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  • Borsa di Milano in rialzo mentre l’Europa rimane stabile; Generali e Campari in evidenza, Ariston corre

    Borsa di Milano in rialzo mentre l’Europa rimane stabile; Generali e Campari in evidenza, Ariston corre

    Dopo la flessione di lunedì, la Borsa di Milano ha aperto in rialzo martedì, in linea con l’andamento generalmente stabile dei principali listini europei. Il sentiment resta prudente in attesa dei dati sull’inflazione dell’Eurozona, anche se i recenti indicatori diffusi a livello nazionale, insieme a una crescita economica solida, hanno rafforzato le aspettative che la BCE mantenga i tassi invariati.

    Alle 9:50, il FTSE MIB segnava un incremento dello 0,64%.

    Generali e Campari guidano i rialzi

    Generali (BIT:G) si è distinta come miglior titolo del principale indice, avanzando di circa 2%, mentre il mercato valuta le possibili implicazioni dell’indagine della Procura di Milano sul ruolo di MPS nell’operazione Mediobanca.

    MPS (BIT:BMPS) resta debole, mentre il resto del comparto bancario viaggia in territorio positivo:

    • BPER (BIT:BPE) e Banca Popolare di Sondrio (BIT:BPSO) intorno a +1,7%
    • UNICREDIT in crescita dell’1,6%
    • Mediobanca (BIT:MB) a +1,1%

    Campari (BIT:CPR) avanza del 2,4% dopo che Barclays ha alzato la raccomandazione da equal weight a overweight, aumentando il target price da 6,1 a 7,9 euro.

    Anche Lottomatica Group (BIT:LTMC) mostra forza, in rialzo dell’1,8%, con JP Morgan che ha alzato il prezzo obiettivo a 31 euro da 28.

    Oil & Gas e auto in calo

    I titoli energetici e automobilistici risultano invece più deboli:

    • Saipem (BIT:SPM) in calo del 2,3%
    • Tenaris (BIT:TEN) -1,5%
    • Stellantis (BIT:STLAM) -0,5% dopo i dati sulle immatricolazioni auto in Italia a novembre
    • Ferrari (BIT:RACE) -0,4%

    Ariston in forte rialzo grazie alle novità regolamentari

    Fuori dal listino principale, Ariston Holding (BIT:ARIS) mette a segno un guadagno superiore al 3%. Secondo gli analisti, la spinta arriva dalla bozza di revisione del regolamento europeo Ecodesign, che eliminerebbe l’ipotesi di un divieto di vendita delle caldaie a gas a partire dal 2029 — un elemento positivo per il business del gruppo.

  • Il settore siderurgico europeo vede un recupero nel 2026 con prezzi e tassi di utilizzo in miglioramento

    Il settore siderurgico europeo vede un recupero nel 2026 con prezzi e tassi di utilizzo in miglioramento

    Secondo gli analisti di Jefferies, l’industria siderurgica europea è destinata a registrare un significativo rimbalzo nel 2026 dopo aver toccato il minimo nel 2025, con prezzi dell’hot-rolled coil (HRC) previsti intorno a 750 $/t — oltre 100 $/t al di sopra del punto più basso del terzo trimestre (650 $/t).

    Stando alle ultime stime della società di brokeraggio:

    • ArcelorMittal (EU:MT) dovrebbe generare 8,3 miliardi di euro di EBITDA nel 2026, leggermente superiore al consenso di 8,2 miliardi.
    • SSAB (TG:SKWC) è attesa a 13,2 miliardi di SEK, contro i 13,1 miliardi del consenso.
    • Voestalpine (TG:VAS) dovrebbe raggiungere 1,7 miliardi di euro, in linea con il consenso di 1,72 miliardi.

    Queste previsioni segnano un miglioramento rispetto ai minimi stimati per il 2025: 6,6 miliardi di euro, 10,2 miliardi di SEK e 1,5 miliardi di euro rispettivamente.

    Fattori chiave del recupero

    Uno dei principali motori della ripresa è la proposta della Commissione Europea del 7 ottobre che prevede:

    • un taglio del 50% delle quote di importazione dell’acciaio fino a 18,3 milioni di tonnellate;
    • il raddoppio dei dazi sulle importazioni extra-quota al 50% dal 25%.

    Le misure, che entreranno in vigore a luglio 2026, dovrebbero ridurre la quota di importazioni dal 25% al 15%, aumentare la produzione interna di 10 milioni di tonnellate e portare i tassi di utilizzo dal 65–67% verso un più sano 80–85%.

