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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Ottimismo per l’Accordo Commerciale Potrebbe Portare a un’Iniziale Forza di Wall Street

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Ottimismo per l’Accordo Commerciale Potrebbe Portare a un’Iniziale Forza di Wall Street

    I principali futures sugli indici statunitensi Dow Jones, S&P e Nasdaq indicano attualmente un’apertura in rialzo per venerdì, con le azioni che probabilmente estenderanno il movimento ascendente visto nelle due sessioni precedenti.

    L’ottimismo riguardo a un possibile accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina potrebbe contribuire alla forza iniziale di Wall Street, in vista dei colloqui del Segretario al Tesoro Scott Bessent con i funzionari cinesi in Svizzera questo fine settimana.

    Un rapporto di Bloomberg, che cita fonti informate, ha affermato che gli Stati Uniti sperano di ridurre le tariffe sulla Cina a meno del 60 percento rispetto all’attuale livello di almeno il 145 percento durante i colloqui del weekend.

    Il presidente Donald Trump ha suggerito in un post su Truth Social di essere favorevole a tariffe più basse sulla Cina, ma ha anche affermato che una tariffa dell’80% “sembra giusta”, mitigando parzialmente il sentimento positivo.

    In assenza di notizie economiche statunitensi di rilievo, eventuali sviluppi ulteriori sul fronte commerciale potrebbero influenzare gli scambi nel corso della giornata.

    Dopo un inizio prevalentemente positivo nella sessione, le azioni hanno mantenuto una solida performance per gran parte della giornata di giovedì, prima di cedere parte del terreno verso la chiusura.

    I principali indici sono scesi dai massimi della sessione, ma hanno comunque concluso la giornata in territorio positivo.

    Il Nasdaq è salito di 189,98 punti, pari all’1,1 percento, a 17.928,14; il Dow Jones ha guadagnato 254,48 punti, o lo 0,6 percento, a 41.368,45; e l’S&P 500 è avanzato di 32,66 punti, o lo 0,6 percento, a 5.663,94.

    La forza di Wall Street è arrivata dopo che il presidente Donald Trump ha presentato lo schema di un accordo commerciale con il Regno Unito.

    Pur osservando che i dettagli finali sono ancora “in fase di stesura”, Trump ha affermato che l’accordo include miliardi di dollari in maggiore accesso al mercato per le esportazioni americane, in particolare nel settore agricolo, e vedrà il Regno Unito ridurre o eliminare numerose barriere non tariffarie.

    Nonostante l’accordo, la tariffa del 10 percento imposta da Trump alla maggior parte dei paesi all’inizio di aprile resterà in vigore per le importazioni dal Regno Unito.

    L’annuncio ha contribuito a ridurre ulteriormente l’incertezza sul commercio, dopo la notizia di mercoledì che Bessent incontrerà il rappresentante principale della Cina per le questioni economiche durante un viaggio in Svizzera.

    “Sebbene il commercio con il Regno Unito sia minimo rispetto a quello con i nostri vicini del Nord e del Sud, e soprattutto rispetto alla Cina, è un caso di prova importante e un modello di ciò che potrebbe essere realizzato,” ha affermato Chris Zaccarelli, Chief Investment Officer di Northlight Asset Management.

    Ha aggiunto: “Se l’amministrazione riuscisse a seguire questo accordo con altri simili, ciò aiuterebbe notevolmente a guarire un mercato azionario che è stato maltrattato quest’anno.”

    Per quanto riguarda le notizie economiche statunitensi, un rapporto del Dipartimento del Lavoro ha mostrato che le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti hanno registrato un modesto calo nella settimana conclusa il 3 maggio.

    Il Dipartimento del Lavoro ha anche pubblicato un altro rapporto che mostra un calo della produttività del lavoro statunitense nel primo trimestre del 2025, insieme a un forte aumento del costo del lavoro per unità di prodotto.

    I titoli delle compagnie aeree hanno ottenuto alcune delle migliori performance di mercato, con l’indice NYSE Arca Airline in aumento del 4,2 percento, raggiungendo il miglior livello di chiusura in oltre un mese.

    Un forte aumento del prezzo del greggio ha inoltre contribuito alla significativa forza dei titoli energetici, facendo salire l’indice Philadelphia Oil Service del 2,8 percento e l’indice NYSE Arca Oil del 2,6 percento.

    Anche i titoli finanziari, dell’hardware informatico, dell’edilizia abitativa e dei software hanno mostrato una forza considerevole, mentre i titoli dell’oro e farmaceutici hanno registrato movimenti significativi al ribasso.

