Author: Fiona Craig

  • DAX, CAC, FTSE100, Azioni europee in lieve rialzo mentre continuano i risultati societari; occhi puntati su inflazione e dati sul lavoro

    DAX, CAC, FTSE100, Azioni europee in lieve rialzo mentre continuano i risultati societari; occhi puntati su inflazione e dati sul lavoro

    I mercati azionari europei hanno registrato modesti guadagni giovedì, mentre gli investitori hanno assorbito un nuovo flusso di risultati societari e attendono importanti indicatori economici dalla regione.

    Alle 07:05 GMT, il DAX tedesco è salito dello 0,2%, il FTSE 100 britannico è aumentato dello 0,2%, mentre il CAC 40 francese è rimasto sostanzialmente stabile.

    Flusso continuo di risultati societari

    La stagione degli utili del secondo trimestre è ormai a metà percorso, con un costante afflusso di grandi società che hanno pubblicato i risultati giovedì.

    Shell (LSE:SHEL) ha riportato utili rettificati — la sua misura preferita di profitto netto — di 4,3 miliardi di dollari nel secondo trimestre, superando le stime degli analisti ma in calo rispetto ai 6,3 miliardi dello scorso anno. Il colosso energetico ha annunciato che continuerà il programma di riacquisto di azioni al ritmo di 3,5 miliardi di dollari nel prossimo trimestre, segnando il quindicesimo trimestre consecutivo con riacquisti superiori ai 3 miliardi.

    Anheuser-Busch InBev (EU:ABI) ha registrato un forte aumento degli utili sottostanti del secondo trimestre, grazie a prezzi più alti e margini in espansione che hanno compensato la diminuzione dei volumi di vendita globali per il leader mondiale della birra.

    BMW (TG:BMW) ha confermato le previsioni per l’intero anno, citando la sua importante presenza produttiva negli Stati Uniti come un vantaggio contro le potenziali tariffe americane.

    Unilever (LSE:ULVR) ha superato le aspettative di mercato per la crescita delle vendite sottostanti del secondo trimestre, beneficiando di aumenti dei prezzi in tutta la gamma di prodotti.

    Air France KLM (EU:AF) ha riportato anche un miglioramento dell’utile operativo del secondo trimestre, supportato da una forte domanda per i servizi premium nonostante le preoccupazioni sulle tariffe.

    Il produttore francese di apparecchiature elettriche Schneider Electric (EU:SU) ha confermato le sue previsioni per il 2025 dopo aver registrato una solida crescita dei ricavi nel secondo trimestre, trainata dalla continua domanda per le sue soluzioni per data center.

    Il produttore di acciaio ArcelorMittal (EU:MT), il secondo al mondo, ha pubblicato utili leggermente superiori alle attese ma ha ridotto le stime per la domanda di acciaio a causa delle tariffe previste.

    British American Tobacco (LSE:BATS) ha registrato un aumento dell’1,7% dell’utile nel primo semestre a valuta costante, battendo le previsioni grazie alla nuova crescita del suo business negli Stati Uniti e alla forte domanda per le sue buste di nicotina Velo.

    Oltreoceano, i colossi tecnologici Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Meta Platforms (NASDAQ:META) hanno riportato risultati trimestrali impressionanti dopo la chiusura di mercoledì a Wall Street. Apple (NASDAQ:AAPL) e Amazon (NASDAQ:AMZN) pubblicheranno i loro dati giovedì sera.

    Dati economici in arrivo in Europa

    Gli investitori attendono anche i dati sull’inflazione di Francia, Germania e Italia, insieme ai più recenti tassi di disoccupazione per Germania e UE.

    La scorsa settimana, la Banca Centrale Europea ha mantenuto stabile il tasso principale al 2%, facendo una pausa dopo un anno di inasprimento monetario per valutare le incertezze commerciali con gli Stati Uniti.

    Anche la Federal Reserve americana ha lasciato i tassi invariati mercoledì con un voto di 9-2, segnando la quinta riunione consecutiva senza aumenti, sebbene due governatori abbiano espresso dissenso per la prima volta in oltre 30 anni.

    Giovedì mattina, anche la Banca del Giappone ha mantenuto i tassi invariati, segnalando possibili aumenti futuri se obiettivi economici e inflazionistici saranno raggiunti.

    Nel frattempo, il settore manifatturiero cinese si è contratto per il quarto mese consecutivo a luglio, secondo un sondaggio ufficiale pubblicato giovedì. I dati indicano che l’aumento delle esportazioni prima delle tariffe più alte USA sta calando, mentre la domanda interna resta debole.

    Mercati petroliferi tra sanzioni russe e dati sulle scorte

    I prezzi del petrolio sono leggermente calati giovedì mentre i trader hanno valutato un inaspettato aumento delle scorte di greggio USA e i dati economici deboli dalla Cina, oltre al possibile impatto di nuove sanzioni contro la Russia.

    Alle 03:05 ET, i futures sul Brent sono scesi dello 0,3% a 72,26 dollari al barile, mentre quelli sul WTI americano sono scesi dello 0,2% a 69,88 dollari al barile.

