Author: Fiona Craig

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Risultati positivi di Nvidia alimentano un possibile rally anticipato a Wall Street

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Risultati positivi di Nvidia alimentano un possibile rally anticipato a Wall Street

    I futures sugli indici statunitensi indicano un’apertura nettamente positiva giovedì, suggerendo che i mercati potrebbero estendere il rimbalzo visto nella sessione precedente.

    Il rinnovato slancio arriva mentre gli investitori reagiscono con entusiasmo alle attesissime trimestrali del gigante dell’IA Nvidia (NASDAQ:NVDA).

    Le azioni Nvidia salgono del 5,1% nel pre-market dopo che il produttore di chip ha pubblicato risultati del terzo trimestre superiori alle attese e una guidance particolarmente solida.

    Questi dati hanno contribuito a contrastare le recenti preoccupazioni legate a una possibile bolla dell’intelligenza artificiale, che aveva pesato sui mercati negli ultimi giorni.

    «I risultati di Nvidia avevano il potenziale per essere un momento decisivo per i mercati finanziari globali», ha dichiarato Dan Coatsworth, head of markets di AJ Bell. «Qualsiasi delusione avrebbe potuto alimentare timori riguardo a una bolla dell’IA pronta a scoppiare.»

    «Fortunatamente, Nvidia ha riportato entusiasmo sui mercati, suggerendo che tutto procede a gonfie vele nel mondo dell’IA», ha aggiunto. «La domanda per i suoi prodotti rimane forte e l’amministratore delegato Jensen Huang continua a parlare dell’IA come se fosse la cosa migliore dopo il pane affettato.»

    I futures sono rimasti in forte rialzo dopo la pubblicazione di un rapporto sul lavoro statunitense, a lungo ritardato, che ha mostrato un aumento dell’occupazione ben superiore alle attese per settembre.

    I non-farm payrolls sono aumentati di 119.000 unità, invertendo un calo rivisto di 4.000 in agosto. Gli economisti prevedevano un incremento di soli 50.000 posti.

    Il tasso di disoccupazione è invece salito al 4,4% dal 4,3%, contro le attese di stabilità.

    Sebbene una crescita dell’occupazione più forte del previsto possa alleviare i timori sulla solidità dell’economia, potrebbe anche ridurre ulteriormente le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre.

    Mercoledì Wall Street ha faticato a mantenere i primi rialzi, con gli indici che hanno oscillato per tutta la sessione prima di chiudere in prevalenza in territorio positivo. Il Nasdaq è salito di 131,38 punti (+0,6%) a 22.564,23, dopo un’impennata iniziale dell’1,7%. L’S&P 500 è avanzato di 24,84 punti (+0,4%) a 6.642,16, mentre il Dow è aumentato di 47,03 punti (+0,1%) a 46.138,77.

    Gli acquisti iniziali sono stati guidati da investitori alla ricerca di titoli a prezzi più convenienti dopo il recente calo che aveva portato gli indici ai minimi di un mese. Tuttavia, l’entusiasmo si è affievolito con l’avvicinarsi della pubblicazione dei risultati Nvidia.

    Il titolo Nvidia era già salito del 2,9% prima della trimestrale, rimbalzando dai minimi di quasi un mese.

    I mercati sono rimasti incerti dopo la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed, che hanno messo in evidenza divisioni interne sull’orientamento dei tassi. I funzionari hanno espresso «opinioni fortemente divergenti» sulle decisioni appropriate per il meeting del 9-10 dicembre.

    Mentre la maggioranza concorda su un futuro allentamento, diversi membri non ritengono necessario un ulteriore taglio da 25 punti base a dicembre. Altri pensano che un taglio possa essere giustificato a seconda dell’andamento dell’economia, mentre «molti partecipanti» preferirebbero lasciare i tassi invariati fino a fine anno.

    I produttori di semiconduttori sono rimbalzati con decisione: il Philadelphia Semiconductor Index è salito dell’1,8% dopo i recenti minimi. Bene anche i titoli auriferi, con l’indice NYSE Arca Gold Bugs in rialzo dell’1,2%.

    Al contrario, i titoli energetici sono scesi bruscamente insieme al prezzo del petrolio, trascinando l’NYSE Arca Oil Index in calo dell’1,7%.

