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  • DAX, CAC, FTSE100, Borse europee contrastate tra risultati aziendali, tregua commerciale e decisione BCE

    DAX, CAC, FTSE100, Borse europee contrastate tra risultati aziendali, tregua commerciale e decisione BCE

    Le borse europee hanno chiuso in ordine sparso giovedì, mentre gli investitori hanno valutato una nuova serie di risultati aziendali, il miglioramento del clima commerciale globale, i dati macroeconomici regionali e la decisione sui tassi di interesse della BCE.

    Alle 08:05 GMT, il DAX tedesco guadagnava lo 0,1%, mentre il CAC 40 francese perdeva lo 0,5% e il FTSE 100 britannico scendeva dello 0,5%.

    Cautela dopo l’incontro tra Trump e Xi

    Gli investitori hanno reagito all’esito dell’incontro in Corea del Sud tra il presidente USA Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping. Trump ha definito i colloqui “straordinari”, annunciando un accordo annuale sulle terre rare e i minerali critici e un taglio al 10% dei dazi legati al fentanyl.

    Tuttavia, la mancanza di dettagli concreti e la retorica altalenante di Trump sulla Cina hanno spinto i mercati a mantenere un atteggiamento prudente.

    Fed taglia i tassi, BCE pronta a mantenere la rotta

    La Federal Reserve ha tagliato i tassi di 25 punti base, portandoli a 3,75%-4,00%, il terzo taglio del 2025. Il presidente Jerome Powell ha però avvertito che un’ulteriore riduzione è “tutt’altro che scontata”.

    Ora l’attenzione si sposta sulla Banca Centrale Europea, che dovrebbe mantenere il tasso sui depositi al 2%, dopo che Christine Lagarde aveva dichiarato che l’istituto è “in una buona posizione”.

    Gli operatori attendono anche i dati sull’inflazione tedesca e il PIL dell’eurozona, che dovrebbero indicare una crescita debole nel terzo trimestre.

    Aggiornamenti societari: energia, auto e banche

    Tra i principali risultati trimestrali in Europa:

    • Shell (LSE:SHEL) ha registrato un utile di 5,3 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 3,6 miliardi del trimestre precedente.
    • Volkswagen (TG:VOW3) ha riportato una perdita operativa di 1,3 miliardi di euro a causa dei dazi USA e dei costi di ristrutturazione di Porsche.
    • Société Générale (EU:GLE) ha superato le attese grazie a tagli ai costi, ma non ha annunciato un nuovo buyback.
    • Stellantis (BIT:STLAM) ha visto i ricavi crescere del 13% su base annua, interrompendo una serie di sette trimestri consecutivi di calo.
    • Puma (TG:PUM) ridurrà il personale del 13% (900 posti) entro il 2026.
    • Carlsberg (LSE:0AI3) ha riportato vendite leggermente inferiori alle previsioni, ma ha confermato le stime per l’anno.

    Intanto, a Wall Street, gli investitori attendono i conti di Alphabet, Meta e Microsoft.

    Il petrolio prosegue il calo mensile

    I prezzi del petrolio sono scesi nonostante un clima commerciale più sereno. Il Brent è diminuito dello 0,9% a 63,76 dollari al barile, mentre il WTI ha perso lo 0,9% a 59,93 dollari. Entrambi i benchmark si avviano a chiudere ottobre in calo di oltre il 3%, segnando il terzo mese consecutivo di perdite.

    L’attenzione ora è rivolta al meeting OPEC+ del 2 novembre, dove il gruppo dovrebbe confermare un aumento di produzione di 137.000 barili al giorno per dicembre.

  • UniCredit ottiene l’autorizzazione della BCE per acquisire fino al 29,9% di Alpha Bank

    UniCredit ottiene l’autorizzazione della BCE per acquisire fino al 29,9% di Alpha Bank

    UniCredit (LSE:UCG) ha annunciato giovedì di aver ricevuto l’autorizzazione dalla Banca Centrale Europea (BCE) per acquisire una partecipazione diretta fino al 29,9% in Alpha Bank, rafforzando così la propria posizione strategica in Grecia.

    L’istituto di credito italiano ha inoltre comunicato di aver sottoscritto ulteriori strumenti finanziari, portando la propria posizione complessiva in Alpha Bank a circa il 29,5%. L’aumento dell’esposizione è stato completato a sconto rispetto ai prezzi di mercato attuali, con la contestuale implementazione di una copertura per mitigare i rischi legati all’operazione.

