Author: Fiona Craig

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Trump firma il disegno di legge che pone fine allo shutdown negli USA; Cisco alza le previsioni: ecco cosa muove i mercati

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Trump firma il disegno di legge che pone fine allo shutdown negli USA; Cisco alza le previsioni: ecco cosa muove i mercati

    I futures statunitensi sono saliti giovedì mattina dopo che il presidente Donald Trump ha firmato un provvedimento che mette ufficialmente fine al più lungo shutdown federale nella storia del Paese. Con la riapertura del governo, gli operatori si preparano ora a un’ondata di dati macroeconomici rimandati, anche se la Casa Bianca ha già avvertito che alcuni indicatori chiave relativi a ottobre potrebbero non essere mai pubblicati. Nel frattempo, Cisco Systems ha aumentato la sua guidance annuale grazie alla forte domanda legata all’intelligenza artificiale, mentre nuovi dati mostrano che l’economia britannica è cresciuta solo modestamente nel terzo trimestre.

    Futures in rialzo

    I futures sugli indici americani erano in territorio positivo giovedì, mentre i mercati accoglievano con favore la fine dello shutdown record.

    Alle 02:59 ET, i futures sul Dow guadagnavano 89 punti (+0,2%), i futures sull’S&P 500 salivano di 6 punti (+0,1%) e i futures sul Nasdaq 100 avanzavano di 37 punti (+0,2%).

    I principali indici avevano chiuso la seduta precedente in modo contrastante: il Dow Jones Industrial Average aveva raggiunto un nuovo massimo storico e l’S&P 500 aveva registrato un lieve aumento, mentre il Nasdaq Composite era scivolato a causa di una rotazione fuori dai titoli tecnologici più costosi.

    Il sentiment è stato frenato anche da un rapporto secondo cui i costi operativi di OpenAI, produttore di ChatGPT, potrebbero essere molto più elevati del previsto — aumentando i timori sulle valutazioni eccessive dei titoli legati all’intelligenza artificiale.

    Tuttavia, Advanced Micro Devices (NASDAQ:AMD) è balzata del 9% dopo aver fissato un obiettivo di 100 miliardi di dollari per i ricavi del segmento data center.

    Trump firma il provvedimento che mette fine allo storico shutdown

    Mercoledì sera, il presidente Donald Trump ha firmato la legge che sblocca i finanziamenti federali e pone fine ai 43 giorni di shutdown, il più lungo mai registrato. Il disegno di legge era stato approvato dalla Camera con 222 voti a favore e 209 contrari, principalmente lungo linee di partito, dopo aver ricevuto l’approvazione del Senato all’inizio della settimana.

    La firma, avvenuta nello Studio Ovale, ha permesso di annullare i licenziamenti temporanei dei dipendenti federali e di garantire il ripristino degli stipendi. Tuttavia, la disputa sui sussidi ampliati dell’Affordable Care Act — il nodo principale dello shutdown — resta largamente irrisolta.

    Con la riapertura del governo, gli operatori di mercato si aspettano la ripresa delle pubblicazioni di dati macroeconomici fondamentali. Gli analisti di ING hanno dichiarato: “Con un po’ di fortuna, potremmo vedere i dati sull’occupazione già all’inizio della prossima settimana”, sebbene funzionari dell’amministrazione Trump avvertano che i rapporti su occupazione e inflazione di ottobre potrebbero non essere mai diffusi. Ciò lascerebbe la Federal Reserve senza indicatori cruciali prima della prossima decisione sui tassi a dicembre.

    Cisco alza le previsioni per l’anno

    Le azioni di Cisco Systems (NASDAQ:CSCO) sono salite di oltre il 7% nel trading after-hours dopo che l’azienda ha migliorato la sua guidance annuale.

    Puntando sul boom dell’intelligenza artificiale che alimenta enormi investimenti nei data center, il gruppo prevede ora ricavi fiscali 2026 compresi tra 60,2 e 61 miliardi di dollari, rispetto alla precedente stima di 59–60 miliardi. Anche le previsioni sugli utili per azione sono state riviste a 4,08–4,14 dollari, rispetto ai 4–4,06 dollari precedenti.

