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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures statunitensi salgono mentre i dati sull’inflazione alimentano le speranze di un taglio dei tassi

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures statunitensi salgono mentre i dati sull’inflazione alimentano le speranze di un taglio dei tassi

    I futures legati ai principali indici azionari statunitensi erano in territorio positivo martedì mattina, segnalando un’apertura in rialzo dopo che i nuovi dati sull’inflazione hanno rispettato le attese, rafforzando le speranze di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve il mese prossimo.

    Il Dipartimento del Lavoro ha riportato che l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,2% a luglio, dopo un incremento dello 0,3% a giugno. Il risultato è in linea con le previsioni degli economisti. Su base annua, l’inflazione è rimasta stabile al 2,7%, sorprendendo gli analisti che si aspettavano un lieve aumento al 2,8%.

    L’indice core CPI, che esclude le categorie più volatili di alimentari ed energia, è aumentato dello 0,3% a luglio dopo un +0,2% del mese precedente. Il tasso annuo di inflazione core è salito al 3,1% dal 2,9%, leggermente sopra la stima del 3,0%.

    Gli operatori di mercato sembrano interpretare i dati come un segnale favorevole all’avvio di un allentamento della politica monetaria. Secondo il CME FedWatch Tool, i trader attribuiscono ora una probabilità del 90,1% a un taglio dei tassi di un quarto di punto a settembre.

    La seduta di lunedì è stata caratterizzata da scambi incerti, con i principali indici in oscillazione attorno alla parità prima di chiudere in calo. Il Dow Jones ha perso 200,52 punti (-0,5%) a 43.975,09, il Nasdaq è sceso di 64,62 punti (-0,3%) a 21.385,40, mentre l’S&P 500 ha ceduto 16,00 punti (-0,3%) a 6.373,45.

    Il tono prudente ha riflesso l’attesa per una settimana ricca di dati macroeconomici, tra cui inflazione alla produzione, vendite al dettaglio e produzione industriale.

    La maggior parte dei settori ha registrato variazioni contenute, con un calo marcato per i titoli dei servizi petroliferi: il Philadelphia Oil Service Index è sceso del 2,1% nonostante l’aumento del prezzo del greggio. Anche i produttori e le società di trasporto nel settore energetico hanno chiuso in calo, pesando sull’andamento generale del mercato.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Prezzi del petrolio in calo mentre il mercato attende il CPI USA e monitora la diplomazia Washington-Mosca

    Prezzi del petrolio in calo mentre il mercato attende il CPI USA e monitora la diplomazia Washington-Mosca

    I prezzi del petrolio sono leggermente scesi martedì mentre i trader bilanciavano l’ottimismo per la proroga della tregua sui dazi tra Stati Uniti e Cina con la cautela in vista dei dati chiave sull’inflazione negli USA e dei prossimi colloqui di pace tra Stati Uniti e Russia.

    Alle 07:35 ET (11:35 GMT), i future sul Brent con scadenza ottobre erano in calo dello 0,4% a 66,34 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate (WTI) è sceso dello 0,6% a 63,61 dollari.

    Proroga della tregua commerciale USA-Cina

    Il mercato ha aperto in rialzo dopo che Washington e Pechino hanno concordato di estendere la tregua commerciale di 90 giorni, mantenendo i dazi ben al di sotto dei livelli punitivi imposti all’inizio dell’anno. L’accordo temporaneo, che sarebbe scaduto oggi, ha offerto un certo sollievo ai flussi commerciali globali e migliorato il sentiment verso una possibile risoluzione a lungo termine.

    Tuttavia, l’introduzione la scorsa settimana dei nuovi dazi del presidente Donald Trump ha mantenuto gli investitori cauti, poiché i dazi più elevati potrebbero rallentare la crescita globale e influenzare la domanda energetica, nonostante l’estensione della tregua.

    Focus sul rapporto sull’inflazione

    Il rialzo iniziale si è affievolito con lo spostamento dell’attenzione verso il rilascio dell’indice dei prezzi al consumo USA previsto più tardi nella giornata. I dati saranno osservati con attenzione per capire la direzione della politica della Federal Reserve. Sebbene i segnali di un mercato del lavoro più debole abbiano aumentato le probabilità di un taglio dei tassi a settembre, l’inflazione persistente potrebbe rendere alcuni membri della Fed riluttanti ad allentare la politica, specialmente vista l’incertezza sugli effetti economici delle nuove misure commerciali.

    Incontro ad alto rischio in Alaska

    I mercati petroliferi tengono inoltre d’occhio l’incontro previsto per venerdì in Alaska tra il presidente Trump e il presidente russo Vladimir Putin. I colloqui si concentreranno sulla fine della guerra in Ucraina, anche se le tensioni geopolitiche e commerciali restano alte.

