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  • Le Borse USA salgono leggermente mentre gli investitori si concentrano su utili e dazi

    Le Borse USA salgono leggermente mentre gli investitori si concentrano su utili e dazi

    Le azioni statunitensi hanno registrato un lieve rialzo lunedì mattina, mentre gli investitori si preparano a una settimana intensa di risultati trimestrali, con diverse grandi aziende di Wall Street pronte a pubblicare i loro dati del secondo trimestre.

    Alle 9:35 ET:

    • L’S&P 500 era in rialzo di 16 punti (+0,3%)
    • Il Nasdaq Composite guadagnava 81 punti (+0,4%)
    • Il Dow Jones Industrial Average aumentava di 57 punti (+0,1%)

    Venerdì scorso, gli indici si erano fermati vicino ai massimi storici dopo notizie secondo cui il presidente Donald Trump starebbe valutando l’introduzione di nuovi dazi tra il 15% e il 20% sulle importazioni provenienti dall’Unione Europea. Le tariffe dovrebbero entrare in vigore il 1° agosto.

    Focus sui giganti tech Alphabet e Tesla

    Questa settimana, Alphabet (la casa madre di Google) e Tesla presenteranno i risultati mercoledì. Entrambe fanno parte del gruppo delle cosiddette “Magnifiche Sette” – le big tech a maggiore capitalizzazione – e i loro bilanci potrebbero influenzare l’andamento dell’intero mercato.

    La scorsa settimana, i solidi risultati delle grandi banche hanno sostenuto il sentiment degli investitori, nonostante diversi istituti abbiano avvertito dei rischi economici legati ai nuovi dazi. Ora l’attenzione si sposta sull’impatto che tali misure potrebbero avere sulle prospettive aziendali per il resto dell’anno.

    I principali dati di lunedì

    • Verizon Communications ha alzato la stima inferiore della sua previsione di crescita annuale degli utili per azione, grazie alla forte domanda per i suoi piani wireless di fascia alta.
    • Domino’s Pizza ha riportato utili del secondo trimestre inferiori alle attese, ma le vendite sono risultate superiori alle previsioni, spingendo comunque al rialzo le azioni della catena.

    I timori sui dazi pesano ancora sui mercati

    Nonostante gli utili positivi, i mercati restano sotto pressione a causa delle tensioni commerciali. Trump sta ancora valutando l’introduzione di dazi di base del 15-20% sull’UE, mentre Bruxelles chiede di mantenere il dazio attuale del 10%.

    Trump ha anche annunciato dazi “reciproci” nei confronti di varie economie principali, con entrata in vigore prevista per il 1° agosto. Anche se la Casa Bianca ha lasciato intendere che i negoziati sono ancora in corso, gli Stati Uniti hanno finora concluso meno accordi commerciali di quanto promesso a inizio anno. Questo ha contribuito a mantenere gli indici azionari al di sotto dei massimi recenti.

    Prezzi del petrolio in calo

    I prezzi del petrolio sono leggermente scesi, influenzati dai timori che le tensioni commerciali possano frenare la domanda e dalle nuove sanzioni europee sul greggio russo.

    • Il Brent è sceso dello 0,7% a 68,79 dollari al barile
    • Il West Texas Intermediate (WTI) è calato dello 0,6% a 65,66 dollari al barile

    La scorsa settimana, l’Unione Europea ha approvato nuove sanzioni contro la Russia per il conflitto in Ucraina. Tra le misure, è stata colpita la società indiana Nayara Energy, che esporta prodotti raffinati dal greggio russo.

    Secondo gli analisti di ING, la reazione del mercato è stata contenuta, segno che i trader non sono del tutto convinti dell’efficacia delle sanzioni. Tuttavia, hanno sottolineato che la misura con il potenziale maggiore impatto sul mercato è il divieto UE di importare prodotti raffinati da petrolio russo lavorato in paesi terzi.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street punta a un’apertura positiva: ottimismo sui negoziati commerciali ed arrivo degli utili

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street punta a un’apertura positiva: ottimismo sui negoziati commerciali ed arrivo degli utili

    I futures indicano un possibile avvio positivo per i listini statunitensi oggi, dopo una chiusura incerta lo scorso venerdì. A spingere i mercati in pre-apertura è l’ottimismo sulle trattative commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea.

