Category: Uncategorised

  • Il profitto di Eni nel secondo trimestre cala del 25% a causa del calo dei prezzi del petrolio e dell’apprezzamento dell’euro

    Il profitto di Eni nel secondo trimestre cala del 25% a causa del calo dei prezzi del petrolio e dell’apprezzamento dell’euro

    Venerdì Eni (BIT:ENI) ha comunicato un calo del 25% dell’utile netto rettificato nel secondo trimestre, che si attesta a 1,13 miliardi di euro rispetto a 1,52 miliardi di euro dell’anno precedente. I risultati sono stati influenzati dal calo dei prezzi del greggio e dal rafforzamento dell’euro rispetto al dollaro statunitense.

    L’EBIT rettificato proforma è sceso del 35%, raggiungendo 2,68 miliardi di euro, rispetto a 4,11 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2024.

    La società energetica italiana ha indicato come principali fattori esterni la diminuzione del 20% anno su anno del prezzo del Brent e un apprezzamento del 5% dell’euro rispetto al dollaro.

    I ricavi del gruppo sono diminuiti del 14%, passando da 21,72 miliardi a 18,77 miliardi di euro, mentre l’utile ante imposte rettificato è sceso del 36%, attestandosi a 2,2 miliardi di euro.

    Il tasso effettivo di imposizione fiscale è migliorato al 46,6%, rispetto al 55% dello stesso periodo dello scorso anno, grazie a una composizione geografica più favorevole degli utili.

    Il segmento esplorazione e produzione ha registrato un EBIT rettificato proforma di 2,42 miliardi di euro, in calo del 33% rispetto all’anno precedente. I prezzi realizzati di petrolio e gas sono diminuiti rispettivamente del 17% e del 28%, parzialmente compensati da sviluppi a basso costo e controlli rigorosi sui costi.

    Il portafoglio globale di gas e LNG e l’unità Power di Eni hanno segnato un aumento del 9% dell’EBIT rettificato proforma, arrivando a 387 milioni di euro, beneficiando dell’ottimizzazione del portafoglio e di accordi contrattuali.

    Enilive ha riportato un EBIT di 129 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, poiché un marketing solido ha compensato margini più deboli sui biocarburanti.

    Plenitude ha registrato un EBIT di 133 milioni di euro, in calo dell’11%, penalizzato da margini retail più deboli nonostante la maggiore capacità nelle rinnovabili.

    Le attività di raffinazione si sono avvicinate al pareggio, in calo rispetto al profitto registrato l’anno precedente, mentre la divisione chimica ha registrato una perdita di 184 milioni di euro, sebbene la società abbia evidenziato segnali di miglioramento derivanti dalla ristrutturazione in corso.

    La produzione di idrocarburi ha avuto una media di 1,668 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno, in calo del 3% rispetto al secondo trimestre 2024, principalmente a causa della vendita di asset in Nigeria, Alaska e Congo.

    La produzione di liquidi è aumentata del 6%, raggiungendo 825.000 barili al giorno, mentre quella di gas naturale è diminuita del 9%, attestandosi a 4,42 miliardi di piedi cubi al giorno.

    Il flusso di cassa operativo prima delle variazioni del capitale circolante è stato pari a 2,78 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,91 miliardi dell’anno precedente.

    Gli investimenti in capitale hanno raggiunto i 2,03 miliardi di euro, leggermente inferiori ai 2,13 miliardi di euro dello stesso periodo dell’anno scorso.

    Eni ha restituito agli azionisti 1 miliardo di euro, di cui 760 milioni in dividendi e 280 milioni in riacquisti di azioni.

    L’indebitamento netto al netto dei leasing è sceso a 10,2 miliardi di euro al 30 giugno, rispetto ai 12,1 miliardi di fine 2024. Nel trimestre la società ha inoltre incassato 0,6 miliardi di euro da vendite di asset.

    Per la prima metà del 2025, l’utile netto rettificato attribuibile agli azionisti è stato pari a 2,55 miliardi di euro, in calo del 18% rispetto allo stesso periodo del 2024.

    L’EBIT rettificato proforma per il semestre è stato di 6,36 miliardi di euro, con un calo del 23%.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Previsioni di inflazione nell’Eurozona riviste al ribasso per il 2025 e il 2026

    Previsioni di inflazione nell’Eurozona riviste al ribasso per il 2025 e il 2026

    L’ultimo Survey of Professional Forecasters della Banca Centrale Europea, pubblicato venerdì, mostra una prospettiva di inflazione più contenuta per l’area euro quest’anno e il prossimo, rispetto alle stime precedenti.

    Ora si prevede che l’inflazione media sarà del 2% nel 2025, in calo rispetto al 2,2% previsto solo tre mesi fa. Guardando oltre, l’inflazione dovrebbe rallentare ulteriormente nel 2026, attestandosi all’1,8%, al di sotto della precedente stima del 2%.