    Trump ha minacciato dazi pesanti sui maggiori clienti petroliferi russi, inclusi India e Cina — fino al 50% — che potrebbero sconvolgere i tradizionali flussi commerciali. Un accordo di pace potrebbe aumentare le esportazioni di petrolio russe, incrementando l’offerta globale, ma l’Ucraina ha già dichiarato che non accetterà alcun accordo che comporti concessioni territoriali.

    L’esito del rapporto sull’inflazione e degli incontri in Alaska potrebbe dettare il tono dei mercati petroliferi nelle prossime settimane.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Da Dubai a Bali: il Crypto Content Creator Campus arriva a Lisbona a novembre 2025

    Da Dubai a Bali: il Crypto Content Creator Campus arriva a Lisbona a novembre 2025

    Dubai, Emirati Arabi Uniti, 8 agosto 2025, Chainwire

    Dopo aver animato le comunità di Dubai e Bali, il Crypto Content Creator Campus (CCCC) si sposta in Europa. La terza edizione di questa iniziativa globale si terrà a Lisbona, Portogallo, dal 14 al 16 novembre 2025, mettendo in luce il tema centrale di quest’anno: la Monetizzazione.

    Potenziare i creator per monetizzare nell’era Web3

    Con l’evoluzione dell’economia dei creator che procede di pari passo con la rivoluzione crypto, CCCC 2025 mira a fornire ai content creator Web3 strumenti pratici per trasformare la creatività in reddito. Dalle fonti di guadagno tramite NFT, contenuti accessibili tramite token, strategie di affiliazione, fino alle collaborazioni con i brand, l’edizione di Lisbona esplorerà come i creator possano prosperare in modo sostenibile nell’ecosistema decentralizzato.

    CCCC funge da piattaforma dinamica per formazione, collaborazione reale e costruzione di comunità. Attraverso workshop mirati, sessioni di mentoring e laboratori pratici di monetizzazione, i partecipanti avranno accesso privilegiato ai modelli di monetizzazione nativi del Web3.

    Un’eredità di impatto: da Dubai a Bali

    La prima edizione CCCC Dubai 2024 ha riunito speaker di alto profilo come Randi Zuckerberg, Zach King, Nick Tran, Katie Penn e altre figure di spicco sia nell’economia dei creator che nel settore blockchain. L’evento di due giorni ha anche introdotto la prima CCCC Hacker House, con un montepremi di 90.000 dollari, sottolineando l’importanza crescente dei creator nel promuovere l’adozione delle crypto.

    Sulla scia di questo successo, CCCC Bali 2025 si è svolto dal 10 al 13 aprile 2025, segnando l’ingresso ufficiale del campus nella regione Asia-Pacifico. Sponsor esclusivo Bybit, l’evento su invito ha coinvolto circa 150 tra i principali content creator crypto, con speaker come RTA, Gong Youchai, MoMo e altre voci autorevoli nei settori trading, DeFi e finanza digitale. Il tema era “Build Crypto Ark, Bit by Bit”, con un focus sul ruolo della regione nel plasmare il futuro dell’innovazione guidata dai creator nel Web3.

    Lisbona: il nuovo hub europeo per tecnologia e blockchain

    Ora, CCCC si prepara a radunare la sua comunità globale a Lisbona, città riconosciuta per il ruolo crescente nel panorama europeo della tecnologia e blockchain. L’edizione di Lisbona continuerà la missione di CCCC di rafforzare l’economia dei creator nello spazio crypto, con un programma incentrato sulla crescita pratica, l’inclusione regionale e un coinvolgimento significativo attraverso le piattaforme digitali.

    Crypto Content Creator Campus Lisbona 2025 si terrà dal 14 al 16 novembre 2025. Ulteriori dettagli, inclusi gli speaker principali, i punti salienti dell’agenda e i criteri di partecipazione, saranno annunciati nei prossimi mesi.

    Per maggiori informazioni, visitare www.cccc.buzz

    Informazioni sul Crypto Content Creator Campus (CCCC)

    CCCC è un team di esperti e visionari del settore impegnati a definire il futuro della creazione di contenuti nel Web3 e nel mondo crypto. Animati dalla passione condivisa di costruire una comunità di alto valore, abbiamo creato un campus che promette un’esperienza unica nel suo genere. CCCC 2025 si svolgerà a Lisbona, Portogallo, dal 14 al 16 novembre 2025.

