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  • Le azioni Campari balzano del 9% grazie a utili superiori alle attese sostenuti dai risparmi sui costi

    Le azioni Campari balzano del 9% grazie a utili superiori alle attese sostenuti dai risparmi sui costi

    Le azioni di Campari (BIT:CPR) sono salite di oltre il 9% giovedì dopo che il gruppo italiano degli spirits ha pubblicato risultati trimestrali superiori alle previsioni, grazie ai risparmi sui costi e al miglioramento dei margini, che hanno compensato la crescita più lenta delle vendite.

    Il produttore di Aperol e Wild Turkey ha registrato una crescita organica dell’EBIT del 19,5%, quasi il doppio rispetto al consenso del 10%. Le vendite nette organiche sono aumentate del 4,4%, al di sotto delle attese del 5,3%, con ricavi trimestrali totali pari a 753 milioni di euro, contro i 775 milioni stimati dagli analisti.

    Secondo Kepler Cheuvreux, i risultati riflettono “una solida performance del margine lordo con un miglioramento organico di 180 punti base nel terzo trimestre e un calo organico del 3,8% dei costi SG&A nel trimestre.”

    Tutte le aree geografiche hanno registrato una crescita organica positiva: Asia Pacifico (+5,7%), Americhe (+4,7%) ed EMEA (+3,8%). La società ha beneficiato di costi di input più bassi — in particolare dell’agave — e di un mix di vendite favorevole trainato dal tequila Espolòn, parzialmente compensato da costi logistici più elevati. Campari ha indicato che il margine del quarto trimestre dovrebbe trarre ulteriore beneficio da venti favorevoli sui costi di approvvigionamento.

    Il gruppo ha confermato la propria guidance per il 2025, prevedendo una crescita organica moderata dei ricavi e un margine EBIT stabile, che ora include l’impatto dei dazi. Kepler Cheuvreux ha definito la nuova previsione un miglioramento, poiché l’impatto stimato dei dazi è stato ridotto a circa 15 milioni di euro.

    Il piano di efficienza sui costi procede secondo i piani, con la società che prevede un beneficio di margine di 50 punti base nel 2026 grazie alla riduzione delle spese SG&A.

    Nel segmento aperitivi, che comprende i marchi Aperol e Campari, le vendite sono rimaste stabili nel terzo trimestre e in aumento dell’1,3% nei primi nove mesi dell’anno. Le vendite di Aperol sono diminuite del 6%, penalizzate dalla debole domanda in Italia e Germania e dal rallentamento negli Stati Uniti. Al contrario, il resto del portafoglio aperitivi — che rappresenta circa il 10% del fatturato di gruppo — è cresciuto del 21%.

    Kepler Cheuvreux ha tagliato la previsione di crescita organica delle vendite nette 2025 all’1,4% dal 3,0%, ma ha aumentato la stima dell’EBIT dell’1,6%. L’EBIT rettificato per il 2025 è ora previsto a 614 milioni di euro, rispetto ai 605 milioni precedenti, mentre l’utile netto rettificato è stimato in crescita dell’1,9% a 375 milioni di euro. Le previsioni per il 2026 e il 2027 restano invariate.

    La società di brokeraggio ha ribadito la raccomandazione “buy” con un target price di 7,20 euro, che implica un potenziale rialzo del 32,4% rispetto alla chiusura di mercoledì a 5,44 euro. A tale target, Campari scambierebbe a 13,5 volte l’EV/EBITDA stimato 2026, al di sotto della media decennale di 18 volte, e a 21 volte gli utili 2026, circa il 25% in meno della media storica.

    Kepler Cheuvreux ha inoltre segnalato che il rapporto debito netto/EBITDA di Campari è migliorato a 2,9x alla fine di settembre, evidenziando i progressi nel rafforzamento della struttura finanziaria. La società prevede ulteriori benefici sui margini nei prossimi trimestri grazie alla riduzione dei costi e ai prezzi più bassi dell’agave.

  • Crédit Agricole Italia registra un utile netto in crescita del 5% a 693 milioni di euro al 30 settembre

    Crédit Agricole Italia registra un utile netto in crescita del 5% a 693 milioni di euro al 30 settembre

    Crédit Agricole Italia (BIT:1ACA) ha comunicato un utile netto consolidato di 693 milioni di euro al 30 settembre, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente, secondo quanto riportato dal gruppo bancario francese.

