Category: Uncategorised

  • DAX, CAC, FTSE100, Borse europee miste tra tensioni sulle terre rare e attese di tagli dei tassi della Fed

    DAX, CAC, FTSE100, Borse europee miste tra tensioni sulle terre rare e attese di tagli dei tassi della Fed

    I mercati azionari europei hanno chiuso la giornata di giovedì con andamenti contrastanti, mentre gli investitori hanno bilanciato l’inasprimento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina legate al controllo delle esportazioni di terre rare con le crescenti aspettative di un imminente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve System.

    L’CAC 40 è salita dello 0,9%, sostenuta dai guadagni dei principali titoli francesi, mentre l’DAX è rimasta poco sotto la parità e l’FTSE 100 ha perso lo 0,2%.

    Tra i singoli titoli, Dragerwerk (TG:DRW3) è balzata dopo che il gruppo tedesco di tecnologia medica e della sicurezza ha rivisto al rialzo le sue previsioni annuali grazie a una solida crescita trimestrale. Anche Sartorius (EU:DIM) ha registrato un forte rialzo dopo aver migliorato la sua guidance per l’intero esercizio.

    In Francia, Pernod Ricard (EU:RI) ha guadagnato terreno dopo aver segnalato un miglioramento delle prospettive di vendita per l’anno fiscale 2026, nonostante un primo trimestre difficile.

    La svizzera Nestlé (BIT:1NESN) è salita bruscamente dopo aver annunciato un piano di ristrutturazione che prevede il taglio di 16.000 posti di lavoro in due anni, nell’ambito di una strategia volta a ridurre i costi e incrementare le vendite.

    Al contrario, (LSE:WTB) ha registrato un calo significativo dopo aver riportato un calo del 7% dell’utile semestrale, pesando sull’FTSE 100.

    Il sentiment complessivo resta prudente, con i rischi geopolitici e le aspettative di politica monetaria che tirano il mercato in direzioni opposte.

    Questa contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
    Alcune parti di questo contenuto potrebbero essere state generate o supportate da strumenti di intelligenza artificiale (IA) e sono state revisionate per accuratezza e qualità dal nostro team editoriale.

  • Campari in rialzo grazie alle previsioni ottimistiche di Pernod Ricard

    Campari in rialzo grazie alle previsioni ottimistiche di Pernod Ricard

    Campari (BIT:CPR) avanza alla Borsa Italiana dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali di Pernod Ricard (EU:RI), accompagnati da una previsione positiva per i prossimi mesi.

    Il titolo Campari è salito del 3% nella prima ora di contrattazioni, raggiungendo quota 5,636 euro — il livello più alto dalla scorsa settimana. Questo rialzo contribuisce a ridurre le perdite accumulate dall’inizio dell’anno, attualmente pari a circa l’8%, rispetto ai 6,10 euro di gennaio.

    A Parigi, anche le azioni Pernod Ricard brillano, in rialzo del 2% e scambiate oltre gli 85 euro. Il secondo produttore mondiale di spirits occidentali dopo Diageo ha riportato ricavi per 2,38 miliardi di euro nel primo trimestre fiscale, superando le attese del consenso. Il risultato è stato ottenuto nonostante un impatto valutario negativo di 143 milioni di euro e un effetto perimetro di 54 milioni di euro legato alla cessione della divisione vini.

    Il gruppo francese ha confermato le previsioni di un miglioramento delle vendite per l’intero esercizio, che si chiuderà il 30 giugno 2026, con una crescita concentrata nella seconda metà dell’anno. Ha inoltre ribadito l’obiettivo di raggiungere 1 miliardo di euro in efficienze operative entro il 2029, con l’intento di “difendere i margini e rafforzare la generazione di cassa”. Queste prospettive arrivano nonostante un calo delle vendite del 7,6% nel primo trimestre, dovuto al rallentamento della domanda e alla riduzione delle scorte in Cina e negli Stati Uniti.

    Pernod Ricard prevede un recupero nella seconda parte dell’anno, sostenuto da vendite più elevate di cognac nei duty free e da basi di confronto più favorevoli rispetto all’anno precedente. Tuttavia, l’azienda mantiene un atteggiamento prudente verso la Cina in vista delle festività del Capodanno lunare di metà febbraio.

