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  • Le borse europee restano stabili; focus su utili e riunioni delle banche centrali

    Gli indici azionari europei hanno mostrato un andamento fiacco martedì, mentre gli investitori hanno valutato nuovi risultati societari, decisioni chiave delle banche centrali e l’evoluzione delle politiche commerciali degli Stati Uniti.

    Alle 09:15 CET, l’indice DAX in Germania ha registrato un calo dello 0,1%, mentre il CAC 40 in Francia è rimasto pressoché invariato e il FTSE 100 nel Regno Unito ha guadagnato lo 0,4%. I mercati londinesi erano rimasti chiusi lunedì, dopo che il FTSE 100 aveva segnato venerdì la sua serie più lunga di rialzi giornalieri nella storia.

    Incertezza commerciale pesa sui mercati

    Gli investitori restano preoccupati per le prospettive incerte del commercio globale. L’ottimismo della scorsa settimana, nato dalle dichiarazioni di Pechino sulla disponibilità a negoziare con Washington, si è affievolito in assenza di dettagli concreti su eventuali accordi commerciali tra gli Stati Uniti e i suoi partner.

    Inoltre, il presidente USA Donald Trump ha annunciato lunedì che imporrà dazi sulle importazioni nel settore farmaceutico entro due settimane, minacciando seriamente un comparto chiave per l’Europa.

    La Fed guida la settimana delle banche centrali

    L’attenzione degli investitori è rivolta anche alla prima riunione della Federal Reserve da quando Trump ha annunciato i dazi “reciproci” ad aprile. Mercoledì la banca centrale statunitense dovrebbe lasciare invariati i tassi d’interesse, ma le nuove previsioni trimestrali attese per giugno potrebbero influenzare le prossime decisioni, soprattutto man mano che si faranno sentire gli effetti delle nuove tariffe.

    Sono previste questa settimana anche riunioni di politica monetaria da parte della Bank of England, della Norges Bank (Norvegia) e della Riksbank (Svezia).

    Philips taglia le previsioni, Hugo Boss e Zalando superano le attese

    La stagione degli utili continua a pieno ritmo in Europa. Philips (EU:PHIA) ha tagliato le sue previsioni di margine di profitto per il 2025, citando l’impatto significativo dei dazi statunitensi, nonostante “sostanziali mitigazioni tariffarie”.

    Hugo Boss (BIT:1BOSS) ha pubblicato ricavi trimestrali superiori alle attese e confermato le previsioni per l’intero anno, pur riconoscendo che il sentiment dei consumatori a livello globale resta debole a causa dell’incertezza sui dazi USA.

    Zalando (TG:ZAL) ha riportato un fatturato del primo trimestre superiore alle attese, spinto da un aumento dei clienti e da un buon avvio delle vendite primaverili ed estive, confermando le sue previsioni per il 2025.

    Inoltre, DoorDash (NASDAQ:DASH) acquisirà la britannica Deliveroo (LSE:ROO) per 2,9 miliardi di sterline (3,9 miliardi di dollari), nell’ambito della sua espansione sui mercati internazionali.

    Rimbalzo del petrolio dopo l’annuncio OPEC+

    I prezzi del petrolio sono saliti martedì, rimbalzando dopo il forte calo della sessione precedente, causato dalla decisione dell’OPEC+ di accelerare l’aumento della produzione, alimentando timori di eccesso di offerta.

    Alle 09:15 CET, i futures sul Brent sono saliti del 2,2% a 61,55 dollari al barile, mentre i futures sul greggio statunitense WTI sono aumentati del 2,3% a 58,43 dollari.

    Entrambi i benchmark lunedì avevano chiuso ai minimi da febbraio 2021, in seguito all’annuncio da parte dell’OPEC+ di aumenti produttivi molto superiori alle attese. L’Arabia Saudita, principale esportatore mondiale, guiderà il gruppo nell’eliminazione dei tagli produttivi introdotti oltre due anni fa, mentre altri membri del cartello puntano ad aumentare le vendite per compensare il calo dei prezzi del greggio.

  • Hugo Boss supera le stime del primo trimestre e conferma le previsioni: azioni in rialzo di oltre il 6%

    Hugo Boss supera le stime del primo trimestre e conferma le previsioni: azioni in rialzo di oltre il 6%

    Hugo Boss (BIT:1BOSS) ha registrato risultati superiori alle attese nel primo trimestre e ha confermato le sue previsioni per il 2025, facendo balzare le azioni di oltre il 6%.