    I ricavi complessivi hanno superato i 2,3 miliardi di euro, sostenuti dal buon andamento dei servizi di investimento, i cui proventi da commissioni sono cresciuti del 10% su base annua. I depositi indiretti sono aumentati del 9%, mentre i prestiti netti alla clientela hanno registrato una crescita del 2% rispetto allo stesso periodo del 2024.

    Le rettifiche su crediti sono diminuite del 13%, portando il costo del credito a “livelli ridotti” pari a 31 punti base, come indicato nel comunicato.

    Il gruppo francese opera in Italia non solo attraverso Crédit Agricole Italia, ma anche tramite attività di corporate e investment banking, credito al consumo, gestione patrimoniale e assicurazioni. Considerando l’insieme di questi settori, il gruppo ha registrato in Italia un utile netto aggregato di 1,19 miliardi di euro al 30 settembre.

  • Italgas alza la guidance 2025 e prevede investimenti per 16,5 miliardi di euro entro il 2031

    Italgas alza la guidance 2025 e prevede investimenti per 16,5 miliardi di euro entro il 2031

    Italgas (BIT:IG) ha presentato il nuovo piano strategico al 2031 — il primo dopo l’acquisizione di 2i Rete Gas — che prevede investimenti complessivi per 16,5 miliardi di euro, in aumento del 5,7% rispetto al piano precedente. La società punta a raggiungere un EBITDA di 3 miliardi di euro e una base regolata degli asset (RAB) superiore ai 20 miliardi di euro entro la fine del periodo di piano.

    Presentando il piano ad analisti e investitori a Londra, Italgas ha inoltre rivisto al rialzo i propri obiettivi per il 2025, stimando ricavi rettificati intorno a 2,5 miliardi di euro e un EBITDA rettificato di circa 1,87 miliardi di euro, secondo quanto riportato nel comunicato. L’indebitamento netto per il 2025 è previsto stabile a circa 10,8 miliardi di euro.

    La società ha esteso la politica dei dividendi fino al 2028, confermando il maggiore tra un payout ratio del 65% e una crescita annuale del dividendo del 5%, con un nuovo floor fissato al dividendo 2024 di 0,406 euro per azione. “Il nuovo floor implica una crescita del dividendo per azione sugli utili 2025 di almeno l’11,7% rispetto al dividendo 2024,” si legge nella nota.

    Escludendo l’impatto dell’acquisizione di 2i Rete Gas, le relative dismissioni e gare, l’aumento degli investimenti risulta pari al 10,2% rispetto al piano precedente. Dei 16,5 miliardi previsti, 14,2 miliardi saranno destinati allo sviluppo, alla digitalizzazione e alla riconversione delle infrastrutture del gas in Italia e Grecia, compreso l’ammodernamento della rete 2i Rete Gas. Altri 1,5 miliardi finanzieranno le prossime gare ATEM, mentre 0,8 miliardi verranno destinati al rafforzamento delle attività nei settori idrico ed efficienza energetica.

    “Il piano strategico 2025–2031, con 16,5 miliardi di euro di investimenti, un aumento di 900 milioni rispetto al piano precedente, è il più significativo nella storia del gruppo lunga 188 anni. Questo traguardo è il risultato dell’acquisizione di 2i Rete Gas e della visione industriale del gruppo,” ha commentato l’Amministratore Delegato Paolo Gallo.

    Italgas ha inoltre comunicato i risultati dei primi nove mesi, con ricavi totali pari a 1,85 miliardi di euro (+42,8%), un EBITDA rettificato (al netto delle componenti straordinarie) di 1,37 miliardi di euro (+35,6%) e un utile netto rettificato di 494,9 milioni di euro (+36,8%).

  • Wall Street pronta a un nuovo slancio, con Nvidia in testa e ottimismo prima della decisione della Fed

    Wall Street pronta a un nuovo slancio, con Nvidia in testa e ottimismo prima della decisione della Fed

    I futures statunitensi indicano un’apertura positiva mercoledì, con Wall Street pronta a proseguire il recente trend rialzista mentre gli investitori scommettono su un nuovo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve e sul continuo slancio del settore tecnologico.

