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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, I mercati in rialzo mentre la Camera USA si prepara a votare la fine dello shutdown; Cisco e Chevron sotto i riflettori

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, I mercati in rialzo mentre la Camera USA si prepara a votare la fine dello shutdown; Cisco e Chevron sotto i riflettori

    I futures statunitensi sono in aumento mercoledì, sostenuti dall’ottimismo per l’imminente approvazione alla Camera dei Rappresentanti di un disegno di legge che dovrebbe porre fine alla chiusura del governo federale, durata oltre 40 giorni. I leader repubblicani si sono detti fiduciosi che la misura passerà, dopo l’approvazione al Senato all’inizio della settimana, ponendo fine al più lungo shutdown della storia degli Stati Uniti.

    Se il provvedimento sarà approvato, verrà sbloccata una serie di dati economici ufficiali, fondamentali per i responsabili della politica monetaria della Federal Reserve, ancora divisi sul futuro andamento dei tassi di interesse. Gli investitori guardano anche ai risultati societari di Cisco Systems (NASDAQ:CSCO) e Chevron (NYSE:CVX), che potrebbero influenzare il sentiment di mercato nei prossimi giorni.

    Futures statunitensi in rialzo

    Alle 02:39 ET, i futures sul Dow Jones salivano di 78 punti (+0,2%), quelli sull’S&P 500 di 25 punti (+0,4%) e quelli sul Nasdaq 100 di 170 punti (+0,7%).

    Wall Street ha chiuso la seduta di martedì in modo contrastato, in un contesto di cautela. Il taglio delle previsioni sui ricavi da parte di CoreWeave ha pesato sull’entusiasmo per l’intelligenza artificiale, mentre i dati sull’occupazione di ADP hanno mostrato un rallentamento del mercato del lavoro.

    Nonostante ciò, permane un certo ottimismo. Gli analisti di Vital Knowledge hanno osservato che gli investitori continuano a “rimanere investiti” in vista di un possibile rally di fine anno.

    Il Congresso vicino al voto per la riapertura del governo

    La Camera dovrebbe votare oggi un accordo bipartisan per finanziare la maggior parte delle agenzie federali fino al 30 gennaio. L’ottimismo è cresciuto dopo che il Senato ha approvato la misura con il sostegno di otto democratici, ponendo fine a un lungo stallo con il Partito Repubblicano del presidente Donald Trump.

    Se approvato, Trump dovrebbe firmare rapidamente la legge. La riapertura del governo permetterebbe la pubblicazione di importanti indicatori macroeconomici, tra cui il rapporto mensile sull’occupazione, rimandato durante lo shutdown. Questi dati saranno fondamentali per orientare le aspettative sulla politica monetaria futura.

    Fed divisa sulla decisione di dicembre

    Secondo il Wall Street Journal, i membri della Federal Reserve restano divisi in vista della riunione di dicembre, sul se ridurre ulteriormente i tassi di interesse dopo due tagli consecutivi di 25 punti base a settembre e ottobre.

    Al centro del dibattito ci sono occupazione e inflazione. Alcuni funzionari sostengono che ulteriori tagli siano necessari per stimolare le assunzioni e gli investimenti, mentre altri temono che un allentamento troppo rapido possa riaccendere le pressioni inflazionistiche. La mancanza di nuovi dati, dovuta allo shutdown, ha reso difficile raggiungere un consenso, ha riferito il WSJ.

    I conti di Cisco sotto osservazione

    Gli investitori attendono con attenzione i risultati di Cisco Systems, previsti dopo la chiusura dei mercati. Il colosso del networking ha beneficiato della crescente domanda per infrastrutture legate all’intelligenza artificiale. In agosto, l’amministratore delegato Chuck Robbins ha dichiarato che gli ordini per infrastrutture AI “avevano superato gli 800 milioni di dollari nel quarto trimestre fiscale di Cisco”, portando il totale annuo “a oltre 2 miliardi di dollari”.

    Robbins ha inoltre affermato che “l’opportunità dell’AI sovrana” accelererà nella seconda metà del 2026 fiscale, posizionando Cisco come “fornitore di sistemi chiave per questi importanti cluster di addestramento e inferenza AI […] fondamentali per il loro sviluppo e la futura espansione su larga scala”.

    Secondo le stime di consenso di Bloomberg, l’azienda dovrebbe registrare un utile per azione rettificato di 0,98 dollari e ricavi per 14,77 miliardi di dollari.

    Giornata degli investitori di Chevron: focus sulla crescita post-Hess

    Anche Chevron è al centro dell’attenzione con la sua giornata dedicata agli investitori a New York, durante la quale l’amministratore delegato Mike Wirth presenterà la nuova fase di crescita dopo l’acquisizione da 55 miliardi di dollari di Hess, una delle più grandi operazioni petrolifere degli ultimi decenni.