    Il marchio di moda tedesco ha riportato un fatturato di 999 milioni di euro per il primo trimestre, in lieve calo rispetto ai 1,01 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, il dato ha superato la stima media degli analisti, pari a 974 milioni di euro secondo un sondaggio condotto dalla società.

    Hugo Boss prevede vendite stabili nel 2025 rispetto al 2024, stimando un fatturato tra 4,2 e 4,4 miliardi di euro.

    L’azienda ha riconosciuto che il sentiment dei consumatori a livello globale resta debole, anche a causa dell’incertezza legata a potenziali dazi statunitensi, fattore che continua a pesare sull’intero settore moda. Nonostante ciò, Hugo Boss ha sottolineato che la sua catena di fornitura diversificata la posiziona bene per affrontare eventuali cambiamenti nelle condizioni commerciali.

    L’amministratore delegato Daniel Grieder ha dichiarato: “Dopo una chiusura solida del 2024, la nostra performance nel primo trimestre è stata influenzata dall’incertezza macroeconomica crescente, che ha colpito il sentiment dei consumatori e il nostro settore. In questo contesto, abbiamo continuato a concentrarci fortemente su ciò che possiamo controllare.”

    RBC Capital Markets ha confermato il rating “outperform” con un target price di 45 euro, citando una solida disciplina sui costi e un mese di marzo migliore delle attese. La società di intermediazione ha inoltre evidenziato come punti di forza la limitata esposizione di Hugo Boss alla Cina (circa il 4%) e una strategia proattiva nella gestione dell’inventario.

    “Riteniamo che BOSS sia un’ottima azienda che continua a guadagnare quote nel segmento dell’abbigliamento premium. Sebbene il contesto per il mercato del lusso sia più sfidante, siamo incoraggiati da un miglior controllo dei costi”, ha affermato RBC in una nota.

    I marchi di lusso a livello globale stanno affrontando pressioni, soprattutto negli Stati Uniti e in Cina, dove i consumatori hanno ridotto la spesa per moda e beni di lusso a causa del rallentamento economico e dell’aumento dei costi.

  • L’economia dell’Eurozona cresce a ritmo più lento ad aprile

    L’economia dell’Eurozona cresce a ritmo più lento ad aprile

    L’economia dell’Eurozona ha continuato a crescere nel mese di aprile, ma a un ritmo più contenuto a causa dell’indebolimento della domanda e della quasi stagnazione del settore dei servizi, secondo un’indagine.

    Questi indicatori suggeriscono che la ripresa economica della regione rimane fragile.

    L’Indice composito della produzione PMI dell’Eurozona di HCOB, elaborato da S&P Global, è sceso a 50,4 rispetto al 50,9 di marzo.

    Questo valore si mantiene leggermente al di sopra della soglia dei 50 punti, che separa la crescita dalla contrazione.

  • Lamborghini registra un aumento dei ricavi del 29,6%, trainato dai modelli ibridi

    Lamborghini registra un aumento dei ricavi del 29,6%, trainato dai modelli ibridi

    Lamborghini, il produttore italiano di auto sportive di lusso, ha registrato un aumento dei ricavi del 29,6%, raggiungendo 895,2 milioni di euro. Questo incremento è attribuito alla forte domanda globale per i suoi ultimi modelli ibridi, la Revuelto e la Urus SE, nonostante le difficili condizioni economiche globali.

    Paolo Poma, CFO di Lamborghini, ha ribadito l’impegno dell’azienda verso una crescita finanziaria sostenibile e la responsabilità ambientale.
    Ha dichiarato: “Il 2025 si è aperto con una solida performance, confermando la continuità di un percorso di crescita finanziaria sostenibile. Il nostro impegno resta focalizzato sulla creazione di valore duraturo per i nostri stakeholder, mantenendo una visione a lungo termine basata su solidità economica e responsabilità ambientale.”

    Il costruttore automobilistico, che fa parte del gruppo tedesco Volkswagen (BIT:1VOW3), ha anche registrato un notevole aumento del profitto operativo. L’utile operativo (EBIT) ha raggiunto i 248,1 milioni di euro, segnando una crescita del 32,8% rispetto allo stesso periodo del 2024.