    Cisco ha inoltre dichiarato di aspettarsi 3 miliardi di dollari di ricavi dall’infrastruttura AI nell’anno in corso.

    L’economia britannica cresce a malapena nel terzo trimestre

    L’economia del Regno Unito è cresciuta solo leggermente nel terzo trimestre e si è contratta a settembre, in vista di un bilancio considerato pesante dal lato fiscale.

    I dati dell’Office for National Statistics mostrano una crescita dello 0,1% tra luglio e settembre, dopo lo 0,3% del trimestre precedente. Il PIL mensile è sceso dello 0,1% a settembre. Su base annua, la crescita si è attestata all’1,3%.

    L’oro supera i 4.200 dollari

    Il prezzo dell’oro è salito oltre i 4.200 dollari l’oncia, estendendo il suo recente rally mentre i trader restano cauti sullo stato dell’economia statunitense nonostante la fine dello shutdown.

    Il metallo prezioso è salito negli ultimi giorni grazie a dati deboli sul mercato del lavoro privato, che hanno alimentato le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed a dicembre. Tuttavia, il ritmo dei guadagni ha rallentato, con diversi rapporti che segnalano divisioni tra i membri della Fed sulla decisione.

    Anche l’acquisto continuato da parte delle banche centrali — in particolare in Cina — ha sostenuto i prezzi. I dati più recenti mostrano che la People’s Bank of China ha aumentato le riserve auree per il dodicesimo mese consecutivo a settembre.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee salgono dopo la riapertura del governo USA; la crescita del Regno Unito delude

    DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee salgono dopo la riapertura del governo USA; la crescita del Regno Unito delude

    Le borse europee sono salite per lo più giovedì, sostenute dalla conclusione del più lungo shutdown del governo statunitense, mentre nuovi dati hanno mostrato che l’economia del Regno Unito è cresciuta appena nel terzo trimestre.

    Alle 08:05 GMT, il DAX tedesco avanzava dello 0,1% e il CAC 40 francese guadagnava lo 0,6%, mentre il FTSE 100 nel Regno Unito perdeva lo 0,3%.

    Lo shutdown negli Stati Uniti finisce

    Il sentiment è migliorato dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato mercoledì sera un disegno di legge che sblocca i finanziamenti e pone fine allo shutdown più lungo della storia del Paese.

    Il provvedimento — che finanzierà il governo fino almeno al 30 gennaio — è stato approvato dalla Camera con 222 voti favorevoli e 209 contrari, sostenuto da 216 repubblicani e sei democratici, dopo il precedente via libera del Senato.

    Lo shutdown aveva causato pesanti disagi ai servizi federali, in particolare nel traffico aereo e nella sicurezza dei trasporti, provocando migliaia di cancellazioni di voli e pesando sulla crescita economica statunitense.

    L’economia britannica quasi ferma

    Nel Regno Unito, i dati diffusi giovedì hanno mostrato che l’economia è cresciuta solo dello 0,1% nel terzo trimestre del 2025, in rallentamento rispetto allo 0,3% del trimestre precedente, secondo l’Office for National Statistics. Nel solo mese di settembre, il PIL è sceso dello 0,1%.

    James Bentley, direttore di Financial Markets Online, ha dichiarato:
    “La settimana scorsa la Bank of England ha affermato che, a suo avviso, l’inflazione ha raggiunto il picco. Pur avendo votato di stretta misura per non tagliare subito il tasso base, il Comitato di Politica Monetaria ha lasciato la porta spalancata a un taglio a dicembre.”

    Ha aggiunto:
    “I dati sul PIL di oggi danno alla Banca ogni motivo per varcare quella porta il mese prossimo. Con i timori inflazionistici in diminuzione, la sua priorità sarà rilanciare la crescita stagnante del Regno Unito – e un taglio dei tassi a dicembre ora sembra quasi garantito.”

