Author: Fiona Craig

  • I mercati europei scendono tra tensioni commerciali e ordini industriali tedeschi deludenti

    I mercati europei scendono tra tensioni commerciali e ordini industriali tedeschi deludenti

    Le borse europee hanno chiuso in calo venerdì, mentre gli investitori si sono mostrati cauti a causa delle incertezze legate ai negoziati commerciali globali e ai dati economici deludenti provenienti dalla Germania. La settimana si conclude quindi in territorio negativo, in attesa di chiarimenti dagli Stati Uniti sui nuovi dazi in arrivo.

    Alle 07:05 GMT, il DAX tedesco ha perso lo 0,2%, il CAC 40 francese lo 0,7%, mentre il FTSE 100 britannico è sceso dello 0,3%. Con i mercati statunitensi chiusi per la festività dell’Independence Day, i volumi sono rimasti contenuti.

    Crescono le tensioni in vista della scadenza dei dazi USA

    Negli ultimi giorni, i mercati europei erano stati sostenuti dalle speranze di accordi commerciali con Washington. Tuttavia, il clima è cambiato dopo che il Presidente Donald Trump ha annunciato che le principali economie riceveranno lettere formali con i dettagli delle nuove tariffe che colpiranno le loro esportazioni.

    Le lettere erano attese per venerdì e indicano dazi compresi tra il 10% e il 70%, con entrata in vigore dal 1° agosto. La scadenza per la firma di nuovi accordi è fissata al 9 luglio.

    L’Unione Europea punta a raggiungere un “accordo di principio” prima di tale data, ma la Commissione Europea si prepara a ogni evenienza, inclusa una nuova escalation di dazi reciproci.

    Gli ordini industriali tedeschi crollano a maggio

    Sul fronte macroeconomico, i dati pubblicati venerdì mostrano un calo inaspettato degli ordini industriali tedeschi: -1,4% rispetto al mese precedente. Il calo è stato guidato da un crollo del 17,7% nel settore dei prodotti elettronici e ottici, che ad aprile aveva registrato un picco di ordini eccezionali.

    Sebbene si tratti in parte di un effetto temporaneo, il dato solleva dubbi sulla solidità della ripresa tedesca. La BCE ha tagliato i tassi di 200 punti base da giugno 2024, ma per luglio è prevista una pausa, anche se i mercati si aspettano un altro taglio entro fine anno.

    Air France-KLM aumenta la sua partecipazione in SAS

    In ambito societario, Air France-KLM (EU:AF) ha annunciato l’aumento della propria partecipazione nella compagnia scandinava SAS dal 19,9% al 60,5%, acquisendo le quote di Castlelake e Lind Invest. L’operazione mira a espandere la presenza del gruppo nel mercato del Nord Europa.

    Intanto Alstom (EU:ALO) ha comunicato di aver ricevuto un ordine da 2 miliardi di euro dalla Metropolitan Transportation Authority di New York per la fornitura di treni M-9A destinati alle linee Long Island e Metro-North.

    Prezzi del petrolio in calo in attesa dell’OPEC+

    I prezzi del greggio sono scesi leggermente venerdì in attesa della riunione OPEC+ prevista per il fine settimana, da cui si attende un nuovo aumento della produzione. Il Brent è sceso dello 0,4% a 68,51 dollari al barile, mentre il WTI ha perso lo 0,3% a 66,82 dollari.

    Nonostante il calo, entrambi i contratti sono in rialzo dell’1-2% su base settimanale, dopo le perdite marcate della settimana precedente.

    L’OPEC+ dovrebbe approvare un aumento di produzione di 411.000 barili al giorno ad agosto, proseguendo con l’allentamento graduale dei tagli decisi negli ultimi due anni.

    Sul fronte geopolitico, Axios ha riferito che Stati Uniti e Iran potrebbero riprendere i colloqui sul nucleare la prossima settimana. Il ministro degli Esteri iraniano ha ribadito l’impegno di Teheran al Trattato di Non Proliferazione Nucleare.

  • Il dollaro scivola mentre crescono le preoccupazioni per i dazi e il debito statunitense

    Il dollaro scivola mentre crescono le preoccupazioni per i dazi e il debito statunitense

    Il dollaro statunitense ha perso terreno rispetto alle principali valute globali venerdì, mentre i mercati si mostrano nervosi in vista dell’imminente scadenza per l’introduzione di nuovi dazi e del crescente deficit fiscale, dopo l’approvazione da parte del presidente Donald Trump di una maxi manovra fiscale.