    L’accordo include la quota del 30% di Hess nel consorzio con Exxon e CNOOC, che ha scoperto oltre 11 miliardi di barili di petrolio nel giacimento offshore di Stabroek in Guyana. Gli analisti stimano risorse recuperabili totali di circa 20 miliardi di barili, rafforzando il valore strategico dell’acquisizione.

    “Continuiamo a credere che Chevron abbia pagato un prezzo pieno per Hess,” hanno scritto gli analisti di Wolfe Research. Hanno aggiunto che “affrontare questa situazione e un portafoglio shale relativamente maturo tra gli asset acquisiti saranno questioni chiave nella prossima Giornata degli Investitori.”

    Gli analisti si aspettano inoltre chiarimenti sulle operazioni di Chevron in Kazakistan, che dovrebbero rappresentare circa il 18% del flusso di cassa libero nel 2025 e il 20% tra il 2026 e il 2030.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee in rialzo grazie all’ottimismo per la riapertura del governo statunitense

    DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee in rialzo grazie all’ottimismo per la riapertura del governo statunitense

    Le borse europee hanno chiuso in rialzo mercoledì, proseguendo il trend positivo alimentato dalle aspettative di una prossima riapertura del governo degli Stati Uniti.

    Alle 08:10 GMT, il DAX tedesco guadagnava lo 0,8%, il CAC 40 francese saliva dello 0,5% e il FTSE 100 britannico registrava un aumento dello 0,2%.

    L’ottimismo cresce a Washington

    La fiducia degli investitori europei è migliorata dopo i segnali di un possibile accordo tra i legislatori americani per porre fine alla chiusura parziale del governo federale, in corso dal 1° ottobre. Il blocco ha causato forti disagi in diversi settori chiave, in particolare nel trasporto aereo.

    «Il sentiment è migliorato dopo che il Senato degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge per porre fine alla più lunga chiusura del governo statunitense mai registrata», hanno scritto gli analisti di Westpac in una nota di ricerca. «La Camera dovrebbe approvare la legge nei prossimi giorni».

    Il consigliere economico della Casa Bianca, Kevin Hassett, ha dichiarato martedì che l’economia americana dovrebbe tornare a crescere del 3%–4% entro il primo trimestre del 2026. Hassett ha sottolineato che, secondo le stime degli economisti, la chiusura del governo ha ridotto la crescita di circa l’1%–1,5%, rispetto a un tasso vicino al 4% nell’anno precedente.

    Il disegno di legge approvato dal Senato passa ora alla Camera dei Rappresentanti, dove è previsto un voto entro la settimana, prima di essere inviato al Presidente Donald Trump per la firma definitiva.

    Inflazione in calo in Germania

    In Europa, i dati dell’Ufficio federale di statistica tedesco hanno confermato un leggero rallentamento dell’inflazione in ottobre al 2,3%. I prezzi al consumo armonizzati per il confronto con gli altri Paesi dell’Unione Europea erano aumentati del 2,4% su base annua a settembre.

    La Banca Centrale Europea, che mantiene invariati i tassi d’interesse da giugno, ha ribadito che la sua politica monetaria resta in una «buona posizione». Il rallentamento delle pressioni inflazionistiche nella principale economia europea rafforza le aspettative che la politica monetaria rimarrà stabile ancora per qualche tempo.

    Aggiornamenti aziendali: Bayer, E.ON, ABN Amro, Infineon

    Nel settore societario, Bayer (TG:BAYN) ha registrato un utile trimestrale più che raddoppiato, grazie al miglioramento dei margini nella divisione Crop Science e alla crescita stabile dei nuovi farmaci. Tuttavia, il gruppo tedesco ha avvertito che nel 2025 dovrà affrontare maggiori oneri straordinari legati ad accantonamenti per contenziosi e liquidazioni di dirigenti nell’ambito del programma di ristrutturazione in corso.

    E.ON (TG:A30VMX) ha comunicato un calo dell’utile netto nei primi nove mesi dell’anno, a causa di una perdita non monetaria di circa 400 milioni di euro dovuta alla deconsolidazione di NEW AG e delle sue controllate. Tuttavia, il principale operatore europeo di reti energetiche ha confermato le previsioni per il 2025.

    ABN Amro (EU:ABN) ha annunciato l’acquisizione della banca commerciale olandese NIBC Bank dal fondo di private equity Blackstone, rafforzando la propria posizione nel mercato domestico.