    Se UniCredit dovesse convertire integralmente tali strumenti, raggiungendo una partecipazione diretta di circa 29,5%, l’impatto sul capitale resterebbe contenuto — pari a circa 80 punti base negativi sul CET1 ratio — in linea con quanto precedentemente comunicato dalla banca.

  • Prysmian alza la guidance 2025 dopo un forte terzo trimestre trainato dalla crescita della trasmissione

    Prysmian alza la guidance 2025 dopo un forte terzo trimestre trainato dalla crescita della trasmissione

    Prysmian SpA (BIT:PRY) ha rivisto al rialzo le previsioni per il 2025 dopo aver riportato risultati del terzo trimestre superiori alle attese, sostenuti dall’ottima performance delle divisioni Renewable Transmission e Power Grids.

    Il produttore italiano di cavi ha registrato ricavi trimestrali pari a 5,03 miliardi di euro, circa il 3% sopra il consenso aziendale di 4,86 miliardi. L’EBITDA rettificato si è attestato a 644 milioni di euro, superando le stime dell’1% e con un margine del 12,8%, leggermente inferiore al 13,1% previsto. La crescita organica ha raggiunto il 9,2%, contro il 7,8% stimato.

    Jefferies ha definito l’aggiornamento “solido ma con aspettative elevate,” aggiungendo che “una crescita più forte e una buona esecuzione nella Trasmissione, insieme a un contributo molto superiore alle attese nelle Soluzioni Digitali, sono stati compensati da una debolezza nell’Elettrificazione e da margini leggermente inferiori nelle Power Grids.”

    Per segmento, la Renewable Transmission ha registrato una crescita organica del 39%, ben oltre il 28% previsto, grazie all’aumento della capacità e all’esecuzione efficiente dei progetti. Le Power Grids sono cresciute del 15%, contro l’8% stimato, con una solida performance in Nord America ed Europa. L’Elettrificazione è rimasta stabile rispetto alle attese di un incremento del 3%, mentre le Soluzioni Digitali sono aumentate del 13%, superando il 9% previsto e beneficiando dell’acquisizione di Channell.

    A livello di redditività, l’EBITDA della Renewable Transmission è risultato superiore del 15% alle stime, quello delle Power Grids del 2%, mentre l’Elettrificazione è risultata inferiore dell’8%. Le Soluzioni Digitali hanno superato le previsioni del 13%, grazie alla crescita organica e al contributo delle recenti integrazioni.

    Dopo i risultati trimestrali, Prysmian ha aggiornato la guidance per il 2025 e ora prevede un EBITDA rettificato compreso tra 2,38 e 2,43 miliardi di euro, rispetto al precedente intervallo di 2,3–2,38 miliardi. Il valore mediano della nuova forchetta è in linea con il consenso di mercato a 2,41 miliardi di euro. Il free cash flow atteso è stato rivisto a 1,03–1,13 miliardi di euro, rispetto alla stima precedente di 1–1,08 miliardi.

    Jefferies ha commentato che Prysmian “probabilmente non sta ancora beneficiando dei dazi sul rame, ma ciò fa ben sperare per il 2026,” aggiungendo che la revisione al rialzo della guidance è “guidata dall’ottima performance nella Trasmissione e in Nord America.” La società di brokeraggio ha confermato la raccomandazione “buy” con un target price di 102 euro, che implica un potenziale rialzo dell’11% rispetto alla chiusura precedente di 91,70 euro. Jefferies ha inoltre previsto “lievi revisioni positive del consenso verso la parte alta della forchetta.”

    Prysmian ha segnalato un portafoglio ordini high-voltage stabile a circa 16 miliardi di euro. Nel 2024, il gruppo con sede a Milano ha registrato 17 miliardi di euro di ricavi e 1,9 miliardi di euro di EBITDA rettificato.

  • Stellantis registra la prima crescita dei ricavi dopo sette trimestri, ma gli analisti segnalano oneri in arrivo

    Stellantis registra la prima crescita dei ricavi dopo sette trimestri, ma gli analisti segnalano oneri in arrivo

    Stellantis (BIT:STLAM) ha riportato la prima crescita dei ricavi trimestrali dopo sette trimestri consecutivi di calo, segnalando i primi progressi nel piano di rilancio del CEO Antonio Filosa. Tuttavia, il titolo è sceso di oltre il 4% nelle prime contrattazioni di giovedì, dopo che gli analisti hanno richiamato l’attenzione su possibili oneri nel secondo semestre.

