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  • Indici DAX, CAC e FTSE 100 contrastati mentre entrano in vigore i dazi USA e si profila un incontro Putin-Trump

    Indici DAX, CAC e FTSE 100 contrastati mentre entrano in vigore i dazi USA e si profila un incontro Putin-Trump

    Le borse europee sono risultate contrastate venerdì, mentre gli investitori valutavano l’impatto dei nuovi dazi statunitensi e seguivano gli sviluppi geopolitici. Le tariffe più elevate imposte dall’amministrazione Trump su diversi partner commerciali sono entrate ufficialmente in vigore a mezzanotte. Intanto, da Mosca è arrivata la conferma che il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump stanno organizzando un incontro, alimentando le speranze di una possibile tregua in Ucraina.

    Secondo gli ultimi dati di mercato, il CAC 40 Index francese è salito dello 0,1%, mentre sia il DAX Index tedesco che il FTSE 100 Index britannico hanno perso lo 0,1%.

    Sul fronte macroeconomico, l’istituto statistico francese INSEE ha comunicato che il tasso di disoccupazione in Francia è rimasto stabile al 7,5% nel secondo trimestre, in linea con le attese. Il numero di disoccupati è aumentato di 29.000 rispetto al trimestre precedente, raggiungendo i 2,4 milioni.

    Nel settore aziendale, il colosso farmaceutico britannico GSK (LSE:GSK) è salito dopo aver annunciato che riceverà 370 milioni di dollari in seguito a un accordo brevettuale negli Stati Uniti.

    Anche il gruppo immobiliare tedesco Deutsche Wohnen (TG:DWNE) è avanzato dopo aver riportato una perdita semestrale ridotta.

    L’assicuratore e gestore patrimoniale olandese NN Group (EU:NN) ha registrato un forte rialzo dopo aver comunicato utili semestrali superiori alle attese del mercato.

    Al contrario, il riassicuratore tedesco Munich Re (TG:A2TSS7) ha subito un brusco calo dopo aver rivisto al ribasso le previsioni sui ricavi assicurativi per il 2025.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures degli indici azionari statunitensi indicano un’apertura moderatamente positiva

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures degli indici azionari statunitensi indicano un’apertura moderatamente positiva

    Venerdì, i futures sugli indici azionari statunitensi indicano una partenza in rialzo per Wall Street, suggerendo che gli investitori potrebbero spingere al rialzo i principali listini dopo la sessione contrastante di giovedì.

    Tuttavia, l’attività complessiva potrebbe rimanere contenuta a causa dell’assenza di dati macroeconomici rilevanti, elemento che potrebbe frenare parte dell’interesse al rischio.

    Durante la giornata precedente, i mercati avevano inizialmente registrato guadagni, ma le pressioni di vendita avevano portato gli indici a chiudere in modo misto. Il Nasdaq ha continuato la sua avanzata, salendo di 73,27 punti (+0,4%) a 21.242,70, mentre l’S&P 500 ha perso 5,06 punti (-0,1%) chiudendo a 6.340,00, e il Dow Jones ha lasciato sul terreno 224,48 punti (-0,5%) a quota 43.968,64.

    Il rialzo iniziale è stato alimentato dall’annuncio dell’ex presidente Donald Trump sull’introduzione di dazi del 100% sulle importazioni di chip e semiconduttori, con esenzioni per le aziende che producono sul suolo americano.

    “La buona notizia per aziende come Apple è che se producete negli Stati Uniti, o avete preso l’impegno inequivocabile a farlo, non ci sarà alcuna tariffa,” ha dichiarato Trump.
    “In altre parole, introdurremo un dazio di circa il 100% su chip e semiconduttori,” ha aggiunto. “Ma se costruite negli Stati Uniti d’America, non pagherete nulla.”

    L’annuncio è arrivato mentre il CEO di Apple, Tim Cook, si è unito a Trump per confermare che l’azienda investirà altri 100 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Dopo aver trainato i mercati nella sessione precedente, le azioni Apple (NASDAQ:AAPL) sono aumentate del 3,2%.

    Tuttavia, l’entusiasmo iniziale si è attenuato nel corso della giornata, poiché gli investitori hanno manifestato timori sull’impatto delle nuove tariffe imposte a decine di paesi.

    A pesare sui listini anche il calo del 3,0% di Intel (NASDAQ:INTC), dopo che Trump ha chiesto le dimissioni immediate del CEO Lip-Bu Tan, definendolo “altamente in conflitto d’interessi.”

