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  • Il dollaro si ritira; sono necessarie ulteriori notizie positive per mantenere il rally in corso

    Il dollaro si ritira; sono necessarie ulteriori notizie positive per mantenere il rally in corso

    Il dollaro statunitense è scivolato giovedì, restituendo parte dei guadagni recenti, mentre la situazione commerciale globale incerta continua a dominare l’attenzione.

    Alle 04:25 ET (08:25 GMT), l’Indice del Dollaro, che traccia il biglietto verde rispetto a un paniere di altre sei valute, è sceso dello 0,4% a 99,205, dopo un forte rimbalzo dal minimo triennale nella sessione precedente.

    La pausa del rally del dollaro

    Il dollaro aveva guadagnato terreno mercoledì dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si era allontanato dalle minacce di licenziare il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, esprimendo ottimismo riguardo alle potenziali negoziazioni commerciali con la Cina, dicendo che un possibile accordo potrebbe portare a una “sostanziale” riduzione delle tariffe.

    Tuttavia, questa nuova inclinazione non è durata a lungo, con i trader che sembrano richiedere notizie più positive affinché il rally del dollaro continui.

    “Non c’è una valuta del G10 con un beta positivo più alto rispetto alle notizie di de-escalation delle tariffe rispetto al dollaro. Quello che abbiamo visto nelle ultime settimane è un chiaro orientamento verso un sentiment ribassista sul dollaro, che ha rispecchiato una mancanza di fiducia negli Stati Uniti come ambiente d’investimento”, hanno affermato gli analisti di ING in una nota.

    “I mercati saranno molto tentati di vendere il dollaro durante i rally alla minima indicazione che il tono più conciliante di Trump sulla Cina e la Fed stia cambiando. In altre parole, gli investitori cercheranno conferme della posizione più ottimistica sugli asset statunitensi per giustificare ulteriori guadagni del dollaro.”

    Euro sostenuto dall’Ifo tedesco

    In Europa, l’EUR/USD ha guadagnato lo 0,7% a 1,1389, con la moneta unica ancora lontana dal massimo di oltre tre anni visto all’inizio della settimana, ma beneficiando di un inaspettato aumento del morale aziendale tedesco.

    L’istituto Ifo ha dichiarato giovedì che il suo indice del clima economico è salito a 86,9 ad aprile, rispetto a 86,7 di marzo.

    Questo è stato un risultato sorprendente, soprattutto dopo che i dati pubblicati mercoledì avevano mostrato che l’attività economica nel settore privato tedesco è diminuita questo mese.

    “L’area 1,130 è cruciale: nelle ultime settimane, i tentativi di correzione dell’EUR/USD hanno visto un forte interesse all’acquisto intorno a quel livello”, ha detto ING. “Una rottura decisiva sotto 1,130 potrebbe aprire la porta a una discesa più ampia e probabilmente segnalare un cambiamento di interesse per ricostruire alcune posizioni lunghe in dollari.”

    GBP/USD guadagna lo 0,4%

    La coppia GBP/USD ha guadagnato lo 0,4% a 1,3300, dopo il forte calo della sessione precedente.

    Yen guadagna dopo le notizie commerciali

    In Asia, l’USD/JPY è sceso dello 0,5% a 142,66, con lo yen giapponese che ha guadagnato terreno dopo le notizie secondo cui il ministro giapponese dell’Economia, Ryosei Akazawa, visiterà Washington dal 30 aprile al 2 maggio per partecipare a una seconda tornata di negoziati riguardanti le tariffe statunitensi sui prodotti giapponesi.

    Il Financial Times ha anche riportato mercoledì che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta pianificando di esentare i produttori di automobili da alcune tariffe legate alle importazioni cinesi e ai metalli.

    Il Giappone attualmente affronta una tariffa del 25% sugli automobilisti e una tariffa sospesa del 24% su alcuni prodotti in acciaio.

    USD/CNY in lieve rialzo

    Il USD/CNY ha guadagnato lo 0,1% a 7,2936 in una sessione tranquilla, con i trader che sono ancora cauti riguardo all’esito delle politiche commerciali di Trump.