    Nonostante un rialzo giovedì grazie ai solidi dati sull’occupazione che hanno spinto in avanti le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, il biglietto verde ha perso slancio. L’indice del dollaro, che misura la valuta rispetto a un paniere di sei valute principali, è sceso dello 0,1% a 96,96 nelle prime ore di scambio in Europa, segnando la seconda settimana consecutiva di calo.

    La flessione arriva dopo che la Camera dei Rappresentanti ha approvato di misura il pacchetto fiscale di Trump, che prevede tagli fiscali su larga scala e una riduzione delle spese sociali. Secondo le stime, la misura aggiungerà 3.400 miliardi di dollari al debito nazionale, già a quota 36.200 miliardi. Trump dovrebbe firmare la legge oggi stesso.

    Gli investitori ora si concentrano sul 9 luglio, data prevista per l’entrata in vigore di nuovi dazi commerciali verso i Paesi che non hanno ancora concluso accordi con gli Stati Uniti. Trump ha confermato che le notifiche ufficiali saranno inviate oggi, indicando un cambiamento di approccio: dagli accordi bilaterali a dazi generalizzati compresi tra il 10% e il 70%.

    Dollaro sotto pressione tra tensioni commerciali

    L’euro è salito dello 0,1% a $1,1773, con un guadagno settimanale dello 0,4%. Lo yen giapponese ha guadagnato lo 0,4% a 144,375 per dollaro, mentre il franco svizzero si è rafforzato dello 0,2% a 0,7939 per dollaro. Il calo generale del dollaro riflette l’incertezza degli investitori sugli effetti negativi delle tensioni commerciali e sui rischi legati alla sostenibilità del debito USA.

    “La domanda per il dollaro si sta riducendo”, ha affermato Ipek Ozkardeskaya, analista senior di Swissquote Bank. “Le preoccupazioni per l’aumento del debito e l’instabilità commerciale stanno erodendo la fiducia. Se l’inflazione sale mentre il commercio rallenta, la Fed avrà meno margine d’azione.”

    All’inizio della settimana, il dollaro ha toccato i minimi pluriennali rispetto all’euro e alla sterlina, chiudendo il peggior primo semestre dal 1973.

    L’UE e il Giappone rispondono alla scadenza USA

    La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che l’UE punta a raggiungere un’intesa “di principio” con Washington prima della scadenza del 9 luglio. Il Giappone, anch’esso privo di un accordo, dovrebbe inviare il proprio capo negoziatore commerciale a Washington già questo fine settimana.

    Anche la Cina ha intensificato le tensioni, annunciando dazi fino al 34,9% sul brandy europeo a partire dal 5 luglio per una durata di cinque anni.

    I solidi dati occupazionali offrono un breve sostegno

    Il rapporto sul lavoro pubblicato giovedì ha fornito un sollievo temporaneo al dollaro: i nuovi posti di lavoro non agricoli sono aumentati di 147.000 a giugno, superando le attese di 110.000.

    “Il mercato del lavoro si sta raffreddando gradualmente, ma non c’è stato un calo improvviso, il che è rassicurante”, ha affermato Hirofumi Suzuki, strategist valutario di SMBC. “Tuttavia, prevedo che le negoziazioni sui dazi non porteranno buoni risultati, il che continuerà a indebolire il dollaro e rafforzare lo yen.”

    Secondo lo strumento FedWatch del CME, la probabilità che la Fed mantenga i tassi invariati a luglio è salita al 95,3%, rispetto al 76,2% di inizio settimana. Gli analisti non si aspettano tagli ai tassi prima di settembre.

  • Oro in rialzo settimanale tra timori fiscali USA e tensioni commerciali

    Oro in rialzo settimanale tra timori fiscali USA e tensioni commerciali

    I prezzi dell’oro sono saliti durante la sessione asiatica di venerdì, rimbalzando dopo forti perdite registrate in settimana e avviandosi verso un solido guadagno settimanale. A sostenere la domanda per il bene rifugio sono stati i crescenti timori legati al deficit fiscale statunitense e le imminenti decisioni commerciali di Washington.

