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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures di Wall Street in rialzo grazie ai progressi sui negoziati USA–Cina e alle trimestrali

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures di Wall Street in rialzo grazie ai progressi sui negoziati USA–Cina e alle trimestrali

    I futures azionari statunitensi sono saliti lunedì mattina, sostenuti dall’ottimismo per i progressi nei colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina e in vista di una settimana intensa, con numerose trimestrali e decisioni chiave delle banche centrali. Funzionari di entrambi i Paesi hanno confermato di aver raggiunto un accordo quadro in vista del tanto atteso incontro tra i due leader. Allo stesso tempo, Donald Trump ha dichiarato che la decisione sul prossimo presidente della Federal Reserve potrebbe arrivare entro la fine dell’anno.

    Futures in crescita

    Il tono positivo segue la chiusura record di venerdì, quando tutti i principali indici statunitensi sono saliti grazie a dati sull’inflazione più deboli del previsto. Alle 03:58 ET, i futures sul Dow Jones guadagnavano 323 punti (+0,7%), quelli sull’S&P 500 salivano di 58 punti (+0,9%) e i futures sul Nasdaq 100 avanzavano di 285 punti (+1,1%).

    Gli investitori si preparano a una settimana segnata dalle trimestrali dei colossi tech e da importanti decisioni di politica monetaria, incluso il meeting della Fed. Secondo il FedWatch Tool della CME, i mercati stanno già scontando un taglio dei tassi nella riunione di due giorni che inizierà martedì, con oltre il 95% di probabilità di un ulteriore intervento a dicembre.

    Le trimestrali aziendali hanno contribuito al sentiment positivo. Nonostante la mancanza di nuovi dati macroeconomici a causa della chiusura prolungata del governo federale, gli analisti prevedono ora una crescita degli utili dell’S&P 500 del 10,4% rispetto all’anno scorso, rispetto all’8,8% stimato a inizio ottobre, secondo LSEG citata da Reuters.

    L’accordo commerciale alimenta l’ottimismo

    Gli investitori hanno accolto con favore i segnali di distensione tra Washington e Pechino. Durante il weekend, i negoziatori di entrambi i Paesi hanno annunciato di aver raggiunto un accordo quadro su dazi e altre questioni, spianando la strada all’incontro di giovedì tra Trump e Xi Jinping in Corea del Sud.

    Jamieson Greer, rappresentante commerciale degli Stati Uniti, ha dichiarato in Malesia che i colloqui stanno entrando nella fase in cui “gli ultimi dettagli” potrebbero essere finalizzati. Li Chenggang, capo negoziatore cinese, ha aggiunto che è stato raggiunto un “consenso preliminare” dopo “discussioni franche e approfondite”.

    L’intesa arriva dopo settimane di tensione, alimentate dalla minaccia di Trump di imporre dazi a tre cifre in risposta ai limiti cinesi sulle esportazioni di terre rare. Il Segretario al Tesoro USA Scott Bessent ha detto all’emittente ABC, nel programma This Week, di ritenere che i dazi “verranno evitati” e che la Cina è pronta a fare “concessioni” sui controlli alle esportazioni.

    Trump annuncia decisione sulla Fed entro fine anno

    Oltre alla questione commerciale, Trump ha indicato che potrebbe annunciare la sua scelta per il prossimo presidente della Fed entro la fine dell’anno. Sebbene Jerome Powell, nominato da Trump nel 2017, sia ancora nel suo mandato, il presidente ha spesso criticato l’approccio prudente della Fed, sollecitando tagli dei tassi più rapidi e incisivi.

    Bessent ha dichiarato che l’amministrazione sta preparando una “buona rosa” di candidati “subito dopo il Giorno del Ringraziamento”. Tra i nomi citati figurano Kevin Hassett, Kevin Warsh, Christopher Waller, Michelle Bowman e Rick Rieder.

    Trimestrali in primo piano

    La settimana degli utili si apre con Keurig Dr Pepper (NASDAQ:KDP), per cui le stime Bloomberg prevedono un utile per azione rettificato di 0,54 dollari e ricavi per 4,15 miliardi di dollari. Gli investitori monitoreranno eventuali aggiornamenti sull’impatto delle tensioni commerciali, inclusa la decisione di Trump di imporre un nuovo dazio del 10% sui beni canadesi.

    Più avanti, l’attenzione si sposterà sui colossi tecnologici. Sono attesi i risultati di Alphabet Inc. (NASDAQ:GOOG), Meta Platforms (NASDAQ:META) e Microsoft (NASDAQ:MSFT) mercoledì, seguiti da Apple Inc. (NASDAQ:AAPL) e Amazon.com, Inc. (NASDAQ:AMZN) giovedì.

    L’oro arretra con il ritorno dell’appetito per il rischio

    I prezzi dell’oro hanno esteso le perdite della scorsa settimana, penalizzati dal miglioramento del sentiment di mercato e dal calo della domanda di beni rifugio. L’oro spot è sceso dell’1,3% a 4.060,80 dollari l’oncia alle 00:44 ET, mentre i future USA sull’oro sono calati dell’1,6% a 4.072,60 dollari.