    Nel frattempo, dal fronte macroeconomico, il Dipartimento del Lavoro ha comunicato che le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono salite a 226.000 nella settimana terminata il 2 agosto, superando le attese degli analisti. Un altro rapporto ha mostrato un significativo rimbalzo della produttività del lavoro nel secondo trimestre.

    Tra i settori, quello farmaceutico ha registrato la performance peggiore, con l’indice NYSE Arca Pharmaceutical in calo del 2,1%, ai minimi di quasi tre mesi. In particolare, Eli Lilly (NYSE:LLY) ha perso il 14,1%, nonostante risultati trimestrali superiori alle attese, deludendo gli investitori con i dati di uno studio sull’obesità.

    Deboli anche i titoli legati ai servizi petroliferi, mentre semiconduttori, utilities e hardware hanno mostrato buoni guadagni.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • L’oro guadagna terreno sulle paure dei dazi; i dazi USA sulle barre da 1 chilo sollevano preoccupazioni sull’offerta

    L’oro guadagna terreno sulle paure dei dazi; i dazi USA sulle barre da 1 chilo sollevano preoccupazioni sull’offerta

    I prezzi dell’oro sono saliti leggermente nei mercati asiatici venerdì, diretti verso un guadagno settimanale mentre i dazi commerciali statunitensi hanno riacceso l’incertezza economica. L’attenzione si è anche concentrata sulla possibile imposizione di nuovi dazi USA sulle barre d’oro da un chilo, una misura che potrebbe sconvolgere i mercati del lingotto e restringere la disponibilità fisica.

    L’oro spot è salito dello 0,1% a 3.398,65 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro di dicembre al COMEX sono aumentati dell’1% a 3.488,60 dollari l’oncia alle 00:26 ET (04:26 GMT). Per la settimana, l’oro spot ha guadagnato circa lo 0,8%, con i futures pronti a chiudere con un +2,6%.

    Gli Stati Uniti impongono dazi sulle barre d’oro da un chilo, riporta il Financial Times

    Il Financial Times ha riferito giovedì che gli USA hanno introdotto dazi sulle importazioni di barre d’oro da un chilo, una mossa che potrebbe sconvolgere il commercio globale del lingotto e pesare sulla Svizzera, principale raffinatrice ed esportatrice di oro.

    Secondo una decisione della Customs and Border Protection statunitense (CBP) datata 31 luglio, le barre da un chilo e da 100 once saranno soggette a dazi doganali. Questo contrasta con le precedenti aspettative che queste barre sarebbero state esentate dai dazi ampiamente imposti da Trump. Le barre da un chilo sono la misura più comune scambiata al COMEX, il più grande mercato di futures sull’oro al mondo, con gran parte proveniente dalla Svizzera.

    Questi dazi aggiungono pressioni alla Svizzera, che già affronta un dazio del 39% sulle esportazioni verso gli Stati Uniti. Il Paese rimane un attore chiave nella raffinazione dell’oro ed esporta grandi quantità verso l’America.

    La notizia dei dazi ha alimentato una forte impennata dei futures sull’oro al COMEX questa settimana, che hanno nettamente superato i guadagni dei prezzi spot.

    L’oro ha raggiunto livelli record quest’anno in mezzo a crescenti incertezze economiche globali e una domanda rafforzata di beni rifugio, causata in gran parte dalle tensioni commerciali legate ai dazi di Trump.

    Al contrario, altri metalli preziosi hanno perso terreno venerdì, poiché i trader hanno preferito l’oro per le preoccupazioni sull’offerta. Il platino spot è sceso dello 0,5% a 1.334,14 dollari l’oncia, mentre l’argento spot è calato dello 0,2% a 38,2065 dollari l’oncia.

    I metalli industriali hanno registrato guadagni moderati, con i futures sul rame alla London Metal Exchange in rialzo dello 0,4% a 9.716,65 dollari a tonnellata, e i futures sul rame COMEX saliti dello 0,2% a 4,4235 dollari la libbra.

    Dopo un picco iniziale oltre i 5 dollari la libbra in seguito all’annuncio di Trump di dazi al 50% sulle importazioni di rame, il rame raffinato è stato esentato, provocando una netta correzione nei prezzi statunitensi del metallo rosso.

    La debolezza del dollaro favorisce i metalli; cresce l’attenzione sulla successione alla Fed

    Il calo del dollaro USA ha sostenuto i prezzi dei metalli questa settimana, in mezzo a crescenti scommesse di un taglio dei tassi della Federal Reserve a settembre.

    Questo sentimento è arrivato dopo una serie di dati deboli sul mercato del lavoro USA, che indicano un raffreddamento costante del settore occupazionale.