    L’oro spot è aumentato dello 0,5% a 3.341,34 dollari l’oncia, mentre i future sull’oro con consegna ad agosto sono saliti dello 0,2% a 3.349,52 dollari alle 04:10 (ora italiana). Nonostante un calo di quasi l’1% giovedì, innescato da un solido rapporto sul lavoro negli USA, il metallo prezioso registra un rialzo settimanale dell’1,8%, interrompendo così due settimane consecutive di perdite.

    Trump prepara dazi: in arrivo nuove tariffe USA

    Il presidente Donald Trump ha annunciato giovedì che gli Stati Uniti inizieranno a notificare ai partner commerciali l’introduzione di nuove tariffe all’export già da venerdì. Invece di negoziare con oltre 170 Paesi, l’amministrazione intende imporre unilateralmente dazi fissi compresi tra il 20% e il 30%.

    Finora, gli Stati Uniti hanno formalizzato accordi commerciali solo con Regno Unito e Vietnam, oltre a un’intesa parziale con la Cina. L’aumento delle tensioni commerciali globali ha contribuito a rafforzare l’appeal dell’oro come asset difensivo.

    Timori fiscali sostengono l’oro, ma il lavoro USA frena il rally

    Anche l’avanzata di un massiccio pacchetto di tagli fiscali ha sostenuto l’oro questa settimana. Il disegno di legge, che prevede anche più fondi per la sicurezza dei confini e una riduzione della spesa sociale, dovrebbe essere firmato da Trump entro il 4 luglio. Secondo l’Ufficio di Bilancio del Congresso, il provvedimento aggiungerà 3.400 miliardi di dollari al debito nazionale, che ha già superato i 36.000 miliardi.

    Tuttavia, giovedì l’oro ha subito pressioni al ribasso dopo che i dati sul lavoro hanno mostrato una creazione di posti superiore alle attese, riducendo le probabilità di un imminente taglio dei tassi da parte della Fed.

    Tassi di interesse più elevati tendono a penalizzare l’oro, poiché aumentano l’attrattiva degli asset a rendimento e il costo opportunità di detenere oro non remunerativo.

    Mercati dei metalli contrastati; il dollaro resta forte

    L’indice del dollaro statunitense ha ceduto lo 0,1% in Asia, mantenendo però la maggior parte dei guadagni della seduta precedente grazie ai dati occupazionali solidi.

    Tra gli altri metalli, i future sul platino sono saliti dello 0,5% a 1.385,80 dollari, mentre l’argento è sceso dello 0,3% a 37,00 dollari. Il rame ha perso lo 0,3% al London Metal Exchange, chiudendo a 9.923,65 dollari la tonnellata, mentre i contratti USA sono scesi dello 0,4% a 5,115 dollari per libbra.

  • Prezzi del petrolio in calo in attesa della riunione dell’OPEC+, mentre gli USA rafforzano le sanzioni contro l’Iran

    Prezzi del petrolio in calo in attesa della riunione dell’OPEC+, mentre gli USA rafforzano le sanzioni contro l’Iran

    I prezzi del petrolio sono leggermente diminuiti nella sessione asiatica di venerdì, in attesa di segnali dalla prossima riunione dell’OPEC+, mentre nuove sanzioni statunitensi contro l’Iran hanno contribuito a limitare ulteriori ribassi.

    Il Brent con consegna a settembre è sceso dello 0,2% a 68,66 dollari al barile, mentre il WTI ha registrato un calo analogo a 65,51 dollari. Nonostante il lieve calo, entrambi i contratti sono in rialzo dell’1–2% su base settimanale, anche se restano sotto pressione dopo le forti perdite della settimana precedente.

    Un dollaro USA più forte, sostenuto da dati positivi sull’occupazione, ha messo sotto pressione il petrolio, riducendo le probabilità di un imminente taglio dei tassi. Gli investitori restano cauti anche per le prospettive economiche americane, dopo l’approvazione di una controversa legge fiscale e l’avvicinarsi del termine del 9 luglio per l’introduzione di nuove tariffe commerciali.

    OPEC+ valuta un nuovo aumento della produzione

    L’attenzione si concentra ora sulla riunione dell’OPEC+ prevista per il fine settimana, dove l’alleanza starebbe valutando un ulteriore aumento della produzione di 411.000 barili al giorno per il mese di agosto. Sarebbe il quarto rialzo mensile consecutivo, nell’ambito della graduale eliminazione dei tagli produttivi decisi durante la crisi del mercato petrolifero.

