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  • Bitcoin scivola sotto i 90.000 dollari mentre il calo delle aspettative di tagli della Fed alimenta l’avversione al rischio

    Bitcoin scivola sotto i 90.000 dollari mentre il calo delle aspettative di tagli della Fed alimenta l’avversione al rischio

    Bitcoin (COIN:BTCUSD) è sceso sotto la soglia dei 90.000 dollari martedì per la prima volta in quasi sette mesi, mentre i dubbi sulle prossime mosse della Federal Reserve e i ritardi persistenti nei dati economici statunitensi hanno frenato la domanda di asset più rischiosi.

    Alle 00:22 ET (05:22 GMT), la principale criptovaluta al mondo perdeva il 5,4%, scambiando a 90.091,5 dollari.

    Nelle ultime 24 ore, Bitcoin è arrivato fino a 89.471,4 dollari, ampliando la correzione a quasi il 30% rispetto al massimo di fine ottobre sopra i 126.000 dollari. La svendita si è intensificata dopo la rottura del supporto a 94.000 dollari e la formazione del “death cross” tecnico basato sulle medie mobili di breve e lungo periodo.

    L’incertezza sulla Fed innesca un’ondata di risk-off

    La fiducia degli investitori è diminuita poiché il mercato sta riconsiderando le probabilità di un taglio dei tassi a dicembre. Diversi membri della Fed — incluso il presidente Jerome Powell — hanno espresso riluttanza a un ulteriore allentamento, lasciando una notevole incertezza sulla direzione della politica monetaria.

    La cautela è stata aggravata dal ritardo nei dati economici dovuto alla recente chiusura del governo degli Stati Uniti, che ha lasciato investitori e funzionari senza informazioni aggiornate. L’arretrato comincerà a sbloccarsi questa settimana, con il rapporto sui nonfarm payrolls di settembre previsto per giovedì.

    Bitcoin sotto pressione tra flussi ETF deboli e ondate di liquidazioni

    Gli afflussi nei fondi spot su Bitcoin si sono indeboliti negli ultimi giorni, un segnale della maggiore prudenza degli investitori istituzionali in presenza di forte volatilità.

    Anche le azioni legate ai miner e alle società blockchain sono scese bruscamente, amplificando il clima di avversione al rischio nel comparto delle criptovalute.

    Il calo segue un’ondata di liquidazioni nei mercati dei derivati crypto, dove miliardi di dollari in posizioni con leva sono stati chiusi forzatamente. I dati di diverse società di analisi indicano che, all’inizio del mese, oltre 19 miliardi di dollari sono stati cancellati in sole 24 ore, innescando vendite forzate diffuse.

    Il ritorno di Bitcoin verso i livelli di aprile mette in evidenza quanto rapidamente il sentiment si sia deteriorato mentre il mercato rivaluta i rischi geopolitici e la possibile tempistica dei tagli dei tassi USA.

    Altcoin in forte ribasso insieme a Bitcoin

    L’intero mercato crypto ha seguito lo stesso andamento, registrando cali marcati.

    Ethereum ha perso il 5,6%, scendendo a 3.008,92 dollari.
    XRP è calato del 4,4% a 2,15 dollari.
    Solana ha ceduto il 4%, Cardano il 5% e Polygon il 3%.
    Tra i meme-token, Dogecoin è sceso del 4%, mentre $TRUMP ha perso l’1%.

  • Il petrolio scivola mentre riprendono le spedizioni nel porto russo; i mercati valutano l’impatto delle sanzioni

    Il petrolio scivola mentre riprendono le spedizioni nel porto russo; i mercati valutano l’impatto delle sanzioni

    I prezzi del petrolio sono calati martedì, con un ribasso vicino all’1%, dopo che le preoccupazioni sull’offerta si sono attenuate grazie alla ripresa delle operazioni di carico in un importante hub di esportazione russo, sospeso brevemente in seguito a un attacco con droni e missili da parte dell’Ucraina. Gli operatori stanno inoltre continuando a valutare come le sanzioni occidentali potrebbero rimodellare i flussi di greggio russo nei prossimi mesi.

    Alle 07:20 GMT, il Brent perdeva 56 centesimi, pari allo 0,9%, scendendo a 63,64 dollari al barile; il WTI statunitense arretrava di 54 centesimi, o dello 0,9%, a 59,37 dollari.

