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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street pronta a un avvio prudente in attesa della decisione Fed e dei conti Big Tech

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street pronta a un avvio prudente in attesa della decisione Fed e dei conti Big Tech

    I futures sui principali indici azionari statunitensi sono poco mossi mercoledì mattina, segnalando un’apertura piatta mentre gli investitori attendono la decisione della Federal Reserve e una serie di utili da società tecnologiche di rilievo nel corso della giornata.

    L’assenza di slancio al mattino segue un modesto calo nella sessione precedente, con molti trader che preferiscono restare in attesa fino a quando la Fed non fornirà indicazioni sul tasso dei tassi più avanti nel pomeriggio. Pur non essendo previsto alcun rialzo, i mercati restano sensibili a eventuali variazioni di tono sul fronte dell’inflazione e della politica monetaria.

    L’interesse è rivolto anche ai risultati trimestrali di Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Meta Platforms (NASDAQ:META), entrambi in calendario dopo la chiusura dei mercati. Questi aggiornamenti da due membri chiave del gruppo “Magnificent Seven” potrebbero influenzare il sentiment tech più in generale.

    Anche la politica commerciale resta fonte di incertezza. L’ex presidente Donald Trump ha annunciato su Truth Social che da venerdì entrerà in vigore un dazio del 25% sulle importazioni dall’India, aggiungendo pressione alle dinamiche commerciali internazionali. I suoi precedenti avvertimenti che paesi senza accordi bilaterali potrebbero subire dazi tra il 15% e il 20% stanno ancora pesando sui mercati.

    Durante la sessione di martedì i mercati hanno perso terreno dopo un’apertura positiva. Il Dow ha ceduto 204,57 punti a 44.632,99 (–0,5%), il Nasdaq ha perso 80,29 punti a 21.098,29 (–0,4%), e l’S&P 500 ha lasciato sul terreno lo 0,3%, chiudendo a 6.370,86.

    Il calo sembra riflettere prese di profitto dopo una serie di record per Nasdaq e S&P. L’incertezza in vista della decisione della Fed ha contribuito al tono prudente delle contrattazioni.

    Gli occhi restano puntati anche sui colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina in corso a Stoccolma, prima della scadenza dei dazi reciproci prevista per venerdì. Gli operatori temono che l’interruzione del dialogo possa aggravare le tensioni a livello globale.

    I dati economici pubblicati martedì hanno offerto uno scenario misto: il Conference Board ha riportato un lieve miglioramento del sentiment dei consumatori, salito a 97,2 a luglio rispetto a 95,2 di giugno, superando le attese (95,8). Allo stesso tempo, le offerte di lavoro negli Stati Uniti sono diminuite leggermente a giugno, ma meno del previsto.

    Il settore ha mostrato performance divergenti: forti ribassi per farmaceutiche e trasporti (l’indice NYSE Arca Pharmaceutical –2,6%, Dow Jones Transportation –2,3%), mentre utilities, gas naturale e real estate commerciale si sono comportati meglio. Debole anche il comparto dei servizi petroliferi e dell’acciaio, in linea con un quadro di cautela generale.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Borsa di Milano stabile in attesa della Fed; Amplifon e Recordati in calo

    Borsa di Milano stabile in attesa della Fed; Amplifon e Recordati in calo

    La Borsa di Milano ha mostrato pochi movimenti durante una seduta caratterizzata da una fase di consolidamento dopo un forte rally che ha portato il principale indice blue-chip a livelli mai visti dal’estate del 2007.

    Gli investitori sono concentrati sulla prossima decisione sui tassi della Federal Reserve, ampiamente attesa senza variazioni. Il mercato seguirà con attenzione la conferenza stampa di Jerome Powell per cogliere indizi sulla futura strategia della Fed — soprattutto sotto la crescente pressione dell’amministrazione Trump per tagliare i tassi — e per individuare eventuali dissensi interni nella leadership della banca centrale.

    Sul fronte commerciale, l’attenzione si sposta verso le trattative in corso tra Stati Uniti, Cina e India.

    La stagione degli utili aziendali sta prendendo slancio, contribuendo al clima di prudenza sul mercato.

    Un trader ha osservato che, dopo una forte salita, il mercato potrebbe entrare in una fase più calma, soprattutto con l’avvicinarsi di agosto e i volumi di scambio tradizionalmente più leggeri.

    Alle 10:05 CET, il FTSE MIB ha guadagnato lo 0,30%.

    Il settore bancario è rimasto solido: UNICREDIT (BIT:UCG) è salito dello 0,7%, INTESA SANPAOLO (BIT:ISP) dello 0,35%, con Intesa che pubblicherà oggi i risultati e terrà una conference call nel primo pomeriggio. BPER (BIT:BPE) è cresciuta dello 0,9%, raggiungendo il prezzo più alto da maggio 2008, mentre POPOLARE DI SONDRIO (BIT:BPSO) è salita dell’1% dopo il completamento dell’offerta pubblica di acquisto che ha portato la quota al 80,69%, confermando che il titolo resterà quotato a Milano.

    I titoli petroliferi hanno mostrato forza con TENARIS (BIT:TEN) e SAIPEM (BIT:SPM) in rialzo di oltre l’1%.

