Author: Fiona Craig

  • I mercati europei scendono per i nuovi dazi di Trump

    I mercati europei scendono per i nuovi dazi di Trump

    I mercati europei scendono mentre i dazi di Trump riaccendono i timori di guerra commerciale

    Le borse europee hanno aperto la settimana con ribassi diffusi, colpite dal ritorno delle tensioni commerciali dopo l’annuncio del presidente statunitense Donald Trump di nuovi dazi sulle importazioni provenienti dall’Unione Europea. La mossa, che arriva mentre erano in corso negoziati transatlantici, ha riacceso il rischio di un conflitto commerciale più ampio.

    Alle 07:55 GMT, il DAX tedesco perdeva lo 0,7%, mentre il CAC 40 francese scendeva dello 0,5%. In controtendenza, il FTSE 100 britannico guadagnava lo 0,2%, grazie all’accordo commerciale già in vigore tra Regno Unito e Stati Uniti.

    Scontro commerciale tra UE e USA

    Nel fine settimana, Trump ha annunciato l’introduzione di dazi del 30% su beni provenienti dall’UE e dal Messico, con effetto dal 1° agosto. La decisione segue misure simili già adottate contro Giappone, Corea del Sud, Canada e Brasile.

    La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha criticato duramente la decisione, affermando che i nuovi dazi “interromperebbero le catene di approvvigionamento transatlantiche”, danneggiando imprese e consumatori su entrambi i lati dell’oceano. L’UE rimane aperta al dialogo fino alla scadenza, ma è pronta a “difendere i propri interessi con contromisure proporzionate se necessario”.

    L’Unione Europea e gli Stati Uniti rappresentano insieme quasi il 30% del commercio globale e il 43% del PIL mondiale, con uno scambio bilaterale che nel 2024 ha raggiunto 1.700 miliardi di euro (circa 4,6 miliardi al giorno).

    Titoli auto tedeschi in calo

    I titoli dei principali produttori automobilistici tedeschi sono scesi dopo l’annuncio dei dazi, che non prevedono alcuna eccezione per il settore auto. Volkswagen (TG:VOW3), BMW (TG:BMW), Mercedes-Benz (TG:MBG) e Porsche (BIT:1PORS) hanno registrato cali superiori all’1%.

    AstraZeneca in rialzo dopo risultati positivi

    Il titolo AstraZeneca (LSE:AZN) ha registrato un rialzo dopo che l’azienda ha annunciato che il suo farmaco Baxdrostat ha raggiunto tutti gli obiettivi principali e secondari in uno studio clinico avanzato su pazienti con ipertensione resistente.

    Petrolio in aumento in attesa di possibili sanzioni alla Russia

    I prezzi del petrolio sono saliti lunedì, sostenuti da ipotesi di nuove sanzioni statunitensi contro la Russia che potrebbero ridurre l’offerta globale.

    Alle 03:55 ET, i future sul Brent salivano dell’1,1% a $71,14, mentre quelli sul WTI guadagnavano l’1,2% a $69,25 al barile.

    Trump dovrebbe rilasciare una “dichiarazione importante” sulla Russia in giornata. Intanto, al Congresso avanza un disegno di legge bipartisan per introdurre nuove sanzioni, mentre anche l’Unione Europea si avvicina a un nuovo pacchetto che potrebbe includere un tetto massimo al prezzo del petrolio russo.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Prezzo dell’Oro in Leggero Rialzo: Crescono le Tensioni Commerciali e Geopolitiche

    Prezzo dell’Oro in Leggero Rialzo: Crescono le Tensioni Commerciali e Geopolitiche

    L’oro ha registrato un lieve rialzo durante le contrattazioni asiatiche di lunedì, proseguendo il trend positivo della scorsa settimana. Le rinnovate tensioni commerciali e le incertezze geopolitiche hanno rafforzato la domanda per beni rifugio.