    Il porto russo di Novorossiysk ha ripreso i carichi domenica dopo una sospensione di due giorni causata dall’attacco, secondo due fonti del settore e dati raccolti da LSEG.

    Il greggio è sceso leggermente “poiché i report indicano che i carichi sono ripresi prima del previsto a Novorossiysk”, ha scritto in una nota l’analista di IG Tony Sycamore.

    Le esportazioni da Novorossiysk e dal vicino terminal Caspian Pipeline Consortium — che insieme rappresentano circa 2,2 milioni di barili al giorno, ovvero circa il 2% della produzione globale — erano state bloccate venerdì, facendo salire il petrolio di oltre il 2% quel giorno.

    Con il problema immediato risolto, l’attenzione è tornata sugli effetti a lungo termine delle sanzioni contro il settore petrolifero russo. Il Tesoro statunitense ha dichiarato che le sanzioni imposte in ottobre a Rosneft e Lukoil stanno già riducendo le entrate del Cremlino e nel tempo dovrebbero frenare i volumi di esportazione.

    ANZ Research ha osservato che il greggio russo ora viene scambiato con un forte sconto rispetto ai benchmark globali.

    “Le preoccupazioni del mercato si concentrano sull’accumulo di petrolio sulle petroliere mentre gli acquirenti valutano il rischio di violare potenzialmente le sanzioni”, ha affermato Vivek Dhar, stratega di materie prime energetiche e minerarie presso la Commonwealth Bank of Australia. Tuttavia, ha aggiunto che la storia mostra la capacità di Mosca di aggirare le restrizioni: “Ci aspettiamo che qualsiasi interruzione dovuta alle sanzioni statunitensi sia temporanea, poiché la Russia troverà ancora una volta modi per aggirarle.”

    Nel frattempo, segnali geopolitici provenienti da Washington hanno aggiunto ulteriore incertezza. Un alto funzionario della Casa Bianca ha affermato che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è disposto a firmare una legge sulle sanzioni contro la Russia a condizione di mantenere l’autorità finale sulla sua applicazione. Trump ha anche dichiarato domenica che i repubblicani stanno elaborando un disegno di legge per sanzionare qualsiasi paese che faccia affari con la Russia, aggiungendo che anche l’Iran potrebbe essere coinvolto.

    Guardando avanti, Goldman Sachs ha affermato lunedì che prevede un calo dei prezzi del petrolio fino al 2026 a causa di un’ondata significativa di nuova offerta che manterrà il mercato in surplus. Tuttavia, la banca ha osservato che il Brent potrebbe superare i 70 dollari al barile nel 2026–2027 se la produzione russa dovesse calare più del previsto.

  • L’oro scende mentre diminuiscono le aspettative di tagli ai tassi; in arrivo il report sui payrolls di settembre

    L’oro scende mentre diminuiscono le aspettative di tagli ai tassi; in arrivo il report sui payrolls di settembre

    I prezzi dell’oro sono scesi nelle contrattazioni asiatiche di martedì, proseguendo il recente calo mentre gli operatori riducono le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre. Il cambio di aspettative ha rafforzato il dollaro statunitense, penalizzando gli asset privi di rendimento come l’oro.

    Anche l’incertezza in vista del rapporto sui payrolls di settembre — rinviato a lungo e atteso questa settimana — ha favorito il dollaro, pesando ulteriormente sui metalli preziosi.

    L’oro spot è sceso dello 0,7% a 4.019,19 dollari l’oncia, mentre i future con consegna a dicembre hanno perso l’1,4% a 4.018,89 dollari alle 00:38 ET (05:38 GMT).

    Il metallo prezioso continua a scendere mentre i mercati ridimensionano le scommesse su un taglio dei tassi a dicembre

    La nuova fase di debolezza è stata determinata in gran parte dagli investitori che hanno iniziato a escludere un taglio dei tassi durante la riunione del 10-11 dicembre.
    Il lungo shutdown del governo statunitense ha ritardato diversi dati macro importanti, alimentando i timori che la Fed si trovi con visibilità limitata sulla salute dell’economia.