    Le vendite negli Stati Uniti sono diminuite del 16% e in Cina del 27%, mentre l’India ha registrato un aumento del 3%. Risultati positivi sono arrivati anche da Canada, Turchia, Giappone e Sudafrica, compensando parzialmente i cali nei mercati chiave. Per area geografica, le vendite sono scese del 12% nelle Americhe, del 7% in Asia e nel resto del mondo, del 4% in Europa e del 15% nel Travel Retail.

    Gli analisti di WebSim Intermonte hanno spiegato che “i risultati ‘soft’ di Pernod Ricard riflettono una più ampia tendenza alla riduzione delle scorte negli Stati Uniti e in Cina, confermando l’ambiente macroeconomico difficile per gli spirits premium all’inizio dell’esercizio 2026”. Tuttavia, hanno aggiunto: “Il miglioramento del sell-out negli Stati Uniti e la resilienza nei mercati secondari (Canada, Giappone, Turchia, Sudafrica) sono segnali incoraggianti che la domanda dei consumatori resta solida”.

    Per Campari, “questo potrebbe implicare una struttura relativamente migliore, soprattutto se sarà in grado di registrare una crescita organica positiva nello stesso periodo”, secondo la società.

    “Nel complesso, sebbene le sfide a breve termine persistano negli Stati Uniti, la lettura di medio periodo rimane positiva, con Campari che potrebbe mostrare una maggiore resilienza grazie al suo mix diversificato di marchi e aree geografiche”, ha aggiunto Intermonte.

    “I dati di Pernod Ricard sono deboli, anche se riteniamo che lo scenario delineato sia già in gran parte scontato nelle valutazioni attuali dei due titoli. Entrambi sono in rosso dall’inizio dell’anno e hanno perso oltre il 60% del loro valore rispetto ai massimi record del 2023”, hanno concluso gli esperti.

    Questa contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
    Alcune parti di questo contenuto potrebbero essere state generate o supportate da strumenti di intelligenza artificiale (IA) e sono state revisionate per accuratezza e qualità dal nostro team editoriale.

  • Piazza Affari in lieve calo, banche in flessione, Telecom guida i rialzi

    Piazza Affari in lieve calo, banche in flessione, Telecom guida i rialzi

    La Borsa Italiana ha avviato la seduta di giovedì con un andamento cauto, in linea con le principali piazze europee, mentre gli investitori valutano l’inasprimento delle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina e una fitta agenda di trimestrali su entrambe le sponde dell’Atlantico.

    Alle 09:40 CET, l’indice FTSE MIB registrava un calo dello 0,23%. I titoli bancari cedevano in media lo 0,5%, mentre i comparti auto ed energia si muovevano senza variazioni significative.

    I titoli Telecom si sono distinti per i rialzi: Telecom Italia S.p.A. è balzata del 2,5% dopo che Deutsche Bank ha alzato il rating da “hold” a “buy” e il target price da €0,34 a €0,62. Anche le azioni di risparmio hanno guadagnato l’1,85% dopo un analogo upgrade.

    Tra i migliori titoli figurano Davide Campari-Milano N.V. (BIT:CPR) (+2,6%) e Stellantis N.V. (BIT:STLAM).

    Le banche, invece, hanno invertito la rotta dopo un avvio positivo nonostante le valutazioni favorevoli degli analisti su Intesa Sanpaolo S.p.A. (BIT:ISP) e Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.  (BIT:BMPS). Il mercato guarda con attenzione all’evoluzione politica riguardo al piano del governo di aumentare il contributo del settore finanziario alla manovra 2026.

    Secondo una bozza della legge di bilancio, l’Italia punta a raccogliere lo 0,19% del PIL — oltre 4 miliardi di euro — all’anno da banche e assicurazioni sia nel 2026 che nel 2027.

    I titoli del lusso sono tornati sotto pressione dopo i forti rialzi di mercoledì in scia ai conti di LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE. (EU:MC) Le azioni di Salvatore Ferragamo S.p.A. (BIT:SFER), Moncler S.p.A. (BIT:MONC) e Brunello Cucinelli S.p.A. (BIT:BC) hanno perso circa il 2% ciascuna.

  • La disputa tra USA e Cina sulle terre rare si intensifica con la risposta di Pechino

    La disputa tra USA e Cina sulle terre rare si intensifica con la risposta di Pechino

    Le tensioni sulle terre rare sono salite di tono giovedì, dopo che i media statali cinesi hanno diffuso una decisa replica alle critiche degli Stati Uniti sulle nuove restrizioni all’export, alimentando uno scontro diplomatico che non accenna a diminuire.

