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  • Bitcoin torna sopra i 91.000 dollari mentre crescono le aspettative di un taglio dei tassi della Fed

    Bitcoin torna sopra i 91.000 dollari mentre crescono le aspettative di un taglio dei tassi della Fed

    Bitcoin (COIN:BTCUSD) ha messo a segno un rimbalzo deciso giovedì, riportandosi sopra la soglia dei 91.000 dollari mentre aumenta la convinzione che la Federal Reserve statunitense possa tagliare i tassi già alla prossima riunione, sostenendo la domanda per gli asset più rischiosi.

    La criptovaluta era scesa fino a circa 80.000 dollari venerdì scorso — il livello più basso da aprile — prima di invertire bruscamente la rotta. Alle 06:19 ET (11:19 GMT), Bitcoin saliva del 5,1% a 91.527,5 dollari.

    I mercati ora prezzano una probabilità di circa l’85% di un taglio di 25 punti base, un aumento significativo rispetto alle aspettative di una settimana fa. Tassi più bassi tendono ad aumentare la liquidità e a sostenere l’appetito per gli asset speculativi, dando una spinta aggiuntiva a Bitcoin.

    Tuttavia, non tutti gli investitori ritengono che il rally sia destinato a durare. L’inflazione negli Stati Uniti rimane elevata e gli ultimi dati macroeconomici offrono segnali contrastanti. Ciò alimenta incertezze su quanto rapidamente la Fed potrà allentare la politica monetaria — e se l’attuale rimbalzo rappresenti una tendenza sostenuta o solo un recupero temporaneo.

    L’ottimismo è rafforzato anche dalle ipotesi secondo cui Kevin Hassett potrebbe diventare il prossimo presidente della Fed, figura che alcuni considerano più favorevole a una politica monetaria accomodante, scenario generalmente positivo per Bitcoin e altri asset rischiosi.

    Bitcoin torna sopra i 91.000 dollari mentre crescono le aspettative di un taglio dei tassi della Fed

    Bitcoin (COIN:BTCUSD) ha messo a segno un rimbalzo deciso giovedì, riportandosi sopra la soglia dei 91.000 dollari mentre aumenta la convinzione che la Federal Reserve statunitense possa tagliare i tassi già alla prossima riunione, sostenendo la domanda per gli asset più rischiosi.

    La criptovaluta era scesa fino a circa 80.000 dollari venerdì scorso — il livello più basso da aprile — prima di invertire bruscamente la rotta. Alle 06:19 ET (11:19 GMT), Bitcoin saliva del 5,1% a 91.527,5 dollari.

    I mercati ora prezzano una probabilità di circa l’85% di un taglio di 25 punti base, un aumento significativo rispetto alle aspettative di una settimana fa. Tassi più bassi tendono ad aumentare la liquidità e a sostenere l’appetito per gli asset speculativi, dando una spinta aggiuntiva a Bitcoin.

    Tuttavia, non tutti gli investitori ritengono che il rally sia destinato a durare. L’inflazione negli Stati Uniti rimane elevata e gli ultimi dati macroeconomici offrono segnali contrastanti. Ciò alimenta incertezze su quanto rapidamente la Fed potrà allentare la politica monetaria — e se l’attuale rimbalzo rappresenti una tendenza sostenuta o solo un recupero temporaneo.

    L’ottimismo è rafforzato anche dalle ipotesi secondo cui Kevin Hassett potrebbe diventare il prossimo presidente della Fed, figura che alcuni considerano più favorevole a una politica monetaria accomodante, scenario generalmente positivo per Bitcoin e altri asset rischiosi.

    Naver Financial acquisirà Dunamu, operatore di Upbit, in un accordo da 10 miliardi di dollari

    Naver Financial, la divisione pagamenti del gigante tecnologico sudcoreano Naver Corp (KS:035420), ha annunciato l’acquisizione di Dunamu — la società che gestisce il principale exchange di criptovalute del Paese, Upbit — in un’operazione dal valore di circa 10 miliardi di dollari.

    L’acquisizione avverrà tramite uno scambio azionario che porterà Dunamu a diventare una controllata al 100% di Naver Financial.

    Le società hanno dichiarato che la fusione integrerà l’ampio ecosistema di pagamenti digitali di Naver con la posizione dominante di Upbit nel mercato crypto sudcoreano. L’operazione rappresenta una delle più grandi fusioni fintech e crypto del Paese e potrebbe aprire la strada a servizi finanziari basati su blockchain, una volta ottenuta l’approvazione dei regolatori.

