Author: Fiona Craig

  • DAX, CAC, FTSE100, Le Borse europee salgono leggermente in attesa dei dati sull’inflazione USA

    DAX, CAC, FTSE100, Le Borse europee salgono leggermente in attesa dei dati sull’inflazione USA

    I listini europei hanno registrato piccoli rialzi venerdì, sostenuti da un sentiment generalmente positivo mentre gli investitori attendono la pubblicazione, seppur ritardata, dell’indicatore d’inflazione preferito dalla Federal Reserve — un dato cruciale in vista della riunione di politica monetaria della prossima settimana.

    Alle 08:10 GMT, il DAX tedesco avanzava dello 0,2%, il CAC 40 francese guadagnava lo 0,2% e il FTSE 100 britannico saliva dello 0,1%.

    Attesa per i dati sull’inflazione USA prima della Fed

    La Federal Reserve si riunirà la prossima settimana e le aspettative di un taglio dei tassi restano solide, sostenendo l’appetito per il rischio a livello globale. Ciò nonostante i sussidi di disoccupazione USA siano scesi giovedì ai minimi di tre anni — un dato che molti economisti attribuiscono in gran parte agli effetti stagionali del Giorno del Ringraziamento.

    Le condizioni del mercato del lavoro rimangono un elemento centrale per i policymaker della Fed, soprattutto dopo che il report sui posti di lavoro ADP ha mostrato un calo inatteso dell’occupazione a novembre. Più tardi oggi arriverà anche il deflatore PCE — seppure relativo a settembre — contribuendo a chiarire il quadro inflazionistico.

    Le probabilità di un taglio di 25 punti base sono aumentate sensibilmente nelle ultime due settimane: i future prezzano ora un’88% di possibilità, secondo il FedWatch del CME.

    Gli ordini industriali tedeschi sorprendono al rialzo

    In Europa, gli ordini industriali tedeschi sono rimbalzati più del previsto a ottobre, registrando un +1,5% su base mensile, ben sopra le attese (+0,4%), secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica.

    Nonostante il dato positivo, la ripresa economica della Germania rimarrà debole nel 2026 a causa della domanda esterna in calo, secondo una nuova previsione dell’Istituto Economico Tedesco (IW). L’istituto stima una crescita del PIL reale dello 0,1% nel 2025, dopo due anni di contrazione, seguita da un +0,9% nel 2026.

    Nel corso della giornata è attesa anche la lettura finale del PIL dell’eurozona del terzo trimestre, che dovrebbe confermare una crescita annuale dell’1,4% e un +0,2% trimestrale.

    La BCE si riunirà più avanti questo mese, ma al contrario della Fed, gli operatori prevedono un mantenimento dei tassi invariati.

    Swiss Re prevede un aumento dell’utile nel 2026

    Sul fronte societario, Swiss Re (TG:SR9) ha annunciato previsioni di profitto più elevate per il 2026 e l’avvio di un buyback da 500 milioni di dollari. Il riassicuratore svizzero prevede un utile netto di circa 4,5 miliardi di dollari nel 2026, lievemente sopra i più di 4,4 miliardi attesi per quest’anno.

    Il petrolio mantiene i rialzi grazie alle tensioni geopolitiche e alle attese sulla Fed

    I prezzi del greggio sono rimasti stabili venerdì, conservando i guadagni della seduta precedente grazie alla mancanza di progressi nei colloqui USA–Russia sulla guerra in Ucraina e alle solide aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed.

    Il Brent avanzava dello 0,1% a 63,34 dollari al barile, mentre il WTI USA saliva dello 0,1% a 57,69 dollari.

    Entrambi i contratti sono saliti di quasi l’1% giovedì. Il Brent dovrebbe chiudere la settimana invariato, mentre il WTI si avvia a un progresso dell’1,5%, il secondo consecutivo.

    L’impasse diplomatica sulla guerra in Ucraina riduce le probabilità di un allentamento delle sanzioni sul petrolio russo, mantenendo un premio di rischio nei prezzi.

