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  • Tesla Cina registra un calo del 15% nelle spedizioni di maggio

    Tesla Cina registra un calo del 15% nelle spedizioni di maggio

    Le spedizioni di Tesla (NASDAQ:TSLA) in Cina sono diminuite del 15% su base annua a maggio, attestandosi a 61.662 unità, secondo un rapporto preliminare dell’Associazione Cinese dei Costruttori di Automobili.

    Nonostante il calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il produttore di veicoli elettrici ha registrato un aumento delle vendite del 5,5% rispetto ad aprile.

    Il rapporto ha inoltre evidenziato una crescita stimata nelle spedizioni all’ingrosso di veicoli a nuova energia, che si prevede siano aumentate del 38% su base annua e del 9% rispetto al mese precedente, per un totale di 1,24 milioni di unità.

  • Borsa di Milano in lieve rialzo nonostante tensioni sui dazi, corre STMicroelectronics

    Borsa di Milano in lieve rialzo nonostante tensioni sui dazi, corre STMicroelectronics

    Piazza Affari ha aperto la seduta di mercoledì con un moderato rialzo, in linea con le principali borse europee, che tentano di mantenere un clima positivo nonostante le rinnovate tensioni commerciali.

    Dazi USA al centro dell’attenzione

    Entrano in vigore oggi i nuovi dazi statunitensi su acciaio e alluminio, che il presidente Donald Trump ha raddoppiato dal 25% al 50%. Oggi scade anche il termine entro cui i partner commerciali degli Stati Uniti devono presentare la loro “migliore offerta” per evitare ulteriori misure punitive.

    Attesa per la BCE, focus sui dati macro

    La giornata è ricca di spunti macro, con l’arrivo dei dati PMI dei servizi dell’Eurozona, alla vigilia del meeting della Banca Centrale Europea di domani, da cui il mercato si aspetta un ulteriore taglio dei tassi fino al 2%.

    Alle ore 9:55, l’indice FTSE MIB segna +0,27%.

    STMicroelectronics in volo

    A trainare il listino è STMicroelectronics (NYSE:STM), che sale del +5,6%. Il titolo beneficia del contesto positivo per il comparto europeo dei chip, dopo la buona performance registrata ieri a Wall Street. La stampa riporta anche ipotesi di separazione tra la holding e le attività industriali del gruppo italo-francese, contribuendo al rally del titolo.

    Bene gli industriali, deboli le banche ma stabili i big

    In positivo anche altri titoli industriali:

    • Iveco Group: +2%
    • Prysmian (BIT:PRY): +1,6%
    • Interpump (BIT:IP): +1,3%

    Il comparto bancario resta debole, anche se i leggeri rialzi di Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) e UniCredit (BIT:UCG) (entrambe attorno a +0,5%) danno sostegno all’indice settoriale.

    Stellantis e Ferrari in calo

    Tra i peggiori:

    • Stellantis (BIT:STLAM) cede lo 0,7% dopo i dati sulle immatricolazioni di maggio in Italia, che hanno mostrato una flessione dell’8% su base annua per il gruppo, contro il -0,16% del mercato.
    • Ferrari (BIT:RACE): -0,8%
    • Leonardo: -0,8% per effetto di prese di profitto.

    In sintesi, la Borsa di Milano mostra resilienza, sostenuta dal settore tecnologico e industriale, mentre permangono le incertezze legate alla politica commerciale USA e all’attesa per le decisioni della BCE.

  • UniCredit, decisione del TAR sul golden power rinviata al 9 luglio

    UniCredit, decisione del TAR sul golden power rinviata al 9 luglio

    Per conoscere il destino dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) lanciata da UniCredit (BIT:UCG) su Banco BPM (BIT:BAMI) bisognerà attendere il 9 luglio. Lo ha riferito l’agenzia Reuters, citando fonti secondo cui il TAR del Lazio ha rinviato la decisione sul ricorso presentato da UniCredit contro le condizioni imposte dal Governo nell’ambito del golden power per autorizzare l’operazione sull’istituto guidato da Giuseppe Castagna.