  • DAX, CAC, FTSE100, Borse europee in rialzo dopo i risultati di Nvidia che attenuano i timori di una bolla dell’IA

    DAX, CAC, FTSE100, Borse europee in rialzo dopo i risultati di Nvidia che attenuano i timori di una bolla dell’IA

    Le borse europee sono in rialzo giovedì, spinte dai solidi risultati trimestrali di Nvidia (NASDAQ:NVDA) e da previsioni incoraggianti che hanno contribuito a ridurre i timori di una possibile bolla dell’intelligenza artificiale.

    I principali indici si muovono in territorio positivo: il DAX tedesco sale dell’1,1%, il CAC 40 francese avanza dello 0,9% e il FTSE 100 britannico guadagna lo 0,7%.

    I titoli tecnologici guidano la seduta, con ASML Holding (EU:ASML) in rialzo di quasi il 2% grazie alla reazione favorevole degli investitori ai risultati di Nvidia.

    Anche Valneva (EU:VLA) decolla, dopo che la società francese di vaccini ha confermato la propria guidance aggiornata per l’anno in corso e un miglioramento dei ricavi nei primi nove mesi.

    Airbus (EU:AIR) è anch’essa in rialzo, dopo il lancio della seconda tranche del programma di riacquisto di azioni precedentemente annunciato.

    Halma (LSE:HLMA) registra uno dei progressi più marcati, con il titolo in forte aumento grazie ai risultati record del primo semestre e al miglioramento della guidance annuale.

    Il produttore di turbine eoliche Nordex (TG:NDX1) avanza dopo aver ottenuto un nuovo ordine per la fornitura e l’installazione di 12 turbine N133/4.8 nel Drumnahough Wind Farm in Irlanda.

    AstraZeneca (LSE:AZN) è in crescita dopo che la FDA ha ampliato l’approvazione del farmaco Koselugo per includere anche i pazienti adulti.

    Non tutte le società partecipano al rialzo.

    Mitie Group (LSE:MTO) scende dopo l’acquisizione di una società specializzata in ingegneria.

    Johnson Matthey (LSE:JMAT) arretra a seguito di un rimpasto nel management e di un calo degli utili semestrali.

    JD Sports (LSE:JD.) registra un forte calo dopo aver ridotto le previsioni di profitto.

  • Il petrolio sale leggermente, ma le preoccupazioni sull’eccesso di offerta limitano il rialzo

    Il petrolio sale leggermente, ma le preoccupazioni sull’eccesso di offerta limitano il rialzo

    I prezzi del petrolio sono aumentati leggermente giovedì, recuperando parte del calo della sessione precedente, mentre un calo delle scorte statunitensi superiore alle attese ha compensato i timori che la pressione diplomatica di Washington per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina possa immettere ulteriori barili in un mercato già ben rifornito.

    Alle 07:14 GMT, il Brent era in rialzo di 20 centesimi, ovvero dello 0,31%, a 63,72 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate statunitense guadagnava 22 centesimi, o lo 0,37%, a 59,66 dollari.

    Il lieve rimbalzo è arrivato dopo una flessione del 2,1% mercoledì, in seguito a un articolo Reuters secondo cui gli Stati Uniti avrebbero chiesto all’Ucraina di prendere in considerazione una proposta di pace redatta da Washington — che prevederebbe la cessione di territorio e alcune armi — secondo due fonti a conoscenza dei colloqui.

    La notizia ha alimentato le speculazioni secondo cui un eventuale accordo potrebbe portare a un allentamento delle sanzioni sulle esportazioni di greggio russo, aumentando l’offerta globale in un momento in cui il petrolio è già accumulato in stoccaggi galleggianti e i principali produttori hanno aumentato la produzione.

    In una nota di giovedì, gli analisti di ING hanno osservato che è improbabile che l’Ucraina accetti il piano, ritenendo che favorisca la Russia, ma hanno aggiunto che “i segnali che gli Stati Uniti stiano ancora cercando di lavorare a un accordo riducono alcune preoccupazioni su ulteriori sanzioni contro la Russia e anche su quanto rigorosamente saranno applicate le restrizioni attuali.”

    A sostenere parzialmente i prezzi sono stati i dati della Energy Information Administration, che hanno mostrato un calo delle scorte statunitensi superiore alle previsioni. La diminuzione riflette una maggiore attività di raffinazione, sostenuta da buoni margini, e una forte domanda di export.

