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  • I prezzi del petrolio si stabilizzano dopo il rialzo causato dall’ultimatum di Trump alla Russia e dall’ottimismo commerciale

    I prezzi del petrolio si stabilizzano dopo il rialzo causato dall’ultimatum di Trump alla Russia e dall’ottimismo commerciale

    I prezzi del petrolio si sono mantenuti stabili durante le prime contrattazioni asiatiche di martedì, dopo un forte rialzo registrato il giorno precedente. I guadagni sono stati alimentati dall’aumento delle tensioni geopolitiche e dal miglioramento del clima sui negoziati commerciali statunitensi, entrambi fattori che hanno rafforzato le prospettive della domanda globale di energia.

    I future sul greggio sono rimasti su livelli elevati dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha aumentato la pressione sulla Russia, imponendo un’azione rapida per porre fine alla guerra in Ucraina. L’annuncio ha alimentato i timori di ulteriori sanzioni e interruzioni delle forniture da parte di uno dei principali produttori mondiali.

    I future sul Brent con scadenza a settembre sono saliti dello 0,1% a 70,09 dollari al barile alle 21:53 ET (01:53 GMT), mentre il WTI statunitense è rimasto invariato a 66,74 dollari. Entrambi i contratti avevano guadagnato oltre il 2% lunedì dopo le dichiarazioni di Trump.

    Trump avverte la Russia e minaccia nuove sanzioni

    La decisione di Trump di imporre una scadenza più rigida alla Russia — solo 10 o 12 giorni per fare progressi verso la fine del conflitto — rappresenta un’escalation significativa.

    La minaccia di nuove sanzioni in caso di mancata risposta da parte di Mosca ha aumentato le preoccupazioni per le forniture, con alcuni analisti che prevedono serie conseguenze per il mercato.

    “In assenza di un accordo, la Russia potrebbe affrontare sanzioni USA più severe, insieme a tariffe secondarie del 100% imposte dagli Stati Uniti ai partner commerciali che importano petrolio russo”, hanno scritto gli analisti di ING in una nota.

    “Se imposte e applicate in modo rigoroso, causerebbero un cambiamento significativo nelle prospettive del petrolio”, hanno aggiunto, sottolineando che India, Cina e Turchia hanno aumentato gli acquisti di greggio russo dall’inizio della guerra. Questi paesi, hanno spiegato, dovranno ora bilanciare il vantaggio del petrolio a basso costo con il rischio di pesanti dazi statunitensi.

    L’accordo commerciale con l’UE sostiene il mercato

    I mercati hanno reagito anche all’accordo commerciale raggiunto tra Stati Uniti e Unione Europea durante il fine settimana. L’intesa ha ridotto le tariffe previste sulle esportazioni europee al 15%, rispetto al 30% inizialmente minacciato, e include un importante impegno energetico.

    L’UE ha infatti accettato di acquistare 750 miliardi di dollari in prodotti energetici statunitensi nei prossimi anni, un fattore che, secondo gli analisti, potrebbe sostenere la domanda di petrolio nel lungo termine.

    Questi sviluppi, insieme alla riduzione delle tensioni commerciali, hanno rafforzato la fiducia degli investitori e sostenuto i prezzi del greggio nel breve periodo.

    Focus su OPEC+ e sulla riunione della Fed

    L’attenzione si sposta ora sulla riunione ministeriale dell’OPEC+ prevista per il 3 agosto. Un comitato del gruppo ha invitato i membri a rispettare pienamente le quote produttive attuali, mentre si discute un possibile aumento della produzione a settembre.

    Nel frattempo, i mercati attendono gli esiti della riunione della Federal Reserve degli Stati Uniti, che inizia martedì. Anche se non si prevedono variazioni dei tassi di interesse — attualmente tra il 4,25% e il 4,50% — gli investitori cercano segnali sulle prossime mosse della banca centrale in un contesto economico incerto.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Borsa oggi: S&P 500 chiude invariato in attesa degli utili delle ‘Magnifiche Sette’ e della decisione della Fed

    Borsa oggi: S&P 500 chiude invariato in attesa degli utili delle ‘Magnifiche Sette’ e della decisione della Fed

    L’indice S&P 500 ha chiuso la seduta di lunedì praticamente invariato, mentre gli investitori valutano il nuovo accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea e si preparano a una settimana densa di eventi, tra cui i risultati trimestrali dei giganti tecnologici e la riunione della Federal Reserve.

    Alla chiusura, il Dow Jones Industrial Average ha perso 64 punti (-0,1%), l’S&P 500 è rimasto stabile, mentre il Nasdaq Composite, a forte componente tecnologica, ha guadagnato lo 0,3%.

    Accordo commerciale preliminare tra USA e UE

    Durante il fine settimana, gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno raggiunto un accordo commerciale di principio, che prevede l’introduzione di un dazio del 15% su alcuni beni europei esportati negli USA. L’intesa include impegni significativi da parte dell’UE: acquisterà 750 miliardi di dollari di energia statunitense e investirà 600 miliardi di dollari nell’economia americana.