    Secondo la fonte, la decisione governativa rimane in vigore, dato che UniCredit ha rinunciato alla richiesta di sospensiva, su cui dunque il tribunale non si è pronunciato. L’udienza si è svolta davanti alla prima sezione del TAR del Lazio, come previsto nel calendario, ed è riferita al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18 aprile 2025, relativo appunto all’OPA su Banco BPM.

    Le azioni UniCredit in lieve rialzo

    Nel frattempo, a Piazza Affari le azioni di UniCredit hanno proseguito la seduta con un leggero aumento dello +0,30%, attestandosi a 57,30 euro.

    I vantaggi strategici secondo Scope Ratings

    Secondo gli analisti di Scope Ratings, l’operazione comporterebbe numerosi vantaggi strategici per UniCredit, tra cui:

    • il consolidamento della sua posizione come secondo gruppo bancario italiano, in grado di sfidare la leadership di Intesa Sanpaolo (BIT:ISP);
    • un aumento della quota di mercato domestica nei prestiti e nei depositi rispettivamente al 15% e 14% (dal 9% attuale in entrambi i casi);
    • un maggiore potere di determinazione dei prezzi, in particolare nelle ricche regioni settentrionali come Lombardia, Piemonte e Veneto.

    Tuttavia, Scope avverte che in caso di fallimento dell’operazione, UniCredit dovrà rivedere la propria strategia di crescita domestica.

    I rischi dell’operazione

    Tra i rischi evidenziati:

    • le condizioni imposte dal golden power;
    • l’acquisizione del 90% circa di Anima Holding (BIT:ANIM) da parte di Banco BPM, avvenuta a condizioni meno favorevoli rispetto a quanto inizialmente previsto, a causa della mancata approvazione del Danish Compromise da parte del gruppo bancario target.

    Il fronte estero: Commerzbank nel mirino

    UniCredit resta attiva anche sul fronte estero, con particolare attenzione alla Germania e alla possibile acquisizione di Commerzbank (TG:CBK).
    Scope sottolinea che il management punta ancora a un’acquisizione al 100%, attratto da vantaggi come dimensione, sinergie e diversificazione geografica.

    Tuttavia, nonostante le recenti elezioni, il clima politico in Germania non è cambiato significativamente. Il Cancelliere Friedrich Merz ha espresso contrarietà a una piena acquisizione da parte di UniCredit, il che rende difficile una fusione senza l’appoggio politico del governo tedesco.

    Conclusione: strategia disciplinata ma sotto pressione

    Secondo Scope, un ritiro da operazioni di ampia scala potrebbe essere percepito come un passo indietro strategico, ma al contempo riflette una strategia di M&A disciplinata, centrata su ritorni adeguati al rischio e sulla creazione di valore a lungo termine per gli azionisti.

  • Le borse europee salgono in attesa dei dati PMI; l’attenzione resta sui negoziati commerciali

    Le borse europee salgono in attesa dei dati PMI; l’attenzione resta sui negoziati commerciali

    Gli indici azionari europei sono leggermente saliti mercoledì, in attesa dei dati sulla produzione manifatturiera della regione. Tuttavia, gli investitori rimangono cauti a causa dell’incertezza legata ai negoziati commerciali e in vista della prossima riunione della Banca Centrale Europea (BCE).

    Alle ore 03:05 ET, l’indice DAX tedesco segnava un +0,7%, il CAC 40 francese era in aumento dello 0,4% e il FTSE 100 britannico registrava un rialzo dello 0,1%.

    Incertezza sui negoziati commerciali

    Le borse europee hanno seguito il trend positivo dei mercati asiatici, sostenute dalle speranze che un accordo commerciale possa ancora essere raggiunto durante l’incontro previsto questa settimana tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader cinese Xi Jinping.