    Filosa, che guida il gruppo proprietario di marchi come Jeep e Fiat, sta lavorando per riposizionare l’azienda con l’obiettivo di rilanciare le vendite e ridurre i livelli elevati di scorte, in particolare nel mercato nordamericano. La società ha inoltre annunciato un piano di investimenti da 13 miliardi di dollari in quattro anni per potenziare la produzione negli Stati Uniti, una mossa vista come parte della strategia per mitigare l’impatto delle nuove politiche tariffarie del presidente Donald Trump, che dovrebbero costare a Stellantis circa 1 miliardo di euro nel 2025 — una cifra inferiore alla precedente stima compresa tra 1 e 1,5 miliardi.

    Nel trimestre conclusosi a settembre, Stellantis ha registrato ricavi netti pari a 37,2 miliardi di euro, in aumento del 13% su base annua, grazie soprattutto alla solidità dei mercati europeo e nordamericano. Il dato è stato in linea con le aspettative degli analisti, secondo Reuters. Le consegne consolidate sono salite del 13%, a 1,3 milioni di unità, spinte dal miglioramento dei livelli di inventario presso i concessionari in Nord America.

    In una nota, gli analisti di Jefferies hanno avvertito che la società intende contabilizzare prossimi oneri legati a iniziative strategiche e piani di prodotto, e “più preoccupante,” a modifiche nei calcoli delle garanzie.

    Nonostante ciò, Stellantis ha confermato la propria guidance per la seconda metà dell’anno, prevedendo ricavi e flussi di cassa in crescita, insieme a un margine operativo rettificato a bassa cifra singola. “We are also taking decisive actions to align Stellantis’ resources, programs and plans to support long-term, profitable growth,” ha dichiarato Filosa in un comunicato.

    Le azioni Stellantis, quotate a Milano, sono scese di oltre il 4% dopo la pubblicazione dei risultati.

  • Le azioni Campari balzano del 9% grazie a utili superiori alle attese sostenuti dai risparmi sui costi

    Le azioni Campari balzano del 9% grazie a utili superiori alle attese sostenuti dai risparmi sui costi

    Le azioni di Campari (BIT:CPR) sono salite di oltre il 9% giovedì dopo che il gruppo italiano degli spirits ha pubblicato risultati trimestrali superiori alle previsioni, grazie ai risparmi sui costi e al miglioramento dei margini, che hanno compensato la crescita più lenta delle vendite.

    Il produttore di Aperol e Wild Turkey ha registrato una crescita organica dell’EBIT del 19,5%, quasi il doppio rispetto al consenso del 10%. Le vendite nette organiche sono aumentate del 4,4%, al di sotto delle attese del 5,3%, con ricavi trimestrali totali pari a 753 milioni di euro, contro i 775 milioni stimati dagli analisti.

    Secondo Kepler Cheuvreux, i risultati riflettono “una solida performance del margine lordo con un miglioramento organico di 180 punti base nel terzo trimestre e un calo organico del 3,8% dei costi SG&A nel trimestre.”

    Tutte le aree geografiche hanno registrato una crescita organica positiva: Asia Pacifico (+5,7%), Americhe (+4,7%) ed EMEA (+3,8%). La società ha beneficiato di costi di input più bassi — in particolare dell’agave — e di un mix di vendite favorevole trainato dal tequila Espolòn, parzialmente compensato da costi logistici più elevati. Campari ha indicato che il margine del quarto trimestre dovrebbe trarre ulteriore beneficio da venti favorevoli sui costi di approvvigionamento.

    Il gruppo ha confermato la propria guidance per il 2025, prevedendo una crescita organica moderata dei ricavi e un margine EBIT stabile, che ora include l’impatto dei dazi. Kepler Cheuvreux ha definito la nuova previsione un miglioramento, poiché l’impatto stimato dei dazi è stato ridotto a circa 15 milioni di euro.

    Il piano di efficienza sui costi procede secondo i piani, con la società che prevede un beneficio di margine di 50 punti base nel 2026 grazie alla riduzione delle spese SG&A.