    AMPLIFON (BIT:AMP) ha subito un forte calo, perdendo circa il 25% e azzerando oltre sei anni di guadagni. La discesa è stata causata da risultati del secondo trimestre deludenti, pubblicati ieri, che hanno mancato le aspettative degli analisti, accompagnati da una revisione al ribasso delle previsioni per l’intero anno.

    RECORDATI (BIT:REC) ha perso quasi il 3%. Equita ha commentato che “il secondo trimestre è stato leggermente sotto le aspettative, con le guidance confermate nonostante l’impatto negativo del cambio, che si evidenzia chiaramente.”

    IVECO (BIT:IVG) ha attirato l’attenzione, salendo del 2% dopo la conferma delle trattative per la vendita della divisione difesa. Equita ha osservato: “Riteniamo molto probabile un annuncio di accordo o negoziazioni esclusive per Iveco Defense, con Leonardo-Rheinmetall che resta il candidato favorito nonostante la valutazione inferiore.”

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  • Le azioni di Recordati calano dopo la delusione sugli utili del secondo trimestre a causa dell’aumento dei costi operativi

    Le azioni di Recordati calano dopo la delusione sugli utili del secondo trimestre a causa dell’aumento dei costi operativi

    Le azioni della società farmaceutica italiana Recordati (BIT:REC) sono scese del 3% martedì, dopo che l’azienda ha comunicato risultati del secondo trimestre inferiori alle aspettative del mercato, nonostante la crescita dei ricavi in linea con le previsioni.

    La società ha riportato ricavi del secondo trimestre pari a 643,9 milioni di euro, in linea con le stime degli analisti e con un aumento dell’11% su base annua. Tuttavia, l’EBIT rettificato ha raggiunto i 175,5 milioni di euro, mancando le stime di consenso dell’8%, principalmente a causa di costi operativi più elevati legati ai recenti lanci di prodotti.

    Recordati ha indicato l’aumento delle spese per supportare il lancio di Isturisa nella sindrome di Cushing e le attività legate a Enjaymo come fattori chiave che hanno inciso sulla redditività. I costi straordinari hanno fatto sì che i dati riportati relativi a EBIT e utile netto fossero significativamente inferiori alle previsioni.

    Le rettifiche di inventario legate a Enjaymo nel trimestre sono state pari a 24,5 milioni di euro, mentre le spese non ricorrenti hanno totalizzato 15,6 milioni di euro. Questi costi sono stati in gran parte determinati da attività di ristrutturazione nelle divisioni Specialty e Primary Care in Italia e Spagna, con una riduzione netta di 80 dipendenti.

    Nonostante la mancata soddisfazione delle stime sugli utili, Recordati ha confermato le previsioni per l’intero anno, prevedendo ricavi netti compresi tra 2,6 e 2,67 miliardi di euro, un EBITDA tra 970 milioni e 1 miliardo di euro, e un utile netto rettificato tra 640 e 670 milioni di euro.

    La società ha inoltre evidenziato che manterrà questi obiettivi nonostante un peggioramento del contesto valutario, che ora si prevede possa generare un impatto negativo del 3%, rispetto all’1% previsto inizialmente.

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  • DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee scendono leggermente tra risultati societari e attesa dei dati economici

    DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee scendono leggermente tra risultati societari e attesa dei dati economici

    I mercati azionari europei hanno segnato un lieve calo mercoledì mentre gli investitori elaboravano una serie di risultati aziendali e attendevano dati chiave sulla crescita regionale, oltre alla conclusione dell’ultima riunione della Federal Reserve.

    Alle 07:02 GMT, il DAX tedesco ha perso lo 0,2%, il CAC 40 francese è sceso dello 0,2% e il FTSE 100 del Regno Unito è calato dello 0,4%.

    Riepilogo degli utili del secondo trimestre

    L’accordo commerciale recentemente annunciato tra Stati Uniti e Unione Europea durante il fine settimana ha dato una spinta al sentiment delle aziende europee. Tuttavia, l’incertezza legata alle tattiche commerciali imprevedibili dell’amministrazione Trump ha già influenzato i profitti societari nel secondo trimestre.

    La più grande banca svizzera, UBS (NYSE:UBS), ha visto i suoi utili del secondo trimestre più che raddoppiare rispetto all’anno precedente, beneficiando di volumi di trading elevati in un mercato turbolento.

    HSBC (LSE:HSBA) ha riportato un calo del 27% degli utili nella prima metà dell’anno, colpita da oneri una tantum legati al suo investimento nella China Bank of Communications, ma ha anche annunciato un nuovo programma di riacquisto azionario fino a 3 miliardi di dollari.

    Adidas (TG:ADS) ha dichiarato che i maggiori dazi USA aggiungeranno circa 200 milioni di euro (231 milioni di dollari) ai costi nella seconda metà dell’anno, aggiungendo che avevano già inciso sui risultati del secondo trimestre con “decine di milioni di euro a doppia cifra”.

    Mercedes-Benz (TG:MBG) prevede un margine di profitto tra il 4% e il 6% per la sua divisione auto quest’anno, inferiore alle previsioni di aprile nella prima valutazione dei danni causati dalla guerra commerciale con gli USA.