  • Le azioni europee salgono leggermente; il sentiment è rafforzato dall’accordo commerciale tra Regno Unito e Stati Uniti

    Le azioni europee salgono leggermente; il sentiment è rafforzato dall’accordo commerciale tra Regno Unito e Stati Uniti

    Gli indici azionari europei sono saliti lievemente venerdì, poiché il nuovo accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito ha offerto speranza che possa fornire un quadro per accordi simili altrove, riducendo le tensioni commerciali globali.

    Alle 03:10 ET, l’indice DAX in Germania è salito dello 0,7%, il CAC 40 in Francia ha guadagnato lo 0,7% e l’indice FTSE 100 nel Regno Unito è aumentato dello 0,4%.

    L’accordo con il Regno Unito offre un quadro per altri

    Gli Stati Uniti hanno firmato giovedì un accordo quadro commerciale con il Regno Unito, secondo cui la tariffa del 10% imposta sui beni importati dal Regno Unito rimarrà in vigore, mentre il Regno Unito ha accettato di ridurre le proprie tariffe al 1,8% rispetto al 5,1%.

    Inoltre, le importazioni di acciaio e alluminio negli Stati Uniti saranno esentate dalla tassa del 25% imposta dal presidente Trump.

    Subito dopo l’annuncio, il segretario al Commercio degli Stati Uniti, Howard Lutnick, ha dichiarato in alcune interviste che gli Stati Uniti prevedono numerosi accordi commerciali a breve, ma probabilmente manterranno una tariffa universale del 10%.

    Questo ha alimentato l’ottimismo che i negoziati tra Stati Uniti e Cina nel fine settimana possano portare a un accordo, con la possibilità di una distensione nella guerra commerciale tra le due economie più grandi del mondo.

    Esportazioni della Cina in forte crescita

    Il calendario economico europeo è in gran parte vuoto venerdì, suggerendo che le notizie sul commercio saranno il principale motore del sentiment.

    Nel frattempo, le esportazioni cinesi hanno superato le previsioni ad aprile, sostenute dalla domanda di materiali da parte dei produttori esteri che hanno accelerato le spedizioni per sfruttare la sospensione dei dazi di 90 giorni decisa dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

    Le esportazioni dalla seconda economia più grande del mondo sono aumentate dell’8,1% su base annua ad aprile, mentre le importazioni sono diminuite dello 0,2%, indicando un miglioramento della domanda interna mentre le autorità politiche continuano a prendere misure per sostenere l’economia da 19 trilioni di dollari.

    Commerzbank registra un utile a sorpresa

    Questa settimana è stata caratterizzata da un forte flusso di risultati aziendali, con ulteriori aggiornamenti da digerire venerdì.

    Commerzbank (TG:CBK) ha riportato un aumento dell’utile netto di quasi il 12% nel primo trimestre, contrariamente alle aspettative di un calo, mentre la banca tedesca cerca di respingere una possibile acquisizione da parte dell’italiana UniCredit.

    Mediobanca (BIT:MB) ha registrato un utile netto di 1 miliardo di euro nei primi nove mesi dell’anno fiscale della banca italiana, grazie a una crescita generalizzata dei ricavi e a una forte generazione di capitale.

    La società industriale norvegese di investimenti Aker ha riportato un considerevole profitto per il primo trimestre del 2025, supportato da guadagni derivanti dalla vendita di asset e dai redditi da dividendi.

    Il petrolio sale grazie all’ottimismo commerciale

    I prezzi del petrolio sono aumentati leggermente venerdì, aggiungendo ai guadagni della sessione precedente poiché le tensioni commerciali si sono allentate in vista dei colloqui tra i principali consumatori di petrolio, Stati Uniti e Cina, e dopo l’annuncio dell’accordo commerciale con il Regno Unito.

    Alle 03:10 ET, i futures del Brent sono saliti dello 0,8% a 63,32 dollari al barile, mentre i futures del West Texas Intermediate (WTI) degli Stati Uniti sono aumentati dello 0,8% a 60,38 dollari al barile.

    Entrambi i contratti hanno chiuso con un aumento di quasi il 3% giovedì.

    I mercati sono stati sostenuti dal fatto che l’accordo con il Regno Unito rappresenta un’indicazione che l’amministrazione Trump sta cercando di concludere rapidamente altri accordi commerciali, in particolare con i principali importatori di petrolio come Cina e India.

    I colloqui con l’India sono in corso, mentre i funzionari statunitensi sono pronti a incontrare i loro omologhi cinesi per i colloqui commerciali nel fine settimana.

    Nonostante questi guadagni, i prezzi del petrolio rimangono comunque vicini ai minimi degli ultimi quattro anni a causa dell’incertezza economica crescente e del suo impatto sulla domanda di petrolio.

  • Mps, l’utile del primo trimestre vola

    Mps, l’utile del primo trimestre vola

    Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) ha registrato una forte crescita dei profitti nel primo trimestre, mentre prosegue l’Offerta Pubblica di Acquisto su Mediobanca (BIT:MB).

