Author: Fiona Craig

  • I prezzi dell’oro salgono mentre la volatilità dei mercati spinge la domanda di beni rifugio; focus sui dati occupazionali USA

    I prezzi dell’oro salgono mentre la volatilità dei mercati spinge la domanda di beni rifugio; focus sui dati occupazionali USA

    I prezzi dell’oro sono risaliti nelle contrattazioni asiatiche di mercoledì, poiché gli investitori hanno cercato sicurezza in un contesto di rinnovata volatilità nei mercati azionari globali. Il movimento arriva in vista dei dati chiave sull’occupazione statunitense, che potrebbero fornire indicazioni sulle prossime mosse della Federal Reserve.

    Alle 00:47 ET (05:47 GMT), l’oro spot è avanzato dello 0,9% a 3.966,56 dollari l’oncia, mentre i future sull’oro USA hanno guadagnato lo 0,3% a 3.974,10 dollari. Il metallo aveva perso quasi il 2% nella sessione precedente, toccando il livello più basso da una settimana.

    La ricerca di sicurezza sostiene l’oro

    Il rimbalzo del metallo giallo è seguito a una nuova ondata di avversione al rischio, innescata dagli avvertimenti dei CEO di Morgan Stanley e Goldman Sachs, che hanno segnalato valutazioni azionarie eccessive e dinamiche “simili a una bolla”. Le loro osservazioni hanno innescato pesanti vendite a Wall Street durante la notte, trascinando al ribasso anche i mercati asiatici e spingendo gli investitori verso asset difensivi come l’oro.

    La rinnovata domanda di beni rifugio ha fornito un certo sollievo dopo il recente calo dei prezzi del metallo prezioso. Tuttavia, gli analisti sottolineano che il potenziale rialzista dell’oro rimane limitato dal calo delle aspettative di ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della Fed. Gli operatori hanno ridimensionato le scommesse su un taglio a dicembre dopo che il presidente Jerome Powell ha indicato la scorsa settimana che il ciclo di allentamento monetario potrebbe essere vicino alla fine.

    Anche la forza del dollaro — che rimane vicino ai massimi di tre mesi — continua a frenare l’oro, rendendolo più costoso per gli acquirenti stranieri. Nel frattempo, l’allentamento delle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina ha ridotto la domanda di beni rifugio, limitando ulteriormente la spinta al rialzo.

    L’attenzione si sposta sul rapporto ADP

    Gli investitori ora guardano al rapporto nazionale ADP sull’occupazione statunitense, atteso nel corso della giornata, per valutare la tenuta del mercato del lavoro in un contesto di rallentamento economico. Con la pubblicazione dei dati ufficiali ritardata dalla chiusura del governo, i numeri ADP assumeranno un peso maggiore nelle decisioni di politica monetaria della Fed.

    I metalli industriali si stabilizzano

    Anche gli altri metalli preziosi e industriali hanno registrato un leggero rialzo, sostenuti da un lieve indebolimento del dollaro. I future sull’argento sono saliti dello 0,4% a 47,49 dollari l’oncia, mentre quelli sul platino hanno guadagnato lo 0,2% a 1.542,75 dollari l’oncia.

    Tra i metalli industriali, i future sul rame alla London Metal Exchange sono aumentati dello 0,4% a 10.698,20 dollari la tonnellata, mentre i future sul rame USA sono saliti dello 0,9% a 4,97 dollari per libbra, sostenuti da un leggero miglioramento del sentiment e da speranze di una ripresa della domanda cinese.

  • Il dollaro si ritira leggermente in attesa dei dati ADP sull’occupazione

    Il dollaro si ritira leggermente in attesa dei dati ADP sull’occupazione

    Il dollaro statunitense è sceso leggermente mercoledì, mantenendosi vicino ai recenti massimi plurimensili, mentre gli investitori attendono nuovi dati sul mercato del lavoro per orientarsi. La valuta statunitense rimane sostenuta dalla domanda di beni rifugio e dal calo delle aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve quest’anno.

    Alle 04:25 ET (09:25 GMT), il Dollar Index — che misura la valuta americana rispetto a un paniere di sei principali valute — è sceso dello 0,1% a 100,002, dopo aver toccato martedì il livello più alto dal 1° aprile.