    Infineon Technologies (TG:IFX) ha rivisto al rialzo l’obiettivo di vendite per il segmento di alimentazione AI al 2026, citando una forte domanda. Il produttore di semiconduttori tedesco prevede una crescita moderata dei ricavi complessivi nonostante le difficoltà legate ai cambi valutari.

    Prezzi del petrolio in lieve calo

    I prezzi del greggio sono scesi leggermente mercoledì, restituendo parte dei guadagni della sessione precedente. Le aspettative di una riapertura del governo statunitense, che potrebbe rilanciare la domanda energetica, avevano sostenuto il rally di martedì.

    I future sul Brent sono scesi dello 0,5% a 64,86 dollari al barile, mentre il WTI statunitense ha perso lo 0,5% a 60,75 dollari. Entrambi i contratti avevano guadagnato oltre l’1,5% martedì, poiché i trader scommettevano che la riapertura del governo avrebbe favorito un aumento dei viaggi e dei consumi di carburante in vista delle festività.

  • Recordati conferma le previsioni grazie alla crescita dell’utile netto rettificato e al rafforzamento del business nelle Malattie Rare

    Recordati conferma le previsioni grazie alla crescita dell’utile netto rettificato e al rafforzamento del business nelle Malattie Rare

    Recordati (BIT:REC) ha pubblicato i risultati dei primi nove mesi del 2025 dopo la chiusura dei mercati mercoledì, confermando le proprie previsioni per i prossimi tre anni. Il gruppo farmaceutico italiano ha registrato un incremento del 10,7% dell’utile netto rettificato, salito a 493,1 milioni di euro, mentre l’utile netto riportato è diminuito del 3,6%, attestandosi a 326,3 milioni di euro, a causa di un accantonamento straordinario di 14,1 milioni di euro.

    I ricavi consolidati sono aumentati del 12,2% a 1,95 miliardi di euro (+8,1% su base omogenea), con un EBITDA in crescita dell’11,8% a 743,9 milioni di euro, pari al 38% dei ricavi totali. Il flusso di cassa libero si è attestato a 396,8 milioni di euro, in calo di 37,5 milioni, principalmente per l’aumento delle scorte negli Stati Uniti. L’indebitamento netto è pari a 2,03 miliardi di euro, equivalente a 2,1 volte l’EBITDA pro forma.

    I risultati sono stati accolti positivamente dal mercato: le azioni Recordati sono salite fino al 4% alla Borsa di Milano, raggiungendo 54,45 euro, il livello più alto dell’ultimo mese.

    “Siamo molto soddisfatti degli ottimi progressi realizzati nei primi nove mesi dell’anno in tutte le aree di business, in particolare nel settore delle Malattie Rare, e del forte slancio di Isturisa® grazie all’estensione della sua indicazione”, ha dichiarato Rob Koremans, CEO di Recordati, nella nota del gruppo.

    Recordati ha aggiunto che “la solida performance di tutto il business ci consentirà di raggiungere i risultati 2025 in linea con la guidance originale (nella metà inferiore dell’intervallo), nonostante un contesto macroeconomico sfidante (impatto del cambio di circa -3%, che dovrebbe proseguire nel 2026)”.

    Guardando al futuro, l’azienda prevede che il segmento Malattie Rare rappresenterà quasi il 50% dei ricavi totali entro il 2026, con una crescita a doppia cifra elevata a tassi di cambio costanti. La crescita sarà trainata dalla continua espansione di Isturisa® — grazie all’estensione delle indicazioni e alle attività mirate nella popolazione di pazienti non manifesti — e dal buon andamento di altre piattaforme di sviluppo.

    Il business Specialty Primary Care dovrebbe invece registrare una crescita a bassa singola cifra nel 2026 (con un ritorno a una crescita a media singola cifra nel 2027), anche a seguito della perdita della licenza di Cardicor, che vale circa 35 milioni di euro l’anno. La società ha precisato che i margini del 2026 “rifletteranno ulteriori investimenti in Isturisa e l’impatto negativo dei tassi di cambio”.

    Gli obiettivi per il 2027 restano invariati, con un focus su una forte crescita organica accompagnata da attività mirate di sviluppo e M&A. Le stime aggiornate per le vendite di picco di Isturisa® sono state raddoppiate a oltre 1,2 miliardi di euro, rispetto alla precedente previsione di 550–650 milioni.

    “Dopo un’attenta analisi del mercato della sindrome di Cushing, siamo ora fiduciosi di poter raddoppiare le nostre stime di vendite di picco per Isturisa® a oltre 1,2 miliardi di euro, continuando a investire attivamente e a perseguire la popolazione di pazienti non manifesti, liberando un enorme potenziale aggiuntivo. Siamo entusiasti delle opportunità che ci attendono e fiduciosi nella nostra capacità di continuare a eseguire la nostra strategia e creare un valore sempre maggiore per tutti gli stakeholder”, ha concluso Koremans.

