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  • L’economia italiana mostra una crescita modesta nel primo trimestre, superando le aspettative

    L’economia italiana mostra una crescita modesta nel primo trimestre, superando le aspettative

    L’economia italiana ha registrato una crescita dello 0,3% nel primo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti, secondo i dati preliminari pubblicati mercoledì.

    Questo tasso di crescita è risultato leggermente più forte rispetto a quanto previsto dagli economisti.

    Il prodotto interno lordo (PIL) dell’Italia, che è la terza economia più grande della zona euro, è aumentato anche dello 0,6% su base annua nel primo trimestre, come riportato dall’ufficio nazionale di statistica ISTAT.

    Prima della pubblicazione di questi dati, un sondaggio condotto tra 28 economisti prevedeva un aumento trimestrale dello 0,2% e una crescita annua dello 0,4%.

    I tassi di crescita effettivi registrati dall’economia italiana hanno superato queste previsioni.

  • Le Borse Europee Avanzano Leggermente Mentre il Mese Volatile Sta Per Concludersi; Focus sugli Utili

    Le Borse Europee Avanzano Leggermente Mentre il Mese Volatile Sta Per Concludersi; Focus sugli Utili

    Gli indici azionari europei sono saliti leggermente in intervalli di scambio ristretti mercoledì, mentre gli investitori analizzavano una marea di utili aziendali trimestrali in vista della pubblicazione di dati chiave sulla crescita regionale.

    Alle 03:02 ET, l’indice DAX in Germania è salito dello 0,3%, il CAC 40 in Francia ha guadagnato lo 0,2% e l’indice FTSE 100 nel Regno Unito è aumentato dello 0,2%.

    Utili Trimestrali delle Aziende

    L’indice pan-europeo Stoxx 600 ha registrato la sesta sessione positiva consecutiva martedì, estendendo la sua serie vincente più lunga da gennaio, mentre il mese turbolento di aprile si avvicina alla conclusione.

    Detto ciò, questo indice di riferimento è sulla buona strada per registrare una perdita mensile di circa l’1,5% mentre gli investitori digerivano l’incerta prospettiva commerciale portata dai continui cambiamenti nelle politiche tariffarie del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

    Gli utili aziendali trimestrali sono tornati al centro dell’attenzione, con diverse importanti aziende europee che hanno riportato i loro risultati durante la sessione.

    Stellantis (NYSE: STLA) ha riportato una diminuzione del 14% dei ricavi nel primo trimestre, con il gigante automobilistico che ha dichiarato di sospendere le sue previsioni di una ripresa moderata quest’anno, dopo una diminuzione dei profitti nel 2024, a causa dell’incerto impatto delle evoluzioni delle politiche tariffarie statunitensi.

    Mercedes-Benz (BIT:1MBG) ha annunciato che il suo utile netto è sceso drasticamente nel primo trimestre del 2025 e ha ritirato le previsioni di guadagni per il 2025 a causa dell’incertezza sull’impatto dei dazi statunitensi sulle importazioni di auto.

    Il collega gigante automobilistico tedesco Volkswagen (BIT:1VOW3) ha seguito l’esempio, riportando una sostanziale diminuzione dei profitti del primo trimestre, aggiungendo che i dazi statunitensi potrebbero pesare ulteriormente sulle sue previsioni.

    La grande compagnia petrolifera francese TotalEnergies (BIT:TOT) ha registrato un calo del 17% dell’utile netto rettificato nel primo trimestre, dopo che i prezzi del petrolio sono scesi e i margini della raffinazione dei combustibili in Europa hanno faticato a recuperare da un crollo significativo nel 2024.

    Dall’altro lato, la banca britannica Barclays (LSE:BARC) ha riportato lievi superamenti delle previsioni sia sui ricavi che sugli utili, grazie alla migliore performance della banca d’investimento.

    Allo stesso modo, la banca svizzera UBS (NYSE:UBS) ha registrato un utile del primo trimestre superiore alle aspettative degli analisti, spinto da una forte performance nella sua banca d’investimento e dalla continua riduzione degli attivi ponderati per il rischio nella sua unità non core.

    Dati di Crescita della Zona Euro sotto Osservazione

    Sono inoltre previsti numerosi dati economici che gli investitori esamineranno mercoledì mentre cercheranno di capire l’impatto delle politiche commerciali volatili degli Stati Uniti sulle imprese regionali.