    Il report sui non-farm payrolls di settembre, atteso giovedì, dovrebbe essere l’ultimo dato ufficiale sul mercato del lavoro prima della riunione.

    Il CME FedWatch mostra ora una probabilità del 42,4% per un taglio di 25 punti base, contro una possibilità del 57,6% di un mantenimento dei tassi.

    Tassi più alti più a lungo continuano a rendere meno attraente l’oro, mentre i rendimenti dei Treasury rimangono sostenuti.

    Il dollaro forte pesa su metalli preziosi e industriali

    Il rafforzamento del dollaro — che ha recuperato terreno nelle ultime sedute — ha esercitato ulteriore pressione sui metalli quotati in valuta americana.

    Il platino spot è sceso dello 0,7% a 1.526,77 dollari l’oncia e l’argento spot ha perso lo 0,7% a 49,8585 dollari.
    Il rame sui mercati LME è arretrato dello 0,8% a 10.695,90 dollari la tonnellata, invertendo parte dei guadagni della settimana precedente.

    L’aumento del dollaro è stato sostenuto dalle attese di tassi USA ancora elevati e dalle preoccupazioni per il deterioramento fiscale in diverse economie sviluppate, in particolare il Giappone.
    L’impennata dei rendimenti dei titoli di Stato giapponesi a lunga scadenza ha indebolito lo yen, aumentando i flussi verso il biglietto verde.

  • Il dollaro scende dopo commenti accomodanti della Fed; i dati chiave in arrivo attirano l’attenzione

    Il dollaro scende dopo commenti accomodanti della Fed; i dati chiave in arrivo attirano l’attenzione

    Il dollaro statunitense è scivolato martedì, appesantito da commenti accomodanti di un membro della Federal Reserve, mentre gli investitori attendono una serie di dati economici che potrebbero influenzare l’ultima decisione di politica monetaria dell’anno.

    Alle 04:15 ET (09:15 GMT), il Dollar Index — che misura il biglietto verde contro sei principali valute — è sceso dello 0,1% a 99,410, riprendendo la tendenza ribassista dopo l’interruzione osservata lunedì.

    Il biglietto verde arretra dopo le parole di Waller

    La valuta ha perso terreno dopo che il Governatore della Fed Christopher Waller ha avvertito di rischi crescenti per il mercato del lavoro statunitense e ha ribadito il suo sostegno a un ulteriore taglio dei tassi di 25 punti base alla riunione del 9-10 dicembre.

    «Quattro o sei settimane fa eravamo ancora in questa sorta di modalità ‘niente assunzioni, niente licenziamenti’», ha affermato Waller durante un intervento presso la Society of Professional Economists a Londra.
    Ha aggiunto che, parlando con dirigenti aziendali, «stanno iniziando a parlare di licenziamenti. Stanno iniziando a pianificarli.»
    Ha proseguito: «Potrebbe essere legato all’IA. Potrebbero essere molte altre cose… Non sarà solo ‘niente assunzioni, niente licenziamenti’. A un certo punto inizierà a succedere.»

    Tuttavia, altri funzionari della Fed hanno espresso riluttanza a procedere con nuovi allentamenti, lasciando gli investitori incerti sulla prossima mossa della banca centrale.

    La riapertura del governo federale consentirà la pubblicazione di numerosi indicatori questa settimana, incluso il rapporto sui nonfarm payrolls di settembre atteso per giovedì.

    Gli analisti di ING hanno scritto: «La nostra ipotesi di base rimane che i rischi siano orientati al ribasso per il dollaro quando il ciclo dei dati USA riprenderà, e ci aspettiamo che un taglio della Fed a dicembre torni ad essere lo scenario principale del mercato.»

    La probabilità di un taglio dei tassi è ora stimata intorno al 40%, in calo dal 60% della settimana precedente.

    ING vede ulteriore potenziale di rialzo per l’euro

    L’euro è salito leggermente: EUR/USD ha toccato 1,1593 dopo aver interrotto una serie di tre cali consecutivi.

    Secondo ING, «a nostro avviso, i rischi al rialzo per EUR/USD persistono.»
    La banca ha aggiunto che «il nostro obiettivo di fine anno rimane 1,180… la stagionalità positiva di dicembre potrebbe agevolare il movimento.»