    Entrambi i benchmark avevano guadagnato circa l’1% mercoledì, spinti principalmente dalla minaccia del presidente Trump di imporre tariffe elevate ai principali acquirenti del greggio russo per fare pressione su Mosca a causa dell’invasione dell’Ucraina.

    L’Energy Information Administration USA ha segnalato un aumento di 7,7 milioni di barili nelle scorte la scorsa settimana, contrariamente alle aspettative degli analisti che prevedevano una riduzione di 1,3 milioni.

    I dati manifatturieri cinesi più deboli hanno aumentato le preoccupazioni sulla domanda futura da parte del più grande importatore mondiale di petrolio.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • L’oro rimbalza dai minimi mensili mentre crescono le tensioni commerciali; il rame USA crolla

    L’oro rimbalza dai minimi mensili mentre crescono le tensioni commerciali; il rame USA crolla

    I prezzi dell’oro si sono ripresi durante la sessione asiatica di giovedì, risalendo dai minimi di un mese, poiché gli investitori hanno cercato rifugio dalle crescenti tensioni commerciali legate alle imminenti tariffe USA. L’ansia crescente, in vista della scadenza del 1° agosto fissata dal presidente Donald Trump per l’introduzione di nuovi dazi, ha riacceso l’interesse per il metallo prezioso.

    Tuttavia, il rialzo dell’oro è stato contenuto dalla decisione della Federal Reserve di mantenere invariati i tassi d’interesse e dall’indicazione che un taglio a settembre è improbabile.

    L’oro spot è salito dello 0,8% a 3.301,21 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro sono rimasti stabili a 3.352,70 dollari l’oncia alle 02:08 ET (06:08 GMT). I prezzi erano scesi all’inizio della settimana dopo i segnali restrittivi della Fed, nonostante le critiche pubbliche di Trump.

    L’oro si rafforza con l’avvicinarsi delle tariffe

    L’imminente introduzione delle nuove tariffe USA, con una serie di dazi annunciati mercoledì da Trump, ha influenzato fortemente il sentiment dei mercati. Il presidente ha reso noto un accordo commerciale con la Corea del Sud che prevede un dazio del 15%. L’India, che non ha ancora raggiunto un’intesa, dovrà affrontare un dazio del 25% sulle esportazioni verso gli Stati Uniti a partire da venerdì. I prodotti brasiliani saranno soggetti a tariffe fino al 50%.

    Secondo un rapporto di Politico, “Trump firmerà giovedì ordini esecutivi che impongono dazi più alti ai paesi che non hanno raggiunto accordi commerciali”.

    L’incertezza crescente sulle politiche commerciali ha spinto nuovamente gli investitori verso beni rifugio come l’oro, recuperando parte delle perdite precedenti. Inizio settimana, segni di progresso con l’UE e il Giappone avevano temporaneamente allentato le tensioni.

    La Fed lascia i tassi invariati, ridotte le attese di tagli

    La Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi d’interesse al 4,25%–4,50% con un voto di 9 a 2. Il presidente Jerome Powell non ha indicato alcuna tempistica per una possibile riduzione, deludendo le aspettative dei mercati.

    Sono emerse divisioni all’interno della Fed, con i governatori Michelle Bowman e Christopher Waller — entrambi favorevoli a un taglio — che hanno espresso preoccupazioni per un possibile rallentamento del mercato del lavoro.

    L’assenza di misure di stimolo a breve termine ha limitato il rialzo dell’oro, poiché il metallo non offre rendimento e diventa meno interessante in un contesto di tassi elevati.

    Il rame crolla dopo l’esclusione dalla tariffa USA del 50%

    I prezzi del rame negli Stati Uniti sono crollati mercoledì dopo che Trump ha escluso a sorpresa il metallo raffinato dalla tariffa del 50% sulle importazioni. I futures del rame a Londra sono scesi dello 0,3% a 9.683,15 dollari a tonnellata, mentre quelli USA hanno registrato un calo più marcato del 4,2% a 4,43 dollari per libbra.

    L’esclusione ha provocato un calo del 19% nei futures sul rame USA — la più grande perdita intraday mai registrata.

    Dal 1° agosto, la tariffa del 50% si applicherà a semilavorati in rame e prodotti ricchi di rame, ma non a minerali, concentrati o catodi raffinati.

    “Le prime ipotesi di Trump su una tariffa sulle importazioni di rame risalgono a gennaio e hanno scatenato spedizioni record del metallo verso i porti americani,” hanno affermato gli analisti di ING.
    “Ora c’è un eccesso di scorte negli Stati Uniti, e quelle riserve potrebbero essere riesportate,” hanno aggiunto.

    Altri metalli: andamenti contrastanti

    I futures sul platino sono saliti dell’1,8% a 1.339,05 dollari l’oncia, mentre quelli sull’argento sono scesi dell’1,4% a 37,218 dollari.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • I prezzi del petrolio restano stabili mentre la debolezza economica cinese compensa i timori sull’offerta legati a Trump

    I prezzi del petrolio restano stabili mentre la debolezza economica cinese compensa i timori sull’offerta legati a Trump

    I prezzi del petrolio sono rimasti invariati durante le contrattazioni asiatiche di giovedì, cancellando i guadagni iniziali. I timori legati a un calo della domanda in Cina hanno superato le preoccupazioni sul lato dell’offerta, alimentate dalle recenti dichiarazioni dell’ex presidente americano Donald Trump.