    Mercato crypto oggi: altcoin in rialzo

    Le altcoin hanno seguito l’andamento positivo di Bitcoin:

    • Ethereum +3,9% a 3.029,29 $
    • XRP +0,8% a 2,1874 $
    • Solana +3,6%
    • Cardano +3,4%
    • Dogecoin +1,8%
    • $TRUMP +0,3%
  • La Borsa di Milano sale leggermente in una seduta tranquilla con Wall Street chiusa per il Thanksgiving; Campari in evidenza

    La Borsa di Milano sale leggermente in una seduta tranquilla con Wall Street chiusa per il Thanksgiving; Campari in evidenza

    La Borsa di Milano registra un lieve rialzo giovedì, in una seduta caratterizzata da volumi ridotti a causa della chiusura dei mercati statunitensi per la festività del Thanksgiving. Dopo un avvio incerto, il FTSE MIB è passato in territorio positivo, sostenuto da un clima di mercato generalmente costruttivo e dal progressivo allontanamento dei timori di una correzione significativa.

    Gli strategist di MPS hanno scritto nel loro aggiornamento mattutino:
    “I buoni dati macro USA (sussidi di disoccupazione e ordini di beni durevoli), la fiducia continua in un taglio della Fed e una manovra britannica ben accolta hanno contribuito a rilanciare un mercato che attendeva buone notizie per lasciarsi alle spalle lo spettro di un vuoto.”

    Intorno alle 9:45, l’indice FTSE MIB segnava un progresso dello 0,2%.

    In una giornata caratterizzata da movimenti limitati sui singoli titoli, Campari (BIT:CPR) si distingue con un rialzo di circa il 2,4%. Il titolo beneficia della buona performance a Parigi della concorrente francese Remy Cointreau, che ha riportato una perdita operativa inferiore alle attese nel primo semestre e prevede un ritorno alla crescita nella seconda metà dell’anno.

    I titoli bancari hanno registrato un timido recupero dopo un avvio debole, mentre i gestori patrimoniali hanno fatto meglio: Azimut (BIT:AZM) è salita dello 0,6%, e Banca Generali (BIT:BGN) ha guadagnato l’1,5% dopo che Kepler Cheuvreux ha avviato la copertura con una raccomandazione ‘buy’ e un target price di 59 euro.

    Le azioni MFE (BIT:MFEA) sono scese tra lo 0,6% e lo 0,7% in seguito all’annuncio di ieri sera dell’acquisizione del 32,9% del gruppo mediatico portoghese Impresa. Intermonte ha commentato:
    “Si tratta di una notizia positiva, sebbene l’impatto sui numeri sia limitato, poiché MFE potrà sfruttare le sinergie legate alla sua strategia di operatore paneuropeo.”

    I titoli del comparto energetico sono in calo, con Saipem (BIT:SPM) ed Eni (BIT:ENI) in flessione di circa lo 0,3%, mentre TIM perde lo 0,6%.

  • Ferrari Group aumenta i ricavi del 3,5% nel terzo trimestre mentre accelera la crescita organica

    Ferrari Group aumenta i ricavi del 3,5% nel terzo trimestre mentre accelera la crescita organica

    Ferrari Group (BIT:RACE) ha riportato giovedì un aumento dei ricavi del terzo trimestre del 3,5% su base annua, raggiungendo 83,8 milioni di euro — in linea con le previsioni degli analisti — grazie a un rafforzamento della crescita organica nonostante la persistente debolezza nei mercati asiatici.

    Lo specialista della logistica di lusso, noto per la gestione di spedizioni di alto valore come gioielli e orologi, ha registrato una crescita organica del 6,1% nel trimestre, in accelerazione rispetto al 4% rilevato nella prima metà del 2025.

    Secondo Jefferies, il miglioramento è stato determinato sia da volumi di spedizione più elevati sia da un incremento del valore medio delle spedizioni.

    La società di brokeraggio ha osservato che il trimestre si è svolto “nel contesto della performance mista del settore del lusso, che ora mostra i primi segnali di ripresa”, aggiungendo che i risultati sono stati parzialmente compensati da “un aumento degli effetti FX negativi del 2,6%.”