    Tuttavia, questi guadagni sono prudenti, poiché le tensioni commerciali restano elevate. Trump ha firmato un proclama che raddoppia le tariffe su acciaio e alluminio dal 25% al 50%, come aveva minacciato, con l’entrata in vigore delle nuove tariffe prevista per oggi.

    Sempre oggi, Trump ha definito Xi Jinping “un negoziatore molto duro”, in riferimento all’attuale disputa tariffaria tra Stati Uniti e Cina.

    “Mi piace il Presidente XI della Cina, mi è sempre piaciuto e mi piacerà sempre, ma è MOLTO DIFFICILE E ESTREMAMENTE COMPLICATO FARE UN ACCORDO CON LUI!!!”, ha scritto su Truth Social, il suo social network.

    Oggi è anche il termine ultimo dato dagli Stati Uniti ai loro partner commerciali per presentare la loro “migliore offerta” ed evitare nuove tariffe punitive. Finora solo il Regno Unito ha raggiunto un accordo preliminare con gli USA, durante la sospensione di 90 giorni annunciata da Trump.

    L’Unione Europea ha dichiarato all’inizio della settimana di non aver ancora ricevuto alcuna richiesta ufficiale da Washington per avviare i colloqui, una posizione confermata anche dal segretario del gabinetto giapponese Yoshimasa Hayashi mercoledì.

    I dati PMI in arrivo prima della BCE

    Il calendario economico europeo è focalizzato oggi sulla pubblicazione dei dati relativi all’attività manifatturiera nella regione, mentre gli investitori attendono la prossima riunione di politica monetaria della Banca Centrale Europea, prevista per giovedì.

    Ci sono segnali di ripresa economica in Europa, sebbene da livelli molto bassi. L’inflazione al consumo nella zona euro è scesa all’1,9% lo scorso mese, il che dovrebbe lasciare margine alla BCE per un nuovo taglio dei tassi di interesse di un quarto di punto — il possibile ottavo taglio nell’ultimo anno.

    Tuttavia, le prospettive della BCE restano incerte, anche a causa delle tariffe statunitensi e della confusione legale sulla loro legittimità, che rendono difficile valutare l’impatto sull’economia e sull’inflazione a lungo termine.

    Remy Cointreau delude nei mercati chiave

    Nel settore aziendale, il gruppo di alcolici Remy Cointreau (EU:RCO) ha riportato un calo dell’utile operativo organico annuale inferiore alle attese, riflettendo vendite deboli nei suoi mercati principali: Cina e Stati Uniti.

    L’azienda francese ha inoltre ritirato le proprie linee guida a medio termine e ha annunciato che prevede una crescita delle vendite tra il basso e medio singolo-digit nel prossimo esercizio.

    La Swedbank (BIT:1SWED), invece, ha confermato l’obiettivo di rendimento del capitale proprio di almeno il 15% per i prossimi anni, rinnovando il target fissato fino al 2025.

    Airbus (EU:AIR) sarà sotto i riflettori dopo che Bloomberg ha riportato che la Cina sta valutando un grande ordine dall’azienda, che potrebbe essere finalizzato già il mese prossimo.

    Prezzi del petrolio in calo dopo i recenti massimi

    I prezzi del petrolio sono scesi mercoledì, dopo i rialzi di martedì che avevano spinto i due principali benchmark ai massimi delle ultime due settimane.

    Alle 03:05 ET, i future sul Brent perdevano lo 0,3% a 65,41 dollari al barile, mentre quelli sul West Texas Intermediate (WTI) scendevano dello 0,4% a 61,18 dollari.

    Martedì entrambi gli indici erano saliti di circa il 2%, trainati dai timori di interruzioni delle forniture a causa degli incendi in Canada e dalle aspettative che l’Iran respinga una proposta di accordo nucleare con gli Stati Uniti, cruciale per alleggerire le sanzioni su Teheran.