    Le scorte sono diminuite di 3,4 milioni di barili, a 424,2 milioni, nella settimana terminata il 14 novembre — ben al di sopra delle attese degli analisti, che avevano previsto un calo di 603.000 barili.

    Tuttavia, gli analisti hanno anche evidenziato che le scorte di benzina e distillati negli Stati Uniti sono aumentate per la prima volta in oltre un mese, segnalando un possibile rallentamento dei consumi.

    Il mercato guarda inoltre alla scadenza del 21 novembre, fissata dagli Stati Uniti, entro la quale le aziende dovranno interrompere le attività con Rosneft e Lukoil, i due maggiori produttori ed esportatori di petrolio russi.

  • L’oro arretra mentre svaniscono le scommesse su un taglio dei tassi a dicembre; attesa per i dati sui payroll

    L’oro arretra mentre svaniscono le scommesse su un taglio dei tassi a dicembre; attesa per i dati sui payroll

    I prezzi dell’oro sono scesi nel commercio asiatico di giovedì, tornando indietro dopo due sedute consecutive di rialzi, mentre gli operatori hanno ridimensionato in modo significativo le aspettative di un taglio dei tassi della Federal Reserve a dicembre.

    La maggiore propensione al rischio nei mercati globali, sostenuta dai risultati positivi di Nvidia Corp., ha ridotto la domanda immediata di beni rifugio. Con l’attenzione ora focalizzata sul rapporto sui nonfarm payrolls statunitensi in uscita, gli investitori hanno evitato di prolungare il recente rally del metallo prezioso.

    Le preoccupazioni persistenti per l’elevata spesa fiscale nelle principali economie hanno offerto un certo sostegno all’oro. Anche l’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato giapponesi e l’acuirsi delle tensioni diplomatiche tra Cina e Giappone hanno contribuito a mantenere l’interesse per gli asset rifugio.

    L’oro spot è sceso dello 0,2% a 4.070,27 dollari l’oncia, mentre i futures di dicembre hanno perso lo 0,3% a 4.069,09 dollari l’oncia alle 00:15 ET (05:15 GMT).

    Il rally si arresta mentre diminuisce la fiducia in un taglio dei tassi a dicembre

    L’avanzata dell’oro si è interrotta dopo guadagni superiori all’1% nelle due sedute precedenti. La flessione è arrivata in seguito a una forte revisione delle probabilità di un taglio dei tassi durante la riunione del 10–11 dicembre.

    I verbali della riunione di ottobre della Fed hanno mostrato un crescente dissenso tra i policymaker, inducendo i mercati a riconsiderare le aspettative di un allentamento imminente. Secondo il CME FedWatch, gli operatori ora attribuiscono solo una probabilità del 21,5% a un taglio di 25 punti base il mese prossimo, quasi la metà rispetto al 42,4% del giorno precedente.

    I ritardi nella pubblicazione dei dati economici, dovuti al prolungato shutdown del governo USA, lasceranno la Fed con poche informazioni aggiornate al momento della riunione di dicembre, aumentando la probabilità di una pausa prudente.

    Tassi USA più elevati più a lungo tendono a esercitare pressione su asset privi di rendimento come l’oro.

    Tra gli altri metalli preziosi, il platino spot è salito dello 0,8% a 1.560,13 dollari l’oncia, mentre l’argento spot è rimasto stabile a 51,3415 dollari l’oncia.

    Gli investitori attendono i payroll di settembre per ulteriori indicazioni

    Il prossimo potenziale catalizzatore per i mercati sarà il rapporto sui nonfarm payrolls di settembre, atteso più tardi nella giornata. Pur arrivando troppo tardi per influenzare in modo sostanziale la decisione della Fed di dicembre, è comunque visto come un indicatore importante della direzione del mercato del lavoro.

    La pubblicazione è stata rinviata a causa del lungo shutdown del governo, e i funzionari hanno segnalato che i dati sui payroll di ottobre potrebbero non essere mai pubblicati.

    L’insieme dei dati privati e delle richieste di disoccupazione di questa settimana indica un ulteriore indebolimento del mercato del lavoro statunitense. Questa tendenza potrebbe rafforzare con il tempo le probabilità di un taglio dei tassi, dato il ruolo della Fed nel contrastare una flessione eccessiva dell’occupazione.