    In un documento articolato in sette punti, Pechino ha respinto le richieste di Washington di ritirare le nuove misure, che entreranno in vigore l’8 novembre. Il botta e risposta arriva mentre i due paesi si preparano a un atteso incontro tra i loro leader, in un contesto di accuse reciproche.

    Il rappresentante commerciale statunitense Jamieson Greer ha definito mercoledì le restrizioni all’export di terre rare della Cina “una presa di potere sulla catena di approvvigionamento globale”, aggiungendo che Pechino potrebbe evitare la minaccia del presidente Donald Trump di reintrodurre dazi a tre cifre sui prodotti cinesi semplicemente ritirando le misure.

    Pechino, dal canto suo, sostiene di aver informato in anticipo Washington e afferma che il nuovo regime di licenze è “in linea con le pratiche internazionali”, sottolineando che misure simili esistono in altre grandi economie.

    Lo scontro affonda le radici in una telefonata di settembre tra Trump e Xi Jinping, dopo la quale entrambi i paesi si sono accusati a vicenda di aver esacerbato le tensioni in vista del loro vertice bilaterale.

    Secondo Pechino, l’escalation è stata innescata dall’espansione a sorpresa, a fine settembre, della Entity List da parte degli Stati Uniti, che ha colpito aziende in Cina e all’estero sospettate di aggirare le restrizioni sulle esportazioni di apparecchiature per la produzione di chip.

    Washington, al contrario, indica come causa scatenante la politica cinese sui minerali critici, definita da Trump “scioccante”.

    “Gli Stati Uniti hanno a lungo esagerato le preoccupazioni per la sicurezza nazionale e abusato dei controlli, adottando pratiche discriminatorie contro la Cina”, si legge in una delle infografiche pubblicate da People’s Daily, il quotidiano ufficiale del Partito Comunista. L’infografica sottolinea inoltre che gli USA hanno una lista di controllo con oltre 3.000 prodotti, contro circa 900 della Cina.

    “L’implementazione di tali controlli all’export è coerente con la pratica internazionale”, ribadisce un’altra infografica.

    Washington adotta misure simili fin dagli anni ’50 e negli ultimi anni le ha usate per impedire alle aziende straniere di semiconduttori di fornire alla Cina tecnologia di origine statunitense.

    “Washington non dovrebbe essere sorpresa dalla ‘rappresaglia’ della Cina”, ha scritto un editoriale di Global Times, tabloid statale noto per i toni nazionalisti.

    “Il cambiamento improvviso nell’atmosfera commerciale ha colto molti di sorpresa, eppure non è sorprendente”, ha proseguito l’editoriale.

    “La causa diretta di questa nuova ondata di tensione è stata la violazione degli impegni da parte di Washington — un modello fin troppo familiare.”

    Questa contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
    Alcune parti di questo contenuto potrebbero essere state generate o supportate da strumenti di intelligenza artificiale (IA) e sono state revisionate per accuratezza e qualità dal nostro team editoriale.

  • Il dollaro si indebolisce con le attese di tagli della Fed, mentre l’euro rimbalza grazie alla stabilità politica in Francia

    Il dollaro si indebolisce con le attese di tagli della Fed, mentre l’euro rimbalza grazie alla stabilità politica in Francia

    Il dollaro statunitense è sceso giovedì, appesantito dalle crescenti aspettative di nuovi tagli dei tassi da parte della Federal Reserve, mentre segnali di allentamento delle tensioni politiche in Francia hanno spinto l’euro al massimo di una settimana.

    Alle 04:45 ET (08:45 GMT), il U.S. Dollar Index — che misura la valuta statunitense contro sei principali valute — è sceso dello 0,2% a 98,342, avviandosi verso un calo settimanale dello 0,3%.

    Gli investitori guardano a nuovi tagli

    Il sentiment degli investitori si è spostato ulteriormente verso una posizione più accomodante della Fed dopo una serie di dati deboli e commenti prudenti del presidente Jerome Powell. Powell ha dichiarato all’inizio della settimana che “the downside risks to employment have risen”, sottolineando le crescenti preoccupazioni per il mercato del lavoro.