    Nel frattempo, l’OPEC+ ha confermato che manterrà per luglio l’aumento della produzione a 411.000 barili al giorno, una cifra inferiore alle attese del mercato, contribuendo a limitare la pressione al ribasso sui prezzi, nonostante le preoccupazioni che la volatilità commerciale possa frenare la domanda globale.

  • L’attività economica della zona euro mostra una crescita minima a maggio

    L’attività economica della zona euro mostra una crescita minima a maggio

    L’attività economica nella zona euro ha registrato solo una leggera espansione nel mese di maggio, poiché il settore dei servizi si è contratto per la prima volta da novembre, secondo un sondaggio pubblicato mercoledì.

    Il calo della domanda, che rappresenta una preoccupazione persistente per il blocco da circa un anno, ha contribuito a questa crescita debole.

    L’Indice composito dei direttori degli acquisti (PMI) della zona euro elaborato da HCOB e S&P Global è sceso a 50,2 a maggio, rispetto al 50,4 di aprile.

    Sebbene il dato sia superiore alla stima preliminare di 49,5, rappresenta comunque il livello più basso da febbraio.

    L’indice misura l’attività economica complessiva nella zona euro: valori sopra i 50 punti indicano espansione, mentre valori sotto i 50 segnalano contrazione.

    Il settore dei servizi, che costituisce una componente fondamentale dell’economia dell’eurozona, si è contratto per la prima volta da novembre.

    Questa contrazione, unita al problema continuo della domanda in calo, è stata un fattore determinante nella performance economica della regione durante l’ultimo anno.

  • La crescita del settore dei servizi in Italia accelera, secondo un sondaggio

    La crescita del settore dei servizi in Italia accelera, secondo un sondaggio

    Il settore dei servizi in Italia ha registrato il suo sesto mese consecutivo di espansione a maggio, crescendo al ritmo più veloce da quasi un anno, secondo un sondaggio pubblicato mercoledì.

    L’Indice dei Direttori degli Acquisti (PMI) dei servizi elaborato da HCOB, un indicatore chiave della salute economica dei settori manifatturiero e dei servizi, è salito a 53,2 nel mese di maggio, rispetto al 52,9 di aprile.

    Questo aumento ha superato le aspettative degli analisti e si è ulteriormente allontanato dalla soglia di 50,0, che separa la crescita dalla contrazione.

    Prima della pubblicazione dei dati, gli analisti avevano previsto un valore inferiore, attorno a 52,0.

    Il risultato effettivo del PMI ha quindi superato le previsioni, indicando una traiettoria di crescita più forte per il settore dei servizi italiano.

  • Trump Aumenta i Dazi su Acciaio e Alluminio mentre i Mercati Valutano le Tensioni Commerciali, i Dati sull’Occupazione ADP e gli Utili del Settore Retail – Cosa Muove i Mercati USA

    Trump Aumenta i Dazi su Acciaio e Alluminio mentre i Mercati Valutano le Tensioni Commerciali, i Dati sull’Occupazione ADP e gli Utili del Settore Retail – Cosa Muove i Mercati USA

    I future azionari statunitensi sono rimasti per lo più stabili mercoledì mattina, mentre i mercati hanno assorbito l’inasprimento delle tensioni commerciali a seguito della decisione del presidente Donald Trump di aumentare significativamente i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio. Questa mossa si inserisce in un contesto di incertezza più ampia riguardo alle dinamiche del commercio globale e all’attesa degli investitori per alcuni dati economici chiave, tra cui il rapporto ADP sull’occupazione privata e gli utili del rivenditore al dettaglio Dollar Tree.

    Aumento dei Dazi Rinnova le Tensioni Commerciali

    Martedì sera, il presidente Trump ha firmato una proclamazione esecutiva che raddoppia i dazi sulla maggior parte dei prodotti di acciaio e alluminio importati, portandoli al 50%, dando seguito alle minacce lanciate la settimana precedente. L’amministrazione ha giustificato la decisione affermando la necessità di “regolare le importazioni affinché non minaccino di compromettere la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.” La proclamazione, pubblicata sul sito della Casa Bianca, sottolinea l’importanza di proteggere i produttori nazionali da pratiche commerciali sleali come il dumping delle materie prime.