    Tuttavia, l’inflazione ancora elevata resta un freno alla rapidità con cui la banca centrale potrebbe agire.

  • Il dollaro si stabilizza dopo il rally guidato dai verbali della Fed

    Il dollaro si stabilizza dopo il rally guidato dai verbali della Fed

    Il dollaro statunitense è rimasto stabile giovedì, dopo il forte balzo registrato nella sessione precedente. Il rafforzamento era stato innescato da verbali della Federal Reserve con toni più falchi, che hanno ridimensionato le aspettative di un possibile taglio dei tassi a dicembre.

    Alle 04:45 ET (09:45 GMT), il Dollar Index — che misura la valuta contro sei principali concorrenti — risultava praticamente invariato a 100,150, dopo un rialzo dello 0,7% nella notte.

    Il dollaro sostenuto dai segnali della Fed

    I verbali della riunione di ottobre della Fed hanno mostrato un comitato diviso, con “molti” funzionari contrari a un taglio dei tassi a dicembre, mentre “diversi” ritenevano ancora possibile un taglio.

    Gli analisti di ING hanno commentato: “Alla riunione di ottobre, diversi membri del FOMC erano contrari alla decisione di tagliare i tassi, e molti si aspettavano un mantenimento a dicembre. Ciò conferma che la conferenza stampa dai toni falchi di Powell rappresentava una buona parte del Comitato.”

    La recente interruzione del calendario dei dati economici causata dallo shutdown del governo USA complica ulteriormente le decisioni della Fed.

    Il rapporto sull’occupazione di settembre sarà pubblicato oggi e dovrebbe indicare una crescita di circa 50.000 posti di lavoro, anche se la natura ormai datata dei dati potrebbe ridurne l’impatto.

    I prossimi rapporti chiave — quello di novembre e una stima parziale per ottobre — arriveranno solo il 16 dicembre, dopo la riunione della Fed del 10 dicembre.

    ING ha aggiunto: “Finora la nostra previsione era che i dati sull’occupazione avrebbero giustificato un taglio a dicembre, ma il cambiamento nel calendario delle pubblicazioni rende ora questa valutazione molto più difficile.”

    ING: le perdite dell’euro difficilmente dureranno

    EUR/USD è sceso dello 0,1% a 1,1525, dopo che i prezzi alla produzione tedeschi di ottobre sono calati meno del previsto (-1,8% rispetto alle attese di -1,9%).

    ING ha dichiarato: “Riteniamo che EUR/USD possa effettuare brevi incursioni sotto 1,150, ma perché ciò sia sostenibile servirebbe o una revisione falca più ampia (per via di dati USA forti) o qualche notizia negativa che colpisca l’euro.”

    GBP/USD è salito dello 0,1% a 1,3074, ma secondo ING la sterlina continua a incorporare un “premio di rischio moderato”, destinato probabilmente a persistere fino al Bilancio del 26 novembre.

    La retromarcia del governo britannico sull’aumento delle imposte sul reddito ha aumentato l’incertezza e spaventato gli investitori obbligazionari, pesando sulla sterlina.

    Yen ai minimi da dieci mesi

    In Asia, USD/JPY è salito a 157,19, toccando il livello più alto da metà gennaio dopo un aumento di oltre l’1% nella notte.

    Il governatore della Bank of Japan Kazuo Ueda ha incontrato mercoledì il ministro delle Finanze Satsuki Katayama e il ministro dell’Economia Minoru Kiuchi.

    Dopo il meeting, Katayama ha dichiarato che “non si sono svolte discussioni specifiche sul tasso di cambio”, segnalando una cautela persistente riguardo un intervento valutario.

    USD/CNY è salito dello 0,1% a 7,1159 dopo che la banca centrale cinese ha mantenuto invariato il tasso prime sui prestiti.