    Le vendite al dettaglio tedesche sono calate meno del previsto a marzo, scendendo dello 0,2% rispetto al mese precedente, invece di una diminuzione prevista dello 0,4%, mentre il prodotto interno lordo della Francia è aumentato dello 0,8% su base annua nel primo trimestre.

    I dati sulla crescita per l’intera zona euro, così come i numeri sull’inflazione in Germania, sono previsti per la giornata di mercoledì e potrebbero supportare la causa di ulteriori riduzioni dei tassi da parte della Banca Centrale Europea, con i mercati che si aspettano un altro giro di allentamento a giugno.

    Oltre oceano, i dati sul PIL degli Stati Uniti e l’indice dei prezzi PCE core sono al centro dell’attenzione, in vista della pubblicazione dei dati sui salari di venerdì.

    All’inizio della sessione, l’indice ufficiale dei responsabili degli acquisti manifatturieri della Cina è sceso a 49,0 ad aprile, rispetto a 50,5 a marzo – la prima contrazione nell’attività manifatturiera dal dicembre 2023, e ciò è attribuito alla crescente guerra commerciale con gli Stati Uniti.

  • Borsa di Milano, Avvio Positivo in Attesa dei Dati Macroeconomici, Campari in Salita, Banche Forti

    Borsa di Milano, Avvio Positivo in Attesa dei Dati Macroeconomici, Campari in Salita, Banche Forti

    Indici positivi a Piazza Affari all’inizio della sessione, guidati dalle banche e dalle aziende automobilistiche, anche a seguito della decisione del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di firmare alcuni ordini per alleviare l’impatto dei dazi sulle auto prodotte al di fuori del territorio statunitense.

    Sul fronte macroeconomico, sono attesi oggi diversi dati che potrebbero influenzare i mercati. Oltre all’aggiornamento di aprile dei prezzi al consumo in Francia e Germania, saranno diffusi anche i dati preliminari sul PIL e sull’inflazione del primo trimestre in Italia.

    Nel pomeriggio, poi, arriveranno altre informazioni significative in termini di politica monetaria dalla Fed, con la pubblicazione della stima “anticipata” del PIL per il trimestre gennaio-marzo. Subito dopo, sarà diffuso l’indice PCE core, la misura dell’inflazione più monitorata dalla Fed. A completare il quadro, in vista dei dati governativi sulle buste paga di aprile, sono attesi anche i dati ADP sull’occupazione nel settore privato.

    Intorno alle 9:40, l’indice FTSE Mib è salito dello 0,54%. Oggi, alla chiusura dei primi quattro mesi del 2025, l’indice delle blue chip segna un bilancio positivo dell’11,3%, il terzo miglior mercato europeo, dietro al tedesco DAX e allo spagnolo IBEX.

    Stellantis (BIT: STLAM) è volatile, salendo dello 0,5% dopo aver raggiunto un picco del +4% durante la sessione. Il gruppo ha annunciato di aver sospeso le previsioni per il 2025 a causa delle incertezze legate ai dazi. Per quanto riguarda la nuova decisione di Trump di alleviarli, Intermonte ritiene che “sia positiva sul margine, nonostante il contesto rimanga incerto e i dazi restino”.

    Il flusso di acquisti nel settore bancario non si ferma, in un nuovo fermento M&A dopo l’annuncio, due giorni fa, dell’OPA di Mediobanca (BIT:MB) su Banca Generali (BIT:BGN). Il titolo Piazzetta Cuccia cresce dello 0,4%, raggiungendo nuovi massimi storici a 18,58 euro, mentre Banca Generali avanza dello 0,8% a 52,6 euro. Poco movimento per Generali, la pedina dell’offerta, che sale dello 0,2%.

    Sempre in salita Banca MPS (BIT:BMPS) (+1,6%) che ha annunciato l’OPA su Mediobanca. Stabile, invece, UniCredit (BIT:UCG).

    Davide Campari (BIT:CPR) è in forte rialzo con un +3,85% in scia al balzo di Remy Cointreau che è salito del 3,4% a Parigi nonostante il trimestre al di sotto delle attese, ma il gruppo vede una ripresa nel consumo di “spirits” nel mercato statunitense.

    Sul lato negativo, Salvatore Ferragamo (BIT:SFER) è in calo del 2,5%.