    Risultati societari

    Nel panorama aziendale europeo:

    • Siemens (TG:SIE) ha registrato utili e flussi di cassa record per il 2025 fiscale.
    • Merck KGaA (NYSE:MRK) ha migliorato la propria guidance per il 2025 dopo un forte terzo trimestre.
    • Deutsche Telekom (TG:DTE) ha rivisto al rialzo l’outlook 2025 e prevede di aumentare il dividendo.
    • Aviva (LSE:AV.) ha dichiarato di attendersi una crescita dell’EPS operativo dell’11% nei prossimi tre anni.
    • Burberry (LSE:BRBY) ha registrato un aumento delle vendite comparabili superiore alle attese.
    • Hapag-Lloyd (TG:HLAG) ha riportato un calo del 50% dell’utile dei primi nove mesi.
    • Rolls-Royce (LSE:RR.) ha confermato l’outlook 2025 dopo un solido andamento in ottobre.

    Prezzi del petrolio in calo

    Il petrolio è sceso leggermente giovedì, estendendo le perdite della sessione precedente, mentre l’aumento delle scorte statunitensi ha alimentato timori sulla domanda.

    Il Brent è sceso dello 0,1% a 62,63 dollari al barile, mentre il WTI è calato dello 0,2% a 58,39 dollari. Entrambi i benchmark erano scesi di circa il 4% mercoledì, dopo che l’API aveva segnalato un aumento delle scorte di 1,3 milioni di barili nella settimana al 7 novembre.

    Il sentiment è stato ulteriormente indebolito dalle previsioni dell’OPEC secondo cui nel 2026 l’offerta supererà leggermente la domanda.

  • La Borsa di Milano sale, il FTSE MIB tocca 45.000 punti; Azimut crolla, Generali in rialzo

    La Borsa di Milano sale, il FTSE MIB tocca 45.000 punti; Azimut crolla, Generali in rialzo

    Piazza Affari ha aperto in territorio positivo, proseguendo il trend rialzista per la quarta seduta consecutiva e segnando nuovi record, con il FTSE MIB che ha raggiunto quota 45.000 punti — un livello che non si vedeva dal gennaio 2001.

    La fine del lungo shutdown negli Stati Uniti continua a sostenere il rally dei mercati. L’attenzione ora si sposta sulla ripresa della pubblicazione dei dati macro USA, che tuttavia potrebbero non soddisfare le attese degli investitori.

    Come hanno osservato gli strateghi di MPS nella nota giornaliera: “Il calendario dovrebbe essere pubblicato a breve. Tuttavia, sta già emergendo ciò che temevamo: una qualità dei dati non ottimale, con la possibilità che alcuni dati non vengano pubblicati.”

    Intorno alle 10:15, il FTSE MIB segnava un rialzo dello 0,35%.

    Azimut (BIT:AZM) si è subito distinta in negativo, crollando del 13% dopo che gli esiti dell’ispezione della Banca d’Italia hanno alimentato incertezze sulle tempistiche di completamento dello spin-off TNB.

    Sul fronte delle trimestrali, Generali (BIT:G) è salita dell’1,8% dopo aver riportato una solida crescita dell’utile operativo.

    Poste Italiane (BIT:PST) avanza dello 0,9% dopo risultati migliori delle attese.

    Tra le utility generalmente toniche, Hera (BIT:HER) segna un +1,2% in scia ai risultati del terzo trimestre, sostanzialmente in linea con le previsioni.

    I titoli bancari continuano ad attirare acquisti, sebbene con maggiore prudenza rispetto alle ultime sedute. MPS (BIT:BMPS) resta il titolo più ricercato, in rialzo dell’1%. Bene anche FinecoBank (BIT:FBK), che guadagna l’1,7%.