  • Le azioni europee scivolano leggermente; proseguono gli utili delle aziende

    Le azioni europee scivolano leggermente; proseguono gli utili delle aziende

    Gli indici azionari europei hanno principalmente registrato un leggero calo giovedì, poiché il rally di sollievo si è fermato, con gli investitori che digerivano una valanga di utili trimestrali aziendali.

    Alle 03:05 ET, l’indice DAX in Germania è sceso dello 0,3%, il CAC 40 in Francia ha perso lo 0,5%, mentre il FTSE 100 nel Regno Unito è rimasto sostanzialmente stabile.

    Rallentamento del rally di sollievo

    I mercati azionari europei hanno registrato guadagni sani mercoledì, poiché le preoccupazioni riguardo a una guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina si sono affievolite, ma questo rally di sollievo ha perso slancio mentre gli investitori hanno messo in dubbio l’ottimismo recente sulla potenziale de-escalation nella battaglia sulle tariffe tra le due economie più grandi del mondo.

    Le nuove tariffe imposte dal presidente Donald Trump hanno certamente alimentato i timori di recessione nelle ultime settimane, ma il mercato non ha completamente abbracciato questa idea, secondo gli analisti di Deutsche Bank in una nota.

    “È chiaro che gli investitori non stanno ancora prezzando completamente una recessione,” ha affermato la banca tedesca. “Dopotutto, i cali azionari sono stati meno pronunciati rispetto alle recessioni recenti, così come l’ampliamento degli spread sui crediti e il calo dei prezzi del petrolio. Quindi i mercati chiaramente non vedono una recessione come inevitabile, soprattutto se le tariffe non entreranno in vigore dopo l’ultima estensione di 90 giorni.”

    Questo significa che le azioni potrebbero vedere “significativi rischi al ribasso” se una recessione economica dovesse effettivamente materializzarsi.

    Indici Ifo della Germania in arrivo

    Il principale dato economico di giovedì sarà l’indice Ifo tedesco, che dovrebbe mostrare un calo del morale aziendale per aprile nella maggiore economia europea.

    I dati sulle attività, pubblicati mercoledì, hanno indicato che la crescita delle imprese europee si è fermata questo mese, con il sentiment colpito dalla minaccia delle tariffe statunitensi.

    Il PMI composito preliminare della zona euro, compilato da S&P Global, è sceso a 50,1 questo mese da 50,9 di marzo, appena sopra il livello di 50 che separa la crescita dalla contrazione.

    Fiume di utili

    La stagione degli utili trimestrali in Europa è in pieno svolgimento, con una valanga di grandi aziende che riportano i loro risultati.

    STMicroelectronics (NYSE:STM) ha previsto utili in miglioramento per il secondo trimestre, con il produttore di chip che ha definito il primo trimestre come il punto più basso dell’anno.

    Il colosso dei beni di consumo Unilever (LSE:ULVR) ha battuto le stime per la crescita delle vendite sottostanti nel primo trimestre e ha confermato le previsioni per l’intero anno 2025.

    Il costruttore automobilistico francese Renault (EU:RNO) ha registrato un aumento del 0,6% dei ricavi nel primo trimestre, leggermente superiore alle aspettative, beneficiando di una serie di lanci recenti.

    BNP Paribas (EU:BNP) ha riportato utili del primo trimestre in linea con le aspettative, grazie all’aumento delle vendite della sua banca d’investimento, con la più grande banca della zona euro per attivi che ha confermato le sue previsioni di profitto nonostante il deterioramento delle prospettive economiche.

    Nestlé (USOTC:NSRGY) ha riportato una crescita delle vendite organiche nel primo trimestre migliore delle attese, grazie all’aumento dei prezzi, sebbene la più grande azienda alimentare confezionata del mondo abbia dichiarato che l’impatto indiretto delle tariffe statunitensi era “incerto”.

