L’S&P 500 ha chiuso in calo martedì dopo aver toccato un nuovo massimo intraday, mentre gli investitori hanno dovuto affrontare una raffica di risultati societari e l’incertezza persistente sui negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Alla chiusura (ore 16:00 ET), il Dow Jones Industrial Average ha perso 204 punti, pari allo 0,5%, l’S&P 500 è sceso dello 0,3% dopo aver segnato un massimo intraday record di 6.409,26 punti e il Nasdaq Composite ha ceduto lo 0,4%.
I principali indici statunitensi hanno mostrato un andamento positivo nei giorni scorsi dopo l’annuncio, nel fine settimana, di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea.
Tensioni commerciali ancora sotto i riflettori
Gli investitori hanno seguito da vicino i negoziati commerciali tra Washington e Pechino. Il rappresentante commerciale USA Jamieson Greer ha dichiarato martedì che le trattative stanno “andando nella giusta direzione”, ma non ha fornito dettagli su un possibile accordo né sull’estensione della tregua tariffaria attualmente in vigore.
In assenza di un’estensione, le tariffe sui beni cinesi potrebbero tornare ai livelli più alti imposti il 2 aprile. All’inizio dell’anno, i due Paesi avevano raggiunto intese preliminari che avevano contribuito a raffreddare un conflitto commerciale sempre più acceso, caratterizzato da dazi a catena e restrizioni sulle esportazioni di minerali strategici.
La Fed avvia la riunione di politica monetaria
La Federal Reserve ha dato il via martedì alla sua ultima riunione di due giorni. La decisione è attesa per mercoledì: i tassi dovrebbero rimanere invariati al 4,25%–4,5%, ma il mercato cercherà segnali su possibili tagli entro fine anno.
Il presidente della Fed Jerome Powell ha mantenuto un approccio prudente, preferendo “aspettare e vedere” per valutare l’impatto economico della politica commerciale aggressiva dell’amministrazione Trump. Tuttavia, alcuni membri del FOMC hanno recentemente espresso la volontà di ridurre i tassi.
Il presidente Donald Trump ha rinnovato lunedì le pressioni sulla banca centrale per un taglio dei tassi, sostenendo che ciò stimolerebbe la crescita economica.
Giovedì è attesa anche la decisione di politica monetaria della Bank of Japan, che dovrebbe lasciare invariati i tassi. Sempre giovedì sarà pubblicato l’indice dei prezzi PCE di giugno, la misura di inflazione preferita dalla Fed.
La settimana è ricca di dati sul mercato del lavoro: JOLTS Job Openings martedì, ADP payroll privati mercoledì, richieste di sussidi di disoccupazione giovedì e il rapporto sull’occupazione di luglio venerdì.
Stagione degli utili al culmine
Questa settimana è la più intensa della stagione delle trimestrali, con oltre 150 società dell’S&P 500 pronte a pubblicare i propri risultati. Tra le big tech – parte del gruppo noto come i “Sette Magnifici” – Meta Platforms (NASDAQ:META) e Microsoft (NASDAQ:MSFT) comunicheranno i dati mercoledì, seguite da Apple (NASDAQ:AAPL) e Amazon (NASDAQ:AMZN) giovedì.
Tra i principali movimenti di martedì:
- Merck (NYSE:MRK) è scesa dopo aver annunciato tagli ai costi e al personale per risparmiare 3 miliardi di dollari all’anno. I risultati del secondo trimestre sono stati penalizzati dalla debole domanda del vaccino Gardasil in Cina.
- Novo Nordisk (NYSE:NVO) ha registrato un forte calo dopo aver ridotto per la seconda volta nel 2025 le previsioni di vendite e utili, citando una domanda inferiore alle attese per il farmaco dimagrante Wegovy.
- PayPal (NASDAQ:PYPL) ha perso terreno dopo aver previsto un utile trimestrale stabile rispetto all’anno precedente, pur alzando le stime annuali.
- United Parcel Service (NYSE:UPS) è crollata del 10,6% a causa del calo di ricavi e utili del secondo trimestre, penalizzati dall’incertezza legata alle politiche commerciali.
- UnitedHealth (NYSE:UNH) ha chiuso in rosso dopo aver ripristinato le previsioni di utile annuale, che tuttavia sono risultate inferiori alle stime già riviste al ribasso dagli analisti.
- Whirlpool (NYSE:WHR) è precipitata dopo aver pubblicato risultati deludenti per il secondo trimestre e tagliato drasticamente le previsioni per il 2025.
Visa (NYSE:V) pubblicherà i risultati dopo la chiusura dei mercati.
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