    Il mercato del greggio aveva inizialmente registrato un aumento per la terza sessione consecutiva, sostenuto dai timori di una possibile riduzione dell’offerta globale dopo le minacce di Trump di imporre forti dazi alle nazioni che acquistano petrolio dalla Russia. Tuttavia, la spinta si è esaurita a causa dei deludenti dati economici cinesi.

    Anche il rafforzamento del dollaro statunitense ha esercitato pressione. La valuta ha guadagnato terreno dopo che la Federal Reserve ha mantenuto invariati i tassi d’interesse, senza fornire indicazioni chiare su futuri tagli.

    Alle 21:34 ET (01:34 GMT), il Brent con consegna a settembre è rimasto stabile a 73,26 dollari al barile, mentre il WTI statunitense è salito leggermente a 70,10 dollari. Entrambi i contratti avevano guadagnato circa lo 0,3% in precedenza.

    Il calo degli indici PMI in Cina alimenta i dubbi sulla domanda

    La pubblicazione di dati PMI deludenti dalla Cina ha gettato un’ombra sui mercati petroliferi. L’attività manifatturiera è calata oltre le previsioni nel mese di luglio, penalizzata da eventi climatici estremi e dai dazi statunitensi. Anche il PMI dei servizi ha mostrato segnali di debolezza, suggerendo una frenata generale dell’economia.

    La lettura ha intensificato le preoccupazioni su una possibile contrazione della domanda di petrolio nel principale importatore mondiale. Le precedenti misure di stimolo sembrano ormai esaurite, tanto che il Politburo cinese ha indicato l’intenzione di introdurne di nuove nei prossimi mesi.

    Trump prende di mira i compratori di petrolio russo

    Il rialzo del greggio all’inizio della settimana è stato guidato soprattutto dalle tensioni geopolitiche. Trump ha annunciato l’intenzione di imporre dazi del 100% alle nazioni che continuano a importare petrolio dalla Russia, per aumentare la pressione su Mosca.

    In particolare, ha dichiarato che “l’India affronterà dazi del 25% su tutte le sue esportazioni verso gli Stati Uniti”, aggiungendo che ci saranno anche “sanzioni aggiuntive non specificate” a partire dal 1º agosto. Trump ha inoltre avvertito la Cina di non acquistare greggio russo.

    Nel frattempo, Washington ha introdotto nuove sanzioni contro aziende legate all’industria petrolifera iraniana. Con Russia e Iran tra i maggiori produttori al mondo, le restrizioni sollevano timori su una possibile riduzione delle forniture globali.

    Le scorte USA alimentano l’incertezza

    I dati sulle scorte statunitensi hanno aggiunto ulteriore volatilità. Nonostante un calo delle riserve di benzina, le scorte totali di greggio hanno registrato un aumento inaspettato, sollevando dubbi sulla solidità della domanda.

    Gli operatori si trovano ora a bilanciare le incertezze sulla domanda asiatica con le tensioni geopolitiche sull’offerta. In questo contesto misto, il mercato del petrolio resta vulnerabile a forti oscillazioni.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Accordi commerciali USA-Corea del Sud, decisione della Fed e utili tech: cosa muove i mercati

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Accordi commerciali USA-Corea del Sud, decisione della Fed e utili tech: cosa muove i mercati

    I futures azionari statunitensi sono saliti grazie agli ottimi risultati di Meta Platforms (NASDAQ:META) e Microsoft (NASDAQ:MSFT), che hanno migliorato il sentiment dopo la decisione della Federal Reserve di mantenere invariati i tassi. Intanto, l’ex presidente Donald Trump ha annunciato un nuovo accordo commerciale con la Corea del Sud, pochi giorni prima dell’entrata in vigore di tariffe “reciproche” più elevate prevista per il 1° agosto.

    Futures in rialzo

    Alle 03:43 ET, i futures sul Dow Jones erano in aumento di 171 punti (+0,4%), quelli sull’S&P 500 di 64 punti (+1,0%) e quelli sul Nasdaq 100 di 330 punti (+1,4%).

    L’aumento è stato sostenuto da forti dati sugli utili tecnologici, che hanno compensato il tono più prudente della Fed, che ha mantenuto i tassi tra il 4,25% e il 4,5%. Powell ha spiegato che l’inflazione resta “moderatamente elevata”, ma che “è troppo presto per dire se ci sarà un taglio a settembre”.

    Accordo commerciale USA-Corea del Sud

    Trump ha rivelato che gli Stati Uniti imporranno una tariffa del 15% sulle importazioni dalla Corea del Sud — inferiore rispetto alla minaccia iniziale del 25%. Ha anche annunciato che Seoul investirà 350 miliardi di dollari in progetti selezionati negli USA e acquisterà altri 100 miliardi in energia. Ha dichiarato: “È un accordo importante per entrambe le economie e creerà posti di lavoro negli Stati Uniti.”