  • DAX, CAC, FTSE100, le borse europee in lieve rialzo in attesa delle trimestrali

    DAX, CAC, FTSE100, le borse europee in lieve rialzo in attesa delle trimestrali

    Le borse europee – in particolare il DAX, il CAC e il FTSE100 – registrano martedì un leggero rialzo in attesa della pubblicazione di una serie di risultati societari e dati economici chiave previsti per questa settimana. Il sentiment degli investitori è stato sostenuto dalle notizie secondo cui gli Stati Uniti intenderebbero ridurre l’impatto dei dazi imposti sui componenti stranieri utilizzati nelle auto prodotte a livello nazionale.

    Nel frattempo, la fiducia dei consumatori tedeschi sembra destinata a proseguire la sua ripresa nel mese di maggio, poiché gli aumenti tariffari dell’amministrazione statunitense hanno avuto un impatto limitato, secondo quanto rilevato da un’importante indagine.

    L’indice prospettico del sentiment dei consumatori è migliorato inaspettatamente a -20,6 a maggio, rispetto al -24,3 rivisto del mese precedente, secondo un sondaggio congiunto pubblicato dal gruppo di ricerca di mercato GfK e dal Nuremberg Institute for Market Decisions. Gli analisti si aspettavano un calo a -25,6.

    L’indice paneuropeo STOXX 600 è in rialzo dello 0,3%, segnando la sesta sessione consecutiva di guadagni. Il DAX tedesco guadagna lo 0,6% e il FTSE 100 britannico sale dello 0,3%, mentre il CAC 40 francese si discosta dal trend positivo, cedendo lo 0,2%.

    Il titolo del gruppo bancario HSBC ha registrato un forte rialzo dopo l’annuncio di un programma di riacquisto di azioni proprie da 3 miliardi di dollari, nonostante l’attuale contesto geopolitico fragile.

    Anche Deutsche Bank è balzata in avanti dopo aver riportato utili trimestrali superiori alle attese e aver confermato le previsioni di fatturato per l’intero anno.

    Rheinmetall AG, azienda tedesca attiva nei settori automobilistico e della difesa, ha mostrato un sostanziale rialzo dopo che le vendite del primo trimestre hanno superato le aspettative.

    HelloFresh SE, azienda specializzata in kit pasti, è volata in Borsa dopo aver confermato le sue previsioni per l’intero anno.

    Anche Clariant AG ha registrato un forte aumento. L’azienda svizzera di chimica specializzata ha riportato una redditività migliorata nel primo trimestre, nonostante le vendite siano rimaste piatte.

    Al contrario, il produttore di auto sportive Porsche è sceso bruscamente dopo aver tagliato le previsioni per l’anno in corso.

    Anche Schneider Electric SE è crollata. Il produttore di apparecchiature elettriche ha ridotto la previsione implicita del margine operativo per il 2025, citando fluttuazioni nei tassi di cambio.

    Deutsche Boerse, una delle principali borse europee, ha perso terreno dopo che i ricavi sono risultati inferiori alle stime del consenso.

    Il produttore di elettrodomestici Electrolux ha subito un netto calo dopo che gli utili del primo trimestre si sono rivelati inferiori alle aspettative.

    Infine, anche BP Plc ha perso terreno dopo aver pubblicato risultati contrastanti e annunciato la partenza di un dirigente chiave che aveva guidato la strategia durante un tentativo fallito di transizione verso le energie rinnovabili.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, i futures indicano un’altra giornata di scambi instabili a Wall Street

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, i futures indicano un’altra giornata di scambi instabili a Wall Street

    I principali futures sugli indici statunitensi – Dow Jones, S&P e Nasdaq – attualmente indicano un’apertura pressoché stabile per martedì, con i titoli che potrebbero mostrare una mancanza di direzione dopo aver concluso la sessione volatile di ieri con poche variazioni.

    Gli investitori potrebbero continuare a mostrarsi riluttanti a compiere movimenti significativi, in attesa della pubblicazione di importanti risultati trimestrali e dati economici nei prossimi giorni.

    Quattro delle società appartenenti al gruppo delle “Magnifiche Sette” – Amazon (NASDAQ:AMZN), Apple (NASDAQ:AAPL), Meta Platforms (NASDAQ:META) e Microsoft (NASDAQ:MSFT) – sono tra quelle che pubblicheranno i loro risultati trimestrali questa settimana.

    Anche aziende di primo piano come Visa (NYSE:V), Eli Lilly (NYSE:LLY), Chevron (NYSE:CVX) ed Exxon Mobil (NYSE:XOM) renderanno noti i loro risultati trimestrali.