    Il segretario al Commercio americano, Howard Lutnick, ha dichiarato in un’intervista alla CBS News:

    “These are the two biggest trading partners in the world, talking to each other. We’ll get a deal done. I am confident we’ll get a deal done.”

    Ha però ricordato che il 1° agosto rappresenta una scadenza “ferma” per l’entrata in vigore di eventuali dazi “reciproci”:

    “Nothing stops countries from talking to us after August 1st, but they’re going to start paying the tariffs on August 1st.”

    Gli operatori si preparano anche al rilascio dei risultati trimestrali di Alphabet (NASDAQ:GOOGL), Tesla (NASDAQ:TSLA) e Intel (NASDAQ:INTC), attesi questa settimana.

    Venerdì i grandi indici hanno chiuso contrastati. Il Nasdaq ha raggiunto un nuovo massimo storico a 20.895,66 (+0,1%), mentre l’S&P 500 ha perso lo 0,01% a 6.296,79, e il Dow ha ceduto lo 0,3% a 44.342,19.

    La settimana si è chiusa con la crescita del 1,5% per il Nasdaq, +0,6% per l’S&P 500, ma con un calo dello 0,1% per il Dow. Dopo i dati economici positivi di giovedì, iniziali acquisti hanno ceduto a profit-taking sui massimi intraday.

    Netflix (NASDAQ:NFLX) ha registrato un ribasso del 5,1%, chiudendo al livello più basso in un mese. Nonostante utili superiori alle attese, ha avvertito su un margine operativo più debole nella seconda metà dell’anno.

    Anche American Express (NYSE:AXP) e 3M (NYSE:MMM) hanno mostrato cali, nonostante utili in linea o superiori alle aspettative.

    L’indice sul sentiment dei consumatori dell’Università del Michigan ha toccato quota 61,8 a luglio, il livello più alto da febbraio, superando le stime di 61,5.

    I titoli ”utilities” hanno brillato, con l’indice Dow Jones Utilities in rialzo dell’1,6%, massimo in sette mesi. Anche le azioni delle società di intermediazione hanno performato bene: l’indice NYSE Arca Broker/Dealer è salito dell’1,3%, sostenuto da Interactive Brokers (NASDAQ:IBKR) che ha guadagnato il 7,8%.

    In controtendenza, il settore biotech ha perso il 2,2% (NYSE Arca Biotechnology Index), mentre le azioni delle compagnie aeree e dei servizi petroliferi hanno frenato il mercato generale.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • I mercati europei incerti tra le tensioni commerciali con gli Stati Uniti

    I mercati europei incerti tra le tensioni commerciali con gli Stati Uniti

    I mercati azionari europei hanno iniziato la settimana con andamento contrastato, mentre gli investitori valutano l’aggravarsi delle tensioni commerciali tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti. Lunedì gli indici principali hanno registrato variazioni modeste in un clima dominato dalla cautela.

    Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, diversi Stati membri dell’UE stanno sollecitando la Commissione Europea a preparare misure di ritorsione in caso di nuovi dazi statunitensi. Tra le contromisure possibili: tariffe su beni americani, restrizioni ai fornitori digitali e limitazioni all’accesso delle imprese statunitensi agli appalti pubblici europei.

    Nonostante le tensioni, il ribasso dei mercati è stato contenuto. Il sondaggio trimestrale della Banca Centrale Europea sull’accesso ai finanziamenti da parte delle imprese ha indicato che le aziende dell’Eurozona restano fiduciose sulle prospettive di crescita per il prossimo trimestre.

    Sul fronte valutario, l’euro è rimasto stabile in assenza di dati macroeconomici rilevanti. Nel frattempo, la curva dei rendimenti tedeschi si è appiattita in vista dei dati PMI dell’Eurozona e della decisione della BCE prevista per questa settimana. Gli economisti si aspettano che i tassi restino invariati.

    A livello di indici, il CAC 40 francese ha perso lo 0,4%, mentre il DAX tedesco e il FTSE 100 britannico hanno registrato entrambi un calo dello 0,1%.