    Il gruppo farmaceutico svizzero Roche (USOTC:RHHBY) ha dichiarato che le vendite del primo trimestre sono aumentate del 7%, superando le previsioni, grazie ai farmaci contro il cancro al seno Phesgo, il farmaco per gli occhi Vabysmo e il trattamento per le allergie Xolair.

    Nokia (BIT:1NOKIA) ha riportato un utile del primo trimestre ben al di sotto delle aspettative di mercato e la compagnia finlandese delle telecomunicazioni ha segnalato una temporanea interruzione dovuta alle tariffe statunitensi.

    I prezzi del petrolio si stabilizzano dopo il crollo

    I prezzi del petrolio si sono stabilizzati giovedì, dopo il forte calo della sessione precedente, a seguito delle notizie su un aumento dell’offerta da parte dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC).

    Alle 04:05 ET, i futures sul Brent sono saliti dello 0,8% a 62,75 dollari al barile, e i futures sul West Texas Intermediate (WTI) sono aumentati dello 0,7% a 66,58 dollari al barile.

    Entrambi i contratti sono scesi di circa il 2% mercoledì dopo che Reuters ha riportato che diversi paesi produttori di petrolio nel cartello OPEC stanno spingendo per accelerare gli aumenti della produzione a giugno, estendendo l’inatteso incremento di maggio.

    L’OPEC, e i suoi alleati come la Russia, un gruppo noto come OPEC+, si riuniranno il 5 maggio per finalizzare il piano di giugno, mentre i prezzi del petrolio restano vicini ai minimi quadriennali a causa della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e delle preoccupazioni per l’eccesso di offerta.

    Mercoledì l’Energy Information Administration (EIA) degli Stati Uniti ha riportato che le scorte di petrolio greggio sono aumentate di 244.000 barili nella settimana terminata il 18 aprile, contrariamente alle previsioni di una riduzione di 770.000 barili.

  • Eni, Q1 adegua l’Ebit -11% a causa del calo del Brent, riduce le spese e abbassa gli investimenti previsti per il 2025

    Eni, Q1 adegua l’Ebit -11% a causa del calo del Brent, riduce le spese e abbassa gli investimenti previsti per il 2025

    Eni (BIT:ENI) ha registrato un utile operativo pro forma rettificato di 3,7 miliardi di euro nel primo trimestre, in aumento del 36% rispetto al trimestre precedente, ma in calo dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a causa del calo del prezzo del petrolio Brent di circa il 10%.
    Il consenso fornito dalla società era di 3,26 miliardi.
    L’utile netto rettificato è stato di 1,4 miliardi di dollari nel trimestre, in calo dell’11%, ha dichiarato la compagnia in un comunicato.

    Il gruppo petrolifero afferma di essere ben posizionato per affrontare l’attuale ambiente macroeconomico incerto e volatile e spiega di aver previsto una razionalizzazione delle spese superiore a 2 miliardi di euro nel 2025, equivalente a circa 15 dollari/barile di effetto sul prezzo, mentre gli investimenti netti, al netto delle dismissioni, dovrebbero essere inferiori a 6 miliardi rispetto alla stima iniziale di una cifra compresa tra 6,5 e 7 miliardi.
    È stata confermata la politica di remunerazione degli azionisti per il 2025, che prevede un aumento del 5% del dividendo a 1,05 per azione e l’avvio di un programma di riacquisto di azioni da 1,5 miliardi.

    “Guardando al futuro, siamo ben posizionati per affrontare l’attuale clima economico: grazie a un portafoglio di asset di alta qualità, che ci offre ampia flessibilità, e a strutture finanziarie comprovate che garantiscono un’allocazione disciplinata del capitale e una crescita autofinanziata, siamo in grado di ottimizzare i nostri piani di spesa e la gestione della liquidità”, ha commentato l’amministratore delegato Claudio Descalzi nel comunicato.