    ArcelorMittal prevede una riduzione delle importazioni di acciai piani di 8 milioni di tonnellate e di acciai lunghi di 2 milioni di tonnellate.

    Ulteriori sostegni includono:

    • il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), operativo da gennaio 2026, che aggiungerà 40–70 €/t ai prezzi dell’acciaio importato;
    • il programma infrastrutturale tedesco da 500 miliardi di euro, che dovrebbe aumentare la domanda dell’1–2% annuo dal 2027.

    Sensibilità degli utili

    Secondo Jefferies, un aumento di 50 €/t dei prezzi potrebbe incrementare l’EBITDA 2026 di:

    • 20% per ArcelorMittal
    • 13% per SSAB
    • 15% per Voestalpine
    • 57% per Salzgitter (TG:SZG)
    • 24% per ThyssenKrupp (BIT:1TKA)

    Un aumento dei volumi del 5% porterebbe un incremento dell’EBITDA compreso tra 5% e 18%, con Salzgitter al livello più alto.

    Contesto di mercato

    Al 1° dicembre:

    • HRC USA: 981,1 $/t
    • HRC Europa: 712,7 $/t
    • HRC export Cina: 457 $/t

    Il minerale di ferro è scambiato a 90,6 $/t, mentre il carbone coke premium a 172,6 $/t.

    ArcelorMittal ha già aumentato i prezzi di consegna per dicembre a 630 €/t, dai 560 €/t registrati a luglio.

    Valutazioni e prospettive del settore

    I titoli siderurgici europei hanno registrato un forte rally nel 2025:

    • ArcelorMittal: +41,3% YTD
    • SSAB: +50,7% YTD
    • Salzgitter: +65,2% YTD
    • Voestalpine: +58,5% YTD

    (contro un +14% dello STOXX 600)

    I multipli di valutazione sono saliti da ~3,5x EV/EBITDA a circa 5x, superando la media decennale di 4,5x. Jefferies avverte che il mercato sta già scontando una ripresa di metà ciclo per il 2026, basata su incrementi di prezzo superiori a 100 $/t e crescita dei volumi del 3–5%.

    Per ulteriori rialzi, saranno necessari upgrade effettivi dell’EBITDA.

    Per il 2026, Jefferies favorisce SSAB nell’acciaio al carbonio e Acerinox (BIT:1ACX) nell’inox.

  • I Migliori Broker Forex in Italia per il 2025: Guida Completa

    I Migliori Broker Forex in Italia per il 2025: Guida Completa

    Il trading sul Forex è diventato una delle attività più popolari tra gli investitori italiani. Grazie alla regolamentazione europea e alla supervisione della CONSOB, i trader in Italia possono operare in un ambiente sicuro e trasparente. Tuttavia, scegliere il broker giusto è fondamentale per ottenere risultati ottimali. In questa guida analizziamo i migliori broker Forex in Italia nel 2025, le loro caratteristiche e i fattori da considerare prima di aprire un conto.

    Perché la Regolamentazione è Importante

    In Italia, la CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) è l’ente che vigila sui mercati finanziari. I broker regolamentati devono rispettare norme severe, tra cui:

    • Protezione del saldo negativo: non puoi perdere più del tuo deposito.
    • Conti segregati: i fondi dei clienti sono separati da quelli del broker.
    • Trasparenza sui costi: spread e commissioni devono essere chiari.
    • Conformità MiFID II: standard europei per la protezione degli investitori.

    Classifica dei Migliori Broker Forex in Italia (2025)

    1. eToro – Migliore per Social Trading

    • Regolamentazione: CySEC, FCA, CONSOB (notifica UE).
    • Caratteristica distintiva: CopyTrading – copia automaticamente le operazioni dei trader esperti.
    • Deposito minimo: €50.
    • Perché sceglierlo: Ideale per principianti grazie alla piattaforma intuitiva e alla community globale.

    2. XTB – Migliore per Formazione

    • Regolamentazione: CONSOB (notifica), KNF.
    • Piattaforma: xStation 5.
    • Punti di forza:
      • Spread bassi (da 0,1 pip).
      • Ampia libreria educativa.
    • Perché sceglierlo: Perfetto per chi vuole imparare e fare trading con costi competitivi.