    Il Beige Book della Fed ha inoltre mostrato segnali di rallentamento dell’economia, con una crescita modesta e persistenti pressioni sui costi nelle ultime otto settimane.

    “Last night’s release of the Fed’s Beige Book suggests the Fed will have enough evidence to cut rates at the end of the month – even if official data releases remain suspended because of the government shutdown,” hanno dichiarato gli analisti di ING in una nota.

    I futures prezzano ora un taglio di 25 punti base alla riunione della Fed del 28–29 ottobre e un altro a dicembre, con ulteriori riduzioni attese nel 2026, secondo LSEG.

    La Fed aveva già tagliato i tassi a settembre per la prima volta da dicembre, portando il tasso sui federal funds nella fascia 4,00%–4,25%.

    I mercati seguono anche da vicino le tensioni commerciali tra Washington e Pechino, in vista dell’incontro tra i presidenti Donald Trump e Xi Jinping al vertice APEC in Corea del Sud alla fine del mese.

    “The question for financial markets is whether China’s proposed export controls on rare earths are merely part of a bargaining ploy to achieve greater concessions from the U.S. Or really whether it is a threat which would stick and greatly disrupt global supply chains, given rare earths’ role in products like semiconductors,” ha aggiunto ING.

    L’euro sale con l’allentarsi delle tensioni politiche

    L’euro è salito, con EUR/USD in rialzo dello 0,1% a 1,1659 — il livello più alto in una settimana — dopo che il primo ministro Sébastien Lecornu è apparso pronto a sopravvivere a due voti di sfiducia in programma più tardi giovedì, accettando di rinviare la riforma delle pensioni, una concessione chiave al Partito Socialista.

    “The euro and French government bonds see this as good news for the short term, although for the longer term the reversal of pension reforms merely makes the job of fiscal consolidation that much harder,” ha affermato ING.

    “It’s hard to see EUR/USD breaking above the 1.1685/1730 area in the near term. However, the longer EUR/USD can consolidate here, the closer it comes to the seasonally bullish period of November and especially December. We retain a 1.20 year-end call.”

    La sterlina si rafforza con la ripresa della crescita

    La sterlina è avanzata con GBP/USD in rialzo dello 0,3% a 1,3436 dopo che i dati dell’Office for National Statistics hanno mostrato una crescita dello 0,1% del PIL britannico in agosto, in leggero rimbalzo dopo un luglio piatto.

    Lo yen guadagna terreno tra incertezze politiche

    USD/JPY è sceso a 151,06 mentre gli investitori valutano l’instabilità politica in Giappone. Sanae Takaichi, recentemente eletta leader della Liberal Democratic Party (Japan), deve affrontare ostacoli dopo il ritiro improvviso del partner di coalizione Komeito, mentre i partiti d’opposizione valutano un proprio candidato per la carica di primo ministro.

    USD/CNY è sceso leggermente a 7,1253, con lo yuan sostenuto dai forti fixing della People’s Bank of China. Le tensioni restano alte dopo che Trump ha minacciato di imporre dazi del 100% sulle importazioni cinesi.

    L’Aussie scende dopo dati deboli sull’occupazione

    AUD/USD è sceso dello 0,1% a 0,6503 dopo dati deludenti sull’occupazione di settembre. La crescita dell’occupazione è stata inferiore alle attese e la disoccupazione è salita ai massimi da quattro anni. Anche i dati di agosto sono stati rivisti al ribasso.

    I risultati hanno aumentato le aspettative di un possibile taglio dei tassi da parte della Reserve Bank of Australia a inizio novembre per sostenere il mercato del lavoro.

    Questa contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
    Alcune parti di questo contenuto potrebbero essere state generate o supportate da strumenti di intelligenza artificiale (IA) e sono state revisionate per accuratezza e qualità dal nostro team editoriale.

  • L’oro supera nuovi record sopra i 4.200 $ mentre i trader puntano su tagli dei tassi e tensioni commerciali

    L’oro supera nuovi record sopra i 4.200 $ mentre i trader puntano su tagli dei tassi e tensioni commerciali

    I prezzi dell’oro hanno continuato a salire giovedì nei mercati asiatici, raggiungendo un nuovo massimo storico mentre gli investitori scommettono su possibili tagli dei tassi da parte della Federal Reserve e seguono con attenzione l’inasprirsi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Si tratta della quarta sessione consecutiva in cui il metallo giallo segna un nuovo record.