    Nvidia (NASDAQ:NVDA) è ancora una volta al centro dell’attenzione. Le azioni del produttore di chip per l’intelligenza artificiale sono salite del 3,6% nel pre-market, estendendo il rialzo del 5% registrato martedì dopo l’annuncio di diverse partnership strategiche, tra cui un investimento da 1 miliardo di dollari in Nokia (NYSE:NOK) per una collaborazione su infrastrutture di rete e AI. Il rally ha portato Nvidia sempre più vicina a un traguardo storico: una capitalizzazione di mercato di 5.000 miliardi di dollari, mai raggiunta da nessuna azienda.

    L’ottimismo è alimentato anche dalle aspettative per l’annuncio di politica monetaria della Fed previsto per oggi. La banca centrale dovrebbe ridurre i tassi di un ulteriore quarto di punto percentuale, mentre gli operatori analizzeranno attentamente la dichiarazione e i commenti del presidente Jerome Powell per valutare la possibilità di ulteriori tagli entro fine anno.

    Secondo i dati del FedWatch Tool di CME Group, i mercati attribuiscono una probabilità dell’87% a un nuovo taglio dei tassi a dicembre, anche se le opinioni su ulteriori riduzioni nei primi mesi del 2026 restano contrastanti.

    Martedì, i mercati statunitensi hanno mantenuto un tono positivo nonostante alcune oscillazioni intraday. Il Nasdaq Composite è salito dello 0,8% a 23.827,49 punti, il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato lo 0,3% a 47.706,37 punti e l’S&P 500 è avanzato dello 0,2% a 6.890,89, chiudendo nuovamente su massimi storici.

    Il recente slancio del mercato è stato sostenuto dall’ottimismo sul fronte commerciale tra Stati Uniti e Cina, rafforzato dalle notizie di un accordo sui metalli rari tra Stati Uniti e Giappone, in vista dell’incontro del presidente Donald Trump con il suo omologo cinese Xi Jinping previsto per questa settimana.

    Molti investitori, tuttavia, restano prudenti prima della decisione della Fed, preferendo attendere maggiore chiarezza sull’orientamento dei tassi d’interesse.

    L’attenzione è rivolta anche alla stagione degli utili tecnologici, con Alphabet (NASDAQ:GOOGL), Apple (NASDAQ:AAPL), Meta Platforms (NASDAQ:META), Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Amazon (NASDAQ:AMZN) pronte a pubblicare i risultati trimestrali nei prossimi giorni.

    Sul fronte macroeconomico, il Conference Board ha segnalato un leggero calo della fiducia dei consumatori statunitensi a ottobre, con l’indice sceso a 94,6 da 95,6 punti di settembre, leggermente meglio delle attese.

    Tra i settori, i titoli networking e acciaio hanno guidato i rialzi, con l’NYSE Arca Networking Index e l’NYSE Arca Steel Index in aumento dell’1,6% a nuovi massimi. Al contrario, le compagnie aeree hanno registrato un forte calo, con l’NYSE Arca Airline Index in ribasso del 4,1%, mentre utility, immobiliare commerciale ed energia sono rimaste deboli.

    Con lo slancio ancora intatto e l’entusiasmo per l’AI in crescita, gli investitori sembrano pronti a prolungare la corsa rialzista di Wall Street, anche se i commenti della Fed di oggi potrebbero mettere alla prova la fiducia del mercato.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee in rialzo grazie ai risultati societari e alle attese per la decisione della Fed

    DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee in rialzo grazie ai risultati societari e alle attese per la decisione della Fed

    Le azioni europee sono salite mercoledì, sostenute da una serie di risultati societari positivi e dalle attese degli investitori in vista della decisione della Federal Reserve statunitense sui tassi d’interesse, prevista più tardi nella giornata, con un taglio di un quarto di punto ormai pienamente scontato.

    A guidare i guadagni regionali è stato il FTSE 100 di Londra, in rialzo dello 0,9%, mentre il DAX tedesco e il CAC 40 francese hanno registrato entrambi un incremento di circa lo 0,1%, segnalando un tono positivo ma prudente nei principali mercati.

    La svizzera Logitech International (BIT:1LOGN) è stata tra le migliori del giorno dopo aver riportato risultati del secondo trimestre fiscale 2026 superiori alle stime degli analisti.

    Anche ASM International (EU:ASM), produttore olandese di apparecchiature per la produzione di semiconduttori, ha chiuso in rialzo nonostante prenotazioni trimestrali inferiori alle attese, mostrando resilienza in un contesto di mercato complesso.