    Nel frattempo, Bloomberg ha riferito che il governatore della Fed Christopher Waller sta emergendo come il candidato preferito di Trump per sostituire Jerome Powell, il cui mandato terminerà a metà 2026.

    Waller, che a luglio ha votato a favore di un taglio dei tassi insieme ad un altro membro della Fed, è allineato con la preferenza di Trump per una politica monetaria più accomodante.

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  • Il dollaro scende mentre gli operatori monitorano l’impatto delle tariffe; la sterlina beneficia delle indicazioni restrittive della BoE

    Il dollaro scende mentre gli operatori monitorano l’impatto delle tariffe; la sterlina beneficia delle indicazioni restrittive della BoE

    Il dollaro statunitense è sceso venerdì, dirigendosi verso una perdita settimanale mentre gli investitori restano cauti riguardo alle conseguenze delle tariffe commerciali USA e alle recenti mosse del presidente Donald Trump per influenzare la politica della Federal Reserve.

    Alle 04:20 ET (08:20 GMT), il Dollar Index, che monitora il dollaro rispetto a un paniere di sei valute, è sceso dello 0,3% a 97,957, in vista di un calo settimanale intorno all’1%.

    Miran nominato al Board della Fed

    Le tariffe di Trump sono entrate in vigore giovedì, imponendo dazi dal 10% al 50% sulle esportazioni di diverse economie regionali. Sebbene molte di queste tariffe fossero state annunciate in anticipo, il calo del dollaro riflette le crescenti preoccupazioni per i potenziali danni all’economia USA.

    Gli indicatori economici hanno aumentato l’incertezza: il rapporto sull’occupazione della scorsa settimana è stato deludente, l’attività del settore dei servizi questa settimana è debole e sono aumentate le nuove richieste di sussidi di disoccupazione. I trader ora assegnano oltre il 90% di probabilità a un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre, un netto aumento rispetto a una probabilità pari a circa il 50% una settimana fa.

    Le preoccupazioni per l’indipendenza della Fed pesano ulteriormente sul dollaro. Giovedì Trump ha annunciato la nomina di Stephen Miran, presidente del Consiglio dei Consulenti Economici, per ricoprire il posto vacante nel Board della Fed per il resto del mandato, dopo le dimissioni a sorpresa della governatrice Adriana Kugler la scorsa settimana.

    «Miran ha fatto eco alle recenti posizioni accomodanti di Trump e alle critiche alla Fed, minimizzando anche l’impatto inflazionistico delle tariffe», hanno dichiarato gli analisti di ING. «È ampiamente previsto che si unisca a Christopher Waller e Michelle Bowman nel campo dovish per le poche riunioni a cui parteciperà, con un rischio non trascurabile che possa cercare di costruire un consenso per una mossa di 50 punti base.»

    Questa nomina temporanea probabilmente rafforzerà l’influenza di Trump sulla Fed, mentre l’amministrazione cerca un successore per il presidente Jerome Powell, il cui mandato scade il 15 maggio 2026. Bloomberg News ha riportato che il governatore Christopher Waller sta emergendo come il principale candidato per guidare la banca centrale.

    Euro in lieve calo mentre cresce la speranza di pace in Ucraina

    L’euro è leggermente sceso a 1,1662 contro il dollaro, appena sotto un massimo di oltre una settimana, mentre gli investitori reagivano ai colloqui in corso per porre fine alla guerra in Ucraina.

    Il presidente russo Vladimir Putin incontrerà il presidente Trump nei prossimi giorni, dopo i colloqui tra l’inviato di Trump Steve Witkoff e Putin.

    «Ora i mercati devono valutare quanto sia realistico un cessate il fuoco», ha osservato ING. «Ci aspettiamo che procederanno con cautela, considerando che finora ci sono pochi segnali che la Russia sia pronta ad accettare un cessate il fuoco totale in Ucraina.»

    Sterlina rafforzata dalle posizioni restrittive della BoE

    La coppia GBP/USD è salita dello 0,1% a 1,3447, sostenuta da una frazione più ampia del previsto di membri della Bank of England favorevoli a mantenere i tassi invariati. Nonostante un taglio di 25 punti base, quattro dei nove responsabili politici hanno votato per la pausa, segnalando un possibile stop alle riduzioni future.

    «La forte dissidenza hawkish pone maggiore attenzione ai dati futuri sull’inflazione. Ora sembra necessaria una moderazione più convincente per rimettere pienamente in conto un altro taglio nel 2025», ha detto ING.

