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  • L’oro stabile, il platino brilla con un forte rialzo settimanale

    L’oro stabile, il platino brilla con un forte rialzo settimanale

    I prezzi dell’oro sono rimasti sostanzialmente invariati nelle prime ore della sessione asiatica di venerdì, mentre i solidi dati economici statunitensi hanno sostenuto il dollaro e favorito l’appetito per il rischio, riducendo l’interesse per i beni rifugio.

    Alle 05:16 GMT, l’oro spot si attestava a 3.339,61 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro di settembre erano stabili a 3.344,62 dollari. Nonostante qualche guadagno infrasettimanale, il metallo è destinato a chiudere la settimana con una perdita dello 0,5%, penalizzato dai rendimenti USA in aumento e dai dati macroeconomici solidi.

    Vendite al dettaglio USA forti, scommesse su tagli dei tassi in calo

    I mercati hanno reagito positivamente ai dati sulle vendite al dettaglio di giugno, migliori delle attese, segnalando una continua resilienza dei consumi statunitensi. Questi dati, insieme a un’inflazione persistente, hanno raffreddato le aspettative di un imminente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.

    Con la prospettiva di tassi elevati più a lungo, il dollaro ha guadagnato circa lo 0,7% nella settimana, pesando sull’oro e su altri asset non redditizi.

    A peggiorare il calo della domanda per l’oro, anche gli utili solidi delle aziende USA hanno spostato gli investitori verso asset più rischiosi. Le incertezze legate alle possibili tariffe commerciali annunciate da Donald Trump non hanno avuto per ora un impatto rilevante.

    Il platino supera i 1.400 dollari, tocca i massimi da 11 anni

    Diversamente dall’oro, il platino è salito nettamente questa settimana, superando la soglia tecnica dei 1.400 dollari e toccando i 1.465,43 dollari l’oncia, in aumento del 5,5%.

    A trainare i prezzi sono state le previsioni di offerta limitata, una domanda industriale più forte e una rotazione degli investimenti verso metalli alternativi più economici rispetto all’oro.

    Altri metalli senza direzione chiara

    Il prezzo dell’argento è sceso a 38,1225 dollari l’oncia, in calo dello 0,5% settimanale.

    Il rame ha registrato lievi rialzi: i contratti sulla London Metal Exchange sono saliti dello 0,3% a 9.706,50 dollari a tonnellata, mentre i futures COMEX hanno guadagnato lo 0,6% a 5,5320 dollari per libbra. Entrambi si sono mossi in un range ristretto.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Prezzi del petrolio stabili tra attacchi in Iraq e incertezza geopolitica, ma in calo settimanale

    Prezzi del petrolio stabili tra attacchi in Iraq e incertezza geopolitica, ma in calo settimanale

    I prezzi del petrolio sono rimasti fermi nella sessione asiatica di venerdì, mantenendo i guadagni recenti dovuti all’escalation delle tensioni in Iraq, ma restano comunque destinati a chiudere la settimana in perdita a causa delle incertezze geopolitiche e sul fronte dell’offerta.

    Alle 01:56 GMT, i future sul Brent con scadenza a settembre erano stabili a 69,51 dollari al barile, mentre il WTI si manteneva piatto a 67,51 dollari. I due benchmark erano saliti di oltre l’1,5% giovedì dopo rinnovate preoccupazioni sulle interruzioni dell’offerta nel Medio Oriente.

    Attacchi con droni su giacimenti iracheni fanno scattare l’allarme

    Una serie di attacchi con droni sulle infrastrutture petrolifere del Kurdistan iracheno ha interrotto circa la metà della produzione regionale. Le offensive, presumibilmente portate avanti da milizie legate all’Iran, hanno aumentato il timore di carenze di fornitura da un’area già instabile.

    Nonostante la violenza, il governo centrale iracheno ha annunciato progressi nei colloqui per riprendere le esportazioni verso la Turchia, sospese da quasi due anni.