    L’attenzione si concentra sui dati ADP sull’occupazione

    La recente forza del dollaro è stata alimentata da un rinnovato avversione al rischio dopo il forte calo dei titoli tecnologici a Wall Street, dovuto alle crescenti preoccupazioni per valutazioni azionarie eccessive, che hanno spinto gli investitori verso asset difensivi. Il movimento ha seguito il taglio dei tassi della Fed della scorsa settimana, che il presidente Jerome Powell ha indicato come probabilmente l’ultimo dell’anno.

    “Un atteggiamento più difensivo ha dominato i mercati globali e valutari questa settimana”, hanno affermato gli analisti di ING. “I mercati FX riflettono questa nervosità, con le valute ad alto beta sotto pressione e il dollaro generalmente richiesto”.

    L’incertezza resta elevata a causa della chiusura del governo statunitense, che ha interrotto la pubblicazione di importanti dati economici. Ciò ha portato i mercati a concentrarsi sul report ADP sui salari privati, atteso nel corso della giornata, per avere un’indicazione sullo stato del mercato del lavoro americano.

    “Una lettura in linea con le attese probabilmente manterrà il dollaro sostenuto, poiché continuerebbero i dubbi sul fatto che la Fed possa tagliare i tassi ancora a dicembre”, ha aggiunto ING.

    L’euro guadagna terreno grazie ai solidi dati tedeschi

    L’euro è salito leggermente, con il cambio EUR/USD in rialzo dello 0,1% a 1,1488, recuperando parte delle perdite dopo il minimo di tre mesi registrato martedì. Gli ultimi dati economici della Germania hanno sorpreso positivamente: gli ordini industriali sono aumentati dell’1,1% a settembre, mentre il settore dei servizi ha registrato la crescita più rapida in oltre due anni. L’indice PMI servizi HCOB tedesco finale è salito a 54,6 in ottobre da 51,5 in settembre.

    “EUR/USD trova un certo supporto a 1,1450, vediamo cosa offriranno oggi i dati ADP”, ha dichiarato ING.

    Anche la sterlina ha mostrato un lieve recupero, con GBP/USD in rialzo dello 0,2% a 1,3041. Tuttavia, la valuta britannica è rimasta sotto pressione dopo che la ministra delle Finanze Rachel Reeves ha segnalato martedì la possibilità di ampi aumenti fiscali nel prossimo bilancio.

    Lo yen si rafforza mentre la BoJ valuta un rialzo dei tassi

    In Asia, lo yen giapponese si è rafforzato leggermente, con USD/JPY in calo dello 0,1% a 153,54 dopo la pubblicazione dei verbali della riunione di settembre della Bank of Japan. I verbali hanno mostrato che diversi membri del consiglio ritengono che le condizioni siano “in via di definizione” per un aumento dei tassi, mentre due membri hanno votato per un rialzo immediato, mantenendo la stessa posizione anche nella riunione di ottobre.

    Sebbene la BoJ abbia lasciato i tassi invariati sia a settembre che a ottobre, ha ribadito la sua previsione di un graduale irrigidimento della politica monetaria man mano che inflazione e crescita economica migliorano.

    Altrove, il cambio USD/CNY è sceso dello 0,1% a 7,1254 dopo che un sondaggio privato ha mostrato un’espansione leggermente più forte del previsto nel settore dei servizi cinese a ottobre. Il dollaro australiano è rimasto stabile, con AUD/USD invariato a 0,6492, nonostante dati PMI leggermente più deboli delle attese.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, I mercati si stabilizzano dopo le vendite: focus su AMD, Novo Nordisk e sul calo del Bitcoin

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, I mercati si stabilizzano dopo le vendite: focus su AMD, Novo Nordisk e sul calo del Bitcoin

    I future statunitensi sono rimasti poco mossi mercoledì, mentre gli investitori cercavano di riprendersi dopo il forte calo della sessione precedente, guidato dai timori per le valutazioni eccessive dei titoli azionari. L’attenzione si concentra ora sui risultati aziendali, sui rischi politici e sull’udienza della Corte Suprema riguardante l’uso dei poteri d’emergenza da parte del presidente Donald Trump per imporre dazi doganali.

    Future misti dopo il calo dei titoli tecnologici

    Alle 02:39 ET, i future sul Dow Jones erano in rialzo di 29 punti (+0,1%), quelli sull’S&P 500 in calo di 13 punti (-0,2%) e quelli sul Nasdaq 100 in ribasso di 89 punti (-0,4%). Martedì, il forte movimento di prese di profitto ha colpito in particolare i titoli legati all’intelligenza artificiale, protagonisti del rally di quest’anno.