    Per ulteriori dettagli su CCCC, visitare: https://www.cccc.buzz/

    Per richieste, contattare: [email protected]

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  • Stellantis guadagna terreno a Milano con la conferma degli incentivi EV in Italia, ma S&P resta cauta

    Stellantis guadagna terreno a Milano con la conferma degli incentivi EV in Italia, ma S&P resta cauta

    Stellantis (BIT:STLAM) ha iniziato la settimana in positivo sulla Borsa di Milano, beneficiando di un trading ridotto durante la pausa di metà agosto in Italia.

    Nella prima ora di contrattazioni di martedì, le azioni della casa automobilistica sono salite di oltre l’1%, superando nuovamente la soglia degli 8 euro. Questo recupero è arrivato dopo il calo dello 0,82% di lunedì, che aveva interrotto una serie di quattro giorni in rialzo che aveva portato il titolo a guadagnare circa il 7%. Tuttavia, le azioni Stellantis restano in calo del 35% da inizio anno, rispetto ai 12,62 euro di apertura di gennaio.

    La società di intermediazione Equita ha confermato il rating hold e il prezzo obiettivo a 9,70 euro, sottolineando la conferma ufficiale del nuovo programma di incentivi per veicoli elettrici in Italia, in partenza a settembre. Il piano prevede un budget di 597 milioni di euro e incentivi fino a 11.000 euro per acquisto, sebbene il beneficio sia limitato a microimprese e acquirenti privati che rispettano specifici limiti di reddito e criteri geografici. “Queste restrizioni probabilmente ridurranno l’impatto complessivo del programma,” hanno osservato gli analisti, aggiungendo che l’Italia rappresenta circa l’8% dei volumi totali globali di Stellantis.

    S&P taglia l’outlook a negativo

    Lo scorso venerdì, S&P Global Ratings ha rivisto l’outlook di Stellantis da stabile a negativo, mantenendo però i rating BBB/A-2. Il downgrade riflette le persistenti difficoltà nel ripristinare la redditività in Nord America, dove Stellantis ha registrato un margine operativo rettificato del -3,4% nella prima metà del 2025, dopo un -6,8% nella seconda metà del 2024.

    Per gestire l’eccesso di scorte, Stellantis ha ridotto i prezzi su alcuni modelli statunitensi e aumentato gli incentivi nelle ultime settimane del 2024, con livelli di incentivo superiori alla media di settore a giugno 2025. Queste misure hanno portato le scorte dei concessionari a circa 68 giorni a fine giugno, in aumento rispetto ai 63 giorni di dicembre ma ben al di sotto dei più di 90 giorni di un anno fa.

    Tuttavia, la quota di mercato negli USA è continuata a diminuire, scendendo intorno al 7% nel secondo trimestre 2025 dal 8,2% del 2024 e dal 13% del 2019. Stellantis ha perso inoltre la quinta posizione sul mercato statunitense nel 2024, scivolando al sesto posto dietro Honda.

    La ripresa dipende dai nuovi modelli

    S&P ha avvertito che potrebbe declassare Stellantis nei prossimi 12-18 mesi se la performance operativa non dovesse migliorare significativamente nel 2026. L’agenzia richiede un margine EBITDA rettificato sostenuto sopra l’8% e un flusso di cassa operativo libero pari a circa il 3% delle vendite entro il 2027 come base per un outlook stabile.

    Un ritorno all’outlook stabile richiederà il successo dei nuovi modelli, una migliore gestione di inventari e prezzi, e quote di mercato sopra il 7% in Nord America e il 15% in Europa. I lanci chiave includono le nuove versioni di Jeep Cherokee e Compass, oltre alla Dodge Charger con motore a combustione attesa entro fine anno.

    Pressioni europee e tariffe USA

    In Europa, Stellantis affronta sfide simili. Il margine operativo rettificato è sceso a zero nella prima metà del 2025, rispetto all’1,2% nella seconda metà del 2024 e al 6,9% nella prima metà del 2024. S&P ha segnalato sconti superiori al 10% su molti modelli, segno della forte concorrenza sui prezzi.

    L’agenzia ha inoltre evidenziato l’impatto delle tariffe USA sulle importazioni, prevedendo un impatto negativo sull’EBITDA di circa 1,5 miliardi di euro nel 2025 e 1,8 miliardi nel 2026, anche dopo le misure di mitigazione.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee crescono dopo la proroga della tregua tariffaria USA-Cina; occhi puntati sui dati sull’inflazione negli Stati Uniti

    DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee crescono dopo la proroga della tregua tariffaria USA-Cina; occhi puntati sui dati sull’inflazione negli Stati Uniti

    I mercati azionari europei hanno chiuso in rialzo martedì, dopo la notizia che Stati Uniti e Cina hanno deciso di prolungare la tregua sulle tariffe, alleviando le tensioni commerciali e aumentando la fiducia degli investitori in vista dei dati cruciali sull’inflazione statunitense.