    La sterlina ha perso lo 0,1%, con GBP/USD a 1,3152, sotto pressione mentre il ministro delle Finanze Rachel Reeves prepara la nuova legge di bilancio.

    Lo yen si rafforza mentre i rendimenti giapponesi salgono

    USD/JPY è sceso dello 0,2% a 154,96, con lo yen in lieve recupero dopo aver toccato i minimi degli ultimi nove mesi.
    I rendimenti dei titoli giapponesi a lungo termine sono saliti ai massimi pluridecennali.

    Le preoccupazioni aumentano sull’impatto che nuove misure fiscali del governo della Premier Sanae Takaichi potrebbero avere sul già pesante debito del Giappone.

    Un rapporto Reuters indica che Goushi Kataoka ha affermato che serve uno stimolo di circa 149 miliardi di dollari per sostenere l’economia.

    USD/CNY è salito dello 0,1% a 7,1117, mentre AUD/USD è rimasto stabile a 0,6493.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures scendono mentre la turbolenza di mercato si intensifica; attesa per i risultati di Home Depot e la conferenza Microsoft

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures scendono mentre la turbolenza di mercato si intensifica; attesa per i risultati di Home Depot e la conferenza Microsoft

    I futures azionari statunitensi erano in ribasso martedì mattina, mentre gli investitori si preparavano a un’altra seduta volatile dopo un’ondata di vendite che ha colpito i mercati globali. Le preoccupazioni sulla sostenibilità dell’entusiasmo per l’intelligenza artificiale hanno pesato su azioni, oro e Bitcoin, con i principali indici di Wall Street scesi sotto un indicatore tecnico chiave usato per valutare la traiettoria a breve termine. Intanto Home Depot è pronta a pubblicare i risultati, offrendo nuovi segnali sulla spesa dei consumatori statunitensi, mentre Microsoft aprirà una conferenza per sviluppatori molto attesa, con il suo progetto AI in primo piano.

    Futures in calo

    I futures sui principali indici americani indicavano un proseguimento delle vendite.
    Alle 03:12 ET, i futures sul Dow erano in calo di 146 punti (-0,3%), i futures sul S&P 500 perdevano 28 punti (-0,4%) e i futures sul Nasdaq 100 scivolavano di 124 punti (-0,5%).

    Tutti e tre i principali indici USA lunedì hanno chiuso sotto la media mobile a 50 giorni, un livello seguito da vicino per identificare cambiamenti nella tendenza. Le vendite si sono intensificate nel pomeriggio, con il settore tech tra i più colpiti. Nvidia (NASDAQ:NVDA), che pubblicherà risultati cruciali questa settimana, è scesa dell’1,9%, trascinando con sé Advanced Micro Devices (NASDAQ:AMD) e Super Micro Computer (NASDAQ:SMCI).

    Gli analisti di Vital Knowledge hanno descritto gli investitori come “irrequieti” e “nervosi”, soprattutto dopo che l’emissione di obbligazioni da 12 miliardi di dollari di Amazon (NASDAQ:AMZN) ha alimentato timori che l’enorme spesa per i data center dedicati all’AI venga sempre più finanziata tramite debito invece che tramite equity o flussi di cassa.

    Anche il nuovo massimo storico raggiunto da Alphabet (NASDAQ:GOOG), sostenuto da un nuovo investimento di Berkshire Hathaway (NYSE:BRK.B), non è riuscito a ribaltare il sentiment negativo.

    Waller ribadisce la richiesta di un taglio dei tassi a dicembre

    Nonostante il selloff, le azioni hanno registrato un leggero rimbalzo verso il termine della sessione dopo che il governatore della Federal Reserve Christopher Waller ha rinnovato il suo appello per un taglio dei tassi a dicembre. Waller ha sottolineato che i recenti dati sulle assunzioni nel settore privato, utilizzati durante lo shutdown del governo federale, indicano una crescita occupazionale vicina alla “velocità di stallo” in settembre e ottobre.

    Ha aggiunto che un ulteriore taglio di un quarto di punto “fornirà un’assicurazione aggiuntiva contro un’accelerazione” del rallentamento del mercato del lavoro.

    La decisione di dicembre rimane comunque incerta, con altri funzionari Fed che chiedono prudenza fino all’arrivo di dati ufficiali aggiornati.