    «[Le] azioni hanno subito vendite diffuse […] poiché il sentiment sul settore tecnologico si è deteriorato in un momento in cui gli investitori non mostrano molta voglia di ruotare verso altre parti del mercato», hanno spiegato gli analisti di Vital Knowledge, aggiungendo che il calo è stato «guidato soprattutto dalle “sensazioni” […] più che da notizie concrete».

    La debolezza si è estesa anche ai mercati asiatici: il Nikkei giapponese è arretrato dai massimi storici, mentre il KOSPI sudcoreano è crollato fino al 6% prima di recuperare parte delle perdite. «Il sentiment di rischio si è leggermente oscurato questa settimana, con alcune correzioni significative in vari mercati azionari», hanno osservato Chris Turner e Francesco Pesole di ING.

    Il clima d’incertezza è accentuato dallo shutdown del governo statunitense, che ha bloccato la pubblicazione di dati economici ufficiali. Gli investitori attendono quindi il report sui posti di lavoro del settore privato ADP di ottobre per valutare la solidità del mercato del lavoro.

    La Corte Suprema valuta i dazi di Trump

    La Corte Suprema degli Stati Uniti discuterà mercoledì se Donald Trump abbia oltrepassato la sua autorità utilizzando poteri economici d’emergenza per imporre dazi a diversi Paesi. I tribunali inferiori avevano stabilito che la misura violava i limiti previsti dal International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) del 1977.

    Trump ha difeso la decisione, sostenendo che il deficit commerciale da 1,2 trilioni di dollari e la crisi degli oppioidi giustificano i dazi come risposta a un’emergenza nazionale. Un’eventuale bocciatura priverebbe Trump di un importante strumento negoziale, ma il segretario al Tesoro Scott Bessent si è detto fiducioso che la Corte «confermerà i dazi», aggiungendo che, in caso contrario, «la Casa Bianca potrebbe ricorrere ad altri poteri tariffari», inclusi dazi temporanei del 15% per 150 giorni per correggere gli squilibri commerciali.

    Risultati AMD: buone vendite ma pressione sui margini

    Le azioni di Advanced Micro Devices (NASDAQ:AMD) sono scese nel after hours, nonostante risultati trimestrali migliori delle attese. I ricavi sono aumentati del 9% a 9,25 miliardi di dollari, con un utile di 1,96 miliardi di dollari, pari a 1,20 dollari per azione, superando le previsioni.

    Le vendite nel comparto dei data center, che includono i chip per l’intelligenza artificiale, sono salite del 22% a 4,3 miliardi di dollari, mentre la società prevede ricavi per circa 9,6 miliardi nel trimestre in corso, con un margine di errore di 300 milioni. La CEO Lisa Su ha dichiarato che l’azienda sta vivendo «opportunità di crescita senza precedenti» grazie all’espansione dell’IA. Tuttavia, i margini sono sotto pressione, con un calo del 14% dei profitti nella divisione data center, a causa dell’aumento dei costi di produzione per soddisfare la domanda.

    Novo Nordisk riduce le previsioni di utile

    Novo Nordisk (NYSE:NVO) ha tagliato le previsioni annuali di utile e ricavi, rappresentando una prima sfida per il nuovo CEO Mike Doustdar. L’azienda prevede ora una crescita dell’utile operativo tra il 4% e il 7% a tassi costanti, rispetto al 4–10% precedente.

    Doustdar ha spiegato che la revisione riflette «aspettative di crescita inferiori» per i trattamenti GLP-1 e ha aggiunto che Novo punta a «accelerare su tutti i fronti» per restare competitiva in un mercato «dinamico» e «competitivo». La società danese affronta la concorrenza di Eli Lilly e dei farmaci composti, e le azioni hanno perso circa il 50% del loro valore nel 2025 dopo il boom legato al farmaco anti-obesità Wegovy.

    Bitcoin scende sotto i 100.000 dollari

    Il Bitcoin (COIN:BTCUSD) ha esteso il suo calo, scendendo brevemente sotto la soglia dei 100.000 dollari prima di recuperare leggermente. Alle 03:55 ET, la criptovaluta perdeva il 2,2% a 101.770 dollari dopo un minimo intraday di 99.010 dollari, il livello più basso da giugno.

    Il ribasso ha portato il Bitcoin in territorio di mercato ribassista, con un calo superiore al 20% dal massimo di ottobre di 126.186 dollari. Secondo CoinGlass, oltre 1,27 miliardi di dollari di posizioni a leva sono state liquidate all’inizio della settimana, principalmente posizioni long su Bitcoin, contribuendo al calo generalizzato delle criptovalute.