    AUD/USD è rimasto stabile a 0,6478 dopo il calo dello 0,5% di mercoledì.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Risultati di Nvidia, Walmart e dati sul lavoro: cosa muove i mercati oggi

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Risultati di Nvidia, Walmart e dati sul lavoro: cosa muove i mercati oggi

    I futures statunitensi sono balzati al rialzo giovedì dopo i risultati eccezionali di Nvidia (NASDAQ:NVDA), che hanno contribuito a ridurre le preoccupazioni sulle valutazioni elevate nel settore tecnologico. Gli investitori attendono ora i conti di Walmart (NYSE:WMT) e il rapporto sui nonfarm payrolls di settembre, anch’esso molto atteso.

    Nvidia supera ampiamente le aspettative

    Nvidia ha riportato risultati straordinari nel terzo trimestre e una guidance ottimista per il quarto, alimentando il sentiment positivo sui mercati globali.

    La società, oggi la più preziosa al mondo tra quelle quotate, ha registrato una crescita del fatturato del 62%, la prima accelerazione in quasi due anni, e ha stimato vendite per il quarto trimestre pari a 65 miliardi di dollari, ±2%, rispetto ai 61,66 miliardi previsti dagli analisti (LSEG).

    Il CEO Jensen Huang ha respinto l’idea di una bolla dell’AI: “C’è stato molto parlare di una bolla dell’AI. Dal nostro punto di vista, vediamo qualcosa di molto diverso”.

    Huang ha aggiunto che la domanda per i chip di Nvidia resta forte in numerosi settori: “Siamo in ogni cloud. Il motivo per cui gli sviluppatori ci amano è perché siamo letteralmente ovunque. Siamo ovunque: dal cloud all’on-premise, ai sistemi robotici, ai dispositivi edge, ai PC, ovunque. Un’unica architettura. Tutto funziona. È incredibile.”

    Ha inoltre confermato la stima secondo cui Nvidia ha 500 miliardi di dollari di ordinativi per chip avanzati fino al 2026.

    Secondo Bloomberg, l’amministrazione Trump sta chiedendo al Congresso di respingere una misura che limiterebbe la vendita di chip AI a Cina e paesi sottoposti a embargo.

    Futures USA in forte crescita

    Alle 03:20 ET:

    • Futures S&P 500: +1,3%
    • Futures Nasdaq 100: +1,8%
    • Futures Dow Jones: +0,6%

    Tutti e tre gli indici hanno chiuso in rialzo mercoledì, interrompendo una serie di quattro sedute negative.

    Gli investitori attendono anche:

    • la trimestrale di Walmart (NYSE:WMT)
    • il rapporto sui nonfarm payrolls di settembre, rinviato a causa dello shutdown del governo USA.

    Secondo ING: “Se i dati sul lavoro non spingeranno il mercato verso un taglio dei tassi della Fed a dicembre (attualmente al 50%), la pressione rimarrà sulle azioni.”

    Nonfarm payrolls: cosa aspettarsi

    Il rapporto atteso oggi dovrebbe confermare una situazione debole nel mercato del lavoro.

    Previsioni:

    • +50.000 posti di lavoro (vs +22.000 in agosto)
    • disoccupazione stabile al 4,3%

    Analisti di Vital Knowledge hanno osservato:

    “In passato, un ritmo mensile di circa 50.000 posti sarebbe stato un chiaro via libera per la Fed per tagliare i tassi, ma oggi, con un livello di pareggio molto più basso e un’inflazione elevata, la banca centrale non agirà così rapidamente.”

    Walmart pubblicherà i risultati

    Walmart dovrebbe riportare:

    • $177,5 miliardi di ricavi (+4,7%)
    • $0,60 EPS (da $0,58)

    Il CEO Doug McMillon lascerà l’incarico nel 2025 dopo più di dieci anni al comando.

    Nel settore retail:

    • Target (NYSE:TGT) ha tagliato le stime
    • Home Depot (NYSE:HD) ha peggiorato le previsioni
    • Lowe’s (NYSE:LOW) ha battuto le attese e alzato l’outlook

    Petrolio in rialzo

    Brent +0,6% a $63,86
    WTI +0,6% a $59,59

    Le scorte USA sono diminuite di 3,4 milioni di barili, sostenendo i prezzi.

  • DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei rimbalzano dopo i risultati eccezionali di Nvidia; BNP Paribas in forte rialzo

    DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei rimbalzano dopo i risultati eccezionali di Nvidia; BNP Paribas in forte rialzo

    Le borse europee sono salite in modo deciso giovedì, spinte dai solidi risultati trimestrali di Nvidia (NASDAQ:NVDA), che hanno contribuito a dissipare i timori legati alle valutazioni elevate alimentate dall’intelligenza artificiale.