    Le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed hanno però limitato ulteriori ribassi, poiché un contesto di tassi bassi tende a sostenere l’oro. Il metallo prezioso ha interrotto di recente una serie di nove settimane consecutive di rialzo, dopo aver superato i 4.300 dollari l’oncia.

  • Il prezzo del petrolio sale mentre l’intesa commerciale USA–Cina rafforza la fiducia dei mercati

    Il prezzo del petrolio sale mentre l’intesa commerciale USA–Cina rafforza la fiducia dei mercati

    I prezzi del greggio sono aumentati lunedì dopo che funzionari economici di Stati Uniti e Cina hanno raggiunto un’intesa preliminare su un accordo commerciale, attenuando i timori che dazi e controlli sulle esportazioni tra i due maggiori consumatori di petrolio al mondo possano rallentare la crescita economica globale.

    I future sul Brent sono saliti di 47 centesimi, pari allo 0,71%, a 66,41 dollari al barile alle 06:29 GMT, mentre i future sul greggio statunitense West Texas Intermediate hanno guadagnato 44 centesimi, ovvero lo 0,72%, a 61,94 dollari. Entrambi i contratti avevano già registrato forti rialzi la settimana precedente — rispettivamente dell’8,9% e del 7,7% — sostenuti dalle nuove sanzioni USA e UE nei confronti della Russia.

    Haitong Securities ha dichiarato in una nota ai clienti che l’ottimismo è cresciuto grazie alle nuove sanzioni e ai segnali di allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, bilanciando così le preoccupazioni per l’eccesso di offerta che avevano pesato sui prezzi all’inizio di ottobre.

    Il Segretario al Tesoro USA Scott Bessent ha dichiarato domenica che funzionari statunitensi e cinesi hanno raggiunto un “quadro molto sostanziale” per un accordo commerciale, aprendo la strada a un incontro tra il presidente Donald Trump e il presidente Xi Jinping per discutere di cooperazione economica questa settimana.

    Bessent ha spiegato che l’intesa eviterà dazi statunitensi al 100% sulle merci cinesi e includerà il rinvio dei controlli sulle esportazioni di terre rare da parte della Cina.

    Trump ha espresso fiducia nei negoziati, dichiarando di aspettarsi incontri sia in Cina che negli Stati Uniti.

    “Penso che avremo un accordo con la Cina”, ha detto Trump. “Li incontreremo più avanti in Cina e li incontreremo negli Stati Uniti, a Washington o a Mar-a-Lago”.

    Secondo Tony Sycamore, analista di mercato presso IG Group, l’annuncio ha contribuito ad alleviare i timori che la Russia possa rispondere alle nuove sanzioni statunitensi contro Rosneft e Lukoil offrendo sconti aggressivi e utilizzando flotte ombra per mantenere le vendite.

    “Tuttavia, se le sanzioni sull’energia russa si riveleranno meno efficaci del previsto, le pressioni da eccesso di offerta potrebbero tornare sul mercato”, ha affermato l’analista di Haitong Securities Yang An.

  • Il prezzo dell’oro scende ancora mentre l’ottimismo USA–Cina riduce la domanda di beni rifugio

    Il prezzo dell’oro scende ancora mentre l’ottimismo USA–Cina riduce la domanda di beni rifugio

    L’oro ha continuato a perdere terreno durante le contrattazioni asiatiche di lunedì, estendendo il calo della settimana scorsa, poiché il miglioramento del sentiment sui negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina ha ridotto la domanda per il metallo prezioso come bene rifugio. Gli operatori guardano ora alla Federal Reserve, che dovrebbe annunciare un taglio dei tassi d’interesse entro la settimana.

    L’oro spot è sceso dell’1,3% a 4.060,80 dollari l’oncia alle 00:44 ET (04:44 GMT), mentre i futures sull’oro statunitense sono arretrati dell’1,6% a 4.072,60 dollari. Il ribasso arriva dopo la fine di una serie positiva durata nove settimane, durante la quale i prezzi avevano raggiunto massimi storici sopra i 4.300 dollari l’oncia, sostenuti da tensioni geopolitiche e aspettative di allentamento monetario.

    L’intesa commerciale riduce l’appeal dell’oro

    Il nuovo calo segue un passo avanti nei colloqui commerciali: nel fine settimana, funzionari di Stati Uniti e Cina hanno raggiunto un’intesa preliminare a margine degli incontri dell’ASEAN in Malesia. L’accordo dovrebbe essere finalizzato quando Donald Trump e Xi Jinping si incontreranno in Corea del Sud più avanti nella settimana, con l’obiettivo di estendere la tregua commerciale e gettare le basi per un’intesa più ampia.

    “La minaccia del dazio al 100% è svanita, così come la minaccia che la Cina dia inizio a un regime di controllo globale delle esportazioni”, ha dichiarato l’alto funzionario del Tesoro USA Scott Bessent, suggerendo che il rischio di una nuova escalation commerciale si è ridotto.