    Porsche (BIT:1PORS) ha rivisto al ribasso il proprio target di redditività annuale dopo aver riportato un impatto da dazi di 400 milioni di euro (462 milioni di dollari) nella prima metà dell’anno.

    Il produttore di auto di lusso Aston Martin (LSE:AML) ha abbassato le previsioni di utile, citando “dazi USA in evoluzione e dirompenti”, aggiungendo che ora si aspetta un utile operativo rettificato “all’incirca in pareggio”.

    Il gruppo francese Danone (EU:BN) ha superato le aspettative con la crescita delle vendite nel secondo trimestre, sostenuta da una forte domanda in Cina per latte artificiale e prodotti di nutrizione medica, che ha compensato la debolezza nel mercato statunitense competitivo delle creme al caffè.

    La casa di moda francese Hermès (EU:RMS) ha registrato un aumento delle vendite trimestrali del 9%, riflettendo la continua domanda per le sue iconiche borse Birkin tra gli acquirenti facoltosi.

    Il gigante minerario Rio Tinto (LSE:RIO) ha riportato il più basso utile sottostante del primo semestre degli ultimi cinque anni, poiché i prezzi del minerale di ferro sono rimasti contenuti a causa di un eccesso di offerta e della debole domanda cinese, compensando i maggiori guadagni del settore rame.

    La società francese di consulenza IT Capgemini (EU:CAP) ha ristretto le proprie previsioni per l’anno finanziario in corso, citando cautela di fronte al rallentamento della domanda nel secondo trimestre.

    Gli investitori guarderanno anche con attenzione agli utili di importanti società tecnologiche statunitensi, con Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Meta (NASDAQ:META) pronte a pubblicare i loro risultati dopo la chiusura di mercoledì.

    Focus sui dati di crescita nell’Eurozona

    Sul fronte economico, l’attenzione principale in Europa è rivolta alla stima preliminare della crescita del PIL del secondo trimestre nell’Eurozona, mentre i mercati cercano indicazioni sulle future mosse sui tassi della Banca Centrale Europea.

    Dati pubblicati mercoledì hanno mostrato che l’economia francese è cresciuta dello 0,3% nel secondo trimestre, superando le previsioni grazie a una ripresa della spesa delle famiglie, rafforzando la seconda economia più grande dell’Eurozona.

    Nel frattempo, le vendite al dettaglio in Germania sono aumentate dell’1,0% a giugno rispetto al mese precedente, superando le aspettative in vista della pubblicazione del PIL tedesco del secondo trimestre.

    La scorsa settimana, la BCE ha mantenuto il tasso principale di interesse al 2%, prendendo una pausa dopo un anno di allentamento per attendere maggiore chiarezza sulle relazioni commerciali future dell’Europa con gli Stati Uniti.

    Oltre oceano, la Federal Reserve dovrebbe mantenere invariati i tassi al termine della riunione odierna.

    Prezzi del petrolio stabili in attesa di eventuali sanzioni russe

    I mercati petroliferi hanno fatto una pausa mercoledì dopo i forti guadagni del giorno precedente, mentre i trader attendevano sviluppi sulle potenziali nuove sanzioni contro la Russia volte a fare pressione per porre fine al conflitto in Ucraina.

    Alle 03:02 ET, i futures sul Brent sono saliti dello 0,1% a 71,77 dollari al barile, mentre i futures sul WTI statunitense sono aumentati dello 0,1% a 69,29 dollari al barile.

    Entrambi i contratti avevano chiuso martedì ai livelli più alti dal 20 giugno, aumentando di oltre il 3% dopo l’annuncio del presidente Trump che avrebbe imposto ulteriori misure contro la Russia se non ci fossero stati progressi nel porre fine alla guerra entro 10-12 giorni, accorciando il precedente termine di 50 giorni.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Movimenti di mercato: trattative commerciali, decisione della Fed e risultati delle grandi tech al centro dell’attenzione

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Movimenti di mercato: trattative commerciali, decisione della Fed e risultati delle grandi tech al centro dell’attenzione

    I futures azionari statunitensi sono saliti moderatamente mercoledì mentre gli investitori si preparano a una serie di eventi chiave, inclusa la decisione sui tassi d’interesse della Federal Reserve, i dati economici in arrivo e i risultati di alcune delle più grandi società tecnologiche. Sebbene la Fed sia prevista mantenere i tassi attuali nonostante le crescenti pressioni del presidente Donald Trump per ridurre rapidamente i costi di finanziamento, tutta l’attenzione è puntata sui risultati di Meta Platforms (NASDAQ:META) e Microsoft (NASDAQ:MSFT), con particolare focus sulle loro strategie di intelligenza artificiale.

    Futures in leggero rialzo

    Nei primi scambi di mercoledì, i futures sul Dow erano per lo più stabili, quelli sull’S&P 500 in rialzo dello 0,1% e i futures sul Nasdaq 100 in aumento intorno allo 0,2%. Ciò segue un calo di martedì, quando l’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno fatto un passo indietro dai livelli record recenti.