    I mercati sono stati scossi dai nuovi dazi annunciati dal presidente statunitense Donald Trump contro le importazioni da Messico e Unione Europea, accrescendo i timori di un’escalation commerciale. Intanto, la decisione di inviare armi offensive all’Ucraina ha alimentato le preoccupazioni per un possibile peggioramento delle relazioni con la Russia.

    Tuttavia, i guadagni dell’oro sono stati contenuti dalla forza del dollaro USA, che si è rafforzato in vista dei dati sull’inflazione attesi per martedì. In contrasto, l’argento ha brillato con un forte rialzo, toccando i massimi degli ultimi 14 anni.

    Alle 04:40 GMT, l’oro spot era in aumento dello 0,2% a 3.361,42 dollari l’oncia, mentre i future sull’oro guadagnavano lo 0,3% a 3.374,80 dollari. I future sull’argento sono saliti dell’1,4% a 39,493 dollari, il livello più alto dal 2011.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Bitcoin supera i 122.000 dollari mentre gli investitori guardano alla ‘Settimana Crypto’ a Washington

    Bitcoin supera i 122.000 dollari mentre gli investitori guardano alla ‘Settimana Crypto’ a Washington

    Bitcoin (COIN:BTCUSD) ha raggiunto un nuovo massimo storico sopra i 122.000 dollari nelle prime contrattazioni asiatiche di lunedì, spinto da un forte interesse istituzionale e in attesa di una settimana cruciale per la regolamentazione delle criptovalute negli Stati Uniti.

    Alle 05:48 GMT, Bitcoin era in rialzo del 3,9% a 122.467,8 dollari, dopo aver toccato un picco intraday di 122.562,4 dollari.

    Acquisti istituzionali spingono la corsa oltre i 121.000 dollari

    L’ultima ondata di acquisti è stata alimentata da Metaplanet Inc. (USOTC:MTPLF), un operatore alberghiero giapponese diventato sostenitore del Bitcoin, che ha acquistato 797 BTC, portando le sue partecipazioni totali a 16.352 monete. L’azienda è ora il quinto detentore aziendale di Bitcoin al mondo.

    La criptovaluta ha mostrato un trend positivo nelle ultime settimane, sostenuta da flussi consistenti verso gli ETF spot americani e dall’ottimismo su un possibile quadro normativo favorevole. Le aspettative per nuove leggi pro-crypto a Washington hanno rafforzato il sentiment degli investitori.

    “Nonostante una leggera correzione dopo i massimi di fine maggio, l’azione dei prezzi della scorsa settimana suggerisce che la fase di ribasso sia terminata”, hanno scritto gli analisti di IG. “Gli indicatori tecnici stanno migliorando e i volumi di scambio di luglio sono in linea con quelli di maggio, dopo un giugno più tranquillo.”

    Il rally ha coinvolto anche le azioni legate al mondo crypto, come Riot Platforms (NASDAQ:RIOT), Marathon Digital Holdings (NASDAQ:MARA) e MicroStrategy (NASDAQ:MSTR), che hanno registrato significativi guadagni.

    Tutti gli occhi su Washington per l’inizio della ‘Settimana Crypto’

    L’attenzione dei mercati è ora rivolta a Washington, dove la Camera dei Rappresentanti statunitense discuterà questa settimana una serie di proposte legislative fondamentali, tra cui la Clarity for Digital Tokens Act, il Genius Act e l’Anti-CBDC Surveillance State Act.

    Se approvate, queste leggi potrebbero finalmente fornire un quadro normativo completo per stablecoin, custodia di asset digitali e più in generale l’intero ecosistema finanziario digitale.

    A sostenere ulteriormente il rally è stata anche una riunione strategica organizzata giovedì scorso dal regolatore statale degli asset a Shanghai, che ha coinvolto funzionari locali per discutere di stablecoin e politiche su valute digitali. Sebbene il trading di criptovalute rimanga vietato in Cina, l’incontro è stato interpretato da alcuni come un possibile allentamento della linea dura di Pechino.