    Il miglioramento del sentiment ha spinto gli investitori verso asset più rischiosi, penalizzando l’oro.

    Decisione della Fed nel mirino

    Le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed nella riunione del 29 ottobre hanno comunque contenuto le perdite dell’oro. Il dato sull’inflazione USA (CPI) più debole delle attese diffuso la scorsa settimana ha rafforzato le scommesse su un taglio di 25 punti base, mentre i trader attendono indicazioni su eventuali ulteriori mosse entro fine anno.

    Tassi d’interesse più bassi tendono a favorire l’oro, riducendo il costo opportunità di detenere asset non remunerativi e indebolendo il dollaro USA, rendendo così il metallo più appetibile per gli investitori esteri.

    Andamento contrastante nei metalli

    Anche gli altri metalli preziosi hanno registrato ribassi lunedì. I futures sull’argento sono calati dell’1,4% a 47,91 dollari l’oncia, mentre quelli sul platino hanno perso lo 0,9% a 1.587,10 dollari.

    Al contrario, il rame ha proseguito il rally. I futures di riferimento sulla London Metal Exchange sono saliti di oltre l’1% raggiungendo un nuovo record di 11.078,00 dollari a tonnellata, mentre i futures sul rame negli Stati Uniti sono avanzati dell’1,4% a 5,19 dollari per libbra. Il rialzo è stato alimentato dalla chiusura della miniera Grasberg della Freeport-McMoRan Inc. in Indonesia e dall’ottimismo rinnovato su una possibile tregua commerciale tra USA e Cina.

  • Intesa Sanpaolo sotto i riflettori in vista dei risultati trimestrali

    Intesa Sanpaolo sotto i riflettori in vista dei risultati trimestrali

    La stagione degli utili prosegue sulla FTSE MIB, con il settore bancario ancora protagonista. UniCredit (BIT:UCG) ha inaugurato la tornata il 22 ottobre, annunciando per il terzo trimestre 2025 un utile di 2,6 miliardi di euro (8,7 miliardi nei primi nove mesi). La banca guidata da Andrea Orcel ha registrato un altro risultato record, nonostante i primi segnali di rallentamento del margine d’interesse netto. I ricavi da interessi sono scesi del 2,7% su base annua (193 milioni di euro in meno), compensati però da commissioni, dividendi e profitti da investimenti più elevati.

    L’attenzione si sposta ora su Intesa Sanpaolo (BIT:ISP), che pubblicherà i risultati trimestrali venerdì 31 ottobre. Seguirà BPER Banca (BIT:BPE) il 5 novembre, subito dopo aver completato l’acquisizione di Banca Popolare di Sondrio (BIT:BPSO) il 4 novembre. Chiuderanno la stagione dei cosiddetti “big five” Banco BPM (BIT:BAMI) e Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS), attesi rispettivamente per il 6 e 7 novembre.

    Le attese degli analisti

    Secondo Equita SIM, Intesa Sanpaolo dovrebbe registrare un utile vicino a 2,3 miliardi di euro, in linea con la guidance per l’intero esercizio, fissata oltre i 9 miliardi di euro. Il consenso sui ricavi è intorno a 6,7 miliardi di euro, mentre l’utile dei primi nove mesi dovrebbe superare i 7,5 miliardi di euro.

    La banca guidata da Carlo Messina potrebbe contare su un vantaggio competitivo importante in questa fase, grazie alla sua ampia rete di consulenti finanziari, alla piattaforma dei fondi Eurizon e alla divisione assicurativa in costante crescita. Avere una filiera integrata consente alla banca di trattenere una quota maggiore di commissioni, un vantaggio strategico in un contesto di politica monetaria più accomodante.

    Target price e raccomandazioni

    Lunedì Oddo BHF ha alzato il prezzo obiettivo per Intesa Sanpaolo da 5,80 a 6,20 euro, confermando la raccomandazione “outperform”. In mattinata il titolo è salito dello 0,70% a 5,501 euro. Gli analisti continuano a considerare Intesa una delle migliori scelte tra le banche dell’Europa meridionale, prevedendo che il rerating del settore possa proseguire grazie a una solida generazione di capitale organico, buona solidità patrimoniale e prospettive crescenti per la remunerazione degli azionisti.

    All’inizio di ottobre, l’analista Andrea Filtri di Mediobanca aveva confermato la raccomandazione “outperform” e un prezzo obiettivo di 6,60 euro. Mediobanca prevede per il terzo trimestre un utile netto di circa 2,4 miliardi di euro, sostenuto da margini d’interesse stabili e da una moderata crescita delle commissioni. Le linee guida per l’intero anno restano invariate, con un utile netto atteso di circa 9 miliardi di euro, riflettendo una solida qualità dell’attivo e una politica dei dividendi sostenibile.