    Lo yen trova sostegno grazie alle rassicurazioni sulle tariffe

    USD/JPY è salito dello 0,1% a 147,23 dopo che i dati sulla spesa delle famiglie a giugno sono risultati più deboli del previsto, suggerendo un calo sostenuto della domanda dei consumatori.

    Le perdite dello yen sono state contenute dopo le rassicurazioni di Tokyo che il tasso effettivo delle tariffe USA sulle merci giapponesi sarà limitato al 15%, ha dichiarato il principale negoziatore commerciale giapponese Ryosei Akazawa.

    Ciò ha alleviato le preoccupazioni che la tariffa del 15% potesse sommarsi a quelle già esistenti, aumentando molto i costi.

    Altre valute

    AUD/USD ha guadagnato lo 0,3% a 0,6531 in vista della riunione della Reserve Bank of Australia. Il mercato si aspetta ulteriori tagli ai tassi in un contesto di inflazione in rallentamento, dopo una pausa a sorpresa a luglio.

    USD/CNY è salito leggermente a 7,1824.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Prezzi del petrolio stabili ma verso forti perdite settimanali tra tariffe e preoccupazioni sull’offerta

    Prezzi del petrolio stabili ma verso forti perdite settimanali tra tariffe e preoccupazioni sull’offerta

    I prezzi del petrolio sono rimasti sostanzialmente invariati durante la sessione asiatica di venerdì, ma sono destinati a subire perdite settimanali significative a causa delle crescenti preoccupazioni per un rallentamento della domanda dovuto alle misure tariffarie e a un imminente surplus di offerta.

    Il greggio ha trovato un sostegno temporaneo dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato restrizioni più severe sull’industria petrolifera russa, incluse tariffe elevate rivolte all’India. Queste nuove tariffe, entrate in vigore giovedì come parte delle azioni commerciali reciproche di Trump contro importanti partner, hanno alimentato timori di un più ampio disagio economico globale che potrebbe indebolire la domanda di petrolio.

    Un dollaro USA più forte ha inoltre esercitato pressione sul greggio, in un contesto di crescente speculazione sul prossimo presidente della Federal Reserve dopo Jerome Powell.

    Alle 21:41 ET (01:41 GMT), i future sul Brent con scadenza ottobre si sono stabilizzati a 66,43 dollari al barile, mentre i future sul West Texas Intermediate (WTI) si sono mantenuti a 63,03 dollari al barile. Entrambi i contratti hanno perso circa il 4-5% nel corso della settimana.

    Il petrolio è destinato alla sua più forte perdita settimanale dalla fine di giugno tra timori di domanda e offerta

    La pressione al ribasso sui prezzi del petrolio questa settimana è derivata dalle preoccupazioni per un indebolimento della domanda, soprattutto mentre le tariffe USA influenzano le dinamiche commerciali globali.

    I segnali di raffreddamento del mercato del lavoro statunitense hanno aumentato i timori sulla solidità della domanda, anche se i cali delle scorte hanno in parte compensato questo sentiment negativo.

    Sul fronte dell’offerta, il petrolio resta sotto pressione dopo la decisione dell’OPEC+ di aumentare le quote di produzione a settembre, proseguendo il processo di annullamento di quasi tre anni di tagli alla produzione.

    La diplomazia Russia-Ucraina introduce una nuova variabile

    La Russia ha confermato giovedì che il presidente Vladimir Putin dovrebbe incontrare a breve il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in mezzo alle richieste dei leader occidentali per una risoluzione del conflitto Russia-Ucraina, ormai prolungato da più di tre anni.

    Il conflitto ha sostenuto i prezzi del petrolio a causa delle aspettative di esportazioni russe più limitate, ma un possibile cessate il fuoco potrebbe ridurre questa pressione.

    Nonostante le severe sanzioni USA sul settore petrolifero russo, finora le forniture globali non hanno subito riduzioni significative.

    Questa settimana, Trump ha imposto tariffe fino al 50% sulle importazioni indiane di petrolio russo e ha minacciato simili tariffe per la Cina, il maggior acquirente.

    Queste misure hanno fornito solo un sostegno temporaneo ai prezzi del petrolio.

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  • Bitcoin sale a 116.500$ dopo l’ordine di Trump sui 401(k) per le criptovalute, rally degli altcoin

    Bitcoin sale a 116.500$ dopo l’ordine di Trump sui 401(k) per le criptovalute, rally degli altcoin

    Bitcoin (COIN:BTCUSD) ha prolungato il recente rally venerdì, spinto dal nuovo ordine esecutivo del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che amplia la gamma di asset alternativi, incluse le criptovalute, consentiti nei piani pensionistici 401(k).