    Guidata dall’Arabia Saudita, l’OPEC+ sta anche rafforzando le misure contro i membri che superano le quote assegnate. Queste mosse rispondono anche alle pressioni degli Stati Uniti per contenere i prezzi dell’energia. Dopo aver toccato i massimi del 2025 a giugno durante il conflitto Israele-Iran, i prezzi del petrolio sono scesi sotto i 70 dollari grazie a una riduzione delle tensioni geopolitiche.

    Nuove sanzioni USA contro l’export petrolifero iraniano

    Intanto, il Dipartimento del Tesoro statunitense ha annunciato nuove sanzioni contro una rete di contrabbando collegata alle esportazioni iraniane. Il gruppo, guidato dal cittadino iracheno-britannico Salim Ahmed Said, avrebbe commercializzato petrolio iraniano facendolo passare per greggio iracheno.

    Le misure mirano a ridurre i proventi petroliferi dell’Iran e aumentare la pressione sul programma nucleare di Teheran. Le tensioni sono aumentate dopo che gli USA hanno colpito diversi siti nucleari iraniani a fine giugno, spingendo l’Iran a sospendere la cooperazione con l’Agenzia Atomica dell’ONU. Tuttavia, i colloqui diplomatici proseguono e nuovi negoziati nucleari sono previsti a Oslo la prossima settimana, secondo quanto riferito da Axios.

  • DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei per lo più in rialzo dopo il forte rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti

    DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei per lo più in rialzo dopo il forte rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti

    I titoli europei hanno registrato una crescita diffusa giovedì, sostenuti da dati sull’occupazione negli Stati Uniti più positivi del previsto e da sviluppi geopolitici favorevoli.

    La fiducia degli investitori è stata ulteriormente rafforzata dall’annuncio di un nuovo accordo commerciale tra Stati Uniti e Vietnam, insieme alla notizia che l’amministrazione Trump sta allentando le restrizioni alle esportazioni verso la Cina riguardanti software per la progettazione di chip ed etano.

    Tra i principali indici, il FTSE 100 del Regno Unito è salito dello 0,6%, il DAX tedesco ha guadagnato lo 0,4% e il CAC 40 francese è aumentato dello 0,2%.

    La sterlina britannica e i titoli di Stato sono saliti dopo che il Primo Ministro Keir Starmer ha espresso forte sostegno per Rachel Reeves come cancelliere fino alla prossima tornata elettorale e oltre.

    Sul fronte societario, il produttore tedesco di turbine eoliche Nordex SE ha guadagnato terreno grazie all’annuncio di nuovi contratti ottenuti nel Regno Unito, in Belgio e in Francia.

    Nel frattempo, Murray Income Trust è salito dopo una revisione strategica inaspettata avviata dal consiglio di amministrazione.

    Anche 3i Infrastructure ha visto le sue azioni crescere dopo aver riportato un reddito totale del primo trimestre in linea con le aspettative del mercato.

    Al contrario, le azioni della multinazionale farmaceutica svizzera Novartis AG sono scese dopo aver comunicato che il suo farmaco Cosentyx non ha raggiunto gli obiettivi in uno studio avanzato su pazienti con infiammazione vascolare.

    Il rivenditore britannico di orologi di lusso Watches of Switzerland ha registrato un calo dopo aver avvertito gli investitori delle pressioni sui margini derivanti dai dazi statunitensi.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Le azioni USA pronte a salire dopo il rapporto sull’occupazione positivo e l’accordo commerciale Trump-Vietnam

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Le azioni USA pronte a salire dopo il rapporto sull’occupazione positivo e l’accordo commerciale Trump-Vietnam

    Wall Street sembra pronta ad aprire leggermente in rialzo giovedì, con i futures che indicano guadagni iniziali alimentati da un rapporto sull’occupazione di giugno sorprendentemente forte e un rinnovato ottimismo sul commercio internazionale.

    Il momentum pre-mercato ha preso slancio dopo che il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha riferito che le buste paga non agricole sono aumentate di 147.000 unità il mese scorso, superando le proiezioni degli economisti di 110.000. Questo dato ha anche superato la revisione di maggio a 144.000 posti di lavoro, precedentemente stimati in 139.000.