  • Leonardo ottiene un contratto pluriennale per il supporto logistico della flotta C-27J dell’Aeronautica Militare

    Leonardo ottiene un contratto pluriennale per il supporto logistico della flotta C-27J dell’Aeronautica Militare

    Leonardo (BIT:LDO) ha finalizzato un accordo pluriennale con la Direzione degli Armamenti per fornire supporto logistico alla flotta di C-27J “Spartan” dell’Aeronautica Militare italiana.

    L’intesa, che copre il periodo 2026–2028, comprende anche attività di manutenzione e assistenza per il simulatore Full Motion situato presso l’International Training Center di Pisa, sede della 46ª Brigata Aerea, secondo quanto riferito dall’azienda.

    Leonardo ha descritto il C-27J “Spartan” come il principale velivolo da trasporto tattico multiruolo della sua categoria, sottolineandone la versatilità e l’efficacia in numerosi profili di missione.

  • La Borsa di Milano apre in lieve rialzo mentre i mercati attendono la Fed; Fincantieri avanza, Eni sotto pressione

    La Borsa di Milano apre in lieve rialzo mentre i mercati attendono la Fed; Fincantieri avanza, Eni sotto pressione

    La seduta a Piazza Affari si è aperta in modo tranquillo, con gli investitori sostanzialmente in attesa in vista della riunione della Federal Reserve della prossima settimana. Secondo lo strumento FedWatch del CME Group, la probabilità di un taglio dei tassi di 25 punti base nella riunione del FOMC di mercoledì è salita all’87%, complice il recente report ADP che ha evidenziato un calo inatteso dell’occupazione a novembre.

    Verso le 9:35, il FTSEMIB segnava un rialzo dello 0,27%.

    Fincantieri (BIT:FCT) è salita del 2,44%, proseguendo il buon momento grazie all’avvicinamento all’ingresso nel FTSE MIB, un movimento che sta portando i gestori a ricalibrare i portafogli.

    Eni (BIT:ENI) ha invece registrato una performance negativa, scendendo dell’1,4% dopo che JPMorgan ha abbassato la raccomandazione a «underweight» da «overweight» e fissato un nuovo prezzo obiettivo a 15,50 euro, penalizzando il sentiment sul titolo.

    Nel comparto bancario, Credito Emiliano (BIT:CE) ha ceduto lo 0,3% dopo il taglio di rating da parte di Barclays a «underweight» da «equal weight». Mediobanca (BIT:MB) ha perso lo 0,20% dopo una revisione analoga, con target price ridotto a 17,50 euro da 17,90. I principali titoli del settore, al contrario, si sono mossi in rialzo: UniCredit (BIT:UCG) e Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) hanno guadagnato rispettivamente lo 0,9% e lo 0,7%.

    Technogym (BIT:TGYM) ha registrato un forte progresso, salendo del 3% e toccando nuovi massimi storici a 16,45 euro dopo che Berenberg ha alzato il prezzo obiettivo a 18,60 euro da 15,20.

    Leonardo (BIT:LDO) è scesa dell’1,2%, riflettendo la debolezza generale del settore difesa europeo, mentre la tedesca Rheinmetall (TG:RHM) ha perso lo 0,9% a Francoforte.

    Infine, Avio (BIT:AVIO) è avanzata dell’1,75% dopo che l’ESA ha indicato potenziali contratti per oltre 600 milioni di euro per il periodo 2026–27. Secondo Intermonte, «il risultato è leggermente migliore rispetto alle nostre aspettative, che stimavano circa 550 milioni di euro di nuovi affidamenti».

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Le azioni statunitensi pronte ad un avvio piatto mentre i mercati si fermano dopo una settimana volatile

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Le azioni statunitensi pronte ad un avvio piatto mentre i mercati si fermano dopo una settimana volatile

    I futures sugli indici statunitensi sono rimasti sostanzialmente invariati giovedì, suggerendo un’apertura senza direzione definita dopo due sedute consecutive di rialzi.

    Dopo le forti oscillazioni di inizio settimana, molti operatori sembrano pronti a fare un passo indietro per valutare le prospettive a breve termine.

    Lunedì i mercati sono scesi dopo il forte rally della settimana precedente, ma hanno recuperato terreno tra martedì e mercoledì grazie a una seduta caratterizzata da movimenti irregolari. Le aspettative di un nuovo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve la prossima settimana hanno contribuito a compensare pienamente il calo di lunedì.