    Aggiornamento sul rating

    La scorsa settimana Morningstar DBRS ha migliorato il rating senior preferred a lungo termine di Intesa Sanpaolo da “BBB (high)” a “A (low)” con outlook stabile. Il rating a breve termine è stato confermato a “R-1 (low)” con outlook stabile. L’azione segue un analogo upgrade al rating sovrano dell’Italia annunciato il 17 ottobre. Secondo l’agenzia, “non si prevedono impatti finanziari rilevanti per la banca”.

  • Borsa di Milano in Rialzo con Banche e Maire in Testa ai Guadagni

    Borsa di Milano in Rialzo con Banche e Maire in Testa ai Guadagni

    L’indice FTSE MIB ha aperto la settimana con un moderato rialzo, sostenuto da un cauto ottimismo dopo i segnali di distensione nelle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti.

    Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato oggi di sperare di aggiungere un accordo commerciale con la Cina alla lista degli accordi già raggiunti durante la sua visita in Asia. In vista del vertice con Xi Jinping previsto per giovedì, i negoziatori delle due principali economie mondiali hanno definito un accordo quadro per sospendere l’aumento dei dazi statunitensi e alleggerire i controlli cinesi sulle esportazioni di terre rare.

    Intorno alle 9:30, l’indice FTSE MIB registrava un progresso dello 0,4%.

    Settore Bancario in Evidenza

    I titoli bancari hanno registrato buoni risultati, con l’indice settoriale in aumento dello 0,8%. Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) ha guidato i rialzi con un guadagno di circa il 2%.

    Maire Decolla, STM Rimbalza

    Tra i singoli titoli, Prysmian Group (BIT:PRY) è salita dell’1,8% e Saipem S.p.A. (BIT:SPM) dell’1,6%. STMicroelectronics (BIT:STM) è rimbalzata dell’1,5% dopo il calo della scorsa settimana dovuto a stime inferiori alle attese, sostenuta dalle rinnovate speranze di un accordo USA–Cina sulle terre rare.

    Maire Tecnimont (BIT:MAIRE) ha registrato un forte balzo di oltre il 5% a 14,02 euro dopo che Barclays ha alzato il target price sul titolo a 15 euro da 13,5.

    Titoli in Calo

    In controtendenza, Davide Campari-Milano N.V. (BIT:CPR) e Terna S.p.A. (BIT:TRN) hanno perso circa l’1%.

  • DAX, CAC, FTSE100, Borse Europee Stabili mentre i Negoziati Commerciali, gli Utili Tech e la Riunione della Fed Catturano l’Attenzione

    DAX, CAC, FTSE100, Borse Europee Stabili mentre i Negoziati Commerciali, gli Utili Tech e la Riunione della Fed Catturano l’Attenzione

    Le borse europee hanno aperto la settimana in modo stabile, con gli investitori concentrati su diversi eventi chiave, tra cui le imminenti riunioni delle banche centrali, i negoziati commerciali ad alto livello tra Stati Uniti e Cina e una serie consistente di pubblicazioni trimestrali.

    Alle 07:15 GMT, il DAX tedesco è salito dello 0,2%, il CAC 40 francese è sceso dello 0,1% e il FTSE 100 britannico è rimasto sostanzialmente invariato.

    Quadro dei Negoziati USA–Cina

    Il sentiment di mercato è migliorato alla fine della scorsa settimana dopo la notizia che Donald Trump incontrerà Xi Jinping durante il vertice APEC della prossima settimana in Corea del Sud. Le due delegazioni avrebbero raggiunto un accordo quadro su cui i leader dovrebbero decidere.

    Un’intesa potrebbe sospendere le forti tariffe statunitensi sulle merci cinesi e alleggerire le restrizioni sulle esportazioni di terre rare, contribuendo a rassicurare gli investitori preoccupati per le tensioni commerciali che pesano sulle prospettive globali.

    “Ho molto rispetto per il Presidente Xi e penso che raggiungeremo un accordo,” ha dichiarato Trump ai giornalisti a bordo dell’Air Force One.

    La Fed Guida le Riunioni delle Banche Centrali

    Le aspettative di un taglio dei tassi di interesse negli Stati Uniti sono aumentate dopo che l’inflazione annuale è scesa al 3% a settembre, al di sotto delle previsioni. Secondo lo strumento CME FedWatch, gli operatori prevedono con una probabilità del 96% che la Federal Reserve ridurrà i tassi di 25 punti base nella riunione di questa settimana.

    Sono attese anche le decisioni della Bank of Japan e della Bank of Canada, mentre la European Central Bank dovrebbe mantenere i tassi invariati, dato che l’inflazione è vicina all’obiettivo del 2% e la crescita appare stabile.

    Gli investitori seguiranno anche l’indice Ifo tedesco sulla fiducia delle imprese per ulteriori segnali sullo stato di salute della più grande economia dell’Eurozona.

    Mega-Tech sotto i Riflettori

    Gli utili aziendali sono un altro punto chiave della settimana, in particolare negli Stati Uniti, dove diverse big tecnologiche pubblicheranno i risultati trimestrali. Sono attesi i conti di Microsoft (NASDAQ:MSFT), Apple (NASDAQ:AAPL), Alphabet (NASDAQ:GOOGL), Amazon (NASDAQ:AMZN) e Meta Platforms (NASDAQ:META).