    Il tasso di disoccupazione ha mostrato un miglioramento inatteso, scendendo al 4,1% dal 4,2% di maggio. Gli analisti avevano previsto un leggero aumento al 4,3%.

    I dati positivi sull’occupazione suggeriscono una resilienza nel mercato del lavoro USA, ma potrebbero anche complicare il percorso della Federal Reserve verso tagli dei tassi d’interesse nel breve termine, il che potrebbe attenuare un po’ l’entusiasmo degli investitori.

    Con i mercati USA previsti per una chiusura anticipata prima della festa dell’Indipendenza, l’attività di trading dovrebbe rimanere moderata più avanti nella sessione.

    Mercoledì, i principali indici hanno chiuso per lo più in rialzo. Nasdaq e S&P 500 hanno recuperato il calo di martedì e hanno chiuso la giornata a nuovi massimi storici. Il Nasdaq è salito di 190,24 punti, pari allo 0,9%, a 20.393,13, mentre l’S&P 500 ha aggiunto 29,41 punti, o lo 0,5%, a 6.227,42. Il Dow Jones Industrial Average è sceso di 10,52 punti, una lieve flessione che lo ha portato a 44.484,42.

    L’umore positivo è stato rafforzato dalla notizia dell’ex presidente Donald Trump, che ha annunciato un accordo commerciale con il Vietnam tramite il suo account Truth Social. Secondo Trump, l’accordo prevede “una tariffa del 20% sui beni inviati negli Stati Uniti e una tariffa del 40% su qualsiasi trasbordo.”

    Ha aggiunto: “In cambio, il Vietnam farà qualcosa che non ha mai fatto prima, dare agli Stati Uniti d’America ACCESSO TOTALE ai loro mercati per il commercio.”

    “In altre parole, apriranno il loro mercato agli Stati Uniti, il che significa che potremo vendere i nostri prodotti in Vietnam senza dazi,” ha detto Trump.

    Questo sviluppo ha aiutato a compensare i dati deludenti della società di buste paga ADP, che ha rilevato perdite di posti di lavoro nel settore privato a giugno. Secondo il rapporto, le aziende statunitensi hanno tagliato 33.000 posti, rispetto a un guadagno rivisto al ribasso di 29.000 a maggio. Le previsioni avevano previsto un aumento di 95.000 posizioni.

    Nonostante questa delusione, i guadagni settoriali hanno spinto i mercati verso l’alto. Le aziende siderurgiche hanno mostrato forza notevole, portando l’indice NYSE Arca Steel a salire del 4,3% al massimo di chiusura degli ultimi sette mesi. Anche i titoli hardware sono aumentati, con l’indice NYSE Arca Computer Hardware in crescita del 2,5%.

    Nel frattempo, i titoli di energia, compagnie aeree e semiconduttori hanno registrato solidi guadagni, mentre i settori utility e sanità sono rimasti indietro rispetto al rally generale.

  • I futures salgono mentre i mercati attendono il rapporto sull’occupazione di giugno e l’accordo commerciale USA-Vietnam

    I futures salgono mentre i mercati attendono il rapporto sull’occupazione di giugno e l’accordo commerciale USA-Vietnam

    I futures sui titoli statunitensi hanno mostrato un modesto rialzo giovedì, in attesa del tanto atteso rapporto sull’occupazione non agricola di giugno. Nel frattempo, gli investitori hanno analizzato il primo accordo commerciale annunciato tra USA e Vietnam, mentre la Casa Bianca spinge per concludere accordi bilaterali prima della scadenza imminente delle tariffe reciproche rinviate. A Washington, i leader repubblicani della Camera stanno lavorando per finalizzare la legislazione fiscale e di spesa sostenuta dal presidente Donald Trump entro la scadenza autoimposta del 4 luglio.

    I futures avanzano

    Entro la mattina di giovedì, i futures sul Dow sono aumentati di 39 punti (0,1%), quelli sull’S&P 500 sono saliti di 6 punti (0,1%) e i futures sul Nasdaq 100 hanno guadagnato 33 punti (0,1%). Questo sarà l’ultimo giorno di contrattazioni prima della chiusura del mercato statunitense per la festa dell’Indipendenza.