    Nel 2024, oltre 600 miliardi di dollari delle importazioni USA (su un totale di 3.300 miliardi) provenivano dall’Unione Europea.

    L’accordo ha contribuito ad allentare le tensioni di mercato legate ai timori di uno stallo commerciale prima dell’entrata in vigore dei dazi “reciproci” previsti da Trump il 1° agosto. Tuttavia, gli analisti di ING avvertono che “al momento non è stato ancora firmato nulla” e che nelle prossime ore si attendono maggiori dettagli.

    Attesa per la Fed e l’inflazione PCE

    La Federal Reserve ha dato inizio alla riunione di due giorni, con la decisione di politica monetaria attesa per il 30 luglio. I tassi dovrebbero restare fermi al 4,25%-4,5%, ma i mercati saranno attenti ai segnali su un possibile taglio a settembre o dicembre.

    In settimana sono attesi anche la riunione della Banca del Giappone (giovedì) e i dati sull’indice PCE di giugno, la misura di inflazione preferita dalla Fed. In agenda anche diversi dati sul mercato del lavoro, tra cui: JOLTS (martedì), occupazione privata ADP (mercoledì), richieste di sussidio di disoccupazione (giovedì), e il report sull’occupazione di luglio (venerdì).

    In arrivo gli utili delle ‘Magnifiche Sette’

    Più di 150 aziende dell’S&P 500 pubblicheranno i propri risultati questa settimana, comprese diverse del gruppo delle “Magnifiche Sette”. Meta Platforms (NASDAQ:META) e Microsoft (NASDAQ:MSFT) presenteranno i conti mercoledì, seguiti da Apple (NASDAQ:AAPL) e Amazon (NASDAQ:AMZN) giovedì. Gli investitori ascolteranno con attenzione i commenti sulle spese in intelligenza artificiale per capire se i forti investimenti nel settore siano giustificati.

    Michael Wilson, stratega azionario di Morgan Stanley, prevede che l’S&P 500 possa raggiungere i 7.200 punti entro metà 2026, grazie a una “ripresa graduale” degli utili e a un contesto macroeconomico favorevole. Il suo modello indica una crescita degli utili a doppia cifra.

    Titoli in evidenza

    • Tesla Inc. (NASDAQ:TSLA) è salita del 4% dopo l’annuncio di un accordo da 16,5 miliardi di dollari con Samsung Electronics (KS:005930) per la fornitura di semiconduttori.
    • Nike Inc. (NYSE:NKE) ha guadagnato il 4% dopo che JPMorgan ha alzato la raccomandazione da neutrale a sovrappesare, citando segnali di ripresa dell’azienda.
    • Cisco Systems Inc. (NASDAQ:CSCO) ha perso quasi il 2% dopo il downgrade di Evercore a in linea da outperform, affermando che gran parte del potenziale di rialzo è già scontato nel prezzo.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Borse USA contrastate mentre gli investitori valutano l’accordo commerciale con l’UE all’inizio di una settimana cruciale

    Borse USA contrastate mentre gli investitori valutano l’accordo commerciale con l’UE all’inizio di una settimana cruciale

    Le borse statunitensi hanno avuto un andamento misto lunedì, mentre gli investitori hanno reagito alla notizia di un nuovo accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, dando il via a una settimana chiave ricca di risultati societari, dati economici e riunioni di banche centrali.

    Alle 09:35 ET, il Dow Jones Industrial Average era in calo di 10 punti (-0,1%), mentre l’S&P 500 guadagnava 6 punti (+0,2%) e il NASDAQ, a forte componente tecnologica, saliva di 75 punti (+0,4%). Sia l’S&P 500 che il NASDAQ hanno recentemente toccato nuovi massimi storici, sostenuti da utili trimestrali positivi e da una maggiore chiarezza sulle politiche tariffarie statunitensi.

    Accordo commerciale tra Stati Uniti e UE

    Nel fine settimana, Stati Uniti e Unione Europea hanno raggiunto un’intesa commerciale preliminare che prevede un dazio del 15% sulle merci europee in entrata negli USA. L’accordo include anche importanti acquisti da parte dell’UE di energia e attrezzature militari statunitensi, insieme a rilevanti investimenti nell’economia americana. In particolare, l’UE si è impegnata ad acquistare 750 miliardi di dollari di energia dagli Stati Uniti e a investire altri 600 miliardi nel paese.

    L’intesa ha contribuito ad alleviare le tensioni sui mercati, che temevano uno stallo prima dell’entrata in vigore dei nuovi dazi il 1° agosto. Tuttavia, gli analisti di ING hanno avvertito che “l’accordo non è ancora stato formalizzato” e si attendono chiarimenti nelle prossime ore o giorni.