    Il titolo Mercedes-Benz (TG:MBG) ha registrato un forte incremento dopo la conferma delle previsioni per l’intero anno e l’annuncio di un programma di riacquisto azionario da 2 miliardi di euro (2,3 miliardi di dollari). L’utile del terzo trimestre ha superato le stime, riflettendo una solida domanda per i suoi veicoli di fascia alta.

    Deutsche Bank (TG:DBK) ha guadagnato terreno dopo aver registrato un inatteso aumento del 7% dell’utile trimestrale, battendo le previsioni di un calo e mostrando solidi risultati nelle sue principali divisioni operative.

    Il colosso chimico BASF (TG:BAS) ha contribuito al sentiment positivo, avanzando dopo aver riportato utili operativi rettificati leggermente superiori alle aspettative del mercato.

    In controtendenza, il produttore svedese di cuscinetti industriali SKF (BIT:1SKFB) ha chiuso in ribasso dopo aver riportato vendite e utile operativo rettificato del terzo trimestre sostanzialmente in linea con le previsioni degli analisti, lasciando gli investitori indifferenti.

    Nel complesso, il clima sui mercati europei è rimasto cautamente ottimista, con gli operatori che bilanciano la forza degli utili aziendali con l’attesa di nuove indicazioni di politica monetaria da parte della Fed.

  • Il dollaro si rafforza in vista della decisione della Fed tra le crescenti speranze di una svolta commerciale USA-Cina

    Il dollaro si rafforza in vista della decisione della Fed tra le crescenti speranze di una svolta commerciale USA-Cina

    Il dollaro statunitense si è rafforzato mercoledì, sostenuto dal rinnovato ottimismo su un possibile accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina e da una posizione prudente degli investitori in vista della decisione sui tassi d’interesse della Federal Reserve prevista per la giornata.

    Alle 05:20 ET, il Dollar Index, che misura il valore del biglietto verde rispetto a sei principali valute, è salito dello 0,3% a 98,787, recuperando dopo due sessioni consecutive di perdite.

    L’ottimismo commerciale sostiene il sentiment

    Il viaggio asiatico del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha spostato l’attenzione sulla Corea del Sud, dove giovedì dovrebbe incontrare il presidente cinese Xi Jinping.

    I mercati sono stati incoraggiati dopo che Trump ha dichiarato di credere che le due parti raggiungeranno un “accordo fantastico”, rafforzando l’ottimismo che un’intesa possa attenuare anni di tensioni commerciali tra Washington e Pechino.

    Secondo Trump, il potenziale accordo potrebbe includere una riduzione dei dazi sulle importazioni cinesi in cambio dell’impegno di Pechino a smettere di esportare precursori chimici del fentanyl. Ha anche menzionato l’intenzione di discutere con Xi dei chip AI Blackwell di Nvidia (NASDAQ: NVDA), un tema di tensione continua a causa delle restrizioni statunitensi sull’export di semiconduttori avanzati.

    Tuttavia, gli operatori sono rimasti cauti in vista dell’atteso taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Fed. Gli investitori cercano indizi dal presidente Jerome Powell su un’eventuale prosecuzione dei tagli entro la fine dell’anno, alla luce dei segnali di rallentamento del mercato del lavoro.

    “Gli ingredienti per un altro rally del dollaro ‘compra la voce, vendi la notizia’ ci sono tutti”, hanno affermato gli analisti di ING. “Quindi, anche se i rischi sono leggermente orientati al rialzo per l’USD oggi, qualsiasi rally dovrebbe essere più contenuto e di breve durata rispetto a settembre. L’annuncio probabile della fine del QT potrebbe inoltre limitare i rialzi del dollaro.”

    Euro e sterlina in calo mentre i mercati si concentrano sulle banche centrali

    L’euro è sceso, con EUR/USD in calo dello 0,2% a 1,1623, in attesa della riunione della Banca Centrale Europea di giovedì, dalla quale non si prevedono variazioni dei tassi.

    “Le implicazioni per l’EUR/USD probabilmente saranno limitate, e l’odierno FOMC dovrebbe essere l’unico fattore – se non altro – a influenzare la direzione del cambio”, ha osservato ING. “Vediamo alcuni modesti rischi al rialzo per il dollaro, ma probabilmente non abbastanza da portare l’EUR/USD stabilmente sotto 1,160; l’outlook di breve termine rimane neutrale.”