    Tuttavia, gli analisti di Capital Economics hanno notato che “restano incertezze sui dettagli, in particolare riguardo al finanziamento e all’applicazione delle misure tariffarie nei settori elettronico e farmaceutico”.

    Meta: crescita pubblicitaria e spese in AI

    Meta ha registrato un aumento delle vendite del 22% nel secondo trimestre, arrivando a 47,5 miliardi di dollari, con un utile netto di 18,3 miliardi. Secondo gli analisti di Vital Knowledge, “i risultati di Meta sono stati trainati da un aumento dell’11% delle impression pubblicitarie e da un incremento del 9% dei prezzi”.

    Meta prevede una crescita dei ricavi del 17-24% su base annua nel trimestre in corso. Tuttavia, ha avvertito che un confronto difficile potrebbe rallentare la crescita nel quarto trimestre.

    Gli investimenti in AI restano elevati, con spese in conto capitale previste tra 66 e 72 miliardi di dollari nel 2025. Meta ha inoltre dichiarato che un aumento dell’ammortamento e dei costi del personale potrebbe generare “una significativa pressione al rialzo” sulle spese operative del 2026.

    Microsoft: l’AI spinge Azure

    Anche Microsoft ha beneficiato dell’AI: il fatturato della sua divisione cloud Azure è salito del 39%. I ricavi totali sono stati di 76,4 miliardi di dollari, con un utile netto di 27,2 miliardi (3,65 dollari per azione). La CFO Amy Hood ha dichiarato: “Prevediamo oltre 30 miliardi di spese in conto capitale nel primo trimestre fiscale per rafforzare le nostre infrastrutture AI”.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • DAX, CAC, FTSE 100 contrastati mentre gli investitori valutano utili e dati macroeconomici

    DAX, CAC, FTSE 100 contrastati mentre gli investitori valutano utili e dati macroeconomici

    I mercati europei hanno registrato una performance contrastante mercoledì, mentre gli investitori hanno reagito a una raffica di risultati societari e a dati macroeconomici regionali.

    In Germania, i dati preliminari di Destatis hanno mostrato che il PIL del secondo trimestre si è contratto dello 0,1%, in linea con le previsioni, invertendo la crescita dello 0,3% del primo trimestre (rivista al ribasso). Le vendite al dettaglio tedesche di giugno hanno invece sorpreso al rialzo, con un aumento mensile dell’1,0%, in netto recupero rispetto al calo dello 0,6% registrato a maggio.

    In Francia, il PIL del secondo trimestre è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, sostenuto da un rimbalzo dei consumi familiari, secondo quanto riportato dall’INSEE.

    A livello di indici, il FTSE 100 britannico era in calo dello 0,3%, mentre il DAX tedesco guadagnava lo 0,1% e il CAC 40 francese saliva dello 0,4%.

    Casino Group (EU:CO) è balzata del 36% a Parigi dopo aver confermato l’obiettivo di tornare a un flusso di cassa operativo in pareggio (prima delle spese finanziarie) entro il 2026, come previsto dal piano strategico “Renouveau 2028”.

    Al contrario, Hermès International (EU:RMS) ha perso il 3,2% dopo aver riportato un calo degli utili semestrali. Anche Worldline (EU:WLN) ha lasciato sul terreno il 5,7% in seguito all’ampliamento delle perdite nette nella prima metà dell’anno.

    Danone (EU:BN) è avanzata del 7% grazie a vendite comparabili superiori alle attese nel secondo trimestre.

    Adidas (TG:ADS) ha ceduto oltre il 6% dopo aver avvertito che i dazi USA potrebbero causare perdite per decine di milioni di euro nel secondo trimestre.

    I titoli automobilistici Mercedes-Benz (TG:MBG) e Porsche (TG:P911) sono scesi dopo aver abbassato le previsioni sugli utili.

    BASF (TG:BAS) ha guadagnato l’1% nonostante un andamento contrastante delle sue divisioni nel secondo trimestre 2025.

    La società medica Siemens Healthineers (TG:SHL) è salita dell’1,3% dopo aver riportato ricavi trimestrali superiori alle attese.

    In Spagna, Banco Santander (LSE:BNC) è arretrata di quasi il 3% a causa di un onere straordinario inatteso legato alle attività in Brasile.

    UBS (BIT:W3XAU4) ha guadagnato l’1,1% dopo aver battuto le stime sugli utili del secondo trimestre.

    Nel Regno Unito, Taylor Wimpey (LSE:TW.) è scesa del 5% dopo aver abbassato le previsioni sugli utili per l’anno fiscale. BAE Systems (LSE:BA.) ha perso quasi il 2%, nonostante un miglioramento dell’outlook annuale.

    GSK (LSE:GSK) ha registrato un +1% dopo risultati trimestrali migliori delle attese e una guidance che ora si colloca nella fascia alta dell’intervallo previsto.