    Il Consiglio di Amministrazione di Recordati ha inoltre approvato la distribuzione di un acconto sul dividendo 2025 di 0,63 euro per azione (al lordo delle ritenute fiscali), che sarà pagato a partire dal 26 novembre 2025. Gli azionisti registrati al 24 novembre avranno diritto al dividendo, con data di stacco cedola n. 36 il 25 novembre e record date il 25 novembre 2025. Le azioni proprie detenute dalla società alla stessa data sono escluse dalla distribuzione.

    A seguito dei risultati, Banca Akros ha confermato la raccomandazione buy e il target price di 67 euro, commentando: “Ricavi in linea e redditività migliore del previsto”. Jefferies ha ribadito la raccomandazione buy con target price di 61,50 euro, sottolineando che i ricavi del terzo trimestre hanno superato le stime dell’1%, l’EBITDA rettificato del 4% e l’utile netto rettificato del 5%, aggiungendo che le prospettive per il 2025 sono state confermate.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Le azioni statunitensi calano mentre il mercato prende fiato in vista della riapertura del governo

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Le azioni statunitensi calano mentre il mercato prende fiato in vista della riapertura del governo

    Le azioni statunitensi hanno registrato una leggera flessione martedì, mentre gli investitori hanno preso fiato dopo il forte rally dei titoli tecnologici e in mezzo all’ottimismo crescente sul fatto che Washington sia vicina a porre fine al più lungo shutdown governativo nella storia degli Stati Uniti.

    Alle 09:35 ET, il Dow Jones Industrial Average è salito di circa 80 punti (0,2%), mentre l’S&P 500 ha perso 10 punti (0,2%) e il NASDAQ Composite è sceso di 102 punti (0,4%).

    I legislatori si muovono per porre fine allo shutdown

    Il Senato degli Stati Uniti ha approvato lunedì sera un disegno di legge di spesa per riaprire il governo federale, inviandolo alla Camera dei Rappresentanti per il voto finale, dopo che otto democratici si sono uniti ai repubblicani per superare l’impasse.

    Il provvedimento dovrebbe essere approvato dalla Camera e successivamente inviato al Presidente Donald Trump per la firma finale, ponendo così fine al blocco governativo di 41 giorni, che ha causato gravi disagi in diversi settori e probabilmente ha pesato sul PIL del quarto trimestre.

    “La risoluzione dello shutdown (anche se il governo non riaprirà effettivamente per ancora alcuni giorni) è chiaramente un segnale positivo, e molti ritengono che rappresenti un semaforo verde per l’attesissimo rally di fine anno,” hanno scritto gli analisti di Vital Knowledge in una nota.

    La notizia ha contribuito a estendere il rimbalzo di Wall Street lunedì, guidato dai forti rialzi dei colossi dell’intelligenza artificiale Nvidia (NASDAQ:NVDA) e Palantir (NASDAQ:PLTR).

    UBS prevede l’S&P 500 a 7.500 nel 2026

    Con la maggior parte della stagione degli utili del terzo trimestre ormai alle spalle, l’attenzione degli investitori si concentra sulle prospettive di crescita per il 2026.

    UBS prevede che l’S&P 500 possa raggiungere i 7.500 punti entro la fine del prossimo anno, rispetto al livello attuale di circa 5.830, sostenuto da “una crescita degli utili intorno al 14%”, quasi la metà dei quali provenienti dal settore tecnologico.

    In una nota di lunedì, gli analisti di UBS hanno scritto che l’“economia globale è pronta ad accelerare nel 2026”, con il miglioramento della fiducia e l’efficacia delle misure di stimolo fiscale.

    Tuttavia, hanno avvertito che le principali economie dovranno “attraversare una fase di rallentamento, con i dazi che continuano a influenzare prezzi ed esportazioni” nel breve termine.

    UBS prevede un rendimento complessivo di circa il 10% nel 2026, trainato principalmente dalla crescita degli utili piuttosto che dall’espansione delle valutazioni.

    I movimenti societari: CoreWeave, Paramount, Rocket Lab, TheRealReal

    CoreWeave (NASDAQ:CRWV) è scesa dopo aver rivelato un ritardo da parte di un partner di data center, che ha oscurato risultati trimestrali solidi. L’azienda di infrastrutture AI sostenuta da Nvidia ha recentemente firmato accordi multimiliardari con OpenAI e Meta Platforms (NASDAQ:META) per espandere la propria presenza nel mercato del cloud computing per l’intelligenza artificiale.