    Oltre ai metalli di base, anche i prodotti derivati da acciaio e alluminio saranno soggetti all’aumento dei dazi. L’annuncio segnala una continua linea dura dell’amministrazione Trump in materia di commercio, in un momento in cui Washington avrebbe chiesto a diverse nazioni di presentare entro mercoledì offerte riviste per negoziati commerciali. Questi sviluppi introducono nuova incertezza nei mercati, proprio mentre gli investitori cercano segnali di resilienza economica e cooperazione globale.

    I Mercati Guardano alla Chiamata Trump-Xi tra Ottimismo Cauto

    Nonostante l’escalation tariffaria, i mercati sembrano mantenere un cauto ottimismo riguardo alla possibilità di un nuovo dialogo tra Stati Uniti e Cina. La Casa Bianca ha confermato che il presidente Trump parlerà questa settimana con il presidente cinese Xi Jinping — un incontro che potrebbe influenzare il corso dei negoziati commerciali tra le due maggiori economie del mondo.

    Trump, postando su Truth Social, ha descritto Xi come “molto duro” e “estremamente difficile con cui fare un accordo”, lasciando intendere che un’intesa non sarà semplice. La Cina, dal canto suo, ha negato di aver violato accordi commerciali precedenti, respingendo le recenti accuse provenienti da Washington. Nonostante ciò, gli analisti vedono il dialogo imminente come un possibile segnale positivo.

    “I mercati potrebbero anche adottare una posizione leggermente più ottimista sulle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina in vista della chiamata programmata tra Trump e Xi di questa settimana,” hanno scritto gli analisti di ING in una nota ai clienti. “Di recente, tali colloqui diretti hanno contribuito ad allentare le pressioni commerciali.”

    Focus sul Rapporto ADP in un Mercato del Lavoro che Rallenta

    L’attenzione si sposta ora sui dati relativi al mercato del lavoro, con la pubblicazione del rapporto ADP sull’occupazione privata per il mese di maggio prevista per mercoledì. Gli economisti si aspettano che il report mostri un aumento di 111.000 posti di lavoro nel settore privato, dopo un brusco rallentamento ad aprile, quando furono creati solo 62.000 posti.

    Il risultato deludente di aprile è stato in parte attribuito all’incertezza derivante dalle politiche economiche in evoluzione e dalla fiducia dei consumatori instabile. ADP ha osservato che le imprese si trovavano a “dover conciliare incertezze politiche e dei consumatori con una serie di dati economici prevalentemente positivi,” complicando le decisioni di assunzione.

    Il rapporto ADP offrirà un primo segnale in vista dei dati ufficiali sul lavoro non agricolo (nonfarm payrolls) che verranno pubblicati venerdì dal Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti. Nelle ultime settimane è emerso un quadro occupazionale misto: in aprile le offerte di lavoro sono aumentate, ma anche i licenziamenti sono saliti, suggerendo un possibile rallentamento delle tendenze occupazionali.

    Gli Utili di Dollar Tree Potrebbero Confermare la Resilienza del Retail

    Gli investitori osservano con attenzione anche il report sugli utili trimestrali di Dollar Tree (NASDAQ:DLTR), previsto prima dell’apertura dei mercati mercoledì. La società dovrebbe beneficiare della domanda persistente da parte di consumatori attenti al prezzo, soprattutto in un contesto di pressioni inflazionistiche e incertezza economica che influenzano le abitudini di spesa.

    Le aspettative su Dollar Tree sono aumentate dopo la solida performance di Dollar General (NYSE:DG) martedì. Dollar General ha superato le stime sugli utili e sui ricavi, alzando la propria guidance per l’intero anno — un segnale positivo per il settore dei rivenditori a basso costo. La società ha dichiarato di prevedere di riuscire a mitigare gran parte dei costi legati ai dazi, pur avvertendo che i dazi elevati potrebbero ancora incidere sulle spese dei consumatori nei prossimi mesi.