    Home Depot al centro dell’attenzione

    Home Depot (NYSE:HD) guida la giornata degli utili, dando il via a una settimana ricca di risultati dal settore retail. Il titolo è sceso di oltre l’8% nell’ultimo mese, riflettendo la crescente cautela degli investitori sui consumi discrezionali e sulla debolezza del mercato immobiliare.

    I costi delle materie prime — aumentati a causa dei dazi imposti dal Presidente Donald Trump — hanno messo sotto pressione i margini sia per Home Depot che per Lowe’s (NYSE:LOW). Entrambe hanno trasferito parte dei costi ai clienti, anche se gli analisti ritengono che la recente distensione commerciale tra Trump e il Presidente cinese Xi Jinping possa alleviare alcune pressioni.

    Tagli dei tassi da parte della Fed potrebbero inoltre incentivare i progetti di ristrutturazione che molti proprietari avevano rimandato a causa dei costi di finanziamento elevati.

    Secondo i dati LSEG citati da Reuters, Home Depot dovrebbe registrare un aumento dell’1,5% delle vendite comparabili nel terzo trimestre, dopo un calo dell’1,3% un anno fa.

    Microsoft apre la conferenza sviluppatori con l’AI in primo piano

    Microsoft (NASDAQ:MSFT) inaugura la sua conferenza annuale per sviluppatori a San Francisco, con i mercati in attesa di nuovi dettagli sull’espansione della sua infrastruttura AI.
    Il Wall Street Journal ha riferito che l’azienda punta alla costruzione di complessi data center a due piani descritti come “super fabbriche” AI in Georgia, parte del piano per raddoppiare la capacità globale nei prossimi due anni.

    Nel primo trimestre fiscale, Microsoft ha speso oltre 34 miliardi di dollari in investimenti infrastrutturali, segnalando ulteriori incrementi — un contributo al totale di 400 miliardi che le big tech intendono investire nell’AI quest’anno.

    Bitcoin cancella tutti i guadagni del 2025

    Bitcoin (COIN:BTCUSD) è sceso temporaneamente sotto i 91.000 dollari martedì, estendendo una fase di forte debolezza che sta coinvolgendo l’intero settore crypto.
    La criptovaluta ha ora cancellato tutti i guadagni del 2025 e scambia oltre il 25% al di sotto del massimo storico di poco più di un mese fa.

    Gli analisti attribuiscono il calo a incertezze macro, dubbi sulla traiettoria della Fed e forti deflussi dagli ETF spot Bitcoin mentre gli investitori smontano posizioni costruite in vista di politiche monetarie più accomodanti.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le Borse europee scendono bruscamente mentre aumentano i timori sulle valutazioni tech

    DAX, CAC, FTSE100, Le Borse europee scendono bruscamente mentre aumentano i timori sulle valutazioni tech

    Le azioni europee sono scese nettamente martedì, seguendo il forte sell-off di Wall Street durante la notte, mentre rinnovate preoccupazioni sulle valutazioni elevate delle società tecnologiche hanno pesato sul sentiment degli investitori in vista dei risultati attesi di Nvidia.

    Alle 03:05 ET (08:05 GMT), il DAX tedesco perdeva l’1,3%, il CAC 40 francese scivolava dell’1,3% e il FTSE 100 britannico arretrava dell’1%.

    Timori sulle valutazioni AI trascinano i mercati globali

    Gli investitori continuano a ridurre l’esposizione ai titoli tecnologici a grande capitalizzazione, tra crescenti dubbi sulla sostenibilità delle valutazioni gonfiate dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale. In vista dei risultati trimestrali di Nvidia, attesi per mercoledì, gli operatori hanno venduto titoli growth, provocando un deciso calo dei principali indici statunitensi: il Dow Jones Industrial Average ha perso oltre 500 punti (1,2%), mentre S&P 500 e Nasdaq Composite hanno chiuso anch’essi in calo.

    In un’intervista alla BBC, il CEO di Alphabet, Sundar Pichai, ha avvertito che “ogni azienda sarebbe colpita” se la bolla dell’AI dovesse sgonfiarsi. Ha definito l’ondata di investimenti in AI un “momento straordinario”, pur segnalando elementi di “irrazionalità” nell’attuale boom.