    Alle 07:10 GMT, il DAX tedesco ha guadagnato lo 0,3%, il CAC 40 francese lo 0,5% e il FTSE 100 britannico lo 0,4%.

    La pausa tariffaria sostiene il sentiment positivo

    Gli investitori globali hanno accolto favorevolmente l’estensione della tregua tariffaria tra le due maggiori economie, annunciata lunedì sera. Questo accordo rinvia l’imposizione di ulteriori dazi per altri 90 giorni, mantenendo dazi più moderati e prevenendo potenziali interruzioni nel commercio globale.

    Secondo l’intesa, i dazi statunitensi sulle importazioni cinesi rimarranno tra il 30% e il 50%, mentre quelli cinesi sui prodotti americani resteranno tra il 10% e il 20%. Ciò segue l’accordo di maggio per ridurre i dazi da livelli superiori al 100%. La tregua mantiene anche le recenti riaperture alle esportazioni statunitensi di chip e al commercio cinese delle terre rare.

    L’attenzione si sposta sul rapporto sull’inflazione USA

    Gli investitori europei attendono anche l’indice ZEW sul sentiment economico tedesco per agosto, che sarà pubblicato più tardi martedì, come indicatore di fiducia nell’economia più grande dell’Eurozona.

    In precedenza, i dati del Regno Unito hanno mostrato un tasso di disoccupazione stabile al 4,7% nel trimestre fino a giugno, il livello più alto da metà 2021, mentre la crescita salariale media, esclusi i bonus, si è mantenuta al 5,0% su base annua.

    Tuttavia, il fulcro del mercato rimane il prossimo indice dei prezzi al consumo (CPI) statunitense per luglio. Questo rapporto è fondamentale per valutare l’impatto inflazionistico delle attuali politiche tariffarie e come la Federal Reserve potrebbe adeguare i tassi di interesse.

    Gli economisti prevedono un leggero aumento del tasso annuo di inflazione CPI al 2,8% dal 2,7% di giugno, continuando a superare l’obiettivo del 2% della Fed.

    Risultati societari in evidenza

    Nonostante la stagione degli utili stia rallentando, alcune società hanno pubblicato risultati notevoli. Hannover Re (TG:A30VQR) ha registrato un forte aumento del 38% dell’utile netto del secondo trimestre rispetto all’anno precedente, grazie a risultati migliorati nel settore delle riassicurazioni property & casualty e a maggiori ricavi da servizi di riassicurazione.

    Il costruttore britannico Bellway (LSE:BWY) è passato da una posizione di debito netto di 10,5 milioni di sterline dell’anno scorso a un saldo netto di cassa di 42 milioni di sterline alla fine dell’esercizio 2025, grazie a completamenti e ricavi superiori alle attese.

    Nel frattempo, la società di gioco Entain (LSE:ENT) ha alzato le previsioni di utile per l’intero anno dopo aver riportato forti guadagni nella prima metà dell’anno, trainati dalla crescita robusta dell’online e da un aumento del 35% dei ricavi della joint venture statunitense BetMGM.

    Il petrolio sale in seguito alla tregua tariffaria e ai colloqui geopolitici

    I prezzi del greggio sono saliti leggermente martedì, mentre la tregua tariffaria ha alleviato i timori di un rallentamento nelle due maggiori economie consumatrici di petrolio al mondo. Alle 03:10 ET, i futures sul Brent hanno guadagnato lo 0,3% a 66,81 dollari al barile, mentre il WTI è salito dello 0,4% a 64,20 dollari al barile.

    Aumenta l’incertezza anche in vista dell’incontro tra il presidente americano Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, previsto per venerdì in Alaska, per discutere di una possibile fine del conflitto in Ucraina.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street Futures, I mercati attendono i dati sull’inflazione USA mentre Trump nomina un nuovo capo del BLS; Musk accusa Apple di favoritismo sull’App Store

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street Futures, I mercati attendono i dati sull’inflazione USA mentre Trump nomina un nuovo capo del BLS; Musk accusa Apple di favoritismo sull’App Store

    I futures azionari statunitensi erano contrastanti martedì, mentre gli investitori aspettavano dati cruciali sull’inflazione che potrebbero chiarire la direzione dei tassi di interesse della Federal Reserve. Nel frattempo, il presidente Donald Trump ha nominato un nuovo commissario per il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti, dopo il recente licenziamento del precedente capo a seguito di un rapporto sull’occupazione deludente. Nel frattempo, Elon Musk ha accusato pubblicamente Apple (NASDAQ:AAPL) di favorire ingiustamente ChatGPT di OpenAI nel suo App Store, minacciando azioni legali.