    I futures sono rimasti stabili anche dopo i dati del Dipartimento del Lavoro, che hanno mostrato un calo inaspettato delle richieste di sussidi di disoccupazione alla cifra più bassa degli ultimi tre anni nella settimana terminata il 29 novembre.

    Le richieste iniziali sono scese a 191.000, in calo di 27.000 rispetto al livello rivisto di 218.000 della settimana precedente. Gli economisti si aspettavano un aumento a 220.000 dalle 216.000 originariamente riportate. Con questo calo inatteso, le richieste hanno raggiunto il livello più basso dal 24 settembre 2022, quando erano pari a 189.000.

    Mercoledì, dopo un avvio incerto, i listini hanno chiuso in prevalenza al rialzo. Il Nasdaq e l’S&P 500 hanno registrato progressi modesti, mentre il Dow ha messo a segno un rialzo più marcato.

    Gli indici principali hanno chiuso in territorio positivo: il Dow è salito di 408,44 punti (+0,9%) a 47.882,90; il Nasdaq è avanzato di 40,42 punti (+0,2%) a 23.454,09; e l’S&P 500 ha guadagnato 20,35 punti (+0,3%) a 6.849,72.

    Il Dow è stato sostenuto da un forte aumento del 4,7% di UnitedHealth (NYSE:UNH), con rialzi significativi anche per Goldman Sachs (NYSE:GS), McDonald’s (NYSE:MCD) e Amgen (NASDAQ:AMGN).

    Di contro, Microsoft (NASDAQ:MSFT) è scesa del 2,5% dopo che un report di The Information ha rivelato che il gigante del software ha ridotto gli obiettivi di crescita per le vendite di software legati all’intelligenza artificiale.

    Il sentiment generale è migliorato ulteriormente dopo i dati di ADP, che hanno mostrato un calo inatteso dei posti di lavoro nel settore privato a novembre. L’occupazione privata è diminuita di 32.000 unità dopo un aumento rivisto al rialzo di 47.000 in ottobre. Gli economisti prevedevano un incremento di circa 10.000 unità rispetto ai 42.000 inizialmente riportati.

    I dati hanno rafforzato le aspettative di un nuovo taglio dei tassi da parte della Fed la prossima settimana. Lo strumento FedWatch del CME indica attualmente una probabilità dell’89,0% di un taglio di un quarto di punto.

    “I dati ADP di questa mattina confermano ciò che molti “colombe” stanno dicendo: è più importante concentrarsi sull’indebolimento del mercato del lavoro che preoccuparsi di un’inflazione al 2-3% (ma comunque sopra l’obiettivo del 2,0%)”, ha dichiarato Chris Zaccarelli, Chief Investment Officer di Northlight Asset Management.

    Ha aggiunto: “Anche se potrebbe esserci qualche dissenso alla riunione della Fed della prossima settimana, è praticamente certo che verrà annunciato un taglio dei tassi di 25 punti base, ma il futuro sarà più complicato”.

    Un altro report dell’Institute for Supply Management ha mostrato un aumento inatteso dell’attività del settore dei servizi. L’indice PMI dei servizi è salito a 52,6 in novembre, rispetto a 52,4 in ottobre, mentre gli economisti si aspettavano un calo a 52,1. È il livello più alto da febbraio.

    I titoli dei servizi petroliferi sono aumentati nettamente grazie al rimbalzo del petrolio, spingendo l’indice Philadelphia Oil Service in rialzo del 3,7% al massimo degli ultimi dieci mesi.

    Buona performance anche per le compagnie aeree, con l’indice NYSE Arca Airline in rialzo del 2,7% al livello più alto in quasi tre mesi. Rialzi significativi si sono registrati anche nei settori dell’acciaio, dei finanziari e dell’edilizia, mentre i titoli hardware hanno chiuso in calo.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee salgono mentre i mercati puntano a un possibile taglio dei tassi da parte della Fed

    DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee salgono mentre i mercati puntano a un possibile taglio dei tassi da parte della Fed

    I mercati azionari europei sono avanzati giovedì, sostenuti da dati più deboli sul settore privato statunitense che hanno rafforzato le aspettative di un taglio dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve nella riunione della prossima settimana.