    Trump ammorbidisce la linea sulla Russia

    Le perdite settimanali del petrolio sono state accentuate da un cambio di tono da parte del presidente USA Donald Trump, che ha rimandato l’imposizione di nuove sanzioni contro la Russia, allentando così le pressioni sui prezzi. Trump ha concesso 50 giorni a Mosca per porre fine al conflitto in Ucraina.

    Calo delle scorte USA rafforza la domanda

    A sostenere i prezzi a metà settimana sono stati anche i dati dell’EIA, che hanno mostrato un calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti superiore alle attese: 3,9 milioni di barili contro una stima di 1,8 milioni. La contrazione riflette una crescente tensione sul lato dell’offerta, alimentata dalla domanda stagionale estiva.

    Secondo l’AIE, il mercato resta più teso di quanto sembri, nonostante l’aumento a sorpresa dell’output da parte dell’OPEC+. L’OPEC ha confermato le sue stime sulla domanda fino al 2026, prevedendo un allentamento delle tensioni commerciali globali.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Mercati europei in lieve rialzo grazie alle trimestrali; brillano Burberry e Saab, salgono i prezzi del petrolio

    Mercati europei in lieve rialzo grazie alle trimestrali; brillano Burberry e Saab, salgono i prezzi del petrolio

    Le borse europee hanno aperto in rialzo venerdì, sostenute dal rally di Wall Street e da una serie di risultati aziendali positivi sia in Europa che negli Stati Uniti.

    Alle 07:05 GMT, il DAX tedesco segnava +0,5%, il CAC 40 francese +0,6% e il FTSE 100 britannico +0,2%. Gli investitori hanno reagito con ottimismo ai massimi storici toccati ieri da S&P 500 e Nasdaq Composite, spinti dai conti solidi di colossi americani come Netflix, PepsiCo e United Airlines.

    Focus sulle trimestrali

    In Europa, la stagione degli utili entra nel vivo. La casa di moda britannica Burberry (LSE:BRBY) ha registrato un calo dell’1% delle vendite retail comparabili nel primo trimestre, meglio delle attese e segnale di possibile stabilizzazione dopo trimestri difficili.

    Saab (BIT:1SAAB) ha rivisto al rialzo le sue previsioni di crescita organica per l’intero anno dopo un balzo del 32% nelle vendite del secondo trimestre, trainate dalla forte domanda nel settore della difesa.

    Il gruppo dei beni di consumo Reckitt Benckiser (LSE:RKT) ha confermato la cessione della sua divisione Essential Home al fondo Advent International per un valore fino a 4,8 miliardi di dollari, nell’ambito di una strategia di semplificazione del portafoglio.

    Anche Electrolux è tornata all’utile nel secondo trimestre, ribaltando le perdite dell’anno scorso grazie a una performance migliorata in Nord America.

    Inflazione sotto controllo in Germania, occhi sulla BCE

    Sul fronte macro, i prezzi alla produzione in Germania sono scesi dell’1,3% a giugno rispetto all’anno precedente, in linea con le attese. Anche l’inflazione dell’eurozona è stata confermata al 2% annuo, centrando il target della BCE.

    Con pressioni inflazionistiche contenute, la BCE potrebbe avere margini per un ulteriore allentamento monetario, anche se le tensioni geopolitiche – come la minaccia di dazi del 30% da parte degli Stati Uniti – complicano lo scenario in vista della riunione del 23-24 luglio.

    Prezzi del petrolio in rialzo per timori sull’offerta

    I prezzi del greggio sono saliti venerdì a causa di nuove tensioni sull’offerta. Il Brent è avanzato dello 0,6% a 69,92 dollari al barile, mentre il WTI ha raggiunto 67,96 dollari (+0,6%).

    Attacchi con droni contro impianti petroliferi nel Kurdistan iracheno hanno bloccato circa metà della produzione regionale in quattro giorni. A ciò si aggiunge la forte domanda stagionale: secondo JPMorgan, nelle prime due settimane di luglio il consumo globale di petrolio è salito a 105,2 milioni di barili al giorno, +600.000 rispetto a un anno fa.