    Paramount Skydance (NASDAQ:PSKY) è salita dopo aver annunciato l’intenzione di ridurre ulteriormente i costi di 1 miliardo di dollari, oltre ai 2 miliardi già previsti dopo la fusione di agosto.

    Rocket Lab (NASDAQ:RKLB) ha guadagnato terreno dopo aver registrato una perdita trimestrale inferiore alle attese, mentre TheRealReal (NASDAQ:REAL) è balzata del 15% dopo aver alzato la guidance sui ricavi annuali e riportato risultati del terzo trimestre superiori alle stime.

    Prezzi del petrolio in rialzo

    I prezzi del petrolio sono aumentati grazie all’ottimismo sul prossimo riavvio del governo statunitense, che potrebbe sostenere la domanda energetica.

    Il Brent è salito dell’1,1% a 64,78 dollari al barile, mentre il WTI statunitense è aumentato dell’1,2% a 60,85 dollari.

    Nonostante il rialzo, i trader restano cauti per i rischi di eccesso di offerta nel prossimo anno. L’OPEC+ ha recentemente concordato di aumentare la produzione di dicembre di 137.000 barili al giorno, in linea con i livelli di ottobre e novembre, prima di interrompere ulteriori incrementi all’inizio del 2026.

  • La Borsa di Milano prosegue la corsa: banche e lusso spingono il FTSE MIB oltre quota 44.000, ai massimi dal 2007

    La Borsa di Milano prosegue la corsa: banche e lusso spingono il FTSE MIB oltre quota 44.000, ai massimi dal 2007

    La Borsa di Milano ha aperto in rialzo martedì, proseguendo il suo rally e portando l’indice FTSE MIB sopra quota 44.000 punti per la prima volta da maggio 2007, sostenuta dall’ottimismo dei mercati dopo i progressi verso la fine dello shutdown del governo statunitense.

    Il Senato degli Stati Uniti ha approvato un accordo per ristabilire i finanziamenti federali, bloccati dal 1° ottobre, anche se il provvedimento deve ancora essere approvato dalla Camera dei Rappresentanti.

    Alle 9:30, il FTSE MIB segnava un rialzo dello 0,5%, raggiungendo così il livello più alto degli ultimi 18 anni.

    A trainare l’indice sono state ancora una volta le banche, con Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) in testa con un aumento del 2,5%, seguita da BPER Banca (BIT:BPE) con un rialzo dell’1,6%. Anche i principali istituti, Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) e UniCredit (BIT:UCG), sono avanzati di circa 0,8% ciascuno.

    Il comparto del lusso ha registrato acquisti significativi, con Brunello Cucinelli (BIT:BC) e Moncler (BIT:MONC) in crescita di oltre 2%, spinte dal sentiment positivo sulle borse europee.

    In coda all’indice, Leonardo (BIT:LDO) ha perso 1,8%, mentre Inwit (BIT:INW) è scesa dell’8,6% dopo aver rivisto, nei risultati trimestrali diffusi ieri, la propria guidance 2026–2030 al limite inferiore della fascia precedente, a causa del perdurare delle difficoltà nel mercato italiano delle telecomunicazioni. In seguito, JP Morgan ha abbassato la raccomandazione sul titolo a “neutral” da “overweight.”

    Anche Telecom Italia (BIT:TIT) ha registrato un calo dello 0,8% nelle prime contrattazioni.

  • Le azioni BFF salgono del 4% dopo risultati del terzo trimestre superiori alle attese

    Le azioni BFF salgono del 4% dopo risultati del terzo trimestre superiori alle attese

    BFF Bank S.p.A. (BIT:BFF) ha registrato martedì un aumento del 4% delle proprie azioni, dopo aver riportato risultati del terzo trimestre 2025 superiori alle aspettative del mercato, con ricavi del 10% oltre le stime, pari a 97 milioni di euro, rispetto alla previsione di 88 milioni di euro di Kepler Cheuvreux.

    La performance positiva è stata trainata principalmente da una voce di “altri ricavi” più forte del previsto, pari a 16 milioni di euro contro gli 8 milioni attesi, mentre il margine di interesse netto è risultato in linea con le previsioni, a 59 milioni di euro.

    L’utile netto rettificato per il trimestre si è attestato a 43 milioni di euro, con un aumento del 15,7% rispetto alle stime degli analisti. L’azienda ha raggiunto questo risultato grazie a una maggiore capacità di generazione di ricavi e a una rigida disciplina dei costi, che ha portato a un rapporto costi/ricavi migliore di circa 400 punti base rispetto alle attese.

    Dopo la pubblicazione dei risultati, le azioni BFF sono aumentate del 4%, riflettendo la fiducia degli investitori nella sostenuta crescita degli utili del gruppo.