    3. Pepperstone – Migliore per Spread Competitivi

    • Regolamentazione: FCA, ASIC, CySEC, CONSOB (notifica).
    • Piattaforme: MT4, MT5, cTrader.
    • Caratteristiche:
      • Spread da 0,0 pip su conto Razor.
      • Esecuzione rapida.
    • Perché sceglierlo: Ottimo per trader esperti e scalper.

    4. FP Markets – Migliore per Trading Avanzato

    • Regolamentazione: ASIC, CySEC.
    • Piattaforme: MT4, MT5, IRESS.
    • Caratteristiche:
      • Leva fino a 1:500 (per professionisti).
      • VPS gratuito per trading automatizzato.
    • Perché sceglierlo: Ideale per chi utilizza robot e strategie algoritmiche.

    5. Fineco – Migliore per Trader Italiani

    • Regolamentazione: Banca d’Italia, CONSOB.
    • Caratteristiche:
      • Piattaforma proprietaria.
      • Servizi bancari integrati.
    • Perché sceglierlo: Perfetto per chi cerca un broker italiano con regime fiscale semplificato.

    Altri Broker Affidabili

    • AvaTrade – Ottimo per opzioni e mobile trading.
    • Plus500 – Piattaforma semplice e intuitiva.
    • ActivTrades – Forte presenza in Italia e piattaforma avanzata.

    Come Scegliere il Broker Giusto

    • Regolamentazione: Verifica la licenza CONSOB o MiFID II.
    • Costi di trading: Spread, commissioni e swap.
    • Piattaforme: MT4, MT5, cTrader o soluzioni proprietarie.
    • Servizio clienti: Assistenza in italiano.
    • Formazione: Webinar, corsi e materiali educativi.

    Il mercato Forex in Italia è regolamentato e sicuro, ma la scelta del broker giusto fa la differenza. Che tu sia un principiante o un trader esperto, i broker elencati offrono piattaforme affidabili, costi competitivi e supporto in italiano. Prima di iniziare, prova sempre un conto demo e verifica la regolamentazione.

    I migliori broker online – https://it.advfn.com/lista-broker

  • DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee arretrano dopo il forte finale di novembre

    DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee arretrano dopo il forte finale di novembre

    Le azioni europee sono scese lunedì, registrando una flessione dopo la buona performance che aveva chiuso il mese di novembre grazie all’ottimismo su potenziali tagli dei tassi negli Stati Uniti.

    A metà mattinata, il DAX tedesco era in calo dell’1,3%, il CAC 40 francese perdeva lo 0,7% e il FTSE 100 britannico arretrava dello 0,2%. Gli operatori sono rimasti prudenti in vista dei dati economici statunitensi e delle prime indicazioni sulla spesa del Black Friday e del Cyber Monday.

    Sul fronte societario, Airbus (EU:AIR) è scivolata a Parigi dopo che il produttore ha confermato di aver richiamato migliaia di aeromobili della famiglia A320 a causa di potenziali guasti al sistema di controllo ELAC legati a forti eruzioni solari.

    EasyJet (LSE:EZJ) ha registrato ribassi dopo aver comunicato di aver completato l’installazione degli aggiornamenti software sulla propria flotta A320 nel fine settimana.

    Melrose Industries (LSE:MRO), un attore di rilievo nei settori aerospaziale e della difesa, è scesa bruscamente a Londra dopo l’annuncio della nomina di Ross McCluskey come nuovo CFO.

    Il comparto difesa nel suo complesso è risultato debole anche a seguito delle dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump, che domenica ha affermato che c’è una “good chance” di raggiungere un accordo per porre fine alla guerra in Ucraina.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Wall Street si prepara a un avvio in calo mentre gli investitori incassano i profitti dopo una settimana positiva

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Wall Street si prepara a un avvio in calo mentre gli investitori incassano i profitti dopo una settimana positiva

    I future sulle azioni statunitensi indicavano un avvio più debole lunedì, suggerendo che i listini potrebbero restituire parte del forte rialzo della scorsa settimana.

    Dopo un rapido rimbalzo che ha annullato buona parte del crollo registrato a inizio novembre, alcuni investitori sembrano pronti a prendere profitto, soprattutto con gli indici di riferimento reduci da cinque sedute consecutive in rialzo e nuovamente vicini ai massimi storici.