    Notizie aziendali:

    • Ryanair (LSE:0RYA) ha guadagnato oltre il 6% grazie a un utile netto più che raddoppiato nel trimestre aprile-giugno, sostenuto da tariffe più elevate e una rigorosa gestione dei costi.
    • Stellantis (BIT:STLAM) è scesa dell’1,3% dopo aver previsto una perdita netta di 2,3 miliardi di euro nel primo semestre 2025, a causa degli effetti iniziali delle tariffe USA.
    • Hochtief AG (TG:HOT) è salita dell’1% grazie a un contratto da 172 milioni di euro assegnato da Deutsche Bahn.
    • Bayer (TG:BAYN) ha guadagnato circa l’1% dopo aver ottenuto l’approvazione dell’UE per l’utilizzo del farmaco Nubeqa in una terza indicazione contro il cancro alla prostata.
    • BP Plc (LSE:BP.) è avanzata dello 0,5% annunciando Albert Manifold come nuovo presidente, in sostituzione di Helge Lund.
    • Hunting (LSE:HTG) ha registrato un +2% dopo essersi aggiudicata un contratto da 31 milioni di dollari per un progetto nel Mar Nero.

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  • L’Italia rischia un calo del PIL fino allo 0,8% entro il 2027 a causa dei dazi USA

    L’Italia rischia un calo del PIL fino allo 0,8% entro il 2027 a causa dei dazi USA

    L’economia italiana potrebbe subire una contrazione significativa nei prossimi tre anni se gli Stati Uniti daranno seguito alla proposta di aumentare i dazi sulle merci provenienti dall’Unione Europea, secondo le nuove stime dell’associazione industriale Confindustria.

    Il centro studi dell’organizzazione ha avvertito lunedì che, qualora Washington introducesse un dazio del 30% sulle importazioni dall’UE — e in assenza di contromisure da parte di Bruxelles — il PIL dell’Italia calerebbe dello 0,25% nel 2025, dello 0,59% nel 2026 e fino allo 0,82% nel 2027.

    I dazi minacciati dal presidente Donald Trump dovrebbero entrare in vigore il 1° agosto. Tuttavia, domenica il rappresentante commerciale statunitense Howard Lutnick ha assunto un tono più conciliante, affermando che c’è ancora “ampio margine” per un accordo con i funzionari europei mentre proseguono i negoziati commerciali.

    Tra le principali esportazioni italiane verso gli Stati Uniti figurano macchinari industriali, prodotti farmaceutici, automobili e alimentari iconici come olio d’oliva, pasta, formaggi e vino — tutti beni che potrebbero subire le conseguenze di dazi più elevati all’importazione.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, I futures azionari salgono leggermente mentre la settimana si prepara a un’ondata di risultati trimestrali e eventi geopolitici

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, I futures azionari salgono leggermente mentre la settimana si prepara a un’ondata di risultati trimestrali e eventi geopolitici

    I futures azionari statunitensi hanno mostrato lievi guadagni lunedì, mentre gli investitori si preparano a una settimana intensa di comunicazioni di risultati da parte delle principali società dell’S&P 500. Verizon (NYSE:VZ) dovrebbe aprire la stagione degli utili lunedì, seguita dai giganti tecnologici Alphabet (NASDAQ:GOOGL) e Tesla (NASDAQ:TSLA) nel corso della settimana. Nel frattempo, le elezioni parlamentari in Giappone hanno sollevato preoccupazioni riguardo alle trattative commerciali in corso con gli Stati Uniti, e il Wall Street Journal ha rivelato che l’Unione Europea sta preparando nuove misure di ritorsione contro le aziende americane nel caso in cui non si raggiunga un accordo con Washington prima delle scadenze tariffarie imminenti.

    Futures in lieve aumento

    Alle 03:38 ET, i futures sul Dow sono saliti di 118 punti (+0,3%), quelli sull’S&P 500 hanno guadagnato 15 punti (+0,2%) e i futures sul Nasdaq 100 sono aumentati di 61 punti (+0,3%). Questo dopo una chiusura mista di venerdì, con il Dow Jones Industrial Average in calo dello 0,3% e l’S&P 500 e il Nasdaq Composite sostanzialmente invariati.