    Infine, HSBC (LSE:HSBA) è scivolata del 2,6% dopo aver riportato un calo del 26% dell’utile ante imposte nel primo semestre.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street pronta a un avvio prudente in attesa della decisione Fed e dei conti Big Tech

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street pronta a un avvio prudente in attesa della decisione Fed e dei conti Big Tech

    I futures sui principali indici azionari statunitensi sono poco mossi mercoledì mattina, segnalando un’apertura piatta mentre gli investitori attendono la decisione della Federal Reserve e una serie di utili da società tecnologiche di rilievo nel corso della giornata.

    L’assenza di slancio al mattino segue un modesto calo nella sessione precedente, con molti trader che preferiscono restare in attesa fino a quando la Fed non fornirà indicazioni sul tasso dei tassi più avanti nel pomeriggio. Pur non essendo previsto alcun rialzo, i mercati restano sensibili a eventuali variazioni di tono sul fronte dell’inflazione e della politica monetaria.

    L’interesse è rivolto anche ai risultati trimestrali di Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Meta Platforms (NASDAQ:META), entrambi in calendario dopo la chiusura dei mercati. Questi aggiornamenti da due membri chiave del gruppo “Magnificent Seven” potrebbero influenzare il sentiment tech più in generale.

    Anche la politica commerciale resta fonte di incertezza. L’ex presidente Donald Trump ha annunciato su Truth Social che da venerdì entrerà in vigore un dazio del 25% sulle importazioni dall’India, aggiungendo pressione alle dinamiche commerciali internazionali. I suoi precedenti avvertimenti che paesi senza accordi bilaterali potrebbero subire dazi tra il 15% e il 20% stanno ancora pesando sui mercati.

    Durante la sessione di martedì i mercati hanno perso terreno dopo un’apertura positiva. Il Dow ha ceduto 204,57 punti a 44.632,99 (–0,5%), il Nasdaq ha perso 80,29 punti a 21.098,29 (–0,4%), e l’S&P 500 ha lasciato sul terreno lo 0,3%, chiudendo a 6.370,86.

    Il calo sembra riflettere prese di profitto dopo una serie di record per Nasdaq e S&P. L’incertezza in vista della decisione della Fed ha contribuito al tono prudente delle contrattazioni.

    Gli occhi restano puntati anche sui colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina in corso a Stoccolma, prima della scadenza dei dazi reciproci prevista per venerdì. Gli operatori temono che l’interruzione del dialogo possa aggravare le tensioni a livello globale.

    I dati economici pubblicati martedì hanno offerto uno scenario misto: il Conference Board ha riportato un lieve miglioramento del sentiment dei consumatori, salito a 97,2 a luglio rispetto a 95,2 di giugno, superando le attese (95,8). Allo stesso tempo, le offerte di lavoro negli Stati Uniti sono diminuite leggermente a giugno, ma meno del previsto.

    Il settore ha mostrato performance divergenti: forti ribassi per farmaceutiche e trasporti (l’indice NYSE Arca Pharmaceutical –2,6%, Dow Jones Transportation –2,3%), mentre utilities, gas naturale e real estate commerciale si sono comportati meglio. Debole anche il comparto dei servizi petroliferi e dell’acciaio, in linea con un quadro di cautela generale.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Borsa di Milano stabile in attesa della Fed; Amplifon e Recordati in calo

    Borsa di Milano stabile in attesa della Fed; Amplifon e Recordati in calo

    La Borsa di Milano ha mostrato pochi movimenti durante una seduta caratterizzata da una fase di consolidamento dopo un forte rally che ha portato il principale indice blue-chip a livelli mai visti dal’estate del 2007.

    Gli investitori sono concentrati sulla prossima decisione sui tassi della Federal Reserve, ampiamente attesa senza variazioni. Il mercato seguirà con attenzione la conferenza stampa di Jerome Powell per cogliere indizi sulla futura strategia della Fed — soprattutto sotto la crescente pressione dell’amministrazione Trump per tagliare i tassi — e per individuare eventuali dissensi interni nella leadership della banca centrale.

    Sul fronte commerciale, l’attenzione si sposta verso le trattative in corso tra Stati Uniti, Cina e India.

    La stagione degli utili aziendali sta prendendo slancio, contribuendo al clima di prudenza sul mercato.

    Un trader ha osservato che, dopo una forte salita, il mercato potrebbe entrare in una fase più calma, soprattutto con l’avvicinarsi di agosto e i volumi di scambio tradizionalmente più leggeri.

    Alle 10:05 CET, il FTSE MIB ha guadagnato lo 0,30%.

    Il settore bancario è rimasto solido: UNICREDIT (BIT:UCG) è salito dello 0,7%, INTESA SANPAOLO (BIT:ISP) dello 0,35%, con Intesa che pubblicherà oggi i risultati e terrà una conference call nel primo pomeriggio. BPER (BIT:BPE) è cresciuta dello 0,9%, raggiungendo il prezzo più alto da maggio 2008, mentre POPOLARE DI SONDRIO (BIT:BPSO) è salita dell’1% dopo il completamento dell’offerta pubblica di acquisto che ha portato la quota al 80,69%, confermando che il titolo resterà quotato a Milano.