    Dopo un rapido calo dell’inflazione negli ultimi anni, i dati attuali si avvicinano all’obiettivo della BCE del 2%. Questa tendenza stabile ha influenzato la decisione della BCE di mantenere invariati i tassi di interesse giovedì, adottando un approccio prudente piuttosto che procedere frettolosamente con ulteriori tagli.

    Dal giugno 2024, la BCE ha già dimezzato il suo tasso di interesse principale, portandolo dal 4% al 2%.

    Il sondaggio evidenzia inoltre che i dazi avranno un effetto contenuto sull’inflazione nel breve termine e dovrebbero risultare “complessivamente neutrali nel 2027 e nel lungo periodo”.

    A lungo termine, si prevede che l’inflazione si manterrà intorno all’obiettivo del 2% della BCE, garantendo stabilità dei prezzi nell’area euro.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee scivolano per i timori sui dazi; Volkswagen colpita duramente

    DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee scivolano per i timori sui dazi; Volkswagen colpita duramente

    I mercati azionari europei sono calati venerdì a causa delle preoccupazioni che l’incertezza legata ai dazi stia già pesando sugli utili aziendali, nonostante le trattative in corso su un possibile accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea.
    Alle 08:00 GMT, l’indice tedesco DAX è sceso dello 0,9%, il CAC 40 francese è calato dello 0,4% e anche il FTSE 100 britannico ha perso lo 0,4%.

    Accordo commerciale UE-USA “a portata di mano”

    Giovedì un portavoce della Commissione Europea ha dichiarato che un accordo sui dazi commerciali tra UE e USA è “a portata di mano”, in vista della scadenza del 1° agosto, quando il presidente USA Donald Trump ha minacciato di imporre un ampio dazio del 30% sulle importazioni europee.
    Reuters, citando due diplomatici, ha riportato che l’accordo dovrebbe prevedere un dazio generale del 15% sulle merci UE esportate negli Stati Uniti.

    Sebbene l’annuncio di possibili accordi — incluso quello recentemente concluso tra USA e Giappone all’inizio della settimana — abbia generato un certo ottimismo, è importante riconoscere che tali intese potrebbero comunque influire negativamente su molte delle maggiori aziende europee.

    Volkswagen rivela un impatto significativo dai dazi

    Nel settore corporate, le azioni Volkswagen (TG:VOW3) sono scese dopo che il gigante automobilistico tedesco ha ridotto le previsioni finanziarie per l’intero anno, rivelando un impatto dai dazi pari a 1,3 miliardi di euro.
    Anche Michelin (EU:ML) ha subito perdite dopo aver registrato un calo del 27,8% dell’utile netto nel primo semestre, dovuto principalmente alle minacce di dazi che hanno causato un forte calo in Nord e Centro America.
    Le azioni Puma (TG:PUM) sono diminuite a seguito di vendite deludenti nel secondo trimestre e di una revisione al ribasso delle previsioni annuali, con l’azienda tedesca che ha indicato l’effetto dei dazi USA.
    Anche Traton (TG:8TRA) ha registrato un forte calo dopo aver tagliato le previsioni annuali, avvertendo di un ambiente commerciale difficile.

    Non tutte le notizie sono state negative: le azioni Remy Cointreau (EU:RCO) sono salite dopo che il produttore francese di liquori ha aumentato le previsioni di profitto per l’anno e riportato vendite del primo trimestre migliori del previsto, grazie a un impatto ridotto dei dazi in Cina.
    Anche NatWest Group (LSE:NWG) ha visto salire le sue azioni dopo che la banca britannica ha riportato un aumento del 18% degli utili nella prima metà dell’anno, sostenuto da maggiori ricavi da interessi.

    Fiducia dei consumatori britannici in calo

    Sul fronte economico, la fiducia dei consumatori nel Regno Unito è diminuita a luglio, in un contesto di crescita economica debole e inflazione persistente, secondo i dati pubblicati venerdì.
    L’indice di fiducia dei consumatori, compilato dal gruppo di ricerca GfK in collaborazione con l’Istituto per le Decisioni di Mercato di Norimberga, è sceso a -19 a luglio da -18 a giugno, invertendo il lieve miglioramento registrato il mese precedente.
    Anche l’indice del clima economico Ifo tedesco ha mostrato un leggero peggioramento del sentiment a luglio, riflettendo le difficoltà di una crescita economica europea più ampia.

    La Banca Centrale Europea ha mantenuto invariati i tassi d’interesse giovedì, dopo averli ridotti otto volte nell’ultimo anno, aspettando mentre Bruxelles e Washington negoziano un accordo commerciale che potrebbe ridurre l’incertezza persistente sui dazi.