    Nel primo trimestre del 2025, Lamborghini ha consegnato con successo 2.967 vetture. Le Americhe hanno guidato la crescita con un aumento del 21% nelle consegne. Anche le regioni EMEA e APAC hanno registrato una crescita: le consegne nella regione EMEA sono aumentate del 7% a 1.368 unità, mentre nella regione APAC si è verificato un incremento del 14% a 565 unità.

    L’amministratore delegato di Lamborghini, Stephan Winkelmann, ha sottolineato come i solidi risultati del primo trimestre mettano in evidenza la resilienza del marchio di fronte all’incertezza economica.

  • Il settore dei servizi in Italia registra crescita per il quinto mese consecutivo

    Il settore dei servizi in Italia registra crescita per il quinto mese consecutivo

    Il settore dei servizi in Italia ha mostrato una crescita per il quinto mese consecutivo ad aprile, espandendosi a un ritmo più rapido rispetto a marzo, secondo un’indagine pubblicata martedì.
    Il principale fattore trainante di questa crescita è stato l’aumento di nuovi ordini.
    L’indice dei direttori degli acquisti (PMI) dei servizi di HCOB, che misura la salute economica del settore, è salito a 52,9 ad aprile rispetto al 52,0 di marzo.
    Questo aumento porta l’indice ancora più al di sopra della soglia dei 50,0 punti, che rappresenta il confine tra espansione e contrazione nel settore.

  • Borse europee poco mosse: focus su dazi, trimestrali e decisioni delle banche centrali

    Borse europee poco mosse: focus su dazi, trimestrali e decisioni delle banche centrali

    Le borse europee sono rimaste pressoché piatte lunedì, mentre gli investitori valutano le potenziali trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina, insieme all’imminente stagione delle trimestrali e alle decisioni delle banche centrali previste per questa settimana.

    Alle 10:09 (ora italiana), lo Stoxx 600 paneuropeo guadagnava lo 0,1%, mentre il DAX tedesco avanzava dello 0,6%. Il CAC 40 francese, invece, perdeva lo 0,4%. I mercati di Londra sono rimasti chiusi per festività bancaria.

    Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato domenica di non avere in programma colloqui con il presidente cinese Xi Jinping questa settimana, anche se ha sottolineato che funzionari statunitensi sono in contatto con Pechino.

    Negli ultimi giorni sono aumentate le speculazioni su possibili negoziati tra le due principali economie mondiali, che continuano a imporsi dazi reciproci con impatti potenzialmente gravi sugli scambi commerciali. Trump ha introdotto dazi del 145% su prodotti cinesi, a cui la Cina ha risposto con tariffe del 125%.

    Parlando a bordo dell’Air Force One, Trump ha riferito di essere in trattative con la Cina e altri Paesi per nuovi accordi commerciali. Ha però ribadito che la sua priorità è concludere un’intesa con Pechino, diventata uno degli obiettivi principali della sua politica protezionistica nei primi mesi del suo secondo mandato alla Casa Bianca.

    Le autorità cinesi hanno dichiarato di stare “valutando” una proposta di colloquio ricevuta da Washington, ma hanno anche ammonito gli USA a non ricorrere a “estorsioni e coercizioni”.

    Intanto, la Federal Reserve dovrebbe lasciare invariati i tassi di interesse nella riunione di questa settimana, nonostante le pressioni di Trump per una riduzione del costo del denaro. In un’intervista nel fine settimana, Trump ha definito il presidente della Fed Jerome Powell uno “stoccafisso”.

    Tra i titoli individuali, le azioni di Shell quotate ad Amsterdam hanno ceduto leggermente terreno dopo indiscrezioni secondo cui il colosso petrolifero starebbe valutando l’acquisto della rivale BP (LSE:BP.).

    La Food and Drug Administration statunitense ha accettato la domanda per una versione orale del farmaco dimagrante Wegovy di Novo Nordisk (NYSE:NVO), spingendo al rialzo il titolo del gruppo farmaceutico danese.

    Infine, Erste Group (TG:EBO) e la spagnola Banco Santander (BIT:1SANX) hanno raggiunto un accordo che prevede l’acquisizione da parte della banca austriaca del 49% di Santander Bank Polska e del 50% di Santander TFI. Le azioni di Erste Group sono salite.