    Le dinamiche regionali hanno mostrato un andamento eterogeneo. In Europa i ricavi sono cresciuti del 5%, trainati da Germania e Francia.

    Le Americhe hanno registrato un aumento del 9%, sostenuto da condizioni favorevoli negli Stati Uniti. I ricavi nel resto del mondo sono cresciuti dell’11%, con Jefferies che ha evidenziato il contributo degli Emirati Arabi Uniti. L’Asia ha invece registrato un calo del 12%, che il report ha attribuito alla “persistente debolezza in Cina.”

    Ferrari Group ha confermato la guidance sui ricavi per il 2025, che secondo Jefferies dovrebbe risultare in linea con la crescita del 4,7% registrata nel 2024.

    Le previsioni più recenti indicano una crescita dei ricavi superiore al 7% nel quarto trimestre, descritto nella nota come “il trimestre stagionalmente più importante,” sostenuto da “più eventi speciali, nuove aperture recenti e un miglioramento della dinamica in Cina.” La società ha inoltre mantenuto la previsione di un margine EBITDA del 26,5%.

    Jefferies ha definito Ferrari Group un “fornitore leader e completo di servizi logistici per consegne di lusso” che lavora con “oltre 100 clienti per offrire soluzioni su misura.”

    La società di brokeraggio ha anche illustrato gli obiettivi di medio termine dell’azienda, che includono una crescita dei ricavi del 6%–8% all’anno e un margine EBITDA target del 27%–29%.

    Jefferies ha aggiunto che la redditività di Ferrari Group è supportata da un modello di prezzo in cui le tariffe logistiche sono “non solo basate sul peso, ma anche collegate al valore dei beni spediti.”

  • Il dollaro si rafforza leggermente ma resta avviato alla peggior settimana da luglio mentre i mercati guardano al percorso della Fed

    Il dollaro si rafforza leggermente ma resta avviato alla peggior settimana da luglio mentre i mercati guardano al percorso della Fed

    Il dollaro statunitense è salito leggermente nelle prime contrattazioni di giovedì, anche se l’attività è rimasta contenuta a causa della festività del Thanksgiving negli Stati Uniti. Nonostante il lieve rialzo, la valuta rimane comunque diretta verso il suo peggior calo settimanale degli ultimi quattro mesi.

    Alle 04:49 ET (09:49 GMT), l’indice del dollaro USA — che misura la performance del biglietto verde contro un paniere di sei valute principali — avanzava dello 0,1% a 99,69.

    Il sentiment è stato influenzato da notizie secondo cui il consigliere economico della Casa Bianca, Kevin Hassett, sarebbe ora considerato il favorito per succedere al presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Gli analisti hanno sottolineato che la propensione di Hassett per tagli più aggressivi ai tassi potrebbe pesare sul dollaro.

    Hassett è noto per essere un alleato vicino del presidente Donald Trump, che ha più volte sollecitato la Fed e Powell a ridurre i costi di finanziamento in modo rapido e deciso per sostenere l’economia.

    Nonostante i segnali di dibattito interno nella Fed, i mercati prevedono sempre più che la banca centrale taglierà i tassi di 25 punti base nella riunione di dicembre. Sarebbe il terzo taglio consecutivo, dopo quelli di ottobre e settembre, e confermerebbe l’orientamento della Fed a dare priorità all’indebolimento del mercato del lavoro rispetto all’inflazione persistente.

    Lo strumento FedWatch del CME assegna ora una probabilità dell’85% a una riduzione di un quarto di punto nella riunione del 9–10 dicembre, contro circa il 39% della settimana precedente.

    Gli analisti di ING, tra cui Francesco Pesole, hanno scritto:
    “Il dollaro rimane in qualche modo costoso rispetto alle valute del G10, ma dato l’entità della correzione di questa settimana e il margine limitato per ulteriori riprezzamenti dovish prima dell’arrivo di nuovi dati, passiamo a un orientamento neutrale sul [dollaro] per questa festività del Thanksgiving.”

    L’euro è sceso dello 0,2% a 1,1580 dollari, mentre gli investitori monitorano i progressi nei colloqui di pace tra Ucraina e Russia — che potrebbero sostenere la moneta unica.

    Sebbene un alto emissario statunitense sia atteso in Russia la prossima settimana, alcune fonti indicano che Mosca non sarebbe disposta a fare grandi concessioni in un potenziale accordo con Kyiv.