    A marzo 2025, l’utile netto dell’istituto senese per il periodo (413 milioni di euro) è cresciuto del 24,2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (333 milioni di euro) ed è superiore anche rispetto al trimestre precedente (385 milioni di euro).

    Record per il Cet1 fully loaded post-Basilea 4, che ha raggiunto il 19,6%, portando il buffer di capitale a circa 890 punti base rispetto al requisito del ratio Tier 1.

    I ricavi totali sono stati pari a 1.007 milioni di euro, in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente (-0,5%), ma in crescita dell’1,1% rispetto al trimestre precedente, “grazie all’andamento positivo registrato dalle commissioni nette, dai ricavi della gestione finanziaria e da altre voci di gestione e spese”.

    Il margine di interesse è diminuito di 44 milioni, scendendo a 543 milioni di euro (-7,5%), influenzato dalla dinamica dei tassi di interesse, che ha portato a minori ricavi da interessi, solo parzialmente compensati dal minore costo della raccolta.

    Le commissioni nette (398 milioni di euro) hanno mostrato una significativa crescita rispetto a quelle registrate nello stesso periodo dell’anno precedente (+8,9%, pari a +32,6 milioni di euro).

    I volumi complessivi di raccolta sono aumentati di 1 miliardo rispetto al 31 dicembre 2024, raggiungendo i 198,2 miliardi di euro, sia nella raccolta diretta (+0,6 miliardi) che in quella indiretta (+0,4 miliardi).

    La percentuale di copertura dei crediti deteriorati è aumentata al 49,5%, rispetto al 31 dicembre 2024, quando era al 48,5%.

    MPS ha ribadito la volontà di proseguire con l’Offerta Pubblica di Acquisto di circa 13 miliardi lanciata su Mediobanca, nonostante l’offerta fatta da Piazzetta Cuccia su Banca Generali (BIT:GASI), offrendo la sua partecipazione del 13,1% nel capitale della banca.

    “Con il forte sostegno degli azionisti all’ultima assemblea”, spiega la nota di Siena, “Mps continua in linea con i tempi previsti nell’esecuzione del percorso verso l’Offerta Pubblica di Acquisto su Mediobanca, la cui razionalità industriale è potenzialmente anche coerente con l’operazione annunciata su Banca Generali”.

    Il CEO di MPS, Luigi Lovaglio, presenterà i risultati in una conference call alle 11:30 di oggi.

    Questa mattina, nel frattempo, le azioni MPS hanno aperto la sessione post-conti intorno alla parità, scambiando a 7,70 euro, il livello più alto da metà marzo 2025.

    Dopo la pubblicazione del rapporto trimestrale, EQUITA conferma il giudizio “hold” e il target price di 7,2 euro sul titolo. “I risultati per il primo trimestre del 2025 sono leggermente migliori” delle aspettative “a livello operativo grazie alle commissioni e al trading superiori, ma i ricavi da interessi netti sono inferiori alle previsioni. I numeri sono in linea a livello ante imposte”, riassumono gli analisti della sim.

  • Mediobanca registra un utile di 1 miliardo di euro, conferma le previsioni grazie ai forti risultati dei primi nove mesi

    Mediobanca registra un utile di 1 miliardo di euro, conferma le previsioni grazie ai forti risultati dei primi nove mesi

    Mediobanca (BIT:MB) ha registrato un utile netto di 1 miliardo di euro nei primi nove mesi del suo anno fiscale, grazie alla crescita dei ricavi su ampia base e a una forte generazione di capitale.

    I ricavi del gruppo sono aumentati del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo i 2,8 miliardi di euro, con tutti i settori principali che hanno contribuito.
    I ricavi dalla gestione patrimoniale sono aumentati del 5%, arrivando a 727 milioni di euro, l’attività di corporate e investment banking è cresciuta del 26% a 677 milioni di euro, mentre i ricavi dalla finanza al consumo sono saliti del 7% a 954 milioni di euro.
    I ricavi dall’assicurazione sono rimasti invariati a 349 milioni di euro. Il rapporto costi/entrate della banca è rimasto sotto il 43%, e il costo del rischio è diminuito a 47 punti base.