    La banca ha inoltre riportato un coefficiente CET1 del 13,4%, con un rapporto pro forma del 15,2%, leggermente superiore alla stima del 15,1% di Kepler Cheuvreux, dimostrando una forte capacità di generazione di capitale.

    Dopo la rimozione delle restrizioni sui dividendi da parte della Banca d’Italia, BFF ha aumentato la propria soglia interna di distribuzione dal 12% al 13%. La banca dispone ora di circa 108 milioni di euro di capitale in eccesso, di cui 88 milioni già accantonati.

  • OVS presenta un’offerta vincolante per acquisire Kasanova durante la ristrutturazione aziendale

    OVS presenta un’offerta vincolante per acquisire Kasanova durante la ristrutturazione aziendale

    OVS S.p.A. (BIT:OVS) ha ufficialmente presentato un’offerta vincolante per acquisire il 100% del rivenditore italiano di articoli per la casa Kasanova, confermando le recenti speculazioni di mercato riguardanti una possibile operazione.

    Kasanova è impegnata in una “composizione negoziata della crisi d’impresa” dal 31 ottobre 2024. Secondo i dati finanziari più recenti del 2022, l’azienda ha generato circa 370 milioni di euro di ricavi, con un EBITDA in pareggio.

    Secondo OVS, le vendite di Kasanova nel 2025 dovrebbero attestarsi leggermente al di sotto dei 300 milioni di euro, con un EBITDA leggermente positivo. L’impegno finanziario previsto da OVS per l’acquisizione è stimato in circa 15 milioni di euro.

    Come parte dell’accordo, i finanziatori dovrebbero rinunciare a circa 40 milioni di euro di crediti finanziari, riducendo così la posizione finanziaria netta di Kasanova a quasi zero.

    La conclusione dell’operazione è prevista per la fine del 2025, subordinata a diverse condizioni, tra cui l’approvazione dei creditori, il buon esito della composizione negoziata e l’azzeramento del capitale sociale di Kasanova, che consentirà a OVS di acquisire il 100% della società.

    Gli analisti di Kepler hanno osservato che Kasanova “sembra essere un’acquisizione meno sinergica rispetto ad altre operazioni recenti realizzate da OVS.”

  • Le azioni Inwit crollano di oltre l’8% dopo il taglio delle previsioni a lungo termine a causa della crescita più lenta del mercato

    Le azioni Inwit crollano di oltre l’8% dopo il taglio delle previsioni a lungo termine a causa della crescita più lenta del mercato

    Le azioni di Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. (Inwit) (BIT:INW) sono scese di oltre l’8% martedì, dopo che l’operatore italiano di torri di telecomunicazioni ha rivisto al ribasso le proprie previsioni a lungo termine, citando un rallentamento dell’espansione del mercato e una minore attività di investimento da parte degli operatori di rete mobile.

    In una nota di ricerca, Jefferies ha dichiarato che Inwit “ha abbassato le proprie previsioni 2026-2030 al limite inferiore della fascia indicata, riflettendo condizioni di mercato difficili e un rallentamento dell’inflazione.” Il broker ha aggiunto che questa revisione segue “una tendenza che la direzione aziendale segnala già da tempo.”

    Secondo Jefferies, le nuove prospettive comportano una riduzione dell’1,8% dell’EBITDA previsto per il 2030 e un calo del 4,5% del flusso di cassa libero, mentre la leva finanziaria è ora stimata a 5 volte entro il 2030, rispetto alle 4,8 volte precedentemente previste.

    La società con sede a Milano, che fornisce infrastrutture per servizi di telecomunicazione e radiodiffusione, aveva previsto una ripresa degli investimenti di rete da parte degli operatori mobili in seguito alla fusione tra Vodafone e Fastweb. Tuttavia, Jefferies ha osservato che la revisione rappresenta “il riconoscimento del fatto che non si è ancora vista alcuna accelerazione e che l’azienda continua a operare in un contesto di bassa crescita e bassa inflazione.”

    Nel terzo trimestre del 2025, Inwit ha registrato ricavi per 271,1 milioni di euro, in aumento di 2,1 milioni rispetto al trimestre precedente e in linea con le aspettative di 271,5 milioni di euro. L’EBITDA si è attestato leggermente al di sotto delle previsioni, a 247,4 milioni di euro rispetto ai 248,2 milioni attesi, mentre il flusso di cassa libero ricorrente ha raggiunto 169,7 milioni di euro, che Jefferies ha definito “un risultato superiore del +3,0% rispetto alle stime,” favorito da minori costi per interessi e da un flusso di capitale circolante migliore del previsto.