    Gli altcoin hanno sovraperformato Bitcoin, con Ether vicino ai massimi del 2021 e XRP in forte rialzo dopo la risoluzione della lunga causa legale con la Securities and Exchange Commission statunitense.

    Tuttavia, nonostante il momento positivo, le criptovalute hanno mostrato volatilità a causa delle crescenti preoccupazioni sul sentiment di rischio globale, dopo l’entrata in vigore dei dazi di Trump contro importanti partner commerciali. Bitcoin è anche rimasto sotto i massimi intraday.

    Alle 01:47 ET (05:47 GMT), Bitcoin era in crescita dell’1,7%, scambiato intorno a 116.570$.

    L’ordine di Trump apre le porte agli asset alternativi nei conti pensionistici

    L’ordine esecutivo apre opportunità ai gestori di asset alternativi per aumentare la loro quota nel vasto mercato pensionistico statunitense. Facilita inoltre l’accesso degli investitori agli asset alternativi nei piani pensionistici a contribuzione definita.

    Trump ha affermato che “l’eccesso di regolamentazione e i rischi legali” hanno finora limitato la possibilità dei pensionati di ottenere rendimenti più elevati investendo in asset alternativi. I critici avvertono però che questi investimenti comportano rischi maggiori e potrebbero non essere adatti per portafogli pensionistici a lungo termine.

    La mossa rientra nell’agenda pro-crypto più ampia di Trump, che ha incluso varie modifiche regolamentari favorevoli alle criptovalute all’inizio di quest’anno.

    L’annuncio ha aiutato Bitcoin a superare la fascia di trading tra 110.000$ e 115.000$ in cui si era attestato dalla fine di luglio.

    Tuttavia, guadagni più consistenti sono risultati sfuggenti, con ETF su Bitcoin spot che hanno visto quattro giorni consecutivi di deflussi di capitale. La presa di profitto dopo i massimi record di luglio e le preoccupazioni sui dazi hanno tenuto alcuni acquirenti alla finestra.

    Panoramica del mercato crypto: Ether vicino a 4.000$, XRP in rally per risoluzione legale

    Altre criptovalute hanno mostrato guadagni maggiori venerdì, recuperando gran parte delle perdite della scorsa settimana.

    Ether, la seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato, è salita del 5,6% a 3.902,01$, avvicinandosi ai massimi del 2021 sopra i 4.000$.

    Il rialzo è stato spinto anche dall’aumento delle aziende che aggiungono Ether alle loro tesorerie societarie, imitandone il comportamento dei detentori di Bitcoin come MicroStrategy. Questa strategia ha dato buoni risultati alla società di Michael Saylor, che ha registrato guadagni azionari straordinari nell’ultimo anno.

    XRP è salito del 10,5% a 3,31$, raggiungendo un massimo di quasi tre settimane.

    Il rialzo è arrivato dopo che Ripple e la SEC hanno concordato di risolvere la loro lunga controversia legale — uno sviluppo atteso dopo che Trump ha nominato funzionari più favorevoli alle crypto alla SEC e ha spostato la regolamentazione delle criptovalute alla Commodity Futures Trading Commission.

    Altri guadagni significativi: Solana +3%, Cardano +7,1%.

    Tra le meme coin, Dogecoin è salito del 7,1% e $TRUMP del 3,1%.

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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq,, Wall Street, I futures USA salgono mentre Trump nomina governatore Fed ad interim; TSMC e SoftBank beneficiano dell’onda dell’IA

    Dow Jones, S&P, Nasdaq,, Wall Street, I futures USA salgono mentre Trump nomina governatore Fed ad interim; TSMC e SoftBank beneficiano dell’onda dell’IA

    In vista dell’ultima sessione di trading della settimana, i futures azionari statunitensi hanno mostrato lievi guadagni venerdì. Il presidente Donald Trump ha annunciato la scelta di un suo stretto collaboratore per ricoprire temporaneamente un posto vacante nel Consiglio dei Governatori della Federal Reserve. Nel frattempo, Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC) ha registrato un notevole aumento delle vendite a luglio e le azioni di SoftBank (USOTC:SFTBY) hanno raggiunto livelli record, trainate dall’entusiasmo per gli investimenti nell’intelligenza artificiale.

    I futures avanzano

    Alle 2:56 ET, i futures sul Dow erano in rialzo di 57 punti (0,1%), quelli sull’S&P 500 sono aumentati di 11 punti (0,2%) e i futures sul Nasdaq 100 hanno guadagnato 43 punti (0,2%). Gli investitori hanno elaborato la nomina di Trump alla Fed insieme a una giornata più tranquilla per i risultati societari.