    Nonostante l’aumento inatteso della produzione OPEC+, l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha avvertito che il mercato rimane più teso del previsto.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • La Borsa di Milano sale grazie ai rialzi negli USA e all’ottimismo sugli utili; Stellantis scende, Tinexta vola

    La Borsa di Milano sale grazie ai rialzi negli USA e all’ottimismo sugli utili; Stellantis scende, Tinexta vola

    La Borsa di Milano segue la tendenza positiva registrata ieri a Wall Street, con record storici, e la forte performance del mercato giapponese, trascinando al rialzo anche gli altri listini europei. L’attenzione degli investitori si sta concentrando sui risultati trimestrali delle principali società quotate.

    Le trattative sui dazi commerciali restano incerte, in attesa di capire come si concluderanno i negoziati tra Stati Uniti e Unione Europea.

    Alle 10:00 il FTSE MIB segnava un rialzo dello 0,55%. Tra i titoli migliori, Leonardo ha guadagnato l’1,9%, mentre il settore energetico ha mostrato forza con Saipem (BIT:SPM) in crescita dell’1,35% ed Eni (BIT:ENI) +1,1%. Anche le utilities hanno registrato progressi, con Enel (BIT:ENEL) sopra l’1% e Italgas (BIT:IG) e SNAM (BIT:SRG) in aumento tra lo 0,6% e lo 0,7%.

    In controtendenza, Stellantis (BIT:STLAM) ha perso terreno, scendendo di oltre il 4% in apertura prima di stabilizzarsi a -2,5%. Il calo è seguito a un report di un trader secondo cui l’automaker avrebbe posticipato la pubblicazione dei dati globali sulle nuove consegne di veicoli al 29 luglio, accorpandoli ai risultati trimestrali: una mossa inaspettata che ha creato incertezza tra gli investitori.

    Il settore del lusso si è ripreso dopo alcune sedute negative, con Ferragamo (BIT:SFER), Safilo (BIT:SFL) e Moncler (BIT:MONC) in crescita tra l’1,4% e l’1,6%.

    Le banche hanno registrato movimenti limitati; UniCredit (BIT:UCG) ha guadagnato lo 0,1% e Banco BPM (BIT:BAMI) lo 0,7%, in un clima di attesa sull’esito dell’offerta di acquisto lanciata da UniCredit su Banco BPM.

    Le azioni di Tinexta (BIT:TNXT) sono balzate oltre il 15% su voci di un possibile cambio di controllo. Secondo Corriere della Sera, le Camere di Commercio e Unioncamere – che detengono il 71,5% della società – stanno trattando la vendita della quota di controllo, con Nextalia che risulterebbe coinvolta in un consorzio insieme ad Advent. L’operazione è valutata intorno a 700 milioni di euro. Banca Akros ha sottolineato che, se confermata, l’offerta rappresenterebbe un premio del 18% sul loro prezzo obiettivo e del 28% rispetto al prezzo di chiusura del giorno precedente.

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  • Le azioni Stellantis crollano a seguito del rinvio dei dati sulle consegne di nuovi veicoli

    Le azioni Stellantis crollano a seguito del rinvio dei dati sulle consegne di nuovi veicoli

    Stellantis (BIT:STLAM) ha visto le sue azioni scendere di oltre il 4% alla Borsa di Milano, risultando il peggior titolo della giornata. Il calo è seguito a rapporti da parte di un trader secondo cui il produttore automobilistico ha posticipato la pubblicazione dei dati globali sulle spedizioni di nuovi veicoli al 29 luglio, accorpandoli alla comunicazione dei risultati trimestrali.

    Alle 9:35, le azioni Stellantis erano scese del 3,5% a 7,89 €, con un volume di scambi superiore a 10,5 milioni di azioni, circa la metà della media giornaliera degli ultimi 30 giorni, pari a 21,9 milioni di azioni.

    Il rinvio improvviso di questi dati chiave ha creato incertezza nel mercato, causando la reazione negativa degli investitori.