    Su base annua, i ricavi sono aumentati del 4,1%, in calo rispetto al 4,6% del trimestre precedente, mentre l’EBITDA è cresciuto del 4,3% e il flusso di cassa libero ricorrente è salito del 6,7%. L’azienda ha aggiunto 180 nuovi siti e 670 nuovi contratti di locazione, portando il rapporto di tenenza a 2,37x rispetto a 2,35x del trimestre precedente. Inoltre, il numero di Small Cells e Distributed Antenna Systems (DAS) è aumentato di circa 300 unità, con 30 nuovi progetti DAS completati nel periodo.

    Jefferies ha mantenuto invariate le previsioni per il 2025, ma ha ridotto le stime per gli anni successivi di circa dallo 0,5% al 3,5%, abbassando anche l’ipotesi di crescita a lungo termine di 25 punti base al 2,5%. Il broker ha inoltre tagliato il prezzo obiettivo per le azioni Inwit del 10%, da 11,20 a 10,10 euro, mantenendo un giudizio di “hold” (mantieni).

    Le nuove previsioni di Inwit indicano ricavi per il 2026 compresi tra 1,135 e 1,165 miliardi di euro, con un margine EBITDA superiore al 91% e un flusso di cassa libero ricorrente tra 655 e 675 milioni di euro. L’azienda ha confermato la stima di dividendo di 0,60 euro per azione nel 2026 e di almeno 0,72 euro entro il 2030.

    Jefferies ha concluso che Inwit “continua a trovarsi in un mercato operativo difficile,” sottolineando che il tasso di crescita annuo composto dei ricavi (CAGR) previsto, pari a circa il 4% tra il 2025 e il 2030, è sostenuto principalmente da aggiunte moderate di locatari e dallo sviluppo dei servizi di infrastruttura intelligente.

  • Il petrolio scende mentre le preoccupazioni per l’eccesso di offerta superano le tensioni sulle sanzioni e le notizie dagli Stati Uniti

    Il petrolio scende mentre le preoccupazioni per l’eccesso di offerta superano le tensioni sulle sanzioni e le notizie dagli Stati Uniti

    I prezzi del petrolio sono scesi durante le contrattazioni asiatiche di martedì, appesantiti dalle persistenti preoccupazioni per un eccesso di offerta globale che ha oscurato sia l’ottimismo per una possibile risoluzione dello shutdown del governo statunitense sia l’incertezza legata alle nuove sanzioni statunitensi contro le compagnie petrolifere russe Rosneft e Lukoil.

    Alle 07:17 GMT, i futures sul Brent sono diminuiti di 27 centesimi, o 0,4%, a 63,79 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate (WTI) statunitense è sceso di 27 centesimi, o 0,5%, a 59,86 dollari. Entrambi i benchmark avevano guadagnato circa 40 centesimi nella sessione precedente.

    I mercati hanno accolto positivamente i segnali di progresso a Washington, dove il Senato ha approvato un disegno di legge di compromesso per riaprire il governo — ponendo fine al più lungo shutdown nella storia degli Stati Uniti. Il provvedimento deve ora essere approvato dalla Camera dei Rappresentanti, e Mike Johnson, il presidente della Camera, ha dichiarato di volerlo far passare “già mercoledì”.

    Tuttavia, il sentiment positivo è stato oscurato dal crescente eccesso di greggio a livello mondiale.

    “Con il continuo aumento della produzione OPEC, gli equilibri globali del petrolio stanno assumendo una connotazione sempre più ribassista dal lato dell’offerta, mentre la domanda continua a diminuire in parallelo con il rallentamento della crescita economica tra i principali paesi consumatori di petrolio,” hanno scritto gli analisti di Ritterbusch and Associates in una nota.

    All’inizio del mese, OPEC+ ha deciso di aumentare la produzione di dicembre di 137.000 barili al giorno, mantenendo lo stesso ritmo di ottobre e novembre, e ha concordato di sospendere gli aumenti nel primo trimestre del prossimo anno.

    Il surplus in crescita ha esercitato pressioni sui prezzi nelle ultime settimane, anche se i mercati restano attenti ai possibili effetti delle sanzioni statunitensi sulle principali compagnie petrolifere russe. Gli analisti di ANZ hanno osservato che le ultime misure adottate dall’amministrazione Trump potrebbero aumentare la volatilità del mercato.

    Secondo Reuters, Lukoil ha dichiarato la forza maggiore nel giacimento petrolifero West Qurna-2 in Iraq, mentre la Bulgaria sarebbe pronta a confiscare la raffineria di Burgas della società, segnando le ripercussioni più significative finora delle sanzioni imposte il mese scorso.