  • Mediobanca, prima del CdA il comitato parti correlate ha dato il via libera all’OPA su Banca Generali

    Mediobanca, prima del CdA il comitato parti correlate ha dato il via libera all’OPA su Banca Generali

    Prima che il consiglio di amministrazione di Mediobanca (BIT:MB) approvasse l’offerta pubblica di acquisto su Banca Generali (BIT:BGN), il comitato parti correlate di Piazzetta Cuccia aveva espresso parere favorevole all’operazione, ritenendo la proposta “congrua”.

    È quanto emerge dalla documentazione pubblicata sul sito della banca.

    Mediobanca ha annunciato lo scorso lunedì un’offerta volontaria di oltre 6 miliardi di euro per Banca Generali, offrendo come corrispettivo la propria partecipazione del 13% in Generali.

    Il parere favorevole del comitato è stato espresso a maggioranza, con l’astensione del presidente Sandro Panizza, in data 27 aprile. Nella stessa giornata, il consiglio di amministrazione di Mediobanca ha poi deliberato di promuovere l’offerta, annunciata ufficialmente la mattina successiva.

    Il management di Mediobanca ha valutato l’opportunità di applicare, nel contesto dell’operazione, le tutele previste dal Regolamento Consob sulle operazioni con parti correlate (OPC) e dal Regolamento OPC interno di Mediobanca, in quanto Generali – in quanto società collegata a Mediobanca – e Delfin e Caltagirone – in qualità di azionisti rilevanti sia di Mediobanca che di Generali – sono considerate parti correlate di Piazzetta Cuccia, si legge nel documento.

    Il comitato ha espresso “parere favorevole all’interesse della banca al compimento dell’operazione (…), nonché alla convenienza e correttezza sostanziale delle relative condizioni, ritenendo congruo il corrispettivo offerto e il relativo premio”, come si legge nel parere del Comitato OPC.

    Panizza, rappresentante di Delfin nel CdA di Mediobanca insieme a Sabrina Pucci, “pur comprendendo le ragioni industriali dell’operazione, ha deciso di astenersi in considerazione del tempo limitato a disposizione per l’analisi di un’operazione così trasformativa per la banca, tenuto conto di alcune ipotesi industriali del management su cui si è basata la valutazione e di alcune assunzioni valutative del consulente finanziario”, specifica il documento.

  • Borsa di Milano, avvio debole in attesa di sviluppi dalla Fed e sui dazi, corre Maire, giù le banche

    Borsa di Milano, avvio debole in attesa di sviluppi dalla Fed e sui dazi, corre Maire, giù le banche

    La settimana è iniziata con gli indici in calo a Piazza Affari, dopo il rally di venerdì scorso, in attesa di sviluppi sull’ipotesi di negoziati tra Stati Uniti e Cina sui dazi, mentre domani inizierà il meeting della Fed che deciderà sui tassi statunitensi mercoledì, in un clima di incertezza legato alle politiche commerciali di Trump. Le attese sono per tassi invariati al 4,25%-4,5%.

    Intorno alle 9:20 l’indice FTSE Mib perde lo 0,28%.

    Riflettori puntati su Maire, che sale del 3,7% dopo che il gruppo oil service si è aggiudicato nuovi ordini per circa 1,1 miliardi di dollari. Secondo Intermonte, si tratta di “una notizia positiva, che conferma il forte slancio commerciale del gruppo. Grazie a questi nuovi contratti, gli ordini acquisiti da inizio anno dovrebbero aver raggiunto circa 5,4 miliardi di euro”.

    Debole il comparto bancario, con l’indice settoriale in calo dello 0,4%. UniCredit (BIT:UCG) cede lo 0,76%, mentre Banco BPM perde lo 0,65%. Secondo alcune testate, l’amministratore delegato di UniCredit Andrea Orcel sarebbe più incline a rinunciare all’OPA piuttosto che procedere, anche se una decisione definitiva non è ancora stata presa.

    Nel resto del settore, Mps (BIT:BMPS) perde l’1,6% e Mediobanca (BIT:MB), oggetto di OPA da parte della banca senese, lascia sul terreno lo 0,66%. Pochi movimenti per Generali (BIT:GASI).

    Eni (BIT:ENI) arretra dell’1,6% sulla scia del calo del prezzo del Brent, dopo l’annuncio di nuovi aumenti della produzione di petrolio da parte dell’OPEC+.