    La sterlina britannica si è indebolita, con GBP/USD in calo dello 0,5% a 1,3202, mentre USD/CAD è rimasto invariato a 1,3947 in attesa della decisione della Banca del Canada.

    “I mercati stanno già scontando un taglio, ma sarà difficile per la BoC chiudere la porta a ulteriori allentamenti dati i peggioramenti del quadro commerciale”, ha aggiunto ING.

    Yen stabile in attesa della riunione della BOJ

    In Asia, lo yen è rimasto vicino ai minimi di otto mesi, con USD/JPY in leggero aumento dello 0,1% a 152,24, mentre gli operatori scommettono che la Banca del Giappone manterrà la sua politica monetaria ultra-accomodante nella riunione di giovedì.

    Si prevede che la BOJ manterrà invariati i tassi tra le speculazioni secondo cui la nuova primo ministro Sanae Takaichi introdurrà misure fiscali espansive e si opporrà a un irrigidimento della politica. La sua elezione all’inizio del mese ha esercitato pressioni aggiuntive sullo yen, con gli investitori che si aspettano una maggiore spesa pubblica.

    Lo yuan cinese (USD/CNY) è rimasto pressoché stabile a 7,0995, in vista del vertice Trump-Xi di giovedì, durante il quale i due leader discuteranno di modi per ridurre le tensioni commerciali. Trump ha dichiarato di essere disposto a ridurre i dazi legati alle esportazioni di fentanyl e di voler sollevare temi come i materiali rari e i chip AI, in particolare quelli prodotti da Nvidia.

    Nel frattempo, il dollaro australiano è salito dello 0,4% a 0,6611, toccando il massimo di tre settimane dopo dati sull’inflazione migliori delle attese, che hanno ridotto le aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Reserve Bank of Australia.

    Complessivamente, il rialzo del dollaro riflette un mix di ottimismo commerciale e cautela legata alla Fed, con i mercati in attesa di quella che potrebbe essere una delle riunioni più seguite dell’anno.

  • Mercati in attesa: utili dei giganti tech, decisione della Fed e incontro Trump–Xi al centro dell’attenzione

    Mercati in attesa: utili dei giganti tech, decisione della Fed e incontro Trump–Xi al centro dell’attenzione

    Gli investitori globali si preparano a una giornata cruciale, segnata da tre eventi chiave destinati a influenzare il sentiment dei mercati: un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, una raffica di trimestrali dei colossi tecnologici e la visita diplomatica di Donald Trump in Asia, che potrebbe culminare in un incontro decisivo con Xi Jinping.

    Alle 03:38 ET, i futures sul Dow Jones sono scesi dello 0,1% (–31 punti), mentre quelli sull’S&P 500 sono saliti dello 0,2% (+17 punti) e quelli sul Nasdaq 100 hanno guadagnato lo 0,4% (+113 punti). Il clima resta cauto dopo una serie di massimi storici a Wall Street, sostenuti dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale e dalle attese di una politica monetaria più accomodante.

    Wall Street continua la corsa, spinta da Nvidia

    La spinta principale arriva da Nvidia (NASDAQ:NVDA), che ha annunciato ordini per 500 miliardi di dollari relativi ai suoi chip di intelligenza artificiale e un accordo per costruire sette supercomputer per il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Il titolo è salito di quasi il 5%, portando Nvidia a un passo dal diventare la prima azienda da 5.000 miliardi di dollari, confermando il suo ruolo guida nel rally trainato dall’AI.

    I risultati dei big tech sotto i riflettori

    Ora l’attenzione si sposta sui conti degli altri giganti tecnologici. Microsoft (NASDAQ:MSFT), Meta Platforms (NASDAQ:META) e Alphabet (NASDAQ:GOOG) pubblicheranno i risultati dopo la chiusura dei mercati, seguiti giovedì da Apple (NASDAQ:AAPL) e Amazon (NASDAQ:AMZN).

    Data la loro enorme capitalizzazione, i risultati avranno un impatto significativo sull’andamento dei listini USA negli ultimi mesi del 2025. Gli analisti si concentrano in particolare sugli investimenti in intelligenza artificiale e infrastrutture cloud, fattori chiave per il proseguimento del rally.