    Entrando nei dettagli delle performance delle divisioni, E&P ha ottenuto un EBIT rettificato di 3,3 miliardi, in aumento di circa il 20% rispetto al trimestre precedente grazie al maggiore contributo di paesi con produzione più redditizia e a costi più bassi in generale.
    GGP ha ottenuto un EBIT rettificato di 310 milioni grazie alla massimizzazione del valore del portafoglio di gas/LNG.
    L’EBIT rettificato di Enilive è stato di 95 milioni, quasi raddoppiato rispetto al trimestre precedente, sostenuto dal maggiore contributo delle attività retail.
    Il settore della raffinazione ha chiuso con una perdita rettificata di 91 milioni di euro, peggiorando il confronto sia rispetto al primo trimestre del 2024 che rispetto al trimestre precedente, a causa del continuo deterioramento dei margini.
    Infine, il settore chimico ha registrato una perdita di 0,24 miliardi a causa della persistente debolezza del settore europeo, causata dalla minore domanda e dalla pressione sui margini da parte degli operatori con posizioni di costo più favorevoli, sottolinea il comunicato stampa.

    Quest’anno, la produzione di idrocarburi è ancora prevista a 1,7 milioni di barili/giorno con uno scenario Brent a 65 dollari al barile.

  • DAX, CAC, FTSE100, i Titoli Europei Registrano un Forte Rialzo

    DAX, CAC, FTSE100, i Titoli Europei Registrano un Forte Rialzo

    Le borse europee, rappresentate dagli indici DAX, CAC e FTSE100, hanno registrato un forte rialzo mercoledì dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ammorbidito la sua retorica nei confronti del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, affermando che gli piacerebbe vederlo più attivo nell’attuazione dell’idea di ridurre i tassi d’interesse, ma che non ha intenzione di licenziarlo.

    Inoltre, Trump ha ammesso che le tariffe del 145% imposte alla Cina sono “molto alte” e ha indicato che saranno ridotte in modo sostanziale.

    Nel frattempo, l’euro ha mantenuto le perdite dopo che i dati hanno mostrato che il settore manifatturiero della zona euro è rimasto in contrazione ad aprile, con un indice PMI di 48,7, superiore alla stima di 47,5. Il PMI dei servizi del blocco è sceso a un minimo di cinque mesi a 49,7 rispetto al 51 di marzo.

    Altrove, il PMI composito flash del Regno Unito è sceso da 51,5 a 48,2, riflettendo una contrazione sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi.

    L’indice DAX tedesco è in rialzo del 2,2%, il CAC 40 francese del 1,9% e il FTSE 100 britannico dell’1,1%.

    Il produttore svedese di camion Volvo ha registrato un forte rialzo nonostante gli utili del primo trimestre siano risultati inferiori alle aspettative degli analisti.

    Anche il produttore olandese di vernici Akzo Nobel è salito nettamente dopo che l’utile operativo del primo trimestre ha superato le attese.

    Il fornitore di componenti per semiconduttori BE Semiconductor Industries è anch’esso balzato dopo aver riportato un aumento degli ordini nel primo trimestre del 2025.

    Al contrario, Fresnillo è crollata dopo aver riportato un calo di circa il 9% nella produzione di argento nel primo trimestre.

    Anche il colosso dei beni di consumo Reckitt Benckiser ha subito una flessione dopo aver mancato le stime sulle vendite del primo trimestre.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, i Futures Puntano a un Rally Prolungato a Wall Street

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, i Futures Puntano a un Rally Prolungato a Wall Street

    I principali futures sugli indici statunitensi Dow Jones, S&P e Nasdaq stanno attualmente indicando un’apertura nettamente al rialzo per mercoledì, con le azioni destinate probabilmente a proseguire il rally osservato nel corso della sessione precedente.

    Lo slancio positivo a Wall Street arriva dopo che il presidente Donald Trump sembra aver ammorbidito la sua posizione nei confronti del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell.

    “Non ho intenzione di licenziarlo”, ha detto Trump ai giornalisti martedì, ma ha ribadito che vorrebbe vedere Powell e la Fed riprendere il taglio dei tassi di interesse.

    Gli attacchi di Trump a Powell, incluso averlo definito un “grande perdente” appena lunedì, avevano generato preoccupazione a Wall Street sull’indipendenza della Fed.