  • Azimut crolla in Borsa dopo l’ispezione della Banca d’Italia

    Azimut crolla in Borsa dopo l’ispezione della Banca d’Italia

    Azimut (BIT:AZM) ha iniziato la seduta a Piazza Affari con un brusco tonfo, dopo che gli esiti dell’ispezione della Banca d’Italia hanno alimentato incertezze sulle tempistiche dello spin-off previsto per la banca di gestione patrimoniale di nuova generazione del gruppo.

    Alle 9:40, le azioni della società di asset management erano state sospese in asta di volatilità dopo un calo del 13,49% a 31,35 euro, nonostante un FTSE MIB in lieve rialzo. Al rientro delle contrattazioni, il titolo rimaneva comunque in forte ribasso, intorno al -12% un’ora dopo l’apertura dei mercati.

    Con il crollo odierno, il titolo ha ridotto i guadagni accumulati da inizio anno—partiti da 24,14 euro—portandoli a circa il 30%.

    Consob ha chiesto ad Azimut di rendere pubblici i risultati dell’ispezione dell’Autorità di Vigilanza, che evidenziano rilevanti carenze di governance e organizzazione nella controllata Azimut Capital Management Sgr, al momento ritenuta non idonea a sostenere operazioni di rilievo come fusioni o scissioni.

    Secondo la Banca d’Italia, è necessario avviare tempestivamente “azioni correttive efficaci” per eliminare le criticità riscontrate e definire “una struttura di governance e controllo compatibile con la complessità operativa dell’intermediario e del gruppo”.

    La banca centrale ha inoltre richiesto ad Azimut un piano di remediation, che verrà valutato prima di concedere un eventuale via libera all’operazione TNB, il cui closing è stimato da Azimut per i primi mesi del 2026.

    Il comunicato precisa anche: “Per quanto riguarda il progetto TNB, la piena attuazione del piano di remediation sarà valutata dalla Banca d’Italia, ma non rappresenta un presupposto sufficiente per un esito positivo di eventuali procedimenti relativi al progetto.”

    Gli analisti di WebSim Intermonte hanno commentato che “Queste ulteriori precisazioni sono elementi che rendono meno visibile la tempistica dello spin-off di TNB”.

    Secondo gli esperti di Banca Akros, “sebbene la società non si aspetti alcun impatto sull’operazione TNB o sul proprio conto economico a seguito dell’ispezione, riteniamo che questa possa essere una notizia negativa che aggiunge incertezza sulla tempistica della chiusura di TNB.”

  • Poste Italiane supera le aspettative con un solido utile operativo nel terzo trimestre

    Poste Italiane supera le aspettative con un solido utile operativo nel terzo trimestre

    Poste Italiane (BIT:PST) ha registrato un aumento dell’8,5% dell’utile operativo nel terzo trimestre, superando le previsioni degli analisti grazie alla buona performance del settore dei servizi finanziari.

    In un comunicato, la società ha reso noto che l’utile operativo rettificato (EBIT) ha raggiunto 856 milioni di euro nel periodo luglio–settembre.

    Il dato è superiore alla stima di consenso degli analisti, pari a 827 milioni di euro, fornita dalla stessa azienda.

  • Generali registra un aumento del 10% dell’utile operativo nei primi nove mesi grazie al minore impatto delle catastrofi naturali

    Generali registra un aumento del 10% dell’utile operativo nei primi nove mesi grazie al minore impatto delle catastrofi naturali

    Generali (BIT:G) ha riportato una solida crescita a doppia cifra dell’utile nei primi nove mesi dell’anno, sostenuta dalle buone performance del ramo danni, che ha beneficiato di un numero inferiore di sinistri legati a catastrofi naturali.

    L’utile operativo — il principale indicatore monitorato dal gruppo — è salito del 10,1% a 5,9 miliardi di euro, mentre l’utile netto rettificato è aumentato del 14% a 3,3 miliardi di euro. Entrambi i risultati sono sostanzialmente in linea con le stime di consenso.

    «Dopo due anni caratterizzati da impatti significativi dovuti a catastrofi naturali, il 2025 ha finora mostrato un andamento favorevole, con un impatto di 573 milioni di euro nei primi nove mesi, pari a poco più della metà del budget annuale dedicato alle catastrofi naturali», spiega il CFO Cristiano Borean in un comunicato stampa.

