I futures statunitensi hanno segnato un lieve rialzo venerdì, preparando Wall Street per una settimana positiva sostenuta da solidi utili societari e ottimismo riguardo agli accordi commerciali in vista della scadenza tariffaria dell’amministrazione Trump in agosto. Anche i prezzi del petrolio sono aumentati, mentre le azioni di Intel hanno risentito delle previsioni deboli e dei piani di taglio dei costi.
Accordi commerciali al centro dell’attenzione
Le trattative commerciali continuano a dominare l’attenzione del mercato dopo la firma di nuovi accordi con Giappone, Indonesia e Filippine, che si aggiungono a quelli già esistenti con Regno Unito e Cina.
Giovedì, un portavoce della Commissione Europea ha dichiarato che un accordo commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti è “a portata di mano”, prima della minacciata imposizione di una tariffa del 30% sulle importazioni UE prevista per il 1° agosto dal presidente Donald Trump.
Reuters, citando diplomatici, ha riferito che questo accordo probabilmente imporrà una tariffa del 15% sulla maggior parte delle merci UE esportate negli USA.
Sono inoltre previste nuove trattative commerciali con la Cina la prossima settimana, con il Wall Street Journal che venerdì ha riferito che il presidente Trump sta spingendo per maggiori concessioni economiche da parte di Pechino.
All’inizio dell’anno, i due paesi avevano concordato di ridurre significativamente le rispettive tariffe e firmato un accordo quadro commerciale, ma gli Stati Uniti mantengono ancora tariffe tra il 30% e il 50% sui prodotti cinesi. Entrambe le parti cercano ora di finalizzare un accordo più ampio.
Solidità degli utili sostiene i mercati USA
I futures statunitensi hanno guadagnato terreno venerdì mentre gli investitori hanno accolto positivamente i solidi risultati societari.
Alle 03:10 ET, i futures sull’S&P 500 sono saliti di 45 punti (0,1%), i futures sul Nasdaq 100 di 10 punti (0,1%) e quelli sul Dow di 20 punti (0,1%).
Tutti i principali indici sono diretti a chiudere la settimana in rialzo, con il Dow e il NASDAQ in crescita di quasi l’1% e l’S&P 500 in progresso di circa l’1,1%.
Circa l’83% delle 155 società dell’S&P 500 che hanno pubblicato risultati ha superato le aspettative, spingendo l’S&P e il NASDAQ a nuovi massimi intraday e di chiusura giovedì.
I recenti accordi commerciali hanno inoltre sostenuto il sentiment degli investitori, che ora attendono ulteriori annunci prima della scadenza tariffaria del 1° agosto.
Venerdì sono attesi altri risultati aziendali, tra cui HCA Holdings (NYSE:HCA) e Charter Communications (NASDAQ:CHTR), mentre saranno pubblicati gli ordini di beni durevoli per giugno, utili per la riunione della Fed della prossima settimana.
Nuovo scontro tra Trump e Powell sui costi della Fed
Giovedì si sono riaccesi i contrasti tra il presidente Trump e il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, riguardo ai crescenti costi di ristrutturazione della sede della Fed a Washington.
Durante una visita, Trump ha evidenziato che il budget per la ristrutturazione è passato da 2,7 a circa 3,1 miliardi di dollari, cifra contestata da Powell.
Tuttavia, Trump sembra aver momentaneamente accantonato l’idea di licenziare Powell.
“Farlo sarebbe una mossa importante e semplicemente non penso sia necessario,” ha detto Trump ai giornalisti dopo la visita.
Il presidente ha comunque ribadito il suo desiderio di tassi d’interesse più bassi, motivo principale delle critiche a Powell, mentre la Fed ha sospeso i tagli ai tassi in attesa di comprendere l’impatto delle politiche commerciali sulla inflazione.
Intel crolla dopo previsioni deludenti e tagli ai costi
Le azioni Intel (NASDAQ:INTC) sono scese nettamente in pre-market dopo che l’azienda ha previsto perdite più ampie del previsto nel terzo trimestre e ha annunciato un taglio del 22% del personale, portando l’organico a 75.000 dipendenti entro fine 2025 tramite uscite volontarie e “altri mezzi.”
Intel ha inoltre cancellato i progetti in Germania e Polonia e rallentato la costruzione dello stabilimento in Ohio per adeguare le spese alla domanda.
Gli investitori sono preoccupati che l’azienda stia puntando più sui tagli dei costi che sul recupero della leadership tecnologica in un settore altamente competitivo.
Il petrolio sale grazie all’ottimismo sui negoziati commerciali
I prezzi del petrolio sono saliti venerdì, aggiungendo ai guadagni del giorno precedente, sostenuti dall’ottimismo per nuovi accordi commerciali.
Alle 03:10 ET, i futures sul Brent hanno guadagnato lo 0,9% a 69,78 dollari al barile, mentre quelli sul WTI sono saliti dello 0,9% a 66,61 dollari.
Entrambi i contratti sono aumentati di oltre l’1% giovedì dopo un forte calo delle scorte di petrolio USA.
La prospettiva di un allentamento delle tensioni commerciali, con nuovi accordi tra Stati Uniti e Giappone e possibili progressi con l’Unione Europea, supporta le aspettative di crescita della domanda di petrolio.
La riduzione delle tensioni commerciali favorisce la crescita economica e il commercio transfrontaliero, aumentando la domanda energetica per trasporti e industria.
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