  • DAX, CAC, FTSE100, Borse europee in calo con il selloff globale; Novo Nordisk annuncia 9.000 tagli di posti di lavoro

    DAX, CAC, FTSE100, Borse europee in calo con il selloff globale; Novo Nordisk annuncia 9.000 tagli di posti di lavoro

    I mercati europei aprono in ribasso mercoledì, seguendo la scia negativa delle piazze globali in un’altra giornata segnata dalla volatilità e dalle trimestrali societarie.

    Alle 08:15 GMT, il DAX tedesco perdeva lo 0,6%, il CAC 40 francese lo 0,4% e il FTSE 100 britannico lo 0,2%.

    Tecnologici sotto pressione

    Il calo in Europa riflette l’andamento di Wall Street e dei mercati asiatici, dove cresce la preoccupazione per le valutazioni elevate dei titoli legati all’intelligenza artificiale e alla tecnologia. Il Nasdaq ha chiuso in calo del 2% martedì, mentre il Nikkei giapponese ha perso oltre il 2% e il KOSPI sudcoreano è sceso fino al 6% prima di recuperare parzialmente. Le vendite si sono intensificate dopo che i vertici di Morgan Stanley (NYSE:MS) e Goldman Sachs (NYSE:GS) hanno espresso dubbi sulla sostenibilità delle attuali valutazioni tecnologiche.

    Novo Nordisk annuncia importanti tagli occupazionali

    La stagione delle trimestrali entra nel vivo in Europa.

    Novo Nordisk (NYSE:NVO), produttore del Wegovy, ha tagliato le previsioni di utile per l’intero anno nell’ambito di una profonda ristrutturazione volta a recuperare competitività nel mercato dei farmaci anti-obesità. Il gruppo danese ha inoltre comunicato l’intenzione di eliminare circa 9.000 posti di lavoro a livello globale per semplificare le operazioni e concentrare gli investimenti sui segmenti chiave di diabete e obesità.

    Nel settore automobilistico, BMW (TG:BMW) ha aumentato i margini operativi nel terzo trimestre dopo aver ridotto le spese in ricerca e sviluppo per i veicoli elettrici, puntando sulla nuova gamma full electric per sostenere la crescita, soprattutto in Cina.

    Fresenius (BIT:1FME) ha alzato la guidance sull’EBIT 2025 dopo una solida trimestrale, sostenuta dalle performance del comparto farmaceutico e dagli ottimi risultati della rete ospedaliera Fresenius Helios.

    Al contrario, Siemens Healthineers (BIT:1SHL) ha rivisto al ribasso le previsioni per l’anno fiscale 2026, citando l’impatto di dazi e cambi sfavorevoli, pur prevedendo una crescita dei ricavi tra il 5% e il 6%.

    Marks & Spencer (LSE:MKS) ha registrato un forte calo degli utili semestrali a causa di un attacco informatico che nei mesi scorsi ha interrotto per settimane l’attività online, riducendo significativamente i margini.

    Ordini industriali tedeschi in ripresa

    I dati pubblicati in mattinata mostrano che gli ordini industriali in Germania sono aumentati dell’1,1% a settembre rispetto al mese precedente, dopo il calo dello 0,4% di agosto. In giornata saranno diffusi anche i dati sui servizi dell’area euro, che tuttavia difficilmente influenzeranno le decisioni della BCE, destinata a mantenere invariati i tassi d’interesse ancora per diversi mesi.

    Petrolio stabile dopo l’aumento delle scorte USA

    I prezzi del greggio si sono stabilizzati mercoledì dopo le perdite della sessione precedente, innescate da un forte incremento delle scorte statunitensi.

    Il Brent è sceso dello 0,1% a 64,40 dollari al barile, mentre il WTI statunitense è arretrato dello 0,1% a 60,50 dollari.

    Secondo i dati dell’American Petroleum Institute, le scorte di greggio USA sono aumentate di 6,5 milioni di barili nella settimana conclusa il 1° novembre, superando di gran lunga le attese di un calo di 2,4 milioni. L’aumento ha alimentato timori di domanda debole, accentuati dai disagi al traffico aereo causati dallo shutdown del governo statunitense.

  • Nexi riduce le previsioni sui margini dopo una lieve delusione sugli utili del terzo trimestre

    Nexi riduce le previsioni sui margini dopo una lieve delusione sugli utili del terzo trimestre

    Nexi S.p.A. (BIT:NEXI) ha pubblicato mercoledì i risultati del terzo trimestre, riportando utili leggermente inferiori alle attese e una revisione al ribasso della guidance sui margini per l’intero esercizio, mentre i ricavi sono rimasti stabili.