    I titoli petroliferi hanno mostrato forza con TENARIS (BIT:TEN) e SAIPEM (BIT:SPM) in rialzo di oltre l’1%.

    AMPLIFON (BIT:AMP) ha subito un forte calo, perdendo circa il 25% e azzerando oltre sei anni di guadagni. La discesa è stata causata da risultati del secondo trimestre deludenti, pubblicati ieri, che hanno mancato le aspettative degli analisti, accompagnati da una revisione al ribasso delle previsioni per l’intero anno.

    RECORDATI (BIT:REC) ha perso quasi il 3%. Equita ha commentato che “il secondo trimestre è stato leggermente sotto le aspettative, con le guidance confermate nonostante l’impatto negativo del cambio, che si evidenzia chiaramente.”

    IVECO (BIT:IVG) ha attirato l’attenzione, salendo del 2% dopo la conferma delle trattative per la vendita della divisione difesa. Equita ha osservato: “Riteniamo molto probabile un annuncio di accordo o negoziazioni esclusive per Iveco Defense, con Leonardo-Rheinmetall che resta il candidato favorito nonostante la valutazione inferiore.”

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  • Le azioni di Recordati calano dopo la delusione sugli utili del secondo trimestre a causa dell’aumento dei costi operativi

    Le azioni di Recordati calano dopo la delusione sugli utili del secondo trimestre a causa dell’aumento dei costi operativi

    Le azioni della società farmaceutica italiana Recordati (BIT:REC) sono scese del 3% martedì, dopo che l’azienda ha comunicato risultati del secondo trimestre inferiori alle aspettative del mercato, nonostante la crescita dei ricavi in linea con le previsioni.

    La società ha riportato ricavi del secondo trimestre pari a 643,9 milioni di euro, in linea con le stime degli analisti e con un aumento dell’11% su base annua. Tuttavia, l’EBIT rettificato ha raggiunto i 175,5 milioni di euro, mancando le stime di consenso dell’8%, principalmente a causa di costi operativi più elevati legati ai recenti lanci di prodotti.

    Recordati ha indicato l’aumento delle spese per supportare il lancio di Isturisa nella sindrome di Cushing e le attività legate a Enjaymo come fattori chiave che hanno inciso sulla redditività. I costi straordinari hanno fatto sì che i dati riportati relativi a EBIT e utile netto fossero significativamente inferiori alle previsioni.

    Le rettifiche di inventario legate a Enjaymo nel trimestre sono state pari a 24,5 milioni di euro, mentre le spese non ricorrenti hanno totalizzato 15,6 milioni di euro. Questi costi sono stati in gran parte determinati da attività di ristrutturazione nelle divisioni Specialty e Primary Care in Italia e Spagna, con una riduzione netta di 80 dipendenti.

    Nonostante la mancata soddisfazione delle stime sugli utili, Recordati ha confermato le previsioni per l’intero anno, prevedendo ricavi netti compresi tra 2,6 e 2,67 miliardi di euro, un EBITDA tra 970 milioni e 1 miliardo di euro, e un utile netto rettificato tra 640 e 670 milioni di euro.

    La società ha inoltre evidenziato che manterrà questi obiettivi nonostante un peggioramento del contesto valutario, che ora si prevede possa generare un impatto negativo del 3%, rispetto all’1% previsto inizialmente.

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  • DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee scendono leggermente tra risultati societari e attesa dei dati economici

    DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee scendono leggermente tra risultati societari e attesa dei dati economici

    I mercati azionari europei hanno segnato un lieve calo mercoledì mentre gli investitori elaboravano una serie di risultati aziendali e attendevano dati chiave sulla crescita regionale, oltre alla conclusione dell’ultima riunione della Federal Reserve.

    Alle 07:02 GMT, il DAX tedesco ha perso lo 0,2%, il CAC 40 francese è sceso dello 0,2% e il FTSE 100 del Regno Unito è calato dello 0,4%.

    Riepilogo degli utili del secondo trimestre

    L’accordo commerciale recentemente annunciato tra Stati Uniti e Unione Europea durante il fine settimana ha dato una spinta al sentiment delle aziende europee. Tuttavia, l’incertezza legata alle tattiche commerciali imprevedibili dell’amministrazione Trump ha già influenzato i profitti societari nel secondo trimestre.

    La più grande banca svizzera, UBS (NYSE:UBS), ha visto i suoi utili del secondo trimestre più che raddoppiare rispetto all’anno precedente, beneficiando di volumi di trading elevati in un mercato turbolento.

    HSBC (LSE:HSBA) ha riportato un calo del 27% degli utili nella prima metà dell’anno, colpita da oneri una tantum legati al suo investimento nella China Bank of Communications, ma ha anche annunciato un nuovo programma di riacquisto azionario fino a 3 miliardi di dollari.

    Adidas (TG:ADS) ha dichiarato che i maggiori dazi USA aggiungeranno circa 200 milioni di euro (231 milioni di dollari) ai costi nella seconda metà dell’anno, aggiungendo che avevano già inciso sui risultati del secondo trimestre con “decine di milioni di euro a doppia cifra”.