    Nel complesso, circa un terzo delle società dell’indice S&P 500 pubblicheranno i risultati questa settimana, tra cui Eli Lilly and Company (NYSE:LLY), Exxon Mobil (NYSE:XOM), Chevron Corporation (NYSE:CVX), Visa Inc. (NYSE:V) e Mastercard Incorporated (NYSE:MA).

    In Europa, Galp Energia (EU:GALP) ha registrato un aumento del 53% dell’utile netto trimestrale, spinto da margini di raffinazione più elevati e da migliori risultati commerciali.

    Petrolio Sostenuto dai Progressi nei Negoziati Commerciali

    I prezzi del petrolio si sono stabilizzati lunedì, proseguendo i guadagni della settimana precedente grazie all’ottimismo sui negoziati USA–Cina, che ha alleviato le preoccupazioni per possibili ricadute economiche.

    I futures sul Brent sono scesi dello 0,1% a 65,17 dollari al barile, mentre i futures sul WTI statunitense hanno perso lo 0,1% a 61,48 dollari.

    Il mercato petrolifero ha tratto sostegno dalle nuove sanzioni statunitensi contro l’industria petrolifera russa e dalla prospettiva di un allentamento delle tensioni commerciali, che ha contribuito a stabilizzare i prezzi dopo la volatilità di inizio mese.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Wall Street pronta ad aprire in ribasso mentre i risultati trimestrali deludono e crescono le tensioni geopolitiche

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Wall Street pronta ad aprire in ribasso mentre i risultati trimestrali deludono e crescono le tensioni geopolitiche

    I futures sugli indici statunitensi indicavano un avvio debole giovedì, segnalando ulteriori ribassi per i mercati mentre gli investitori reagivano a risultati societari deludenti e a crescenti incertezze geopolitiche.

    La pressione iniziale è stata alimentata soprattutto dalle reazioni agli utili di alcuni dei titoli più osservati, tra cui Tesla, Inc. (NASDAQ:TSLA) e International Business Machines Corporation (NYSE:IBM).

    Le azioni Tesla sono scese del 3,7% nel pre-market dopo che il produttore di veicoli elettrici ha riportato utili del terzo trimestre inferiori alle attese, nonostante numeri record nelle consegne. Anche IBM ha registrato un netto calo prima dell’apertura di Wall Street, con gli investitori concentrati sul rallentamento della crescita nel settore cloud, pur in presenza di risultati complessivamente superiori alle previsioni.

    Al contrario, Honeywell International Inc. (NASDAQ:HON) si è messa in evidenza con una possibile apertura positiva, dopo aver battuto le stime sugli utili e sui ricavi.

    Sul fronte geopolitico, l’amministrazione Trump ha imposto sanzioni ai due maggiori produttori di petrolio russi, Rosneft e Lukoil. Il United States Department of the Treasury ha spiegato che le sanzioni sono motivate dalla “mancanza di un serio impegno in un processo di pace per porre fine alla guerra in Ucraina.”

    Il presidente Donald Trump aveva recentemente espresso ottimismo sulla possibilità di risolvere il conflitto, salvo poi annullare improvvisamente un incontro programmato con il presidente russo Vladimir Putin — sottolineando l’imprevedibilità delle sue mosse di politica estera, un fattore chiave della recente volatilità dei mercati.

    Mercoledì, Wall Street ha chiuso in rosso su tutta la linea. Il Nasdaq è sceso di 213,67 punti, pari allo 0,9%, a 22.740,40; il Dow ha perso 334,33 punti (-0,7%) a 46.590,41; e l’S&P 500 ha ceduto 35,95 punti (-0,5%) a 6.699,40. Gli indici principali hanno recuperato parte delle perdite nel finale, ma sono rimasti ampiamente negativi.

    La flessione è stata in parte innescata dal crollo di Netflix, Inc. (NASDAQ:NFLX), che ha perso il 10,1% toccando il minimo degli ultimi cinque mesi dopo aver riportato utili inferiori alle attese e citato una disputa fiscale in Brasile. Texas Instruments Incorporated (NASDAQ:TXN) ha perso il 5,6% dopo aver diffuso una guidance deludente per il quarto trimestre.

    Dall’altro lato, Intuitive Surgical, Inc. (NASDAQ:ISRG) è balzata del 13,9% dopo aver pubblicato risultati trimestrali migliori del previsto per la sua divisione di chirurgia robotica.

    Le tensioni tra Washington e Pechino hanno ulteriormente pesato sul sentiment. Durante un pranzo con legislatori repubblicani alla Casa Bianca, Trump ha dichiarato di sperare di raggiungere un “buon accordo” con il presidente cinese Xi Jinping, ma ha anche ammesso che l’incontro potrebbe non avvenire.