    Diverse azioni del Dow — tra cui il gigante farmaceutico Merck (NYSE:MRK), l’assicuratore sanitario UnitedHealth (NYSE:UNH) e il leader aerospaziale Boeing (NYSE:BA) — hanno registrato perdite dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali. United Parcel Service (NYSE:UPS) è crollata di oltre il 10%, poiché la società di consegne ha nuovamente evitato di fornire indicazioni su ricavi e margini annuali, alimentando i timori sull’impatto delle politiche commerciali USA imprevedibili.

    Anche Procter & Gamble (NYSE:PG) è scesa dopo aver fornito previsioni annuali inferiori alle attese e segnalato un imminente aumento dei prezzi su alcuni prodotti per compensare i costi legati ai dazi. Il produttore di elettrodomestici Whirlpool (NYSE:WHR) ha tagliato le stime annuali, con azioni in calo di oltre il 13%, citando i dazi come fattore rilevante.

    Nessun grande progresso nei colloqui commerciali USA-Cina

    Le recenti trattative commerciali in Svezia tra Stati Uniti e Cina si sono concluse senza un grande passo avanti dopo due giorni di discussioni. Tuttavia, entrambe le parti hanno descritto i colloqui come costruttivi, mirati a estendere la tregua commerciale attuale di 90 giorni.

    Il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha dichiarato: “It’s just that we haven’t given the signoff.” I funzionari USA hanno indicato che la decisione di estendere la tregua — in scadenza il 12 agosto — spetta in ultima analisi al presidente Trump. Se l’estensione non verrà concessa, i dazi sulle merci cinesi potrebbero tornare a percentuali a tre cifre.

    Le trattative commerciali restano una priorità per l’amministrazione Trump. La settimana ha visto l’annuncio di un accordo quadro con l’Unione Europea, anche se Trump ha detto martedì che le trattative con l’India non sono ancora concluse, dopo che Reuters ha riportato che l’India è pronta ad accettare dazi tra il 20% e il 25% sulle esportazioni verso gli Stati Uniti.

    Nonostante alcuni progressi, molti accordi commerciali sono ancora in sospeso e la scadenza del 1° agosto per l’entrata in vigore dei dazi “reciprocali” aumentati di Trump si avvicina rapidamente.

    Decisione Fed in arrivo

    L’attenzione si sposta ora sulla Federal Reserve, che dovrebbe mantenere invariati i tassi al termine della riunione di due giorni mercoledì. Numerosi funzionari della Fed hanno recentemente auspicato un approccio più prudente, volendo capire meglio come i dazi influenzeranno l’economia più ampia.

    Permangono timori che i dazi possano aumentare l’inflazione e frenare la crescita. Sebbene finora i rincari siano stati modesti e l’economia resiliente, cresce la preoccupazione che le aziende trasferiscano i costi maggiori ai consumatori.

    La Fed ha mantenuto i tassi tra il 4,25% e il 4,5%, posizione sostenuta dal presidente Jerome Powell ma criticata da Trump, che ha chiesto tagli più rapidi per stimolare la crescita.

    Dati economici in arrivo

    Il mercato attende una serie di dati economici per capire meglio lo stato di salute dell’economia USA. Il dato principale di mercoledì è la prima stima del PIL del secondo trimestre, che dovrebbe mostrare una crescita del 2,5% dopo una contrazione dello 0,5% nel primo trimestre.

    Si prevede inoltre che l’occupazione privata a luglio aumenterà di 77.000 unità, recuperando dal calo di 33.000 di giugno. Questo dato ADP preparerà il terreno per il dato cruciale sull’occupazione non agricola atteso venerdì.

    Nonostante un aumento della fiducia dei consumatori, sono stati registrati cali nelle offerte di lavoro e nelle assunzioni, suggerendo un rallentamento del mercato del lavoro.

    Risultati Microsoft e Meta sotto i riflettori

    Mercoledì vedrà i risultati di due colossi tecnologici del gruppo “Magnificent Seven”.

    Le ambizioni di Microsoft nell’IA saranno sotto esame, soprattutto dopo che OpenAI, suo partner, ha iniziato a utilizzare servizi cloud di concorrenti come Google (NASDAQ:GOOGL), CoreWeave (NASDAQ:CRWV) e Oracle (NYSE:ORCL). Il successo di OpenAI ha alimentato la crescita del cloud Azure di Microsoft, posizionando l’azienda come una delle principali vincitrici del boom dell’IA.

    Meta Platforms sarà anch’essa sotto osservazione, con il CEO Mark Zuckerberg che punta molto sull’IA, prevedendo circa 55 miliardi di dollari in investimenti in data center AI negli ultimi tre trimestri del 2025. Gli investitori seguono con interesse come Meta intende monetizzare questi investimenti.

    Altri risultati attesi dopo la chiusura includono quelli del progettista di chip Arm Holdings (NASDAQ:ARM) e della piattaforma di trading Robinhood Markets (NASDAQ:HOOD).

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  • I prezzi del petrolio stabili mentre aumenta l’inventario USA e si avvicina la riunione della Fed

    I prezzi del petrolio stabili mentre aumenta l’inventario USA e si avvicina la riunione della Fed

    I prezzi del petrolio sono rimasti stabili nella sessione asiatica di mercoledì, recuperando parte dei guadagni precedenti a causa di un sorprendente aumento delle scorte di greggio negli Stati Uniti e dell’attesa per la decisione sui tassi della Federal Reserve.