    Prezzi del petrolio in rialzo grazie all’ottimismo sui commerci

    I prezzi del petrolio sono saliti venerdì, aggiungendo ai forti guadagni della sessione precedente, supportati dalle speranze di nuovi accordi commerciali USA prima della scadenza del presidente Donald Trump.
    Alle 04:00 ET, i futures sul Brent sono aumentati dello 0,5% a 69,54 dollari al barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate sono saliti dello 0,5% a 66,37 dollari al barile.
    Entrambi i contratti sono saliti di oltre l’1% giovedì dopo dati che hanno mostrato un calo significativo delle scorte di petrolio greggio negli Stati Uniti.

    I mercati petroliferi sono stati sostenuti dalle prospettive di nuovi accordi commerciali tra gli Stati Uniti e i loro partner prima della scadenza del 1° agosto per i nuovi dazi sulle merci provenienti da diversi Paesi.
    Il miglioramento delle tensioni commerciali favorisce l’attività economica e il commercio transfrontaliero, il che a sua volta aumenta la domanda di petrolio grazie a un maggiore utilizzo per trasporti e consumi industriali.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, I mercati reagiscono ai progressi commerciali, agli avvertimenti di Intel e alle tensioni della Fed

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, I mercati reagiscono ai progressi commerciali, agli avvertimenti di Intel e alle tensioni della Fed

    I futures statunitensi hanno segnato un lieve rialzo venerdì, preparando Wall Street per una settimana positiva sostenuta da solidi utili societari e ottimismo riguardo agli accordi commerciali in vista della scadenza tariffaria dell’amministrazione Trump in agosto. Anche i prezzi del petrolio sono aumentati, mentre le azioni di Intel hanno risentito delle previsioni deboli e dei piani di taglio dei costi.

    Accordi commerciali al centro dell’attenzione

    Le trattative commerciali continuano a dominare l’attenzione del mercato dopo la firma di nuovi accordi con Giappone, Indonesia e Filippine, che si aggiungono a quelli già esistenti con Regno Unito e Cina.

    Giovedì, un portavoce della Commissione Europea ha dichiarato che un accordo commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti è “a portata di mano”, prima della minacciata imposizione di una tariffa del 30% sulle importazioni UE prevista per il 1° agosto dal presidente Donald Trump.

    Reuters, citando diplomatici, ha riferito che questo accordo probabilmente imporrà una tariffa del 15% sulla maggior parte delle merci UE esportate negli USA.

    Sono inoltre previste nuove trattative commerciali con la Cina la prossima settimana, con il Wall Street Journal che venerdì ha riferito che il presidente Trump sta spingendo per maggiori concessioni economiche da parte di Pechino.

    All’inizio dell’anno, i due paesi avevano concordato di ridurre significativamente le rispettive tariffe e firmato un accordo quadro commerciale, ma gli Stati Uniti mantengono ancora tariffe tra il 30% e il 50% sui prodotti cinesi. Entrambe le parti cercano ora di finalizzare un accordo più ampio.

    Solidità degli utili sostiene i mercati USA

    I futures statunitensi hanno guadagnato terreno venerdì mentre gli investitori hanno accolto positivamente i solidi risultati societari.

    Alle 03:10 ET, i futures sull’S&P 500 sono saliti di 45 punti (0,1%), i futures sul Nasdaq 100 di 10 punti (0,1%) e quelli sul Dow di 20 punti (0,1%).

    Tutti i principali indici sono diretti a chiudere la settimana in rialzo, con il Dow e il NASDAQ in crescita di quasi l’1% e l’S&P 500 in progresso di circa l’1,1%.

    Circa l’83% delle 155 società dell’S&P 500 che hanno pubblicato risultati ha superato le aspettative, spingendo l’S&P e il NASDAQ a nuovi massimi intraday e di chiusura giovedì.

    I recenti accordi commerciali hanno inoltre sostenuto il sentiment degli investitori, che ora attendono ulteriori annunci prima della scadenza tariffaria del 1° agosto.

    Venerdì sono attesi altri risultati aziendali, tra cui HCA Holdings (NYSE:HCA) e Charter Communications (NASDAQ:CHTR), mentre saranno pubblicati gli ordini di beni durevoli per giugno, utili per la riunione della Fed della prossima settimana.

    Nuovo scontro tra Trump e Powell sui costi della Fed

    Giovedì si sono riaccesi i contrasti tra il presidente Trump e il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, riguardo ai crescenti costi di ristrutturazione della sede della Fed a Washington.

    Durante una visita, Trump ha evidenziato che il budget per la ristrutturazione è passato da 2,7 a circa 3,1 miliardi di dollari, cifra contestata da Powell.