    L’entusiasmo recente è stato sostenuto soprattutto dalla crescente fiducia che la Federal Reserve sia pronta a ridurre i tassi di interesse. I commenti accomodanti dei funzionari della Fed hanno rafforzato le aspettative di un nuovo taglio di un quarto di punto nella riunione della prossima settimana, con lo strumento FedWatch del CME Group che assegna ora l’87,4% di probabilità.

    Tuttavia, una serie di importanti dati economici statunitensi in arrivo nei prossimi giorni potrebbe influenzare la posizione dei policymaker — e mantenere i mercati in uno stato di cautela.

    Riepilogo della seduta di venerdì

    Dopo la pausa del Ringraziamento, gli operatori sono tornati per una seduta ridotta il venerdì, proseguendo il rally iniziato prima della festività. Tutti e tre i principali indici hanno chiuso in rialzo per la quinta volta consecutiva, vicino ai massimi intraday.

    • Dow Jones Industrial Average: +289,30 punti (+0,6%) a 47.716,42
    • Nasdaq Composite: +151,00 punti (+0,7%) a 23.365,69
    • S&P 500: +36,48 punti (+0,5%) a 6.849,09

    Per la settimana abbreviata:

    • Nasdaq: +4,9%
    • S&P 500: +3,7%
    • Dow: +3,2%

    Nonostante il recupero, il Nasdaq ha comunque chiuso novembre in ribasso dell’1,5%, anche se si tratta di un netto miglioramento rispetto al calo massimo del 7,7% toccato a inizio mese. Il Dow e l’S&P 500 hanno registrato modesti progressi mensili dello 0,3% e dello 0,1%.

    L’ultimo rally ha riportato gli indici ben al di sopra dei minimi recenti, con gli operatori che hanno rapidamente messo da parte i timori di valutazioni eccessive. Le aspettative di una politica monetaria più accomodante hanno contribuito in modo significativo alla ripresa, dopo che il tono della Fed è apparso più morbido rispetto alle preoccupazioni di inizio novembre riguardo un possibile “no change” sui tassi.

    I volumi di scambio di venerdì sono rimasti contenuti, complice il weekend festivo. Una chiusura anticipata dei mercati e un’interruzione temporanea al Chicago Mercantile Exchange hanno mantenuto parte degli operatori fuori dal mercato, così come la mancanza di dati macro rilevanti.

    Andamento settoriale

    I titoli dell’hardware informatico sono stati tra i migliori, con l’indice NYSE Arca Computer Hardware in rialzo del 2,5%. SanDisk (NASDAQ:SNDK) è balzata del 3,8% grazie alla sua inclusione nello S&P 500.

    I titoli delle società aurifere hanno beneficiato dell’impennata del prezzo dell’oro, portando l’indice NYSE Arca Gold Bugs a un +2,1%.

    Buoni risultati anche per semiconduttori, energia e software, mentre i titoli farmaceutici hanno mostrato debolezza.

  • DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei scendono mentre gli investitori valutano i nuovi segnali economici

    DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei scendono mentre gli investitori valutano i nuovi segnali economici

    Le azioni europee sono scivolate leggermente lunedì, con il sentiment in indebolimento mentre i trader inauguravano l’ultimo mese dell’anno e analizzavano una fitta serie di indicatori economici regionali.

    Alle 09:17 GMT, lo Stoxx 600 era in calo dello 0,1% a 575,62. Il DAX tedesco perdeva lo 0,6%, il CAC 40 francese arretrava dello 0,2% e il FTSE 100 britannico scendeva dello 0,1%.

    Una serie di dati in arrivo dovrebbe modellare le aspettative sull’economia europea in vista del 2026. Gli indici manifatturieri dell’Eurozona sono tornati in territorio di contrazione a novembre, e anche Germania e Francia hanno registrato un indebolimento dell’attività produttiva.

    Le preoccupazioni riguardo al settore dell’intelligenza artificiale—soprattutto il rischio di una possibile bolla speculativa—restano centrali, sebbene parte delle ansie si sia attenuata verso la fine di novembre.

    Nel frattempo, l’andamento delle vendite nel Black Friday e Cyber Monday negli Stati Uniti e altrove ha continuato a influenzare il sentiment complessivo dei mercati.

    Le azioni Airbus (EU:AIR) sono state tra le principali ribassiste dopo che la società ha comunicato di aver richiamato 6.000 velivoli per riparazioni software immediate, un intervento che riguarda oltre metà della sua flotta mondiale.