    Futures instabili prima del rapporto sull’inflazione

    Prima della pubblicazione dei dati chiave sull’inflazione, i contratti futures hanno mostrato direzioni contrastanti. Alle 2:58 ET, i futures sul Dow Jones erano saliti di 75 punti (0,2%), quelli sull’S&P 500 erano scesi di 7 punti (0,1%) e quelli sul Nasdaq 100 erano calati di 38 punti (0,2%).

    Nella sessione precedente, gli indici azionari statunitensi avevano leggermente perso terreno mentre gli investitori digerivano la notizia che Nvidia (NASDAQ:NVDA) e Advanced Micro Devices (NASDAQ:AMD) avevano accettato di concedere al governo USA una quota del 15% sulle vendite di chip per intelligenza artificiale destinate alla Cina. Le azioni di Nvidia e AMD hanno chiuso in calo rispettivamente dello 0,35% e dello 0,28%, in mezzo a preoccupazioni per possibili pressioni sui margini e un precedente per tasse sulle esportazioni.

    Il mercato è rimasto indifferente all’annuncio di Trump di estendere la tregua commerciale USA-Cina di 90 giorni, una mossa che gli analisti di Vital Knowledge hanno definito «ampia mente prevista». L’accordo temporaneo in scadenza martedì.

    I dati sull’inflazione al centro dell’attenzione

    L’attenzione è tutta sul rapporto mensile dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) previsto per martedì. L’inflazione dovrebbe salire leggermente al 2,8% su base annua per luglio, con un aumento dello 0,2% su base mensile. Il CPI core, che esclude alimenti ed energia, dovrebbe accelerare al 3,0% annuo e allo 0,3% mensile.

    Questi dati saranno fondamentali per la decisione sui tassi della Fed a settembre. Dopo un rapporto sull’occupazione debole a luglio e revisioni al ribasso per i mesi precedenti, le scommesse per un taglio dei tassi di 25 punti base sono aumentate. Dati sull’inflazione conformi o inferiori alle aspettative rafforzerebbero tali scommesse.

    Tuttavia, un’inflazione più alta del previsto potrebbe far esitare i decisori, specialmente perché la Fed rimane cauta per timore che le politiche tariffarie aggressive di Trump possano alimentare l’inflazione. Trump ha criticato l’approccio attendista della Fed, chiedendo tagli più rapidi e profondi — una posizione che ha creato dissenso nell’ultima riunione di luglio.

    Trump nomina un nuovo commissario BLS

    Nel mezzo delle discussioni sull’inflazione, la fiducia nei dati governativi è stata messa in discussione dopo che Trump ha licenziato la commissaria del Bureau of Labor Statistics, Erika McEntarfer, accusandola senza prove di manipolare i dati a fini politici in seguito al rapporto debole sull’occupazione.

    Lunedì Trump ha annunciato la nomina dell’economista E.J. Antoni come successore di McEntarfer, in attesa dell’approvazione del Senato. Antoni ha un dottorato in economia e ha criticato in passato l’agenzia responsabile dei dati economici chiave monitorati da investitori e policy maker.

    Trump ha scritto sul suo social: «E.J. garantirà che i Numeri pubblicati siano ONESTI e ACCURATI.»

    Alcuni analisti citati da Reuters hanno espresso riserve su Antoni, temendo che la sua nomina possa aumentare la domanda di dati economici privati.

    Musk attacca Apple e minaccia azioni legali

    Elon Musk ha accusato Apple di comportamenti anticoncorrenziali nell’App Store, dichiarando che la sua startup di IA xAI intraprenderà un’«azione legale immediata» per quello che considera un favoritismo verso ChatGPT di OpenAI.

    Lunedì sera su X, Musk ha affermato che le pratiche di Apple «rendono impossibile per qualsiasi azienda di IA oltre OpenAI raggiungere il primo posto sull’App Store, il che è una violazione antitrust inequivocabile.»

    Ha chiesto perché X e Grok, il chatbot di xAI, fossero esclusi dalla sezione “Must Have” di Apple, nonostante, secondo lui, siano rispettivamente la migliore app di notizie al mondo e la quinta app in assoluto.

    «State giocando a politica? Che succede?» ha scritto, accusando che ChatGPT «compare in tutte le liste dove Apple ha controllo editoriale.»

    Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha risposto su X: «Questa è un’affermazione notevole dato quello che ho sentito su come Elon manipoli X per favorire sé stesso e le sue aziende e danneggiare i suoi concorrenti e le persone che non gli piacciono.»