    In rialzo Leonardo dello 0,8% dopo che Moody’s ha confermato il rating ‘Baa3’, migliorando l’outlook da ‘stabile’ a ‘positivo’. Il titolo era già stato ben comprato venerdì scorso dopo i risultati della controllata statunitense Drs.

    Fuori dal paniere, Lazio (BIT:SSL) balza del 3,6% dopo la vittoria in trasferta di ieri, che rilancia le speranze per un posto in Champions League.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le Borse Europee Salgono Sulla Scia di Segnali di Allentamento delle Tensioni tra Stati Uniti e Cina

    DAX, CAC, FTSE100, Le Borse Europee Salgono Sulla Scia di Segnali di Allentamento delle Tensioni tra Stati Uniti e Cina

    Le borse europee — in particolare il DAX tedesco, il CAC francese e il FTSE 100 britannico — hanno registrato un forte rialzo venerdì, mentre la maggior parte dei mercati regionali ha ripreso le contrattazioni dopo la festività del Primo Maggio.

    Gli investitori hanno accolto con favore i segnali di un allentamento delle tensioni tra Cina e Stati Uniti, dopo che la Cina ha dichiarato di aver lasciato la porta aperta a discussioni con Washington.

    Allo stesso tempo, Pechino ha sottolineato che gli Stati Uniti devono dimostrare “sincerità” nei negoziati e devono essere pronti a cancellare i dazi unilaterali.

    L’indice DAX della Germania è in rialzo dell’1,8%, il CAC 40 della Francia guadagna l’1,6% e il FTSE 100 del Regno Unito è in aumento dello 0,8%.

    Sul fronte societario, le azioni di ING sono salite bruscamente. La banca ha annunciato un nuovo programma di riacquisto di azioni da 2 miliardi di euro dopo aver riportato risultati solidi per il primo trimestre. Anche il colosso energetico Shell è salito del 3% grazie alla notizia di un buyback azionario.

    La danese Danske Bank ha anch’essa registrato un forte rialzo dopo aver annunciato utili del primo trimestre superiori alle attese.

    Al contrario, la società di formazione Pearson ha segnato un calo significativo, nonostante un aumento dell’1% nelle vendite di gruppo sottostanti nel primo trimestre.

    Anche BASF SE è scesa. Il gigante della chimica ha avvertito che ha bisogno di più tempo per valutare l’impatto dei dazi statunitensi.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Ottimismo sui Negoziati Commerciali, Dati sull’Occupazione Positivi Potrebbero Portare a un Inizio in Rialzo a Wall Street

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Ottimismo sui Negoziati Commerciali, Dati sull’Occupazione Positivi Potrebbero Portare a un Inizio in Rialzo a Wall Street

    I principali futures sugli indici statunitensi — Dow Jones, S&P e Nasdaq — indicano attualmente un’apertura nettamente in rialzo per venerdì, con i titoli pronti ad aggiungere ulteriori guadagni a quelli registrati nella sessione precedente.

    L’interesse iniziale per gli acquisti potrebbe essere alimentato dalle indicazioni secondo cui la Cina è aperta a nuovi negoziati commerciali con gli Stati Uniti. Un portavoce del Ministero del Commercio cinese ha dichiarato che i funzionari statunitensi hanno “ripetutamente espresso la loro disponibilità a negoziare con la Cina sui dazi.”

    Il portavoce ha affermato che la Cina sta “attualmente valutando” i messaggi ricevuti attraverso le parti interessate che sperano di avviare colloqui commerciali.

    Tuttavia, secondo una traduzione di Google, lo stesso portavoce ha aggiunto che gli Stati Uniti devono essere pronti a “correggere le proprie pratiche scorrette” e a cancellare i dazi unilaterali se vogliono avviare un dialogo, avvertendo che il mancato rispetto di ciò dimostrerebbe che gli Stati Uniti “non hanno alcuna sincerità e danneggerebbero ulteriormente la fiducia reciproca tra le due parti.”

    I futures hanno registrato ulteriori rialzi dopo la pubblicazione di un attesissimo rapporto del Dipartimento del Lavoro, che ha mostrato che la crescita dell’occupazione negli Stati Uniti ha superato di gran lunga le stime degli economisti nel mese di aprile.

    Il Dipartimento del Lavoro ha riferito che l’occupazione nei settori non agricoli è aumentata di 177.000 unità ad aprile, rispetto alle aspettative di un aumento di circa 130.000 posti di lavoro.