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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures USA invariati mentre i mercati valutano dati economici, tensioni politiche e trimestrali

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures USA invariati mentre i mercati valutano dati economici, tensioni politiche e trimestrali

    I future azionari statunitensi sono rimasti stabili giovedì mattina, segnalando un’apertura fiacca mentre gli investitori digeriscono una serie di dati economici contrastanti, risultati aziendali freschi e il crescente attrito tra il presidente Donald Trump e il presidente della Federal Reserve Jerome Powell.

    Dopo una seduta altalenante mercoledì, chiusa con lievi guadagni per i principali indici, i trader sembrano cauti. Il sentimento incerto riflette le preoccupazioni sulla politica monetaria e sulle prospettive economiche.

    Tra le notizie positive, il Dipartimento del Commercio ha riportato un rimbalzo delle vendite al dettaglio a giugno, con un aumento dello 0,6% dopo il calo dello 0,9% di maggio. Il dato ha superato di gran lunga le attese degli analisti (+0,1%).

    Escludendo le vendite di auto e ricambi, le vendite sono aumentate dello 0,5%, invertendo la flessione dello 0,2% di maggio. Le previsioni erano per un +0,3%.

    Anche le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione hanno sorpreso al ribasso. Il Dipartimento del Lavoro ha riportato 221.000 nuove richieste la scorsa settimana, 7.000 in meno rispetto alla settimana precedente. Gli analisti stimavano un aumento a 235.000.

    Sempre dal Dipartimento del Lavoro, i prezzi all’importazione sono saliti solo dello 0,1% a giugno, al di sotto delle attese (+0,3%), suggerendo una pressione inflazionistica moderata.

    Dopo i guadagni di ieri, il Nasdaq ha chiuso a un nuovo massimo storico. Il Dow Jones ha guadagnato 231,49 punti chiudendo a 44.254,78, l’S&P 500 è salito dello 0,3% a 6.263,70, mentre il Nasdaq ha chiuso a 20.730,49 (+0,3%).

    I mercati hanno accusato un calo temporaneo dopo che si è diffusa la notizia che Trump avrebbe considerato l’idea di licenziare Powell. Tuttavia, il rimbalzo è arrivato dopo che Trump ha dichiarato: “I’m not planning” di rimuovere Powell, aggiungendo: “I think it’s highly unlikely, unless he has to leave for fraud.”

    Trump ha più volte esortato la Fed a tagliare i tassi e ha criticato Powell per non aver seguito la sua linea.

    L’indice dei prezzi alla produzione è rimasto invariato a giugno, contrariamente alle attese di un +0,2%. Su base annua, la crescita è rallentata al 2,3% (dal 2,7% rivisto di maggio).

    La Fed ha anche riportato un aumento della produzione industriale superiore alle attese.

    Sul fronte societario, ASML (NASDAQ:ASML) ha perso terreno dopo aver avvertito che nel 2026 potrebbe non crescere. Morgan Stanley (NYSE:MS) ha perso nonostante risultati superiori alle attese.

    Johnson & Johnson (NYSE:JNJ), invece, è salita dopo risultati brillanti e l’aumento delle previsioni annuali. Il settore sanitario ha tratto beneficio, con l’indice farmaceutico NYSE Arca in rialzo dell’1,6%.

    Al contrario, i titoli energetici hanno perso terreno a causa del calo del petrolio: il Philadelphia Oil Service Index ha ceduto l’1,5%, l’Arca Oil Index l’1,3%.

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  • I mercati europei per lo più in rialzo grazie alle speranze su un accordo commerciale USA-UE

    I mercati europei per lo più in rialzo grazie alle speranze su un accordo commerciale USA-UE

    Le azioni europee sono per lo più aumentate giovedì, interrompendo una serie negativa di quattro giorni, grazie al rinnovato ottimismo su un possibile accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea.

    L’UE si sta preparando a imporre dazi su importazioni statunitensi per 84 miliardi di dollari (72 miliardi di euro) in caso di mancato accordo nelle trattative commerciali.