    Alle 09:00 GMT, il DAX tedesco avanzava dello 0,9%, il CAC 40 francese dell’1% e il FTSE 100 britannico dello 0,7%.

    Nvidia sostiene il sentiment globale

    I mercati internazionali erano stati nervosi all’inizio della settimana, ma i risultati eccezionali del terzo trimestre di Nvidia, accompagnati da indicazioni molto fiduciose, hanno rassicurato gli investitori sul fatto che il boom dell’intelligenza artificiale poggia su basi solide.

    Il colosso statunitense, oggi l’azienda tecnologica di maggior valore al mondo, ha riportato una crescita delle vendite del 62% su base annua — la prima accelerazione in sette trimestri — e il CEO Jensen Huang ha respinto i timori di una bolla AI, timori che avevano fatto scendere il titolo di quasi l’8% a novembre, dopo un’impennata del 1.200% negli ultimi tre anni.

    «Si è parlato molto di una bolla dell’AI. Dal nostro punto di vista, vediamo qualcosa di completamente diverso», ha detto Jensen Huang durante la call con gli analisti.

    I numeri hanno spinto al rialzo anche il comparto tech europeo: Infineon (BIT:1IFX) e ASML (EU:ASML) hanno registrato forti rialzi, così come i produttori di apparecchiature legate all’AI, tra cui Schneider Electric (EU:SU) e Siemens Energy (TG:SIE).

    BNP Paribas alza il target di capitale

    Gli investitori hanno seguito anche una nuova serie di risultati societari. Le azioni di BNP Paribas (EU:BNP) sono salite dopo che la banca francese ha incrementato il proprio obiettivo di capitale, segnalando una redditività sottostante più solida.

    JD Sports Fashion (LSE:JD.) ha tagliato le previsioni di utile, citando un peggioramento delle condizioni dei consumatori che ha pesato sulle vendite nella maggior parte dei suoi mercati chiave nel terzo trimestre.

    Johnson Matthey (LSE:JMAT) ha riportato un aumento del 38% dell’utile operativo sottostante nel primo semestre 2025-26, mentre continua la ristrutturazione e proseguono i piani di vendita della divisione Catalyst Technologies per 1,8 miliardi di sterline.

    Il produttore di calzature Dr. Martens (LSE:DOCS) ha registrato una perdita ante imposte rettificata di 9,2 milioni di sterline nei sei mesi fino al 28 settembre, ma ha affermato che la riduzione degli sconti negli Stati Uniti e il trasferimento della produzione fuori dalla Cina contribuiranno a mitigare l’impatto delle tariffe nei prossimi anni.

    Il focus si sposta sui dati occupazionali USA

    I prezzi alla produzione tedeschi sono scesi dell’1,8% su base annua a ottobre — leggermente meno del previsto — ma l’attenzione resta soprattutto sul dato statunitense dei nonfarm payrolls di settembre, in uscita più tardi.

    La pubblicazione è stata rinviata a causa del blocco del governo USA durato 43 giorni, che ha anche causato la cancellazione dei dati di ottobre, aumentando l’importanza della rilevazione in vista della prossima riunione della Federal Reserve.

    Gli analisti prevedono un aumento dell’occupazione di 50.000 unità a settembre, più del doppio delle 22.000 registrate ad agosto, con il tasso di disoccupazione stabile vicino al massimo quadriennale del 4,3%.

    Il petrolio si avvia a chiudere la settimana in rialzo

    I prezzi del petrolio sono saliti giovedì, avviandosi a registrare guadagni settimanali, sostenuti da un calo delle scorte USA superiore alle attese.

    Il Brent è salito dello 0,6% a 63,86 dollari al barile, mentre il WTI ha guadagnato lo 0,6% a 59,59 dollari.

    Entrambi i benchmark sono pronti a chiudere la settimana in rialzo di oltre l’1%, in vista della scadenza del 21 novembre imposta dagli Stati Uniti per la cessazione delle attività commerciali con Rosneft e Lukoil, i due maggiori produttori di petrolio russi.