    Pressioni anche per i titoli della difesa, in seguito alle notizie secondo cui funzionari statunitensi e ucraini avrebbero avuto colloqui “produttivi” su un possibile accordo di pace nel conflitto con la Russia. L’indice europeo della difesa è sceso di oltre il 2%, con cali per aziende come Hensoldt (TG:HAG), Rheinmetall (TG:RHM) e Leonardo (BIT:LDO).

    Il petrolio sale mentre l’OPEC+ mantiene invariata la produzione

    I prezzi del greggio sono aumentati di oltre l’1% lunedì, sostenuti dalla conferma dell’OPEC+ di mantenere invariati i livelli produttivi nel primo trimestre e da nuovi rischi geopolitici sull’offerta.

    Alle 04:12 ET, i futures sul Brent per febbraio salivano dell’1,92% a 63,57 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate (WTI) guadagnava il 2,12% a 59,76 dollari.

    L’OPEC+ ha ribadito domenica che prolungherà la pausa degli aumenti di produzione fino all’inizio del prossimo anno, mantenendo tagli volontari per circa 3,24 milioni di barili al giorno. Il gruppo ha indicato una linea prudente mentre valuta andamenti della domanda difficili da prevedere e la possibilità di un eccesso di offerta nel 2026.

    Il greggio ha trovato ulteriore sostegno dopo una serie di attacchi nel weekend contro infrastrutture energetiche russe che hanno interrotto i flussi di esportazione. Il Caspian Pipeline Consortium—una delle principali rotte per il greggio kazako e russo attraverso il Mar Nero—ha sospeso le spedizioni dopo che un attacco con drone navale ha danneggiato in modo significativo un punto di ormeggio presso il terminal di Novorossiysk.

  • L’oro si mantiene vicino ai massimi di sei settimane mentre il dollaro si indebolisce e i mercati attendono un possibile taglio della Fed

    L’oro si mantiene vicino ai massimi di sei settimane mentre il dollaro si indebolisce e i mercati attendono un possibile taglio della Fed

    I prezzi dell’oro sono rimasti vicini ai massimi delle ultime sei settimane lunedì, sostenuti dall’indebolimento del dollaro USA e da una crescente convinzione che la Federal Reserve possa ridurre i tassi d’interesse più avanti questo mese.

    L’oro spot è salito dello 0,2% a 4.240,55 dollari l’oncia alle 02:32 ET (06:32 GMT), dopo aver toccato un picco di sei settimane a 4.256,2 dollari. I futures sull’oro USA per febbraio sono aumentati dello 0,5% a 4.274,55 dollari.

    Il metallo prezioso era balzato di oltre il 4% la settimana precedente.

    Dollaro più debole e aspettative di taglio sosten-gono l’oro

    L’indice del dollaro USA è sceso ai minimi di due settimane, rendendo il metallo più attraente per gli acquirenti internazionali. Un clima di maggiore avversione al rischio nei mercati globali ha ulteriormente favorito la domanda di beni rifugio.

    Gli operatori ora assegnano una probabilità dell’87% a un taglio dei tassi da 25 punti base a dicembre, sulla scia di una serie di dati economici statunitensi più deboli e segnali di un’inflazione in rallentamento.

    Le aspettative si sono rafforzate negli ultimi giorni, ma la fiducia degli investitori resta limitata a causa del prolungato blocco governativo, che ha ridotto il flusso di nuovi dati ufficiali, e dei messaggi incoerenti provenienti dalla Fed.

    A livello politico, domenica il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di sapere già chi intende nominare come prossimo presidente della Federal Reserve, senza rivelarne il nome.

    Le sue parole hanno ravvivato le speculazioni su vari candidati, tra cui Kevin Hassett, l’ex governatore Kevin Warsh e l’attuale governatore Christopher Waller.

    La scelta potrebbe influenzare le aspettative sul ritmo dei potenziali tagli ai tassi nel 2026.

    In questo contesto di incertezza, la dinamica positiva dell’oro nel breve termine è rimasta solida, con gli investitori alla ricerca di protezione dalla volatilità nei mercati valutari e azionari.

    Argento ai massimi storici; rame stabile

    Gli altri metalli hanno mostrato un andamento misto lunedì.

    I futures sull’argento sono saliti dello 0,4% a 56,65 dollari l’oncia dopo aver toccato un record a 57,815 dollari. I futures sul platino sono aumentati dello 0,7% a 1.700,60 dollari.