    Queste preoccupazioni sorgono mentre aumentano gli interrogativi sull’ascesa vertiginosa della valutazione di Nvidia — un elemento chiave del rally legato all’AI negli ultimi tre anni.

    L’attenzione si sposta sui dati USA dopo la riapertura del governo

    Martedì l’agenda macro europea è scarna, per cui l’interesse degli investitori si concentra sugli Stati Uniti, da cui tornano a essere pubblicati nuovi dati dopo la riapertura del governo federale.

    Gli ordini alle fabbriche di agosto sono attesi nel corso della giornata, ma il focus principale resta sui dati sui nonfarm payrolls di settembre in uscita giovedì, utili per valutare la salute del mercato del lavoro e le prossime mosse della Federal Reserve.

    Lunedì, il governatore della Fed Christopher Waller ha evidenziato rischi per il mercato del lavoro e ha invitato i policymaker a sostenere un nuovo taglio dei tassi di 25 punti base nella riunione del 9-10 dicembre.

    Le aspettative di un taglio sono diminuite: secondo il CME FedWatch, il mercato attribuisce ora circa il 40% di probabilità a una riduzione dei tassi a dicembre, contro il 55% della settimana precedente.

    Notizie societarie in Europa: Imperial Brands, Crest Nicholson, Akzo Nobel

    In Europa, diverse società hanno contribuito ai movimenti di mercato:

    • Imperial Brands (LSE:IMB) ha registrato un aumento di quasi il 5% dell’utile operativo rettificato annuale, sostenuto da prezzi più alti e dalla crescente domanda di prodotti alternativi al fumo.
    • Crest Nicholson (LSE:CRST) ha avvertito che l’utile annuale sarà nella parte bassa — o leggermente al di sotto — della guidance precedente, a causa della debolezza del mercato immobiliare estivo e dell’incertezza legata alla politica fiscale.
    • Akzo Nobel (EU:AKZA) ha annunciato l’intenzione di fondersi con la statunitense Axalta Coating Systems (NYSE:AXTA) in un accordo che darà vita a un gruppo da circa 25 miliardi di dollari.

    Il petrolio scende mentre il porto russo riprende le esportazioni

    I prezzi del petrolio sono calati poiché le preoccupazioni sull’offerta si sono attenuate dopo la ripresa delle operazioni nel principale hub di esportazione russo.

    Il Brent è sceso dello 0,9% a 63,64 dollari al barile, mentre il WTI è arretrato dell’1% a 59,29 dollari.

    Il porto di Novorossiysk ha ripreso i carichi domenica, dopo una sospensione di due giorni dovuta a un attacco con droni e missili ucraini. Le esportazioni da Novorossiysk e dal vicino terminal del Caspian Pipeline Consortium rappresentano circa 2,2 milioni di barili al giorno, pari a circa il 2% dell’offerta mondiale.

  • MPS torna al centro delle indiscrezioni: il governo valuterebbe un possibile matrimonio con Banco BPM

    MPS torna al centro delle indiscrezioni: il governo valuterebbe un possibile matrimonio con Banco BPM

    Il riassetto del settore bancario italiano continua senza tregua. Dopo l’operazione di Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) su Mediobanca (BIT:MB) e il tentativo — poi sfumato — di UniCredit (BIT:UCG) di avvicinarsi a Banco BPM (BIT:BAMI), nuove ipotesi di fusione coinvolgono di nuovo MPS.

    Secondo quanto riportato da Reuters, il governo italiano sarebbe intenzionato a mantenere per ora la sua partecipazione del 4,9% in MPS, puntando su una futura operazione di M&A per ridurre ulteriormente la quota in portafoglio. Fonti dell’agenzia indicano che Roma non avrebbe accantonato il progetto di un’integrazione tra MPS e Banco BPM, anche se qualsiasi tentativo arriverebbe solo dopo il completamento della fusione tra MPS e Mediobanca — un processo che potrebbe richiedere mesi, se non anni.

    La reazione di Piazza Affari è stata immediata: le azioni MPS hanno aperto in calo del 3% a 8,46 euro, in linea con il -1,6% del FTSE MIB. Banco BPM ha perso circa il 2%, scendendo a 12,585 euro.