    «Abbiamo quindi deciso di sfruttare questo momento positivo rafforzando ulteriormente il nostro bilancio e aumentando la nostra fiducia nel superamento dei nostri obiettivi strategici», ha aggiunto.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee raggiungono nuovi massimi storici mentre lo shutdown USA si avvicina alla fine

    DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee raggiungono nuovi massimi storici mentre lo shutdown USA si avvicina alla fine

    Le borse europee hanno toccato nuovi massimi storici mercoledì, spinte dall’ottimismo che il più lungo shutdown del governo statunitense nella storia possa concludersi a breve, mentre la Camera dei Rappresentanti si prepara a un voto decisivo.

    Il sentiment degli investitori è stato ulteriormente sostenuto dai dati sull’inflazione tedesca più deboli del previsto, che hanno attenuato i timori sulle pressioni sui prezzi nella più grande economia europea.

    Secondo i dati finali di Destatis, i prezzi al consumo in Germania sono aumentati del 2,3% su base annua in ottobre, in lieve calo rispetto al 2,4% di settembre e pienamente in linea con le stime preliminari.

    «Il continuo aumento superiore alla media dei prezzi dei servizi è stato una forza trainante dell’inflazione», ha dichiarato Ruth Brand, presidente di Destatis.

    L’inflazione armonizzata dell’UE è scesa anch’essa al 2,3% dal 2,4% del mese precedente, in linea con le attese.

    Sui mercati regionali, sia il CAC 40 francese sia il DAX tedesco sono saliti dell’1,3%, raggiungendo nuovi record, mentre il FTSE 100 britannico è rimasto pressoché invariato.

    Tra i singoli titoli, LEG Immobilien (TG:LEG) è avanzata dell’1,6% dopo aver pubblicato solidi risultati sui primi nove mesi e aver confermato di essere in linea con gli obiettivi annuali.

    RWE (TG:RWE) ha guadagnato il 3,3% dopo che il produttore tedesco di energia ha superato le attese sugli utili dei nove mesi, mentre Infineon (TG:IFX) è salita dell’1% dopo aver alzato il target di vendite per il 2026 nel segmento delle forniture AI.

    Nel settore sanitario e agricolo, Bayer (TG:BAYN) è aumentata del 2,4% dopo che il suo utile rettificato del terzo trimestre ha superato le previsioni di mercato.

    Al contrario, Swiss Life (TG:SLW) ha perso il 2,3% dopo risultati misti sui primi nove mesi, mentre ABN AMRO (EU:ABN) è salita del 2,4% dopo aver annunciato un accordo per acquisire NIBC Bank dal fondo di private equity Blackstone.

    A Londra, BAE Systems (LSE:BA.) è salita di circa l’1% dopo che il gruppo ha confermato le sue previsioni annuali, mentre Taylor Wimpey (LSE:TW.) è scesa del 3,2% a causa di un calo dell’11% nelle vendite private settimanali per sito durante il periodo autunnale chiave.

    Infine, Edenred (EU:EDEN) è crollata dell’8,2% dopo che la società francese di buoni pasto ha avvertito che ridurrà le sue previsioni di utile per il 2026, pesando sul settore dei servizi finanziari.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Wall Street pronta ad aprire in rialzo grazie alla spinta del settore tecnologico

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Wall Street pronta ad aprire in rialzo grazie alla spinta del settore tecnologico

    I futures statunitensi indicano un avvio positivo per mercoledì, segnalando un rimbalzo a Wall Street dopo la seduta contrastata del giorno precedente.

    Le azioni tecnologiche sembrano destinate a guidare il rialzo iniziale, con i futures sul Nasdaq 100 in crescita dello 0,6%, a conferma del rinnovato interesse per il settore.