    Sul fronte economico, il tasso di disoccupazione nel Regno Unito è salito inaspettatamente al 4,7% nei tre mesi fino a maggio, leggermente sopra le previsioni che indicavano una stabilità al 4,6%. Nel frattempo, la crescita salariale è scesa al 5% dal 5,3%, alimentando le speculazioni sul possibile taglio dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra nella prossima riunione.

    L’indice pan-europeo STOXX 600 è rimbalzato dello 0,7% dopo una flessione dello 0,6% del giorno precedente, penalizzato dai risultati deludenti di società come ASML Holdings e Renault.

    A livello di singoli mercati, il FTSE 100 del Regno Unito è salito dello 0,3%, mentre il CAC 40 francese e il DAX tedesco hanno guadagnato entrambi lo 0,9%.

    Nel settore corporate, le azioni di Swatch Group (BIT:1UHR) sono cresciute dopo che il produttore di orologi di lusso ha segnalato che il recente calo della domanda dalla Cina potrebbe essersi stabilizzato, nonostante abbia riportato un calo di vendite e profitti.

    Le azioni di ABB (TG:ABJ) sono salite grazie a un record di ordini e margini di profitto migliorati nel secondo trimestre del 2025. Anche i concorrenti Siemens e Schneider Electric hanno registrato guadagni.

    Il gruppo di vendita online e tecnologia Ocado (LSE:OCDO) è salito dopo risultati per la prima metà dell’anno migliori delle attese.

    Al contrario, le azioni di EasyJet (LSE:EZJ) sono calate dopo che gli scioperi dei controllori del traffico aereo francesi e l’aumento dei costi del carburante hanno danneggiato i risultati trimestrali della compagnia aerea.

    Il gigante della pubblicità Publicis Groupe (EU:PUB) ha mostrato volatilità nonostante abbia riportato solidi guadagni nel secondo trimestre e rivisto al rialzo le sue previsioni di crescita per l’anno.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq: Trump nega piani di licenziare Powell; TSMC fa volare i mercati

    Dow Jones, S&P, Nasdaq: Trump nega piani di licenziare Powell; TSMC fa volare i mercati

    I futures azionari statunitensi sono rimasti poco mossi giovedì dopo una sessione turbolenta in cui i mercati hanno reagito bruscamente a voci secondo cui il presidente Donald Trump avrebbe voluto rimuovere il presidente della Federal Reserve Jerome Powell. Trump ha poi smentito queste notizie, pur non escludendo del tutto una possibile rimozione futura. Nel frattempo, un sondaggio tra le aziende statunitensi ha mostrato un aumento dell’attività economica, anche se permangono incertezze legate ai dazi che offuscano le prospettive più ampie.

    Futures stabili

    Mentre i trader attendevano una nuova ondata di risultati aziendali, i futures azionari statunitensi sono rimasti per lo più invariati giovedì. Alle 03:30 ET (07:39 GMT), i futures sul Dow e sull’S&P 500 erano essenzialmente fermi, mentre quelli sul Nasdaq 100 sono saliti di 28 punti, circa lo 0,1%.

    Gli indici principali hanno chiuso in rialzo dopo una sessione volatile. Le azioni erano inizialmente calate, il dollaro si era indebolito e l’oro era salito a seguito delle notizie sul possibile licenziamento di Powell. Tuttavia, i mercati sono risaliti dopo che Trump ha dichiarato di non avere piani per rimuovere il presidente della Fed.

    “Per meno di un’ora ieri, sembrava che Trump stesse per rimuovere […] Powell,” hanno commentato gli analisti di ING in una nota ai clienti. “Dopo lo spavento di ieri, i mercati probabilmente hanno sviluppato ancora più resistenza a questi titoli.”

    Il sentiment degli investitori è stato inoltre sostenuto dai dati dei prezzi alla produzione di giugno, che hanno mostrato un’assenza di variazioni mensili, alleviando alcune preoccupazioni suscitate da un precedente rapporto sull’accelerazione dell’inflazione al consumo.