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  • Prezzi del petrolio in rialzo in attesa di possibili nuove sanzioni USA contro la Russia

    Prezzi del petrolio in rialzo in attesa di possibili nuove sanzioni USA contro la Russia

    I prezzi del petrolio hanno esteso i guadagni nelle prime contrattazioni asiatiche di lunedì, proseguendo la tendenza positiva della scorsa settimana a fronte di crescenti speculazioni su nuove sanzioni da parte degli Stati Uniti contro la Russia. Il sentiment degli investitori resta cauto anche a causa delle crescenti tensioni commerciali globali dopo che il Presidente Donald Trump ha annunciato nuovi dazi contro l’Unione Europea e il Messico.

    Alle 21:22 ET (01:22 GMT), i future sul Brent con scadenza a settembre hanno registrato un aumento dello 0,2% a 70,48 dollari al barile, mentre i contratti sul West Texas Intermediate (WTI) sono saliti dello 0,2% a 68,55 dollari.

    Entrambi gli indici di riferimento sono cresciuti di quasi il 3% la scorsa settimana, con un’impennata venerdì in seguito alle dichiarazioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), che ha evidenziato un mercato a breve termine più ristretto. L’IEA ha osservato che, nonostante l’incremento della produzione da parte dell’OPEC+, le forniture restano limitate, dato l’aumento della lavorazione da parte delle raffinerie per soddisfare la domanda estiva.

    Trump annuncia “dichiarazione importante” sulla Russia

    Ora l’attenzione dei mercati si concentra sull’annuncio che Trump ha promesso per lunedì riguardo la Russia. Durante il fine settimana, il Presidente ha confermato l’invio di sistemi missilistici Patriot in Ucraina, segnale di un’escalation nelle tensioni con Mosca.

    Trump si sarebbe detto frustrato dal Presidente russo Vladimir Putin per il mancato avanzamento dei colloqui di pace, e questo alimenta l’ipotesi di ulteriori sanzioni statunitensi contro le esportazioni energetiche russe.

    Intanto al Congresso USA avanza una proposta bipartisan che imporrebbe dazi del 500% ai paesi, come Cina e India, che continuano ad acquistare petrolio e gas russi. Tuttavia, il provvedimento è ancora in attesa dell’approvazione della Casa Bianca.

    I dazi limitano il potenziale rialzo del greggio

    Nonostante le preoccupazioni sull’offerta stiano sostenendo i prezzi, i timori legati al commercio globale potrebbero limitarne la crescita. Nel fine settimana, Trump ha annunciato l’introduzione di un dazio del 30% sulla maggior parte delle importazioni da UE e Messico, in vigore dal 1° agosto. Si aggiungono a precedenti misure annunciate contro Giappone, Corea del Sud, Canada, Brasile e un dazio del 50% sul rame.

    Queste tensioni commerciali rischiano di rallentare la crescita globale, ostacolando la produzione industriale e il traffico internazionale—due pilastri fondamentali della domanda petrolifera.

    Con meno di tre settimane per negoziare accordi commerciali, gli investitori restano in allerta mentre rischi geopolitici e macroeconomici si intrecciano.

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  • Borsa di Milano in calo dopo l’annuncio dei dazi di Trump; giù lusso e banche

    Borsa di Milano in calo dopo l’annuncio dei dazi di Trump; giù lusso e banche

    La Borsa di Milano ha aperto in territorio negativo lunedì, penalizzata da un’ondata di vendite generalizzate dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato nuovi dazi del 30% sulle importazioni provenienti dall’Unione Europea, con entrata in vigore prevista per il 1° agosto. La notizia ha innescato un aumento dell’avversione al rischio, colpendo in particolare i settori più esposti all’export.

