I futures sugli indici azionari statunitensi indicano un’apertura in rialzo lunedì, suggerendo un possibile rimbalzo dopo il netto calo di venerdì scorso, innescato dall’escalation delle tensioni in Medio Oriente.
I contratti futures legati al Dow Jones, all’S&P 500 e al Nasdaq mostrano segnali positivi all’inizio della settimana, con gli investitori probabilmente pronti ad approfittare dei ribassi dei prezzi dopo il sell-off legato agli sviluppi geopolitici.
Il crollo di venerdì è seguito ai raid aerei lanciati da Israele contro obiettivi militari iraniani, tra cui impianti associati a programmi nucleari e missilistici. L’Iran ha risposto lanciando oltre 100 droni verso il territorio israeliano. Gli attacchi hanno provocato la morte di almeno tre alti ufficiali iraniani, alimentando i timori di un conflitto regionale più ampio e facendo schizzare al rialzo il prezzo del petrolio per le preoccupazioni su possibili interruzioni nella fornitura.
Nonostante la prosecuzione degli scontri tra Iran e Israele nel fine settimana, i mercati sembrano scommettere su un contenimento del conflitto.
“Nonostante un fine settimana di violenze tra i due Paesi, gli investitori non hanno mostrato segni di panico, a giudicare dai movimenti dei mercati finanziari di lunedì”, ha dichiarato Russ Mould, direttore degli investimenti di AJ Bell.
Ha però aggiunto: “Il conflitto in Medio Oriente rimane una situazione fluida e c’è il potenziale che i mercati subiscano improvvisi scossoni se la tensione dovesse intensificarsi”.
Oltre agli sviluppi geopolitici, gli investitori seguiranno con attenzione il vertice del G7 previsto questa settimana in Canada, dove i leader mondiali discuteranno delle questioni commerciali globali. In particolare, i mercati cercano segnali di progresso prima della scadenza della pausa di 90 giorni imposta dal presidente Donald Trump sui dazi “reciproci”, prevista per l’inizio del prossimo mese.
Anche la Federal Reserve sarà sotto i riflettori con la sua prossima decisione di politica monetaria. Sebbene non siano attesi cambiamenti nei tassi di interesse, i mercati esamineranno attentamente la dichiarazione ufficiale e le nuove previsioni economiche per comprendere meglio le prospettive dell’istituto centrale.
Venerdì, tutti e tre i principali indici hanno subito forti perdite. Il Dow Jones ha perso 769,83 punti (-1,8%) chiudendo a 42.197,79. Il Nasdaq è sceso di 255,66 punti (-1,3%) a 19.406,83, mentre l’S&P 500 ha registrato un calo di 68,29 punti (-1,1%) chiudendo a 5.976,97.
Queste perdite hanno cancellato i guadagni precedenti della settimana, portando gli indici in territorio negativo. Il Dow ha chiuso la settimana in calo dell’1,3%, il Nasdaq dello 0,6% e l’S&P 500 dello 0,4%.
In mezzo alla crisi geopolitica, l’ex presidente Donald Trump è intervenuto su Truth Social, invitando l’Iran a tornare al tavolo delle trattative.
“Ci sono già stati morte e distruzione in grande quantità, ma c’è ancora tempo per fermare questa carneficina, con attacchi ancora più brutali già pianificati”, ha scritto Trump.
“L’Iran deve fare un accordo, prima che non resti più nulla, e salvare ciò che un tempo era conosciuto come l’Impero Persiano. Basta morte, basta distruzione, FALLO PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.”
Nel frattempo, i mercati hanno in gran parte ignorato un dato positivo sulla fiducia dei consumatori. L’indice dell’Università del Michigan per il mese di giugno è salito a 60,5 rispetto al valore di 52,2 di maggio, superando ampiamente le aspettative degli analisti, che stimavano un rialzo a 53,5.
Nonostante questo dato incoraggiante, venerdì la debolezza è stata diffusa. I titoli delle compagnie aeree sono stati tra i più penalizzati, con l’indice NYSE Arca Airline in calo del 4,3%, segnando il livello di chiusura più basso da oltre un mese. Anche i settori dell’hardware informatico e dei semiconduttori hanno subito forti vendite, con gli indici di riferimento in calo rispettivamente del 2,7% e 2,6%.
Anche i titoli del settore immobiliare, delle reti e finanziari hanno registrato ribassi significativi, mentre i titoli legati all’energia e all’oro sono riusciti a salire, beneficiando della ricerca di asset rifugio da parte degli investitori.