    L’utile per azione ha raggiunto 1,19 euro, con un aumento del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il ritorno sul capitale tangibile è migliorato al 14%, con un aumento di 60 punti base rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
    L’utile netto per il solo terzo trimestre è stato di 334 milioni di euro, invariato rispetto al trimestre precedente. I ricavi per il trimestre sono stati pari a 920 milioni di euro, con un incremento del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
    La crescita trimestrale è stata riscontrata in quasi tutte le divisioni. I ricavi dalla gestione patrimoniale sono aumentati del 6%, raggiungendo 247 milioni di euro, il corporate e investment banking ha guadagnato il 17%, arrivando a 226 milioni di euro, e la finanza al consumo è salita del 7% a 326 milioni di euro.
    I ricavi dall’assicurazione sono diminuiti del 16%, raggiungendo 106 milioni di euro. Il margine di interesse netto è rimasto stabile a 497 milioni di euro, con un aumento dell’1% rispetto al trimestre precedente.
    I ricavi da commissioni sono stati pari a 273 milioni di euro, con un aumento del 15% su base annua, grazie a una forte performance nella consulenza nel secondo trimestre.

    Il costo del rischio ha continuato a scendere nel terzo trimestre, raggiungendo i 39 punti base. Sono stati riportati miglioramenti sia nel portafoglio corporate che in quello dei consumatori.

    Mediobanca ha confermato le previsioni per l’intero anno fiscale che si concluderà a giugno 2025. Si prevede un flusso di denaro netto da 9 a 10 miliardi di euro, un forte margine di interesse netto, una crescita delle commissioni a due cifre basse e una crescita dell’utile per azione tra il 6% e l’8%.
    Il gruppo punta a mantenere un alto pagamento agli azionisti, con un obiettivo di distribuzione in contante del 70%, insieme a un programma di riacquisto di azioni in corso.

    Il CET1 della banca si è attestato al 15,6%, supportato dalle modifiche introdotte da Basilea IV. Un programma di riacquisto di azioni da 385 milioni di euro, approvato lo scorso anno, è già completato al 71%.
    Mediobanca distribuirà un dividendo intermedio di 0,56 euro per azione a maggio, con il saldo da pagare a novembre.

    I risultati seguono l’annuncio di una fusione proposta con Banca Generali (BIT:BGN). L’accordo mira a formare un nuovo leader europeo nella gestione patrimoniale, con un totale di attivi finanziari superiori ai 210 miliardi di euro e un flusso di denaro netto superiore ai 15 miliardi di euro.
    A livello combinato, il gruppo registrerebbe ricavi per 4,4 miliardi di euro e un utile netto di 1,5 miliardi di euro, con metà di ciascuno derivante dalla gestione patrimoniale. Il ritorno sul capitale tangibile sarebbe pari al 20%. La guida sulla distribuzione per l’anno fiscale 2026 rimane invariata a 4 miliardi di euro.

  • DAX, CAC, FTSE100: le borse europee salgono grazie al primo accordo commerciale annunciato da Trump

    DAX, CAC, FTSE100: le borse europee salgono grazie al primo accordo commerciale annunciato da Trump

    Le borse europee — in particolare il DAX, il CAC 40 e il FTSE 100 — registrano un andamento positivo giovedì, dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha segnalato progressi verso un primo accordo commerciale nella sua disputa globale sui dazi, pur senza fornire ulteriori dettagli.

    Una conferenza stampa nello Studio Ovale è prevista per le 10 del mattino, ora di Washington, e secondo alcune indiscrezioni Trump annuncerà una bozza di accordo commerciale con il Regno Unito.

    Notizie economiche

    La produzione industriale tedesca è aumentata del 3,0% su base mensile a marzo, in netto contrasto con il calo dell’1,3% registrato a febbraio, secondo i dati pubblicati da Destatis. Le aspettative degli analisti erano per una crescita dello 0,9%.

    Le esportazioni tedesche sono cresciute dell’1,1% a marzo rispetto al mese precedente, ma il dato è inferiore all’aumento dell’1,8% registrato a febbraio. Le previsioni indicavano un incremento dell’1,0%.

    Nel Regno Unito, i prezzi delle case sono saliti dello 0,3% su base mensile ad aprile, dopo due mesi consecutivi di calo, secondo i dati pubblicati dal creditore ipotecario Halifax. Le attese erano per un aumento dello 0,2%, dopo un calo dello 0,5% a marzo e dello 0,2% a febbraio.

    Andamento degli indici

    L’indice FTSE 100 del Regno Unito segna un aumento dello 0,3%, mentre il DAX tedesco guadagna l’1,1% e il CAC 40 francese l’1,2%.