    Il rapporto mensile sull’occupazione del Dipartimento del Lavoro sarà probabilmente un altro punto focale della settimana, insieme alle misurazioni preferite dalla Federal Reserve sull’inflazione dei prezzi al consumo.

    Sul fronte commerciale, secondo quanto riportato, il presidente Donald Trump ha in programma di ridurre i dazi sui componenti automobilistici per le auto prodotte in America, in seguito alle forti pressioni esercitate dai leader industriali.

    Lunedì i titoli hanno oscillato per tutta la giornata di contrattazioni, proseguendo la volatilità osservata nella sessione di venerdì scorso.

    Dopo un inizio incerto, i titoli sono scesi a metà giornata per poi recuperare terreno verso la fine della seduta.

    Gli indici principali hanno infine chiuso la giornata con variazioni contenute. Il Nasdaq è sceso di 16,81 punti, pari allo 0,1%, a quota 17.366,13, mentre l’S&P 500 è salito di 3,54 punti, pari allo 0,1%, a 5.528,75 e il Dow Jones ha guadagnato 114,09 punti, pari allo 0,3%, chiudendo a 40.227,59.

    Gli scambi incerti a Wall Street sono dovuti alla riluttanza degli investitori a effettuare mosse significative in vista della pubblicazione di dati economici e utili aziendali importanti nei prossimi giorni.

    Gli operatori hanno anche seguito da vicino gli sviluppi sul fronte commerciale. Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato durante la trasmissione “This Week” della ABC News, andata in onda domenica, di ritenere possibile raggiungere un accordo di principio su “17 o 18 importanti accordi commerciali” attualmente in fase di negoziazione da parte dell’amministrazione.

    “Un accordo commerciale può richiedere mesi, ma un’intesa di principio e il comportamento corretto dei nostri partner commerciali, nel rispetto dei parametri dell’accordo, possono evitare che i dazi tornino al livello massimo,” ha affermato Bessent.

    Nel frattempo, in un’intervista separata andata in onda questa mattina su “Squawk Box” di CNBC, Bessent ha dichiarato che spetta alla Cina ridurre l’escalation: “perché vendono a noi cinque volte più di quanto noi vendiamo a loro.”

    Riflettendo la chiusura fiacca dei mercati più ampi, la maggior parte dei settori principali ha chiuso la giornata con movimenti modesti.

    Tuttavia, i titoli del settore telecomunicazioni hanno mostrato un deciso rialzo, con l’indice NYSE Arca North American Telecom in crescita dell’1,7%.

    Anche i titoli del gas naturale e dell’acciaio hanno mostrato forza nella giornata, mentre i titoli dei servizi petroliferi hanno registrato cali insieme al prezzo del petrolio greggio.

  • I prezzi del petrolio scendono a causa delle tensioni commerciali e di alcuni progressi tra Russia e Ucraina

    I prezzi del petrolio scendono a causa delle tensioni commerciali e di alcuni progressi tra Russia e Ucraina

    I prezzi del petrolio sono diminuiti nel commercio asiatico di martedì, a causa della persistente incertezza sui dazi commerciali statunitensi che ha offuscato le prospettive economiche e alimentato timori continui di un rallentamento della domanda.

    Ulteriori pressioni sul petrolio sono arrivate dall’annuncio inaspettato da parte della Russia di un cessate il fuoco di tre giorni con l’Ucraina, che potrebbe aprire la strada a un accordo più ampio.

    I future sul Brent con consegna a giugno sono scesi dello 0,4% a 65,63 dollari al barile, mentre i future sul greggio West Texas Intermediate (WTI) sono diminuiti dello 0,3% a 61,64 dollari al barile alle 21:43 ET (01:43 GMT).

    I mercati petroliferi sono inoltre rimasti nervosi in vista della riunione dell’OPEC+ della prossima settimana, in cui si prevede ampiamente un aumento della produzione per il secondo mese consecutivo.

    Incertezza sui dazi e guerra commerciale USA-Cina pesano sulla domanda

    Il petrolio ha subito forti perdite finora nel 2025, crollando recentemente ai minimi da oltre quattro anni a causa del timore che le crescenti tensioni commerciali globali riducano la domanda.

    La dura guerra commerciale tra i due principali consumatori di petrolio, Stati Uniti e Cina, non mostra segni di allentamento, mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sembra prepararsi a introdurre dazi ancora più ampi.

    I mercati petroliferi hanno tratto poco sollievo da un articolo del Wall Street Journal secondo cui Trump intenderebbe attenuare l’impatto dei pesanti dazi sull’automotive.