    In Giappone, lo yen è salito dello 0,1% sul dollaro, con i trader che valutano la possibilità che la Bank of Japan possa aumentare i tassi già dal mese prossimo — una prospettiva rafforzata dal recente minimo di dieci mesi della valuta.

  • Il petrolio scende nel trading asiatico dopo il forte aumento delle scorte USA e nuovi passi verso la pace in Ucraina

    Il petrolio scende nel trading asiatico dopo il forte aumento delle scorte USA e nuovi passi verso la pace in Ucraina

    I prezzi del petrolio sono diminuiti nelle contrattazioni asiatiche di giovedì, appesantiti dai dati ufficiali che hanno mostrato un aumento delle scorte statunitensi molto superiore alle attese. A pesare ulteriormente è stato anche l’avanzamento di un’iniziativa di pace sostenuta da Washington per l’Ucraina, che ha alimentato la possibilità di un ritorno di maggiori volumi di petrolio russo sul mercato globale.

    Alle 21:19 ET (02:19 GMT), i futures sul Brent con consegna a gennaio erano in calo dello 0,25% a 62,84 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate (WTI) perdeva lo 0,4% a 58,40 dollari al barile.

    Entrambi i contratti avevano guadagnato oltre l’1% mercoledì, sostenuti dall’aumento delle scommesse su un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve il mese prossimo — uno scenario che generalmente sostiene i prezzi del greggio.

    Scorte di greggio USA in forte aumento — EIA

    L’EIA (U.S. Energy Information Administration) ha comunicato mercoledì che le scorte di greggio sono aumentate di 2,8 milioni di barili nella settimana terminata il 21 novembre, superando di gran lunga le previsioni di un lieve incremento di 55.000 barili.

    Anche le scorte di benzina sono salite di 2,5 milioni di barili, mentre quelle di distillati sono aumentate di 1,1 milioni di barili, delineando un quadro della domanda piuttosto contrastante.

    Come hanno osservato gli analisti di ING: “L’aumento è stato determinato da un calo settimanale di 560.000 barili al giorno delle esportazioni di greggio, mentre le importazioni sono aumentate di 486.000 barili al giorno.”

    Le sorprese rialziste nelle scorte hanno frenato il recente slancio dei prezzi e hanno accresciuto i timori che l’offerta possa superare la domanda nel 2026. L’EIA e altri previsori hanno già segnalato che la maggiore produzione e l’accumulo delle scorte rischiano di mantenere la pressione sui prezzi il prossimo anno.

    I progressi verso un piano di pace Russia–Ucraina pesano ulteriormente

    Parallelamente, gli Stati Uniti stanno avanzando nei loro sforzi per un piano di pace nel conflitto Russia–Ucraina, e il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha mostrato apertura verso il quadro negoziale sostenuto da Washington.

    L’inviato statunitense Steve Witkoff dovrebbe recarsi a Mosca la prossima settimana per discutere il piano — una mossa che ha alimentato le aspettative di un possibile cessate il fuoco o accordo che potrebbe allentare parte delle restrizioni occidentali sulle esportazioni energetiche russe.

    Un tale scenario potrebbe aggiungere ulteriore offerta a un mercato già ben rifornito, esercitando ulteriore pressione sui prezzi.

    Come hanno scritto gli analisti di ING: “Un accordo di pace probabilmente rimuoverebbe gran parte del rischio di offerta che pesa sul mercato, potenzialmente portando alla revoca delle sanzioni statunitensi contro la Russia. Per oggi, comunque, l’attività di mercato sarà probabilmente relativamente contenuta a causa della festività del Thanksgiving negli Stati Uniti.”

    Guardando al lato dell’offerta, ING ha aggiunto: “OPEC+ si riunirà questo weekend. Crediamo che il gruppo manterrà invariata la produzione. Le prospettive fondamentali rimangono abbastanza simili a quelle dell’ultima riunione del gruppo.”

  • L’oro si raffredda dopo il rally alimentato dalle attese di tagli ai tassi e dalle speculazioni sul nuovo presidente della Fed

    L’oro si raffredda dopo il rally alimentato dalle attese di tagli ai tassi e dalle speculazioni sul nuovo presidente della Fed

    I prezzi dell’oro sono scesi leggermente nel trading asiatico di giovedì, attenuandosi dopo la forte corsa di inizio settimana mentre cresceva la fiducia che la Federal Reserve statunitense taglierà i tassi d’interesse a dicembre.