    Titoli in evidenza

    • SGL Carbon SE (produttore tedesco di prodotti in carbonio e grafite) è salito di circa l’1% dopo aver confermato le previsioni per l’anno fiscale 2025.
    • Puma è balzata del 4% dopo aver confermato le previsioni per l’intero anno nonostante vendite stabili nel primo trimestre.
    • Infineon è cresciuta del 2,8% dopo aver ricevuto l’approvazione definitiva dal governo tedesco per i finanziamenti del suo nuovo laboratorio di produzione di semiconduttori a Dresda.
    • Siemens Energy ha guadagnato il 3,2% dopo aver riportato utili trimestrali superiori alle attese e alzato le previsioni per il 2025.
    • AB InBev, il più grande produttore di birra al mondo, è salito del 3,4% grazie a utili trimestrali superiori alle aspettative.
    • Adecco SA (società di selezione del personale) ha guadagnato il 6,2% dopo aver pubblicato risultati positivi per il primo trimestre.
    • Mondi, azienda di imballaggi, è salita del 3,3% dopo aver registrato un aumento sequenziale degli utili nel primo trimestre.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, le azioni statunitensi potrebbero aprire in rialzo grazie alla notizia di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, le azioni statunitensi potrebbero aprire in rialzo grazie alla notizia di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito

    I principali futures sugli indici statunitensi — Dow Jones, S&P e Nasdaq — attualmente indicano un’apertura in rialzo per la giornata di giovedì, con le azioni che potrebbero continuare la tendenza positiva dopo aver chiuso in aumento la sessione volatile di ieri.

    Il nuovo slancio positivo a Wall Street arriva dopo che il presidente Donald Trump ha annunciato che questa mattina, durante una conferenza stampa nello Studio Ovale, renderà noto un accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito.

    “L’accordo con il Regno Unito è completo e di ampio respiro e rafforzerà la relazione tra gli Stati Uniti e il Regno Unito per molti anni a venire,” ha scritto Trump in un post su Truth Social.

    “Grazie alla nostra lunga storia e alla lealtà reciproca, è un grande onore avere il Regno Unito come nostro PRIMO annuncio,” ha aggiunto. “Molti altri accordi, attualmente in fase avanzata di negoziazione, seguiranno!”

    L’annuncio potrebbe contribuire a ridurre ulteriormente l’incertezza sul fronte commerciale, dopo la notizia di ieri secondo cui il Segretario al Tesoro Scott Bessent incontrerà il rappresentante cinese per le questioni economiche durante un viaggio in Svizzera.

    Dopo due sedute prevalentemente negative, mercoledì i mercati hanno vissuto una giornata di forte volatilità. I principali indici hanno oscillato più volte tra guadagni e perdite, soprattutto nella seconda metà della sessione.

    Alla fine, i principali indici hanno chiuso in territorio positivo. Il Dow Jones è salito di 284,97 punti, pari allo 0,7%, a quota 41.113,79; l’S&P 500 ha guadagnato 24,37 punti, o lo 0,4%, attestandosi a 5.631,28; mentre il Nasdaq è avanzato di 48,50 punti, pari allo 0,3%, chiudendo a 17.738,16.

    Il rialzo è stato in parte favorito da un’impennata del settore dei semiconduttori nelle ultime ore della giornata, con l’indice Philadelphia Semiconductor che ha registrato un incremento dell’1,7%.

    La forza del settore è arrivata dopo un rapporto di Bloomberg secondo cui l’amministrazione Trump intende revocare le restrizioni sui chip AI introdotte durante l’era Biden, nell’ambito di una revisione più ampia delle normative sull’export dei semiconduttori.

    Secondo fonti vicine alla questione, Bloomberg riferisce che l’abrogazione mira a riformulare una politica che suddivideva i Paesi in tre grandi categorie per regolare l’esportazione di chip prodotti da Nvidia (NASDAQ:NVDA) e da altri operatori.

    Anche i titoli delle compagnie aeree hanno chiuso in forte rialzo dopo un rally mattutino, portando l’indice NYSE Arca Airline a guadagnare l’1,2%.

    La volatilità della giornata è stata inoltre alimentata dalle reazioni degli investitori all’ultima comunicazione della Federal Reserve in materia di politica monetaria.

    Pur mantenendo invariati i tassi d’interesse, come ampiamente previsto, la banca centrale ha anche avvertito del crescente rischio di un aumento della disoccupazione e dell’inflazione.

  • Piazza Affari in rialzo con il supporto delle trimestrali bancarie, crolla TIM

    Piazza Affari in rialzo con il supporto delle trimestrali bancarie, crolla TIM

    La Borsa di Milano ha aperto in territorio positivo in una seduta ancora fortemente influenzata dalla stagione delle trimestrali, entrata nel vivo soprattutto per il settore bancario.

    A livello macroeconomico, la Federal Reserve ha confermato nella notte il tasso d’interesse tra il 4,25% e il 4,5% negli Stati Uniti, ma ha sottolineato un aumento dei rischi legati a inflazione e disoccupazione.

    Sul fronte dei dazi, è atteso per oggi un annuncio del presidente statunitense Donald Trump su un accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito, secondo quanto riportato dal New York Times.

    Banche protagoniste, vola BPER

    Alle 9:40 il Ftse Mib saliva dello 0,60%. A trainare il listino sono i titoli bancari, sulla scia di risultati trimestrali solidi:

    BPER Banca (BIT:BPE) guadagna circa il 5% dopo aver registrato un utile netto in aumento del 43,2% su base annua, il miglior trimestre di sempre per l’istituto.