    La cautela degli investitori è stata stimolata da rapporti mediatici secondo cui l’amministrazione Trump starebbe valutando di aumentare la tariffa minima sull’Unione Europea tra il 15% e il 20%, rispetto all’attuale 10%. Tuttavia, il sentiment dei consumatori americani è migliorato a luglio nonostante le preoccupazioni per l’inflazione causata dalle tariffe.

    L’aggressiva agenda commerciale del presidente Donald Trump rimane un tema dominante in mezzo al rapido flusso di risultati del secondo trimestre. Nonostante un outlook incerto per il 2025, oltre l’80% delle società che hanno comunicato i risultati ha superato le aspettative degli analisti.

    Le azioni legate alle criptovalute sono salite dopo l’approvazione da parte della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti di una legge che crea un quadro normativo per gli asset digitali. Coinbase Global (NASDAQ:COIN) ha guadagnato il 2,2%, mentre Robinhood Markets (NASDAQ:HOOD) è salita del 4,1%.

    Verizon apre la stagione degli utili; settimana intensa in arrivo

    Questa settimana si intensificano le comunicazioni dei risultati, con più dell’85% delle società dell’S&P 500 ancora in attesa di pubblicare. Verizon aprirà lunedì prima dell’apertura dei mercati, mentre il produttore di chip NXP Semiconductors (NASDAQ:NXPI) sarà protagonista dopo la chiusura.

    Martedì verranno comunicati i risultati di Texas Instruments (NASDAQ:TXN) e Coca-Cola (NYSE:KO), seguiti mercoledì da Alphabet e Tesla. Giovedì toccherà a Intel (NASDAQ:INTC), Union Pacific (NYSE:UNP) e Honeywell International (NASDAQ:HON), mentre venerdì chiuderanno la settimana Phillips 66 (NYSE:PSX) e AutoNation (NYSE:AN).

    Solo circa il 12% dell’S&P 500 ha riportato i risultati finora, con l’86% che ha superato le aspettative sugli utili per azione e il 67% che ha superato le previsioni sulle vendite. Sebbene alcuni investitori temano che la forza relativa dell’inizio della stagione possa alzare troppo le aspettative per le prossime settimane, il quadro complessivo rimane positivo nonostante le incertezze economiche e le tensioni commerciali.

    Le elezioni giapponesi oscurano le prospettive commerciali

    Secondo l’emittente pubblica NHK, la coalizione guidata dal primo ministro giapponese Shigeru Ishiba dovrebbe perdere la maggioranza al Senato, sollevando dubbi sul futuro delle trattative commerciali con gli Stati Uniti.

    I sondaggi all’uscita mostrano che il Partito Liberal Democratico (LDP) di Ishiba e il suo partner Komeito non hanno raggiunto i 125 seggi necessari per mantenere il controllo. Nonostante questo, Ishiba ha detto a NHK che intende restare primo ministro e leader del partito, nonostante le crescenti pressioni per le sue dimissioni.

    Questo risultato segue la pesante sconfitta dell’LDP nelle elezioni della Camera bassa dell’ottobre scorso, riflettendo il calo di fiducia del pubblico. I partiti di opposizione, come il Partito Democratico Costituzionale del Giappone, hanno guadagnato terreno promettendo maggiori welfare e tagli fiscali.

    L’incertezza politica potrebbe mettere a rischio le trattative commerciali chiave con gli Stati Uniti, con Ishiba che ha dichiarato che i colloqui con il presidente Trump sono “veramente sull’orlo del precipizio.”

    UE si prepara a possibili ritorsioni commerciali contro gli USA – WSJ

    Le discussioni tra il Giappone e Washington fanno parte di una serie di negoziati in vista della scadenza del 1° agosto, quando potrebbero entrare in vigore le tariffe “reciproche” maggiorate di Trump.

    Una questione chiave riguarda i negoziati USA-UE. Mentre l’UE cerca di mantenere la tariffa base al 10%, funzionari americani avrebbero indicato all’Unione che si aspettano richieste di tariffe più alte, forse del 15% o oltre, secondo il Wall Street Journal.

