialzo di mercoledì è stato guidato dai grandi nomi del settore tecnologico, che hanno contribuito ad allentare i timori recenti di una sopravvalutazione dei titoli legati all’intelligenza artificiale. Il sentiment è migliorato anche grazie a segnali di solidità economica negli Stati Uniti in ottobre, nonostante il prolungato blocco del governo che continua a ritardare la pubblicazione dei dati ufficiali.

    Secondo alcune indiscrezioni, i legislatori potrebbero raggiungere un accordo per porre fine allo shutdown entro il fine settimana. Tuttavia, il segretario ai Trasporti Sean Duffy ha avvertito che “la capacità del traffico aereo in 40 dei principali aeroporti americani sarà ridotta del 10% a partire da venerdì” se la chiusura dovesse continuare.

    La Corte Suprema mette in discussione i poteri tariffari di Trump

    Gli investitori hanno puntato l’attenzione anche sulla Corte Suprema degli Stati Uniti, dove diversi giudici conservatori hanno espresso scetticismo sull’uso da parte dell’ex presidente Donald Trump del International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) del 1977 per giustificare l’imposizione di dazi doganali estesi.

    Il caso, ora all’esame della Corte Suprema dopo che i tribunali inferiori hanno stabilito che Trump aveva oltrepassato i suoi poteri, potrebbe definire i limiti dell’autorità economica esecutiva. La maggioranza conservatrice 6–3 della Corte — che include tre nomine di Trump — ha spesso sostenuto l’espansione del potere presidenziale, rendendo sorprendenti le domande critiche del presidente della Corte, John Roberts.

    Roberts ha affermato che “i dazi rappresentano una tassa sugli americani” e ha ricordato che “questo è sempre stato un potere fondamentale del Congresso”.

    I mercati delle previsioni hanno ridotto le scommesse sulla sopravvivenza dei dazi, mentre gli analisti di Vital Knowledge hanno avvertito che una loro revoca potrebbe creare nuove incertezze economiche. Nel frattempo, il team di Trump ha lasciato intendere che potrebbe ricorrere ad altri strumenti legali per mantenere le misure commerciali in vigore.

    Qualcomm in calo per i timori legati a Samsung

    Le azioni di Qualcomm (NASDAQ:QCOM) sono scese di oltre il 3% nelle contrattazioni after-hours dopo che il produttore di chip ha segnalato la possibilità di perdere parte del suo business con Samsung Electronics il prossimo anno.

    Sebbene le vendite e i profitti trimestrali abbiano superato le attese di Wall Street — grazie alla domanda di smartphone di fascia alta — l’azienda ha indicato che Samsung potrebbe ridurre l’uso dei chip Qualcomm nei futuri modelli Galaxy. Reuters ha riportato le parole del CEO Cristiano Amon, secondo cui l’azienda “si sta preparando affinché i chip rappresentino una quota minore” nei prossimi dispositivi Samsung.

    Nel frattempo, il designer di chip Arm Holdings (NASDAQ:ARM) ha presentato previsioni trimestrali superiori alle attese, sostenute da una forte domanda legata all’intelligenza artificiale. Le azioni della società britannica sono salite nelle contrattazioni post-sessione.

    Voto degli azionisti Tesla sul piano da 1.000 miliardi di dollari

    Gli azionisti di Tesla votano oggi su un piano di compensi record da 1.000 miliardi di dollari per il CEO Elon Musk, una proposta che ha diviso gli investitori.

    All’inizio della settimana, il fondo sovrano norvegese — il più grande al mondo — ha confermato che voterà contro il piano. Norges Bank Investment Management, che gestisce 1.900 miliardi di dollari in asset, ha dichiarato che, pur “apprezzando il significativo valore creato sotto la guida visionaria del signor Musk”, resta “preoccupato per la dimensione complessiva del premio, la diluizione e la mancanza di mitigazione del rischio legato alla figura chiave”.

    Il consiglio di amministrazione di Tesla ha avvertito che, se il pacchetto venisse respinto, esiste il rischio che Musk — l’uomo più ricco del mondo — lasci l’azienda, con un impatto potenzialmente negativo sul titolo.

    In attesa della decisione della Bank of England

    L’attenzione è ora rivolta all’annuncio di politica monetaria della Bank of England, su cui le aspettative restano divise. La maggior parte degli analisti prevede che la banca manterrà invariato il tasso di riferimento al 4,0%, anche se il mercato assegna ancora una probabilità su tre a un taglio di 25 punti base.

    Mantenere i tassi fermi segnerebbe una pausa nel ciclo di allentamento iniziato nel 2024, ma i dati più deboli su inflazione e salari alimentano le ipotesi di un aggiustamento.