    Gli investitori hanno seguito anche gli sforzi diplomatici riguardanti il conflitto in Ucraina. Sebbene i colloqui a Mosca non abbiano prodotto una svolta, l’attenzione si è spostata verso un nuovo incontro previsto oggi a Miami, dove l’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff incontrerà il capo della sicurezza nazionale ucraina Rustem Umerov, secondo quanto riferito dalla Casa Bianca.

    Il presidente Trump ha definito le discussioni precedenti — alle quali ha partecipato anche il genero Jared Kushner — “ragionevolmente buone,” pur avvertendo che è troppo presto per trarre conclusioni, perché “per ballare il tango bisogna essere in due.”

    Tra gli indici principali, il DAX tedesco è salito dell’1,0 percento, il CAC 40 francese dello 0,5 percento e il FTSE 100 britannico dello 0,2 percento.

    Sul fronte societario, Future Plc (LSE:FUTR) ha registrato un forte rialzo a Londra. Dopo un difficile 2025 segnato da una domanda pubblicitaria più debole e da un calo nelle ricerche di confronto prezzi, il gruppo media ha previsto “una modesta crescita organica dei ricavi” per l’esercizio che termina a settembre 2026.

    Anche Nokia (EU:NOKIA) è avanzata dopo che il gruppo finlandese ha annunciato una nuova collaborazione con Bharti Airtel per consentire agli sviluppatori di accedere alla rete di Airtel tramite la piattaforma Network as Code di Nokia.

    Il colosso delle costruzioni Skanska (BIT:1SKAB) è anch’esso salito dopo aver ottenuto un nuovo contratto negli Stati Uniti con un cliente abituale per la costruzione di un centro dati.

    Al contrario, Vodafone (LSE:VOD) ha registrato un calo dopo che la sua divisione africana ha siglato un accordo per acquisire una partecipazione di controllo nell’operatore keniota Safaricom.

  • Il dollaro rimane debole in vista della riunione della Fed; l’euro vicino ai massimi recenti

    Il dollaro rimane debole in vista della riunione della Fed; l’euro vicino ai massimi recenti

    Il dollaro statunitense è rimasto stabile giovedì, ma continua a muoversi vicino ai minimi delle ultime settimane, mentre i dati economici deludenti hanno rafforzato le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve la prossima settimana.

    Alle 04:50 ET (09:50 GMT), il Dollar Index — che misura il biglietto verde contro un paniere di sei principali valute — era pressoché invariato a 98,805, vicino a un minimo di cinque settimane e quasi il 9% più basso dall’inizio dell’anno.

    La riunione della Fed domina l’attenzione

    Una serie di dati economici deboli negli Stati Uniti ha consolidato le previsioni di un taglio dei tassi, esercitando una forte pressione sulla valuta.

    “Dopo il calo di 32 mila unità negli ADP di ieri, un taglio della Fed la prossima settimana appare ancora più certo”, hanno scritto gli analisti di ING. “La curva OIS prezza 25 punti base, il che significa che la Fed potrebbe affrontare una reazione avversa molto forte sugli asset rischiosi qualora decidesse di non intervenire.”

    La banca ha aggiunto che sono prezzati solo altri 15 punti base entro marzo, segnalando aspettative di un “taglio da falco” a dicembre.

    “La nostra opinione rimane che i dati giustificheranno altri due tagli all’inizio del prossimo anno, il che rafforza la nostra idea che il dollaro non riuscirà a riprendersi nemmeno nel primo trimestre, storicamente favorevole.”

    Il dollaro ha risentito anche delle dichiarazioni del Presidente Donald Trump, che questa settimana ha annunciato che rivelerà il suo candidato per sostituire Jerome Powell all’inizio del prossimo anno, prolungando un processo di selezione già durato mesi.

    Una possibile nomina del consigliere economico della Casa Bianca Kevin Hassett potrebbe indebolire ulteriormente il dollaro: secondo il Financial Times, alcuni investitori obbligazionari hanno espresso timori al Tesoro che Hassett possa tagliare i tassi in modo aggressivo per allinearsi alle preferenze di Trump.