    I titoli ciclici e orientati all’export sono stati tra i più colpiti, con gli operatori di mercato che parlano di prese di profitto in un contesto di crescente incertezza sulle politiche commerciali globali. “In momenti come questo, gli investitori preferiscono incassare i guadagni piuttosto che affrontare la volatilità”, ha commentato un trader.

    Alle 9:40 locali, l’indice FTSE MIB segnava un ribasso dello 0,70%.

    Il comparto del lusso ha guidato i cali, con Brunello Cucinelli (BIT:BC), Salvatore Ferragamo (BIT:SFER) e Moncler (BIT:MONC) tutte in calo di oltre il 2%, a causa dei timori che le tensioni commerciali USA-UE possano ridurre la domanda dei consumatori internazionali.

    Vendite anche sull’automotive: Stellantis (BIT:STLAM) ha ceduto lo 0,9%, estendendo le perdite già registrate venerdì, mentre Iveco (BIT:IVG) è scesa dello 0,4%, nonostante Deutsche Bank abbia alzato il target price da 13 a 16 euro per azione.

    Il settore bancario resta sotto pressione, complice il timore che le misure protezionistiche statunitensi possano avere un impatto sull’economia globale. L’indice di settore ha perso lo 0,9%, con UniCredit (BIT:UCG) in calo dell’1,3%. Nel weekend, il TAR ha confermato alcune delle condizioni imposte dal governo per approvare l’offerta di UniCredit su Banco BPM (BIT:BAMI), ritenendo legittima la richiesta di un’uscita completa dal mercato russo entro gennaio 2026. Il titolo Banco BPM ha guadagnato l’1,1%, sostenuto anche dalla notizia che Crédit Agricole (EU:ACA) ha chiesto alla BCE di poter salire oltre il 20% nel capitale della banca italiana. Secondo gli analisti di Equita, questa mossa – sebbene forse dettata da motivazioni tecniche – “apre diversi scenari strategici”.

    Male anche Intesa Sanpaolo (BIT:ISP), in calo dello 0,7%, mentre Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) ha perso l’1,6% e Mediobanca (BIT:MB) lo 0,8%, nel giorno in cui MPS ha avviato l’offerta pubblica volontaria di scambio su Piazzetta Cuccia.

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  • I mercati europei scivolano dopo i dazi di Trump sul Canada che scuotono il sentiment commerciale globale

    I mercati europei scivolano dopo i dazi di Trump sul Canada che scuotono il sentiment commerciale globale

    I mercati azionari europei sono calati venerdì dopo l’ultima mossa del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha annunciato un dazio del 35% sulle importazioni canadesi a partire dal 1° agosto, intensificando le tensioni con un alleato storico riguardo al presunto coinvolgimento del Paese nel traffico di fentanyl verso gli Stati Uniti.

    Trump ha inoltre ipotizzato l’introduzione di dazi generali – tra il 15% e il 20% – sulla maggior parte dei partner commerciali americani, e ha anticipato una “dichiarazione importante” sulla Russia, destabilizzando ulteriormente gli investitori globali e inducendo un clima di avversione al rischio.

    Gli operatori di mercato si preparano anche a eventuali nuovi dazi sulle merci dell’Unione Europea. Gli Stati Uniti mantengono già dazi severi sulle esportazioni UE, inclusi il 50% su acciaio e alluminio, il 25% su automobili e il 10% sulle altre importazioni.

    Durante la seduta di venerdì, il FTSE 100 di Londra è sceso dello 0,6%, mentre il DAX tedesco e il CAC 40 francese hanno registrato perdite dell’1,0%, riflettendo le preoccupazioni diffuse riguardo alle politiche commerciali e alle difficoltà economiche globali.

    Sul fronte aziendale, BP Plc (LSE:BP.) ha visto le sue azioni salire dopo aver annunciato aspettative di maggior produzione petrolifera e una forte performance commerciale nel secondo trimestre.