    I timori legati a una domanda in calo, in un contesto di crescente instabilità economica, hanno pesato fortemente sui prezzi del petrolio negli ultimi mesi. Anche gli appelli di Trump ad aumentare la produzione energetica statunitense e a ridurre i prezzi hanno destabilizzato i mercati del greggio.

    La Russia annuncia un cessate il fuoco a sorpresa di 3 giorni con l’Ucraina

    Ulteriori pressioni sono arrivate dall’annuncio a sorpresa della Russia di un cessate il fuoco di tre giorni con l’Ucraina all’inizio di maggio. Il cessate il fuoco si terrà tra l’8 e il 10 maggio, in occasione delle celebrazioni per l’80º anniversario della vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista.

    Il cessate il fuoco ha alimentato alcune speranze sul fatto che la Russia possa ancora essere aperta alla pace, mentre i negoziati in corso, mediati dagli Stati Uniti, sembrano essere in fase di stallo.

    L’Ucraina ha chiesto un cessate il fuoco più lungo, di 30 giorni, mentre Washington ha espresso il desiderio di una tregua permanente tra i due Paesi.

    Un allentamento delle tensioni tra Russia e Ucraina potrebbe infine portare a una riduzione delle severe sanzioni statunitensi sull’industria petrolifera russa, aumentando l’offerta globale e esercitando ulteriori pressioni sui prezzi.

  • Le azioni Porsche scendono a causa del taglio delle previsioni di vendite e profitti legato ai dazi

    Le azioni Porsche scendono a causa del taglio delle previsioni di vendite e profitti legato ai dazi

    Porsche (BIT:1PORS) ha rivisto al ribasso le sue previsioni annuali di vendite e redditività martedì, citando l’impatto atteso dai dazi all’importazione degli Stati Uniti e un cambiamento nella strategia di produzione delle batterie.

    Le azioni del costruttore automobilistico sono crollate di oltre il 5% alla Borsa di Francoforte alle 08:25 GMT.

    Porsche è particolarmente esposta ai nuovi dazi imposti dal presidente Donald Trump, poiché non possiede stabilimenti produttivi negli Stati Uniti. Le tariffe si aggiungono alle pressioni già esistenti in Cina, dove la domanda è debole, la concorrenza locale è in aumento e si registra un rallentamento più ampio nell’adozione dei veicoli elettrici.

    L’azienda ha dichiarato di aspettarsi un impatto dei dazi statunitensi sulle sue attività nei mesi di aprile e maggio, pur sottolineando che fornire una stima per l’intero anno resta difficile a causa dell’attuale incertezza.

    Porsche prevede ora un fatturato annuale compreso tra 37 e 38 miliardi di euro (42,26–43,41 miliardi di dollari), in calo rispetto alla precedente stima di 39–40 miliardi di euro.

    Ha inoltre abbassato la previsione di margine operativo (return on sales) a un intervallo tra il 6,5% e l’8,5%, rispetto al target precedente del 10%–12%. Si tratta del secondo profit warning per Porsche da febbraio.

    Porsche ha specificato che le nuove previsioni includono l’impatto stimato dei dazi per aprile e maggio, ma non tengono conto di eventuali ulteriori effetti.

    Finora, il produttore tedesco non ha aumentato i prezzi delle auto vendute negli Stati Uniti dopo l’introduzione dei dazi, ma “questo potrebbe cambiare in futuro”, secondo gli analisti di Morgan Stanley.

    “Senza margini più elevati o una crescita superiore rispetto ai concorrenti premium, riteniamo che i multipli di valutazione di Porsche siano ancora troppo alti, mantenendo il nostro rating Underweight,” hanno osservato gli analisti.

    Separatamente, Porsche ha annunciato che non porterà più avanti i piani di espansione della produzione di batterie tramite la sua unità Cellforce Group, a causa della crescita più lenta del previsto del mercato dei veicoli elettrici. Questa decisione comporterà oneri straordinari compresi tra 800 milioni e 1,3 miliardi di euro nel corso dell’anno.

    La società ha anche dichiarato di aver rivisto la gestione della supply chain a livello globale, con un focus particolare sulla Cina, dove continua a fronteggiare una domanda debole e una concorrenza crescente da parte dei marchi locali.