    Fed pronta al taglio dei tassi – i riflettori su Powell

    La Federal Reserve concluderà oggi la sua riunione di due giorni, e i mercati si aspettano quasi unanimemente un taglio di 25 punti base, che porterebbe il tasso dei fondi federali nella fascia 3,75%-4,00%.

    L’attenzione sarà tutta rivolta alle parole del presidente Jerome Powell, che potrebbe fornire indicazioni su un nuovo taglio a dicembre. La Fed deve bilanciare la necessità di sostenere la crescita e contenere l’inflazione, in un contesto complicato dal blocco del governo statunitense, che ha limitato la disponibilità dei dati sul mercato del lavoro.

    Trump in Corea del Sud: segnali di distensione commerciale

    Sul fronte geopolitico, gli investitori seguono da vicino la visita di Donald Trump in Asia, che potrebbe favorire un ammorbidimento delle tensioni commerciali con la Cina.

    Trump è arrivato a Gyeongju, in Corea del Sud, dove ha incontrato il presidente Lee Jae Myung e accennato a possibili progressi verso un accordo bilaterale, pur smorzando le aspettative.

    Il punto culminante sarà l’incontro di giovedì a Busan con Xi Jinping, durante il quale si discuterà di dazi e controllo delle esportazioni di fentanyl. Trump ha indicato che potrebbe ridurre i dazi sulle merci cinesi in cambio dell’impegno di Pechino a bloccare le esportazioni di precursori del fentanyl.

    Il presidente ha aggiunto che discuterà anche dei chip Blackwell di Nvidia, soggetti alle restrizioni sulle esportazioni USA, un tema delicato nei negoziati tra Washington e Pechino.

    L’oro torna sopra i 4.000 dollari

    Nel comparto delle materie prime, l’oro è risalito sopra la soglia dei 4.000 dollari l’oncia, sostenuto dalle aspettative di un taglio dei tassi.

    L’oro spot è salito dell’1,5% a 4.010,15 dollari, mentre i futures USA sull’oro hanno guadagnato l’1,0% a 4.023,84 dollari. Il metallo prezioso aveva toccato i minimi di tre settimane a causa dell’allentamento delle tensioni commerciali, che aveva ridotto la domanda di beni rifugio.

    Tuttavia, le aspettative di una politica monetaria più espansiva hanno riportato fiducia sul mercato. Un tono più accomodante di Powell potrebbe rafforzare il metallo giallo, mentre segnali più aggressivi o un dollaro forte potrebbero limitarne i guadagni.

  • DAX, CAC, FTSE100, Borse europee stabili in attesa della decisione della Fed; utili record per UBS

    DAX, CAC, FTSE100, Borse europee stabili in attesa della decisione della Fed; utili record per UBS

    Le principali borse europee sono rimaste pressoché invariate mercoledì, con gli investitori cauti in vista della decisione sui tassi di interesse della Federal Reserve e intenti ad analizzare una nuova ondata di trimestrali da parte di grandi società europee e statunitensi.

    Alle 08:05 GMT, il DAX tedesco perdeva lo 0,1%, il CAC 40 francese scendeva dello 0,2%, mentre il FTSE 100 di Londra guadagnava lo 0,4%, sostenuto dai titoli finanziari ed energetici.

    La Fed pronta a un taglio di 25 punti base

    La banca centrale statunitense concluderà oggi la sua riunione di politica monetaria di due giorni, con i mercati che scontano quasi completamente un taglio dei tassi di 25 punti base, portando il tasso sui fondi federali tra il 3,75% e il 4,00%.

    Secondo il CME FedWatch Tool, gli operatori attribuiscono una probabilità del 96% a tale mossa. Con il blocco parziale del governo USA che limita la disponibilità di nuovi dati economici, l’attenzione sarà rivolta alle dichiarazioni del presidente Jerome Powell per valutare la percezione della Fed sull’economia e le prospettive di politica monetaria.

    Gli investitori guarderanno anche a eventuali segnali di fine del programma di riduzione del bilancio, noto come quantitative tightening.

    Tensioni commerciali in calo

    Il clima geopolitico si è disteso dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l’intenzione di ridurre i dazi sulle importazioni cinesi legate ai precursori del fentanyl, in vista del suo incontro con il presidente cinese Xi Jinping in Corea del Sud previsto per giovedì.