    All’inizio della settimana, il greggio era salito dopo le notizie che gli Stati Uniti intendono sanzionare i principali acquirenti di petrolio russo per fare pressione su Mosca riguardo al conflitto in Ucraina. I guadagni sono stati ulteriormente sostenuti dai progressi nei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea dopo un recente accordo.

    Tuttavia, l’impulso è rallentato dopo i dati dell’American Petroleum Institute che hanno mostrato un aumento di 1,5 milioni di barili nelle scorte di greggio statunitensi nella settimana terminata il 25 luglio, in controtendenza rispetto alle aspettative di una diminuzione di 2,5 milioni di barili. Questo aumento inatteso ha sollevato dubbi sulla forza della domanda nel più grande consumatore di petrolio al mondo.

    Mentre i mercati attendono i dati ufficiali sulle scorte previsti per mercoledì più tardi, l’attenzione resta focalizzata sulla conclusione della riunione biennale della Federal Reserve. La banca centrale dovrebbe mantenere i tassi fermi nella fascia attuale del 4,25% – 4,50%.

    Nel frattempo, un dollaro USA forte in vista dell’annuncio della Fed ha aggiunto una lieve pressione al ribasso sui prezzi del petrolio.

    Guardando avanti, il rapporto sui nonfarm payrolls di venerdì offrirà importanti indicazioni sul mercato del lavoro, mentre scade lo stesso giorno la scadenza per i dazi imposti da Trump, dopo che Washington ha concluso alcuni accordi commerciali limitati.

    In Asia, l’attenzione è rivolta ai dati PMI cinesi previsti per giovedì, che forniranno indicazioni sulla salute del più grande importatore di petrolio al mondo dopo l’allentamento delle tensioni commerciali tra USA e Cina all’inizio dell’anno.

    Sempre giovedì, la Banca del Giappone dovrebbe mantenere i tassi invariati in un contesto di incertezza persistente sui commerci e sulla leadership politica in Giappone.

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  • L’oro resta stabile mentre i mercati attendono la decisione della Fed e la scadenza dei dazi di Trump

    L’oro resta stabile mentre i mercati attendono la decisione della Fed e la scadenza dei dazi di Trump

    I prezzi dell’oro sono rimasti sostanzialmente invariati durante la sessione asiatica di mercoledì, mentre gli investitori bilanciavano le persistenti incertezze commerciali statunitensi con l’attesa per l’annuncio della politica monetaria della Federal Reserve.

    L’oro spot è sceso marginalmente dello 0,1% a 3.323,66 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro hanno perso la stessa percentuale a 3.378,62 dollari l’oncia alle 02:18 ET (06:18 GMT).

    La sessione precedente aveva registrato guadagni modesti per l’oro, spinti dalle preoccupazioni per le tensioni commerciali in vista della scadenza dei dazi del 1 agosto, imposta dal presidente Donald Trump.

    Tuttavia, nelle ultime settimane l’oro ha mostrato un indebolimento a causa dei progressi nei negoziati commerciali USA, che hanno ridotto la domanda per il metallo prezioso come bene rifugio.

    I progressi commerciali e il dollaro forte mettono pressione sull’oro

    Un recente accordo commerciale tra USA e UE ha ridotto i dazi sulla maggior parte dei beni europei dal 30% inizialmente proposto al 15%, attenuando i timori di un conflitto commerciale in escalation.

    Sebbene questo sviluppo abbia calmato alcune ansie di mercato, ha anche rafforzato il dollaro USA. Un dollaro più forte rende l’oro più costoso per chi detiene altre valute, esercitando una pressione al ribasso sui prezzi.

    L’indice del dollaro è rimasto elevato mercoledì, continuando i guadagni realizzati all’inizio della settimana.

    Con l’avvicinarsi della scadenza dei dazi del 1 agosto, i mercati restano cauti, limitando l’ottimismo più ampio e fornendo un supporto moderato allo status di bene rifugio dell’oro.

    Gli analisti hanno osservato: “Gli accordi commerciali guidati dai dazi generalmente supportano il dollaro e riducono l’appeal dell’oro quando cresce l’appetito per il rischio degli investitori.”

    I metalli preziosi arretrano in attesa della decisione della Fed

    Ora l’attenzione è rivolta alla riunione di due giorni della Federal Reserve, che si conclude mercoledì, dove si prevede che i tassi di interesse rimangano stabili tra il 4,25% e il 4,50%.

    Gli investitori analizzeranno con attenzione le dichiarazioni del presidente Powell alla ricerca di segnali su possibili mosse future, soprattutto con alcuni che prevedono un possibile taglio a settembre.

    I prossimi dati economici statunitensi di questa settimana, inclusi il rapporto sull’inflazione PCE e il dato mensile sull’occupazione, saranno inoltre fattori chiave per il mercato.

    Nel frattempo, i futures sul platino sono calati dello 0,3% a 1.415,05 dollari l’oncia e quelli sull’argento dello 0,4% a 38,15 dollari l’oncia.

    Anche i prezzi del rame sono scesi, con i futures sul rame alla London Metal Exchange in calo dello 0,3% a 9.781,45 dollari per tonnellata e quelli statunitensi in ribasso dello 0,5% a 5,64 dollari per libbra.