    UniCredit (BIT:UCG) in crescita dell’1,8%, in recupero dopo il calo di ieri.

    Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) sale dell’1,7%.

    Crolla TIM, vittima di prese di profitto

    In netto contrasto con l’andamento del mercato, Telecom Italia (BIT:TIT) cede il 4,6%, mentre le azioni di risparmio scendono del 3,45%. Questo nonostante i risultati trimestrali siano stati in linea con le attese e la guidance 2025 sia stata confermata. Intermonte ha ribadito la raccomandazione “buy”, alzando il target price a 0,45 euro per le ordinarie e a 0,53 euro per le risparmio, evidenziando una valutazione di mercato migliorata per la controllata Tim Brasil.

    Il calo odierno è attribuito a una rotazione settoriale che favorisce oggi le banche, e al fatto che il titolo era salito di oltre il 37% da inizio anno, rendendolo vulnerabile a prese di profitto.

    Altri titoli: forti Safilo, deboli le utility

    Safilo (BIT:SFL) vola dell’8,7% dopo risultati con margini in miglioramento e vendite in lieve crescita.

    Male il comparto utility: Enel (BIT:ENEL) cede l’1,8% in attesa del CdA odierno sui conti. Vendite anche su Maire (-1,5%), A2A (BIT:A2A) (-0,9%) e Italgas (BIT:IG), debole dopo il rally di ieri seguito alla trimestrale e alla guidance 2025.

  • Utile record per Banco BPM e guidance 2025 rivista al rialzo

    Utile record per Banco BPM e guidance 2025 rivista al rialzo

    Un nuovo record storico per l’utile netto e previsioni riviste al rialzo per l’anno in corso: sono questi i punti salienti della trimestrale di Banco BPM (BIT:BAMI), diffusa ieri sera a mercati chiusi.

    L’utile netto è salito a 511 milioni di euro nel primo trimestre del 2025, superando le attese, grazie a un modello di business del gruppo diventato “più forte e diversificato anche in seguito all’ingresso di Anima Holding (BIT:ANIM)”, in linea con il piano strategico al 2027.

    La “solidità dei risultati e la loro resilienza, nonostante un contesto di tassi più bassi del previsto”, ha spinto la banca ad aumentare la previsione di utile netto per il 2025 a 1,95 miliardi di euro, rispetto alla precedente stima di 1,7 miliardi.

    Il margine operativo è cresciuto del 2,9% su base annua, attestandosi a 1.476 milioni di euro, mentre il risultato operativo è salito dell’8,6%, raggiungendo 831 milioni (da 765 milioni), nonostante un calo del margine d’interesse del 5,5% (816,9 milioni), in un contesto di tassi d’interesse più bassi, compensato da una crescita del 6,2% delle commissioni nette (554 milioni). Le spese operative sono diminuite del 3,5%, a 645 milioni, e il cost/income ratio è migliorato, passando dal 47% al 44%.

    Per quanto riguarda la qualità del portafoglio crediti, nel trimestre l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei crediti lordi è scesa dal 2,8% al 2,7%. La banca ha confermato l’obiettivo di derisking pari a 1,02 miliardi di euro, di cui 820 milioni completati nel 2024 e circa 200 milioni previsti per il 2025.

    Sul fronte patrimoniale, il CET1 fully phased è al 14,76%, mentre il buffer MDA fully phased è pari a 559 punti base al 31 marzo 2025. Riguardo all’acquisizione di Anima Holding, la banca conferma un CET1 ratio al 13% in uno scenario senza applicazione del “Danish Compromise”.

    Secondo il management, l’ingresso di Anima rafforzerà le sinergie commerciali e di prodotto, elemento di “forte supporto” alla dinamica della raccolta gestita e amministrata, inclusa la componente assicurativa che beneficerà dell’entrata in vigore della nuova struttura interna per il ramo vita e della partnership a lungo termine con Crédit Agricole per il ramo danni.

    L’acquisizione di Anima aggiunge un tassello al modello di business diversificato: al 31 marzo 2025, gli asset finanziari totali della clientela ammontano a 377 miliardi di euro. Il processo di integrazione è già iniziato e dal secondo trimestre Anima sarà completamente consolidata nel perimetro del gruppo.

    A seguito dei risultati, Barclays ha alzato il target price sul titolo Banco BPM a 11 euro (da 10,6), confermando la raccomandazione “overweight” sul titolo, dato il potenziale rialzo del 13%. Questa mattina BAMI è scambiato a 9,80 euro (+0,50%).