    Le aspettative di una politica monetaria più accomodante hanno ricevuto ulteriore impulso dalle speculazioni su un possibile successore più “colomba” alla guida della Fed quando terminerà il mandato di Jerome Powell, insieme a una serie di dati economici deboli provenienti dagli Stati Uniti.

    Il dollaro si è indebolito sulla scia di queste aspettative, sostenendo l’intero comparto dei metalli preziosi. L’argento è stato il protagonista, tornando vicino ai massimi storici, mentre il platino ha sovraperformato nella giornata di giovedì.

    L’oro spot è sceso dello 0,3% a 4.152,35 dollari l’oncia alle 00:08 ET (05:08 GMT), mentre i future sull’oro hanno perso lo 0,4% a 4.184,15 dollari l’oncia.

    Tagli dei tassi e domanda rifugio sostengono l’oro

    Nonostante il calo di giovedì, l’oro spot rimaneva in rialzo di oltre il 2% nella settimana, dopo aver beneficiato dell’aumento delle scommesse su un taglio dei tassi durante la prossima riunione della Fed.

    Secondo il CME FedWatch, i mercati ora attribuiscono una probabilità del 79,8% a un taglio di 25 punti base nella riunione del 9–10 dicembre, un deciso balzo rispetto al 24% della settimana precedente.

    Il cambio di sentiment è arrivato dopo le dichiarazioni di due funzionari della Fed che si sono espressi a favore di una riduzione dei tassi a dicembre. Una raffica di dati statunitensi deboli ha ulteriormente rafforzato l’idea che la Fed possa intervenire per evitare un indebolimento più marcato dell’economia.

    La domanda di beni rifugio ha contribuito al rialzo. Segnali di progressi limitati verso un cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti tra Russia e Ucraina, insieme alle tensioni crescenti tra Giappone e Cina, hanno spinto ulteriormente gli investitori verso l’oro.

    Gli altri metalli preziosi hanno seguito l’oro al ribasso: l’argento spot è sceso dello 0,7% a 52,9525 dollari/oncia dopo essersi avvicinato ai record, mentre il platino è balzato dell’1,7% a 1.616,76 dollari/oncia, anche se la causa immediata del rialzo non è stata chiara.

    Tassi più bassi tendono a rendere più attraenti gli asset privi di rendimento come l’oro, poiché gli investitori riducono l’esposizione ai titoli di Stato in tali condizioni.

    Successione alla presidenza della Fed sotto i riflettori

    Bloomberg ha riferito questa settimana che il direttore del National Economic Council della Casa Bianca, Kevin Hassett, è considerato il principale candidato per diventare il prossimo presidente della Fed quando il mandato di Powell scadrà nel maggio 2026.

    Hassett è visto come un alleato stretto del Presidente Donald Trump e dovrebbe sostenere in modo deciso la richiesta del presidente di tassi sensibilmente più bassi, più aggressivamente di Powell.

    Come hanno scritto gli analisti di ANZ, “The White House National Economic Council Director is seen as a close ally of the US President and would likely be perceived as someone who would bring the president’s approach to interest-rate cutting to the Fed.”

    Trump ha chiesto a più riprese tagli consistenti ai tassi per stimolare l’economia statunitense, anche se la Fed ha respinto tali pressioni a causa delle preoccupazioni sull’inflazione persistente.

    Tuttavia, diversi funzionari della Fed hanno affermato nell’ultima settimana che sostenere il mercato del lavoro ora ha la priorità rispetto all’inflazione ancora elevata, e che le pressioni sui prezzi potrebbero attenuarsi nei prossimi mesi.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Le borse asiatiche avanzano; persistono i timori sul lavoro negli USA; Bitcoin torna sopra i 91.000 dollari – ecco cosa muove i mercati

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Le borse asiatiche avanzano; persistono i timori sul lavoro negli USA; Bitcoin torna sopra i 91.000 dollari – ecco cosa muove i mercati

    Le azioni asiatiche sono salite giovedì, mentre gli indici europei sono rimasti in gran parte stabili, con le borse statunitensi chiuse per il Giorno del Ringraziamento. Un nuovo sondaggio economico della Federal Reserve ha evidenziato persistenti preoccupazioni sul mercato del lavoro negli Stati Uniti, rafforzando le aspettative degli investitori che la banca centrale effettuerà un nuovo taglio dei tassi a dicembre. I titoli immobiliari cinesi sono scesi dopo le mosse di ristrutturazione del debito da parte di un importante sviluppatore, mentre Bitcoin è risalito sopra la soglia dei 91.000 dollari.