    I prezzi del rame sono stati influenzati dalle dichiarazioni del ministro delle finanze cileno, che ha detto che il Cile cercherà un’esenzione dai dazi proposti dagli USA sul rame.

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  • Il dollaro scende leggermente in attesa della decisione della Fed; euro verso la prima perdita mensile del 2025

    Il dollaro scende leggermente in attesa della decisione della Fed; euro verso la prima perdita mensile del 2025

    Il dollaro statunitense ha leggermente ceduto terreno mercoledì, restituendo parte dei guadagni accumulati all’inizio della settimana, mentre i mercati attendono la prossima decisione di politica monetaria della Federal Reserve. Contemporaneamente, l’euro si avvia a registrare la sua prima perdita mensile dell’anno.

    L’indice del dollaro, che monitora il biglietto verde rispetto a sei valute principali, è sceso dello 0,1% a 98,542 alle 03:00 ET (08:00 GMT), rimanendo vicino a un massimo mensile e in corsa per il suo primo guadagno mensile nel 2025.

    La riunione della Fed si avvicina alla conclusione

    La forza del dollaro di questo mese è stata alimentata dall’accordo commerciale USA-UE, dal ribilanciamento dei portafogli e dai flussi di fine mese. Tuttavia, gli analisti di ING hanno osservato che «questi fattori dovrebbero iniziare a svanire, spostando tutta l’attenzione sui dati e sulla Fed». Hanno aggiunto: «Prima di addentrarci nel calendario statunitense, vale la pena notare che la compressione delle posizioni significa che il dollaro è in una posizione meno ipervenduta e quindi affronta rischi più bilanciati.»

    Gli investitori attendono la conclusione della riunione della Fed, dove ci si aspetta che i tassi rimangano invariati. Le dichiarazioni del presidente Jerome Powell saranno seguite con attenzione per capire la direzione futura della politica, soprattutto alla luce delle continue richieste del presidente Donald Trump di tagli ai tassi.

    I dati di martedì hanno mostrato un calo delle offerte di lavoro e delle assunzioni a giugno, segnalando un possibile rallentamento nel mercato del lavoro in vista del cruciale rapporto sull’occupazione di venerdì. Mercati analizzeranno anche i dati sulle buste paga private di luglio e la lettura preliminare del PIL del secondo trimestre. Gli economisti prevedono una crescita del 2,5% nel Q2 dopo una contrazione dello 0,5% nel Q1.

    Euro in difficoltà con una possibile perdita mensile

    L’euro è salito dello 0,1% contro il dollaro a 1,1553, appena sopra un minimo mensile stabilito nella sessione precedente, ma resta in procinto di chiudere il primo calo mensile dell’anno. Nonostante un rally dell’11% nel 2025, favorito dalla debolezza del dollaro causata dalle politiche commerciali imprevedibili di Trump, l’euro ora affronta crescenti sfide.

    Gli investitori attendono la stima flash della crescita dell’eurozona per il Q2, che guiderà le aspettative sulle future decisioni sui tassi della Banca Centrale Europea. Dati recenti hanno mostrato una crescita dello 0,3% dell’economia francese nel trimestre, superiore alle previsioni grazie a una ripresa della spesa delle famiglie, mentre l’economia tedesca ha registrato una contrazione dello 0,1%.

    Nel complesso, si prevede che l’eurozona mostrerà una crescita nulla nel Q2 mentre l’effetto positivo delle esportazioni del primo trimestre si attenua. Gli analisti di ING hanno dichiarato: «La marcata divergenza nelle notizie sulla crescita tra USA ed Europa dovrebbe sostenere la pressione ribassista su EUR/USD secondo noi, e c’è una buona possibilità di un break sotto 1,150.»

    La sterlina è salita dello 0,1% a 1,3363, scambiandosi poco sopra un minimo di due mesi.

    Attesa per la decisione della BOJ

    USD/JPY è sceso dello 0,4% a 147,87 dopo recenti forti rialzi, con l’attenzione ora puntata sulla riunione della Banca del Giappone di giovedì. La BOJ dovrebbe mantenere i tassi invariati e adottare una posizione prudente in mezzo a incertezze economiche e politiche.

    AUD/USD è sceso dello 0,1% a 0,6510 dopo dati sull’inflazione leggermente più bassi del previsto per il secondo trimestre. L’inflazione ha rallentato ulteriormente rispetto al trimestre precedente, con l’inflazione core nei limiti dell’obiettivo della Reserve Bank of Australia tra il 2% e il 3%. Anche i dati CPI mensili di giugno hanno mostrato un calo superiore alle attese. Questi dati più morbidi offrono alla RBA maggior margine per valutare tagli ai tassi dopo la decisione di luglio di mantenere i tassi invariati.

    USD/CNY è sceso leggermente a 7,1764 mentre i trader attendono il rapporto PMI di giovedì, che potrebbe mostrare un miglioramento dopo l’allentamento delle tensioni commerciali tra USA e Cina negli ultimi mesi.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Mercati oggi: L’S&P 500 arretra dopo il massimo storico mentre gli investitori attendono la decisione della Fed e sviluppi sui negoziati con la Cina

    Mercati oggi: L’S&P 500 arretra dopo il massimo storico mentre gli investitori attendono la decisione della Fed e sviluppi sui negoziati con la Cina

    L’S&P 500 ha chiuso in calo martedì dopo aver toccato un nuovo massimo intraday, mentre gli investitori hanno dovuto affrontare una raffica di risultati societari e l’incertezza persistente sui negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina.