    Tuttavia, Trump sembra aver momentaneamente accantonato l’idea di licenziare Powell.

    “Farlo sarebbe una mossa importante e semplicemente non penso sia necessario,” ha detto Trump ai giornalisti dopo la visita.

    Il presidente ha comunque ribadito il suo desiderio di tassi d’interesse più bassi, motivo principale delle critiche a Powell, mentre la Fed ha sospeso i tagli ai tassi in attesa di comprendere l’impatto delle politiche commerciali sulla inflazione.

    Intel crolla dopo previsioni deludenti e tagli ai costi

    Le azioni Intel (NASDAQ:INTC) sono scese nettamente in pre-market dopo che l’azienda ha previsto perdite più ampie del previsto nel terzo trimestre e ha annunciato un taglio del 22% del personale, portando l’organico a 75.000 dipendenti entro fine 2025 tramite uscite volontarie e “altri mezzi.”

    Intel ha inoltre cancellato i progetti in Germania e Polonia e rallentato la costruzione dello stabilimento in Ohio per adeguare le spese alla domanda.

    Gli investitori sono preoccupati che l’azienda stia puntando più sui tagli dei costi che sul recupero della leadership tecnologica in un settore altamente competitivo.

    Il petrolio sale grazie all’ottimismo sui negoziati commerciali

    I prezzi del petrolio sono saliti venerdì, aggiungendo ai guadagni del giorno precedente, sostenuti dall’ottimismo per nuovi accordi commerciali.

    Alle 03:10 ET, i futures sul Brent hanno guadagnato lo 0,9% a 69,78 dollari al barile, mentre quelli sul WTI sono saliti dello 0,9% a 66,61 dollari.

    Entrambi i contratti sono aumentati di oltre l’1% giovedì dopo un forte calo delle scorte di petrolio USA.

    La prospettiva di un allentamento delle tensioni commerciali, con nuovi accordi tra Stati Uniti e Giappone e possibili progressi con l’Unione Europea, supporta le aspettative di crescita della domanda di petrolio.

    La riduzione delle tensioni commerciali favorisce la crescita economica e il commercio transfrontaliero, aumentando la domanda energetica per trasporti e industria.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • L’Oro Scende Mentre Cresce l’Ottimismo su Commercio e Intelligenza Artificiale

    L’Oro Scende Mentre Cresce l’Ottimismo su Commercio e Intelligenza Artificiale

    I prezzi dell’oro sono scesi durante gli scambi asiatici di venerdì, proseguendo il ritracciamento dai recenti massimi di cinque settimane, poiché l’ottimismo riguardo agli sviluppi del commercio globale e agli utili nel settore dell’intelligenza artificiale ha spinto gli investitori verso asset più rischiosi.

    Il calo è arrivato in un contesto di raffreddamento generale dei metalli, dopo un inizio di settimana positivo. Tuttavia, la debolezza del dollaro ha fornito un certo supporto, limitando le perdite.

    L’oro spot è sceso dello 0,3% a 3.358,82 dollari l’oncia, mentre i future hanno perso lo 0,4% a 3.360,80 dollari alle 05:34 GMT. Nonostante il calo, l’oro è ancora in rialzo dello 0,3% su base settimanale.

    L’Argento Brilla, il Platino Delude

    L’argento si è distinto tra i metalli preziosi, mantenendosi stabile a 39,0115 dollari l’oncia e avviandosi verso un guadagno settimanale del 2%. I guadagni dell’oro sono stati modesti, mentre il platino ha registrato il calo maggiore, scendendo dello 0,9% nella giornata e dell’1,4% nella settimana a 1.404,06 dollari.

    L’ottimismo degli investitori è aumentato dopo un’intesa commerciale tra Stati Uniti e Giappone e utili solidi da aziende legate all’AI, che hanno favorito gli acquisti di azioni e ridotto la domanda di beni rifugio.

    Gli indici statunitensi hanno toccato nuovi massimi storici grazie alle notizie sul commercio, con la crescente fiducia che il presidente Donald Trump possa finalizzare altri accordi, riducendo l’incertezza.

    Tuttavia, le perdite dell’oro sono state limitate in vista di eventi economici chiave la prossima settimana, mantenendo viva la domanda di beni rifugio.

    Rame Contrastato in Attesa delle Tariffe USA

    Il rame ha mostrato andamenti misti. I future LME di Londra sono scesi dello 0,3% a 9.844,45 dollari a tonnellata, mentre quelli del COMEX sono calati dello 0,2% a 5,8153 dollari per libbra.

    I contratti LME sono rimasti piatti per la settimana, ma i future sul rame USA dovrebbero registrare un aumento settimanale del 3,8%, sostenuti dai timori di carenza di offerta interna se le tariffe proposte da Trump del 50% entreranno in vigore la prossima settimana.