    La BoE ha tagliato i tassi ogni tre mesi da agosto dello scorso anno, ma non è chiaro se manterrà questo ritmo. Il governatore Andrew Bailey ha recentemente avvertito che le prospettive di politica monetaria sono ora “più incerte”.

  • DAX, CAC, FTSE100, Borse europee in lieve calo: focus sulle trimestrali e sulla decisione della Bank of England

    DAX, CAC, FTSE100, Borse europee in lieve calo: focus sulle trimestrali e sulla decisione della Bank of England

    Le borse europee hanno aperto in leggero ribasso giovedì, mentre gli investitori continuano a valutare una nuova tornata di risultati societari in attesa della decisione di politica monetaria della Bank of England.

    Alle 08:05 GMT, il DAX di Francoforte perdeva lo 0,2%, il CAC 40 di Parigi lo 0,3% e il FTSE 100 di Londra lo 0,1%.

    Le trimestrali restano al centro dell’attenzione

    Dopo un avvio di settimana debole, i mercati azionari globali hanno recuperato fiducia grazie a dati economici statunitensi migliori del previsto, che hanno attenuato i timori legati alle valutazioni elevate.

    In Europa, il sentiment è stato sostenuto dalla percezione di un miglioramento del quadro societario, poiché i risultati trimestrali di molte aziende si sono rivelati meno negativi del previsto. Tuttavia, con gli indici principali vicini ai massimi storici, gli investitori continuano a prendere profitto in un periodo ricco di pubblicazioni.

    Commerzbank (TG:CBK) ha annunciato un piano di riacquisto di azioni proprie fino a 1 miliardo di euro dopo aver registrato il miglior utile operativo dei primi nove mesi della sua storia, a conferma della solidità delle sue divisioni principali.

    BT Group (LSE:BT.A) ha riportato un calo del 3% dei ricavi trimestrali, mentre la divisione Openreach, responsabile della rete fissa britannica, ha perso 242.000 clienti broadband nel trimestre, un dato peggiore rispetto alla stima di 205.000. La società ha attribuito il calo a “una forte concorrenza e a un mercato broadband più debole”.

    AstraZeneca (LSE:AZN) ha registrato risultati del terzo trimestre superiori alle attese, sostenuti da vendite robuste nei segmenti oncologico, cardiovascolare e renale, mantenendo invariata la guidance per l’intero esercizio.

    Volvo Car (BIT:1VOLVB) ha dichiarato di puntare a un margine operativo di lungo periodo superiore all’8% nell’ambito di una revisione strategica, rafforzando la collaborazione con l’azionista di maggioranza Geely per ridurre i costi e migliorare la generazione di cassa.

    Skanska (TG:SKNB) ha riportato un aumento dell’utile trimestrale nonostante svalutazioni immobiliari significative negli Stati Uniti, grazie a margini migliori del previsto nella divisione costruzioni.

    Bank of England: attesa per la decisione sui tassi

    L’attenzione si sposta ora sulla Bank of England, che annuncerà la propria decisione sui tassi d’interesse nel corso della giornata. Gli economisti si aspettano in larga parte una conferma del tasso di riferimento al 4,0%, mentre il Regno Unito continua a registrare il tasso d’inflazione più elevato tra i Paesi del G7.

    Tuttavia, la decisione non è scontata: i segnali di un rallentamento delle pressioni inflazionistiche e le previsioni di un aumento delle imposte nella prossima manovra di bilancio da parte della cancelliera Rachel Reeves alimentano l’incertezza. All’inizio della settimana, Reeves ha dichiarato di dover prendere “decisioni difficili” per proteggere la spesa pubblica e ridurre il debito nazionale, parole che aprono la strada a un inasprimento fiscale.

    In Germania, la produzione industriale è aumentata dell’1,3% a settembre, sotto le attese di un +3%, confermando la debolezza della più grande economia europea.

    Petrolio stabile dopo i recenti ribassi

    I prezzi del greggio sono rimasti stabili giovedì dopo le recenti forti perdite, in un contesto di attese di eccesso di offerta e domanda in rallentamento. Il Brent è salito dello 0,3% a 63,68 dollari al barile, mentre il WTI statunitense ha guadagnato lo 0,3% a 59,80 dollari.

    Entrambi i contratti erano scesi di circa l’1% mercoledì, segnando il terzo mese consecutivo di ribassi in ottobre. Le preoccupazioni per una domanda di carburante più debole negli Stati Uniti e per un possibile surplus di offerta nel 2026 continuano a pesare sul mercato.

    Secondo la U.S. Energy Information Administration, le scorte di petrolio greggio statunitensi sono aumentate di 5,2 milioni di barili la scorsa settimana, raggiungendo 421,2 milioni, ben oltre le attese di un incremento di 603.000 barili.