    «Maybe it won’t happen», ha detto Trump. «Things can happen where, for instance, maybe somebody will say, ‘I don’t want to meet, it’s too nasty.’ But it’s really not nasty. It’s just business.»

    Nel pomeriggio, Reuters ha riferito che l’amministrazione Trump sta valutando di limitare l’esportazione di alcuni software verso la Cina, come risposta alle nuove restrizioni di Pechino sulle terre rare. Sebbene non definitiva, la misura rappresenterebbe un passo concreto verso la minaccia di bloccare “critical software”.

    I titoli tecnologici sono stati tra i più colpiti, con l’indice PHLX Semiconductor Sector in calo del 2,4%. Anche le compagnie aeree hanno registrato forti ribassi, con l’NYSE Arca Airline Index in calo dell’1,9%.

    Debolezza significativa si è vista anche nei settori retail, immobiliare e networking, mentre i titoli energetici hanno resistito al ribasso grazie a un forte rialzo dei prezzi del petrolio.

  • DAX, CAC, FTSE100, Borse europee miste mentre l’UE annuncia un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia

    DAX, CAC, FTSE100, Borse europee miste mentre l’UE annuncia un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia

    Le borse europee hanno registrato andamenti contrastanti giovedì, mentre gli investitori hanno digerito un’altra intensa giornata di risultati societari e osservato da vicino gli sviluppi commerciali tra Stati Uniti e Cina.

    Sul fronte geopolitico, gli Stati membri dell’UE hanno approvato ufficialmente il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. Le nuove misure comprendono un divieto di importazione di gas naturale liquefatto russo.

    «Si tratta di un pacchetto significativo che prende di mira le principali fonti di reddito russe attraverso nuove misure energetiche, finanziarie e commerciali», ha dichiarato la presidenza danese a rotazione dell’UE.

    Tra i principali indici, il DAX tedesco è sceso dello 0,2%, il CAC 40 francese è salito dello 0,2% e il FTSE 100 britannico ha guadagnato lo 0,6%.

    Per quanto riguarda i risultati societari, SAP SE (TG:SAP) ha perso il 2% dopo che i ricavi del terzo trimestre sono risultati inferiori alle attese. Orange S.A. (EU:ORA) è salita dell’1% dopo aver alzato la guidance annuale grazie a profitti core migliori del previsto.

    Sodexo (EU:SW) è crollata dell’8% poiché ha previsto una crescita dei ricavi più lenta nel 2026, citando difficoltà nel mercato statunitense. Thales Group (EU:HO) è salita del 2% dopo aver registrato un aumento del 9% delle vendite nei primi nove mesi del 2025 e aver confermato la guidance annuale.

    Renault Group (EU:RNO) ha perso l’1,4% nonostante ricavi trimestrali superiori alle stime, mentre Dassault Systèmes SE (EU:DSY) è precipitata del 16% dopo aver ridotto la previsione di crescita dei ricavi per l’intero anno.

    STMicroelectronics (BIT:STMMI) ha perso quasi il 5% dopo aver fornito una guidance per il quarto trimestre inferiore alle attese. Al contrario, Volvo Car AB (TG:8JO1) è balzata del 34% dopo aver annunciato un leggero aumento dell’utile trimestrale grazie a un forte piano di riduzione dei costi.

    Rentokil Initial (LSE:RTO) è salita del 10% grazie a una crescita organica superiore alle previsioni, mentre InterContinental Hotels Group (LSE:IHG) è scesa dell’1,2% nonostante ricavi da camere migliori del previsto.

    Lloyds Banking Group (LSE:LLOY) ha guadagnato circa l’1% nonostante un forte calo degli utili trimestrali e una revisione al ribasso della guidance annuale. Unilever (LSE:ULVR) è salita del 2% dopo aver registrato una crescita delle vendite sottostanti del 3,9% nel terzo trimestre 2025.

    Nokia Corporation (EU:NOKIA) è salita del 9% grazie a profitti trimestrali migliori delle attese. Roche Holding AG (BIT:1ROG) ha perso il 2,3% dopo che le vendite nei nove mesi sono risultate inferiori alle previsioni, mentre Lonza Group (BIT:1LONN) è salita del 3,5% dopo aver confermato la guidance annuale.

  • Kering vola in Borsa mentre il piano di rilancio attenua il calo dei ricavi

    Kering vola in Borsa mentre il piano di rilancio attenua il calo dei ricavi

    Kering (EU:KER) ha registrato mercoledì un calo del fatturato nel terzo trimestre inferiore alle attese, mostrando segnali di stabilizzazione nel suo portafoglio di marchi di lusso. Il gruppo francese sta accelerando il processo di riduzione del debito e rafforzando il proprio focus sui brand chiave.

    Le azioni Kering quotate negli Stati Uniti sono balzate di quasi il 10% dopo la pubblicazione dei risultati.

    Il fatturato consolidato del terzo trimestre 2025 è stato di 3,42 miliardi di euro, in calo del 10% su base riportata e del 5% su base comparabile. Il risultato ha battuto le previsioni degli analisti, che si aspettavano una flessione del 9,6%, secondo Visible Alpha, nonostante un impatto valutario negativo del 5%. La performance rappresenta un miglioramento netto rispetto al calo comparabile del 15% registrato nel secondo trimestre.