    Al contrario, Carclo (LSE:CAR) ha subito un forte calo in seguito all’annuncio del ritardo nella pubblicazione dei risultati finanziari revisionati, suscitando dubbi sulla trasparenza del gruppo di componenti di precisione.

    Nel frattempo, le azioni di Norwegian Air Shuttle sono schizzate in alto dopo che la compagnia aerea low-cost ha riportato un solido risultato nel secondo trimestre, rafforzando la fiducia degli investitori nella sua ripresa operativa.

    Passando agli indicatori macroeconomici, l’economia britannica ha registrato un calo inatteso a maggio, causato da una marcata flessione dell’attività industriale. Secondo l’Office for National Statistics, il PIL è diminuito dello 0,1% a maggio, dopo un calo dello 0,3% ad aprile.

    In Francia, l’inflazione dei prezzi al consumo è salita all’1,0% a giugno, rispetto allo 0,7% del mese precedente, secondo i dati rivisti dell’agenzia statistica INSEE. La cifra è stata inoltre aggiornata al rialzo rispetto alla stima preliminare dello 0,9%.

    In Germania, i prezzi all’ingrosso hanno accelerato su base annua, salendo dello 0,9% a giugno, secondo Destatis. Si tratta della crescita più rapida in tre mesi, dopo l’aumento dello 0,4% registrato in aprile.

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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street scivola tra nuove tensioni commerciali e minacce di dazi da parte di Trump

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street scivola tra nuove tensioni commerciali e minacce di dazi da parte di Trump

    I futures degli indici statunitensi sono in calo questa mattina di venerdì, segnalando un’apertura debole per i mercati mentre gli investitori reagiscono a una nuova ondata di minacce tariffarie da parte del Presidente Donald Trump che potrebbe riaccendere le tensioni commerciali globali.

    Il ribasso segue due giornate consecutive di rialzi per i principali indici, ma il sentiment è peggiorato dopo che Trump ha svelato nuovi piani tariffari contro importanti partner commerciali.

    In un messaggio pubblico al Primo Ministro canadese Mark Carney, condiviso su Truth Social, Trump ha annunciato che gli Stati Uniti imporranno un dazio del 35% sulle importazioni dal Canada a partire dal 1° agosto. La decisione, ha affermato, è legata in parte al fallimento del Canada nel fermare l’afflusso di fentanyl negli Stati Uniti.

    “If Canada works with me to stop the flow of Fentanyl, we will, perhaps, consider an adjustment to this letter,” ha scritto Trump.

    Parlando a “Meet the Press” su NBC, Trump ha inoltre rivelato l’intenzione di introdurre dazi generalizzati tra il 15% e il 20% contro la maggior parte degli alleati commerciali americani, inclusi i paesi europei. Sono previste ulteriori lettere di notifica nei prossimi giorni.

    Le recenti dichiarazioni hanno riacceso i timori di una guerra commerciale proprio mentre si avvicina la stagione degli utili societari.

    “The corporate reporting season begins in earnest next week with the big US banks…”, ha affermato Dan Coatsworth, analista finanziario di AJ Bell. “Any corporate optimism is likely to prompt a tickertape parade on the markets…”

    Anche se i dati macroeconomici pubblicati sono pochi, gli operatori restano in attesa di nuovi segnali su inflazione e consumi, in un contesto dominato dall’incertezza globale.

    Giovedì gli indici hanno chiuso in positivo, con il Nasdaq e lo S&P 500 che hanno toccato nuovi massimi storici, mentre il Dow Jones ha guadagnato 192,34 punti, chiudendo a 44.650,64. Il Nasdaq è salito di 19,33 punti a 20.630,66 e lo S&P 500 è cresciuto di 17,20 punti a 6.280,46.

    Tuttavia, l’instabilità politica pesa ancora. Mercoledì Trump ha annunciato su Truth Social un nuovo dazio del 50% sulle importazioni di rame a partire dal 1° agosto. Ha inoltre pubblicato lettere inviate a numerosi leader mondiali con ulteriori minacce tariffarie.