    Focus sulla Fed e sull’inflazione

    Al di là delle questioni commerciali, la Federal Reserve avvia questa settimana la sua riunione di politica monetaria di due giorni, che si concluderà il 30 luglio. I tassi d’interesse dovrebbero restare tra il 4,25% e il 4,5%, ma gli investitori cercheranno segnali su un possibile taglio a settembre o entro fine anno.

    Anche la Banca del Giappone terrà una riunione importante giovedì, in attesa dell’indice dei prezzi PCE di giugno, il principale indicatore d’inflazione seguito dalla Fed.

    In settimana sono attesi anche importanti dati sul lavoro negli Stati Uniti, tra cui il rapporto JOLTS martedì, le buste paga private ADP mercoledì, le richieste di sussidi di disoccupazione giovedì e il rapporto ufficiale sull’occupazione di luglio venerdì.

    In arrivo gli utili dei giganti tech

    Questa sarà anche la settimana più intensa della stagione degli utili, con oltre 150 aziende dell’S&P 500 pronte a pubblicare i loro risultati trimestrali. Tra queste, alcuni dei cosiddetti “Magnifici Sette”, tra cui Meta (Facebook) e Microsoft mercoledì, seguiti da Apple e Amazon giovedì.

    Gli investitori ascolteranno con attenzione i commenti delle aziende sulle spese legate all’intelligenza artificiale, per capire se gli investimenti massicci nei data center siano giustificati.

    Secondo Michael Wilson, strategist di Morgan Stanley, l’S&P 500 potrebbe salire fino a 7.200 punti entro la metà del 2026, grazie a una “ripresa progressiva” degli utili e a tendenze macroeconomiche favorevoli. Wilson ha aggiunto che la crescita degli utili è su basi solide, con stime che indicano un aumento degli utili per azione a doppia cifra.

    Petrolio in rialzo dopo l’accordo commerciale

    I prezzi del petrolio sono saliti lunedì, sostenuti dalla notizia dell’accordo commerciale tra USA e UE, che ha ridotto i timori di una guerra commerciale dannosa per l’economia.

    Alle 09:35 ET, i future sul Brent erano in rialzo del 2,3% a 69,23 dollari al barile, mentre il WTI statunitense guadagnava il 2,4% a 66,76 dollari. Il mercato petrolifero è supportato anche dalla possibilità di ulteriori accordi commerciali prima del 1° agosto, scadenza fissata per l’introduzione di nuovi dazi su beni provenienti da vari paesi.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei misti dopo l’accordo USA-UE, in attesa di eventi chiave

    DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei misti dopo l’accordo USA-UE, in attesa di eventi chiave

    Le borse europee si sono mosse in maniera contrastata lunedì, perdendo parte dei guadagni iniziali nonostante un accordo commerciale cruciale tra Stati Uniti e Unione Europea che ha contribuito a scongiurare un possibile conflitto commerciale.

    L’intesa, che ha evitato un’escalation delle tensioni commerciali, ha inizialmente sostenuto il sentiment degli investitori. Tuttavia, i mercati hanno poi assunto un tono più cauto, con l’attenzione ora rivolta a una settimana ricca di eventi — tra cui la decisione della Federal Reserve sui tassi, importanti dati macroeconomici statunitensi e i risultati trimestrali dei giganti tech.

    Nel primo pomeriggio, il CAC 40 francese segnava un lieve rialzo dello 0,1%, mentre il DAX tedesco cedeva lo 0,1%. Il FTSE 100 britannico guadagnava invece lo 0,2%.

    Il settore tecnologico è apparso in forma, con ASML Holding NV (EU:ASML) in aumento di quasi il 5% grazie a un rinnovato entusiasmo degli investitori.

    Tra i titoli in evidenza, la olandese Heineken Holding (EU:HEIA) è scesa del 4% nonostante utili semestrali superiori alle aspettative.

    La francese Pernod Ricard (EU:RI) ha perso l’1,4%, mentre Anheuser-Busch InBev (EU:ABI), produttrice della birra Budweiser, ha ceduto l’1,2%.

    In controtendenza, il produttore tedesco di turbine eoliche Nordex (TG:NDX1) è balzato del 5% dopo aver annunciato 2,3 gigawatt di nuovi ordini nel secondo trimestre del 2025 — un incremento dell’81,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

    La britannica Tesco (LSE:TSCO) ha perso oltre l’1% dopo aver aggiornato il mercato sul suo programma di riacquisto azionario.

    Con l’arrivo di eventi decisivi nei prossimi giorni, come la riunione della Fed e i conti trimestrali di colossi come Apple e Microsoft, i mercati potrebbero rimanere volatili e soggetti a rotazioni settoriali.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, I futures USA indicano una forza continua mentre Wall Street guarda agli accordi commerciali

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, I futures USA indicano una forza continua mentre Wall Street guarda agli accordi commerciali

    I futures dei principali indici azionari statunitensi puntano a un’apertura leggermente in rialzo lunedì, segnalando che il recente rally a Wall Street potrebbe proseguire.