    L’oro spot è salito dello 0,7% a 4.237,87 dollari l’oncia alle 00:25 ET (04:25 GMT), dopo aver toccato brevemente 4.241,99 dollari in apertura. I future sull’oro statunitense sono aumentati dell’1,2% a 4.252,59 dollari. Finora, questa settimana il metallo è salito di oltre il 5%, proseguendo un rally iniziato a inizio ottobre.

    Le attese di un taglio dei tassi alimentano la corsa

    I mercati prezzano ormai quasi completamente un taglio dei tassi di 25 punti base alla riunione di ottobre della Fed, seguito da un secondo a dicembre. Questo scenario si è rafforzato dopo che il presidente Jerome Powell ha assunto un tono più accomodante nei suoi commenti all’inizio della settimana, aumentando le aspettative di allentamento monetario.

    Il Beige Book della Fed, pubblicato mercoledì, ha sottolineato che “l’attività economica negli Stati Uniti è cambiata poco nelle ultime settimane”, evidenziando un indebolimento della domanda e persistenti pressioni sui costi. Il rapporto ha inoltre rilevato “primi segnali di raffreddamento” del mercato del lavoro, un fattore chiave che sostiene aspettative di tassi più bassi e favorisce asset non remunerativi come l’oro.

    Geopolitica e shutdown alimentano il rally

    Il movimento verso beni rifugio si è intensificato dopo che Washington ha minacciato nuovi dazi sui prodotti cinesi e Pechino ha risposto ampliando i controlli sulle esportazioni di terre rare. L’escalation tra le due principali economie mondiali ha riacceso i timori di una guerra commerciale più ampia, spingendo gli investitori verso l’oro.

    Nel frattempo, la prolungata chiusura del governo statunitense, ormai alla terza settimana, ha aggiunto un ulteriore livello di incertezza, ritardando la pubblicazione di dati economici e alimentando i timori di stallo fiscale a Washington.

    Gli analisti vedono ancora margini di crescita

    Gli analisti di ANZ hanno affermato di aspettarsi che il rally dell’oro continui in questo contesto di rischio geopolitico e politica monetaria più accomodante.

    «Mentre vengono fatti paragoni con il picco dei prezzi degli anni ’80, l’attuale aumento è sostenuto da fattori strutturali, il che indica che livelli elevati probabilmente si manterranno», hanno scritto gli analisti.

    Secondo le loro previsioni, l’oro potrebbe raggiungere 4.400 dollari l’oncia entro la fine del 2025 e toccare un picco di circa 4.600 dollari entro la metà del 2026, per poi rallentare nella seconda parte dell’anno.

    Altri metalli restano stabili

    Il rally è stato meno pronunciato per gli altri metalli. L’argento è salito dello 0,3% a 53,13 dollari l’oncia, poco sotto il record settimanale di 53,6 dollari, mentre i future sull’argento sono aumentati di oltre l’1%.

    «I fattori che stanno spingendo l’oro stanno sostenendo anche lo slancio dell’argento. Gli investitori che si sono persi il rally dell’oro stanno ora guardando al metallo bianco per esporsi al trend», hanno aggiunto gli analisti di ANZ.

    I future sul platino sono rimasti invariati a 1.698,00 dollari l’oncia.

    Sul fronte dei metalli industriali, i future benchmark sul rame presso la London Metal Exchange sono rimasti stabili a 10.616,20 dollari a tonnellata, mentre i future statunitensi sul rame sono saliti dello 0,2% a 4,98 dollari per libbra.

    Questa contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
    Alcune parti di questo contenuto potrebbero essere state generate o supportate da strumenti di intelligenza artificiale (IA) e sono state revisionate per accuratezza e qualità dal nostro team editoriale.

  • I prezzi del petrolio salgono dopo l’annuncio di Trump sull’India

    I prezzi del petrolio salgono dopo l’annuncio di Trump sull’India

    I prezzi del petrolio sono aumentati giovedì dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato che il primo ministro indiano Narendra Modi si è impegnato a interrompere le importazioni di greggio dalla Russia, una mossa che potrebbe ridurre l’offerta globale.

    I future sul Brent sono saliti di 56 centesimi, pari allo 0,9%, a 62,47 dollari al barile alle 06:55 GMT, mentre i future sul West Texas Intermediate (WTI) statunitense sono aumentati di 58 centesimi, o dell’1%, a 58,85 dollari.