    Trump smentisce i piani di licenziare Powell

    Gran parte dell’attenzione rimane focalizzata sulla campagna di Trump contro Powell. Il presidente della Fed è stato spesso bersaglio delle critiche di Trump legate al commercio, con il presidente che lo ha accusato di non aver tagliato i tassi d’interesse abbastanza rapidamente. Powell, citando l’incertezza causata dai dazi di Trump, ha adottato un approccio prudente di attesa riguardo a future modifiche della politica monetaria.

    Mercoledì Trump ha negato di avere intenzione di licenziare Powell, ma non ha escluso completamente la possibilità. Ha detto che era “molto improbabile” che Powell venisse rimosso per frode, facendo riferimento alle lamentele dei repubblicani sui costi elevati della ristrutturazione da 2,5 miliardi di dollari della sede della Fed a Washington, un progetto difeso dalla stessa Fed.

    In un’intervista successiva, Trump ha detto che gli piacerebbe vedere Powell dimettersi, ma ha riconosciuto che la decisione spetta al presidente della Fed. Powell, nominato da Trump nel 2017, ha dichiarato di voler completare il suo mandato, che scade nel maggio 2026.

    Il Beige Book mostra una crescita nonostante i timori sui dazi

    Il Beige Book della Fed ha indicato che l’attività economica negli Stati Uniti è cresciuta a giugno e all’inizio di luglio, anche se l’incertezza rimane a causa dell’impatto delle aggressive politiche sui dazi di Trump.

    Il rapporto, che raccoglie commenti da imprese di tutto il Paese, ha mostrato che, pur con un’accelerazione recente, le aziende sono “neutrali o leggermente pessimiste” sulle prospettive più ampie.

    “I contatti in diversi settori si aspettano che le pressioni sui costi rimangano elevate nei prossimi mesi, aumentando la probabilità che i prezzi al consumo inizino a salire più rapidamente entro la fine dell’estate,” ha affermato il Beige Book. Il sondaggio ha raccolto osservazioni da contatti commerciali e comunitari delle 12 filiali regionali della Fed.

    Tutti i distretti hanno segnalato gli effetti dei dazi, spesso sotto forma di aumenti di prezzo, anche se alcune aziende hanno beneficiato dal ritorno in patria di attività precedentemente delocalizzate.

    Earnings Netflix sotto i riflettori

    Giovedì usciranno numerosi risultati societari, con particolare attenzione a Netflix (NASDAQ:NFLX) dopo la chiusura dei mercati.

    Gli analisti di Vital Knowledge si aspettano che Netflix riporti “risultati molto solidi mentre la sua dominanza” nel settore dello streaming “continua a espandersi,” ma avvertono che le aspettative a breve termine potrebbero essere “troppo ottimistiche.”

    Prima dell’apertura, sono attesi anche i report di GE Aerospace (NYSE:GE), Pepsico (NASDAQ:PEP), Elevance Health (NYSE:ELV) e Cintas Corporation (NASDAQ:CTAS).

    Secondo Vital Knowledge, la recente serie di risultati e guidance positive ha alimentato l’ottimismo sui mercati azionari.

    TSMC registra un profitto record nel secondo trimestre

    Taiwan Semiconductor Manufacturing Co (NYSE:TSM) ha annunciato un profitto record per il secondo trimestre, superando le aspettative grazie alla forte domanda legata all’intelligenza artificiale.

    Il CEO C.C. Wei ha espresso fiducia che la domanda AI resterà robusta, ma ha invitato alla prudenza per l’ultimo trimestre del 2025 a causa delle incertezze legate ai dazi.

    L’utile netto di TSMC è salito del 60,7% a T$398,27 miliardi (13,52 miliardi di dollari) nel trimestre chiuso al 30 giugno, superando le stime di Reuters di T$377,4 miliardi e pari a un utile per azione di T$15,36.

    I ricavi sono aumentati del 38,6% a T$933,79 miliardi, trainati soprattutto dalla domanda AI per le tecnologie wafer da 3nm e 5nm, componenti chiave per i processori AI avanzati.