    Euro vicino ai massimi di sette settimane

    In Europa, EUR/USD è salito dello 0,1% a 1,1677 dopo aver toccato il livello più alto da quasi sette settimane. La coppia è ora in rotta per un guadagno annuo di quasi il 13%, il migliore dal 2017.

    “Manteniamo il nostro target EUR/USD a 1,170 per la riunione della Fed della prossima settimana e 1,180 per fine anno”, ha dichiarato ING. “La stagionalità dovrebbe aiutare, ma vale anche la pena notare che il nostro modello di fair value a breve termine indica ancora una sottovalutazione della coppia di circa l’1,1%.”

    La BCE si riunirà tra due settimane ed è ampiamente attesa lasciare invariati i tassi, dopo aver tagliato un totale di 2 punti percentuali entro giugno.

    La sterlina è scesa: GBP/USD ha perso lo 0,1% a 1,3340 dopo che un sondaggio ha mostrato che l’attività edilizia nel Regno Unito è scesa al ritmo più veloce da maggio 2020.

    L’indice PMI edilizio di S&P Global è sceso a 39,4 da 44,1, estendendo la fase di contrazione più lunga dalla crisi finanziaria del 2008.

    Dollaro australiano in rialzo

    In Asia, USD/JPY è sceso dello 0,2% a 154,96, con lo yen sostenuto dai nuovi dati statunitensi che rafforzano le aspettative di un taglio dei tassi USA.

    USD/CNY è salito dello 0,1% a 7,0691, mentre AUD/USD ha guadagnato lo 0,3% a 0,6615 grazie a segnali più forti sull’economia australiana.

  • Il petrolio sale dopo nuovi attacchi ucraini a infrastrutture energetiche russe; i negoziati di pace bloccati sostengono i prezzi

    Il petrolio sale dopo nuovi attacchi ucraini a infrastrutture energetiche russe; i negoziati di pace bloccati sostengono i prezzi

    I prezzi del petrolio sono saliti giovedì dopo che nuovi attacchi ucraini contro l’infrastruttura energetica russa hanno aumentato i timori di interruzioni dell’offerta, mentre lo stallo dei negoziati di pace ha smorzato le aspettative di un accordo che potrebbe ripristinare i flussi di greggio russo sui mercati globali. Tuttavia, i guadagni sono rimasti modesti a causa di fondamentali deboli.

    Alle 06:59 GMT, il Brent avanzava di 41 centesimi, pari allo 0,65%, a 63,08 dollari al barile. Il WTI statunitense guadagnava 45 centesimi, o 0,76%, a 59,40 dollari.

    Colpito l’oleodotto Druzhba

    Una fonte dell’intelligence militare ucraina ha dichiarato mercoledì che l’Ucraina ha colpito l’oleodotto Druzhba, nella regione russa di Tambov — il quinto attacco noto alla principale conduttura che trasporta petrolio russo verso Ungheria e Slovacchia. Nonostante l’incursione, l’operatore dell’oleodotto e la compagnia petrolifera statale ungherese hanno confermato che i flussi proseguivano normalmente.

    In un report recente, la società di analisi Kpler ha affermato che “la campagna di droni dell’Ucraina contro le infrastrutture di raffinazione russe è passata a una fase più sostenuta e strategicamente coordinata”, spiegando che gli attacchi ora prendono di mira le raffinerie in cicli ripetuti per impedirne la stabilizzazione.

    Il report aggiunge: “Ciò ha spinto la capacità di raffinazione russa a circa 5 milioni di barili al giorno tra settembre e novembre, un calo di 335.000 barili al giorno su base annua, con la benzina colpita più duramente e una produzione di gasolio anch’essa notevolmente più debole.”

    Stallo nei colloqui di pace: un altro supporto ai prezzi

    I prezzi del greggio hanno trovato sostegno anche dal crescente pessimismo sui colloqui di pace. I rappresentanti del presidente statunitense Donald Trump sono usciti dagli incontri con il Cremlino senza progressi verso la fine del conflitto, e Trump ha ammesso che non è chiaro cosa accadrà ora.