    Il sentiment degli investitori è stato sostenuto da un accordo commerciale a sorpresa raggiunto nel weekend tra Stati Uniti e Unione Europea, insieme a indicazioni che USA e Cina potrebbero estendere la tregua sui dazi per altri 90 giorni.

    L’accordo USA-UE prevede un dazio del 15% sulle importazioni europee — una riduzione significativa rispetto al 30% inizialmente minacciato.

    Come parte dell’intesa, l’Unione Europea si è anche impegnata ad acquistare 750 miliardi di dollari di prodotti energetici americani e ad aumentare gli investimenti nell’economia USA di 600 miliardi di dollari.

    Nonostante questo scenario commerciale positivo, l’attività di mercato potrebbe rimanere contenuta in attesa dell’annuncio sui tassi di interesse della Federal Reserve previsto per questa settimana.

    Sebbene si preveda che la Fed mantenga i tassi invariati, gli investitori guarderanno con attenzione a eventuali segnali su futuri orientamenti di politica monetaria.

    Inoltre, il rapporto mensile sull’occupazione del Dipartimento del Lavoro e i risultati trimestrali dei giganti tecnologici Apple (NASDAQ:AAPL), Amazon (NASDAQ:AMZN), Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Meta Platforms (NASDAQ:META) saranno fattori chiave per i mercati.

    La seduta di venerdì scorso ha visto forti performance su tutta la linea, con il Dow che ha recuperato dalle perdite iniziali e sia il Nasdaq che l’S&P 500 che hanno chiuso a nuovi massimi storici.

    Il Dow ha chiuso in rialzo di 208,01 punti (0,5%) a 44.901,92, il Nasdaq è salito di 50,36 punti (0,2%) a 21.108,32 e l’S&P 500 è aumentato di 25,29 punti (0,4%) a 6.388,64.

    Questo slancio riflette le speranze che diversi accordi commerciali vengano finalizzati prima della scadenza del 1° agosto fissata dal presidente Donald Trump per l’ampliamento dei dazi su alcuni partner commerciali degli USA.

    Con la scadenza ormai vicina, molti Paesi stanno negoziando per evitare pesanti tariffe sulle loro esportazioni.

    Nel frattempo, i mercati europei hanno faticato, sotto pressione per le preoccupazioni sulle trattative commerciali e alcuni risultati trimestrali deludenti.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Anteprima settimanale dei mercati: principali indici in rialzo prima degli utili del Mag-7 e della scadenza dei dazi

    Anteprima settimanale dei mercati: principali indici in rialzo prima degli utili del Mag-7 e della scadenza dei dazi

    I mercati azionari statunitensi hanno chiuso in rialzo venerdì, completando una settimana solida trainata da utili aziendali forti e notizie positive sul commercio.

    L’S&P 500 è salito dello 0,40%, chiudendo a un nuovo record di 6.388,64, il quattordicesimo massimo storico del 2025. Anche il Nasdaq Composite ha toccato nuovi massimi, chiudendo con un +0,24% a 21.108,32. Entrambi gli indici hanno raggiunto picchi intraday durante la sessione di venerdì. Nel frattempo, il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato 208,01 punti (0,47%) a 44.901,92, avvicinandosi a un quarto di punto percentuale dal suo record di dicembre.

    Durante la settimana, il Dow è salito di circa l’1,3%, il Nasdaq dell’1% e l’S&P 500 dell’1,5%.

    Guardando avanti, gli investitori affrontano una settimana ricca di eventi potenzialmente influenti per il mercato. In primo piano c’è la scadenza del 1º agosto, quando il presidente Donald Trump prevede di imporre dazi più elevati a numerosi partner commerciali degli Stati Uniti, a meno che non vengano raggiunti nuovi accordi commerciali. Questa minaccia imminente potrebbe introdurre volatilità in un mercato altrimenti stabile.

    Tra gli eventi chiave anche la decisione sui tassi della Federal Reserve, il rapporto sull’occupazione di luglio e un’importante serie di utili di alcune delle più grandi società statunitensi.

    “Il 1º agosto potrebbe significare dazi più alti su quasi 60 partner commerciali statunitensi, compresa l’UE, che come blocco è la più grande. Un aumento dall’attuale tariffa media ponderata statunitense di circa il 16% a forse il 21% rappresenta un rischio,”
    hanno evidenziato gli economisti di UBS nella loro nota di mercato.

    Per quanto riguarda il rapporto sull’occupazione, UBS si aspetta un risultato “debole” ma prevede che i dati sottostanti non peggioreranno rispetto a giugno. La società prevede 95.000 nuovi posti di lavoro non agricoli per luglio e un leggero aumento del tasso di disoccupazione al 4,2%.