    Nel segmento aperitivi, che comprende i marchi Aperol e Campari, le vendite sono rimaste stabili nel terzo trimestre e in aumento dell’1,3% nei primi nove mesi dell’anno. Le vendite di Aperol sono diminuite del 6%, penalizzate dalla debole domanda in Italia e Germania e dal rallentamento negli Stati Uniti. Al contrario, il resto del portafoglio aperitivi — che rappresenta circa il 10% del fatturato di gruppo — è cresciuto del 21%.

    Kepler Cheuvreux ha tagliato la previsione di crescita organica delle vendite nette 2025 all’1,4% dal 3,0%, ma ha aumentato la stima dell’EBIT dell’1,6%. L’EBIT rettificato per il 2025 è ora previsto a 614 milioni di euro, rispetto ai 605 milioni precedenti, mentre l’utile netto rettificato è stimato in crescita dell’1,9% a 375 milioni di euro. Le previsioni per il 2026 e il 2027 restano invariate.

    La società di brokeraggio ha ribadito la raccomandazione “buy” con un target price di 7,20 euro, che implica un potenziale rialzo del 32,4% rispetto alla chiusura di mercoledì a 5,44 euro. A tale target, Campari scambierebbe a 13,5 volte l’EV/EBITDA stimato 2026, al di sotto della media decennale di 18 volte, e a 21 volte gli utili 2026, circa il 25% in meno della media storica.

    Kepler Cheuvreux ha inoltre segnalato che il rapporto debito netto/EBITDA di Campari è migliorato a 2,9x alla fine di settembre, evidenziando i progressi nel rafforzamento della struttura finanziaria. La società prevede ulteriori benefici sui margini nei prossimi trimestri grazie alla riduzione dei costi e ai prezzi più bassi dell’agave.

  • Crédit Agricole Italia registra un utile netto in crescita del 5% a 693 milioni di euro al 30 settembre

    Crédit Agricole Italia registra un utile netto in crescita del 5% a 693 milioni di euro al 30 settembre

    Crédit Agricole Italia (BIT:1ACA) ha comunicato un utile netto consolidato di 693 milioni di euro al 30 settembre, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente, secondo quanto riportato dal gruppo bancario francese.

    I ricavi complessivi hanno superato i 2,3 miliardi di euro, sostenuti dal buon andamento dei servizi di investimento, i cui proventi da commissioni sono cresciuti del 10% su base annua. I depositi indiretti sono aumentati del 9%, mentre i prestiti netti alla clientela hanno registrato una crescita del 2% rispetto allo stesso periodo del 2024.

    Le rettifiche su crediti sono diminuite del 13%, portando il costo del credito a “livelli ridotti” pari a 31 punti base, come indicato nel comunicato.

    Il gruppo francese opera in Italia non solo attraverso Crédit Agricole Italia, ma anche tramite attività di corporate e investment banking, credito al consumo, gestione patrimoniale e assicurazioni. Considerando l’insieme di questi settori, il gruppo ha registrato in Italia un utile netto aggregato di 1,19 miliardi di euro al 30 settembre.

  • Italgas alza la guidance 2025 e prevede investimenti per 16,5 miliardi di euro entro il 2031

    Italgas alza la guidance 2025 e prevede investimenti per 16,5 miliardi di euro entro il 2031

    Italgas (BIT:IG) ha presentato il nuovo piano strategico al 2031 — il primo dopo l’acquisizione di 2i Rete Gas — che prevede investimenti complessivi per 16,5 miliardi di euro, in aumento del 5,7% rispetto al piano precedente. La società punta a raggiungere un EBITDA di 3 miliardi di euro e una base regolata degli asset (RAB) superiore ai 20 miliardi di euro entro la fine del periodo di piano.

    Presentando il piano ad analisti e investitori a Londra, Italgas ha inoltre rivisto al rialzo i propri obiettivi per il 2025, stimando ricavi rettificati intorno a 2,5 miliardi di euro e un EBITDA rettificato di circa 1,87 miliardi di euro, secondo quanto riportato nel comunicato. L’indebitamento netto per il 2025 è previsto stabile a circa 10,8 miliardi di euro.