    Attesa per la Fed e la Scadenza delle Tariffe

    I mercati guardano ora alla riunione della Federal Reserve. Nonostante le pressioni di Trump per un taglio dei tassi, la Fed dovrebbe mantenere i tassi invariati.

    Il presidente Jerome Powell ha indicato che l’incertezza sull’impatto inflazionistico delle tariffe imposte da Trump rappresenta un freno per ulteriori allentamenti monetari.

    Ciò ha alimentato le tensioni politiche, con Trump che ha sollecitato più volte la rimozione di Powell. Giovedì, il presidente ha visitato a sorpresa la sede della Fed per monitorare i lavori di ristrutturazione, gesto considerato da molti come simbolico.

    La prossima settimana segnerà anche la scadenza dell’ultimatum di Trump dell’1 agosto per l’attivazione di nuove tariffe. L’attenzione è rivolta alle trattative in corso con l’Unione Europea, con indiscrezioni che parlano di un’aliquota ridotta al 15%, rispetto al 30% inizialmente previsto.

    Se non verrà raggiunto un accordo, le pesanti tariffe sul rame dovrebbero entrare in vigore, aggravando la carenza interna e sostenendo ulteriormente i prezzi del rame negli Stati Uniti.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • I prezzi del petrolio mantengono i guadagni grazie a possibili accordi commerciali statunitensi e tagli all’offerta dalla Russia

    I prezzi del petrolio mantengono i guadagni grazie a possibili accordi commerciali statunitensi e tagli all’offerta dalla Russia

    I prezzi del petrolio sono rimasti pressoché invariati durante gli scambi asiatici di venerdì, consolidando i forti rialzi della seduta precedente. Gli investitori guardano con attenzione agli sviluppi dei negoziati commerciali statunitensi e alle possibili restrizioni alle esportazioni di carburante da parte della Russia, in un contesto di rinnovato ottimismo globale.

    Alle 21:31 ET (01:31 GMT), i future sul Brent con scadenza a settembre sono saliti dello 0,2%, raggiungendo i 69,29 dollari al barile, mentre i contratti sul West Texas Intermediate (WTI) hanno guadagnato anch’essi lo 0,2%, attestandosi a 66,13 dollari. Giovedì, entrambi i benchmark avevano registrato un incremento di oltre l’1% grazie a un netto calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti.

    Cresce la fiducia su nuovi accordi commerciali USA

    I mercati hanno reagito positivamente alle notizie di progressi nei colloqui tra gli Stati Uniti e alcuni partner commerciali chiave. Secondo indiscrezioni, Washington e l’Unione Europea sarebbero vicine a firmare un nuovo accordo che prevede l’introduzione di un dazio del 15% sulla maggior parte delle esportazioni europee, al posto di una tariffa del 30% che sarebbe dovuta entrare in vigore il 1° agosto.

    Anche l’India punta a un’intesa: il ministro del Commercio Piyush Goyal ha dichiarato di essere fiducioso nella possibilità di raggiungere un accordo con gli Stati Uniti per evitare l’introduzione di dazi fino al 26%.

    “Sembra che i negoziati con l’UE si stiano muovendo nella giusta direzione. Questi accordi dovrebbero contribuire a ridurre l’incertezza e ad alleviare alcune delle preoccupazioni sulla domanda che hanno pesato sul mercato petrolifero,” hanno scritto gli analisti di ING in una nota.

    L’annuncio di mercoledì del presidente Trump di un accordo con il Giappone, che prevede la riduzione delle tariffe dal 25% al 15% sulle importazioni giapponesi, ha rafforzato la fiducia degli investitori nella possibilità che anche altri Paesi possano concludere accordi favorevoli prima della scadenza.

    La distensione commerciale tende a stimolare l’attività economica e il commercio internazionale, con un impatto positivo sulla domanda di petrolio, soprattutto nei settori del trasporto e dell’industria.

    Possibili restrizioni russe sostengono i prezzi

    Un altro fattore chiave che ha influenzato i mercati è stato un rapporto Reuters secondo cui la Russia starebbe pianificando un rafforzamento del divieto di esportazione di benzina, che includerebbe anche i produttori di carburante, nel tentativo di frenare l’aumento dei prezzi interni. Attualmente, solo una parte delle esportazioni da parte dei rivenditori è soggetta a restrizioni, mentre le compagnie petrolifere possono ancora esportare liberamente.

    Questo potenziale vincolo all’offerta ha contribuito all’aumento dei prezzi del greggio giovedì, rafforzando le preoccupazioni su un possibile restringimento dell’offerta globale.