    Gli indici principali di Wall Street hanno chiuso per lo più in rialzo mercoledì. Sia l’S&P 500 che il Nasdaq Composite hanno registrato nuovi massimi storici, mentre il Dow è rimasto stabile vicino al suo picco storico. La fiducia degli investitori è stata rafforzata dall’annuncio di Trump sull’accordo commerciale con il Vietnam, un importante fornitore di prodotti come calzature e abbigliamento sportivo. Anche le azioni dei giganti tecnologici come Nvidia e Apple sono aumentate.

    Inizialmente i mercati avevano reagito negativamente a un calo inatteso dei dati sull’occupazione privata pubblicati all’inizio della settimana, ma molti hanno interpretato questo segnale come un possibile incentivo alla Federal Reserve per tagliare aggressivamente i tassi di interesse a breve.

    Attesa per il rapporto sull’occupazione di giugno

    Ora l’attenzione si sposta sul rapporto ufficiale sull’occupazione USA, che sarà pubblicato giovedì dal Bureau of Labor Statistics. Gli economisti prevedono un aumento di 111.000 posti di lavoro a giugno, in calo rispetto ai 139.000 di maggio, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe salire leggermente al 4,3%.

    Il rapporto ADP pubblicato mercoledì ha indicato che, a causa dell’incertezza economica legata ai dazi, le aziende assumono con cautela e i lavoratori sono meno propensi a cambiare impiego. Tuttavia, i dati ADP non sempre coincidono con quelli ufficiali del governo.

    I funzionari della Fed, incaricati di promuovere la piena occupazione, seguiranno con attenzione questi dati, soprattutto in considerazione dei timori sugli effetti dei dazi sull’economia. Il presidente della Fed Jerome Powell, sotto pressione da parte di Trump per un rapido taglio dei tassi, ha indicato un approccio prudente, sottolineando che la banca centrale potrebbe ridurre i costi di finanziamento nelle prossime riunioni politiche di quest’anno.

    Trump annuncia l’accordo commerciale con il Vietnam

    Mercoledì le azioni hanno cancellato le perdite iniziali dopo che Trump ha annunciato un accordo commerciale con il Vietnam, che prevede una tariffa del 20% sulle importazioni provenienti dal paese del Sud-est asiatico. Gli analisti hanno notato che questo tasso è inferiore ai più severi dazi reciproci proposti da Trump in aprile.

    Le azioni di società come Nike, che acquistano prodotti dal Vietnam, sono aumentate. L’accordo prevede inoltre una tariffa del 40% sulle “transshipment”, una pratica usata per far transitare merci cinesi attraverso il Vietnam per evitare i dazi USA. La Casa Bianca considera questo accordo un passo avanti per controllare tali pratiche.

    Sebbene ancora preliminare e meno esteso rispetto ai tradizionali accordi commerciali, il patto indica progressi nell’amministrazione Trump nel concludere nuovi accordi prima della possibile reintroduzione delle tariffe reciproche a fine mese. Trump ha già raggiunto accordi simili con Cina e Regno Unito e ha suggerito potenziali negoziati con l’India.

    Gli USA allentano le restrizioni sulle esportazioni di chip verso la Cina

    In altre notizie commerciali, il Dipartimento del Commercio USA ha revocato le restrizioni sulle esportazioni di software per la progettazione di chip verso la Cina, secondo dichiarazioni di aziende come Synopsys e Cadence Design Systems. Le azioni di entrambe le società sono aumentate notevolmente dopo l’annuncio.

    Synopsys ha confermato che il governo USA ha ritirato le limitazioni imposte a fine maggio e sta lavorando per ristabilire l’accesso ai prodotti in Cina.

    I repubblicani della Camera si affrettano per approvare il piano fiscale di Trump

    A Washington, i leader repubblicani della Camera cercano di ottenere i voti necessari per approvare un ambizioso pacchetto di tagli fiscali e spese sostenuto da Trump. Il disegno di legge mira a estendere e ampliare le riduzioni fiscali del 2017, aumentando al contempo i fondi per la difesa e la sicurezza alle frontiere.

    Tuttavia, alcuni conservatori temono che il disegno di legge aumenterebbe il debito pubblico e hanno criticato i tagli proposti a Medicaid. Con una maggioranza repubblicana risicata e l’opposizione unita dei Democratici, i leader affrontano margini stretti. La scadenza del 4 luglio impone urgenza ai negoziati.