    La società ha esteso la politica dei dividendi fino al 2028, confermando il maggiore tra un payout ratio del 65% e una crescita annuale del dividendo del 5%, con un nuovo floor fissato al dividendo 2024 di 0,406 euro per azione. “Il nuovo floor implica una crescita del dividendo per azione sugli utili 2025 di almeno l’11,7% rispetto al dividendo 2024,” si legge nella nota.

    Escludendo l’impatto dell’acquisizione di 2i Rete Gas, le relative dismissioni e gare, l’aumento degli investimenti risulta pari al 10,2% rispetto al piano precedente. Dei 16,5 miliardi previsti, 14,2 miliardi saranno destinati allo sviluppo, alla digitalizzazione e alla riconversione delle infrastrutture del gas in Italia e Grecia, compreso l’ammodernamento della rete 2i Rete Gas. Altri 1,5 miliardi finanzieranno le prossime gare ATEM, mentre 0,8 miliardi verranno destinati al rafforzamento delle attività nei settori idrico ed efficienza energetica.

    “Il piano strategico 2025–2031, con 16,5 miliardi di euro di investimenti, un aumento di 900 milioni rispetto al piano precedente, è il più significativo nella storia del gruppo lunga 188 anni. Questo traguardo è il risultato dell’acquisizione di 2i Rete Gas e della visione industriale del gruppo,” ha commentato l’Amministratore Delegato Paolo Gallo.

    Italgas ha inoltre comunicato i risultati dei primi nove mesi, con ricavi totali pari a 1,85 miliardi di euro (+42,8%), un EBITDA rettificato (al netto delle componenti straordinarie) di 1,37 miliardi di euro (+35,6%) e un utile netto rettificato di 494,9 milioni di euro (+36,8%).

  • Wall Street pronta a un nuovo slancio, con Nvidia in testa e ottimismo prima della decisione della Fed

    Wall Street pronta a un nuovo slancio, con Nvidia in testa e ottimismo prima della decisione della Fed

    I futures statunitensi indicano un’apertura positiva mercoledì, con Wall Street pronta a proseguire il recente trend rialzista mentre gli investitori scommettono su un nuovo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve e sul continuo slancio del settore tecnologico.

    Nvidia (NASDAQ:NVDA) è ancora una volta al centro dell’attenzione. Le azioni del produttore di chip per l’intelligenza artificiale sono salite del 3,6% nel pre-market, estendendo il rialzo del 5% registrato martedì dopo l’annuncio di diverse partnership strategiche, tra cui un investimento da 1 miliardo di dollari in Nokia (NYSE:NOK) per una collaborazione su infrastrutture di rete e AI. Il rally ha portato Nvidia sempre più vicina a un traguardo storico: una capitalizzazione di mercato di 5.000 miliardi di dollari, mai raggiunta da nessuna azienda.

    L’ottimismo è alimentato anche dalle aspettative per l’annuncio di politica monetaria della Fed previsto per oggi. La banca centrale dovrebbe ridurre i tassi di un ulteriore quarto di punto percentuale, mentre gli operatori analizzeranno attentamente la dichiarazione e i commenti del presidente Jerome Powell per valutare la possibilità di ulteriori tagli entro fine anno.

    Secondo i dati del FedWatch Tool di CME Group, i mercati attribuiscono una probabilità dell’87% a un nuovo taglio dei tassi a dicembre, anche se le opinioni su ulteriori riduzioni nei primi mesi del 2026 restano contrastanti.

    Martedì, i mercati statunitensi hanno mantenuto un tono positivo nonostante alcune oscillazioni intraday. Il Nasdaq Composite è salito dello 0,8% a 23.827,49 punti, il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato lo 0,3% a 47.706,37 punti e l’S&P 500 è avanzato dello 0,2% a 6.890,89, chiudendo nuovamente su massimi storici.

    Il recente slancio del mercato è stato sostenuto dall’ottimismo sul fronte commerciale tra Stati Uniti e Cina, rafforzato dalle notizie di un accordo sui metalli rari tra Stati Uniti e Giappone, in vista dell’incontro del presidente Donald Trump con il suo omologo cinese Xi Jinping previsto per questa settimana.

    Molti investitori, tuttavia, restano prudenti prima della decisione della Fed, preferendo attendere maggiore chiarezza sull’orientamento dei tassi d’interesse.