    Nel frattempo, un secondo rapporto Reuters ha indicato che gli Stati Uniti potrebbero autorizzare operazioni petrolifere limitate in Venezuela, a partire da Chevron Corp (NYSE:CVX). A febbraio, il presidente Trump aveva revocato diverse licenze energetiche venezuelane, fissando una scadenza entro la fine di maggio per cessare tutte le attività legate a tali operazioni.

    “Ci si aspetta che le esportazioni di petrolio venezuelano aumentino di poco più di 200.000 barili al giorno. Si tratta di una notizia positiva per le raffinerie statunitensi, che contribuirà ad allentare la pressione sul mercato del greggio pesante,” hanno affermato gli analisti di ING.

    Nel complesso, i mercati petroliferi restano in bilico tra segnali positivi legati agli scambi globali e incertezze sull’equilibrio tra domanda e offerta a livello mondiale.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Chiusura di Borsa: S&P 500 e Nasdaq toccano nuovi record grazie al rally di Alphabet

    Chiusura di Borsa: S&P 500 e Nasdaq toccano nuovi record grazie al rally di Alphabet

    Giovedì l’S&P 500 e il Nasdaq hanno chiuso su nuovi massimi storici, sostenuti dall’ottimismo per i progressi commerciali internazionali e dai solidi risultati trimestrali di Alphabet, che hanno spinto al rialzo il settore tecnologico.

    Alla chiusura dei mercati (ore 22:00 italiane), il Dow Jones Industrial Average ha perso 316 punti, pari a un calo dello 0,7%, mentre l’S&P 500 è salito dello 0,1% e il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,2%.

    Alphabet guida i rialzi nel settore tech

    Alphabet (NASDAQ: GOOGL), la casa madre di Google, ha sorpreso positivamente gli analisti con i risultati del secondo trimestre, citando una forte crescita della domanda per i suoi servizi cloud. La società ha aumentato le previsioni di spesa in conto capitale per il 2025 a 85 miliardi di dollari, rispetto agli originari 75 miliardi, e prevede investimenti ancora più alti nel 2026.

    Secondo gli analisti di UBS, i numeri dimostrano che Alphabet sta “generando abbastanza leva per compensare gli investimenti nelle infrastrutture legate all’Intelligenza Artificiale generativa”, rafforzando il suo vantaggio competitivo.

    Finora circa un quarto delle aziende dell’S&P 500 ha pubblicato i risultati trimestrali: il 67% ha superato le aspettative sui ricavi, mentre l’88% ha battuto le stime sugli utili per azione, confermando un trimestre nel complesso solido.

    Performance contrastanti tra le altre società

    • Tesla (NASDAQ: TSLA) è scesa dopo che il CEO Elon Musk ha previsto “alcuni trimestri difficili” a seguito di risultati deludenti nel secondo trimestre.
    • IBM (NYSE: IBM) ha registrato un calo, con ricavi da software inferiori alle attese.
    • UnitedHealth (NYSE: UNH) ha perso terreno dopo aver reso noto che è oggetto di un’indagine da parte del Dipartimento di Giustizia per la sua partecipazione al programma Medicare.
    • Dow Inc. (NYSE: DOW) ha subito un brusco ribasso dopo aver riportato perdite trimestrali superiori al previsto e aver dimezzato il dividendo, a causa del prolungato rallentamento nel settore chimico.
    • Chipotle (NYSE: CMG) ha deluso le attese con un calo delle vendite trimestrali più marcato del previsto, legato a una riduzione della spesa da parte dei consumatori, costringendo l’azienda a rivedere al ribasso le previsioni per l’anno.
    • Al contrario, American Eagle Outfitters (NYSE: AEO) è balzata in alto dopo aver lanciato una nuova campagna di jeans con l’attrice Sydney Sweeney, con l’obiettivo di rilanciare le vendite e riconnettersi con la Gen Z.

    Ottimismo sul fronte commerciale

    Il clima positivo è stato rafforzato da un rapporto del Financial Times secondo cui Stati Uniti e Unione Europea stanno facendo progressi verso un accordo commerciale che introdurrebbe un dazio base del 15% sui prodotti importati dal blocco europeo. La notizia segue l’intesa commerciale già siglata con il Giappone e contribuisce ad attenuare l’incertezza legata alla politica tariffaria dell’ex presidente Trump, in vista della scadenza del 1° agosto per l’attivazione delle sue tariffe “reciproche”.

    Dati economici: focus sul lavoro

    Sul fronte macroeconomico, i dati pubblicati giovedì hanno mostrato un lieve calo delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, segno di una persistente solidità del mercato del lavoro.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Borse USA contrastate: Alphabet sorprende, Tesla delude

    Borse USA contrastate: Alphabet sorprende, Tesla delude

    I future sugli indici azionari statunitensi hanno registrato andamenti contrastanti giovedì, mentre gli investitori analizzavano i risultati trimestrali di alcune delle aziende più osservate e valutavano i progressi su potenziali accordi commerciali.