    In risposta, la Germania, il più grande esportatore europeo, si è unita alla Francia nel sostenere una linea più dura verso l’amministrazione Trump. L’UE sta anche valutando nuove misure di ritorsione contro le aziende statunitensi che vadano oltre le tariffe già annunciate se non si raggiungerà un accordo.

    Mercati cinesi reagiscono alla politica monetaria stabile

    Gli indici CSI 300 e Shanghai Composite della Cina sono saliti di circa lo 0,7%, mentre l’Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,6%, dopo che la Banca Popolare Cinese ha lasciato invariato il tasso di interesse di riferimento, come ampiamente previsto.

    Questa decisione indica l’intenzione di Pechino di mantenere una politica monetaria di sostegno, seppur forse con un ritmo più lento, dopo le recenti riduzioni tariffarie concordate con gli USA. La politica accomodante mira a sostenere la crescita in un contesto economico ancora sfidante.

    Le società internet cinesi quotate a Hong Kong sono state tra le migliori performance della scorsa settimana, spinte dall’annuncio di Nvidia (NASDAQ:NVDA) di riprendere la vendita di un chip fondamentale per l’IA in Cina. Questi chip sono cruciali per le ambizioni cinesi nell’intelligenza artificiale, guidate da grandi aziende come Alibaba (NYSE:BABA), Baidu (NASDAQ:BIDU) e Tencent Holdings (USOTC:TCEHY).

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  • I prezzi del petrolio restano stabili mentre le nuove sanzioni UE dovrebbero avere un impatto limitato

    I prezzi del petrolio restano stabili mentre le nuove sanzioni UE dovrebbero avere un impatto limitato

    I prezzi del petrolio sono rimasti stabili lunedì, poiché i mercati prevedono che le recenti sanzioni imposte dall’Unione Europea avranno solo un effetto modesto sulle esportazioni di petrolio russe.

    Alle 08:00 GMT, i future sul Brent hanno segnato un leggero calo di 12 centesimi, pari allo 0,2%, a 69,16 dollari al barile, dopo una discesa dello 0,35% venerdì. Il West Texas Intermediate statunitense è rimasto stabile a 67,34 dollari, dopo un calo dello 0,3% nella sessione precedente.

    Il 18° pacchetto di sanzioni dell’UE contro la Russia, legato al conflitto in Ucraina, ha colpito anche Nayara Energy in India, esportatore di prodotti petroliferi raffinati da greggio russo.

    Harry Tchiliguirian di Onyx Capital Group ha dichiarato: «L’ultimo giro di sanzioni UE non cambierà necessariamente l’equilibrio del petrolio. Ecco perché il mercato non reagisce molto». Ha aggiunto: «I russi sono stati molto bravi a eludere questo tipo di sanzioni».

    Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha osservato venerdì che la Russia ha sviluppato una certa immunità alle sanzioni occidentali.

    Le sanzioni UE sono arrivate dopo che il presidente USA Donald Trump, la scorsa settimana, ha minacciato sanzioni contro gli acquirenti delle esportazioni russe a meno che la Russia non accetti un accordo di pace entro 50 giorni.

    Gli analisti di ING hanno sottolineato che il divieto UE sulle importazioni di prodotti petroliferi raffinati da greggio russo in paesi terzi potrebbe avere un impatto sul mercato, anche se l’applicazione potrebbe risultare difficile.

    Nel frattempo, l’Iran, anch’esso soggetto a sanzioni, dovrebbe tenere colloqui nucleari con Gran Bretagna, Francia e Germania a Istanbul venerdì, secondo un funzionario del Ministero degli Esteri iraniano. I colloqui seguono l’avvertimento delle nazioni europee che il mancato rinnovo delle trattative potrebbe portare a un nuovo giro di sanzioni contro l’Iran.

    Negli Stati Uniti, il numero di trivelle attive è sceso di due unità a 422 la scorsa settimana, il livello più basso da settembre 2021, ha riferito Baker Hughes venerdì.

    I dazi statunitensi sulle importazioni europee dovrebbero entrare in vigore il 1° agosto, ma il Segretario al Commercio Howard Lutnick si è detto fiducioso domenica che si possa ancora raggiungere un accordo commerciale con l’UE.