  • MPS ottiene doppia approvazione per l’offerta di acquisto su Mediobanca

    MPS ottiene doppia approvazione per l’offerta di acquisto su Mediobanca

    Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) ha ricevuto due importanti via libera per la sua offerta pubblica di scambio volontaria (OPS) finalizzata all’acquisizione di tutte le azioni in circolazione di Mediobanca (BIT:MB).

    Ieri sera MPS ha confermato che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha concesso l’approvazione incondizionata all’operazione. Il via libera, arrivato prima del termine previsto indicato nella documentazione dell’offerta pubblicata a gennaio, autorizza MPS a procedere con il controllo di Piazzetta Cuccia.

    In una mossa collegata, il consiglio di amministrazione della banca ha recentemente approvato un aumento di capitale da 13,1 miliardi di euro per finanziare l’offerta.

    Contestualmente, la Consob ha approvato il documento relativo all’offerta su Mediobanca. Secondo i termini, MPS offrirà agli azionisti 2,533 nuove azioni ordinarie MPS per ogni azione Mediobanca presentata all’offerta. Il periodo di adesione, concordato con Borsa Italiana, si aprirà alle 8:30 (CET) del 14 luglio 2025 e si chiuderà alle 17:30 (CET) dell’8 settembre 2025, per una durata di 40 giorni di negoziazione, con possibili proroghe. Il pagamento è previsto per il 15 settembre 2025, con eventuale estensione del periodo di adesione per ulteriori cinque giorni di negoziazione, se le condizioni lo consentiranno.

    Gli analisti di WebSim Intermonte hanno osservato che l’offerta implica uno sconto implicito del 3,75% rispetto al prezzo di chiusura precedente di Mediobanca, mantenendo però una raccomandazione “outperform” sulle azioni MPS con target price a 6,30 euro.

    Nelle prime ore di contrattazioni a Piazza Affari, le azioni MPS hanno perso oltre l’1% attestandosi a 6,913 euro, mentre il titolo Mediobanca ha registrato un lieve calo a 18,46 euro (-0,20%).

    Ieri Mediobanca ha riacquistato 363.320 proprie azioni a un prezzo medio di 18,82 euro, per un esborso totale di 6,84 milioni di euro. Questo conclude il programma di buyback autorizzato dall’assemblea, che ha visto l’acquisto di 24.146.245 azioni, pari al 2,9% del capitale, per un valore complessivo di quasi 385 milioni di euro.

    Si tratta del completamento della seconda tranche delle tre previste nel piano strategico 2023-2026 di Mediobanca, per un valore complessivo di circa 1 miliardo di euro. La terza tranche è attesa per luglio 2025. Nei primi due anni del piano, la banca ha restituito agli azionisti circa 2,4 miliardi di euro tramite dividendi e programmi di riacquisto azionario.

    Dopo le operazioni di ieri, Mediobanca detiene complessivamente 26.914.597 azioni proprie, pari al 3,2% del capitale totale.

  • I mercati europei salgono sull’ottimismo commerciale in attesa dei dati sull’occupazione USA

    I mercati europei salgono sull’ottimismo commerciale in attesa dei dati sull’occupazione USA

    I mercati azionari europei hanno chiuso in rialzo giovedì, sostenuti dall’ottimismo sulle evoluzioni commerciali, sebbene i guadagni siano stati moderati dall’attesa dei dati mensili sull’occupazione negli Stati Uniti.

    Alle 07:05 GMT, il DAX tedesco è salito dello 0,4%, il CAC 40 francese dello 0,3% e il FTSE 100 britannico dello 0,5%.

    Ottimismo commerciale sostiene i mercati dopo i guadagni Usa

    Le azioni europee hanno seguito l’andamento positivo di Wall Street, dove l’S&P 500 e il NASDAQ Composite hanno raggiunto livelli record. L’annuncio del presidente Donald Trump di un accordo commerciale con il Vietnam ha alimentato il buonumore, anche se i dettagli restano limitati.

    Questa notizia ha aumentato le aspettative di ulteriori accordi entro la scadenza del 9 luglio, dopo l’intesa raggiunta con la Cina che ha portato all’allentamento delle restrizioni sulle vendite di software per la progettazione di chip verso la Cina.