    Come ha spiegato Vandana Hari di Vanda Insights: “Il greggio probabilmente rimarrà bloccato in un intervallo ristretto mentre gli sforzi di pace per l’Ucraina procedono lentamente.”

    Le aspettative di un accordo avevano precedentemente esercitato pressione al ribasso sui prezzi, poiché gli operatori ritenevano che la fine della guerra avrebbe comportato la rimozione delle sanzioni e il ritorno del petrolio russo su un mercato globale già in eccesso di offerta.

    Fitch rivede al ribasso le previsioni sui prezzi

    A rendere il quadro ancora più debole, Fitch Ratings ha tagliato giovedì le sue ipotesi di prezzo del petrolio per il 2025–2027, citando un eccesso di offerta persistente e una crescita della produzione destinata a superare la domanda.

  • Oro in calo mentre i trader incassano i profitti in vista della decisione della Fed; attesi i dati PCE sull’inflazione

    Oro in calo mentre i trader incassano i profitti in vista della decisione della Fed; attesi i dati PCE sull’inflazione

    I prezzi dell’oro sono scesi nelle contrattazioni asiatiche di giovedì, penalizzati dalle prese di profitto, anche se continua a crescere la fiducia in un imminente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve la prossima settimana.

    Alle 02:28 ET (07:28 GMT), l’oro spot perdeva lo 0,3% a 4.191,55 dollari l’oncia, mentre i future sull’oro USA con consegna a febbraio arretravano anch’essi dello 0,3% a 4.219,46 dollari.

    Segnali dagli Stati Uniti rafforzano le aspettative di un allentamento della Fed

    Il calo dei prezzi del metallo giallo è arrivato nonostante i mercati continuino ad attribuire un’alta probabilità — quasi il 90% — a un taglio dei tassi di 25 punti base nella riunione della Fed del 9–10 dicembre, secondo il CME FedWatch.

    Gli ultimi dati statunitensi hanno rafforzato questa percezione. Il report ADP ha mostrato un calo di 32.000 posti di lavoro nel settore privato a novembre, un’inversione marcata rispetto al rialzo rivisto di 47.000 posti di ottobre e ben al di sotto delle attese.

    L’indice ISM dei servizi ha segnalato un’espansione modesta, ma diversi sottoindici hanno indicato un raffreddamento dell’attività.

    Gli operatori attendono ora la pubblicazione, prevista per venerdì, dell’indice PCE di settembre — la misura d’inflazione preferita dalla Fed — per avere indicazioni più precise sull’entità del taglio dei tassi.

    A complicare ulteriormente il quadro ci sono le notizie secondo cui l’amministrazione Trump avrebbe annullato improvvisamente i colloqui con vari candidati alla successione di Jerome Powell, alimentando l’ipotesi che Kevin Hassett possa diventare il nuovo presidente della Fed. Una leadership potenzialmente più accomodante aumenterebbe l’attrattiva dell’oro come asset privo di rendimento.

    Metalli in ribasso

    Il calo ha colpito anche altri metalli preziosi e industriali, con gli investitori che hanno ridotto le posizioni in vista della decisione della Fed.

    I future sull’argento sono scesi dell’1% a 58,00 dollari l’oncia, mentre quelli sul platino hanno perso l’1,3% a 1.661,60 dollari.

    Sul fronte dei metalli di base, il rame benchmark al London Metal Exchange ha ceduto lo 0,2% a 11.455,260 dollari a tonnellata, mentre i future sul rame USA sono rimasti fermi a 5,39 dollari la libbra.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Richieste di sussidi al centro dell’attenzione; Salesforce alza la guidance: i fattori che muovono i mercati oggi

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Richieste di sussidi al centro dell’attenzione; Salesforce alza la guidance: i fattori che muovono i mercati oggi

    I futures sugli indici statunitensi sono rimasti poco mossi giovedì mattina, mentre gli investitori si preparavano a nuovi dati sul mercato del lavoro e valutavano le crescenti aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve entro la fine del mese. Intanto, Salesforce (NYSE:CRM) ha rivisto al rialzo le previsioni di ricavi e utili rettificati per l’intero esercizio, sostenuta dalla forte domanda per i suoi agenti di intelligenza artificiale. I prezzi del greggio sono saliti dopo nuovi attacchi ucraini contro infrastrutture petrolifere russe.