    Sul fronte industriale, il rame al London Metal Exchange è rimasto stabile a 11.207,20 dollari la tonnellata, mentre i futures sul rame USA sono rimasti fermi a 5,30 dollari la libbra.

    I nuovi dati provenienti dalla Cina hanno mostrato una contrazione dell’attività manifatturiera per l’ottavo mese consecutivo, con PMI ufficiali e privati che indicano una domanda debole sia interna sia esterna.

  • I prezzi del petrolio salgono di oltre l’1% mentre l’OPEC+ conferma la pausa e crescono i rischi sull’offerta

    I prezzi del petrolio salgono di oltre l’1% mentre l’OPEC+ conferma la pausa e crescono i rischi sull’offerta

    I prezzi del greggio sono aumentati di oltre l’1% nelle contrattazioni asiatiche di lunedì, sostenuti dalla decisione dell’OPEC+ di mantenere invariata la produzione nel primo trimestre e da nuove preoccupazioni riguardo possibili interruzioni legate alle tensioni geopolitiche.

    Alle 20:52 ET (01:52 GMT), i futures sul Brent con scadenza febbraio salivano dell’1,2% a 63,13 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate (WTI) avanzava dell’1,2% a 59,27 dollari.

    L’OPEC+ mantiene la linea sulla produzione

    L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati (OPEC+) ha ribadito domenica che non aumenterà l’output almeno fino alla fine del primo trimestre del prossimo anno, mantenendo tagli volontari pari a circa 3,24 milioni di barili al giorno.

    Il gruppo ha segnalato un approccio prudente, dato l’andamento irregolare della domanda e il rischio di un possibile eccesso di offerta nel 2026.

    Il cartello ha inoltre approvato un meccanismo per valutare la capacità produttiva massima dei membri tra gennaio e settembre 2026, un passo preliminare verso la definizione delle quote di riferimento per il 2027.

    “Questo potrebbe certamente portare a disaccordi tra i membri, con i Paesi desiderosi di garantirsi basi di produzione più elevate”, hanno dichiarato gli analisti di ING in una nota.

    I trader valutano nuovi rischi sull’offerta

    I mercati petroliferi hanno anche reagito ai nuovi rischi derivanti dalle recenti dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo al Venezuela, tra cui la possibilità di chiudere lo spazio aereo statunitense al Paese.

    “Questa escalation tra gli Stati Uniti e il Venezuela ha visto gli Stati Uniti effettuare attacchi contro imbarcazioni che, secondo loro, trasportano droga, oltre a rafforzare la propria presenza militare nelle vicinanze”, hanno spiegato gli analisti di ING.

    “Il Venezuela esporta circa 800.000 barili al giorno, la maggior parte dei quali diretti in Cina. È chiaro che qualsiasi ulteriore escalation mette a rischio questa fornitura.”

    Ulteriore sostegno al greggio è arrivato da una serie di attacchi nel fine settimana contro infrastrutture energetiche russe, che hanno interrotto le operazioni di esportazione.

    Il Caspian Pipeline Consortium (CPC), uno dei principali canali per il trasporto di greggio kazako e russo nel Mar Nero, ha sospeso i carichi dopo che un drone navale ha causato gravi danni a un punto di ormeggio presso il terminal di Novorossiysk.

    “Le spedizioni dal terminal CPC sono state in media di circa 1,48 milioni di barili al giorno finora quest’anno, in aumento di circa 200.000 barili al giorno rispetto allo scorso anno, poiché l’espansione del giacimento di Tengiz in Kazakistan ha sostenuto le esportazioni”, hanno aggiunto gli analisti di ING.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures USA scendono mentre persistono i timori sull’IA e il Black Friday registra un’impennata: Ecco cosa muove i mercati

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures USA scendono mentre persistono i timori sull’IA e il Black Friday registra un’impennata: Ecco cosa muove i mercati

    I futures azionari statunitensi sono scivolati leggermente lunedì all’avvio degli scambi di dicembre, mentre gli investitori valutano segnali di un indebolimento dell’appetito per il rischio legato alle preoccupazioni nel settore dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, l’S&P 500 rimane in rialzo di circa il 16% dall’inizio dell’anno e dicembre è storicamente un mese forte per l’indice di riferimento. La spesa online del Black Friday è aumentata nettamente nonostante i timori sulla fiducia dei consumatori americani, mentre il petrolio è salito dopo che l’OPEC+ ha confermato l’intenzione di mantenere stabile la produzione nel primo trimestre del 2026.