    “Trump is throwing out numbers left, right and centre…”, ha commentato Coatsworth. “For investors, that means a shift in focus back to economic data and corporate news flow…”

    Nel frattempo, i dati del Dipartimento del Lavoro mostrano che le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scese a 227.000, meglio delle attese.

    Il settore aereo ha trainato i guadagni con l’indice NYSE Arca Airline in rialzo del 7,8%, grazie a Delta Air Lines (NYSE:DAL) che ha pubblicato risultati sopra le attese e ripristinato le previsioni per l’intero anno.

    Anche l’acciaio, l’energia e la finanza hanno mostrato forza, mentre i titoli software e networking hanno registrato perdite.

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  • Il dollaro guadagna terreno con le nuove tariffe di Trump; la sterlina è sotto pressione per i dati deboli sulla crescita nel Regno Unito

    Il dollaro guadagna terreno con le nuove tariffe di Trump; la sterlina è sotto pressione per i dati deboli sulla crescita nel Regno Unito

    Il dollaro statunitense è salito venerdì dopo che le ultime misure tariffarie del presidente Donald Trump hanno spinto la domanda per il dollaro come bene rifugio. Nel frattempo, la sterlina ha perso terreno in seguito ai deludenti dati economici del Regno Unito.

    Alle 04:55 ET (08:55 GMT), il Dollar Index, che misura la valuta rispetto a un paniere di sei altre monete, è salito dello 0,2% a 97,500, in procinto di segnare un guadagno settimanale di circa lo 0,6%.

    Le preoccupazioni sulle tariffe sostengono il dollaro

    Giovedì sera Trump ha annunciato una nuova tariffa del 35% sulle importazioni canadesi, in vigore dal 1° agosto, oltre a piani per tariffe generali dal 15% al 20% su altri partner commerciali. Questa mossa segue lettere inviate a più Paesi con le nuove tariffe.

    Nonostante gli annunci, la crescita del dollaro è più contenuta rispetto alla reazione osservata ad aprile dopo una forte escalation tariffaria, anche se i trader restano cauti.

    La coppia USD/CAD è risalita dello 0,3% a 1,3699 dopo un calo iniziale di oltre lo 0,5% durante la notte.

    In mezzo alle tensioni commerciali, il dollaro continua a reagire fortemente ai dati economici USA mentre gli investitori cercano di prevedere le prossime mosse della Federal Reserve.

    Gli analisti di ING hanno osservato: «Il calo costante delle nuove richieste di sussidi di disoccupazione indica che il mercato del lavoro non si sta deteriorando abbastanza per spingere la Fed a un taglio immediato dei tassi a settembre, aumentando così l’attenzione sui dati sull’inflazione in arrivo.»

    Sterlina sotto pressione per la crescita debole

    In Europa, l’euro è sceso dello 0,2% a 1,1685 contro il dollaro, dirigendosi verso una perdita settimanale intorno allo 0,8%.

    Le tariffe sulle merci canadesi hanno sollevato dubbi sul fatto che anche l’UE possa presto affrontare misure simili, mettendo in dubbio i negoziati commerciali con Washington.

    I dati hanno mostrato un’inflazione francese in aumento allo 0,9% a giugno, leggermente superiore alle stime preliminari, mentre in Germania l’inflazione è scesa al 2,0%, segnalando che la BCE ha spazio per allentare ulteriormente la politica monetaria, probabilmente a settembre, per stimolare la crescita.

    Gli analisti di ING hanno commentato: «L’EUR/USD è sceso brevemente a 1,1670 ieri. In assenza di nuovi dati, la coppia probabilmente rimarrà intorno a 1,170, con rischi leggermente orientati al ribasso.»

    La sterlina è scesa dello 0,3% a 1,3532, con una perdita settimanale intorno all’1%, dopo che i dati sul PIL britannico hanno mostrato una seconda contrazione mensile inattesa a maggio.