    Il gruppo italiano dei pagamenti ha registrato ricavi trimestrali per 927 milioni di euro, in aumento dell’1,8% rispetto all’anno precedente e in linea con le stime di consenso. L’EBITDA rettificato è cresciuto dell’1% a 526 milioni di euro, con un margine del 56,8%, inferiore alle attese di 530 milioni e al margine del 57,2%. Le spese operative sono aumentate del 3% su base annua, contro il +2% del trimestre precedente.

    Jefferies ha osservato che la contrazione del margine di 50 punti base ha lasciato l’EBITDA “al di sotto della guida >50bp”, poi rivista a “espansione del margine confermata.”

    La crescita dei ricavi è stata trainata principalmente da Issuing Solutions, in aumento del 6,6% a 297 milioni di euro rispetto a un consenso di 287 milioni. Merchant Solutions è salita dello 0,6% a 537 milioni, leggermente sotto le attese di 542 milioni, mentre Digital Banking Solutions è scesa del 4,8% a 93 milioni, contro una stima di lieve crescita dello 0,6%.

    Complessivamente, nei primi nove mesi del 2025, Nexi ha registrato un aumento dei ricavi del 3%, in linea con la propria guidance di crescita organica “L-MSD” (bassa o media cifra singola).

    Il volume totale dei pagamenti di Merchant Solutions è cresciuto del 2% nel trimestre. Jefferies ha citato “le dinamiche dei volumi e il mix eCommerce sfavorevole in Polonia,” mentre la Germania ha registrato una crescita a doppia cifra, facendo aumentare il take rate del segmento del 5% su base annua, fino a 24,2 punti base.

    Per area geografica, l’Italia, che rappresenta il 58% dei ricavi totali, è rimasta stabile dopo il +3% del trimestre precedente. L’area DACH (Germania, Austria e Svizzera) è cresciuta del 10%, mentre Europa centrale e sudorientale e i Paesi nordici hanno registrato entrambe un aumento del 2%. Complessivamente, le operazioni internazionali sono aumentate del 4%, rispetto al +3% del trimestre precedente.

    Alla fine di giugno, l’indebitamento netto era pari a 5 miliardi di euro, equivalenti a 2,6 volte l’EBITDA degli ultimi 12 mesi, in lieve calo rispetto ai 5,1 miliardi del trimestre precedente. A settembre, Nexi ha completato il programma di buyback, riacquistando 58,6 milioni di azioni, pari al 4,77% del capitale sociale, per un controvalore di 299 milioni di euro e un prezzo medio di 5,10 euro per azione.

    La società ha confermato la guidance sui ricavi per l’intero anno, ma ha ristretto il target sui margini.

    Secondo Jefferies, Nexi dovrà raggiungere una crescita dei ricavi compresa tra il 4% e l’11% nel quarto trimestre, per un valore compreso tra 906 milioni e 1,05 miliardi di euro, ed espandere il margine EBITDA di 50-80 punti base, ottenendo un EBITDA tra 490 e 579 milioni e un margine tra il 54,0% e il 55,3%.

    Le azioni Nexi hanno chiuso l’ultima seduta a 4,46 euro, all’interno di un range a 52 settimane compreso tra 5,96 e 3,90 euro, con una capitalizzazione di mercato pari a 5,8 miliardi di euro (6,7 miliardi di dollari).

  • Italian Sea Group in calo dopo il downgrade di Kepler e taglio delle stime

    Italian Sea Group in calo dopo il downgrade di Kepler e taglio delle stime

    Le azioni di Italian Sea Group (BIT:TISG) sono scese del 7% mercoledì dopo che Kepler Cheuvreux ha abbassato la raccomandazione da Buy a Reduce, citando il perdurante rallentamento nelle acquisizioni di nuovi ordini significativi.

    Secondo il broker, il produttore di yacht di lusso ha attraversato sei trimestri consecutivi senza commesse rilevanti, una tendenza che dovrebbe incidere negativamente sui risultati finanziari del 2025 e del 2026. Di conseguenza, Kepler ha drasticamente ridotto il target price sul titolo a 3,7 euro da 6,9 euro.