    Le borse asiatiche salgono

    La maggior parte degli indici asiatici ha chiuso in rialzo, proseguendo la ripresa di Wall Street mentre gli investitori tornavano a comprare titoli tecnologici, convinti che la Federal Reserve effettuerà un taglio dei tassi il mese prossimo.

    Il Composite di Shanghai ha beneficiato delle scommesse su ulteriori stimoli da parte di Pechino, mentre le autorità affrontano nuovamente le pressioni legate alla crisi immobiliare nella seconda economia mondiale. Il Nikkei giapponese è avanzato dell’1,3%.

    I mercati asiatici hanno preso spunto dai principali indici statunitensi, saliti per la quarta seduta consecutiva. Le borse USA rimangono chiuse oggi per il Thanksgiving e riapriranno venerdì per una sessione ridotta.

    In Europa, l’apertura è stata debole: lo STOXX 600 si è mosso vicino alla parità, il FTSE 100 è sceso dello 0,1%, il DAX tedesco è salito dello 0,4% e il CAC 40 è rimasto perlopiù stabile.

    Il Beige Book evidenzia incertezze sul lavoro

    Un nuovo rapporto della Federal Reserve ha fornito una lettura pessimistica sul mercato del lavoro. Nel suo ultimo “Beige Book” — una raccolta di commenti di imprese e famiglie pubblicata prima delle riunioni di politica monetaria — la Fed ha affermato che “nonostante un aumento degli annunci di licenziamenti, più Distretti hanno riferito contatti che limitano gli organici tramite blocchi delle assunzioni, sostituzioni mirate e attrito, più che tramite licenziamenti”.

    Le aziende continuano a fare i conti con l’incertezza economica per tutto il 2025, in parte a causa dell’impatto ancora poco chiaro delle ampie tariffe USA. La Fed ha evidenziato “numerosi rapporti di compressione dei margini o aziende che affrontano difficoltà finanziarie derivanti” da tali dazi.

    Queste pressioni hanno indebolito il mercato del lavoro, contribuendo ai tagli dei tassi effettuati a settembre e ottobre dalla Fed per sostenere investimenti e assunzioni.

    Titoli immobiliari cinesi in calo

    Le azioni del settore immobiliare cinese hanno chiuso in ribasso dopo l’annuncio che China Vanke intende ristrutturare parte del proprio debito, riaccendendo i timori su un’ulteriore crisi nel settore.

    I titoli di Vanke a Shenzhen sono scesi di oltre il 7%. Diversi sviluppatori quotati a Hong Kong — tra cui Sunac, Shimao, New World Development e Longfor — hanno registrato ribassi compresi tra lo 0,5% e il 7%.

    Vanke ha comunicato mercoledì sera che chiederà ai detentori di obbligazioni di ritardare il rimborso di un bond onshore da 2 miliardi di yuan (282,6 milioni di dollari), alimentando nuove preoccupazioni sulla crisi del debito del settore immobiliare cinese.

    Se dovesse cadere, Vanke sarebbe il più grande “domino” dopo i default di Evergrande e Country Garden negli ultimi anni.

    Petrolio piatto

    Le quotazioni del petrolio sono rimaste stabili dopo dati che hanno mostrato un aumento delle scorte di greggio USA superiore alle attese. Intanto, un nuovo quadro diplomatico per la pace in Ucraina sostenuto da Washington ha fatto emergere la possibilità di un ritorno di maggiore offerta russa.

    Alle 03:33 ET, il Brent di gennaio è sceso dello 0,1% a 62,49 dollari al barile, mentre il WTI è rimasto vicino a 58,63 dollari.

    Entrambi i contratti erano saliti di oltre l’1% mercoledì, alimentati dalle aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed a dicembre.

    Bitcoin supera i 91.000 dollari

    Bitcoin è rimbalzato giovedì, risalendo sopra i 91.000 dollari grazie al rinnovato ottimismo sulla possibilità di un taglio dei tassi da parte della Fed.