    L’Ufficio per le statistiche nazionali ha riportato un calo dello 0,1% del PIL su base mensile a maggio, dopo una contrazione dello 0,3% in aprile, la più grande dal ottobre 2023.

    ING ha detto: «Il rapporto sull’occupazione della prossima settimana sarà cruciale. Un dato negativo potrebbe aumentare la pressione sulla Banca d’Inghilterra per accelerare i tagli ai tassi.»

    Lo yen verso una perdita settimanale a causa delle tensioni commerciali

    USD/JPY è salito dello 0,4% a 146,90, con lo yen in calo del 1,7% circa per la settimana mentre i mercati hanno reagito a una serie di annunci tariffari e si preparano ad altre mosse.

    La coppia USD/CNY è scesa dello 0,1% a 7,1709, mentre AUD/USD è salita dello 0,1% a 0,6577, probabilmente concludendo la settimana in rialzo dopo la decisione a sorpresa della Reserve Bank of Australia di mantenere i tassi invariati.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • I mercati reagiscono ai dazi canadesi, al balzo di Nvidia e al rally record di Bitcoin

    I mercati reagiscono ai dazi canadesi, al balzo di Nvidia e al rally record di Bitcoin

    I futures azionari statunitensi sono calati venerdì dopo l’annuncio del presidente Donald Trump di nuovi dazi sulle importazioni canadesi, alimentando i timori che anche altri partner commerciali possano presto essere interessati da misure simili, aumentando la pressione sul commercio globale. Nel frattempo, Nvidia (NASDAQ:NVDA) ha raggiunto una valutazione storica superiore ai 4.000 miliardi di dollari, mentre Bitcoin ha toccato livelli mai visti prima.

    Trump annuncia dazio del 35% sui beni canadesi

    In un’azione che intensifica le tensioni commerciali in corso, Trump ha dichiarato giovedì sera che gli Stati Uniti imporranno un dazio del 35% sulle importazioni dal Canada a partire dal 1° agosto. Ha inoltre indicato l’intenzione di applicare dazi tra il 15% e il 20% su molti altri Paesi.

    Trump ha condiviso la decisione in una lettera al primo ministro canadese Mark Carney, diffusa sui social media. Questo nuovo dazio rappresenta un aumento significativo rispetto al 25% attuale, sebbene rimangano esenzioni per i prodotti coperti dall’accordo commerciale USA-Messico-Canada. Le importazioni di energia e fertilizzanti manterranno i dazi attuali al 10%.

    Recentemente, Trump ha esteso la sua azione commerciale, imponendo dazi su Paesi come Giappone e Corea del Sud e applicando un dazio del 50% sul rame.

    Futures USA in calo per le preoccupazioni sui dazi

    Dopo l’annuncio dei nuovi dazi, i futures dei principali indici USA sono scesi venerdì, ritirandosi dai massimi storici a causa delle preoccupazioni sull’impatto sulla crescita economica globale. Alle 03:20 ET (07:20 GMT), i futures sull’S&P 500 sono calati dello 0,4%, quelli sul Nasdaq 100 dello 0,2%, e quelli sul Dow dello 0,5%.

    Nonostante i forti guadagni e i nuovi record chiusi giovedì, il sentiment di mercato si è raffreddato mentre gli investitori hanno digerito il possibile impatto dei nuovi dazi canadesi in vigore dal mese prossimo.

    Ora l’attenzione è puntata anche sull’Unione Europea, che sta lavorando per finalizzare accordi commerciali prima della scadenza del 1° agosto.

    Nvidia supera la soglia dei 4.000 miliardi di dollari

    Nvidia ha fatto storia giovedì diventando la prima società a raggiungere una capitalizzazione di mercato superiore ai 4.000 miliardi di dollari. Le azioni hanno chiuso a 4,004 trilioni di dollari, in rialzo di quasi il 90% dai minimi di aprile.