    Per il primo trimestre, Porsche ha registrato un calo del 41% dell’utile operativo, attestatosi a 760 milioni di euro. Il margine operativo è sceso all’8,6% rispetto al 14,2% dell’anno precedente, mentre i ricavi sono diminuiti dell’1,7% a 8,86 miliardi di euro.

    Gli analisti avevano previsto un utile operativo di 780,9 milioni di euro su ricavi per 8,84 miliardi di euro, secondo i dati di consensus di Visible Alpha.

  • I consumatori dell’area euro aumentano le aspettative di inflazione per i prossimi anni – sondaggio

    I consumatori dell’area euro aumentano le aspettative di inflazione per i prossimi anni – sondaggio

    A marzo, prima che gli Stati Uniti imponessero dazi alla maggior parte dei Paesi dando il via a una guerra commerciale globale, i consumatori dell’area euro avevano aumentato le loro aspettative di inflazione per i prossimi anni, secondo un sondaggio della Banca Centrale Europea (BCE).

    Il sondaggio, che ha coinvolto 19.000 consumatori in 11 Paesi dell’eurozona, ha mostrato che l’inflazione attesa nei 12 mesi successivi era pari al 2,9%, in aumento rispetto al 2,6% del mese precedente. Le aspettative a tre anni sono salite al 2,5% dal 2,4%.

    Tuttavia, questi dati sono stati raccolti prima dei dazi statunitensi, che hanno modificato radicalmente le prospettive economiche globali. Da allora, l’euro si è rafforzato, i prezzi dell’energia sono calati e la crescita economica appare destinata a indebolirsi — tutti fattori che probabilmente ridurranno l’aumento dei prezzi. La situazione è ulteriormente complicata dalla Cina, che potrebbe inondare l’Europa di beni a basso costo a causa della minore accessibilità al mercato statunitense, spingendo potenzialmente l’inflazione ancora più in basso.

    Alla luce di questi cambiamenti, la BCE ha nuovamente tagliato i tassi di interesse ad aprile, citando una crescita debole. Alcuni responsabili politici temono persino che la BCE possa nuovamente fallire nel raggiungere l’obiettivo di inflazione del 2%.

    Martedì, il membro del comitato esecutivo della BCE Piero Cipollone ha espresso preoccupazioni circa il potenziale impatto recessivo di una guerra commerciale globale sull’area euro. Cipollone ha sottolineato che sia la crescita economica che l’inflazione potrebbero risentirne negativamente, portando a un’economia globale più frammentata, ostacolando i flussi di capitale e potenzialmente minando lo status del dollaro USA come valuta rifugio.

    Le osservazioni di Cipollone hanno evidenziato la possibilità di un ulteriore taglio dei tassi da parte della BCE a giugno. Ha affermato che l’aumento recente dell’incertezza sulle politiche commerciali potrebbe ridurre gli investimenti delle imprese dell’area euro dell’1,1% nel primo anno e la crescita del PIL reale di circa 0,2 punti percentuali nel biennio 2025-2026. Ha inoltre osservato che l’incremento della volatilità nei mercati finanziari potrebbe causare una riduzione della crescita del PIL di circa 0,2 punti percentuali nel 2025.

    L’impatto sull’inflazione, sebbene meno definito, potrebbe comunque risultare disinflazionistico per l’area euro nel breve e medio termine, ha aggiunto Cipollone.

  • Le borse europee salgono leggermente; focus su utili trimestrali e incertezze commerciali

    Le borse europee salgono leggermente; focus su utili trimestrali e incertezze commerciali

    Gli indici azionari europei hanno registrato un lieve rialzo martedì, mentre gli investitori assimilavano una valanga di risultati trimestrali in un contesto di persistente incertezza commerciale.

    Alle 09:05 (ora italiana), l’indice DAX in Germania è salito dello 0,5%, il CAC 40 in Francia ha guadagnato lo 0,1% e il FTSE 100 nel Regno Unito ha registrato un aumento dello 0,1%.

    Utili trimestrali societari

    L’indice paneuropeo Stoxx 600 ha chiuso in rialzo per cinque sedute consecutive, tornando a un guadagno da inizio anno nonostante le forti vendite registrate a marzo e all’inizio di aprile.

    La nuova stagione degli utili trimestrali è ora entrata nel vivo e questi risultati potrebbero determinare l’umore dei mercati, con le aziende che devono fare i conti con il nuovo contesto imposto dai dazi dell’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump.