    Tony Sycamore, analista di IG Markets, ha dichiarato: «Le preoccupazioni sui dazi continueranno a pesare in vista della scadenza del 1° agosto, mentre un certo supporto potrebbe arrivare dai dati sulle scorte di petrolio, se dovessero mostrare un’offerta ristretta». Ha aggiunto: «Sembra proprio che per la settimana a venire si giocherà in un intervallo tra 64 e 70 dollari».

    Dall’accordo di cessate il fuoco del 24 giugno, che ha posto fine al conflitto di 12 giorni tra Israele e Iran, i future sul Brent sono oscillati tra 66,34 e 71,53 dollari al barile.

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  • Le aziende dell’Eurozona mantengono un outlook positivo sulla crescita nonostante le difficoltà sui profitti

    Le aziende dell’Eurozona mantengono un outlook positivo sulla crescita nonostante le difficoltà sui profitti

    Le imprese nell’area dell’euro continuano a mostrare fiducia nelle prospettive di crescita, anche se i margini di profitto sono sotto pressione, in parte a causa delle tensioni commerciali in corso, secondo un recente sondaggio pubblicato lunedì dalla Banca Centrale Europea (BCE).

    L’ultimo sondaggio trimestrale della BCE sull’accesso al finanziamento delle imprese ha indicato che un saldo netto dell’8% delle aziende ha registrato un aumento delle vendite negli ultimi tre mesi, mentre un saldo netto del 23% rimane ottimista riguardo alle prestazioni nel trimestre successivo.

    Nonostante una crescita economica modesta negli ultimi anni, le imprese hanno mantenuto stabili i livelli occupazionali, prevedendo un eventuale recupero economico.

    Il sondaggio ha inoltre evidenziato un diffuso calo della redditività, con le piccole e medie imprese che ne risentono in modo più marcato.

    La maggior parte degli intervistati ha riconosciuto di essere stata influenzata in qualche misura dalle tensioni commerciali, in particolare gli esportatori verso gli Stati Uniti e le aziende del settore manifatturiero.

    Nel frattempo, le aspettative di inflazione a lungo termine sono rimaste stabili, ma le aziende hanno rivisto al ribasso la previsione di aumento dei prezzi per il prossimo anno, dal 2,9% al 2,5%, ha osservato la BCE.

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  • Stellantis prevede una perdita netta di 2,3 miliardi di euro nel primo semestre a causa di oneri di ristrutturazione

    Stellantis prevede una perdita netta di 2,3 miliardi di euro nel primo semestre a causa di oneri di ristrutturazione

    Il produttore automobilistico Stellantis (BIT:STLAM) ha annunciato lunedì di attendersi una perdita netta di circa 2,3 miliardi di euro (2,7 miliardi di dollari) per la prima metà dell’anno. Ciò segue la contabilizzazione di circa 3,6 miliardi di euro in spese di ristrutturazione, svalutazioni e costi iniziali legati ai dazi statunitensi.

    I dati preliminari segnano un netto ribaltamento rispetto all’utile netto di 5,6 miliardi di euro registrato nello stesso periodo dell’anno precedente, evidenziando le sfide in corso per l’azienda e i nuovi ostacoli per l’amministratore delegato Antonio Filosa, subentrato a maggio dopo un 2024 deludente e la partenza del precedente CEO Carlos Tavares.

    In una mossa insolita, Stellantis ha deciso di pubblicare in anticipo i risultati finanziari del primo semestre per chiarire la discrepanza tra le aspettative degli analisti di mercato e le reali performance della società.

    L’azienda ha attribuito circa 300 milioni di euro dell’impatto negativo ai nuovi dazi statunitensi.

    Inoltre, ha registrato 3,3 miliardi di euro di oneri ante imposte legati alla cancellazione di programmi — incluso un progetto di propulsione a idrogeno — svalutazioni di piattaforme, attività di ristrutturazione e adeguamenti per conformarsi alle normative sulle emissioni negli Stati Uniti.