    Mercedes-Benz (TG:MBG) prevede un margine di profitto tra il 4% e il 6% per la sua divisione auto quest’anno, inferiore alle previsioni di aprile nella prima valutazione dei danni causati dalla guerra commerciale con gli USA.

    Porsche (BIT:1PORS) ha rivisto al ribasso il proprio target di redditività annuale dopo aver riportato un impatto da dazi di 400 milioni di euro (462 milioni di dollari) nella prima metà dell’anno.

    Il produttore di auto di lusso Aston Martin (LSE:AML) ha abbassato le previsioni di utile, citando “dazi USA in evoluzione e dirompenti”, aggiungendo che ora si aspetta un utile operativo rettificato “all’incirca in pareggio”.

    Il gruppo francese Danone (EU:BN) ha superato le aspettative con la crescita delle vendite nel secondo trimestre, sostenuta da una forte domanda in Cina per latte artificiale e prodotti di nutrizione medica, che ha compensato la debolezza nel mercato statunitense competitivo delle creme al caffè.

    La casa di moda francese Hermès (EU:RMS) ha registrato un aumento delle vendite trimestrali del 9%, riflettendo la continua domanda per le sue iconiche borse Birkin tra gli acquirenti facoltosi.

    Il gigante minerario Rio Tinto (LSE:RIO) ha riportato il più basso utile sottostante del primo semestre degli ultimi cinque anni, poiché i prezzi del minerale di ferro sono rimasti contenuti a causa di un eccesso di offerta e della debole domanda cinese, compensando i maggiori guadagni del settore rame.

    La società francese di consulenza IT Capgemini (EU:CAP) ha ristretto le proprie previsioni per l’anno finanziario in corso, citando cautela di fronte al rallentamento della domanda nel secondo trimestre.

    Gli investitori guarderanno anche con attenzione agli utili di importanti società tecnologiche statunitensi, con Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Meta (NASDAQ:META) pronte a pubblicare i loro risultati dopo la chiusura di mercoledì.

    Focus sui dati di crescita nell’Eurozona

    Sul fronte economico, l’attenzione principale in Europa è rivolta alla stima preliminare della crescita del PIL del secondo trimestre nell’Eurozona, mentre i mercati cercano indicazioni sulle future mosse sui tassi della Banca Centrale Europea.

    Dati pubblicati mercoledì hanno mostrato che l’economia francese è cresciuta dello 0,3% nel secondo trimestre, superando le previsioni grazie a una ripresa della spesa delle famiglie, rafforzando la seconda economia più grande dell’Eurozona.

    Nel frattempo, le vendite al dettaglio in Germania sono aumentate dell’1,0% a giugno rispetto al mese precedente, superando le aspettative in vista della pubblicazione del PIL tedesco del secondo trimestre.

    La scorsa settimana, la BCE ha mantenuto il tasso principale di interesse al 2%, prendendo una pausa dopo un anno di allentamento per attendere maggiore chiarezza sulle relazioni commerciali future dell’Europa con gli Stati Uniti.

    Oltre oceano, la Federal Reserve dovrebbe mantenere invariati i tassi al termine della riunione odierna.

    Prezzi del petrolio stabili in attesa di eventuali sanzioni russe

    I mercati petroliferi hanno fatto una pausa mercoledì dopo i forti guadagni del giorno precedente, mentre i trader attendevano sviluppi sulle potenziali nuove sanzioni contro la Russia volte a fare pressione per porre fine al conflitto in Ucraina.

    Alle 03:02 ET, i futures sul Brent sono saliti dello 0,1% a 71,77 dollari al barile, mentre i futures sul WTI statunitense sono aumentati dello 0,1% a 69,29 dollari al barile.

    Entrambi i contratti avevano chiuso martedì ai livelli più alti dal 20 giugno, aumentando di oltre il 3% dopo l’annuncio del presidente Trump che avrebbe imposto ulteriori misure contro la Russia se non ci fossero stati progressi nel porre fine alla guerra entro 10-12 giorni, accorciando il precedente termine di 50 giorni.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Movimenti di mercato: trattative commerciali, decisione della Fed e risultati delle grandi tech al centro dell’attenzione

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Movimenti di mercato: trattative commerciali, decisione della Fed e risultati delle grandi tech al centro dell’attenzione

    I futures azionari statunitensi sono saliti moderatamente mercoledì mentre gli investitori si preparano a una serie di eventi chiave, inclusa la decisione sui tassi d’interesse della Federal Reserve, i dati economici in arrivo e i risultati di alcune delle più grandi società tecnologiche. Sebbene la Fed sia prevista mantenere i tassi attuali nonostante le crescenti pressioni del presidente Donald Trump per ridurre rapidamente i costi di finanziamento, tutta l’attenzione è puntata sui risultati di Meta Platforms (NASDAQ:META) e Microsoft (NASDAQ:MSFT), con particolare focus sulle loro strategie di intelligenza artificiale.

    Futures in leggero rialzo

    Nei primi scambi di mercoledì, i futures sul Dow erano per lo più stabili, quelli sull’S&P 500 in rialzo dello 0,1% e i futures sul Nasdaq 100 in aumento intorno allo 0,2%. Ciò segue un calo di martedì, quando l’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno fatto un passo indietro dai livelli record recenti.