    Contemporaneamente, le cifre sull’occupazione di febbraio e marzo sono state riviste al ribasso rispettivamente a 102.000 e 185.000 posti di lavoro, per una revisione netta in calo di 58.000 unità.

    Il rapporto ha inoltre indicato che il tasso di disoccupazione si è attestato al 4,2% in aprile, invariato rispetto al mese precedente e in linea con le stime degli economisti.

    Un calo significativo delle azioni Apple (NASDAQ:AAPL) potrebbe limitare i rialzi del mercato, con il colosso tecnologico in flessione del 2,8% nelle contrattazioni pre-market dopo aver pubblicato i risultati trimestrali a mercati chiusi giovedì.

    Dopo un forte rialzo iniziale nella sessione di giovedì, i titoli hanno perso parte del terreno nel corso della giornata ma sono rimasti in territorio positivo. Il Nasdaq, fortemente orientato verso il settore tecnologico, ha mantenuto un guadagno significativo, chiudendo la sessione al miglior livello degli ultimi oltre trenta giorni.

    Gli indici principali sono scesi verso la fine della giornata, ma hanno comunque chiuso in rialzo. Il Nasdaq è balzato di 264,40 punti (+1,5%) a 17.710,74, l’S&P 500 è salito di 35,08 punti (+0,6%) a 5.604,14 e il Dow ha guadagnato 83,60 punti (+0,2%) a 40.752,96.

    Il rally iniziale a Wall Street è stato innescato da risultati trimestrali positivi da parte del gigante del software Microsoft (NASDAQ:MSFT) e della società madre di Facebook, Meta Platforms (NASDAQ:META).

    Le azioni di Microsoft sono salite del 7,6% dopo che l’azienda ha riportato risultati del terzo trimestre fiscale superiori alle attese e ha fornito indicazioni positive per l’intero anno.

    Meta Platforms ha guadagnato il 4,2% dopo aver riportato risultati del primo trimestre che hanno superato le stime degli analisti sia per ricavi che per utili.

    Al contrario, il colosso farmaceutico Eli Lilly (NYSE:LLY) è crollato dell’11,7% nonostante abbia riportato risultati migliori del previsto per il primo trimestre, poiché ha abbassato le previsioni di utile per l’intero anno.

    Anche le azioni di Qualcomm (NASDAQ:QCOM) sono crollate del 9,0% dopo che il produttore di chip ha riportato risultati del secondo trimestre fiscale superiori alle attese ma ha fornito una guidance sui ricavi del trimestre in corso deludente.

    L’interesse per gli acquisti è diminuito nel corso della giornata, poiché gli investitori hanno valutato alcuni dati economici statunitensi deludenti, incluso un rapporto del Dipartimento del Lavoro che ha mostrato un aumento superiore alle attese delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 26 aprile.

    Il Dipartimento ha riferito che le richieste iniziali sono salite a 241.000, in aumento di 18.000 rispetto al livello rivisto della settimana precedente di 223.000.

    Gli economisti si aspettavano un aumento più contenuto a 224.000, partendo dalle 222.000 originariamente riportate per la settimana precedente.

    L’Institute for Supply Management ha inoltre pubblicato un rapporto che mostra un lieve calo dell’attività manifatturiera negli Stati Uniti nel mese di aprile.

    L’ISM ha riferito che il proprio PMI manifatturiero è sceso a 48,7 in aprile dopo un calo a 49,0 in marzo; un valore sotto 50 indica contrazione. Gli economisti si aspettavano un calo a 48,0.

    Guidato da Microsoft, il settore software ha mostrato un movimento al rialzo significativo, portando l’indice Dow Jones U.S. Software a salire del 4,3%, raggiungendo il miglior livello di chiusura degli ultimi due mesi.

    Si è registrata anche una notevole forza tra i titoli del settore delle reti, come dimostra il balzo del 4,2% dell’indice NYSE Arca Networking, che ha toccato il massimo di chiusura dell’ultimo mese.

    I titoli del settore dei servizi petroliferi sono anch’essi saliti bruscamente, grazie al rimbalzo del prezzo del greggio, con l’indice Philadelphia Oil Service in rialzo del 2,6%.

    Anche i titoli del settore retail hanno mostrato forza, mentre i titoli farmaceutici, auriferi e sanitari hanno subito forti pressioni nel corso della sessione.