    La chiusura di giovedì a Wall Street è stata mista, con Dow e S&P 500 in calo, mentre il Nasdaq Composite ha guadagnato terreno dopo una sessione volatile.

    I dati economici hanno mostrato un quadro misto. Gli analisti di Vital Knowledge hanno evidenziato “segnali inquietanti” dal mercato del lavoro e un aumento delle aspettative di inflazione, bilanciati in parte dalla solida produttività del secondo trimestre.

    Il dibattito sulla direzione dei tassi d’interesse continua. Nonostante alcuni funzionari della Fed abbiano segnalato la possibilità di un taglio dei tassi a settembre, il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic ha messo in guardia che “potrebbe esserci spazio solo per una riduzione quest’anno.”

    Trump nomina un nuovo governatore Fed

    In questo contesto, Trump ha annunciato che Stephen Miran, suo principale consigliere economico, ricoprirà temporaneamente il posto vacante di governatore della Fed, in attesa della conferma del Senato. Se approvato, Miran potrà votare sulle prossime decisioni sui tassi di interesse.

    Miran è un fedele alleato di Trump, che ha criticato duramente il presidente della Fed Jerome Powell e la riluttanza della banca centrale a tagliare rapidamente i tassi.

    Avendo lavorato nel Tesoro durante il primo mandato di Trump e come stratega senior in un hedge fund, Miran ritiene che le ampie tariffe statunitensi non aumenteranno significativamente l’inflazione interna e che la maggior parte dei costi ricadrà sui fornitori esteri — una visione contestata da alcuni economisti.

    La nomina arriva dopo le dimissioni improvvise di Adriana Kugler la settimana scorsa, prima della scadenza del suo mandato a gennaio. Trump ha definito il ruolo di Miran “temporaneo” ma ha aggiunto: “Continueremo a cercare un sostituto permanente.” Quella persona potrebbe infine sostituire Powell alla scadenza del suo mandato l’anno prossimo.

    TSMC registra forti guadagni

    TSMC ha riportato un aumento delle vendite a luglio del 25,8% su base annua, raggiungendo i 323,17 miliardi di T$ (10,8 miliardi di dollari), con una crescita del 22,5% rispetto a giugno. Il produttore di chip attribuisce la forte crescita delle vendite nel 2025 — quasi il 38% in più nei primi sette mesi — alla domanda trainata dall’IA.

    Le azioni hanno toccato un massimo storico dopo che Taiwan ha confermato che TSMC sarà esentata da un potenziale dazio del 100% sulle esportazioni di chip negli Stati Uniti, annunciato da Trump all’inizio della settimana.

    SoftBank in rally sull’ottimismo IA

    Le azioni di SoftBank Group a Tokyo sono salite di oltre il 13% a 14.230 yen, spingendo l’indice Nikkei 225 a guadagnare più del 2%. La società ha registrato un utile netto di 421,8 miliardi di yen (2,87 miliardi di dollari) nel trimestre terminato a giugno, sostenuta dall’ottimismo verso l’IA e dall’aumento del valore del suo portafoglio investimenti.

    SoftBank detiene partecipazioni in numerose aziende legate all’IA, tra cui Nvidia, ed è azionista di maggioranza del designer britannico di chip Arm Holdings (NASDAQ:ARM).

    OpenAI presenta GPT-5

    OpenAI ha lanciato il suo nuovo modello di intelligenza artificiale GPT-5, la tecnologia alla base di ChatGPT. Questo chatbot è diventato un punto focale nel boom dell’IA e ha trasformato OpenAI in una delle società private più preziose al mondo.

    Secondo alcune indiscrezioni, i dipendenti potrebbero presto vendere azioni a una valutazione fino a 500 miliardi di dollari, ben superiore ai 300 miliardi attuali.

    Il lancio arriva mentre altri colossi tech — Meta Platforms (NASDAQ:META), Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Alphabet (NASDAQ:GOOGL) — intensificano gli investimenti nell’IA, in particolare nello sviluppo dei data center.

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  • DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee chiudono in lieve calo dopo una settimana mista; delude Munich Re

    DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee chiudono in lieve calo dopo una settimana mista; delude Munich Re

    I mercati azionari europei hanno mostrato scarsa variazione venerdì, chiudendo una settimana prevalentemente positiva segnata da una pioggia di risultati societari e dall’introduzione dei dazi imposti dall’amministrazione Trump.