    Diverse azioni del Dow — tra cui il gigante farmaceutico Merck (NYSE:MRK), l’assicuratore sanitario UnitedHealth (NYSE:UNH) e il leader aerospaziale Boeing (NYSE:BA) — hanno registrato perdite dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali. United Parcel Service (NYSE:UPS) è crollata di oltre il 10%, poiché la società di consegne ha nuovamente evitato di fornire indicazioni su ricavi e margini annuali, alimentando i timori sull’impatto delle politiche commerciali USA imprevedibili.

    Anche Procter & Gamble (NYSE:PG) è scesa dopo aver fornito previsioni annuali inferiori alle attese e segnalato un imminente aumento dei prezzi su alcuni prodotti per compensare i costi legati ai dazi. Il produttore di elettrodomestici Whirlpool (NYSE:WHR) ha tagliato le stime annuali, con azioni in calo di oltre il 13%, citando i dazi come fattore rilevante.

    Nessun grande progresso nei colloqui commerciali USA-Cina

    Le recenti trattative commerciali in Svezia tra Stati Uniti e Cina si sono concluse senza un grande passo avanti dopo due giorni di discussioni. Tuttavia, entrambe le parti hanno descritto i colloqui come costruttivi, mirati a estendere la tregua commerciale attuale di 90 giorni.

    Il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha dichiarato: “It’s just that we haven’t given the signoff.” I funzionari USA hanno indicato che la decisione di estendere la tregua — in scadenza il 12 agosto — spetta in ultima analisi al presidente Trump. Se l’estensione non verrà concessa, i dazi sulle merci cinesi potrebbero tornare a percentuali a tre cifre.

    Le trattative commerciali restano una priorità per l’amministrazione Trump. La settimana ha visto l’annuncio di un accordo quadro con l’Unione Europea, anche se Trump ha detto martedì che le trattative con l’India non sono ancora concluse, dopo che Reuters ha riportato che l’India è pronta ad accettare dazi tra il 20% e il 25% sulle esportazioni verso gli Stati Uniti.

    Nonostante alcuni progressi, molti accordi commerciali sono ancora in sospeso e la scadenza del 1° agosto per l’entrata in vigore dei dazi “reciprocali” aumentati di Trump si avvicina rapidamente.

    Decisione Fed in arrivo

    L’attenzione si sposta ora sulla Federal Reserve, che dovrebbe mantenere invariati i tassi al termine della riunione di due giorni mercoledì. Numerosi funzionari della Fed hanno recentemente auspicato un approccio più prudente, volendo capire meglio come i dazi influenzeranno l’economia più ampia.

    Permangono timori che i dazi possano aumentare l’inflazione e frenare la crescita. Sebbene finora i rincari siano stati modesti e l’economia resiliente, cresce la preoccupazione che le aziende trasferiscano i costi maggiori ai consumatori.

    La Fed ha mantenuto i tassi tra il 4,25% e il 4,5%, posizione sostenuta dal presidente Jerome Powell ma criticata da Trump, che ha chiesto tagli più rapidi per stimolare la crescita.

    Dati economici in arrivo

    Il mercato attende una serie di dati economici per capire meglio lo stato di salute dell’economia USA. Il dato principale di mercoledì è la prima stima del PIL del secondo trimestre, che dovrebbe mostrare una crescita del 2,5% dopo una contrazione dello 0,5% nel primo trimestre.

    Si prevede inoltre che l’occupazione privata a luglio aumenterà di 77.000 unità, recuperando dal calo di 33.000 di giugno. Questo dato ADP preparerà il terreno per il dato cruciale sull’occupazione non agricola atteso venerdì.

    Nonostante un aumento della fiducia dei consumatori, sono stati registrati cali nelle offerte di lavoro e nelle assunzioni, suggerendo un rallentamento del mercato del lavoro.

    Risultati Microsoft e Meta sotto i riflettori

    Mercoledì vedrà i risultati di due colossi tecnologici del gruppo “Magnificent Seven”.

    Le ambizioni di Microsoft nell’IA saranno sotto esame, soprattutto dopo che OpenAI, suo partner, ha iniziato a utilizzare servizi cloud di concorrenti come Google (NASDAQ:GOOGL), CoreWeave (NASDAQ:CRWV) e Oracle (NYSE:ORCL). Il successo di OpenAI ha alimentato la crescita del cloud Azure di Microsoft, posizionando l’azienda come una delle principali vincitrici del boom dell’IA.

    Meta Platforms sarà anch’essa sotto osservazione, con il CEO Mark Zuckerberg che punta molto sull’IA, prevedendo circa 55 miliardi di dollari in investimenti in data center AI negli ultimi tre trimestri del 2025. Gli investitori seguono con interesse come Meta intende monetizzare questi investimenti.

    Altri risultati attesi dopo la chiusura includono quelli del progettista di chip Arm Holdings (NASDAQ:ARM) e della piattaforma di trading Robinhood Markets (NASDAQ:HOOD).

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.