    I prezzi erano però scesi bruscamente mercoledì dopo che Reuters aveva riportato che Washington avrebbe invitato l’Ucraina ad accettare un quadro negoziale redatto dagli Stati Uniti per porre fine alla guerra con la Russia.

  • La Borsa di Milano apre in rialzo insieme all’Europa dopo i risultati di Nvidia; banche in evidenza

    La Borsa di Milano apre in rialzo insieme all’Europa dopo i risultati di Nvidia; banche in evidenza

    La Borsa di Milano ha aperto in territorio positivo giovedì, in linea con gli altri principali listini europei, grazie al miglioramento del sentiment globale dopo i risultati trimestrali superiori alle attese di Nvidia (NASDAQ:NVDA). Il colosso statunitense dei semiconduttori ha inoltre previsto ricavi per il quarto trimestre ben al di sopra delle stime degli analisti, attenuando in parte i timori sulle valutazioni del settore dell’intelligenza artificiale che avevano pesato sulle borse nelle ultime sedute.

    Intorno alle 9:30, il FTSE MIB segnava un progresso dell’1,2%.

    Il comparto bancario è stato tra i migliori in Europa. BNP Paribas (EU:BNP) è balzata del 6% dopo aver alzato il target del proprio CET1 al 13% entro il 2027. L’indice bancario italiano è salito dell’1,5%, con MPS (BIT:BMPS) e Banco BPM (BIT:BAMI) entrambe in rialzo di oltre il 2%.

    Fuori dal listino principale, le azioni MFE B hanno ridotto parte dei guadagni iniziali ma restano in aumento dell’1,7% dopo i risultati dei nove mesi, mentre le azioni di Classe A avanzano del 3,4%.
    Si distingue anche CIR (BIT:CIR), in rialzo del 7% dopo l’annuncio di un accordo vincolante con F2i per l’acquisto della partecipazione del 40,23% in Kos detenuta da F2i Healthcare.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Caccia alle occasioni potrebbe favorire un rimbalzo iniziale a Wall Street

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Caccia alle occasioni potrebbe favorire un rimbalzo iniziale a Wall Street

    I futures statunitensi indicavano un avvio leggermente positivo mercoledì, suggerendo che i mercati azionari potrebbero tentare un recupero dopo diverse sedute di forti ribassi.

    Un primo sostegno a Wall Street dovrebbe arrivare dagli investitori a caccia di occasioni, desiderosi di acquistare titoli scesi su livelli considerati convenienti dopo la recente debolezza.

    Martedì gli indici principali hanno chiuso ai minimi di un mese, mentre continuano le preoccupazioni per una possibile bolla legata all’AI.

    Tuttavia, l’entusiasmo in apertura potrebbe rimanere contenuto. Gli operatori attendono con cautela gli utili di una delle società più influenti del mercato—un importante punto di riferimento per il settore dell’intelligenza artificiale—che pubblicherà i risultati dopo la chiusura odierna.

    Russ Mould, direttore degli investimenti di AJ Bell, ha dichiarato: “Nvidia pubblica i risultati stasera e il minimo dettaglio capace di deludere gli investitori potrebbe scatenare un tornado sui mercati globali.” Ha aggiunto: “Gli investitori penderanno da ogni parola di [CEO] Jensen Huang e cercheranno indizi sul fatto che i grandi investimenti nell’AI siano davvero giustificati.”

    Mould ha proseguito dicendo: “Huang è un eterno ottimista e Nvidia ha l’abitudine di superare ampiamente le aspettative sugli utili. Pertanto, gli investitori potrebbero analizzare i numeri più del solito per individuare eventuali segnali di debolezza, invece di lasciarsi guidare solo dalla narrativa principale.”

    La cautela potrebbe prevalere anche in vista della pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve, prevista per questo pomeriggio.

    I verbali potrebbero offrire ulteriori indicazioni sul futuro dei tassi d’interesse, in un momento in cui sono diminuite le aspettative di un taglio da 25 punti base a dicembre.

    Secondo il FedWatch Tool del CME Group, la probabilità di un taglio dei tassi il mese prossimo è attualmente intorno al 50%.

    Martedì, nonostante un tentativo tardivo di contenere le perdite, i mercati hanno chiuso bruscamente al ribasso. I cali hanno ampliato la flessione di lunedì, riportando gli indici ai minimi di un mese.