    I futures americani scendono

    I futures statunitensi hanno puntato al ribasso lunedì, con gli investitori attenti ai profitti del settore IA e alle probabilità di un possibile taglio dei tassi USA più avanti nel mese.

    Alle 03:16 ET, i futures sul Dow erano in calo di 234 punti (0.5%), quelli sull’S&P 500 di 41 punti (0.6%) e quelli sul Nasdaq 100 di 189 punti (0.7%).

    Wall Street ha chiuso la seduta ridotta di venerdì (per via del ringraziamento) con forti rialzi, anche se i volumi sono rimasti contenuti. Tutti e tre i principali indici hanno guadagnato oltre il 3% nella settimana. L’S&P 500 e il Dow hanno terminato novembre in rialzo, mentre il Nasdaq Composite è sceso dell’1,51%, riflettendo i dubbi sulla sostenibilità delle valutazioni tech elevate e delle spese legate all’IA — spesso finanziate dal debito.

    Tra i singoli titoli, le azioni di CME Group sono salite leggermente dopo che un’interruzione tecnica aveva temporaneamente bloccato la negoziazione dei futures su diverse asset class prima dell’apertura ridotta di venerdì.

    Black Friday: boom della spesa

    La fiducia dei consumatori USA è scesa ai minimi di sette mesi, complice un mercato del lavoro in raffreddamento e un contesto economico incerto. Tuttavia, gli americani hanno speso come mai prima online durante il Black Friday, usando strumenti potenziati dall’IA per confrontare prezzi e trovare offerte.

    Adobe Analytics ha riportato una spesa record di 11.8 miliardi di dollari online, in aumento del 9,1% rispetto all’anno precedente. L’azienda ha anche indicato che il traffico generato dall’IA verso i siti retail è cresciuto di oltre l’800%.

    Secondo Mastercard SpendingPulse, le vendite e-commerce sono aumentate del 10,4%.

    Petrolio in rialzo mentre l’OPEC+ mantiene la rotta

    I prezzi del greggio sono aumentati di oltre l’1% dopo che l’OPEC+ ha ribadito l’intenzione di mantenere invariata la produzione nel primo trimestre dell’anno prossimo, sostenuti anche da nuove tensioni geopolitiche.

    Alle 20:52 ET (01:52 GMT), il Brent di febbraio era in rialzo dell’1,2% a 63,13 dollari al barile, mentre il WTI avanzava dell’1,2% a 59,27 dollari.

    L’OPEC+ manterrà i tagli volontari di circa 3,24 milioni di barili al giorno fino all’inizio del 2026, segnalando prudenza in risposta a una domanda irregolare e ai rischi di eccesso di offerta.

    Il petrolio ha ricevuto ulteriore supporto dopo attacchi a infrastrutture energetiche russe che hanno interrotto le esportazioni. La Caspian Pipeline Consortium ha sospeso i carichi dopo che un attacco con droni ha danneggiato un punto d’ormeggio a Novorossiysk.

    Ueda della BOJ apre alla possibilità di un rialzo dei tassi

    Lo yen si è rafforzato dopo che il governatore della Bank of Japan, Kazuo Ueda, ha dichiarato che la banca centrale valuterà i “pro e contro” di un rialzo dei tassi alla riunione del 18–19 dicembre.

    Secondo gli analisti di ING, Ueda ha anche suggerito che la nuova premier Sanae Takaichi — nota sostenitrice di una politica ultra-accomodante — non si opporrebbe all’idea.

    “Hanno scritto: ‘Questo secondo fattore era cruciale per i mercati, la cui comprensione di base era che Takaichi rappresentasse un’influenza accomodante’.”

    I mercati hanno interpretato il tono di Ueda come hawkish, aumentando le probabilità del primo rialzo dei tassi dalla fine dei tassi negativi. L’aumento dei rendimenti dei titoli di stato giapponesi ha rafforzato ulteriormente lo yen.

    Asia: i dati manifatturieri sotto i riflettori

    Gli investitori hanno anche esaminato una serie di indicatori manifatturieri asiatici. La Cina ha visto il comparto arretrare per l’ottavo mese consecutivo, con domanda interna debole e ordini esteri frenati dai dazi USA.

    In Giappone il settore ha segnato il quinto mese di contrazione, sebbene al ritmo più lento da agosto, mentre la Corea del Sud ha registrato un altro calo del PMI per via della domanda fiacca e del rallentamento delle esportazioni.