    Tuttavia, il futuro di Banco BPM potrebbe passare da un altro attore: Crédit Agricole. Il gruppo francese, già partner commerciale dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna, è il suo principale azionista con una quota del 20,1%, rafforzata in passato per respingere l’interesse di UniCredit. A settembre, Reuters aveva riportato che Crédit Agricole aveva ingaggiato consulenti per ridefinire la propria strategia in Italia e aveva avviato interlocuzioni con il governo per valutare una possibile combinazione tra la propria rete e quella di BPM.

    Secondo le fonti, però, un’eventuale operazione tra BPM e Crédit Agricole Italia sarebbe complessa da strutturare in modo da soddisfare sia gli azionisti di Piazza Meda sia il gruppo francese. Inoltre, l’operazione ricadrebbe sotto il perimetro del golden power, anche se Roma avrebbe margini molto limitati per bloccare un accordo con una banca francese appartenente all’UE.

    Nonostante le incognite, da Parigi arrivano segnali di apertura. “Siamo molto attenti a ciò che Banco BPM potrebbe proporci in un eventuale piano di fusione, e se ciò accadesse lo valuteremmo molto positivamente,” ha dichiarato Olivier Gavalda, CEO di Crédit Agricole, parlando ai giornalisti. “Al momento restiamo concentrati sulla nostra crescita organica e sulla capacità di svilupparci autonomamente in Italia,” ha aggiunto.

  • La Borsa di Milano apre in forte ribasso: banche e tech sotto pressione, Leonardo in controtendenza

    La Borsa di Milano apre in forte ribasso: banche e tech sotto pressione, Leonardo in controtendenza

    La seduta a Piazza Affari si è aperta con un netto calo, in scia alle pesanti perdite registrate durante la notte a Tokyo e a Wall Street, dove i titoli tecnologici sono stati oggetto di forti vendite. Il ribasso dei listini americani — con S&P 500 e Nasdaq scesi sotto soglie tecniche rilevanti per la prima volta da fine aprile — ha appesantito ulteriormente il sentiment degli investitori, in attesa dei risultati di Nvidia e dei dati sul mercato del lavoro statunitense di settembre, rinviati a causa dello shutdown.

    Un trader sottolinea che la scadenza delle opzioni di novembre, prevista per venerdì, sta alimentando ulteriore volatilità, lasciando Milano instabile dopo i recenti massimi storici.

    Verso le 9:30, il FTSE MIB perdeva l’1,8%, segnando la quarta seduta consecutiva in territorio negativo. L’indice ha ceduto circa il 4,5% da quando, giovedì scorso, aveva superato la soglia dei 45.000 punti. Le banche guidano i ribassi, con l’indice settoriale in calo del 2%. Unicredit (BIT:UCG) arretra del 2,7%, trascinando il comparto, mentre MPS (BIT:BMPS) perde il 2,85%.

    Le vendite colpiscono trasversalmente quasi tutti i settori. Il lusso è in sofferenza, con Salvatore Ferragamo (BIT:SFER) in calo del 3,1%. Male anche l’automotive: Stellantis (BIT:STLAM) (-3,3%) e Ferrari (BIT:RACE) (-2,9%). Tra i tecnologici, STMicroelectronics (BIT:STM) lascia sul terreno il 2,8%.

    Tra le poche eccezioni positive spicca Leonardo (BIT:LDO), che passa in territorio positivo dopo un avvio in rosso. Il settore oil soffre decisamente, complice la discesa delle materie prime e il venir meno delle preoccupazioni sull’offerta. Saipem (BIT:SPM) perde il 2,8% ed ENI (BIT:ENI) arretra dell’1%.

    In calo anche TIM (BIT:TIT), che scivola sotto la soglia dei 50 centesimi con una flessione del 2,5%.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee scendono mentre aumentano i timori di una bolla nell’AI

    DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee scendono mentre aumentano i timori di una bolla nell’AI

    I mercati azionari europei hanno chiuso prevalentemente in calo lunedì, appesantiti da nuove preoccupazioni riguardo a una possibile bolla dell’intelligenza artificiale e al rallentamento della crescita globale.