    “Una forza inaspettata nei dati potrebbe sconvolgere le previsioni di taglio dei tassi a settembre,”
    hanno aggiunto gli analisti.

    I giganti tecnologici Mag-7 pronti a comunicare gli utili

    L’attenzione degli investitori sarà anche puntata sugli utili di quattro dei cosiddetti “Magnifici Sette”: Apple (NASDAQ:AAPL), Microsoft (NASDAQ:MSFT), Amazon (NASDAQ:AMZN) e Meta Platforms (NASDAQ:META). I loro risultati hanno un peso significativo nei principali indici grazie alle loro grandi capitalizzazioni di mercato.

    Un risultato deludente o timori legati ai dazi potrebbero scuotere i mercati.

    “Tutto può andare per il meglio per questo mercato straordinariamente resiliente,”
    hanno dichiarato gli strateghi di Evercore ISI,
    “ma come ha mostrato il nostro sondaggio agli investitori venerdì scorso, la probabilità che dazi punitivi su almeno un paese possano scuotere gli investitori è alta, così come una reazione negativa ai prezzi degli utili del Mag-7.”

    Finora circa il 30% delle società dell’S&P 500 ha pubblicato risultati del secondo trimestre, con una crescita degli utili prevista del 7,7% su base annua, secondo LSEG IBES. Questo rappresenta un miglioramento rispetto alla previsione del 5,8% fatta all’inizio di luglio.

    Altre società di rilievo che pubblicheranno questa settimana includono Boeing (NYSE:BA), Spotify (NYSE:SPOT), Booking (NASDAQ:BKNG), Visa (NYSE:V), ARM Holdings (LSE:ARM) e Qualcomm (NASDAQ:QCOM).

    Il parere degli analisti sulla direzione del mercato

    Morgan Stanley ha commentato:

    “La ripresa continua ed è in corso, e ci orientiamo verso il nostro scenario rialzista a 12 mesi (7200). I fattori trainanti sono la leva operativa positiva, l’adozione dell’IA, la debolezza del dollaro, il risparmio fiscale in contanti, confronti di crescita facili, domanda repressa e tagli Fed. Il settore industriale rimane la nostra scelta principale.”

    RBC Capital Markets ha osservato:

    “Anche se l’S&P 500 è salito nell’ultima settimana, la capacità di gestire i dazi non è stata uniforme. Inoltre, le discussioni sul 2026 sono state piuttosto scarse finora. Questo ci sembra logico dato che siamo solo a metà 2025, ma rappresenta anche un rischio per il percorso dei prezzi azionari se le prospettive delle società per il 2026 non si rivelassero così rosee come gli investitori si aspettano. Continuiamo a prepararci per condizioni di mercato turbolente nella seconda metà del 2025.”

    Evercore ISI ha aggiunto:

    “FOMO e speculazione non significano che le azioni salgano in linea retta, anche se aumentano la probabilità che la destinazione a lungo termine sia più alta. Un mercato che quota quasi 25 volte gli utili e dove la compiacenza è riflessa da una volatilità degli indici in calo affronta una serie di eventi nella settimana che verrà.”

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  • L’oro scende mentre BofA mette in guardia da potenziali meccanismi stop‐loss

    L’oro scende mentre BofA mette in guardia da potenziali meccanismi stop‐loss

    I prezzi dell’oro sono diminuiti lunedì dopo che Bank of America ha segnalato che ulteriori ribassi potrebbero scatenare vendite stop‑loss automatiche gestite dai commodity trading advisor (CTA). Il metallo prezioso è stato sotto pressione per tutta la settimana, avvicinandosi a livelli in grado di attivare le chiusure automatiche delle posizioni.

    Gli analisti di Bank of America ritengono che molti trend‑followers a medio‑lungo termine stiano mantenendo le loro posizioni long sull’oro al massimo livello consentito. Secondo i modelli della banca, “un ulteriore calo dell’1% al 3,5% dei prezzi futures sull’oro potrebbe accelerare le vendite stop‑loss mentre questi trader algoritmici chiudono le posizioni per limitare le perdite”.

    Nel commento sulla materia prime, la banca ha osservato tendenze divergenti nel mercato del rame. Si prevede una maggiore attività d’acquisto sui futures rame del CME da parte dei trend‑followers a lungo termine, mentre i contratti sul London Metal Exchange sarebbero soggetti a pressione di vendita. Diverse dinamiche regionali del sentiment e del comportamento degli operatori emergono in questo contesto.

    Sui mercati agricoli, Bank of America ha evidenziato posizionamenti estremi nei derivati della soia: l’olio di soia viene descritto come “iper‑long”, mentre il pastone di soia appare “iper‑short”, configurazioni che possono generare alta volatilità quando gli operatori correggono le proprie posizioni.