    Advanced Micro Devices (NASDAQ:AMD) è salita del 6,5% nel pre-market dopo che la CEO Lisa Su ha dichiarato che l’azienda si aspetta una crescita media annua dei ricavi superiore al 35% nei prossimi tre-cinque anni. Su ha inoltre previsto che AMD potrebbe raggiungere una “quota di mercato a doppia cifra” nel segmento dei chip AI per data center, attualmente dominato da Nvidia (NASDAQ:NVDA).

    Anche le azioni Nvidia sono in rialzo prima dell’apertura dei mercati, recuperando parte delle perdite subite martedì, quando il forte calo del titolo aveva pesato sul Nasdaq.

    L’ottimismo generale sui mercati è sostenuto anche dagli sviluppi a Washington, dove la Camera dei Rappresentanti si prepara a votare la legge che porrà fine al più lungo shutdown governativo nella storia degli Stati Uniti. Il Senato ha già approvato il provvedimento lunedì, estendendo i finanziamenti federali fino al 30 gennaio, e l’approvazione della Camera è attesa in giornata.

    Martedì, i principali indici hanno mostrato andamenti divergenti dopo il forte rialzo di inizio settimana. Il Dow Jones Industrial Average ha proseguito la sua corsa, salendo di 559,33 punti (+1,2%) a 47.927,96, mentre l’S&P 500 è avanzato di 14,18 punti (+0,2%) a 6.846,61. Al contrario, il Nasdaq Composite ha perso 58,87 punti (-0,3%) chiudendo a 23.468,30.

    La seduta contrastata ha riflesso una crescente incertezza tra gli investitori riguardo alle valutazioni di mercato e alla sostenibilità del rally tecnologico, con alcuni timori su una potenziale bolla del settore tech.

    I titoli avevano registrato un rally all’inizio della settimana grazie all’ottimismo per la possibile fine dello shutdown record del governo statunitense, recuperando parte delle perdite subite nella settimana precedente. Tuttavia, i dubbi sulle valutazioni e sull’impatto economico complessivo della chiusura del governo restano presenti.

    Tra i titoli in evidenza, Nike (NYSE:NKE), Merck (NYSE:MRK) e Amgen (NASDAQ:AMGN) hanno sostenuto il Dow, mentre il Nasdaq è stato appesantito da un calo del 3% di Nvidia, dopo che SoftBank ha venduto l’intera partecipazione da 5 miliardi di dollari nella società.

    Con la probabile risoluzione dello shutdown e il rimbalzo dei titoli tecnologici, gli investitori guardano alla giornata di mercoledì con un cauto ottimismo.

  • doValue in rialzo del 7% dopo risultati del terzo trimestre in linea con le attese

    doValue in rialzo del 7% dopo risultati del terzo trimestre in linea con le attese

    doValue (BIT:DOV) ha pubblicato i risultati del terzo trimestre, sostanzialmente in linea con le previsioni degli analisti, registrando ricavi lordi pari a 123 milioni di euro, in aumento del 23% su base annua, ma circa l’1% al di sotto delle stime.

    L’EBITDA rettificato ha raggiunto 38 milioni di euro, con una crescita del 33% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e perfettamente in linea con le attese. La performance è stata sostenuta da costi operativi leggermente inferiori, con un cost-to-income ratio del 67%, ossia 40 punti base sotto le previsioni.

    Dopo la pubblicazione dei risultati, il titolo doValue è salito del 7% in Borsa.

    Come previsto, la generazione di cassa è stata stagionalmente più debole, ma la società ha registrato un ulteriore contributo positivo dal capitale circolante, con un rilascio di cassa di circa 2 milioni di euro nel trimestre. Tuttavia, maggiori esborsi fiscali hanno portato a un leggero aumento dell’indebitamento netto, che si è attestato a 493 milioni di euro, circa l’1% sopra le stime.

    Da inizio anno, doValue ha ottenuto nuovi mandati per un valore complessivo di 12,4 miliardi di euro, superando già il target 2025 di 12 miliardi, in precedenza rivisto al rialzo rispetto all’obiettivo iniziale di 8 miliardi. Inoltre, la società ha annunciato l’estensione dell’accordo di Forward Flow con BPER, ora ampliato per includere anche BPSO.