    Le vendite della rete retail diretta sono scese del 6%, mentre il fatturato all’ingrosso e da altri canali è diminuito del 2%.

    «La performance di Kering nel terzo trimestre, pur rappresentando un chiaro miglioramento sequenziale, rimane ampiamente inferiore a quella del mercato», ha dichiarato l’amministratore delegato Luca de Meo.

    Come parte della strategia di razionalizzazione, l’azienda ha anche annunciato la vendita della divisione beauty a L’Oréal S.A. per 4 miliardi di euro (4,7 miliardi di dollari), una delle prime mosse significative del nuovo CEO per ristrutturare il gruppo e ridurre l’indebitamento.

    Gucci pesa, ma mostra segnali positivi

    Gucci, il marchio principale del gruppo, ha generato 1,3 miliardi di euro di ricavi, in calo del 18% su base riportata e del 14% su base comparabile. Le vendite retail sono diminuite del 13%, ma hanno mostrato un miglioramento rispetto al trimestre precedente grazie a una maggiore domanda in Nord America e in Europa occidentale e a un rinnovato interesse per la pelletteria.

    Le vendite all’ingrosso sono scese del 25%. La collezione La Famiglia è stata presentata verso la fine del trimestre.

    Yves Saint Laurent registra una performance mista

    Yves Saint Laurent ha totalizzato 620 milioni di euro di ricavi, in calo del 7% su base riportata e del 4% su base comparabile. Le vendite retail sono diminuite del 2%, con una crescita in Nord America compensata da un lieve calo in Europa occidentale. Il Prêt-à-porter e le calzature hanno registrato una crescita a doppia cifra, mentre l’ingrosso è calato del 16% nell’ambito del piano di razionalizzazione della distribuzione.

    Bottega Veneta cresce su base comparabile

    Bottega Veneta ha registrato 393 milioni di euro di fatturato, in calo dell’1% su base riportata ma in aumento del 3% su base comparabile. Le vendite retail sono cresciute del 5%, sostenute dalla domanda nordamericana e dalla solidità del Prêt-à-porter e delle calzature. Le vendite all’ingrosso sono diminuite del 9%.

    Commentando i risultati, il broker Kepler Cheuvreux ha affermato che la «ripresa [di Kering è] ben avviata».

    «La ripresa è ancora in una fase iniziale, con un significativo potenziale di rialzo se Kering tornerà a livelli di margine normativi», ha dichiarato l’analista Charles-Louis Scotti.

    Altri marchi ed Eyewear contribuiscono alla crescita

    La divisione “Altri Marchi” ha generato 652 milioni di euro, in calo del 5% su base riportata ma in aumento dell’1% su base comparabile. Le vendite retail sono rimaste stabili, mentre l’ingrosso è cresciuto del 5%, grazie alle buone performance di Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni e delle maison di gioielleria Boucheron, Pomellato e Qeelin.

    Il fatturato di Kering Eyewear e Corporate è salito a 448 milioni di euro, in crescita del 2% su base riportata e del 6% su base comparabile. L’attività eyewear è aumentata del 7%, sostenuta da una forte domanda regionale e da una nuova partnership con Valentino. Kering Beauté è cresciuta del 3% grazie ai lanci di Balenciaga e Creed.

    Gli analisti di Morgan Stanley hanno dichiarato che si tratta di «risultati del terzo trimestre incoraggianti per Kering questa sera e il management è apparso più fiducioso di quanto non fosse da molto tempo».

    «Il titolo resta la nostra Top Pick nel settore del lusso europeo.»

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Tesla scende dopo utili deludenti; Intel in arrivo — i mercati osservano utili e segnali commerciali

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Tesla scende dopo utili deludenti; Intel in arrivo — i mercati osservano utili e segnali commerciali

    I future sulle azioni statunitensi erano contrastati giovedì mattina mentre gli investitori bilanciavano i risultati societari con nuovi sviluppi commerciali. Le azioni di Tesla, Inc. (NASDAQ:TSLA) sono scese nel trading after-hours dopo risultati trimestrali inferiori alle attese, mentre Intel Corporation (NASDAQ:INTC) pubblicherà i suoi conti più tardi nella giornata. Intanto, Beyond Meat, Inc. (NASDAQ:BYND) ha registrato un forte calo dopo un rally guidato dai trader retail.

    Mercati prudenti

    I future azionari hanno mostrato poca direzione prima dell’apertura, riflettendo un equilibrio tra risultati solidi e incertezze geopolitiche. Alle 02:55 ET , i future sul Dow Jones sono scesi di 36 punti (−0,1%), quelli sull’S&P 500 sono saliti di 11 punti (+0,2%) e quelli sul Nasdaq 100 sono aumentati di 66 punti (+0,3%).