    La criptovaluta più grande al mondo era in rialzo del 4,5%, a 91.305,5 dollari alle 03:33 ET.

    Dopo essere sceso fino a circa 80.000 dollari venerdì scorso — il livello più basso da aprile — Bitcoin ha rapidamente invertito la rotta.

    I mercati ora attribuiscono una probabilità dell’85% a un taglio dei tassi di un quarto di punto, rispetto al 44% di una settimana fa.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee restano stabili mentre i mercati prendono fiato dopo il recente rally

    DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee restano stabili mentre i mercati prendono fiato dopo il recente rally

    Le azioni europee sono rimaste per lo più invariate giovedì, con gli investitori che hanno fatto una pausa dopo tre sedute consecutive di rialzi sostenuti dalle crescenti aspettative di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve il mese prossimo. In controtendenza, Puma ha messo a segno un forte rialzo dopo le indiscrezioni su un interesse di acquisizione.

    Alle 08:06 GMT, lo STOXX 600 paneuropeo arretrava dello 0,2% a 572,97 punti, rimanendo comunque vicino ai massimi della settimana. I principali indici regionali sono risultati piatti o leggermente negativi: il FTSE 100 di Londra cedeva lo 0,2% all’indomani dell’annuncio dell’autumn budget, mentre il DAX tedesco restava invariato.

    Puma (TG:PUM) è balzata del 13% dopo che Bloomberg News ha riferito che Anta Sports Products, gruppo cinese di abbigliamento sportivo, sarebbe tra le società che stanno valutando una possibile acquisizione del marchio tedesco.

    Il mercato europeo ha rallentato dopo la corsa dei giorni precedenti, sostenuta dai commenti di alcuni funzionari della Fed favorevoli a un taglio dei tassi e da dati economici statunitensi che segnalano un raffreddamento dell’economia. Anche le speranze di progressi verso un accordo di pace tra Russia e Ucraina hanno contribuito al sentiment positivo della settimana.

    I mercati statunitensi restano chiusi per la festività del Thanksgiving e riapriranno venerdì per una sessione ridotta. In Europa, l’attenzione è rivolta anche alla pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Banca Centrale Europea, molto attesi dagli investitori.

  • Intesa Sanpaolo, Messina: “Non c’è spazio per operazioni di M&A”

    Intesa Sanpaolo, Messina: “Non c’è spazio per operazioni di M&A”

    Carlo Messina ha rilasciato un’intervista approfondita a Il Sole 24 Ore, in cui ha affrontato il futuro di Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) e l’evoluzione del sistema finanziario italiano. Tra i vari temi trattati, ha posto particolare attenzione al golden power — un argomento particolarmente rilevante alla luce della recente procedura d’infrazione avviata dalla Commissione Europea contro l’Italia — e al modo in cui tali norme potrebbero influenzare le strategie degli istituti di credito italiani.

    Secondo Messina, i chiarimenti che il Governo sta preparando sull’utilizzo dei suoi poteri speciali, che in passato hanno bloccato l’operazione UniCredit–Banco BPM, potrebbero “avere conseguenze” per il settore, potenzialmente “favorendo alcune operazioni nel 2026”. Commentando l’interesse di Crédit Agricole per Banco BPM, ha aggiunto: “Troverei paradossale che il risultato fosse la vendita di una delle principali banche italiane a un gruppo bancario francese, dopo averne bloccato l’acquisto da parte di un’altra banca italiana”.

    Pur riconoscendo la possibilità di nuove aggregazioni, Messina ha escluso un coinvolgimento di Intesa Sanpaolo in queste iniziative: nel settore bancario “non c’è ancora una struttura destinata a durare” e dunque “c’è spazio per nuove iniziative di aggregazione”, ma “per tutti tranne che per noi, poiché le regole antitrust non ci lasciano alcuno spazio”.

    Rispondendo alle ipotesi di mercato su un possibile accordo con Generali, Messina ha respinto l’idea, affermando che l’assicuratore e Intesa Sanpaolo sono “due business differenti” e che un’eventuale combinazione “non è allo studio, anche se cresceremo nell’asset management”.