    Nel frattempo, gli analisti hanno segnalato che il volume di petrolio immagazzinato su navi nelle acque asiatiche è raddoppiato nelle ultime settimane, a causa della riduzione delle esportazioni russe verso Cina e India in seguito alle sanzioni occidentali più severe e ai limiti sulle quote d’importazione che hanno frenato la domanda cinese. Alcune raffinerie di Cina e India si sono orientate verso fornitori del Medio Oriente e di altre regioni.

    Una delle principali incognite per le prospettive del petrolio, ha aggiunto Ritterbusch, “è fino a che punto la Cina continuerà a spingere le forniture russe nelle sue riserve strategiche e se l’India cederà ai suggerimenti di Trump di rinviare ulteriori acquisti dalla Russia.”

  • L’oro sale ai massimi di tre settimane mentre si avvicina la fine dello shutdown negli USA e crescono le incertezze commerciali

    L’oro sale ai massimi di tre settimane mentre si avvicina la fine dello shutdown negli USA e crescono le incertezze commerciali

    I prezzi dell’oro sono aumentati durante le contrattazioni asiatiche di martedì, avvicinandosi ai massimi di tre settimane, poiché gli investitori hanno continuato a rifugiarsi nel metallo prezioso nonostante la forza del dollaro statunitense e un leggero miglioramento dell’appetito per il rischio. I progressi verso la risoluzione dello shutdown del governo statunitense non hanno ridotto la domanda di oro, mentre le persistenti incertezze riguardanti la politica commerciale e i tassi d’interesse degli Stati Uniti hanno mantenuto un clima prudente tra gli investitori.

    L’oro spot è salito dello 0,6% a 4.142,14 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro di dicembre sono aumentati dello 0,7% a 4.148,92 dollari l’oncia alle 23:57 ET (04:57 GMT).

    L’oro mantiene la forza nonostante il miglioramento del sentiment di mercato

    Anche se i mercati hanno accolto con favore i segnali secondo cui il più lungo shutdown nella storia degli Stati Uniti, ormai al 41º giorno, potrebbe terminare presto, gli investitori hanno continuato a puntare sull’oro come copertura contro la volatilità.

    Il Senato degli Stati Uniti ha votato lunedì sera per approvare un disegno di legge di spesa volto a riaprire il governo e ripristinare i finanziamenti, inviandolo alla Camera dei Rappresentanti per l’approvazione. La Camera controllata dai Repubblicani dovrebbe sostenere la misura.

    Il metallo prezioso ha riconquistato saldamente la soglia dei 4.000 dollari l’oncia, dimostrando resilienza nonostante la recente forza del dollaro. Gli analisti hanno affermato che il costante interesse per l’oro riflette un’incertezza economica più ampia, nonostante un moderato aumento dell’appetito per il rischio.

    Anche gli altri metalli preziosi hanno seguito la tendenza positiva: il platino spot è salito dello 0,7% a 1.587,48 dollari l’oncia, mentre l’argento spot è aumentato dello 0,9% a 50,97 dollari l’oncia.

    Politiche commerciali e incertezze economiche sostengono la domanda di oro

    Secondo gli analisti di ANZ, il recente rialzo dei prezzi dell’oro è stato alimentato dalla domanda di beni rifugio, in un contesto di crescenti incertezze sui dazi commerciali statunitensi e sulle potenziali sfide legali alla politica commerciale del governo.

    Essi hanno osservato che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha recentemente messo in discussione l’uso da parte dell’amministrazione Trump dei poteri di emergenza per imporre dazi ai sensi della Legge sui poteri economici internazionali di emergenza del 1977, che alcuni potrebbero considerare incostituzionale.

    Trump ha avvertito lunedì sera che annullare i suoi dazi potrebbe costringere il governo a rimborsare oltre 2.000 miliardi di dollari in tariffe.

    “Che la Corte ritenga o meno che Trump abbia imposto illegalmente i dazi invocando la Legge sui poteri economici internazionali di emergenza del 1977, è probabile che esistano altre leggi su cui egli possa fare affidamento se necessario. Nel frattempo, il mercato dovrà affrontare mesi di incertezza, poiché una decisione non è prevista prima della fine dell’anno,” hanno scritto gli analisti di ANZ in una nota.

    Il prolungato shutdown ha ritardato la pubblicazione di diversi importanti indicatori economici statunitensi, aumentando l’incertezza degli investitori sullo stato dell’economia. Nel frattempo, i trader hanno ridimensionato le aspettative per ulteriori tagli dei tassi della Federal Reserve a dicembre, sostenendo così l’attrattiva dell’oro come bene rifugio anche in un contesto di stabilizzazione dei mercati globali.