    Rimbalzo dopo i recenti ribassi

    L’aumento è arrivato dopo un forte calo nella sessione precedente, quando entrambi i benchmark avevano toccato i minimi da inizio maggio. I prezzi erano stati penalizzati dalle rinnovate tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e da un avvertimento della International Energy Agency (IEA) su un possibile surplus di offerta nel 2026, poiché OPEC+ e altri produttori stanno aumentando la produzione in un contesto di domanda debole.

    Mercoledì, Trump ha affermato che l’India — che ottiene circa un terzo delle sue importazioni di petrolio dalla Russia — interromperà gli acquisti, aggiungendo che Washington cercherà ora di ottenere un impegno simile dalla Cina. Questa mossa fa parte della strategia americana per ridurre le entrate energetiche della Russia e spingerla a negoziare un accordo di pace in Ucraina.

    La risposta prudente dell’India

    Giovedì il ministero degli Esteri indiano ha sottolineato che i due principali obiettivi del Paese “erano garantire prezzi stabili dell’energia e la sicurezza dell’approvvigionamento”. Nella dichiarazione non è stato fatto alcun riferimento alle parole di Trump.

    Secondo tre fonti citate da Reuters, alcune raffinerie indiane si stanno già preparando a ridurre gradualmente le importazioni di greggio russo.

    Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha inoltre dichiarato mercoledì di aver informato il ministro delle Finanze giapponese Katsunobu Kato delle aspettative di Washington affinché anche il Giappone ponga fine alle importazioni di energia russa.

    India e Cina restano i due principali acquirenti di greggio russo via mare, soggetto a sanzioni da parte di Stati Uniti e Unione Europea. In passato Modi ha difeso questi acquisti come essenziali per la sicurezza energetica nazionale.

    “A margine, si tratta di uno sviluppo positivo per il prezzo del petrolio greggio, poiché rimuoverebbe un grande acquirente (l’India) di petrolio russo”, ha dichiarato Tony Sycamore, analista di mercato presso IG Group.

    Nuove sanzioni e dati sulle scorte

    Il governo britannico ha introdotto nuove sanzioni contro Rosneft e Lukoil, colpendo quattro terminal petroliferi, la raffineria privata cinese Shandong Yulong Petrochemical, 44 petroliere della “shadow fleet” russa e Nayara Energy Limited, una raffineria di proprietà russa in India.

    L’attenzione si sposta ora sui dati settimanali delle scorte statunitensi pubblicati dalla U.S. Energy Information Administration (EIA). I dati della American Petroleum Institute (API) avevano mostrato un aumento di 7,36 milioni di barili nelle scorte di greggio, 2,99 milioni di barili nella benzina e un calo di 4,79 milioni di barili nei distillati nella settimana terminata il 10 ottobre.

    Il calo delle scorte di distillati indica una maggiore domanda di diesel, ma l’aumento di greggio e benzina suggerisce che la domanda complessiva negli Stati Uniti, il principale consumatore mondiale, rimane debole. Gli analisti prevedono un incremento di circa 0,3 milioni di barili delle scorte di greggio statunitensi nella scorsa settimana.

    Questa contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
    Alcune parti di questo contenuto potrebbero essere state generate o supportate da strumenti di intelligenza artificiale (IA) e sono state revisionate per accuratezza e qualità dal nostro team editoriale.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, TSMC batte i record, Oracle prepara nuovi annunci, l’oro continua a salire

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, TSMC batte i record, Oracle prepara nuovi annunci, l’oro continua a salire

    I future azionari statunitensi sono leggermente aumentati giovedì mattina, mentre gli investitori hanno valutato gli ottimi risultati di Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (NYSE:TSM), le attese novità di Oracle Corporation (NYSE:ORCL) e una nuova impennata dell’oro ai massimi storici. Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina restano sullo sfondo, alimentando la cautela dei mercati.

    Futures in rialzo

    Alle 02:51 ET, i future sul Dow Jones erano in aumento di 58 punti (0,1%), quelli sull’S&P 500 di 12 punti (0,2%) e quelli sul Nasdaq 100 di 88 punti (0,4%).