    La banca ritiene che il mercato del pastone di soia sia particolarmente esposto a un eventuale rimbalzo rialzista. Un’inversione del sentiment potrebbe innescare la “copertura delle posizioni corte da parte dei CTA con un movimento significativo al rialzo”, stimolando uno spike sui prezzi.

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  • Il dollaro si rafforza, l’euro scende dopo l’accordo commerciale USA-UE

    Il dollaro si rafforza, l’euro scende dopo l’accordo commerciale USA-UE

    Il dollaro statunitense ha guadagnato terreno lunedì mentre l’euro è scivolato, dopo l’annuncio di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, poco prima della riunione della Federal Reserve di questa settimana.

    Alle 04:25 ET (08:25 GMT), l’Indice del Dollaro, che monitora il biglietto verde contro sei altre valute principali, è salito dello 0,4% a 97,815. Nonostante il rialzo, l’indice si avviava a chiudere la settimana con una perdita di circa l’1%, la sua performance più debole in un mese.

    Accordo commerciale sostiene il dollaro; la Fed al centro dell’attenzione

    Il presidente statunitense Donald Trump e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen hanno annunciato il fine settimana in Scozia l’accordo commerciale. L’intesa prevede un dazio del 15% sulle importazioni di beni UE negli Stati Uniti, metà del 30% inizialmente minacciato per l’inizio di agosto.

    Trump ha aggiunto che l’UE investirà circa 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti e aumenterà significativamente gli acquisti di energia e equipaggiamenti militari americani.

    Questo accordo è simile a quello stretto con il Giappone, dove Tokyo si è impegnata a investire 550 miliardi di dollari negli USA e ad accettare un dazio del 15% sulle sue automobili e altri beni.

    Con il timore di effetti negativi dei dazi elevati che si attenua, l’attenzione del mercato si sposta su dati economici cruciali e decisioni delle banche centrali, in particolare la riunione della Fed.

    ““I dati macro USA includono dati sull’occupazione (JOLTS martedì, NFP venerdì), una probabile ripresa del PIL del secondo trimestre mercoledì e un’inflazione più persistente giovedì (core PCE di giugno), che dovrebbe tornare allo 0,3% mese su mese,” hanno scritto gli analisti di ING in una nota.

    “Questo dovrebbe lasciare la maggior parte della Federal Reserve a proprio agio nella posizione paziente sui tassi di interesse (riunione FOMC mercoledì) e far vedere un ulteriore scarto delle probabilità di un taglio dei tassi a settembre.”

    L’euro continua a indebolirsi

    In Europa, l’euro è sceso dello 0,5% contro il dollaro a 1,1688, allontanandosi dal massimo quasi quadriennale toccato all’inizio del mese dopo l’annuncio dell’accordo commerciale.

    “Con un mercato speculativo già ragionevolmente lungo sull’euro e un costo di carry del 2% annuo contro il dollaro da gestire, non vediamo motivo per cui EUR/USD dovrebbe spingersi subito oltre i massimi a 1,1830,” hanno detto gli analisti di ING.

    “Invece, abbiamo una preferenza per un movimento di EUR/USD sotto 1,1700 e forse fino a 1,1600 se la Fed continuerà a resistere alla pressione per tagliare i tassi questo mercoledì.”

    Dopo la decisione della Banca Centrale Europea di mantenere invariati i tassi la scorsa settimana, l’attenzione si sposta ai dati sul PIL del secondo trimestre in arrivo mercoledì e alla lettura flash sull’inflazione di luglio venerdì, mentre gli investitori valutano la possibilità di un taglio dei tassi a settembre.

    Nel frattempo, GBP/USD è sceso dello 0,2% a 1,3409 in mezzo a difficoltà economiche nel Regno Unito e piani governativi per aumentare le tasse in autunno.

    “Preferiamo un ritest di un supporto solido a 1,3370, al di sotto del quale le perdite possono accelerare – forse fino a 1,3150 se i dati USA/rischio evento FOMC di questa settimana saranno sufficientemente positivi per il dollaro,” ha dichiarato ING.

    Lo yen scende prima della decisione della BOJ

    Altrove, USD/JPY è salito dello 0,4% a 148,25 mentre la Banca del Giappone dovrebbe mantenere i tassi invariati nella riunione di giovedì, in un contesto di chiarezza commerciale globale e incertezza politica interna.

    L’accordo commerciale USA-Giappone firmato la scorsa settimana potrebbe dare ai responsabili politici margine per un aumento dei tassi più avanti quest’anno, dicono gli analisti.

    Tuttavia, il sentiment degli investitori in Giappone resta cauto in seguito alla sconfitta della coalizione al governo nelle elezioni della camera alta e alle speculazioni sulle dimissioni del Primo Ministro Shigeru Ishiba.

