Gli indici azionari europei sono saliti leggermente martedì, sostenuti da un taglio dei tassi in Cina e dalla possibilità di colloqui di pace per porre fine al conflitto in Ucraina.
Alle 03:05 ET, l’indice DAX in Germania è salito dello 0,2%, il CAC 40 in Francia ha guadagnato lo 0,2% e il FTSE 100 nel Regno Unito è aumentato dello 0,3%.
La Cina taglia i tassi di interesse
Gli indici azionari europei hanno beneficiato del buon andamento dei mercati asiatici durante la notte, spinti dalla decisione della Banca Popolare Cinese di tagliare il tasso di riferimento sui prestiti, portandolo ulteriormente a livelli minimi storici.
Il taglio ha segnalato che Pechino è disposta a introdurre ulteriori stimoli monetari per sostenere la seconda economia mondiale, un importante mercato di esportazione per molte aziende europee.
Anche la Banca Centrale Australiana ha tagliato i tassi di interesse martedì, segnalando rischi crescenti per l’economia australiana dovuti all’incertezza del commercio globale.
La Banca Centrale Europea si riunirà a giugno e dovrebbe tagliare nuovamente i tassi di interesse, dopo aver allentato la politica monetaria sette volte nell’ultimo anno.
L’inflazione non sembra essere un ostacolo a ulteriori tagli da parte della BCE, se si prendono come riferimento i prezzi alla produzione tedeschi.
L’indice dei prezzi alla produzione in Germania è sceso dello 0,6% su base mensile ad aprile, con un calo dello 0,9% su base annua, secondo i dati diffusi martedì.
Probabili colloqui di pace sull’Ucraina
Cresce la speranza che possa essere raggiunto un accordo di pace tra Ucraina e Russia, ponendo fine a un conflitto che dura da oltre tre anni.
Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato lunedì che Kiev e i suoi partner stanno valutando l’organizzazione di un incontro ad alto livello tra Ucraina, Russia, Stati Uniti, paesi dell’Unione Europea e Regno Unito, come parte di un’iniziativa per porre fine alla guerra della Russia in Ucraina.
“I negoziati tra Russia e Ucraina inizieranno immediatamente”, ha affermato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un post su Truth Social dopo la sua telefonata con il presidente russo Vladimir Putin, lunedì.
Delegati dei due paesi in guerra si sono incontrati la scorsa settimana a Istanbul per la prima volta dal 2022, anche se non è stato raggiunto alcun accordo per una tregua.
Altri accordi commerciali in arrivo?
Gli investitori guardano a nuovi accordi commerciali per mantenere la spinta dei mercati azionari, dopo che l’intesa tra Cina e Stati Uniti è stata accolta positivamente, mentre il tempo stringe sulla pausa di 90 giorni degli Stati Uniti.
I cosiddetti dazi “reciproci” del presidente Donald Trump torneranno in vigore all’inizio di luglio.
I colloqui commerciali tra Giappone e Stati Uniti sono previsti per questa settimana, segnando il terzo round di incontri ad alto livello tra le due nazioni, secondo quanto riferito martedì dall’agenzia Kyodo News del Giappone.
Anche l’Unione Europea ha avviato seri colloqui commerciali con gli Stati Uniti per cercare di evitare gli effetti peggiori dei dazi dell’amministrazione Trump.
Swiss Life registra una forte crescita nel primo trimestre
In Europa, Swiss Life ha registrato una forte crescita nel primo trimestre del 2025 grazie a premi e commissioni più elevati, espandendo la sua attività nei principali mercati europei.
Vodafone Group (LSE:VOD) ha dichiarato di aspettarsi un utile stabile per l’anno fiscale in corso, mentre l’azienda britannica di telecomunicazioni continua i suoi sforzi per rilanciare le operazioni in Germania.
Greggs (LSE:GRG) ha riportato un aumento delle vendite nelle prime 20 settimane del 2025, con un rafforzamento della performance nelle ultime 11 settimane, favorito da condizioni di mercato più favorevoli.
Il petrolio scivola leggermente
I prezzi del petrolio sono rimasti stabili martedì mentre i trader valutavano i segnali di difficoltà nei negoziati sul nucleare tra Stati Uniti e Iran, mentre le prospettive di negoziati per un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina hanno pesato sul sentiment.
Alle 03:05 ET, i future sul Brent sono aumentati dello 0,1% a 65,54 dollari al barile, mentre i future sul West Texas Intermediate (WTI) sono saliti dello 0,1% a 62,21 dollari al barile.
Lunedì l’Iran ha ribadito che il suo programma di arricchimento dell’uranio è “assolutamente non negoziabile”, una posizione che continua a rappresentare un punto critico nei negoziati sul nucleare con gli Stati Uniti.
Un accordo positivo potrebbe portare all’allentamento delle sanzioni e a un aumento delle esportazioni di petrolio iraniano, con impatti sui mercati energetici globali.
Gli investitori monitorano anche da vicino il conflitto in Ucraina, poiché una risoluzione potrebbe avere un impatto sui mercati energetici e sulla stabilità geopolitica.