    Alle 09:35 ET, il Dow Jones Industrial Average era in calo di 280 punti (-0,6%), mentre l’S&P 500 guadagnava 10 punti (+0,1%) e il NASDAQ Composite saliva di 70 punti (+0,3%).

    Ottimismo sui negoziati commerciali

    Il sentiment di mercato è stato sostenuto da un articolo del Financial Times, secondo cui Stati Uniti e Unione Europea stanno facendo progressi verso un accordo commerciale che prevedrebbe l’introduzione di un dazio base del 15% su beni importati dal blocco europeo. La notizia segue l’intesa commerciale recentemente annunciata con il Giappone, attenuando le preoccupazioni legate alla politica tariffaria del presidente Trump, in vista della scadenza del 1° agosto per l’introduzione di nuove tariffe “reciproche”.

    Alphabet sorprende con risultati solidi

    Circa un quarto delle aziende dell’S&P 500 ha già pubblicato i risultati del secondo trimestre, con una stagione finora robusta: il 67% ha superato le stime di ricavi e l’88% ha battuto le previsioni sugli utili per azione.

    Tra i protagonisti, Alphabet (NASDAQ: GOOGL) ha superato ampiamente le aspettative di Wall Street. La casa madre di Google ha evidenziato una crescente domanda per i suoi servizi cloud, aumentando l’obiettivo di spesa in conto capitale per il 2025 da 75 a 85 miliardi di dollari e anticipando ulteriori investimenti per il 2026. L’integrazione dell’intelligenza artificiale nel motore di ricerca e l’adozione delle sue soluzioni AI hanno spinto la crescita del coinvolgimento degli utenti, con i ricavi pubblicitari in aumento del 10%.

    Tesla in calo, altri titoli in evidenza

    Al contrario, le azioni di Tesla (NASDAQ: TSLA) sono scese dopo che l’amministratore delegato Elon Musk ha previsto “alcuni trimestri difficili” per l’azienda, a seguito di risultati deludenti per il secondo trimestre.

    Altri titoli degni di nota:

    • IBM (NYSE: IBM) ha registrato un calo dopo ricavi inferiori alle attese nel segmento software.
    • UnitedHealth (NYSE: UNH) ha perso terreno dopo aver rivelato un’indagine del Dipartimento di Giustizia sulla propria partecipazione al programma Medicare.
    • American Eagle Outfitters (NYSE: AEO) è balzata in avanti grazie al lancio di una nuova campagna denim con l’attrice Sydney Sweeney, pensata per riaccendere le vendite e riconnettersi con la Gen Z.
    • Dow Inc. (NYSE: DOW) ha registrato un forte ribasso dopo una perdita trimestrale superiore alle attese e il dimezzamento del dividendo, a causa della debolezza prolungata del settore chimico.
    • Chipotle (NYSE: CMG) ha chiuso in calo dopo aver riportato un calo delle vendite più marcato del previsto, che ha portato a una revisione al ribasso delle previsioni annuali, complice una spesa dei consumatori più debole.

    Dati macroeconomici: richieste di sussidi e PMI

    Sul fronte macroeconomico, i dati del Dipartimento del Lavoro hanno mostrato un calo delle nuove richieste di sussidi di disoccupazione. Nella settimana terminata il 19 luglio, le richieste iniziali sono scese a 217.000, in calo rispetto alle 221.000 della settimana precedente e inferiori alle stime degli analisti (227.000), confermando la tenuta del mercato del lavoro.

    L’attenzione si sposta ora sui dati preliminari degli indici PMI. Per luglio, si prevede una leggera flessione dell’indice manifatturiero a 52,7 da 52,9, mentre l’indice dei servizi potrebbe salire leggermente a 53,0. Valori superiori a 50 indicano espansione.

    Petrolio in rialzo grazie al calo delle scorte

    I prezzi del greggio sono aumentati dopo che i dati settimanali hanno mostrato un calo significativo delle scorte negli Stati Uniti. Alle 09:35 ET:

    • Il Brent è salito dell’1% a 69,17 dollari al barile
    • Il WTI ha guadagnato l’1,2% a 66,05 dollari al barile

    Secondo l’EIA (Energy Information Administration), le scorte statunitensi di greggio sono diminuite di 3,17 milioni di barili la scorsa settimana. Tuttavia, i prezzi rimangono sotto pressione dopo quattro sessioni consecutive di ribassi a causa dei timori su un rallentamento della domanda energetica dovuto alle tensioni commerciali globali.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow, S&P 500, Nasdaq, I futures di Wall Street misti mentre gli investitori valutano gli utili di Google e Tesla in mezzo all’ottimismo sul accordo commerciale

    Dow, S&P 500, Nasdaq, I futures di Wall Street misti mentre gli investitori valutano gli utili di Google e Tesla in mezzo all’ottimismo sul accordo commerciale

    I futures sui titoli statunitensi si sono mossi in direzioni opposte giovedì, con l’entusiasmo per un potenziale accordo commerciale tra USA e UE a sostenere le speranze di nuovi massimi, mentre gli investitori hanno reagito ai risultati trimestrali dei giganti tecnologici Alphabet (NASDAQ:GOOG) e Tesla (NASDAQ:TSLA).