    Il presidente ha anche suggerito di essere disposto ad adottare un approccio meno conflittuale nei negoziati commerciali con la Cina, prevedendo che l’attuale tariffa del 145% sulle importazioni cinesi “scenderà in modo sostanziale”.

    I mercati potrebbero anche beneficiare di una reazione positiva ai risultati trimestrali di Tesla (NASDAQ:TSLA), con il produttore di veicoli elettrici in aumento del 7,9% nelle contrattazioni pre-market.

    Il balzo di Tesla arriva nonostante la società abbia riportato risultati del primo trimestre inferiori alle aspettative, ma l’amministratore delegato Elon Musk ha dichiarato che il tempo che dedica al Dipartimento per l’Efficienza Governativa diminuirà “significativamente” a partire da maggio.

    Martedì, le azioni hanno registrato un forte rialzo durante la giornata di contrattazioni, recuperando terreno dopo il crollo visto nella sessione precedente. Tutti i principali indici hanno mostrato movimenti significativi al rialzo, con il Dow e il Nasdaq che hanno chiuso in positivo per la prima volta in cinque giorni.

    Gli indici principali sono balzati in apertura e sono rimasti saldamente positivi per tutto il pomeriggio. Il Dow è salito di 1.016,57 punti, ovvero del 2,7%, a 39.186,98, il Nasdaq è balzato di 429,52 punti, ovvero del 2,7%, a 16.300,41 e l’S&P 500 è aumentato di 129,56 punti, ovvero del 2,5%, a 5.287,76.

    Il rally iniziale a Wall Street è stato alimentato da alcuni investitori che hanno colto l’occasione per acquistare azioni a prezzi ribassati dopo il forte calo visto lunedì.

    Lunedì, le azioni avevano registrato un calo significativo a causa delle persistenti preoccupazioni per la guerra commerciale e dei continui attacchi di Trump a Powell.

    Ulteriori acquisti sono stati generati dalla reazione a notizie secondo cui il Segretario del Tesoro Scott Bessent avrebbe detto in un incontro riservato con investitori di aspettarsi una de-escalation della disputa commerciale tra Stati Uniti e Cina.

    Secondo Bloomberg, che cita persone presenti all’evento ospitato da JPMorgan Chase (NYSE:JPM), Bessent ha dichiarato che i negoziati non sono ancora iniziati ma che un accordo commerciale con la Cina è possibile.

    Una persona presente nella sala ha anche riferito alla CNBC che Bessent ha definito l’attuale situazione insostenibile e ha previsto che ci sarà una “de-escalation” nel “prossimo futuro.”

    I mercati hanno inoltre beneficiato della reazione positiva ad alcune notizie sugli utili trimestrali, con le azioni di 3M (NYSE:MMM) salite dell’8,1% dopo che il conglomerato manifatturiero ha riportato risultati del primo trimestre migliori del previsto.

    Anche il fornitore di motori aeronautici GE Aerospace (NYSE:GE) è balzato del 6,1% dopo aver riportato utili del primo trimestre superiori alle stime degli analisti.

    Le azioni del settore immobiliare hanno registrato un movimento significativo al rialzo nel corso della sessione, spingendo l’indice del settore abitativo di Philadelphia in aumento del 3,7%.

    Un’importante forza è stata visibile anche tra i titoli finanziari, con l’indice NYSE Arca Broker/Dealer e il KBW Bank Index in rialzo rispettivamente del 3,4% e del 3,3%.

    Anche i titoli del settore retail, biotecnologico e produttori di petrolio hanno mostrato una notevole forza, mentre i titoli auriferi sono stati tra i pochi a contrastare il trend positivo a causa di un calo del prezzo del metallo prezioso.

  • Le azioni Nexi brillano dopo la “solida” crescita dei ricavi nel trimestre

    Le azioni Nexi brillano dopo la “solida” crescita dei ricavi nel trimestre

    Nexi (BIT:NEXI) ha iniziato la seduta da protagonista, dopo aver comunicato un aggiornamento sui conti del primo trimestre 2025.