    Detto ciò, il sentiment degli investitori nei confronti dei discount rimane relativamente positivo. L’outperformance di Dollar General ha spinto al rialzo le azioni di entrambe le società martedì e potrebbe supportare ulteriori guadagni se Dollar Tree fornisse una guidance simile.

    Prezzi del Petrolio Stabili tra Timori Geopolitici e Commerciali

    I prezzi del petrolio sono rimasti relativamente invariati mercoledì, restituendo parte dei guadagni di martedì, quando entrambi i principali benchmark sono aumentati di circa il 2% raggiungendo massimi di due settimane. Alle 03:30 ET, il Brent era stabile a $65,63 al barile, mentre il West Texas Intermediate (WTI) era anch’esso invariato a $63,40.

    I movimenti dei prezzi sono stati guidati da più fattori, inclusi i continui incendi in Canada che minacciano la produzione e le tensioni geopolitiche con l’Iran. Teheran è ampiamente attesa respingere una nuova proposta di accordo nucleare da parte degli Stati Uniti, bloccando così il percorso per l’alleggerimento delle sanzioni contro il paese produttore di petrolio.

    Nel frattempo, il gruppo OPEC+ ha confermato che l’aumento pianificato della produzione per luglio rimarrà fissato a 411.000 barili al giorno, un valore inferiore a quanto temuto da alcuni operatori del mercato. Questo ha contribuito a contenere la pressione ribassista sui prezzi, nonostante le preoccupazioni più ampie che le tensioni commerciali possano ridurre la domanda globale.

    Conclusione per gli Investitori

    I mercati si trovano in una fase di attesa cauta, cercando un equilibrio tra l’approccio più aggressivo di Trump in materia commerciale — incluso l’ultimo aumento dei dazi sui metalli — e il potenziale per un dialogo produttivo tra Stati Uniti e Cina, oltre che su dati economici interni resilienti.

    Gli investitori stanno osservando attentamente segnali di forza nel mercato del lavoro e nella spesa dei consumatori, in particolare da parte dei rivenditori al dettaglio come Dollar Tree. La direzione a breve termine dei mercati azionari potrebbe dipendere da quanto i dati in arrivo si allineeranno alle aspettative e se le tensioni commerciali si aggraveranno o si allenteranno dopo i colloqui tra Trump e Xi Jinping.

    Il report ADP, seguito dai dati sull’occupazione di venerdì, sarà fondamentale per orientare il sentiment degli investitori e le aspettative sulla politica della Federal Reserve, in un contesto in cui inflazione e commercio continuano a dominare la narrativa economica.

  • Truth.Social Avanza nei Piani per un ETF su Bitcoin tra il Crescente Coinvolgimento nel Settore Cripto

    Truth.Social Avanza nei Piani per un ETF su Bitcoin tra il Crescente Coinvolgimento nel Settore Cripto

    Truth.Social, la piattaforma mediatica di proprietà dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha compiuto un passo fondamentale verso il lancio del proprio fondo negoziato in borsa (ETF) su Bitcoin, secondo un documento depositato martedì presso la Borsa di New York. NYSE Arca ha infatti presentato un modulo 19b-4 per ottenere l’approvazione normativa necessaria a quotare l’ETF, che seguirebbe direttamente il prezzo del Bitcoin. L’ETF è sponsorizzato da Trump Media & Technology Group Corp (NASDAQ:DJT), società di cui Trump detiene una quota di maggioranza.

    Questo deposito segue una recente collaborazione tra Trump Media e Crypto.com per co-sviluppare prodotti legati agli asset digitali, tra cui ETF. L’iniziativa evidenzia il crescente coinvolgimento di Trump nel settore delle criptovalute, un settore che ha visto una crescente accettazione da parte del mainstream a partire dall’approvazione negli Stati Uniti degli ETF spot su Bitcoin agli inizi del 2024 — un’industria che ha già attirato oltre 44 miliardi di dollari in afflussi.