    Alla chiusura (ore 16:00 ET), il Dow Jones Industrial Average ha perso 204 punti, pari allo 0,5%, l’S&P 500 è sceso dello 0,3% dopo aver segnato un massimo intraday record di 6.409,26 punti e il Nasdaq Composite ha ceduto lo 0,4%.

    I principali indici statunitensi hanno mostrato un andamento positivo nei giorni scorsi dopo l’annuncio, nel fine settimana, di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea.

    Tensioni commerciali ancora sotto i riflettori

    Gli investitori hanno seguito da vicino i negoziati commerciali tra Washington e Pechino. Il rappresentante commerciale USA Jamieson Greer ha dichiarato martedì che le trattative stanno “andando nella giusta direzione”, ma non ha fornito dettagli su un possibile accordo né sull’estensione della tregua tariffaria attualmente in vigore.

    In assenza di un’estensione, le tariffe sui beni cinesi potrebbero tornare ai livelli più alti imposti il 2 aprile. All’inizio dell’anno, i due Paesi avevano raggiunto intese preliminari che avevano contribuito a raffreddare un conflitto commerciale sempre più acceso, caratterizzato da dazi a catena e restrizioni sulle esportazioni di minerali strategici.

    La Fed avvia la riunione di politica monetaria

    La Federal Reserve ha dato il via martedì alla sua ultima riunione di due giorni. La decisione è attesa per mercoledì: i tassi dovrebbero rimanere invariati al 4,25%–4,5%, ma il mercato cercherà segnali su possibili tagli entro fine anno.

    Il presidente della Fed Jerome Powell ha mantenuto un approccio prudente, preferendo “aspettare e vedere” per valutare l’impatto economico della politica commerciale aggressiva dell’amministrazione Trump. Tuttavia, alcuni membri del FOMC hanno recentemente espresso la volontà di ridurre i tassi.

    Il presidente Donald Trump ha rinnovato lunedì le pressioni sulla banca centrale per un taglio dei tassi, sostenendo che ciò stimolerebbe la crescita economica.

    Giovedì è attesa anche la decisione di politica monetaria della Bank of Japan, che dovrebbe lasciare invariati i tassi. Sempre giovedì sarà pubblicato l’indice dei prezzi PCE di giugno, la misura di inflazione preferita dalla Fed.

    La settimana è ricca di dati sul mercato del lavoro: JOLTS Job Openings martedì, ADP payroll privati mercoledì, richieste di sussidi di disoccupazione giovedì e il rapporto sull’occupazione di luglio venerdì.

    Stagione degli utili al culmine

    Questa settimana è la più intensa della stagione delle trimestrali, con oltre 150 società dell’S&P 500 pronte a pubblicare i propri risultati. Tra le big tech – parte del gruppo noto come i “Sette Magnifici”Meta Platforms (NASDAQ:META) e Microsoft (NASDAQ:MSFT) comunicheranno i dati mercoledì, seguite da Apple (NASDAQ:AAPL) e Amazon (NASDAQ:AMZN) giovedì.

    Tra i principali movimenti di martedì:

    • Merck (NYSE:MRK) è scesa dopo aver annunciato tagli ai costi e al personale per risparmiare 3 miliardi di dollari all’anno. I risultati del secondo trimestre sono stati penalizzati dalla debole domanda del vaccino Gardasil in Cina.
    • Novo Nordisk (NYSE:NVO) ha registrato un forte calo dopo aver ridotto per la seconda volta nel 2025 le previsioni di vendite e utili, citando una domanda inferiore alle attese per il farmaco dimagrante Wegovy.
    • PayPal (NASDAQ:PYPL) ha perso terreno dopo aver previsto un utile trimestrale stabile rispetto all’anno precedente, pur alzando le stime annuali.
    • United Parcel Service (NYSE:UPS) è crollata del 10,6% a causa del calo di ricavi e utili del secondo trimestre, penalizzati dall’incertezza legata alle politiche commerciali.
    • UnitedHealth (NYSE:UNH) ha chiuso in rosso dopo aver ripristinato le previsioni di utile annuale, che tuttavia sono risultate inferiori alle stime già riviste al ribasso dagli analisti.
    • Whirlpool (NYSE:WHR) è precipitata dopo aver pubblicato risultati deludenti per il secondo trimestre e tagliato drasticamente le previsioni per il 2025.

    Visa (NYSE:V) pubblicherà i risultati dopo la chiusura dei mercati.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Le borse USA salgono leggermente mentre prosegue la stagione degli utili; inizia la riunione della Fed

    Le borse USA salgono leggermente mentre prosegue la stagione degli utili; inizia la riunione della Fed

    Le azioni statunitensi sono leggermente salite martedì mattina, con gli investitori che continuano a valutare una nuova ondata di risultati societari e dati economici chiave, mentre la Federal Reserve ha dato il via alla sua riunione di politica monetaria di due giorni.