    Le azioni di Nexi hanno guadagnato il 4% nella prima ora di contrattazioni, salendo fino a un massimo di 5,24 euro, livello che non si vedeva da circa un mese. Il balzo odierno consente al titolo del gruppo di ridurre la perdita da inizio anno al 4%, anche se il bilancio degli ultimi sei mesi resta fortemente negativo (-14%).

    Ieri, la società ha annunciato che, sulla base dei dati consolidati preliminari, i ricavi hanno mostrato una “solida crescita”, pari a circa il 3,7% su base annua, in linea con la guidance 2025 (crescita a una cifra bassa) comunicata al mercato lo scorso 28 febbraio.

    Il report trimestrale completo sarà presentato giovedì 8 maggio 2025 alle ore 8:00 italiane, come previsto dal calendario finanziario.

    I dati preliminari comunicati da Nexi “sono leggermente migliori delle nostre stime (+3,7% YoY contro +3,5% YoY)”, sottolineano gli analisti di WebSim Intermonte. Dalla pubblicazione dei risultati definitivi, la SIM si aspetta “indicazioni per un EBITDA margin in espansione al 47% (+78bps su base annua)”.

    Per il secondo trimestre, Intermonte prevede “un confronto favorevole con lo scorso anno, quando le festività pasquali avevano invece pesato sul primo trimestre”.

    EQUITA prevede una crescita organica dell’EBITDA di circa il +5% rispetto all’anno precedente e una generazione di free cash flow superiore ai 200 milioni di euro. La casa d’investimento si attende anche la conferma della guidance 2025, che prevede una crescita dei ricavi a una cifra bassa/media, un EBITDA margin in espansione di almeno 50 punti base e un free cash flow oltre gli 800 milioni.

    A maggio è inoltre prevista la distribuzione di un dividendo da 300 milioni (yield del 5%), mentre EQUITA si attende anche l’avvio, nello stesso mese, del programma di buyback per ulteriori 300 milioni, a seguito dell’approvazione in assemblea prevista per il 30 aprile.

  • Stellantis raggiunge il minimo da 1.252 sessioni

    Stellantis raggiunge il minimo da 1.252 sessioni

    Stellantis (BIT:STLAM) ha perso il 24,85% nel mese di aprile, il 38,75% dall’inizio dell’anno e oltre il 70% dai massimi raggiunti il 26 marzo 2024, quando il titolo era a 27,35 euro.

    La crisi nel settore automobilistico, gli impatti delle temute tariffe di Trump e l’attesa per il nuovo CEO hanno sopraffatto l’azienda, che sta rapidamente bruciando liquidità. Tuttavia, va notato che la gestione ha riacquistato azioni in modo aggressivo e, soprattutto, che il titolo sta trattando a livelli di guadagni molto bassi. Secondo i modelli di InvestingPro, l’azione è molto lontana dal Valore Equo fissato a 12,63 euro (61,9% superiore ai livelli attuali).

    Dal punto di vista grafico, il titolo mostra una chiara tendenza ribassista su tutte le scadenze. Va sottolineato che i principali indicatori sono nella zona di ipervenduto, il che potrebbe “chiamare” un tentativo di rimbalzo rapido.

    In ogni caso, per assistere a un’inversione della tendenza, è necessario un cambiamento della serie di massimi decrescenti, e quindi il primo segno di forza si avrebbe con la rottura dell’area degli 8,5 euro.

  • Le borse europee salgono fortemente mentre le tensioni sulla guerra commerciale si allentano; Volvo in difficoltà

    Le borse europee salgono fortemente mentre le tensioni sulla guerra commerciale si allentano; Volvo in difficoltà

    Gli indici azionari europei sono aumentati mercoledì, con gli investitori che hanno accolto positivamente i segnali di una guerra commerciale meno distruttiva tra Cina e Stati Uniti, riducendo la probabilità di una recessione globale.

    Alle 03:05 ET, 07:05 GMT, l’indice DAX in Germania è salito del 2,5%, il CAC 40 in Francia ha guadagnato l’1,5% e il FTSE 100 nel Regno Unito è aumentato dell’1,3%.