    L’attenzione è rivolta anche alla stagione degli utili tecnologici, con Alphabet (NASDAQ:GOOGL), Apple (NASDAQ:AAPL), Meta Platforms (NASDAQ:META), Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Amazon (NASDAQ:AMZN) pronte a pubblicare i risultati trimestrali nei prossimi giorni.

    Sul fronte macroeconomico, il Conference Board ha segnalato un leggero calo della fiducia dei consumatori statunitensi a ottobre, con l’indice sceso a 94,6 da 95,6 punti di settembre, leggermente meglio delle attese.

    Tra i settori, i titoli networking e acciaio hanno guidato i rialzi, con l’NYSE Arca Networking Index e l’NYSE Arca Steel Index in aumento dell’1,6% a nuovi massimi. Al contrario, le compagnie aeree hanno registrato un forte calo, con l’NYSE Arca Airline Index in ribasso del 4,1%, mentre utility, immobiliare commerciale ed energia sono rimaste deboli.

    Con lo slancio ancora intatto e l’entusiasmo per l’AI in crescita, gli investitori sembrano pronti a prolungare la corsa rialzista di Wall Street, anche se i commenti della Fed di oggi potrebbero mettere alla prova la fiducia del mercato.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee in rialzo grazie ai risultati societari e alle attese per la decisione della Fed

    DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee in rialzo grazie ai risultati societari e alle attese per la decisione della Fed

    Le azioni europee sono salite mercoledì, sostenute da una serie di risultati societari positivi e dalle attese degli investitori in vista della decisione della Federal Reserve statunitense sui tassi d’interesse, prevista più tardi nella giornata, con un taglio di un quarto di punto ormai pienamente scontato.

    A guidare i guadagni regionali è stato il FTSE 100 di Londra, in rialzo dello 0,9%, mentre il DAX tedesco e il CAC 40 francese hanno registrato entrambi un incremento di circa lo 0,1%, segnalando un tono positivo ma prudente nei principali mercati.

    La svizzera Logitech International (BIT:1LOGN) è stata tra le migliori del giorno dopo aver riportato risultati del secondo trimestre fiscale 2026 superiori alle stime degli analisti.

    Anche ASM International (EU:ASM), produttore olandese di apparecchiature per la produzione di semiconduttori, ha chiuso in rialzo nonostante prenotazioni trimestrali inferiori alle attese, mostrando resilienza in un contesto di mercato complesso.

    Il titolo Mercedes-Benz (TG:MBG) ha registrato un forte incremento dopo la conferma delle previsioni per l’intero anno e l’annuncio di un programma di riacquisto azionario da 2 miliardi di euro (2,3 miliardi di dollari). L’utile del terzo trimestre ha superato le stime, riflettendo una solida domanda per i suoi veicoli di fascia alta.

    Deutsche Bank (TG:DBK) ha guadagnato terreno dopo aver registrato un inatteso aumento del 7% dell’utile trimestrale, battendo le previsioni di un calo e mostrando solidi risultati nelle sue principali divisioni operative.

    Il colosso chimico BASF (TG:BAS) ha contribuito al sentiment positivo, avanzando dopo aver riportato utili operativi rettificati leggermente superiori alle aspettative del mercato.

    In controtendenza, il produttore svedese di cuscinetti industriali SKF (BIT:1SKFB) ha chiuso in ribasso dopo aver riportato vendite e utile operativo rettificato del terzo trimestre sostanzialmente in linea con le previsioni degli analisti, lasciando gli investitori indifferenti.

    Nel complesso, il clima sui mercati europei è rimasto cautamente ottimista, con gli operatori che bilanciano la forza degli utili aziendali con l’attesa di nuove indicazioni di politica monetaria da parte della Fed.

  • Il dollaro si rafforza in vista della decisione della Fed tra le crescenti speranze di una svolta commerciale USA-Cina

    Il dollaro si rafforza in vista della decisione della Fed tra le crescenti speranze di una svolta commerciale USA-Cina

    Il dollaro statunitense si è rafforzato mercoledì, sostenuto dal rinnovato ottimismo su un possibile accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina e da una posizione prudente degli investitori in vista della decisione sui tassi d’interesse della Federal Reserve prevista per la giornata.

    Alle 05:20 ET, il Dollar Index, che misura il valore del biglietto verde rispetto a sei principali valute, è salito dello 0,3% a 98,787, recuperando dopo due sessioni consecutive di perdite.