    Alle 07:05 GMT, il DAX tedesco ha perso lo 0,2%, mentre il CAC 40 francese ha guadagnato lo 0,4% e il FTSE 100 britannico è salito dello 0,2%.

    Nonostante la seduta sottotono di venerdì, i principali indici europei sono in procinto di registrare guadagni solidi nella settimana, sostenuti da una stagione di utili del secondo trimestre generalmente positiva. Il DAX è destinato a salire di oltre il 3%, il CAC 40 è aumentato di oltre il 2%, mentre il FTSE 100 ha sottoperformato con un incremento modesto dello 0,4%.

    “L’Europa ha ormai completato circa l’80% della stagione degli utili. Sebbene i dati sulle vendite siano stati leggermente deludenti, la crescita degli utili è stata sorprendentemente forte. Le aziende della regione hanno registrato una crescita degli utili del 10% – con una sorpresa positiva del 14% rispetto alle aspettative”, ha osservato Charles Stanley in un report.

    Munich Re riduce le stime di ricavi per il 2025

    Venerdì sono stati pubblicati meno risultati da parte delle grandi aziende. Munich Re (TG:A2TSS7) ha rivisto al ribasso le previsioni di ricavi assicurativi per il 2025, citando trend di mercato difficili e effetti valutari sfavorevoli, oltre a un calo dei rinnovi a luglio. Tuttavia, il riassicuratore tedesco ha confermato l’obiettivo di profitto per l’intero anno.

    Nel frattempo, la compagnia assicurativa olandese NN Group (EU:NN) ha registrato un netto calo degli utili nel primo semestre 2025, colpita da perdite derivanti da vendite di titoli di Stato, rivalutazioni di derivati, costi di ristrutturazione e cessione delle operazioni turche, che hanno annullato i risultati operativi più solidi.

    La società immobiliare svizzera Mobimo (TG:M1H) ha riportato un consistente aumento degli utili nel primo semestre 2025, grazie a forti rivalutazioni immobiliari e maggiori ricavi da progetti di sviluppo e vendite di proprietà.

    Il gruppo francese di giochi Asmodee (TG:2EX) ha visto le vendite nette del primo trimestre aumentare del 32% rispetto all’anno precedente, grazie a un incremento del 49,9% nelle vendite di giochi pubblicati da partner.

    Entrano in vigore i dazi

    Sul fronte commerciale, i dazi introdotti dall’amministrazione Trump sono entrati in vigore giovedì, con tariffe fino al 50% su alcune economie regionali.

    Sebbene diversi paesi, compresa l’Unione Europea, abbiano negoziato accordi con gli Stati Uniti per ridurre i livelli tariffari, gli investitori rimangono preoccupati per l’impatto economico.

    In concomitanza con l’entrata in vigore di questi dazi, il negoziatore commerciale di Tokyo ha dichiarato che il governo statunitense ha promesso giovedì di adeguare alcuni dazi sovrapposti sui prodotti giapponesi per evitare la doppia tassazione su alcune merci.

    Al di fuori delle tensioni commerciali, Mosca ha confermato che il presidente russo Vladimir Putin è programmato per incontrare nei prossimi giorni il presidente statunitense Donald Trump, alimentando speranze per un possibile cessate il fuoco nel conflitto ucraino.

    Prezzi del petrolio in calo, in vista di forti perdite settimanali

    I prezzi del petrolio sono scesi venerdì, preoccupati dal fatto che i nuovi dazi USA possano rallentare la crescita economica globale e ridurre la domanda di greggio.

    Alle 03:05 ET, i futures sul Brent sono calati dello 0,8% a 65,92 dollari al barile, mentre quelli sul West Texas Intermediate statunitense sono scesi dello 0,9% a 63,31 dollari al barile.

    Entrambi i benchmark sono diretti a perdite settimanali tra il 4% e il 5%, le più pesanti da fine giugno.

    Le preoccupazioni per l’impatto a lungo termine sulla domanda globale sono aumentate dopo l’entrata in vigore giovedì di dazi più elevati degli Stati Uniti contro numerosi partner commerciali.

    A mettere ulteriore pressione, i mercati petroliferi stanno reagendo alla decisione di OPEC+ di revocare completamente il più grande taglio alla produzione a settembre, mesi prima del previsto.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • La Borsa di Milano apre in rialzo dopo Tokyo, mentre Unipol e Generali calano, Trevi sale

    La Borsa di Milano apre in rialzo dopo Tokyo, mentre Unipol e Generali calano, Trevi sale

    Il mercato azionario italiano ha iniziato la giornata in territorio positivo, sostenuto da una forte chiusura a Tokyo. Il sentiment degli investitori resta influenzato dai report trimestrali che stanno impattando i movimenti dei singoli titoli.