    Mercoledì, l’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno chiuso in rialzo, mentre il Dow Jones Industrial Average ha registrato un lieve calo. Gli investitori hanno assorbito i risultati positivi di ASML Holding N.V., Bank of America e Morgan Stanley.

    Un articolo del The Wall Street Journal ha riferito che Pechino è “pronta a mantenere una linea più rigida” nei negoziati con Washington, ritenendo che “una maggiore instabilità potrebbe colpire i mercati azionari e costringere il presidente Donald Trump a sedersi al tavolo dei negoziati”.

    Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato che “la volatilità azionaria non modificherà la posizione dell’amministrazione Trump”, aggiungendo che la Casa Bianca “non vuole che il conflitto commerciale si intensifichi ulteriormente”. Ha anche confermato che Trump è pronto a incontrare Xi Jinping in Corea del Sud entro la fine del mese.

    TSMC registra profitti record nel terzo trimestre

    Grazie al boom dell’intelligenza artificiale, TSMC ha riportato il miglior trimestre della sua storia.

    Il principale produttore mondiale di chip — fornitore di Nvidia Corporation (NASDAQ:NVDA) e Apple Inc. (NASDAQ:AAPL) — ha registrato un utile netto di 452,30 miliardi di T$ (14,75 miliardi di dollari), superando la stima di 417,7 miliardi di T$ di Reuters/LSEG.

    I ricavi sono aumentati del 30% su base annua a 989,92 miliardi di T$ (32,30 miliardi di dollari), con un margine lordo del 59,5%. TSMC ha dichiarato che la domanda legata all’IA “continuerà ad accelerare”, prevedendo una crescita dei ricavi fino al 24% nel trimestre in corso. Ha confermato investimenti fino a 42 miliardi di dollari per il 2025, nonostante le incertezze legate a dazi e valute.

    Oracle al centro dell’attenzione

    Oracle Corporation terrà giovedì un incontro con gli analisti a Las Vegas, nell’ultimo giorno della sua conferenza dedicata all’IA.

    Secondo gli analisti di Vital Knowledge, l’azienda dovrebbe presentare “nuove linee guida finanziarie”, ma “l’attenzione principale sarà su margini e flussi di cassa”. I due CEO hanno dichiarato al Wall Street Journal che “grandi investimenti nei data center sono fondamentali per espandere le capacità dell’IA per le imprese”.

    L’azienda ha inoltre annunciato che fornirà servizi cloud supportati dai nuovi chip MI450 di Advanced Micro Devices (NASDAQ:AMD). A settembre, le azioni Oracle erano balzate dopo che la società aveva annunciato 317 miliardi di dollari aggiuntivi in contratti futuri, molti dei quali legati a OpenAI.

    Dati economici in arrivo

    Gli investitori attendono l’indice manifatturiero della Federal Reserve Bank of Philadelphia, previsto a 8,6 punti in ottobre, rispetto ai 23,2 di settembre. Un dato positivo indica espansione.

    A causa dello shutdown, la Fed si affida a indicatori alternativi. Il “Beige Book” di questa settimana ha mostrato un’economia stabile, ma ha segnalato “aumenti dei licenziamenti e una riduzione della spesa delle famiglie a reddito medio-basso”.

    Oro ai massimi storici

    L’oro ha toccato un nuovo massimo, con un rialzo dello 0,5% a 4.230,48 $ l’oncia alle 03:48 ET, dopo aver raggiunto 4.241,99 $. I future sull’oro USA sono saliti dell’1,0% a 4.244,71 $. Il metallo è aumentato di oltre il 6% nell’ultima settimana.

    Gli operatori scommettono su almeno due tagli dei tassi da parte della Federal Reserve System quest’anno, dopo che il presidente Jerome Powell ha adottato un tono più accomodante. “Tassi più bassi rendono l’oro, che non offre rendimento, più attraente per gli investitori.”

    Questa contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
    Alcune parti di questo contenuto potrebbero essere state generate o supportate da strumenti di intelligenza artificiale (IA) e sono state revisionate per accuratezza e qualità dal nostro team editoriale.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee scendono mentre l’attenzione si concentra sulla politica francese e sulla crescita del Regno Unito

    DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee scendono mentre l’attenzione si concentra sulla politica francese e sulla crescita del Regno Unito

    Le azioni europee hanno registrato un calo giovedì, proseguendo una settimana volatile mentre gli investitori hanno reagito all’incertezza politica in Francia e ai nuovi dati macroeconomici del Regno Unito.