    Il Dow è sceso di 498,50 punti (-1,1%) a 46.091,74, il Nasdaq ha perso 275,23 punti (-1,2%) a 22.432,85 e l’S&P 500 è arretrato di 55,09 punti (-0,8%) a 6.617,32.

    I titoli tecnologici hanno continuato a pesare sul mercato, complice la debolezza persistente di Nvidia (NASDAQ:NVDA), scesa del 2,8% dopo il calo dell’1,8% di lunedì, mentre gli investitori attendono i risultati trimestrali del colosso dei chip.

    L’andamento dei risultati di Nvidia e le sue indicazioni future potrebbero influenzare in modo significativo i mercati, in un clima già segnato dai timori di una bolla AI.

    Gli operatori guardano anche ai dati economici statunitensi rinviati a causa del recente shutdown governativo, tra cui il rapporto sull’occupazione di settembre in arrivo giovedì.

    Sul fronte macro, il Dipartimento del Commercio ha comunicato che gli ordinativi alle fabbriche sono rimbalzati dell’1,4% in agosto, dopo un calo dell’1,3% in luglio—dati in linea con le attese.

    Tra i settori più deboli spiccano l’hardware informatico, con l’indice NYSE Arca Computer Hardware in calo del 3,7%. Anche semiconduttori e software hanno subito forti vendite, ampliando la discesa del Nasdaq.

    Fuori dalla tecnologia, i titoli retail hanno mostrato forte debolezza, come indica il calo del 2,4% del Dow Jones U.S. Retail Index.

    Home Depot (NYSE:HD) ha guidato i ribassi del settore, scendendo del 6,0% dopo utili trimestrali inferiori alle attese e il taglio dell’outlook sull’intero anno.

    Al contrario, i titoli energetici hanno sovraperformato: il forte rialzo del petrolio ha sostenuto l’indice NYSE Arca Oil, salito dell’1,4%.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le Borse Europee Restano Senza Direzione mentre i Timori sull’AI Mantengono il Mercato Sotto Pressione

    DAX, CAC, FTSE100, Le Borse Europee Restano Senza Direzione mentre i Timori sull’AI Mantengono il Mercato Sotto Pressione

    Le borse europee sono rimaste poco mosse mercoledì, mantenendosi vicino ai minimi di un mese toccati nella seduta precedente, mentre persistono le preoccupazioni per una possibile bolla legata all’intelligenza artificiale, il calo delle aspettative sui tagli dei tassi e i timori sull’outlook economico.

    La sterlina si è indebolita dopo la pubblicazione di nuovi dati che mostrano un rallentamento dell’inflazione nel Regno Unito a ottobre, complice la diminuzione dei prezzi di gas ed elettricità.

    L’indice dei prezzi al consumo è salito del 3,6% su base annua, in rallentamento rispetto al 3,8% di settembre, pur rimanendo leggermente sopra le stime degli economisti (3,5%).

    Tra i principali indici europei, il FTSE 100 ha perso lo 0,2%, il CAC 40 francese è sceso dello 0,1%, mentre il DAX tedesco è salito dello 0,2%.

    Sul fronte societario, le azioni di Lloyds Banking Group sono scese a Londra dopo che la banca ha confermato l’acquisizione della fintech Curve come parte della propria strategia digitale.

    British Land (LSE:LLOY) è anch’essa arretrata dopo aver comunicato un aumento dell’1,2% del valore del proprio portafoglio immobiliare nel Regno Unito nei sei mesi fino a settembre.

    In controtendenza, Rotork (LSE:ROR) è balzata in avanti dopo l’annuncio di un nuovo programma di buyback da 50 milioni di sterline.

    Il gruppo farmaceutico svizzero Roche (BIT:1RO) ha registrato un rialzo dopo che la Commissione Europea ha autorizzato in via condizionata la versione sottocutanea di Lunsumio.

    Sage Group (LSE:SGE) ha registrato un forte rialzo grazie a risultati annuali migliori del previsto e al lancio di un programma di riacquisto azioni da 300 milioni di sterline.

    Anche Tesco (LSE:TSCO) è salita in seguito all’avvio della terza tranche del suo buyback da 1,45 miliardi di sterline, con un massimo di 350 milioni destinati al riacquisto di azioni.