    L’interesse di Trump per gli asset digitali va oltre gli ETF. Negli ultimi mesi ha lanciato una memecoin chiamata $TRUMP, mentre la sua famiglia ha fondato World Liberty Financial, una società di venture capital focalizzata sulle criptovalute. Inoltre, Trump Media ha recentemente annunciato un’offerta azionaria da 3 miliardi di dollari, con l’obiettivo di utilizzare i proventi per acquisizioni nel settore cripto.

    Mercoledì, il Bitcoin era in leggero rialzo, con un aumento dello 0,2%, attestandosi a $105.688,70.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq e futures indicano un’apertura sostanzialmente piatta a Wall Street

    Dow Jones, S&P, Nasdaq e futures indicano un’apertura sostanzialmente piatta a Wall Street

    I principali futures degli indici statunitensi indicano al momento un’apertura sostanzialmente piatta per martedì, con i mercati azionari probabilmente in una fase di stallo dopo aver recuperato una debolezza iniziale e chiuso la sessione precedente perlopiù in rialzo.

    Gli operatori potrebbero mostrare cautela nel prendere decisioni importanti in attesa di sviluppi sul fronte commerciale, a un mese dalla scadenza della pausa tariffaria di 90 giorni annunciata dal presidente Donald Trump.

    Nonostante nelle ultime giornate le tensioni tra Stati Uniti e Cina sembrino essere aumentate, i trader restano generalmente ottimisti circa la possibilità di raggiungere accordi commerciali.

    “La pausa tariffaria di 90 giorni scade tra poco più di un mese, quindi la pressione è sui Paesi per concludere accordi con l’amministrazione Trump,” ha dichiarato Russ Mould, direttore degli investimenti di AJ Bell.

    Ha aggiunto: “Secondo le indiscrezioni, Trump vuole ricevere le migliori offerte sulle negoziazioni commerciali entro mercoledì, probabilmente per evitare affanni dell’ultimo minuto o situazioni di stallo.”

    Nel frattempo, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita globale per il 2025, riducendole al 2,9% rispetto al 3,1% precedente.

    L’organizzazione con sede a Parigi ha sottolineato come le prospettive mondiali siano diventate difficili a causa dell’aumento delle barriere commerciali e dell’incertezza politica, che stanno pesando sulla fiducia dei consumatori e bloccando gli investimenti.

    Le azioni hanno subito pressioni nelle prime fasi della sessione di lunedì, ma hanno mostrato una significativa inversione di tendenza nel corso della giornata di contrattazioni. I principali indici sono saliti notevolmente dai minimi della sessione fino a chiudere in territorio positivo.

    Gli indici hanno proseguito il rialzo fino alla chiusura, raggiungendo nuovi massimi per la sessione. Il Nasdaq è salito di 128,85 punti (+0,7%) a 19.242,61, l’S&P 500 è cresciuto di 24,25 punti (+0,4%) a 5.935,94, mentre il Dow Jones è aumentato di 35,41 punti (+0,1%) a 42.305,38.

    La debolezza iniziale a Wall Street rifletteva in parte le preoccupazioni rinnovate sul commercio, in seguito a ulteriori segnali di tensioni crescenti tra Stati Uniti e Cina.

    Lunedì la Cina ha respinto le accuse del presidente Donald Trump di aver violato l’accordo commerciale di Ginevra, accusando gli Stati Uniti di aver infranto l’intesa con restrizioni crescenti sulle esportazioni tecnologiche e la revoca dei visti per studenti cinesi.

    “Queste pratiche violano gravemente il consenso raggiunto dai due capi di Stato il 17 gennaio, minano seriamente l’intesa esistente sulle trattative economiche e commerciali di Ginevra e danneggiano gravemente i legittimi diritti e interessi della Cina,” ha dichiarato un portavoce del Ministero del Commercio cinese.