    La Commissione Europea, che rappresenta l’UE, terrà incontri con funzionari statunitensi nel corso della settimana.

    Attesa per i dati sull’occupazione Usa

    Sebbene in giornata siano attesi i dati sul settore servizi dell’Eurozona, l’attenzione rimane tutta sul rapporto mensile sull’occupazione negli Stati Uniti. Gli analisti prevedono un aumento di circa 110.000 posti di lavoro a giugno, in calo rispetto ai 139.000 di maggio, con un lieve aumento del tasso di disoccupazione al 4,3%. Tuttavia, c’è incertezza, dato che il rapporto settoriale privato pubblicato mercoledì ha mostrato la prima flessione in oltre due anni.

    La solidità del mercato del lavoro Usa ha rassicurato molti membri della Federal Reserve che i tassi d’interesse possano rimanere stabili in attesa di valutare l’impatto dei dazi sull’inflazione.

    Attualmente, il mercato prezza circa il 25% di probabilità di un taglio dei tassi a luglio, ma un dato sull’occupazione più debole potrebbe aumentare significativamente queste probabilità.

    Tensioni politiche nel Regno Unito influenzano i mercati

    Nel Regno Unito, gli investitori restano cauti dopo un’impennata dei rendimenti dei gilt mercoledì, causata dalle preoccupazioni per la gestione delle riforme del welfare da parte del governo. Il Cancelliere Rachel Reeves è apparsa visibilmente turbata in Parlamento; il governo ha parlato di “questioni personali”. Il Primo Ministro Keir Starmer ha successivamente ribadito il suo pieno supporto a Reeves.

    Novità dal mondo aziendale

    Currys (LSE:CURY) ha pubblicato risultati annuali migliori delle attese, con una solida crescita delle vendite e un controllo rigoroso dei costi che hanno permesso al retailer di affrontare le pressioni inflazionistiche e i maggiori costi salariali.

    Watches Of Switzerland (LSE:WOSG) prevede una crescita dei ricavi tra il 6% e il 10% per l’intero anno, grazie al superamento per la prima volta del miliardo di dollari di ricavi nel mercato USA, spinta da una forte domanda dei consumatori.

    Prezzi del petrolio in calo dopo guadagni recenti

    I prezzi del petrolio sono diminuiti giovedì, restituendo parte dei guadagni della sessione precedente, dopo un aumento inatteso delle scorte di greggio negli Stati Uniti e in vista della riunione OPEC+ che dovrebbe portare a un aumento della produzione.

    Alle 03:05 ET, i futures sul Brent sono scesi dello 0,8% a 68,58 dollari al barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate Usa sono calati dello 0,8% a 66,90 dollari.

    Il rialzo di mercoledì era stato alimentato dalla sospensione della cooperazione da parte dell’Iran con l’agenzia nucleare ONU, che aveva fatto temere interruzioni nelle forniture dal Medio Oriente.

    I dati governativi Usa hanno però evidenziato una crescita delle scorte di 3,85 milioni di barili la scorsa settimana, sollevando dubbi sulla forza della domanda di carburante per l’estate.

    L’OPEC+ si riunirà nel fine settimana e dovrebbe decidere un aumento della produzione di circa 411.000 barili al giorno a partire da agosto.

  • Il settore dei servizi dell’Eurozona torna a crescere a giugno

    Il settore dei servizi dell’Eurozona torna a crescere a giugno

    Dopo un lieve calo a maggio, il settore dei servizi dell’Eurozona è tornato a espandersi a giugno, secondo un recente rapporto.

    L’indice PMI dei servizi dell’Eurozona HCOB, compilato da S&P Global, è salito a 50,5 a giugno, rispetto al 49,7 del mese precedente. Questo dato finale ha anche superato la stima preliminare di 50,0.

    Poiché un PMI superiore a 50 indica crescita mentre un valore inferiore segnala contrazione, i dati più recenti confermano una modesta ripresa per il settore servizi, cruciale per l’Eurozona.

    Sebbene l’attività sia aumentata, la domanda complessiva nel settore è rimasta debole. Tuttavia, la fiducia delle imprese ha mostrato alcuni segnali positivi nel corso del mese, suggerendo un outlook cautamente in miglioramento.