    Secondo gli analisti, il primo trimestre 2025 è stato più forte del previsto in tutte le principali voci di conto economico, portando a un aumento del 6% delle stime di EPS adjusted 2025-2027, riflettendo il contributo di Anima, i risultati superiori alle attese e la nuova guidance.

    Websim Intermonte definisce i risultati di Banco BPM “sopra le attese”: “i ricavi sono superiori del 5% grazie a un margine di interesse resiliente, commissioni record sui prodotti di risparmio, proventi da trading sostenuti da mercati vivaci e un contributo assicurativo in crescita che sarà pienamente operativo entro il 2026”.

    Anche Deutsche Bank ha alzato il prezzo obiettivo del titolo da 10 a 10,6 euro, confermando il rating “buy” dopo la trimestrale. Gli analisti parlano di un “inizio d’anno solido”, con “outlook forte e CET1 più robusto”.

    Jefferies conferma la raccomandazione di acquisto e il target price a 9,6 euro, definendo i risultati “solidi, con un utile netto ben sopra il consenso, trainato dalla forza delle commissioni, dal controllo dei costi e da accantonamenti inferiori. Anche il capitale ha sorpreso positivamente. La guidance sull’utile netto 2025 è stata rivista al rialzo del 15%”.

    Secondo Barclays, il prossimo catalizzatore per il titolo sarà l’evoluzione dell’offerta di scambio di UniCredit (BIT:UCG): la banca milanese potrebbe valutare il ritiro dell’offerta, considerando le complessità delle condizioni richieste dal governo italiano nel contesto del Golden Power (come l’uscita dalla Russia e il mantenimento degli asset di Anima presso entità italiane).

    UniCredit potrebbe commentare la questione la prossima settimana, in occasione della presentazione dei risultati del primo trimestre il 12 maggio.

    “Ci aspettiamo una reazione negativa del titolo Banco BPM in caso di ritiro dell’offerta da parte di UniCredit, ma vediamo un potenziale rialzo nel medio termine in ottica standalone, poiché riteniamo che la valutazione di mercato non rifletta pienamente il contributo di Anima e l’impatto di altre iniziative (es. internalizzazione dei servizi di pagamento e assicurativi) avviate da Banco BPM per rafforzare la propria base commissionale”, si legge nella nota.

  • Le azioni di BPER Banca salgono grazie a solidi trend sottostanti

    Le azioni di BPER Banca salgono grazie a solidi trend sottostanti

    Le azioni di BPER Banca SpA (BIT:BPE) sono aumentate del 3,3% dopo che la banca ha riportato solidi risultati economico-finanziari, superando diverse aspettative del consenso.

    L’aumento del titolo è arrivato a seguito della pubblicazione dei risultati del primo trimestre, che hanno mostrato un margine di interesse netto leggermente inferiore al consenso di Visible Alpha, a causa principalmente del calo dei tassi di interesse, parzialmente compensato da una crescita dei volumi.

    I ricavi da commissioni hanno superato le attese del 3%, con un incremento significativo del 9% su base annua. Questa crescita è stata trainata da un aumento del 14% delle commissioni di mercato e del 2,5% di quelle legate all’attività di banca commerciale. Inoltre, i ricavi della banca hanno beneficiato di un elemento straordinario di circa 40 milioni di euro, che ha contribuito a superare le previsioni di fatturato del 4%.

    Le spese operative sono risultate inferiori del 5% rispetto al consenso, grazie a una riduzione del 5% su base annua dei costi per il personale. Questo ha portato a un incremento significativo del risultato operativo ante accantonamenti del 13%, o del 7% escludendo gli elementi straordinari.

    L’utile netto ha superato le aspettative del 17%, sostenuto da un costo del rischio inferiore alle attese. Tuttavia, la qualità degli attivi ha registrato un lieve peggioramento: il rapporto di crediti deteriorati (NPL) è salito al 2,6% rispetto al 2,4% di dicembre, con uno stock di NPL aumentato del 9% su base trimestrale. Gli accantonamenti su crediti sono stati migliori del 26% rispetto alle attese, attestandosi intorno ai 70 milioni di euro, con un costo del rischio di 30 punti base nel trimestre, in calo rispetto ai 35 punti base del quarto trimestre 2024.

    La posizione patrimoniale della banca si è confermata particolarmente solida, con un CET1 ratio del 15,8%, stabile rispetto al trimestre precedente e superiore sia al consenso del 15,5% sia alla previsione di Jefferies del 15,3%. Il miglioramento di 37 punti base su base trimestrale è stato sostenuto dalla generazione organica di capitale, al netto dei dividendi e della crescita degli attivi ponderati per il rischio. L’impatto negativo delle nuove regole di Basilea IV è stato lievemente migliore rispetto alle attese, contribuendo alla robustezza del capitale.