    Wall Street ha chiuso in ribasso mercoledì, appesantita dal calo tecnologico. Le azioni di Netflix, Inc. (NASDAQ:NFLX) sono crollate di oltre il 10% dopo che il margine operativo trimestrale ha sollevato timori su valutazioni troppo elevate. Anche Texas Instruments Incorporated (NASDAQ:TXN) ha deluso con prospettive deboli su ricavi e utili, facendo scendere il titolo del 5,6%.

    Tuttavia, la stagione degli utili del terzo trimestre è partita bene: circa l’86% delle società che hanno pubblicato i risultati ha superato le stime degli analisti, con una crescita complessiva degli utili S&P 500 prevista al +9,3% su base annua, secondo dati LSEG citati da Reuters.

    Gli investitori seguono anche le notizie commerciali. Il presidente Donald Trump ha dichiarato mercoledì di aspettarsi accordi con Xi Jinping quando i due potrebbero incontrarsi in Corea del Sud la prossima settimana.

    Tesla scivola dopo la trimestrale

    Le azioni di Tesla sono scese di oltre il 3% nel trading esteso dopo che il produttore di veicoli elettrici ha riportato risultati del terzo trimestre inferiori alle attese di Wall Street. Sebbene le vendite siano state solide, l’aumento dei costi ha pesato sull’utile, mentre l’azienda affronta un rallentamento della domanda negli USA dopo la scadenza del credito d’imposta federale per i veicoli elettrici.

    Nel trimestre, Tesla ha registrato un utile per azione rettificato di 0,50 dollari su ricavi per 28,1 miliardi di dollari, contro attese di 0,54 dollari e 26,22 miliardi di dollari. Le consegne sono aumentate del 7% su base annua a 497.098 unità, spinte dai consumatori che hanno approfittato del credito d’imposta da 7.500 dollari prima della sua scadenza. Tuttavia, l’aumento delle spese operative ha compensato i ricavi maggiori.

    I margini lordi, escludendo i crediti regolatori, si sono attestati al 17%, sostanzialmente invariati rispetto all’anno precedente.

    «È chiaro che i margini hanno subito un duro colpo a causa delle tariffe — sia direttamente attraverso costi dei materiali più alti sia indirettamente costringendo a una gestione dell’inventario più improvvisata, tradizionalmente uno dei punti di forza di Tesla», ha dichiarato Thomas Monteiro, Senior Analyst presso Investing.com.

    Intel pronta ai conti

    Intel è una delle società più attese nel calendario degli utili di giovedì. Le sue azioni sono salite nelle ultime settimane grazie a investimenti di NVIDIA Corporation (NASDAQ:NVDA), SoftBank Group Corp. e a una decisione del governo USA di acquistare una quota del 10%. Questo annuncio è arrivato dopo che Trump aveva chiesto pubblicamente le dimissioni del CEO Lip-Bu Tan per conflitti di interesse.

    Nonostante questo sostegno, Intel continua ad affrontare difficoltà. È indietro rispetto a concorrenti come NVIDIA e Advanced Micro Devices, Inc. (NASDAQ:AMD) nello sviluppo di chip AI e il suo ramo produttivo fatica a tenere il passo con Taiwan Semiconductor Manufacturing Company Limited (NYSE:TSM).

    Si prevede che Intel registri utili pressoché in pareggio per il trimestre, con debolezza nei segmenti data center e AI che dovrebbe portare a un calo dei ricavi dell’1,2% su base annua a 13,12 miliardi di dollari.

    Meme frenzy si sgonfia per Beyond Meat

    Le azioni di Beyond Meat sono crollate di oltre l’11% dopo la chiusura, invertendo i guadagni di una settimana di rally. Il titolo ha chiuso mercoledì in calo dell’1,1% a 3,58 dollari, dopo un’impennata dovuta all’acquisto massiccio da parte dei trader retail. Oltre due miliardi di azioni sono state scambiate durante la sessione, secondo dati FactSet citati da The Wall Street Journal.

    La scorsa settimana il titolo era sceso fino a 0,52 dollari dopo la notizia di uno scambio di debito, ma l’annuncio di martedì sull’espansione della distribuzione dei prodotti di Beyond Meat da parte di Walmart Inc. (NYSE:WMT) ha scatenato un forte rimbalzo.

    Negli ultimi dodici mesi, il titolo ha oscillato tra 2 e 4 dollari a causa di vendite deboli, tagli occupazionali e problemi di debito.

    Trump colpisce i giganti petroliferi russi

    La Casa Bianca ha annunciato sanzioni contro Lukoil PJSC e Rosneft, con Trump che ha citato la “mancanza di un serio impegno in un processo di pace per porre fine alla guerra in Ucraina”. Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha aggiunto che le aziende hanno finanziato “la macchina da guerra del Cremlino” e che potrebbero arrivare ulteriori misure.

    I prezzi del petrolio sono aumentati dopo l’annuncio, con Brent crude in rialzo del 3,3% a 64,67 dollari al barile e West Texas Intermediate in crescita del 3,5% a 60,50 dollari.