    Le tariffe commerciali cinesi scenderanno?

    I mercati azionari europei hanno seguito quelli asiatici in rialzo mercoledì, dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha indicato che le attuali tariffe commerciali contro la Cina erano troppo alte e dovevano essere significativamente inferiori ai livelli attuali del 145%.

    Questo è avvenuto dopo che il segretario al Tesoro Scott Bessent ha affermato che la guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina era insostenibile e che si aspettava una de-escalation a breve.

    Questi commenti hanno alimentato le speranze che il presidente possa fare un passo indietro sulla sua agenda tariffaria, riducendo o addirittura annullando l’impatto potenziale delle elevate tariffe commerciali statunitensi sulle principali economie.

    Il sentimento è stato ulteriormente rinvigorito dopo che Trump ha dichiarato di “non avere intenzione di licenziare” Jerome Powell, e che la sua recente durezza nei confronti del presidente della Fed era dovuta solo al tentativo di ottenere un paio di riduzioni dei tassi.

    Trump ha criticato ripetutamente Powell, alimentando i timori che avrebbe cercato di rimuoverlo dalla sua carica alla banca centrale, minando l’indipendenza dell’istituzione critica.

    Dati PMI della zona euro in arrivo

    In Europa, i dati economici includeranno gli ultimi dati sull’indice dei direttori degli acquisti (PMI) sull’attività nei settori dei servizi e manifatturiero della zona euro.

    Inoltre, i dati hanno mostrato che il governo britannico ha preso in prestito 151,9 miliardi di sterline durante l’anno fiscale 2024/25, una cifra notevolmente superiore alle stime dei previsti ufficiali solo un mese fa.

    Nel suo bilancio pubblicato a marzo, l’Ufficio per la Responsabilità di Bilancio aveva previsto un deficit di bilancio per l’anno fiscale che si concluderà a marzo 2025 di 137,3 miliardi di sterline.

    Volvo in difficoltà nel mercato nordamericano

    Guardando al settore corporate europeo, il produttore svedese di camion Volvo (BIT:1VOLVB) ha riportato una caduta degli utili nel primo trimestre maggiore del previsto e ha abbassato le sue previsioni per il mercato dei camion in Nord America, citando l’incertezza crescente riguardo alle tariffe e al loro impatto sul commercio globale.

    Il produttore di vernici olandese Akzo Nobel (EU:AKZA) ha riportato una leggera diminuzione del suo utile operativo nel primo trimestre, battendo le previsioni grazie alla riduzione dei costi e a prezzi più alti.

    BE Semiconductor Industries (EU:BESI) ha registrato un aumento dell’8,2% degli ordini nel primo trimestre del 2025, alimentato dall’aumento della domanda da parte dei subappaltatori asiatici che supportano le applicazioni dei data center focalizzate sull’IA.

    Tesla cresce dopo aver riportato utili sopra le aspettative

    Oltre Oceano, le azioni di Tesla (NASDAQ:TSLA) sono aumentate nelle contrattazioni pre-market dopo che il produttore di veicoli elettrici ha riportato una redditività nel suo core business automobilistico, superando le aspettative minime nel primo trimestre, anche se non ha soddisfatto le previsioni su altre voci come ricavi e utile netto.

    Ad aumentare l’umore, il CEO Elon Musk ha dichiarato che ridurrà significativamente il tempo che dedica all’amministrazione statunitense a partire dal mese prossimo, per concentrarsi di più sulla gestione delle sue numerose aziende.

    Il petrolio sale dopo che gli USA aumentano le sanzioni sull’Iran

    I prezzi del petrolio sono aumentati mercoledì, continuando il tono positivo della sessione precedente dopo che gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni sull’Iran nell’ambito dei negoziati nucleari in corso.

    Alle 03:05 ET, i futures sul Brent sono aumentati dell’1,5% a 68,47 dollari al barile, e i futures sul West Texas Intermediate sono saliti dell’1,6% a 64,66 dollari al barile.

    Entrambi i contratti sono saliti di quasi il 2% martedì.