    I futures sul Dow Jones sono scesi dello 0,4%, sotto pressione dopo una svendita di IBM (NYSE:IBM) a seguito della pubblicazione degli utili, proprio quando il Dow si è avvicinato al suo primo record di chiusura dell’anno. Nel frattempo, i futures sul Nasdaq 100 sono saliti di circa lo 0,3%, mentre quelli sull’S&P 500 sono rimasti quasi invariati, dopo un nuovo massimo storico.

    Alphabet ha superato le stime degli utili del secondo trimestre e ha ribadito il suo impegno per gli investimenti massicci nell’IA. Le azioni della società madre di Google sono aumentate in apertura insieme a titoli legati all’intelligenza artificiale come Nvidia (NASDAQ:NVDA), sostenendo gli indici tecnologici. Al contrario, le azioni di Tesla sono calate dopo aver mancato le previsioni sugli utili, con una debolezza persistente nelle vendite europee e l’avvertimento del CEO Elon Musk su “trimestri difficili” in arrivo a causa dell’eliminazione dei crediti fiscali nel bilancio del presidente Trump.

    Il calendario degli utili prosegue giovedì con i risultati di Intel (NASDAQ:INTC) e American Airlines (NASDAQ:AAL).

    L’ottimismo sul commercio rimane elevato dopo che un accordo commerciale tra USA e Giappone ha contribuito a spingere S&P 500 e Nasdaq Composite a nuovi massimi record mercoledì.

    Secondo alcune notizie, UE e Stati Uniti sono vicini a un accordo che ridurrebbe le tariffe sulla maggior parte delle importazioni europee al 15%, anziché al 30% precedentemente minacciato. Questa nuova tariffa potrebbe diventare la base per le tariffe “reciproche” previste per l’1 agosto, secondo le dichiarazioni del presidente Trump di mercoledì. In precedenza, il presidente aveva imposto una tariffa base del 10% come parte della sua vasta azione tariffaria di aprile.

    «Avremo una tariffa semplice e diretta ovunque tra il 15% e il 50%», ha detto Trump in un summit sull’intelligenza artificiale. «Qualcune – abbiamo il 50 perché non siamo andati molto d’accordo con quei paesi.»

    Gli investitori attendevano anche una serie di dati economici, tra cui le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, gli indici manifatturieri e dei servizi di luglio negli USA e le vendite di nuove abitazioni, tutti indicatori importanti prima della prossima riunione della Federal Reserve a luglio.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Borsa di Milano Invariata; Azioni Moncler e STM in Forte Calo

    Borsa di Milano Invariata; Azioni Moncler e STM in Forte Calo

    Piazza Affari ha aperto con un lieve rialzo, per poi annullare rapidamente i guadagni, mentre gli investitori restano cauti in vista di un possibile accordo sui dazi con gli Stati Uniti entro la scadenza del 1° agosto, dopo intese simili raggiunte da Washington con Giappone, Filippine e Indonesia.

    In un contesto di incertezza sulle prospettive del commercio globale, il mercato è concentrato sulla conferenza stampa di oggi della presidente della BCE Christine Lagarde, attesa a confermare le decisioni sui tassi d’interesse, mentre si analizzano i numerosi risultati societari recentemente pubblicati.

    Nel trading serale, la reazione ai risultati di Moncler (BIT:MON) e STM (BIT:STM), diffusi dopo la chiusura del mercato, è stata negativa. Entrambi i titoli hanno subito una sospensione temporanea delle contrattazioni, con Moncler che ha perso il 4% e STM che è crollata di quasi il 13%.

    Al contrario, Saipem (BIT:SPM) ha registrato una risposta positiva, salendo del 2,2% dopo la pubblicazione dei conti.

    Il settore bancario ha mostrato solidità, guadagnando lo 0,8%, guidato da Unicredit (BIT:UCG) in crescita dello 0,9%. Mediobanca (BIT:MB) ha segnato una leggera flessione, mentre Popolare di Sondrio (BIT:BPSO) ha perso l’1,7%.

    Alle 9:25 il FTSE MIB segnava un rialzo dello 0,05%.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.