    Questi risultati hanno compensato la minore contribuzione delle vendite di chip per smartphone e dispositivi, oltre all’impatto negativo del cambio valuta.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • L’oro scende leggermente mentre Trump minimizza i timori sul licenziamento di Powell; il dollaro si rafforza

    L’oro scende leggermente mentre Trump minimizza i timori sul licenziamento di Powell; il dollaro si rafforza

    I prezzi dell’oro sono diminuiti modestamente nel mercato asiatico giovedì, sostenuti da un lieve aumento dell’appetito per il rischio dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha ridimensionato i timori di un imminente licenziamento del presidente della Federal Reserve Jerome Powell.

    Anche altri metalli hanno mostrato movimenti contenuti, sotto pressione per il rafforzamento del dollaro che si è mantenuto vicino a un massimo di tre settimane dopo i dati sull’inflazione persistente di giugno.

    Tuttavia, la domanda di oro come bene rifugio è rimasta solida in un clima di crescente incertezza riguardo alle nuove tariffe di Trump, che entreranno in vigore tra poco più di due settimane. Platino e argento hanno continuato a sovraperformare l’oro nella maggior parte dei casi.

    L’oro spot è sceso dello 0,2% a 3.342,09 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro a settembre hanno perso lo 0,3%, attestandosi a 3.348,40 dollari alle 00:49 ET (04:49 GMT).

    Trump: licenziare Powell ‘altamente improbabile’

    Mercoledì Trump ha affermato che è “altamente improbabile” che licenzi il presidente della Fed Powell, anche se ha lasciato aperta la possibilità se emergessero prove di frode legate al progetto di ristrutturazione della Fed.

    I timori sul possibile licenziamento di Powell erano aumentati dopo che Trump aveva intensificato le sue critiche al presidente della Fed, mentre diversi alleati repubblicani avevano chiesto la sua rimozione immediata.

    Trump ha accusato Powell di aver agito troppo lentamente nel tagliare i tassi di interesse negli Stati Uniti, esortandolo ad agire rapidamente per evitare danni economici. Nel frattempo, Powell e altri funzionari della Fed hanno indicato che i tassi rimarranno probabilmente stabili finché non sarà più chiaro l’impatto delle tariffe di Trump sull’inflazione.

    Il ridimensionamento da parte di Trump della sua campagna contro Powell ha leggermente migliorato il sentiment di mercato, riducendo parte della domanda di oro a breve termine e dando una spinta ai titoli statunitensi.

    Dollaro stabile mentre diminuiscono le scommesse su tagli ai tassi; focus su dati di vendita al dettaglio e disoccupazione

    Il mercato si aspetta ampiamente che la Fed mantenga i tassi invariati alla prossima riunione, specialmente dopo i dati sull’inflazione pubblicati questa settimana che mostrano pressioni sui prezzi ancora persistenti a giugno.

    Questa prospettiva ha sostenuto il dollaro, che si è mantenuto vicino ai massimi delle ultime tre settimane dopo guadagni costanti nell’ultima settimana.

    Ora l’attenzione si sposta sui dati sulle vendite al dettaglio e sulle richieste di sussidi di disoccupazione attesi per giovedì, che forniranno nuovi segnali sulla salute dell’economia statunitense.

    Tra i metalli, il platino spot è salito leggermente a 1.424,55 dollari l’oncia, con gli analisti di ANZ che hanno osservato come il superamento della soglia di 1.400 dollari mercoledì possa segnalare ulteriori guadagni.

    L’argento spot è salito dello 0,2% a 37,9945 dollari l’oncia.

    I futures del rame sul London Metal Exchange sono rimasti stabili a 9.629,75 dollari per tonnellata, mentre i futures sul rame COMEX negli Stati Uniti sono aumentati leggermente a 5,5267 dollari per libbra.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Il dollaro rimbalza mentre l’incertezza sul futuro di Powell provoca volatilità

    Il dollaro rimbalza mentre l’incertezza sul futuro di Powell provoca volatilità

    Il dollaro USA è tornato a salire giovedì dopo il calo del giorno precedente, sostenuto dalle dichiarazioni del presidente Donald Trump che hanno attenuato i timori di un possibile licenziamento anticipato del presidente della Federal Reserve Jerome Powell.