    I ricavi del periodo hanno raggiunto i 74,3 miliardi di euro, in calo rispetto agli 85 miliardi di euro del primo semestre 2024, ma leggermente superiori ai 71,8 miliardi ottenuti nella seconda metà dello scorso anno.

    All’inizio di quest’anno, Stellantis aveva sospeso le previsioni per il 2025 e ha comunicato di aver bruciato 2,3 miliardi di euro di cassa nei primi sei mesi.

    Le consegne di veicoli nel secondo trimestre sono diminuite del 6% su base annua, attestandosi a circa 1,4 milioni di unità, ha aggiunto la società nel comunicato.

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  • L’oro sale leggermente in mezzo all’incertezza sui dazi commerciali globali e al turbolento scenario politico in Giappone

    L’oro sale leggermente in mezzo all’incertezza sui dazi commerciali globali e al turbolento scenario politico in Giappone

    I prezzi dell’oro sono aumentati leggermente nella prima fase della sessione asiatica di lunedì, sostenuti dalla crescente cautela degli investitori riguardo ai prossimi dazi commerciali USA e ai mutamenti politici in Giappone dopo un’importante elezione.

    Il metallo prezioso ha guadagnato terreno mentre i mercati valutavano i risultati delle elezioni per la camera alta in Giappone, in cui il Partito Liberal Democratico (LDP) del primo ministro Shigeru Ishiba ha perso la maggioranza. L’esito getta dubbi sulle politiche a breve termine del paese, spingendo gli investitori verso beni rifugio. Lo yen si è rafforzato, riflettendo questa fuga verso la qualità.

    Un lieve calo del dollaro USA, dopo due settimane di ascesa, ha contribuito a sostenere oro e altri metalli, anche se il prezzo del lingotto rimane confinato in un intervallo di 200 dollari, stabile da aprile.

    L’oro spot è salito dello 0,4% a 3.364,21 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro di settembre hanno guadagnato lo 0,4% a 3.371,42 dollari/oncia alle 01:20 ET (05:20 GMT).

    Tensioni geopolitiche e timori commerciali spingono la domanda di beni rifugio

    Nuove preoccupazioni sulla politica commerciale USA hanno alimentato la crescita dell’oro. Un articolo del Wall Street Journal pubblicato domenica ha rivelato che l’Unione Europea si sta preparando a misure di ritorsione contro i dazi previsti dal presidente Donald Trump.

    Secondo il rapporto, funzionari statunitensi hanno richiesto ulteriori concessioni all’UE, tra cui un dazio base del 15%, molto più alto del previsto, destabilizzando i negoziatori europei.

    L’articolo ha sottolineato il nervosismo del mercato in vista della scadenza del 1° agosto. “Il 1° agosto è una scadenza ferma per i dazi,” ha ribadito domenica il Segretario al Commercio USA Howard Lutnick, osservando che i nuovi dazi potrebbero variare dal 20% al 50%.

    Le elezioni in Giappone aumentano l’incertezza

    L’oro ha beneficiato anche del rischio politico in Giappone, dove la sconfitta del LDP alla camera alta ha sollevato dubbi sulla capacità del governo di approvare riforme economiche e negoziare accordi commerciali con gli USA.

    La perdita introduce nuove incertezze sulla strategia economica del Giappone e potrebbe complicare la sua posizione commerciale in un momento di tensioni globali crescenti.

    Platino e argento proseguono la forte corsa

    Altri metalli preziosi hanno esteso i guadagni del 2025. Il platino spot è salito dell’1% a 1.439,59 dollari/oncia, mentre l’argento ha guadagnato lo 0,3% a 38,3045 dollari/oncia. Entrambi hanno sovraperformato l’oro quest’anno, sostenuti da segnali di domanda più forte e aspettative di restrizioni dell’offerta.

    Argento e platino sono ora vicini ai massimi pluriennali—rispettivamente 14 e 11 anni—favoriti dalla rotazione degli investitori verso asset sottovalutati in un contesto di incertezza generale.

    Rame in rialzo con i metalli di base

    Anche i metalli industriali hanno seguito il rialzo, aiutati da un dollaro leggermente più debole e dalle speranze di crescita della domanda a lungo termine. I futures sul rame LME sono saliti dello 0,6% a 9.846,45 dollari la tonnellata, mentre quelli COMEX hanno guadagnato lo 0,2% a 5,6170 dollari la libbra.