    La banca centrale australiana taglia di nuovo i tassi

    La Reserve Bank of Australia (RBA) ha abbassato il tasso di riferimento di 25 punti base al 3,60%, segnalando un possibile ulteriore allentamento a fronte del rallentamento dell’inflazione.

    Si tratta della terza riduzione quest’anno, da quando il ciclo di allentamento è iniziato nel primo trimestre. La RBA ha inoltre rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica per il 2025, ora previste sotto il 2%, citando il rallentamento dell’inflazione come motivo per ulteriori tagli.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Il dollaro si indebolisce in attesa dei dati sull’inflazione USA; la sterlina guadagna dopo i dati sull’occupazione nel Regno Unito

    Il dollaro si indebolisce in attesa dei dati sull’inflazione USA; la sterlina guadagna dopo i dati sull’occupazione nel Regno Unito

    Il dollaro statunitense è leggermente sceso martedì mentre gli investitori attendevano la pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) di luglio, un indicatore chiave che dovrebbe influenzare le prossime mosse della Federal Reserve sui tassi di interesse.

    Nelle prime fasi della giornata, alle 04:15 ET (08:15 GMT), il Dollar Index — che monitora il dollaro rispetto a un paniere di sei valute principali — ha registrato un calo dello 0,1% a 98,317, dopo un rialzo dello 0,5% nelle due sessioni precedenti.

    I mercati hanno concentrato l’attenzione sui dati sull’inflazione in arrivo, cercando segnali su un possibile allentamento della politica monetaria da parte della Fed. Una lettura moderata dell’inflazione potrebbe rafforzare le aspettative per un taglio dei tassi il mese prossimo, ma segnali che i dazi imposti dal presidente Trump stiano alimentando le pressioni sui prezzi potrebbero mantenere prudente la banca centrale.

    Il CPI principale è previsto in aumento dal 2,7% di giugno al 2,8%, restando sopra l’obiettivo del 2% della Fed.

    “Nonostante qualche riposizionamento prima dei dati, un’inflazione più alta del previsto dovrebbe sostenere il dollaro, poiché i mercati potrebbero ridurre le scommesse su un taglio dei tassi a settembre sotto i 20 punti base,” hanno affermato gli analisti di ING.

    Hanno aggiunto: “I dati sul mercato del lavoro restano più influenti dell’inflazione, dato che si ritiene che gli shock sui prezzi dovuti ai dazi siano temporanei, così come le recenti revisioni ai dati sull’occupazione.”

    In Europa, l’euro ha guadagnato leggermente a 1,1618 contro il dollaro in attesa del rapporto sul sentiment economico ZEW della Germania di agosto, che potrebbe fornire indicazioni sull’economia più grande dell’eurozona.

    Le performance dell’euro saranno influenzate anche dal summit previsto venerdì tra il presidente statunitense Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, focalizzato su possibili colloqui di pace sull’Ucraina.

    “Ci aspettiamo che il CPI USA di oggi riporti EUR/USD sotto 1,16, con rischi orientati a testare il supporto vicino a 1,150 se l’incontro Putin-Trump di venerdì darà pochi risultati,” ha detto ING.

    La sterlina britannica è avanzata leggermente, con GBP/USD in rialzo dello 0,1% a 1,3451 dopo i dati UK che mostrano un tasso di disoccupazione stabile al 4,7% nel trimestre terminato a giugno, il più alto da metà 2021. La crescita salariale annua, esclusi i bonus, è rimasta robusta al 5,0%.

    “Sebbene il mercato del lavoro britannico sia più debole rispetto all’inizio dell’anno e rispetto ad altre grandi economie, non ci sono ancora segnali chiari che la Bank of England acceleri i tagli dei tassi,” ha aggiunto ING.

    Sul fronte dello yuan, USD/CNY è salito a 7,1897, mantenendosi stabile dopo che USA e Cina hanno concordato un’estensione di 90 giorni della tregua commerciale, rinviando la minaccia di nuovi dazi.

    L’estensione ha alleviato i timori di un’escalation delle tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali e ha aumentato le speranze di un accordo più permanente.

    Altrove, USD/JPY è salito dello 0,1% a 148,33, mentre AUD/USD è sceso dello 0,2% a 0,6503 dopo il previsto taglio dei tassi di 25 punti base della Reserve Bank of Australia a 3,60%.

    Questa mossa segna il terzo taglio dei tassi australiano quest’anno, proseguendo la tendenza accomodante iniziata nel primo trimestre.

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  • I prezzi del petrolio stabili mentre l’attenzione si sposta sui colloqui USA-Russia e sull’estensione della tregua commerciale con la Cina

    I prezzi del petrolio stabili mentre l’attenzione si sposta sui colloqui USA-Russia e sull’estensione della tregua commerciale con la Cina

    I mercati petroliferi hanno mostrato poche variazioni durante la sessione asiatica di martedì, con gli investitori concentrati sui prossimi colloqui tra Stati Uniti e Russia, che potrebbero portare alla fine della guerra in Ucraina e offrire sollievo ai maggiori consumatori di petrolio come India e Cina.