    Futures in lieve calo dopo i primi rialzi

    I futures USA si sono mossi vicino alla parità, restituendo parte dei guadagni precedenti, mentre i trader attendevano dati economici chiave che potrebbero influenzare la direzione della politica monetaria.

    Alle 03:31 ET, i futures sul Dow erano invariati, quelli sull’S&P 500 in calo di 5 punti (0,1%) e quelli sul Nasdaq 100 in flessione di 38 punti (0,2%).

    Gli indici principali avevano chiuso in rialzo nella seduta precedente, sostenuti da dati più deboli del previsto sull’occupazione privata e da un report ISM che segnalava una contrazione dell’occupazione nei servizi e una diminuzione dei prezzi pagati. L’insieme delle indicazioni ha rafforzato le aspettative di un taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Fed nella riunione del 9–10 dicembre, con probabilità ora vicine all’89%, secondo il CME FedWatch.

    I mercati hanno inoltre ignorato un report secondo cui varie divisioni di Microsoft avrebbero ridotto gli obiettivi di crescita per alcuni prodotti legati all’IA. Microsoft ha smentito, ma il titolo ha comunque perso il 2,5%.

    In arrivo i dati sulle richieste iniziali di sussidi

    Giovedì il Dipartimento del Lavoro pubblicherà il dato settimanale sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione. Gli economisti prevedono un aumento a 219.000 da 216.000.

    Il dato precedente aveva toccato un minimo di sette mesi, indicando licenziamenti ancora modesti ma domanda di lavoro in indebolimento.

    Nonostante la mancanza di dati occupazionali più completi dovuta al lungo shutdown federale, la Fed ha affermato nelle riunioni di settembre e ottobre che ci sono prove sufficienti di un raffreddamento del mercato del lavoro per giustificare un allentamento dei costi di finanziamento.

    Salesforce aumenta le previsioni

    Il titolo Salesforce è salito di oltre il 2% nelle contrattazioni after-hours dopo che la società ha alzato le previsioni sui ricavi e sugli utili rettificati per il 2026 fiscale.

    L’azienda prevede una forte domanda per le sue soluzioni di agenti IA, soprattutto tra i clienti corporate. Le imprese che adottano strumenti di automazione e IA si stanno rivolgendo sempre più a Salesforce, cuigli agenti sono in grado di automatizzare attività e supportare decisioni.

    In una dichiarazione, l’amministratore delegato Marc Benioff ha affermato che i prodotti Agentforce e Data 360 sono stati “i motori del momentum”, registrando ricavi ricorrenti annuali per quasi 1,4 miliardi di dollari, rappresentando una crescita “esplosiva” del 114% su base annua.

    Oro in leggero calo

    L’oro è sceso, complice qualche presa di profitto, nonostante la crescente convinzione che la Fed taglierà i tassi la prossima settimana.

    L’oro spot ha perso lo 0,3% a 4.191,39 dollari l’oncia, mentre i future USA di febbraio sono scesi dello 0,3% a 4.219,40 dollari.

    Tassi più bassi tendono a favorire asset privi di rendimento come il metallo prezioso. Il mercato attende anche il dato PCE di settembre, ritardato, in uscita venerdì.

    Petrolio in rialzo

    I prezzi del petrolio sono aumentati dopo nuovi attacchi ucraini a infrastrutture russe, che hanno alimentato timori per l’offerta globale, in un contesto di scarsi progressi diplomatici.

    Il Brent è salito dello 0,6% a 63,04 dollari al barile, mentre il WTI ha guadagnato lo 0,8% a 59,42 dollari.

    Secondo un report Reuters, le forze ucraine hanno colpito l’oleodotto Druzhba nella regione russa di Tambov, riaccendendo i timori di interruzioni nelle esportazioni di petrolio. I colloqui tra funzionari USA e russi si sono conclusi senza progressi.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee proseguono il rialzo grazie alle aspettative di un taglio dei tassi della Fed; in arrivo i dati sulle vendite al dettaglio dell’eurozona

    DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee proseguono il rialzo grazie alle aspettative di un taglio dei tassi della Fed; in arrivo i dati sulle vendite al dettaglio dell’eurozona

    Le piazze europee hanno chiuso in rialzo giovedì, proseguendo il recente slancio mentre gli investitori attendono un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve previsto per la prossima settimana. L’attenzione nella regione è ora puntata anche sui dati delle vendite al dettaglio dell’eurozona.