    Nonostante le preoccupazioni sulle dispute commerciali globali, la forza del rame suggerisce fiducia nella crescita guidata dalle infrastrutture e nella ripresa dell’attività industriale.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • I mercati europei restano cauti tra trimestrali e tensioni commerciali USA-UE

    I mercati europei restano cauti tra trimestrali e tensioni commerciali USA-UE

    Le borse europee hanno avviato la settimana in modo prudente, mentre gli investitori valutano una nuova ondata di risultati aziendali e gli ultimi sviluppi nei delicati negoziati commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea.

    Alle 08:06 GMT di lunedì, lo Stoxx 600 europeo si manteneva stabile, con movimenti limitati anche per il DAX tedesco. Il CAC 40 francese ha perso lo 0,2% (-16 punti), mentre il FTSE 100 di Londra ha registrato un lieve rialzo dello 0,1% (+12 punti).

    Trimestrali contrastanti influenzano il sentiment

    Tra i risultati aziendali, spiccano i numeri positivi di Ryanair (LSE:0RYA): la compagnia low cost ha più che raddoppiato l’utile netto nel trimestre aprile–giugno, grazie all’aumento delle tariffe last-minute e alla coincidenza delle vacanze pasquali. Inoltre, Ryanair ha indicato che le prenotazioni per l’estate sono “robuste”.

    Sul fronte opposto, Stellantis (BIT:STLAM) ha deluso i mercati prevedendo una perdita netta di 2,3 miliardi di euro nel primo semestre 2025. Il titolo, quotato a Milano, ha aperto in calo.

    Tensioni commerciali al centro dell’attenzione

    Al di là delle trimestrali, l’attenzione degli operatori si concentra sulle trattative tra Bruxelles e Washington per evitare un’escalation tariffaria.

    Il Segretario al Commercio USA, Howard Lutnick, ha espresso fiducia nel raggiungimento di un accordo prima dell’entrata in vigore dei dazi “reciproci” voluti da Trump il 1° agosto. Tuttavia, rimangono dubbi concreti.

    L’UE vorrebbe mantenere un’imposta di base del 10%, ma secondo il Wall Street Journal, gli Stati Uniti spingono per un aumento al 15% e ulteriori concessioni.

    Di fronte a queste pressioni, anche la Germania ha adottato un tono più rigido, allineandosi alla Francia in una posizione più assertiva. L’UE sta valutando nuove contromisure contro le aziende statunitensi, oltre a quelle già previste.

    Intanto, i leader europei – tra cui Ursula von der Leyen e Antonio Costa – incontreranno il presidente cinese Xi Jinping giovedì, in un contesto geopolitico sempre più complesso.

    Attesa per la BCE

    Gli investitori guardano anche alla prossima decisione della Banca Centrale Europea, prevista per il 24 luglio. Gli analisti si aspettano che i tassi rimangano fermi al 2%, dopo il taglio di 25 punti base a giugno.

    Quel taglio è stato l’ottavo in un anno, ma la BCE ha lasciato intendere che a luglio adotterà una pausa, soprattutto a causa dell’incertezza derivante dalle tensioni commerciali.

    “Le prossime mosse della BCE dipenderanno molto dall’evoluzione delle dispute tariffarie e dall’impatto sulle prospettive di crescita”, hanno scritto gli analisti di Erste Group.

    Il petrolio scende leggermente

    I prezzi del greggio sono scesi leggermente, condizionati dai timori sul calo della domanda globale e dalle sanzioni europee sul petrolio russo.

    Alle 04:23 ET, il Brent era in calo dello 0,3% a 69,08 dollari al barile, mentre il WTI perdeva anch’esso lo 0,3%, a 65,89 dollari.

    L’ultimo pacchetto di sanzioni dell’UE contro Mosca ha incluso misure contro la società indiana Nayara Energy, che raffina greggio russo. Secondo ING, il mercato ha reagito in modo tiepido, ma la misura più impattante potrebbe essere il divieto d’importazione di prodotti raffinati da greggio russo in paesi terzi.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.