    I due leader discuteranno di ulteriori misure di de-escalation commerciale, dopo mesi di tensioni che hanno pesato sui mercati globali. Trump ha inoltre dichiarato che intende affrontare il tema del chip di intelligenza artificiale Blackwell di Nvidia (NASDAQ:NVDA) durante l’incontro.

    Trimestrali sotto i riflettori

    Oggi l’attenzione si concentrerà anche sui risultati del settore tecnologico USA, con le trimestrali di Alphabet (NASDAQ:GOOGL), Meta Platforms (NASDAQ:META) e Microsoft (NASDAQ:MSFT) attese dopo la chiusura di Wall Street. Le aspettative restano elevate, vista la forte valutazione dei titoli tech.

    In Europa, UBS (NYSE:UBS) ha riportato un balzo del 74% dell’utile netto del terzo trimestre, superando ampiamente le previsioni grazie alla volatilità dei mercati e alla ripresa delle attività di M&A.

    Deutsche Bank (TG:DBK) ha registrato un aumento dell’8% dell’utile ante imposte, sostenuto da una buona performance del trading e dal contenimento dei costi, mentre Santander (LSE:BNC) ha annunciato una crescita del 7,8% su base annua, con i risultati solidi negli Stati Uniti che hanno compensato la debolezza in Brasile.

    Mercedes-Benz (TG:MBG) ha visto invece l’utile operativo crollare di oltre due terzi a causa di costosi esuberi e della forte concorrenza, soprattutto negli USA e in Cina. Adidas (TG:ADS) ha segnalato la crescita più debole nella regione del Nord America.

    Nel settore energetico, Equinor (TG:DNQ) ha registrato un calo del 9,9% dei profitti trimestrali, leggermente peggiore del previsto, a causa del ribasso dei prezzi di petrolio e gas, ma ha confermato le stime di crescita della produzione.

    GSK (LSE:GSK) ha invece alzato le previsioni di vendita per il 2025, grazie a una crescita a doppia cifra nelle divisioni dedicate ai farmaci specialistici, in particolare HIV e oncologia.

    Prezzi del petrolio stabili dopo il calo delle scorte USA

    I prezzi del petrolio si sono stabilizzati dopo due sedute di ribassi, sostenuti dai dati che mostrano un calo inatteso delle scorte statunitensi.

    I futures sul Brent sono scesi dello 0,1% a 63,76 dollari al barile, mentre il WTI è rimasto quasi invariato a 60,14 dollari.

    Secondo l’American Petroleum Institute, le scorte di greggio USA sono diminuite di oltre 4 milioni di barili nella settimana terminata il 24 ottobre, mentre le scorte di benzina sono calate di 6,35 milioni di barili.

    Il calo superiore alle attese ha sostenuto il mercato dopo le recenti pressioni legate alle indiscrezioni secondo cui l’OPEC+ potrebbe aumentare la produzione a dicembre.

  • Piazza Affari apre piatta in attesa della decisione della Fed e delle trimestrali USA

    Piazza Affari apre piatta in attesa della decisione della Fed e delle trimestrali USA

    La Borsa di Milano ha aperto la seduta di mercoledì in modo cauto, con gli investitori che preferiscono attendere alcuni eventi chiave della giornata – tra cui la decisione sui tassi della Federal Reserve prevista in serata e la pubblicazione delle trimestrali dei principali colossi tecnologici di Wall Street.

    Il mercato ha già scontato un taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Fed, ma l’attenzione sarà rivolta alle parole del presidente Jerome Powell per ottenere indicazioni sulla futura direzione della politica monetaria.

    Sul fronte americano, si attendono i conti di Microsoft (NASDAQ:MSFT), Alphabet (NASDAQ:GOOG) e Meta Platforms (NASDAQ:META), che verranno diffusi dopo la chiusura dei mercati, in un contesto ancora dominato dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale.

    In secondo piano ma comunque rilevante, la riunione di domani tra il presidente statunitense Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping in Corea del Sud, dove i due leader discuteranno di un possibile accordo tariffario.

    Intorno alle 9:55, l’indice FTSE MIB segnava un lieve rialzo dello 0,08%, con i titoli finanziari e dei beni di consumo ciclici in progresso, a compensare le flessioni dei comparti industriale e utility.