    Guardando al futuro, le previsioni per il 2025 indicano un calo a una cifra media del margine di interesse netto, in linea con il consenso che prevede un calo del 6% su base annua. Le commissioni dovrebbero crescere anch’esse a una cifra media, leggermente al di sopra della previsione del consenso di un aumento del 3%.

    Le indicazioni sul cost/income suggeriscono spese operative inferiori del 2% rispetto al consenso, mentre il costo del rischio dovrebbe rimanere sotto i 40 punti base, meglio rispetto alla stima consensuale di 45. Il CET1 ratio è previsto restare sopra il 15%, riflettendo un approccio conservativo alla luce dei risultati attuali.

  • Le borse europee salgono in attesa delle riunioni delle banche centrali; AB InBev sorprende positivamente

    Le borse europee salgono in attesa delle riunioni delle banche centrali; AB InBev sorprende positivamente

    Gli indici azionari europei sono saliti giovedì, mentre gli investitori hanno analizzato una vasta serie di risultati trimestrali aziendali in vista delle imminenti decisioni sui tassi d’interesse da parte di diverse banche centrali, tra cui la Banca d’Inghilterra.

    Alle 09:15 (ora italiana), il DAX in Germania è salito dello 0,8%, il CAC 40 in Francia ha guadagnato lo 0,5% e il FTSE 100 nel Regno Unito ha registrato un +0,1%.

    Nuovi accordi commerciali in arrivo?

    Il sentiment di mercato ha ricevuto una spinta giovedì dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato una conferenza stampa prevista per oggi riguardo un accordo commerciale con un importante partner – che, secondo il New York Times, sarebbe il Regno Unito.

    Sarebbe il primo di una lunga serie di accordi commerciali che Trump sostiene di aver concluso, ma che finora non sono stati resi pubblici. La settimana scorsa il presidente aveva accennato a “potenziali accordi” con Corea del Sud, Giappone e India.

    Ciò ha aumentato le speranze che l’agenda tariffaria di Trump possa essere attenuata, soprattutto in vista dei colloqui tra Washington e Pechino previsti per il fine settimana.

    In attesa delle banche centrali

    Sono attesi oggi gli annunci di politica monetaria da parte di Riksbank (Svezia), Norges Bank (Norvegia) e Banca d’Inghilterra, con quest’ultima ampiamente prevista al taglio dei tassi di interesse.

    La Federal Reserve statunitense ha invece mantenuto invariati i tassi d’interesse mercoledì, come ampiamente previsto, lasciandoli fermi ai livelli di dicembre. Tuttavia, il presidente Jerome Powell ha avvertito che i forti aumenti tariffari già annunciati potrebbero rallentare la crescita economica e portare a un aumento dell’inflazione nel lungo periodo.

    AB InBev registra forte crescita dell’utile nel primo trimestre

    Gli investitori europei hanno oggi altri risultati trimestrali da valutare.

    Anheuser-Busch InBev (EU:ABI) ha riportato un aumento del 7,9% dell’utile operativo nel primo trimestre, superando di oltre il doppio le stime degli analisti, grazie a un miglioramento del margine operativo nonostante un calo nei volumi di vendita.

    Siemens Energy (TG:SIE) ha rivisto al rialzo le sue previsioni per l’intero anno dopo aver registrato uno dei migliori trimestri di sempre, spinto da una domanda record di energia elettrica, ordini senza precedenti e una crescita a doppia cifra dei ricavi.

    Il gruppo danese di spedizioni AP Moeller-Maersk (USOTC:AMKAF) ha superato le aspettative sull’utile operativo del primo trimestre e ha confermato le sue previsioni annuali.

    Il marchio tedesco di abbigliamento sportivo Puma (TG:PUM) ha invece registrato un calo del margine di profitto e vendite stabili nel primo trimestre, riducendo i costi nel tentativo di migliorare le proprie performance.

    InterContinental Hotels (LSE:IHG) ha dichiarato di essere in linea per raggiungere le stime di profitto annuali, sfidando le previsioni negative di altri operatori del settore sull’economia e la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti.

    Il petrolio sale in attesa dei colloqui commerciali

    I prezzi del petrolio sono aumentati giovedì, sostenuti dalle speranze che i prossimi colloqui tra Stati Uniti e Cina possano portare a un accordo tra i due maggiori consumatori mondiali di greggio.

    Alle 09:15 (ora italiana), i future sul Brent sono saliti dello 0,3% a 61,30 dollari al barile, mentre quelli sul West Texas Intermediate (WTI) sono aumentati dello 0,4% a 58,30 dollari.

    Il Segretario al Tesoro USA, Scott Bessent, incontrerà nel fine settimana il principale responsabile economico cinese in Svizzera per negoziare una tregua nella guerra commerciale che sta destabilizzando l’economia globale.