    HSBC (LSE:HSBA) ha annunciato che la propria partecipazione in Bank of Communications scenderà al 16% circa dal 19,03%, con il colosso bancario che registrerà una perdita fino a 1,6 miliardi di dollari a seguito dell’aumento di capitale della banca cinese tramite collocamento privato di azioni.

    Deutsche Bank (TG:DBK) ha registrato un aumento del 39% dell’utile del primo trimestre grazie al forte incremento dei ricavi della divisione di investment banking globale, in particolare nel trading di obbligazioni e valute durante mercati volatili.

    BP (NYSE:BP) ha riportato un utile rettificato da sostituzione di costi, parametro utilizzato dal colosso petrolifero per definire il proprio utile netto, pari a 1,38 miliardi di dollari nel primo trimestre, in calo del 49% a causa di un recente riassetto strategico e del crollo dei prezzi del greggio.

    Il birrificio danese Carlsberg (TG:CBGB) ha riportato vendite del primo trimestre leggermente inferiori alle attese e ha confermato la guidance per l’intero anno.

    Adidas (BIT:1ADS) ha confermato le sue previsioni per il 2025, ma il produttore tedesco di articoli sportivi ha avvertito che i dazi più elevati previsti sulle importazioni negli Stati Uniti porteranno a un aumento dei costi di tutti i suoi prodotti destinati a quel mercato.

    Lufthansa (BIT:1LHA) ha confermato le previsioni sul risultato operativo per il 2025, ma la compagnia aerea tedesca ha dichiarato di monitorare da vicino il possibile impatto delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti.

    Dazi auto alleggeriti – WSJ

    L’introduzione dei dazi ha scosso i mercati globali questo mese, minacciando la crescita, la produttività e il dinamismo degli Stati Uniti, ma il sentiment è recentemente migliorato dopo che il presidente Trump ha attenuato alcune di queste misure.

    Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Trump dovrebbe alleggerire l’impatto dei dazi sul settore automobilistico evitando che questi si sommino ad altri già in vigore, riducendo anche parte delle tariffe su componenti esteri.

    La mossa significa che i produttori automobilistici statunitensi colpiti dai dazi sull’auto non saranno soggetti anche ad altri dazi, come quelli su acciaio e alluminio, e la misura sarà retroattiva.

    Migliora la fiducia dei consumatori tedeschi

    La fiducia dei consumatori tedeschi è ulteriormente migliorata in vista di maggio, secondo i dati pubblicati martedì mattina, con l’ultimo indice GfK che si è attestato a -20,6 punti, in rialzo rispetto ai -24,3 punti (rivisti) del mese precedente.

    Nel corso della giornata sono attesi anche i dati sulla fiducia nell’eurozona, mentre negli Stati Uniti gli investitori seguiranno da vicino i dati sulle offerte di lavoro per il mese di marzo.

  • Pirelli, il consiglio di amministrazione ribadisce: i cinesi di Sinochem non controllano più la società

    Pirelli, il consiglio di amministrazione ribadisce: i cinesi di Sinochem non controllano più la società

    Pirelli (BIT:PIRC) non è più controllata dai cinesi. Questo è il significato della dichiarazione diffusa ieri sera dal gruppo produttore di pneumatici, una mossa che potrebbe facilitare l’espansione del gruppo negli Stati Uniti.

    Il governo italiano era intervenuto nel 2023 per limitare l’influenza della Sinochem, controllata da Pechino, su Pirelli e per tutelare l’autonomia della sua gestione, applicando la cosiddetta normativa del “golden power” per le società considerate di rilevanza strategica.

    La decisione dell’esecutivo ha portato il consiglio di amministrazione di Pirelli a ribadire ieri che il partner cinese non ha più il controllo del gruppo.

    Entrando nel dettaglio, il consiglio di amministrazione ha respinto la dichiarazione di Marco Polo International Italy (Mpi), la holding d’investimento che raggruppa gli azionisti cinesi guidati da Sinochem, confermando la “correttezza” delle analisi condotte dal management e quindi verificando la perdita del controllo da parte dell’azionista cinese.

    Il consiglio ha definito questa decisione “un primo passo, ma non risolutivo, nel percorso di necessario adeguamento della governance societaria ai vincoli normativi degli Stati Uniti”, con riferimento alle misure imposte dall’amministrazione Trump sulla tecnologia cinese nel settore automotive importata nel Paese, misure che potrebbero danneggiare anche Pirelli, considerando che gli USA rappresentano “un mercato chiave nel segmento High Value e nello sviluppo e diffusione della tecnologia Cyber Tyre”.