    In assenza di catalizzatori immediati, gli investitori hanno rivolto l’attenzione ai prossimi dati economici statunitensi e ai risultati di Nvidia (NASDAQ:NVDA), considerata un punto di riferimento nel settore AI e attesa questa settimana.

    A metà giornata, il DAX tedesco perdeva lo 0,7%, il CAC 40 francese scendeva dello 0,5% e il FTSE 100 di Londra calava dello 0,3%.

    Sul fronte societario, le azioni di SIG Group sono balzate dopo che lo specialista svizzero dell’imballaggio ha nominato Mikko Keto nuovo Chief Executive Officer.

    Anche Sandoz (LSE:0SAN) è salita, dopo aver annunciato che TYRUKO (natalizumab-sztn) è ora disponibile per i pazienti negli Stati Uniti.

    La britannica QinetiQ (LSE:QQ.), attiva nella difesa e sicurezza, si è mossa al rialzo dopo il lancio della seconda tranche del suo programma di buyback.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Le azioni USA previste in apertura stabile mentre i mercati attendono i dati rinviati e i conti di Nvidia

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Le azioni USA previste in apertura stabile mentre i mercati attendono i dati rinviati e i conti di Nvidia

    I future sugli indici statunitensi indicano un avvio piatto lunedì, suggerendo che i principali listini potrebbero faticare a trovare una direzione mentre gli operatori attendono una serie di dati economici rinviati e i risultati molto attesi di Nvidia (NASDAQ:NVDA) nel corso della settimana.

    La recente chiusura del governo ha bloccato la pubblicazione di numerose statistiche chiave, lasciando gli investitori riluttanti a prendere posizioni importanti finché non arriveranno nuovi dati. Il primo aggiornamento sarà diffuso questa mattina, quando il Dipartimento del Commercio pubblicherà il rapporto sugli investimenti edilizi di agosto, rimandato per settimane.

    Nei prossimi giorni seguiranno altri dati arretrati — tra cui gli ordini alle fabbriche, il saldo commerciale di agosto e il rapporto sull’occupazione di settembre. Sebbene si tratti di dati ormai datati, potrebbero comunque influenzare le aspettative in vista della riunione di dicembre della Federal Reserve.

    Secondo il FedWatch Tool del CME Group, il mercato attribuisce attualmente una probabilità del 57,4% a un mantenimento dei tassi il mese prossimo, contro una probabilità del 42,6% di un nuovo taglio da 25 punti base.

    Nvidia, da tempo protagonista del boom dell’intelligenza artificiale, attirerà inoltre grande attenzione. Il produttore di semiconduttori pubblicherà i risultati del terzo trimestre mercoledì dopo la chiusura, e viste le persistenti preoccupazioni sulle valutazioni del settore AI, le sue previsioni potrebbero influenzare in modo significativo il sentiment di mercato.

    La scorsa settimana è stata caratterizzata da forti oscillazioni. Dopo un brusco calo giovedì, i mercati sono scesi ancora nella mattinata di venerdì prima di mettere a segno un recupero deciso. Nasdaq e S&P 500 hanno brevemente toccato il territorio positivo, per poi chiudere quasi invariati, mentre il Dow ha esteso il calo rispetto al record segnato mercoledì.

    Su base settimanale, la performance è stata mista: il Nasdaq è sceso dello 0,5%, l’S&P 500 è salito dello 0,1%, e il Dow è avanzato dello 0,3%.

    I titoli tecnologici sono rimasti inizialmente sotto pressione venerdì per le persistenti preoccupazioni sulle valutazioni, ma colossi come Nvidia, Palantir (NASDAQ:PLTR) e Tesla (NASDAQ:TSLA) sono riusciti a recuperare terreno. Tuttavia, l’incertezza riguardo alla prossima mossa della Fed ha mantenuto cauti molti investitori, soprattutto dopo i segnali che l’assenza di alcuni dati economici potrebbe complicare la decisione di dicembre.

    Nel frattempo, i titoli delle compagnie aeree hanno ampliato il forte calo di giovedì, con l’indice NYSE Arca Airline in ribasso del 2,0%, mentre anche il settore retail ha mostrato debolezza. Al contrario, i titoli energetici sono rimbalzati grazie al rialzo del petrolio, mentre hardware e software hanno recuperato dopo il sell-off del giorno precedente.