    L’ottimismo commerciale sostiene il sentiment

    Il viaggio asiatico del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha spostato l’attenzione sulla Corea del Sud, dove giovedì dovrebbe incontrare il presidente cinese Xi Jinping.

    I mercati sono stati incoraggiati dopo che Trump ha dichiarato di credere che le due parti raggiungeranno un “accordo fantastico”, rafforzando l’ottimismo che un’intesa possa attenuare anni di tensioni commerciali tra Washington e Pechino.

    Secondo Trump, il potenziale accordo potrebbe includere una riduzione dei dazi sulle importazioni cinesi in cambio dell’impegno di Pechino a smettere di esportare precursori chimici del fentanyl. Ha anche menzionato l’intenzione di discutere con Xi dei chip AI Blackwell di Nvidia (NASDAQ: NVDA), un tema di tensione continua a causa delle restrizioni statunitensi sull’export di semiconduttori avanzati.

    Tuttavia, gli operatori sono rimasti cauti in vista dell’atteso taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Fed. Gli investitori cercano indizi dal presidente Jerome Powell su un’eventuale prosecuzione dei tagli entro la fine dell’anno, alla luce dei segnali di rallentamento del mercato del lavoro.

    “Gli ingredienti per un altro rally del dollaro ‘compra la voce, vendi la notizia’ ci sono tutti”, hanno affermato gli analisti di ING. “Quindi, anche se i rischi sono leggermente orientati al rialzo per l’USD oggi, qualsiasi rally dovrebbe essere più contenuto e di breve durata rispetto a settembre. L’annuncio probabile della fine del QT potrebbe inoltre limitare i rialzi del dollaro.”

    Euro e sterlina in calo mentre i mercati si concentrano sulle banche centrali

    L’euro è sceso, con EUR/USD in calo dello 0,2% a 1,1623, in attesa della riunione della Banca Centrale Europea di giovedì, dalla quale non si prevedono variazioni dei tassi.

    “Le implicazioni per l’EUR/USD probabilmente saranno limitate, e l’odierno FOMC dovrebbe essere l’unico fattore – se non altro – a influenzare la direzione del cambio”, ha osservato ING. “Vediamo alcuni modesti rischi al rialzo per il dollaro, ma probabilmente non abbastanza da portare l’EUR/USD stabilmente sotto 1,160; l’outlook di breve termine rimane neutrale.”

    La sterlina britannica si è indebolita, con GBP/USD in calo dello 0,5% a 1,3202, mentre USD/CAD è rimasto invariato a 1,3947 in attesa della decisione della Banca del Canada.

    “I mercati stanno già scontando un taglio, ma sarà difficile per la BoC chiudere la porta a ulteriori allentamenti dati i peggioramenti del quadro commerciale”, ha aggiunto ING.

    Yen stabile in attesa della riunione della BOJ

    In Asia, lo yen è rimasto vicino ai minimi di otto mesi, con USD/JPY in leggero aumento dello 0,1% a 152,24, mentre gli operatori scommettono che la Banca del Giappone manterrà la sua politica monetaria ultra-accomodante nella riunione di giovedì.

    Si prevede che la BOJ manterrà invariati i tassi tra le speculazioni secondo cui la nuova primo ministro Sanae Takaichi introdurrà misure fiscali espansive e si opporrà a un irrigidimento della politica. La sua elezione all’inizio del mese ha esercitato pressioni aggiuntive sullo yen, con gli investitori che si aspettano una maggiore spesa pubblica.

    Lo yuan cinese (USD/CNY) è rimasto pressoché stabile a 7,0995, in vista del vertice Trump-Xi di giovedì, durante il quale i due leader discuteranno di modi per ridurre le tensioni commerciali. Trump ha dichiarato di essere disposto a ridurre i dazi legati alle esportazioni di fentanyl e di voler sollevare temi come i materiali rari e i chip AI, in particolare quelli prodotti da Nvidia.

    Nel frattempo, il dollaro australiano è salito dello 0,4% a 0,6611, toccando il massimo di tre settimane dopo dati sull’inflazione migliori delle attese, che hanno ridotto le aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Reserve Bank of Australia.

    Complessivamente, il rialzo del dollaro riflette un mix di ottimismo commerciale e cautela legata alla Fed, con i mercati in attesa di quella che potrebbe essere una delle riunioni più seguite dell’anno.