    Alle 09:40 ET, il Dow Jones Industrial Average era in rialzo di 12 punti (+0,1%), lo S&P 500 guadagnava 10 punti (+0,2%) e il NASDAQ Composite avanzava di 90 punti (+0,4%).

    Il sentiment positivo è stato sostenuto dall’annuncio, nel fine settimana, di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, che ha contribuito a ridurre i timori di una guerra commerciale tra le due potenze economiche.

    Focus sui negoziati commerciali USA-Cina

    L’accordo con l’UE è uno dei diversi che la Casa Bianca sta cercando di concludere prima del 1° agosto, data in cui entreranno in vigore nuovi dazi “reciproci” su vari Paesi. Secondo gli analisti di ING, il mercato guarda ora con attenzione a possibili sviluppi nelle trattative con paesi asiatici come Corea del Sud, Taiwan e India, oltre ad aggiornamenti sull’accordo con Messico e Canada.

    Intanto, Stati Uniti e Cina riprenderanno martedì i negoziati commerciali in Svezia. Pechino ha tempo fino al 12 agosto per raggiungere un accordo duraturo con Washington. In precedenza, le due parti avevano concordato intese preliminari che avevano temporaneamente raffreddato la guerra commerciale, caratterizzata da dazi crescenti e restrizioni sulle esportazioni di terre rare.

    Al centro l’incontro della Federal Reserve

    La Federal Reserve ha avviato la sua riunione, e ci si aspetta che mantenga i tassi d’interesse nel range 4,25%–4,5% nell’annuncio previsto per mercoledì. Tuttavia, gli investitori presteranno attenzione a eventuali segnali su un possibile taglio dei tassi nei prossimi mesi.

    Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha adottato un approccio prudente, in attesa di maggiori certezze sull’impatto economico della politica commerciale aggressiva dell’amministrazione Trump. Tuttavia, sono emerse divergenze all’interno del comitato, con alcuni membri che chiedono esplicitamente un allentamento monetario.

    Il presidente Donald Trump ha rinnovato lunedì il suo appello alla Fed affinché riduca i tassi, sostenendo che la mossa favorirebbe la crescita economica.

    Anche la Banca del Giappone si riunirà giovedì, senza aspettative di variazioni sui tassi.

    Tra i dati macroeconomici in uscita questa settimana, l’indice dei prezzi PCE di giugno — la misura d’inflazione preferita dalla Fed — sarà pubblicato giovedì, insieme a diversi dati sul mercato del lavoro, tra cui le offerte di lavoro JOLTS, l’occupazione privata ADP, le richieste settimanali di sussidio di disoccupazione e il rapporto sull’occupazione di luglio, atteso per venerdì.

    Stagione degli utili in pieno svolgimento

    La stagione delle trimestrali è in pieno fermento, con oltre 150 società dello S&P 500 pronte a pubblicare i loro risultati questa settimana. Tra le più attese figurano Meta Platforms (NASDAQ: META) e Microsoft (NASDAQ: MSFT) mercoledì, seguite da Apple (NASDAQ: AAPL) e Amazon (NASDAQ: AMZN) giovedì.

    Altre notizie societarie:

    • Merck (NYSE: MRK) è scesa dopo aver annunciato tagli a costi e personale per risparmiare 3 miliardi di dollari l’anno, a fronte di risultati trimestrali deludenti dovuti alla debole domanda del vaccino Gardasil in Cina.
    • Novo Nordisk (NYSE: NVO) ha registrato un calo marcato dopo aver abbassato per la seconda volta le previsioni su vendite e utili 2025, legate a un rallentamento della crescita del farmaco dimagrante Wegovy.
    • PayPal (NASDAQ: PYPL) ha perso terreno dopo aver previsto utili stabili per il trimestre in corso, pur alzando le stime per l’intero anno.
    • United Parcel Service (NYSE: UPS) è scesa del 2,5% dopo aver riportato un calo di fatturato e utili nel secondo trimestre, in un contesto di domanda più debole e incertezza commerciale.
    • UnitedHealth (NYSE: UNH) ha perso quota dopo aver ripristinato le previsioni sugli utili per l’intero anno, inferiori però alle attese già riviste al ribasso dagli analisti.
    • Whirlpool (NYSE: WHR) ha subito un forte calo a seguito di risultati trimestrali deludenti e di un taglio alla guidance per l’intero 2025.

    Visa (NYSE: V) pubblicherà i suoi risultati dopo la chiusura dei mercati.

    Il petrolio torna a salire

    I prezzi del petrolio sono tornati a salire martedì, sostenuti dall’accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, mentre prende il via la riunione della Fed.

    Alle 09:40 ET, i future sul Brent erano in rialzo dello 0,8% a 69,88 dollari al barile, mentre il WTI guadagnava l’1% a 67,36 dollari.

    Entrambi i contratti erano saliti di oltre il 2% nella sessione precedente, con il Brent ai massimi dal 18 luglio. L’accordo tra Washington e Bruxelles ha contribuito a scongiurare una guerra commerciale completa che avrebbe potuto deprimere la domanda globale di energia. L’intesa prevede anche acquisti da parte dell’UE per 750 miliardi di dollari in energia statunitense nei prossimi anni.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.