    Il management ha confermato la guidance per l’intero esercizio, prevedendo un EBITDA rettificato compreso tra 210 e 220 milioni di euro, un free cash flow di 60–70 milioni di euro e un rapporto debito netto/EBITDA rettificato di 2,0x.

  • A2A in calo di oltre il 6% dopo il piano strategico con previsioni deboli per il 2026

    A2A in calo di oltre il 6% dopo il piano strategico con previsioni deboli per il 2026

    Le azioni di A2A SpA (BIT:A2A) sono scese di oltre il 6% mercoledì, dopo che la multiutility italiana ha presentato il suo nuovo piano strategico, che ha mostrato stime più deboli nel breve termine, nonostante previsioni più solide nel lungo periodo.

    La società ha confermato le linee guida per il 2025 nella parte alta della precedente forchetta, prevedendo 2,2 miliardi di euro di EBITDA ordinario e 700 milioni di euro di utile netto, valori in linea con le stime di consenso di Bloomberg, che gli analisti hanno definito neutri.

    Per il 2026, le previsioni sono risultate leggermente inferiori alle attese. A2A stima un EBITDA ordinario compreso tra 2,21 e 2,25 miliardi di euro, in linea con il consenso di 2,24 miliardi, ma un utile netto tra 630 e 660 milioni di euro, circa il 5% inferiore ai 682 milioni di euro attesi dagli analisti.

    Morgan Stanley ha commentato in una nota: “we see downward pressure on street estimates for 2026 and view this as a small negative within today’s release.”

    Il quadro di lungo periodo appare più incoraggiante. Secondo Morgan Stanley, “the 2028 guidance was essentially the reverse of 2026,” con EBITDA ordinario in linea con le attese e utile netto circa il 5% superiore. Per il 2028, A2A punta a 2,4 miliardi di euro di EBITDA ordinario e 700 milioni di euro di utile netto.

    Le previsioni per il 2030 sono ancora più ambiziose: 2,8 miliardi di euro di EBITDA ordinario, il 10% in più rispetto al piano precedente e oltre il consenso di 2,6 miliardi, e un utile netto superiore a 800 milioni di euro, circa il 12% sopra le stime di consenso. Morgan Stanley ha definito le previsioni per il 2030 “positive but long dated and will be interpreted as lower quality by the market, we expect.”

    Per il 2035, A2A ha ulteriormente alzato gli obiettivi, prevedendo 3,6 miliardi di euro di EBITDA ordinario, rispetto ai 3,3 miliardi del piano precedente, e oltre 1,1 miliardi di euro di utile netto, contro un precedente obiettivo di oltre 1 miliardo.

    La società ha anche confermato la propria politica dei dividendi di “at least 4% per year growth” e ha rivisto al rialzo gli investimenti totali a 23 miliardi di euro per il periodo 2024–2035, rispetto ai 22 miliardi precedenti. A2A ha inoltre dichiarato che il rapporto posizione finanziaria netta/EBITDA non supererà 2,8x, leggermente superiore al precedente limite di 2,7x.

    Morgan Stanley ha osservato che le previsioni 2025 e 2026 “are where we expect the market to focus this morning, hence the small net negative,” ma ha aggiunto che gli obiettivi 2030 e 2035 rappresentano “longer-term positives.” La banca d’affari ha descritto l’aggiornamento come un “mixed bag”, con cautela nel breve periodo ma fondamentali più solidi nel lungo termine.

    Nel piano, A2A ha anche illustrato le stime per segmenti del 2025, con 1,2 miliardi di euro di EBITDA dalle attività energetiche, 500 milioni dalle infrastrutture intelligenti e 600 milioni dal business dell’economia circolare. Morgan Stanley ha sottolineato che il piano mostra chiaramente la “direction of travel directly vs last plan guide, with 2030 earnings upgraded vs last November.”