    La revisione include tagli alle stime di ricavi e di EBITDA del 12% e 24% rispettivamente per l’esercizio 2025, e del 15% e 31% per l’esercizio 2026. Gli analisti hanno inoltre alzato la previsione del rapporto capitale circolante/vendite oltre il 30%, rispetto al precedente 10%, entro la fine del 2025, evidenziando un peggioramento dell’efficienza operativa.

    Kepler ha avvertito che Italian Sea Group potrebbe essere costretta ad accettare margini di profitto più bassi per aggiudicarsi nuovi contratti nel contesto attuale di carenza di ordini. Solo un’inversione significativa nella raccolta di commesse, ha aggiunto il broker, potrebbe giustificare una valutazione più positiva sul titolo.

  • Piazza Affari chiude piatta tra le trimestrali: crolla Nexi, rimbalza il lusso con Safilo e Ferragamo in evidenza

    Piazza Affari chiude piatta tra le trimestrali: crolla Nexi, rimbalza il lusso con Safilo e Ferragamo in evidenza

    La Borsa di Milano ha aperto in modo contrastato mercoledì, in una seduta ancora una volta dominata dalle trimestrali che stanno influenzando l’andamento dei titoli.

    In Asia, la Borsa di Tokyo ha registrato un nuovo calo, penalizzata dalle vendite sui titoli tecnologici dopo le forti perdite di Wall Street nella notte. A livello globale, prevale la cautela a causa dello shutdown negli Stati Uniti, che continua a bloccare la diffusione dei principali dati macroeconomici.

    In assenza del report sui nuovi posti di lavoro di ottobre, inizialmente previsto per venerdì, gli operatori guardano oggi ai dati ADP sull’occupazione privata per valutare lo stato di salute del mercato del lavoro americano.

    Intorno alle 9:50, l’indice FTSE MIB ha recuperato dai minimi iniziali, muovendosi sulla parità.

    NEXI (BIT:NEXI) cede il 6,3% dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali e di una guidance più prudente per l’intero esercizio, portando il titolo vicino ai suoi minimi storici. Secondo Intermonte, “i risultati del terzo trimestre sono in linea con le attese, ma il tono più cauto sull’espansione dei margini EBITDA è un segnale negativo.”

    Safilo Group (BIT:SFL) balza dell’8,8% grazie a un aumento delle vendite del 2,1% nel terzo trimestre e a margini in forte miglioramento, con una redditività superiore alle aspettative.

    Nel settore del lusso, Salvatore Ferragamo (BIT:SFER) avanza del 3% dopo la promozione di Exane BNP Paribas a outperform da underperform, con il target price rivisto a 10 euro da 4,4. Anche Moncler (BIT:MONC) segue il trend positivo con un rialzo del 3%.

    FinecoBank (BIT:FBK) guadagna il 2,3% grazie a utili trimestrali migliori del previsto.

    Sul fronte opposto, Italian Sea Group (BIT:TISG) scende bruscamente dopo il downgrade di Kepler Cheuvreux a reduce da buy, con il target price tagliato a 3,7 euro da 6,9.

    Infine, Leonardo (BIT:LDO) e TIM (BIT:TIT) registrano cali superiori all’1%.

  • Barclays assume una posizione cautamente ottimista mentre il lusso europeo mostra segnali di ripresa

    Barclays assume una posizione cautamente ottimista mentre il lusso europeo mostra segnali di ripresa

    Barclays Research ha adottato un atteggiamento più positivo nei confronti del settore del lusso europeo dopo una stagione di trimestrali superiore alle attese, che sembra indicare la fine del ciclo di revisioni al ribasso.

    La banca ha affermato che “le stime per il 2026 sono nella giusta direzione”, sostenute da una domanda stabile da parte dei consumatori americani di fascia alta e da segnali secondo cui “il mercato cinese non sembra peggiorare.”

    Nell’ambito della revisione settoriale, Barclays ha alzato Moncler (BIT:MONC) a “overweight” e ha declassato Hermès (EU:RMS) a “equal weight,” mantenendo LVMH (EU:MC) a “equal weight” e Kering (EU:KER) e Ferragamo (BIT:SFER) a “underweight.” L’istituto ha confermato una visione “neutrale” sull’intero comparto European Luxury & Specialty Retail.

    L’upgrade di Moncler riflette un profilo “rischio/rendimento interessante”, con un target price di 61 euro. Barclays ha osservato che il gruppo italiano di abbigliamento di lusso “ha beneficiato meno dei concorrenti dal rimbalzo del settore” e potrebbe mostrare una crescita sequenziale nel quarto trimestre nonostante confronti difficili.