    Gli Stati Uniti hanno emesso nuove sanzioni che colpiscono il magnate della spedizione di gas liquefatto e petrolio iraniano Seyed Asadoollah Emamjomeh martedì.

    Questa azione fa parte della strategia più ampia di Washington per ridurre i ricavi energetici dell’Iran, che si ritiene finanzino attività destabilizzanti in Medio Oriente.

    Entrambe le parti hanno concordato di avviare discussioni a livello di esperti per progettare un quadro per un potenziale accordo nucleare, con il prossimo incontro fissato per sabato in Oman.

    Inoltre, secondo i dati dell’American Petroleum Institute, le scorte di petrolio degli Stati Uniti sono diminuite di circa 4,6 milioni di barili la scorsa settimana.

    I numeri ufficiali sulle scorte di petrolio sono previsti per il resto della sessione.

  • Le azioni di Tesla e Apple guidano il “Magnificent 7” in rialzo nelle contrattazioni pre-market

    Le azioni di Tesla e Apple guidano il “Magnificent 7” in rialzo nelle contrattazioni pre-market

    Tesla (NASDAQ:TSLA), la compagnia di veicoli elettrici, ha visto le sue azioni salire fino al 5,7% nelle contrattazioni pre-market di mercoledì.

    Questo aumento è arrivato dopo che il CEO Elon Musk ha annunciato la sua intenzione di ridurre significativamente il suo coinvolgimento con il governo degli Stati Uniti e concentrarsi su Tesla, affermando che il suo lavoro con la criptovaluta DOGE è “per lo più completato.”

    In altre notizie di contrattazioni pre-market, le azioni di Apple (NASDAQ:AAPL) sono aumentate del 2,7% dopo una dichiarazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Il presidente ha indicato che le tariffe sulla Cina “scenderanno in modo sostanziale”, il che potrebbe avere un impatto positivo sulla catena di approvvigionamento dell’azienda.

    Gli investitori sono incoraggiati a monitorare i fornitori di Apple, come Qorvo (NASDAQ:QRVO), Skyworks Solutions (NASDAQ:SWKS), Qualcomm (NASDAQ:QCOM), Broadcom (NASDAQ:AVGO), Cirrus Logic (NASDAQ:CRUS), TSMC e Micron (NASDAQ:MU).

    Oltre a Tesla e Apple, anche altri membri delle cosiddette azioni “Magnificent Seven” hanno visto un movimento positivo nelle contrattazioni pre-market.

    Le azioni di Nvidia (NASDAQ:NVDA) sono aumentate del 4,9%, quelle di Meta (NASDAQ:META) sono cresciute del 4%, Amazon (NASDAQ:AMZN) ha visto un rialzo del 3,9%, le azioni di Alphabet (NASDAQ:GOOGL) sono salite del 2,2%, e Microsoft (NASDAQ:MSFT) ha registrato un aumento dell’1,8%.

  • La crescita del settore aziendale nell’Eurozona si arresta, il settore dei servizi si contrae

    La crescita del settore aziendale nell’Eurozona si arresta, il settore dei servizi si contrae

    La crescita del settore aziendale nell’Eurozona si è fermata questo mese, come rivelato da un sondaggio pubblicato mercoledì.

    Il settore dei servizi, che gioca un ruolo dominante nell’economia dell’area, ha registrato una contrazione, mentre il lungo periodo di rallentamento del settore manifatturiero continua.

    L’indice preliminare composito dei direttori d’acquisto (PMI) dell’Eurozona, compilato da S&P Global per HCOB, ha mostrato una flessione questo mese, scendendo a 50,1 rispetto alla lettura di 50,9 di marzo.

    L’indice, che è appena sopra la soglia dei 50 che distingue la crescita dalla contrazione, è risultato inferiore alla stima media di 50,3 come previsto in un sondaggio.

    Questo rallentamento nella crescita aziendale, segnato dalla contrazione nel settore dei servizi e dal persistente declino nel settore manifatturiero, indica un ambiente economico sfidante all’interno dell’Eurozona.