  • Le azioni europee oscillano bruscamente a novembre mentre crescono i timori di una bolla dell’IA: Barclays

    Le azioni europee oscillano bruscamente a novembre mentre crescono i timori di una bolla dell’IA: Barclays

    Le borse europee hanno registrato forti oscillazioni nel corso di novembre, mentre l’aumento dei timori per una possibile bolla di mercato alimentata dall’intelligenza artificiale e il peggioramento della liquidità hanno provocato il calo azionario più marcato dai tempi del “Giorno della Liberazione”, secondo quanto riportato da Barclays nel suo ultimo European Equity Strategy Report.

    La banca ha segnalato che i rendimenti azionari sono stati i più deboli da marzo e che la performance di un portafoglio globale 60:40 è rimasta sostanzialmente piatta, frenata da risultati azionari che sono rimasti “leggermente in territorio negativo”, secondo il report completato il 30 novembre e pubblicato il 1° dicembre.

    Barclays ha osservato che i mercati hanno sperimentato un’elevata volatilità infra-mensile mentre gli investitori reagivano a “ansia sull’IA e dubbi sui tagli della Fed di dicembre”, prima che il ritorno delle aspettative di riduzione dei tassi a fine mese aiutasse le azioni a recuperare gran parte delle perdite e consentisse alle obbligazioni di ottenere un leggero vantaggio.

    La società ha inoltre rilevato che l’Europa “ha sovraperformato leggermente, con la periferia che ha fatto bene grazie alla sovraperformance delle banche”, anche se le preoccupazioni sulla spesa pubblica in Germania hanno pesato sulla regione.

    Nel Regno Unito, i listini si sono mossi in linea con i mercati globali, mentre i gilt sono saliti dopo la presentazione del bilancio governativo, sostenendo le azioni domestiche e i titoli difensivi nella parte finale del mese.

    Il settore tecnologico è stato il peggiore performer globale, poiché i timori di una “bolla dell’IA” hanno spinto gli investitori alle vendite, mentre i settori difensivi hanno guidato i guadagni. L’healthcare è risultato il difensivo più forte grazie all’attenuarsi delle preoccupazioni sui prezzi dei farmaci, e i titoli finanziari hanno sovraperformato grazie a utili solidi e rendimenti resilienti.

    Alcuni asset hanno subito cali particolarmente pesanti: Bitcoin è sceso del 17% a causa di timori sulla liquidità e della debole partecipazione retail; il petrolio è arretrato per l’eccesso di offerta; l’oro e i metalli industriali sono saliti anche in relazione alla domanda generata dagli investimenti in infrastrutture AI.

    I flussi degli investitori hanno mostrato segnali contrastanti. Barclays ha affermato che, nonostante la volatilità, gli afflussi azionari hanno raggiunto i massimi dell’anno a novembre. Gli hedge fund hanno ridotto l’esposizione, i retail sono rimasti prudenti, mentre “gli acquisti da parte del denaro reale sono stati notevoli in tutte le regioni”.

    Europa e Giappone hanno registrato modesti afflussi, mentre i mercati emergenti hanno beneficiato di una domanda più forte, incluso un rinnovato interesse straniero per la Cina.

    I comportamenti dei fattori si sono divisi tra Stati Uniti ed Europa. Negli USA, il momentum si è indebolito bruscamente, penalizzando i titoli growth; in Europa, il momentum si è ridotto solo moderatamente e il value ha continuato a “sovraperformare”. I titoli difensivi a bassa volatilità hanno beneficiato del picco di volatilità, e la debolezza delle big tech legate all’IA ha favorito le small-cap.

    Barclays ha affermato che i mercati sviluppati hanno sovraperformato quelli emergenti complessivamente, mentre le borse di Cina, Corea e Taiwan sono state frenate dalla correzione dei titoli legati all’IA dopo mesi di rialzi. Il Giappone ha sottoperformato a causa delle proposte di stimolo fiscale che hanno sollevato timori sul debito e alimentato l’instabilità del mercato obbligazionario.

    Nel complesso, Barclays ha descritto novembre come un mese caratterizzato da brusche oscillazioni legate alla narrativa sull’IA e alle mutevoli aspettative sul percorso di allentamento delle banche centrali, sottolineando che, nonostante il forte aumento della volatilità, la maggior parte delle perdite è stata recuperata entro fine mese.