    L’AUD/USD è sceso dello 0,7% a 0,6521, perdendo parte dei forti guadagni della scorsa settimana, mentre USD/CNY è salito dello 0,1% a 7,1738.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • I prezzi del petrolio salgono grazie all’accordo commerciale USA-UE; sotto osservazione la strategia produttiva di OPEC+

    I prezzi del petrolio salgono grazie all’accordo commerciale USA-UE; sotto osservazione la strategia produttiva di OPEC+

    I prezzi del petrolio negli scambi asiatici hanno registrato un modesto aumento lunedì, dopo aver toccato minimi di tre settimane la scorsa settimana. Il rimbalzo è stato stimolato dall’annuncio di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea che ha alleviato i timori di dazi e rafforzato l’ottimismo sulla domanda futura di energia.

    Alle 21:47 ET (01:47 GMT), i futures sul Brent con scadenza a settembre sono saliti dello 0,3% a 68,66 dollari al barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate (WTI) hanno guadagnato anch’essi lo 0,3%, raggiungendo 65,36 dollari al barile.

    I minimi di venerdì erano stati principalmente dovuti alle aspettative di un aumento delle forniture di petrolio venezuelano sul mercato.

    “Un accordo commerciale tra USA e UE si è rivelato positivo per il sentiment questa mattina nel mercato del petrolio. Tuttavia, l’attenzione si sposterà probabilmente sulla politica di produzione di OPEC+ da settembre,” hanno osservato gli analisti di ING.

    L’accordo USA-UE stimola la fiducia del mercato

    Il quadro commerciale, svelato domenica, stabilisce un dazio del 15% sulle importazioni UE negli USA — in calo rispetto al 30% originariamente proposto — e impegna l’UE ad acquistare energia statunitense per un valore di 750 miliardi di dollari in più anni. L’accordo prevede anche investimenti UE per 600 miliardi di dollari nell’economia americana e acquisti significativi di materiale militare USA.

    Allentando le tensioni commerciali, l’accordo dovrebbe stimolare l’attività economica e il commercio internazionale, sostenendo così la domanda di petrolio grazie a un maggior fabbisogno energetico industriale e nei trasporti.

    Le disposizioni energetiche dell’accordo supportano inoltre i prezzi del petrolio rafforzando le aspettative di domanda a lungo termine per le esportazioni USA, come il gas naturale liquefatto e il petrolio greggio.

    Con il timore di una guerra commerciale in calo, l’appetito per il rischio è aumentato, anche se gli investitori restano cauti in vista della scadenza dei dazi USA del 1° agosto, in cerca di maggiori chiarimenti sulle politiche commerciali.

    In attesa dei piani produttivi OPEC+ e della riunione della Fed

    I rialzi del petrolio sono limitati dalle aspettative di un aumento della produzione globale. OPEC+ dovrebbe aumentare moderatamente la produzione ad agosto, mentre un possibile allentamento delle sanzioni USA al Venezuela potrebbe consentire al suo greggio di tornare sul mercato.

    Un comitato OPEC+ si riunirà lunedì per valutare le condizioni attuali del mercato in vista della decisione del 3 agosto sui livelli produttivi di settembre. I report indicano che il gruppo intende aumentare nuovamente la produzione.

    “Ci aspettiamo che l’OPEC+ completi almeno il ritorno totale di 2,2 milioni di barili al giorno dei tagli volontari aggiuntivi entro la fine di settembre,” hanno detto gli analisti di ING.

    “Questo si tradurrebbe in un aumento della produzione di almeno 280.000 barili al giorno a settembre. Tuttavia, c’è chiaramente spazio per un aumento più aggressivo,” hanno aggiunto.

    Nel frattempo, la Federal Reserve USA inizierà martedì una riunione politica di due giorni, con l’aspettativa che i tassi di interesse rimangano invariati. I mercati monitoreranno attentamente il tono della Fed per capire se siano previsti tagli dei tassi entro il 2025.

    Questa settimana vedrà anche l’arrivo di dati economici importanti USA, tra cui l’indice dei prezzi PCE di giugno e il rapporto sull’occupazione di luglio, che influenzeranno il sentiment del mercato.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, I futures di Wall Street salgono in vista del cruciale accordo commerciale USA-UE e dei colloqui USA-Cina

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, I futures di Wall Street salgono in vista del cruciale accordo commerciale USA-UE e dei colloqui USA-Cina

    I futures azionari statunitensi hanno registrato un rialzo lunedì dopo l’annuncio di un importante accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, che ha allentato i timori di una guerra commerciale potenzialmente dannosa per i mercati globali. Ora l’attenzione si sposta sui negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina in Svezia, dove fonti giornalistiche indicano che le due maggiori economie del mondo potrebbero decidere di estendere la tregua sui dazi. Questa settimana sarà particolarmente decisiva, con la scadenza del 1° agosto per l’aumento dei dazi “reciprocati” USA su vari paesi, insieme a una serie di risultati societari importanti, dati economici cruciali e la decisione sui tassi della Federal Reserve.

