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  • Criptovalute, il fondo degli Emirati Arabi MGX investe due miliardi in Binance

    Criptovalute, il fondo degli Emirati Arabi MGX investe due miliardi in Binance

    Si tratterebbe del maggior investimento in una società di valute digitali pagato per promuovere il ruolo della blockchain.

    Maxi investimento da parte del fondo degli Emirati MGX in Binance, la principale piattaforma di scambio di criptovalute al mondo. Si tratta del “più grande investimento” fino ad oggi in una società del settore, pari a due miliardi di dollari. MGX è un fondo specializzato in intelligenza artificiale e nuove tecnologie, guidato dal fratello del presidente degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Tahnoon Bin Zayed Al Nahyan.

    IL PIÙ GRANDE INVESTIMENTO IN CRIPTO

    “Questa transazione, il primo investimento istituzionale in Binance, segna un passo significativo nel promuovere l’adozione di asset digitali e nel rafforzare il ruolo della blockchain nella finanza globale”, si legge in una dichiarazione congiunta rilasciata dalle società. “Questo è il più grande investimento in una società di criptovaluta e il più grande investimento mai pagato in criptovaluta”, aggiunge la nota.

  • Il prezzo dell’oro supera i 3.000 dollari mentre il caos delle tariffe di Trump continua

    Il prezzo dell’oro supera i 3.000 dollari mentre il caos delle tariffe di Trump continua

    Dopo aver raggiunto un massimo storico ieri, il prezzo dell’oro (PM:XAUUSD) ha ora superato la soglia dei 3.000 dollari.

    I mercati continuano a subire pressioni al ribasso a causa delle tariffe imposte dal presidente Trump – non solo per i dazi in sé, ma anche per l’incertezza legata ai continui cambiamenti di politica, con annunci che vengono fatti e poi rapidamente revocati. Ieri, i principali mercati statunitensi hanno registrato un calo.

    Il denaro che esce dai titoli azionari deve trovare un’altra destinazione – e, come sempre, l’oro è considerato un rifugio sicuro per il capitale. Di conseguenza, il prezzo del metallo prezioso continua a salire.

    Fino a dove potrà arrivare? Solo il tempo lo dirà…

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, le azioni USA mostrano un significativo rimbalzo ma registrano comunque forti perdite settimanali

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, le azioni USA mostrano un significativo rimbalzo ma registrano comunque forti perdite settimanali

    Dopo il sell-off di mercato visto nel corso della sessione di giovedì per Dow Jones, S&P e Nasdaq, le azioni hanno mostrato un sostanziale movimento al rialzo durante le contrattazioni di venerdì. I principali indici hanno registrato un forte aumento, con il Nasdaq, fortemente orientato verso il settore tecnologico, che ha ottenuto un guadagno particolarmente rilevante.

    Gli indici principali hanno raggiunto nuovi massimi per la sessione prima della chiusura delle contrattazioni. Il Nasdaq è balzato di 451,07 punti, pari al 2,6%, chiudendo a 17.754,09, mentre l’S&P 500 (SPI:SP500) è salito di 117,42 punti, pari al 2,1%, raggiungendo 5.638,94. Il Dow Jones ha guadagnato 674,62 punti, ovvero l’1,7%, chiudendo a 41.488,19.

    Nonostante il significativo rimbalzo della giornata, gli indici principali hanno comunque registrato pesanti perdite settimanali. Il Dow Jones è crollato del 3,1%, mentre il Nasdaq e l’S&P 500 hanno perso rispettivamente il 2,4% e il 2,3%.

    Il rally di Wall Street è stato alimentato dal tentativo di alcuni investitori di acquistare titoli a prezzi ridotti dopo il forte calo registrato giovedì, che aveva trascinato il Nasdaq e l’S&P 500 ai loro livelli di chiusura più bassi degli ultimi sei mesi.

    Il crollo ha anche spinto l’S&P 500 in territorio di correzione, poiché l’indice ha perso oltre il 10% rispetto ai massimi storici di febbraio.

    Un sentiment positivo potrebbe essere stato generato anche dalla notizia che gli Stati Uniti probabilmente eviteranno una chiusura del governo, dopo che il leader della minoranza al Senato, Chuck Schumer (D-NY), ha dichiarato che avrebbe votato per avanzare un disegno di legge repubblicano per finanziare il governo fino a settembre.

    Sebbene i Democratici si oppongano alla proposta, Schumer ha sostenuto che permettere al presidente Donald Trump di “assumere ancora più potere attraverso una chiusura del governo sarebbe un’opzione decisamente peggiore”.

    Nel frattempo, gli investitori hanno in gran parte ignorato un rapporto dell’Università del Michigan che mostrava un forte peggioramento della fiducia dei consumatori e un’impennata delle aspettative di inflazione per il mese di marzo.