    Questo traguardo riflette la crescita della domanda per la tecnologia dell’intelligenza artificiale, che è centrale per il business di Nvidia. Il CEO Jensen Huang ha dichiarato a MSNBC Morning Joe: “Stiamo reinventando il computing in modo fondamentale come quando negli anni ’60 sono stati sviluppati i computer moderni. Negli ultimi anni questa rivoluzione è davvero decollata.”

    Bitcoin raggiunge nuovi massimi storici

    Bitcoin ha superato i 118.000 dollari venerdì, spinto dalla forte domanda istituzionale e da politiche regolatorie favorevoli negli Stati Uniti. Alle 03:20 ET, la criptovaluta è salita del 5,6% a 117.670 dollari, dopo aver toccato i 118.320 dollari nel corso della giornata.

    Gli investitori istituzionali stanno aumentando le allocazioni di bitcoin nei portafogli di tesoreria e negli ETF, con i fondi bitcoin spot USA che hanno registrato flussi netti in entrata per 1,18 miliardi di dollari fino a giovedì. I volumi di scambio complessivi per 12 ETF bitcoin hanno raggiunto i 6,3 miliardi di dollari, il livello più alto dal maggio scorso.

    All’inizio dell’anno, l’amministrazione Trump ha approvato una riserva strategica di Bitcoin, aumentando la fiducia normativa. Inoltre, un recente incontro regolatorio in Cina ha indicato un possibile allentamento della posizione verso le valute digitali.

    Prezzi del petrolio in rialzo tra speculazioni sulle sanzioni alla Russia

    I prezzi del petrolio sono saliti venerdì sulle aspettative di ulteriori sanzioni USA contro la Russia, anche se i guadagni sono stati limitati dalle preoccupazioni sui dazi e dall’aumento della produzione OPEC+.

    Alle 03:20 ET, i futures sul Brent sono aumentati dello 0,4% a 68,94 dollari al barile, mentre quelli sul WTI USA sono saliti dello 0,6% a 66,96 dollari al barile.

    Giovedì i prezzi del petrolio avevano perso più del 2% a causa delle preoccupazioni legate ai dazi. Tuttavia, il sentiment è migliorato dopo che Trump ha espresso frustrazione verso il presidente russo Vladimir Putin per la mancanza di progressi nel processo di pace con l’Ucraina, aumentando le probabilità di nuove sanzioni al terzo maggior produttore di petrolio al mondo.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • L’amministratore delegato di UniCredit conferma che la banca andrà avanti con l’offerta su Commerzbank nonostante l’opposizione delle autorità tedesche-

    L’amministratore delegato di UniCredit conferma che la banca andrà avanti con l’offerta su Commerzbank nonostante l’opposizione delle autorità tedesche-

    UniCredit (BIT:UCG) resta determinata a proseguire con l’acquisizione di Commerzbank (TG:CBK), nonostante l’opposizione del governo tedesco, secondo quanto dichiarato dall’amministratore delegato della banca italiana, Andrea Orcel.-

    Parlando durante una riunione del consiglio di amministrazione di UniCredit giovedì, Orcel ha sottolineato l’intenzione della banca di portare avanti l’operazione. “Per quanto riguarda Commerzbank, andremo avanti indipendentemente dalla posizione del governo tedesco. A settembre ci è stato proposto di acquisire una quota del 4,5% — non è chiaro perché dovremmo fare un passo indietro ora”, ha detto, come riportato dal quotidiano italiano Il Messaggero venerdì.-

    La dichiarazione arriva poco dopo che il ministro delle finanze tedesco Lars Klingbeil ha espresso all’agenzia di stampa DPA l’aspettativa che UniCredit fermi i suoi tentativi di acquisizione.-

    Nonostante la forte opposizione da parte delle autorità tedesche, UniCredit sembra decisa a portare avanti i suoi piani, aprendo la strada a un possibile scontro con il governo di Berlino.

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