    FinecoBank (BIT:FBK) si è distinta con un incremento del 2,5%, dopo che Barclays ha alzato la raccomandazione sul titolo da “equal weight” a “overweight” e il target price a 25 euro.

    Tra i bancari, BPER (BIT:BPE) ha guadagnato l’1,3% e Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) l’1%, in scia a una stagione delle trimestrali positiva per il settore europeo, trainata dai risultati migliori delle attese di Deutsche Bank, UBS e Santander.

    Stellantis (BIT:STLAM) ha proseguito il rally della seduta precedente, posizionandosi in testa al FTSE MIB con un aumento del 3,1%.

    In coda all’indice principale, Moncler (BIT:MONC) è scesa di oltre 4% dopo aver riportato un calo dei ricavi nel terzo trimestre.

    Fuori dal paniere principale, Avio (BIT:AVIO) è risalita dell’1,2% dopo un avvio debole, in seguito al collocamento da parte di Leonardo (BIT:LDO) di 2,6 milioni di azioni al prezzo di 37,50 euro per azione.

  • L’oro si mantiene vicino ai minimi di tre settimane in attesa della decisione della Fed e dell’ottimismo commerciale

    L’oro si mantiene vicino ai minimi di tre settimane in attesa della decisione della Fed e dell’ottimismo commerciale

    I prezzi dell’oro sono rimasti sostanzialmente invariati mercoledì, oscillando intorno ai minimi di tre settimane, mentre l’allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e l’attesa per la decisione sui tassi della Federal Reserve hanno spinto gli investitori alla cautela.

    Alle 01:40 ET (05:40 GMT), l’oro spot è salito dello 0,2% a 3.957,42 dollari l’oncia, mentre i future sull’oro statunitensi sono scesi dello 0,1% a 3.977,76 dollari. Il metallo prezioso ha perso terreno nelle ultime due sessioni, raggiungendo il livello più basso da inizio ottobre a causa del calo della domanda di beni rifugio.

    La decisione della Fed al centro dell’attenzione

    I mercati si aspettano ampiamente che la Federal Reserve annunci un taglio dei tassi di 25 punti base al termine della riunione di due giorni prevista per mercoledì.

    Tuttavia, gli investitori si concentrano soprattutto sulle dichiarazioni del presidente della Fed, Jerome Powell, riguardo alle prossime mosse di politica monetaria. Se Powell dovesse segnalare che ulteriori tagli non sono imminenti o che le pressioni inflazionistiche restano elevate, un aumento dei rendimenti reali o un rafforzamento del dollaro potrebbero pesare ulteriormente sull’oro.

    L’ottimismo commerciale riduce l’interesse per i beni rifugio

    Segnali di miglioramento nei rapporti commerciali tra Washington e Pechino hanno anch’essi esercitato pressione sull’oro. Le notizie su un accordo quadro riguardante tariffe e restrizioni all’export di terre rare hanno attenuato i timori di un inasprimento della disputa commerciale.

    Inoltre, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di voler ridurre il dazio del 20% sulle importazioni cinesi legate ai precursori chimici del fentanyl prima del vertice con il Presidente cinese Xi Jinping previsto in Corea del Sud giovedì.

    Trump è arrivato mercoledì a Gyeongju, Corea del Sud, dopo una visita a Tokyo, dove incontrerà il Presidente sudcoreano Lee Jae Myung per discutere di cooperazione regionale e commercio.

    Questi sviluppi hanno ridotto la domanda di asset difensivi come l’oro, mentre gli operatori mostrano maggiore fiducia nelle prospettive economiche globali.

    Metalli in attesa dell’esito della Fed

    Il mercato dei metalli è rimasto tranquillo in vista dell’annuncio della Fed. I future sull’argento sono aumentati dello 0,3% a 47,45 dollari l’oncia, mentre i future sul platino sono scesi dello 0,6% a 1.575,80 dollari.

    Tra i metalli industriali, il rame di riferimento al London Metal Exchange è salito dello 0,2% a 11.053,20 dollari per tonnellata, mentre i future sul rame statunitensi hanno guadagnato 0,3% a 5,18 dollari per libbra.

    Sebbene le aspettative di un taglio dei tassi sostengano il prezzo dell’oro, il miglioramento del sentiment di mercato e l’ottimismo sulle trattative commerciali continuano a limitarne i guadagni, suggerendo che il metallo potrebbe restare stabile nel breve termine.