    I prezzi hanno ricevuto un certo sostegno dopo che Stati Uniti e Cina hanno concordato di estendere di altri 90 giorni la tregua commerciale, attenuando le preoccupazioni su una possibile ripresa della loro lunga disputa commerciale. Tuttavia, i partecipanti al mercato sono rimasti cauti in vista dei dati sull’inflazione statunitense attesi più tardi nella giornata, limitando i guadagni.

    Alle 21:52 ET (01:52 GMT), il Brent con consegna a ottobre è salito dello 0,2% a 66,74 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate (WTI) è aumentato dello 0,2% a 63,21 dollari al barile.

    L’estensione della tregua commerciale dà una spinta

    L’estensione dell’accordo commerciale temporaneo tra Washington e Pechino, che mantiene tariffe ridotte, ha contribuito a stabilizzare i prezzi del petrolio. La tregua originale, che copriva maggio e giugno, era in scadenza martedì e rischiava il ritorno di tariffe superiori al 100%.

    Nonostante le difficoltà, sia il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che i funzionari cinesi hanno espresso ottimismo sulla possibilità di raggiungere un accordo commerciale più permanente, rafforzando la fiducia del mercato.

    Tuttavia, le tariffe imposte dagli Stati Uniti la scorsa settimana continuano a pesare sul mercato, mentre permane l’incertezza sull’impatto sull’attività economica globale e sulla domanda di petrolio.

    Al centro dell’attenzione il vertice USA-Russia sull’Ucraina

    Il mercato attende con attenzione l’incontro di alto profilo tra Trump e il presidente russo Vladimir Putin previsto per venerdì in Alaska. I leader discuteranno una possibile risoluzione del conflitto in Ucraina.

    Questo segue le recenti minacce di Trump di imporre sanzioni più severe all’industria petrolifera russa e di applicare tariffe elevate su India e Cina, due dei maggiori clienti petroliferi di Mosca. Trump ha proposto tariffe fino al 50% sulle importazioni dall’India e ha fatto cenno a misure simili contro la Cina.

    Queste mosse potrebbero interrompere le forniture di petrolio se India e Cina cercheranno fonti alternative, ma le preoccupazioni di mercato sono in parte diminuite in vista dei colloqui. L’Ucraina ha chiarito che respingerà qualsiasi accordo che richieda concessioni territoriali, ma una riduzione delle ostilità potrebbe aumentare le esportazioni di petrolio russo, incrementando l’offerta globale.

    L’attenzione si sposta sui dati sull’inflazione negli USA

    Prima dell’incontro, gli operatori di mercato si concentreranno sui dati dell’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti, in uscita martedì. Il rapporto fornirà indicazioni sulle prospettive della domanda di carburante nel più grande paese consumatore di petrolio al mondo.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Prezzi del litio rivisti al rialzo dopo la sospensione delle attività minerarie di CATL in Cina: UBS

    Prezzi del litio rivisti al rialzo dopo la sospensione delle attività minerarie di CATL in Cina: UBS

    UBS ha rivisto al rialzo le previsioni sui prezzi del litio dopo che CATL ha interrotto l’attività mineraria nella miniera di lepidolite Jianxiawo in Cina, aggravando le preoccupazioni sull’offerta in un contesto di crescente controllo regolatorio nel Paese.

    CATL ha fermato le operazioni nella miniera dopo la scadenza della licenza mineraria l’8 agosto, annunciando una chiusura di “almeno 3 mesi”, secondo una nota di ricerca UBS pubblicata lunedì. Questo stop si inserisce nell’ambito della campagna anti-involuzione cinese, che ha preso di mira irregolarità nelle licenze minerarie e produzione superiore alla capacità approvata.

    In precedenza UBS aveva stimato che, oltre alle 11.000 tonnellate annue di equivalente carbonato di litio (LCE) già ferme dalla Zangge Mining, fino a 229.000 tonnellate di offerta di litio potrebbero essere a rischio a causa di non conformità delle licenze.

    A seguito di questi sviluppi, UBS ha aumentato le previsioni di prezzo per lo spodumene dal 16 al 27% e per i prodotti chimici del litio (carbonato e idrossido) dal 5 al 14% per il periodo 2025-2028. La banca ritiene ora che “il peggio del ciclo di ribasso dei prezzi del litio sia passato,” anche se le previsioni restano inferiori al consenso.