    Ha ribadito che la crescita della banca proseguirà attraverso la “diversificazione del business”, pur riconoscendo che “da un punto di vista strategico, il rischio è che la nostra mancanza di diversificazione geografica venga vista come una debolezza”. Messina ha ricordato che l’istituto ha “valutato varie opzioni” per espandersi in Europa, “ma senza procedere”, un orientamento che dovrebbe rimanere invariato anche nel prossimo piano industriale. “Nonostante questo, le agenzie di rating continuano a premiarci”, ha commentato, sottolineando la solidità del gruppo.

    Gli asset in gestione di Intesa Sanpaolo hanno raggiunto “1,4 trilioni di euro, perché occorre tenere conto dei depositi delle famiglie”, mentre la futura crescita — ha concluso Messina — “sarà interna”.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street Futures, Le azioni statunitensi pronte a proseguire il recente rimbalzo

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street Futures, Le azioni statunitensi pronte a proseguire il recente rimbalzo

    I future sugli indici statunitensi indicavano un’apertura leggermente positiva mercoledì, suggerendo che i principali listini potrebbero estendere il rimbalzo registrato nelle ultime sedute.

    Il recente slancio ha aiutato il Dow, l’S&P 500 e il Nasdaq a recuperare significativamente dal forte calo osservato all’inizio del mese, mentre gli operatori sembrano meno preoccupati dalle valutazioni elevate che avevano precedentemente spinto il Nasdaq e l’S&P 500 ai minimi di oltre due mesi.

    L’ottimismo riguardo a un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre è stato un motore importante della risalita. Tuttavia, i future sono rimasti in territorio positivo anche dopo una serie di dati economici statunitensi migliori delle attese.

    Il Dipartimento del Commercio ha pubblicato dati attesi da tempo, mostrando che gli ordini di beni durevoli sono aumentati dello 0,5% a settembre, superando le stime che prevedevano un incremento dello 0,3%. Anche il dato di agosto è stato rivisto al rialzo dal 2,9% al 3,0%.

    Un rapporto separato del Dipartimento del Lavoro ha mostrato un calo inatteso delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, scese a 216.000 nella settimana terminata il 22 novembre, in diminuzione di 6.000 rispetto al livello rivisto della settimana precedente. Gli economisti si aspettavano un aumento a 225.000.

    Martedì, i listini hanno aperto senza una direzione chiara ma hanno guadagnato slancio nel corso della giornata. Tutti e tre i principali indici hanno chiuso in rialzo, con il Nasdaq che è riuscito a tornare in territorio positivo dopo una debolezza iniziale. Il Dow è salito di 664,18 punti (+1,4%) a 47.112,45; l’S&P 500 ha guadagnato 60,76 punti (+0,9%) a 6.765,88; mentre il Nasdaq è avanzato di 153,59 punti (+0,7%) a 23.025,59.

    Si è così trattato del terzo rialzo consecutivo, che ha contribuito a compensare le perdite di inizio novembre. Gli investitori sono stati incoraggiati da segnali di raffreddamento dell’inflazione, da commenti accomodanti di funzionari della Fed e da dati economici complessivamente stabili.

    I nuovi dati pubblicati questa settimana hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono cresciute meno del previsto a settembre, mentre i prezzi alla produzione sono stati in linea con le attese. L’ADP ha inoltre riportato che i datori di lavoro del settore privato hanno perso in media 13.500 posti a settimana nelle quattro settimane terminate l’8 novembre, ben al di sopra della perdita media precedente di 2.500.

    Anche la fiducia dei consumatori è peggiorata: l’indice del Conference Board è sceso a 88,7 a novembre da 95,5 in ottobre, sotto le aspettative del mercato.

    Nonostante il contesto contrastato, la fiducia in un nuovo taglio dei tassi da parte della Fed è aumentata. Secondo il FedWatch Tool di CME, la probabilità di un taglio di 25 punti base è salita all’82,7% rispetto al 50,1% della settimana precedente.

    I titoli del settore immobiliare hanno guidato i rialzi martedì, dopo che la National Association of Realtors ha registrato un aumento inatteso delle vendite di case in corso a ottobre. L’indice del settore abitativo di Philadelphia è salito del 4,2%, al livello più alto da quasi un mese.

    Anche i titoli delle compagnie aeree hanno mostrato forza, con il NYSE Arca Airline Index in aumento del 3,9%. Rialzi significativi si sono registrati anche nei settori farmaceutico, sanitario e delle reti.