    Gli indicatori di interesse, come Google Trends, sono risultati “positivi”, mentre i primi commenti della direzione per il quarto trimestre — “Ottobre è iniziato bene e i risultati sono positivi” — hanno rafforzato la fiducia.

    L’espansione negli Stati Uniti resta un pilastro della crescita di Moncler, con un aumento dei punti vendita previsto tra il 4% e il 5% annuo nei prossimi tre anni. Il titolo tratta a un P/E forward a 2 anni di 20,7x, pari a uno sconto del 5% rispetto alla media decennale.

    Hermès, invece, è stata tagliata a “equal weight” con un target di 2.310 euro, poiché Barclays ha segnalato “meno catalizzatori a breve termine per sostenere il titolo.” La maison francese, nota per la sua stabilità degli utili, ha registrato una crescita organica a una cifra dall’inizio dell’anno, che dovrebbe proseguire fino a fine anno.

    Gli analisti hanno osservato che Hermès “tratta ancora a un P/E forward a 2 anni di 40,0x, circa l’1% sopra la sua media storica”, definendo la valutazione impegnativa mentre la crescita dei ricavi si attenua. I margini EBIT dovrebbero restare intorno al 40%, poiché “l’effetto leva operativa del marchio è relativamente basso.”

    Per LVMH, Barclays ha confermato il target price di 560 euro e la raccomandazione Equal Weight. La divisione Fashion & Leather Goods dovrebbe scendere del 5% nel quarto trimestre a causa di confronti più difficili, anche se le efficienze sui costi potrebbero attenuare la pressione sui margini. Barclays ha inoltre incluso un’aliquota fiscale francese più alta, riducendo del 3% le stime di EPS 2026.

    Per Kering, le previsioni di EPS per il FY25 e FY26 sono state aumentate rispettivamente del 18% e del 10%, con un nuovo target di 245 euro, ma il rating “underweight” è stato mantenuto. Il report ha sottolineato che il rally del 51% delle azioni Gucci “non è stato accompagnato da revisioni al rialzo degli utili per azione,” e che il titolo tratta a un P/E forward di 27,5x, quasi il doppio della media decennale.

    Barclays ha segnalato migliori indicazioni provenienti dalla Cina, con LVMH che ha riportato che “la Cina continentale [è] tornata positiva nel terzo trimestre,” Hermès che ha citato “un’attività piuttosto forte e dinamica” durante la Golden Week, e Ferragamo che ha parlato di “un miglioramento incoraggiante in Cina.”

    La banca ha aggiunto che Richemont (BIT:1CFR) e Burberry (LSE:BRBY) — che pubblicheranno i risultati a metà novembre — potrebbero beneficiare di “effetti positivi di settore.”

    Nonostante il rinnovato ottimismo, Barclays ha avvertito che il settore non è ancora fuori pericolo, poiché la crescita delle vendite nel terzo trimestre è rimasta negativa per la maggior parte dei marchi e i problemi di traffico continuano. Pur vedendo potenziale di ripresa nel 2026, la banca ha sottolineato che “un’inversione significativa della dinamica degli utili non è garantita.”

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Calo di Palantir pesa su Wall Street

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Calo di Palantir pesa su Wall Street

    I future sui principali indici azionari statunitensi indicano un’apertura in forte ribasso martedì, suggerendo che i mercati potrebbero subire nuove pressioni dopo una seduta contrastante all’inizio della settimana.

    Le perdite sono guidate da Palantir Technologies (NASDAQ:PLTR), le cui azioni sono scese dell’8,2% nel pre-market, penalizzando il sentiment del comparto tecnologico.

    Il crollo arriva nonostante risultati trimestrali superiori alle attese e un aumento delle previsioni sui ricavi, poiché gli investitori continuano a mettere in dubbio la valutazione elevata del titolo.

    “Dimostra quanto sia stata iper-stimolata la quotazione di Palantir nel 2025, al punto che anche numeri impressionanti come quelli del terzo trimestre non sono bastati a mantenere lo slancio,” ha dichiarato Dan Coatsworth, responsabile dei mercati di AJ Bell.

    Ha aggiunto: “Anche nel contesto del settore dell’intelligenza artificiale in forte espansione, la valutazione della società ha raggiunto livelli molto elevati, poiché gli investitori hanno puntato sulle sue presunte connessioni con l’amministrazione Trump e sulla crescita trainata dalla IA.”

    Uber Technologies (NYSE:UBER) è anch’essa in calo nel pre-market, nonostante ricavi trimestrali superiori alle previsioni, mentre Spotify Technology (NYSE:SPOT) è in rialzo dopo aver superato le attese con i risultati del terzo trimestre.