    La questione, ricorda la nota, era stata sollevata dai cinesi a seguito dell’emanazione del Decreto Golden Power, esprimendo “profondo disappunto e ferma opposizione” alle informazioni approvate a maggioranza dal consiglio di amministrazione, secondo cui il controllo della società era decaduto.

    Nel comunicato, Pirelli ricorda che, anche a seguito di una disposizione Consob, il consiglio “è stato chiamato a effettuare una valutazione sulla permanenza del controllo ai sensi dell’IFRS 10 a seguito dell’adozione del DPCM del 16 giugno 2023 e a darne evidenza nei report finanziari”. La valutazione e le relative conclusioni sono riportate nel dettaglio nella relazione degli amministratori al bilancio, che sarà resa disponibile entro il 30 aprile.

    “Si ricorda inoltre che il consiglio si è espresso sulla proposta avanzata dal management, che nel 2024 ha ottenuto i migliori risultati nel settore Tyre. Il DPCM Golden Power ha definito una rete di misure che, nel loro complesso, tutelano l’autonomia di Pirelli e del suo management. Un management non nominato dall’azionista Sinochem e la cui autonomia e continuità sono a tutela della cultura industriale di Pirelli”, ha concluso la società.

    Il consiglio di amministrazione ha inoltre approvato i risultati 2024 della capogruppo Pirelli, con una decisione presa a maggioranza: 9 consiglieri su 15 hanno votato a favore. Hanno votato contro il presidente Jiao Jian e i consiglieri Chen Aihua, Zhang Haitao, Chen Qian, Fan Xiaohua, mentre Tang Grace si è astenuta.

    I consiglieri che hanno votato contro o si sono astenuti hanno motivato il loro dissenso “unicamente in relazione alla dichiarazione secondo cui il controllo di Sinochem su Pirelli è cessato ai sensi dell’IFRS 10”, spiega la nota.

    I consiglieri cinesi condividono “le motivazioni rilevanti, anche alla luce del fatto che l’accordo parasociale tra Camfin e Cnrc/Mpi Italy è ancora in vigore e che quindi, a loro avviso, Cnrc/Mpi Italy mantiene il controllo su Pirelli ai sensi dell’art. 93 del TUF”.

    A seguito dell’episodio, gli analisti di EQUITA confermano la raccomandazione buy e il target price a 6,5 euro su Pirelli, rispetto ai 5,37 euro di questa mattina (+0,10%).

    “Il consiglio di amministrazione di Pirelli ha stabilito che Sinochem non è più l’azionista di controllo, anche se i suoi rappresentanti nel board sono stati gli unici a votare contro questa decisione in virtù del patto parasociale con Camfin ancora in vigore”, evidenzia la SIM, aggiungendo che comunque ciò “non sarebbe sufficiente a superare i vincoli normativi negli USA, un mercato chiave nel segmento High Value e per lo sviluppo dei Cyber Tyres, ma almeno ha sbloccato una situazione di stallo”.

    “Rimaniamo dell’opinione che, alla luce di questa situazione, Sinochem ridurrà la propria partecipazione, anche se è difficile prevederne tempi e modalità”, ha aggiunto EQUITA.

    I risultati preliminari e non certificati di Pirelli per il 2024 erano già stati comunicati il 26 febbraio, con un utile netto di 302 milioni di euro, in aumento del 24,3% rispetto all’anno precedente.

    Il consiglio proporrà un dividendo (pari a 0,25 euro) in linea con la politica dell’Aggiornamento del Piano Industriale 2024-2025, che per l’esercizio 2024 prevede una distribuzione pari a circa il 50% dell’utile netto consolidato. Il dividendo sarà pagato a partire dal 25 giugno 2025 (data stacco cedola il 23 giugno 2025 e record date il 24 giugno 2025).

    Pirelli conferma inoltre – alla luce delle forti incertezze sui dazi USA – gli obiettivi comunicati al mercato lo scorso 26 febbraio. La società ha già definito un piano per mitigare l’impatto dei dazi statunitensi, qualora le misure attualmente annunciate entrino in vigore, con l’obiettivo di garantire gli obiettivi di EBIT adjusted e generazione di cassa nella parte bassa della guidance, raggiungendo quindi il target di riduzione dell’indebitamento.

    Per quanto riguarda il primo trimestre 2025, EQUITA prevede che i risultati del gruppo “saranno in linea con la guidance 2025, che riteniamo sarà confermata escludendo gli effetti dei dazi”.