    Un crollo dell’accordo commerciale USA-Cina potrebbe portare a una notevole debolezza dei mercati azionari, che avevano mostrato una significativa ripresa dopo l’annuncio da parte di Trump dei “dazi reciproci” a inizio aprile.

    L’amministrazione Trump ha inoltre annunciato che raddoppierà il tasso tariffario attuale sull’importazione di acciaio e alluminio, portandolo dal 25% al 50%.

    Tuttavia, la pressione di vendita si è attenuata dopo la pubblicazione di un rapporto dell’Institute for Supply Management (ISM) che ha mostrato come l’attività manifatturiera negli Stati Uniti sia leggermente diminuita a maggio.

    L’ISM ha riferito che l’indice PMI manifatturiero è sceso a 48,5 a maggio da 48,7 in aprile, con un valore sotto 50 che indica contrazione. Gli economisti avevano previsto un aumento a 49,5.

    Con questo calo inaspettato, il PMI manifatturiero è tornato ai livelli più bassi, raggiungendo 48,4 a novembre 2024.

    Il rapporto ha forse generato un po’ di ottimismo sulle prospettive dei tassi di interesse, in seguito a segnali di debolezza economica negli USA dovuti alla guerra commerciale di Trump.

    Il recupero a Wall Street è stato favorito anche da dichiarazioni di un funzionario della Casa Bianca a CNBC secondo cui Trump e il presidente cinese Xi Jinping potrebbero parlare “molto presto” in un colloquio diretto.

    Le azioni dei settori auriferi sono salite notevolmente insieme al prezzo dell’oro, con l’indice NYSE Arca Gold Bugs che è aumentato del 6,0%.

    I maggiori dazi di Trump sulle importazioni di acciaio statunitensi hanno inoltre favorito una robusta performance dei titoli del settore siderurgico, come dimostra il rialzo del 3,0% dell’indice NYSE Arca Steel.

    Anche i titoli di semiconduttori, gas naturale e servizi petroliferi hanno registrato significativi guadagni durante la sessione, mentre permaneva una certa debolezza nel settore immobiliare.

  • DAX, CAC, FTSE100 e azioni europee mostrano performance contrastanti a causa delle tensioni commerciali

    DAX, CAC, FTSE100 e azioni europee mostrano performance contrastanti a causa delle tensioni commerciali

    Le azioni europee sui mercati DAX, CAC e FTSE100 registrano una performance mista martedì, mentre persistono le tensioni commerciali e gli investitori guardano con attenzione alla riunione politica della Banca Centrale Europea prevista per la fine della settimana.

    Nel frattempo, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita globale, riducendole al 2,9% rispetto al precedente 3,1% per il 2025.

    L’organizzazione con sede a Parigi ha dichiarato che le prospettive a livello mondiale sono diventate difficili a causa dell’aumento delle barriere commerciali e dell’incertezza politica, che stanno influenzando negativamente la fiducia dei consumatori e bloccando gli investimenti.

    Mentre l’indice francese CAC 40 è in calo dello 0,2%, l’indice tedesco DAX segna un aumento dello 0,1% e il FTSE 100 del Regno Unito sale dello 0,2%.

    Le azioni di Julius Baer hanno subito un forte ribasso. La banca svizzera ha annunciato un rafforzamento delle misure di contenimento dei costi con l’obiettivo di tagliare 130 milioni di franchi svizzeri (159 milioni di dollari) entro il 2028.

    Anche British American Tobacco, produttore delle sigarette Lucky Strike e Dunhill, ha perso terreno nonostante l’abbassamento dell’obiettivo annuale di vendite.

    Il gruppo idrico Pennon ha mostrato un calo significativo dopo aver registrato una perdita ante imposte annuale.

    Nel frattempo, Sanofi è salita dopo che la FDA statunitense ha concesso la designazione di “farmaco orfano” al rilzabrutinib per la cura dell’anemia falciforme.