    Alle 07:15 GMT, il DAX tedesco ha perso lo 0,4%, il CAC 40 francese lo 0,1% e il FTSE 100 britannico lo 0,1%. Questi movimenti seguono un inizio di settimana instabile, con gli indici europei scesi ai minimi di due settimane martedì, per poi recuperare terreno mercoledì.

    Crisi politica francese al centro dell’attenzione

    La fiducia nei mercati francesi è migliorata a metà settimana dopo che il Primo Ministro Sébastien Lecornu ha annunciato l’intenzione di sospendere la riforma delle pensioni fino alle elezioni del 2027. La decisione mira a stemperare una delle crisi politiche più gravi degli ultimi decenni e a rafforzare le possibilità del governo di superare i voti di sfiducia previsti per giovedì.

    Il CAC 40 è salito del 2% mercoledì — miglior giornata da inizio maggio — trainato dai guadagni del colosso del lusso LVMH (EU:MC).

    L’economia del Regno Unito torna a crescere

    Secondo i dati ufficiali pubblicati giovedì, l’economia britannica è cresciuta dello 0,1% su base mensile in agosto. Il International Monetary Fund (IMF) prevede che il Regno Unito registrerà la seconda crescita più veloce tra i paesi del G7 nel 2025, dietro solo agli Stati Uniti.

    Tuttavia, il ritmo annuo dell’1,3% resta modesto, mentre la Cancelliere Rachel Reeves dovrebbe introdurre consistenti aumenti fiscali nella legge di bilancio del prossimo mese.

    Notizie societarie

    • Nordea Bank (BIT:1NDA) ha registrato un utile netto di 1,23 miliardi di euro nel terzo trimestre, sostenuto da solide entrate ante accantonamenti e minori svalutazioni.
    • Pernod Ricard (EU:RI) ha riportato un calo del 7,6% nelle vendite organiche del primo trimestre, penalizzata dalla debolezza dei mercati statunitense e cinese.
    • Travis Perkins (LSE:TPK) è tornata a crescere nel terzo trimestre grazie ai progressi nella sua strategia Merchanting.
    • Fastned (EU:FAST) ha registrato ricavi record dalla ricarica, con un aumento del 32% nelle vendite di energia e 1,7 milioni di sessioni di ricarica nel trimestre.

    Prezzi del petrolio in rialzo per effetto delle mosse dell’India

    I prezzi del petrolio sono aumentati in seguito alle aspettative di un’offerta globale più limitata. I futures sul Brent sono saliti dello 0,9% a 66,34 dollari al barile, mentre quelli sul WTI statunitense sono avanzati dello 0,8% a 58,77 dollari.

    Il rialzo è seguito alle dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, secondo cui il Primo Ministro indiano Narendra Modi avrebbe assicurato che l’India “presto” ridurrà gli acquisti di petrolio russo. La decisione di uno dei maggiori importatori mondiali di greggio potrebbe restringere l’offerta nei prossimi mesi.

    Nella sessione precedente, entrambi i benchmark avevano toccato i minimi da inizio maggio, penalizzati dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e dall’avvertimento dell’International Energy Agency (IEA) circa un possibile surplus nel 2026.

    Questa contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
    Alcune parti di questo contenuto potrebbero essere state generate o supportate da strumenti di intelligenza artificiale (IA) e sono state revisionate per accuratezza e qualità dal nostro team editoriale.

  • Banco BPM lancia riacquisto di bond da 500 milioni di euro e nuova emissione

    Banco BPM lancia riacquisto di bond da 500 milioni di euro e nuova emissione

    Banco BPM (BIT:BAMI) ha annunciato un’offerta di riacquisto in contanti per il proprio bond senior non-preferred dal valore nominale di 500 milioni di euro, con scadenza a settembre 2026. In parallelo, l’istituto emetterà nuovi titoli per un importo equivalente. La banca ha spiegato che questa doppia operazione rientra nella strategia di gestione proattiva delle proprie passività.

    L’offerta di riacquisto sui titoli esistenti si concluderà il 23 ottobre.

    Questa contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
    Alcune parti di questo contenuto potrebbero essere state generate o supportate da strumenti di intelligenza artificiale (IA) e sono state revisionate per accuratezza e qualità dal nostro team editoriale.