    Futures in rialzo

    Alle 03:25 ET, i futures sul Dow Jones sono saliti di 146 punti, pari allo 0,3%, quelli sull’S&P 500 hanno guadagnato 25 punti (+0,4%) e i futures sul Nasdaq 100 sono aumentati di 127 punti (+0,5%).

    Venerdì scorso, l’S&P 500 e il Nasdaq hanno chiuso su livelli record, prolungando la forte corsa di Wall Street. Risultati trimestrali positivi e una maggiore chiarezza sulle politiche tariffarie statunitensi hanno contribuito a rafforzare la fiducia degli investitori.

    Anche le borse europee hanno chiuso vicino ai massimi da quattro mesi, creando un contesto favorevole per i mercati statunitensi.

    Dettagli sull’accordo commerciale USA-UE

    Il presidente Donald Trump ha annunciato domenica in Scozia che Stati Uniti e UE hanno finalizzato un accordo storico che prevede un dazio del 15% sulla maggior parte delle importazioni europee.

    L’accordo include importanti acquisti di energia e attrezzature militari statunitensi da parte dell’UE, oltre a investimenti significativi nell’economia americana.

    “Stanno accettando di aprire i loro paesi al commercio senza dazi,” ha detto Trump ai giornalisti, aggiungendo che l’UE acquisterà “una grande quantità di equipaggiamento militare” dagli USA.

    La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha confermato che il dazio del 15% sarà applicato in modo generalizzato e ha sottolineato che questa misura aiuterà a “riequilibrare” gli scambi tra i due principali partner commerciali. Lo scorso anno gli Stati Uniti hanno importato beni per 3,3 trilioni di dollari, di cui oltre 600 miliardi dall’UE.

    Questo accordo dovrebbe tranquillizzare gli investitori preoccupati per la scadenza del 1° agosto, quando entreranno in vigore i dazi “reciprocati” annunciati da Trump. L’UE rischiava dazi del 30% e stava negoziando un’intesa zero-zerro.

    USA e Cina estenderanno la tregua sui dazi – secondo fonti

    I negoziati tra Stati Uniti e Cina, che iniziano lunedì a Stoccolma, dovrebbero portare a una proroga di 90 giorni della tregua tariffaria attuale, ha riportato domenica il South China Morning Post, citando fonti vicine ai colloqui.

    La sospensione temporanea della maggior parte dei dazi scade il 12 agosto.

    Le discussioni punteranno a chiarire le posizioni sulle questioni ancora irrisolte, come le preoccupazioni USA sull’eccesso di capacità industriale cinese, senza cercare una risoluzione immediata.

    Nessuna delle due parti prevede di imporre nuovi dazi o di intensificare il conflitto durante la proroga. Inoltre, la Cina dovrebbe chiedere chiarimenti a Washington riguardo ai dazi del 20% imposti a marzo sulle merci cinesi per questioni legate al fentanyl.

    Domenica Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti sono “molto vicini” a un accordo con la Cina, senza fornire ulteriori dettagli. Un editoriale del People’s Daily ha ribadito l’impegno di Pechino a risolvere le controversie con “dialogo paritario e rispetto reciproco.”

    Il Financial Times ha inoltre riportato che gli USA hanno sospeso temporaneamente le restrizioni sulle esportazioni tecnologiche verso la Cina per non ostacolare i negoziati.

    Settimana intensa per i mercati

    Gli analisti di ING definiscono questa settimana “massiccia” per l’economia statunitense, con possibili nuovi accordi commerciali prima del 1° agosto. Molte grandi società tecnologiche, tra cui Meta Platforms, Microsoft, Apple e Amazon, pubblicheranno i loro risultati trimestrali.

    Tra gli eventi economici, spiccano il rapporto sull’occupazione non agricola di luglio e un indicatore dell’inflazione molto monitorato dalla Federal Reserve, che mercoledì annuncerà la sua decisione sui tassi.

    Nonostante la pressione di Trump per tagli ai tassi, la Fed dovrebbe mantenere i tassi invariati. I responsabili politici adottano un approccio “wait-and-see”, in parte per le incertezze legate ai dazi e al loro impatto sull’economia.

    L’oro tiene

    Lunedì i prezzi dell’oro si sono mantenuti stabili, sostenuti da un dollaro più debole e da un aumento dell’appetito per il rischio dopo l’accordo commerciale USA-UE.

    Gli investitori restano cauti in attesa della decisione sui tassi Fed, curiosi di conoscere le indicazioni sul futuro dell’economia americana nella seconda metà del 2025.

    L’oro spot è salito dello 0,1% a 3.340,02 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro sono aumentati dello 0,1% a 3.396,67 dollari alle 03:29 ET.

    I prezzi del petrolio hanno beneficiato dell’ottimismo derivante dall’accordo, mentre il sentimento di rischio ha sostenuto anche Bitcoin.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.