    UBS ha anche rivisto la crescita attesa dell’offerta da parte dei produttori australiani dopo i rapporti trimestrali e ha posticipato il progetto James Bay di Rio Tinto (NYSE:RIO) rispetto alla timeline originaria del 2025/26.

    Dal lato della domanda, le vendite globali di veicoli elettrici sono cresciute del 26% anno su anno a giugno, con la Cina che guida con un aumento del 31%. I produttori cinesi di veicoli elettrici rappresentano ora circa il 64% del mercato globale.

    Mentre le vendite di veicoli elettrici in Nord America sono diminuite, l’Europa ha registrato una crescita accelerata del 26% anno su anno a giugno, con la regione Asia-Pacifico esclusa la Cina in crescita del 55%.

    Anche la crescita dei sistemi di accumulo energetico a batteria (BESS) sta accelerando notevolmente, con il totale dei progetti in pipeline aumentato del 115% anno su anno, rappresentando circa 1,6 TWh di capacità per il periodo 2025-2030.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • I prezzi del petrolio rimbalzano moderatamente prima dei colloqui USA-Russia

    I prezzi del petrolio rimbalzano moderatamente prima dei colloqui USA-Russia

    I mercati petroliferi hanno registrato un modesto rimbalzo lunedì dopo i forti cali della scorsa settimana, mentre gli investitori attendevano un importante vertice USA-Russia volto a risolvere il conflitto in Ucraina.

    Alle 08:50 ET (12:50 GMT), i futures sul Brent di ottobre sono saliti dello 0,5% a 66,90 dollari al barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate (WTI) sono aumentati dello 0,4% a 64,13 dollari al barile. Entrambi i riferimenti avevano perso oltre il 4% nella settimana precedente.

    Focus sul vertice del 15 agosto

    L’incontro previsto tra il presidente USA Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, fissato per il 15 agosto, è diventato un punto di attenzione per i mercati che sperano in una svolta per porre fine alla guerra in Ucraina. Questo avviene mentre Washington intensifica le sanzioni contro le esportazioni di petrolio russe, con particolare pressione sui maggiori acquirenti Cina e India.

    Trump ha recentemente imposto tariffe fino al 50% sulle importazioni indiane per scoraggiare l’acquisto di petrolio russo e ha minacciato misure simili contro la Cina.

    «Con la Russia che chiede all’Ucraina di cedere territori occupati per porre fine alla guerra, è difficile prevedere una soluzione rapida», hanno dichiarato gli analisti di ING in una nota. «È improbabile che l’Ucraina accetti di rinunciare al proprio territorio. Se dovessimo assistere a qualche livello di de-escalation, questo eliminerebbe il rischio sanzionatorio dal mercato del petrolio. Ciò probabilmente spingerebbe i prezzi verso il basso, dato il quadro fondamentale ribassista.»

    La scorsa settimana, le minacce tariffarie hanno offerto un supporto limitato ai prezzi del petrolio, tra timori che le tariffe USA più ampie sui principali partner commerciali possano ridurre la domanda.

    Dati sull’inflazione cinese deludenti, attenzione all’IPC USA

    L’inflazione dei prezzi al consumo in Cina a luglio è rimasta stabile, mentre i prezzi alla produzione sono calati più del previsto, evidenziando pressioni deflazionistiche persistenti nel più grande importatore di petrolio al mondo.

    Gli ultimi dati proseguono una serie di segnali economici contrastanti dalla Cina, riflettendo un impatto moderato delle misure di stimolo e un allentamento delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Inoltre, condizioni meteorologiche estreme a luglio sembrano aver rallentato l’attività economica.

    Ora i mercati attendono i dati dell’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) USA di martedì, con gli investitori alla ricerca di segnali di raffreddamento dell’inflazione che potrebbero aumentare le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a settembre.

    Gli speculatori riducono le posizioni long sul Brent

    Nonostante i rischi legati a sanzioni e tariffe, i trader si mostrano più cauti. Gli ultimi dati evidenziano una riduzione di 20.375 contratti long netti nei futures ICE Brent, con un totale di 240.977 contratti al martedì scorso, dovuto principalmente alla liquidazione di posizioni long.

    L’attività delle piattaforme petrolifere USA è aumentata leggermente per la prima volta da aprile, con un rig in più attivo la scorsa settimana, per un totale di 411 secondo i dati di Baker Hughes (NASDAQ:BKR).

    «L’attività delle piattaforme è diminuita significativamente negli ultimi mesi a causa della debolezza dei prezzi e delle prospettive ribassiste del mercato. Tuttavia, la recente stabilità dei prezzi ha contribuito a rallentare il calo del numero di piattaforme,» ha commentato ING.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.