    Alle 08:05 GMT, il DAX tedesco avanzava dello 0,8%, il CAC 40 francese guadagnava lo 0,4% e il FTSE 100 di Londra saliva dello 0,1%.

    Mercati sostenuti dalle attese di allentamento della Fed

    Le borse europee hanno registrato un andamento positivo, sostenute dalla crescente fiducia che la banca centrale statunitense avvierà un allentamento monetario la prossima settimana, complice una serie di dati USA più deboli del previsto.

    Il rapporto ADP ha mostrato un rallentamento delle assunzioni, mentre l’indice ISM dei servizi ha indicato condizioni più morbide nel settore. Ora l’attenzione si sposta sui dati PCE di venerdì — il dato macro più importante della settimana — che potrebbe influenzare ulteriormente le aspettative sul fronte Fed.

    Secondo il CME FedWatch, i mercati attribuiscono circa il 90% di probabilità a un taglio di 25 punti base il 10 dicembre.

    In arrivo i dati sulle vendite al dettaglio dell’eurozona

    In Europa, nel corso della giornata verranno pubblicati anche i dati sull’attività edilizia, ma il focus principale sarà sulle vendite al dettaglio di ottobre, utili per valutare la tenuta dei consumi.

    Gli analisti prevedono un dato mensile invariato, un lieve miglioramento rispetto al calo dello 0,1% registrato a settembre.

    La Banca Centrale Europea si riunirà più avanti nel mese e dovrebbe lasciare i tassi invariati nell’ultimo meeting dell’anno. La presidente Christine Lagarde ha affermato mercoledì che gli indicatori dell’inflazione core sono in linea con l’obiettivo dell’istituto e che l’inflazione dovrebbe restare vicina al 2% nei prossimi mesi. Ha aggiunto che le nuove proiezioni dello staff, attese per il 18 dicembre, offriranno maggiore chiarezza su crescita e inflazione.

    Società in evidenza: Rio Tinto, SSP Group, Frasers, Aurubis

    Rio Tinto (LSE:RIO) ha alzato le sue previsioni di produzione di rame per il 2025 e abbassato la guidance sui costi, presentando la nuova struttura operativa al Capital Markets Day 2025.

    SSP Group (LSE:SSPG), operatore globale di punti ristoro in aeroporti e stazioni, ha riportato risultati solidi: ricavi in aumento del 6% e utile operativo sottostante in crescita dell’8,4%.

    Frasers Group (LSE:FRAS) ha confermato la sua guidance annuale di 550–600 milioni di sterline, nonostante un calo del 2,8% dell’utile semestrale rettificato. L’amministratore delegato Michael Murray ha avvertito che “L’eccesso di scorte continua a gravare sul settore, portando a un aumento dell’attività promozionale.”

    Aurubis (TG:NDA) ha dichiarato che il flusso di cassa netto è aumentato di quasi il 30% nel 2024–25, toccando il livello più alto degli ultimi tre anni, e ha proposto un aumento del dividendo.

    Il petrolio sale su nuovi timori per l’offerta russa

    I prezzi del greggio sono aumentati giovedì dopo nuovi attacchi ucraini contro infrastrutture energetiche russe, che hanno riacceso le preoccupazioni sull’offerta globale, mentre i negoziati diplomatici per porre fine al conflitto non hanno prodotto progressi.

    Il Brent è salito dello 0,4% a 62,92 dollari al barile, mentre il WTI statunitense è avanzato dello 0,6% a 59,29 dollari.

    Un report Reuters di mercoledì ha riferito che le forze ucraine hanno colpito l’oleodotto Druzhba nella regione russa di Tambov, alimentando i timori di possibili interruzioni delle esportazioni di petrolio. Nel frattempo, i colloqui ad alto livello tra Stati Uniti e Russia si sono conclusi senza passi avanti.