    Il clima di cautela si è accentuato anche dopo le parole del CEO di Goldman Sachs (NYSE:GS), David Solomon, che ha avvertito di una possibile correzione significativa dei mercati azionari nei prossimi anni.

    “È probabile che ci sia una correzione del 10-20% dei mercati azionari entro i prossimi 12-24 mesi,” ha detto Solomon al Global Financial Leaders’ Investment Summit di Hong Kong. “I mercati corrono, poi si fermano per permettere una rivalutazione.”

    Lunedì, i principali indici statunitensi hanno chiuso in modo misto: Nasdaq e S&P 500 in rialzo, mentre il Dow Jones ha perso terreno.

    La forza del Nasdaq è stata trainata da Amazon (NASDAQ:AMZN), salita del 4% a un nuovo massimo storico dopo l’annuncio di una partnership da 38 miliardi di dollari con OpenAI.

    Anche Nvidia (NASDAQ:NVDA) è salita del 2,2%, dopo che Microsoft (NASDAQ:MSFT) ha confermato di aver ricevuto licenze di esportazione dall’amministrazione Trump per vendere chip Nvidia agli Emirati Arabi Uniti.

    Nel frattempo, i cali di Merck (NYSE:MRK), Nike (NYSE:NKE), 3M (NYSE:MMM) e Chevron (NYSE:CVX) hanno pesato sull’indice Dow.

    Gli investitori restano prudenti in attesa dei dati sull’occupazione privata ADP, previsti per mercoledì, che potrebbero offrire indicazioni sulla forza del mercato del lavoro in un contesto di incertezza sui tassi di interesse e di chiusura del governo.

    Secondo l’Institute for Supply Management (ISM), l’attività manifatturiera statunitense è calata più del previsto a ottobre, con l’indice PMI sceso a 48,7 da 49,1 a settembre.

    Tra i settori, i titoli dei servizi petroliferi hanno registrato forti guadagni grazie al rialzo del prezzo del greggio, mentre i titoli retail e hardware si sono mossi al rialzo e quelli immobiliari sono rimasti deboli.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le Borse Europee Scendono tra Utili Contrastanti e Commenti Prudenziali della Fed

    DAX, CAC, FTSE100, Le Borse Europee Scendono tra Utili Contrastanti e Commenti Prudenziali della Fed

    Le borse europee hanno registrato una forte flessione martedì, penalizzate da risultati societari contrastanti, dati deludenti sull’industria manifatturiera statunitense e commenti cauti da parte dei funzionari della Federal Reserve riguardo al futuro andamento dei tassi d’interesse, che hanno indebolito l’appetito per gli asset più rischiosi.

    A metà seduta, il FTSE 100 di Londra perdeva lo 0,4%, il CAC 40 di Parigi scendeva dell’1,0%, mentre il DAX di Francoforte arretrava dell’1,2%.

    Tra i singoli titoli, Telefónica (BIT:1TEF) è crollata dopo che il colosso spagnolo delle telecomunicazioni ha annunciato l’intenzione di dimezzare il dividendo per il 2026 nell’ambito di un nuovo piano strategico volto a ridurre il debito e migliorare l’efficienza operativa.

    Fresenius Medical Care (BIT:1FME) è anch’essa in calo, nonostante risultati del terzo trimestre superiori alle attese, poiché la società tedesca di dialisi ha confermato gli obiettivi per il 2025, sostenuti dai risparmi sui costi.

    Edenred (EU:EDEN) ha registrato un forte ribasso, dopo che il fornitore francese di buoni pasto e carte benefit ha ridotto gli obiettivi di crescita degli utili a medio termine, citando un contesto macroeconomico difficile e una domanda più debole.

    In Svezia, Skanska (BIT:1SKAB) è scivolata dopo aver annunciato un investimento di circa 820 milioni di corone svedesi nella quinta fase del complesso per uffici Nowy Rynek a Poznań, in Polonia.

    In controtendenza, Geberit (BIT:1GEBN) è salgita, dopo che il produttore svizzero di materiali idraulici ha alzato le previsioni di vendita per il 2025, grazie a una domanda in miglioramento.

    Anche Philips (EU:PHIA) è avanzata, poiché il gruppo olandese di tecnologia medica ha aumentato la parte alta della sua guidance sul margine annuale, dopo aver pubblicato ricavi del terzo trimestre in linea con le attese degli analisti.