    Alle 9:55, l’indice FTSE MIB aveva guadagnato lo 0,66%.

    I titoli assicurativi hanno subito un calo dopo che Munich Re (TG:A2TSS7) a Francoforte ha ridotto le previsioni per il 2025. Unipol (BIT:UNI) è sceso del 3,6%, appesantito dai risultati semestrali in linea con le attese. Anche Generali (BIT:G) ha registrato una flessione, perdendo lo 0,9%.

    Dopo la forte vendita di ieri, Leonardo (BIT:LDO) si è ripreso con un aumento dell’1,1%.

    Il settore bancario ha mostrato segnali di forza, con Unicredit (BIT:UCG) in rialzo dell’1% e Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) che ha guadagnato lo 0,5%.

    Trevi Finanziaria (BIT:TFIN) ha riportato una solida crescita del 9,5% nei risultati semestrali. Anche Technoprobe (BIT:TPRO) è salita del 2,66% dopo aver confermato le previsioni per il 2025, supportata dal rating ‘buy’ di Banca Akros (BIT:K72068).

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • DAX, CAC, FTSE100, Mercati europei misti; il FTSE 100 resta indietro dopo il nuovo taglio dei tassi da parte della BoE

    DAX, CAC, FTSE100, Mercati europei misti; il FTSE 100 resta indietro dopo il nuovo taglio dei tassi da parte della BoE

    Le borse europee mostrano un andamento misto giovedì, con il FTSE 100 di Londra che sottoperforma rispetto agli altri principali indici continentali, a seguito dell’ennesimo taglio dei tassi d’interesse da parte della Banca d’Inghilterra, mentre l’economia continua ad affrontare sfide interne e internazionali.

    Il Comitato di Politica Monetaria della banca centrale ha votato con un margine ristretto (5 contro 4) per ridurre il tasso di riferimento di 25 punti base al 4,00%, segnando il quinto taglio in dodici mesi e portando il tasso al livello più basso dall’inizio del 2023.

    Sul fronte macroeconomico, la Germania ha registrato un rimbalzo inaspettato delle esportazioni a giugno, salite dello 0,8% su base mensile nonostante un calo delle spedizioni verso gli Stati Uniti. I dati seguono una contrazione dell’1,4% a maggio, secondo Destatis. Tuttavia, la produzione industriale tedesca è scesa dell’1,9% a giugno, un calo ben superiore rispetto al -0,1% di maggio e peggiore delle attese di mercato (-0,4%).

    Nel Regno Unito, l’indice dei prezzi delle case rilevato da Halifax ha mostrato un aumento dello 0,4% su base mensile a luglio, oltre le attese.

    Tra gli indici principali, il FTSE 100 perde lo 0,8%, mentre il CAC 40 sale dell’1,1% e il DAX guadagna l’1,6%.

    Tra i titoli più in movimento:

    • A.P. Moller-Maersk (TG:DP4A) avanza di oltre il 3% dopo aver rivisto al rialzo le previsioni per il 2025 grazie a risultati solidi nel secondo trimestre.
    • United Internet (TG:UTDI) perde l’1,7% nonostante una lieve crescita dell’utile semestrale.
    • Valneva (EU:VLA) balza del 6% dopo che la FDA statunitense ha revocato la sospensione raccomandata per l’uso del vaccino IXCHIQ.
    • Henkel (TG:HEN3) guadagna il 2,2% grazie all’aggiornamento al rialzo della guidance sui margini per l’intero 2025.
    • Rheinmetall (TG:RHM) crolla del 5,2% dopo risultati trimestrali inferiori alle attese.
    • Siemens (TG:SIE) segna un +1,2% grazie a ricavi e ordini superiori alle stime nel terzo trimestre.
    • Allianz (TG:ALV) vola del 5,4% grazie a utili trimestrali oltre le attese e alla conferma degli obiettivi per l’intero anno.
    • Deutsche Telekom (TG:DTE) arretra del 3% a causa di dati deludenti nel mercato domestico.
    • Swisscom (TG:SWJ) avanza dell’1,5% con ricavi semestrali in aumento.
    • WPP (LSE:WPP) perde il 3,7% a causa di un calo del 48% dell’utile operativo nella prima metà dell’anno.
    • Serco Group (LSE:SRP) guadagna quasi l’8% dopo risultati solidi e la conferma della guidance per il 2025.
    • Hikma Pharmaceuticals (LSE:HIK) cede quasi il 7% dopo aver abbassato le previsioni di margine per la divisione degli iniettabili.

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