    Alle 04:40 ET (08:40 GMT), l’indice del dollaro, che misura il valore del biglietto verde rispetto a un paniere di sei valute principali, ha guadagnato lo 0,3% portandosi a 98,405. Questo dopo aver interrotto una serie di sei giorni consecutivi di guadagni, terminata con forti perdite nella sessione precedente.

    Volatilità del dollaro legata al futuro di Powell

    Mercoledì il dollaro è brevemente crollato dopo che i mercati avevano ipotizzato un possibile licenziamento di Powell da parte di Trump. Tuttavia, il presidente ha poi chiarito di non avere piani immediati per sostituire il capo della Fed.

    Trump ha detto che è “altamente improbabile” che Powell venga rimosso per frode, rispondendo alle critiche repubblicane riguardo ai costi di 2,5 miliardi di dollari per la ristrutturazione della sede della Fed a Washington, questione difesa energicamente dalla Federal Reserve.

    Powell è spesso stato oggetto delle critiche di Trump, soprattutto per non aver tagliato i tassi di interesse con la rapidità desiderata. Un licenziamento di Powell da parte di Trump sarebbe un evento senza precedenti, visto che nessun presidente in carica ha mai formalmente destituito un presidente della Fed.

    “In quell’ora, abbiamo visto la reazione che ci saremmo aspettati: un rialzo della curva dei rendimenti USA e un forte calo del dollaro,” hanno osservato gli analisti di ING in una nota.

    “Tuttavia, non è mai sembrato che i mercati avessero completamente scontato l’uscita di Powell nel pomeriggio di ieri. Il prezzo per un taglio dei tassi a settembre non è andato oltre i 20 punti base, e l’EUR/USD non è riuscito a superare 1,1720 prima che la smentita di Trump annullasse tutte le variazioni di mercato.”

    A sostenere il sentiment più tranquillo hanno contribuito anche i dati sui prezzi alla produzione di giugno, che non hanno mostrato variazioni significative mese su mese, attenuando i timori provocati da un precedente report che evidenziava un’accelerazione dell’inflazione al consumo.

    Sterlina in calo a causa dei dati deboli sull’occupazione nel Regno Unito

    In Europa, l’EUR/USD è sceso dello 0,4% a 1,1699 in attesa della pubblicazione finale dell’indice dei prezzi al consumo dell’area euro di giugno, che dovrebbe confermare il tasso annuo del 2,0%, in aumento rispetto all’1,9% del mese precedente.

    La Banca Centrale Europea ha lasciato intendere dopo la riunione di giugno che probabilmente manterrà i tassi invariati alla prossima seduta, ma la minaccia di Trump di imporre un dazio del 30% sulle importazioni dall’UE complica le decisioni.

    Il GBP/USD è sceso dello 0,3% a 1,3390 dopo che i dati del Regno Unito hanno mostrato un aumento maggiore del previsto della disoccupazione a maggio, insieme a un rallentamento della crescita salariale, elementi che potrebbero spingere la Bank of England a tagliare nuovamente i tassi il mese prossimo.

    Il tasso di disoccupazione è salito al 4,7% nei tre mesi fino a maggio, il livello più alto da giugno 2021, mentre la crescita salariale, escludendo i bonus, è scesa al 5,0% annuo rispetto al 5,3% del mese precedente.

    Dollaro australiano in calo

    Altrove, l’USD/JPY è salito dello 0,5% a 148,64, mentre i sondaggi elettorali suggeriscono che la coalizione del primo ministro Shigeru Ishiba potrebbe perdere la maggioranza nel Senato.

    Nel frattempo, l’AUD/USD è sceso dell’1% a 0,6472, ai minimi da oltre tre settimane dopo che i dati di giugno hanno mostrato un aumento molto inferiore alle attese dell’occupazione in Australia e un inatteso aumento della disoccupazione, segnalando un rallentamento delle assunzioni.

    Il cambio USD/CNY è rimasto sostanzialmente stabile a 7,1798.