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  • Le borse europee in lieve rialzo; attesa per la Spring Statement del Regno Unito

    Le borse europee in lieve rialzo; attesa per la Spring Statement del Regno Unito

    I mercati azionari europei registrano un lieve rialzo mercoledì, mentre gli investitori cercano maggiore chiarezza sulle tariffe commerciali e sulle prospettive finanziarie del Regno Unito.

    Alle 04:02 ET, 08:02 GMT, l’indice DAX in Germania è salito dello 0,4%, il CAC 40 in Francia ha guadagnato lo 0,2% e il FTSE 100 nel Regno Unito ha segnato un rialzo dello 0,4%.

    Prosegue il rally di sollievo

    Gli indici azionari europei continuano a beneficiare del recente rally di sollievo dei mercati globali, alimentato dall’ottimismo su un possibile atteggiamento più morbido e flessibile del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo ai dazi commerciali.

    Tuttavia, permane un elevato livello di incertezza con l’avvicinarsi della scadenza del 2 aprile per l’applicazione delle tariffe.

    In un’intervista rilasciata martedì sera a Newsmax, Trump ha dichiarato di voler prevedere alcune eccezioni limitate nei suoi piani di imposizione di nuove tariffe commerciali, ma ha aggiunto di non volerne concedere “troppe”.

    Attesa per la Spring Statement del Regno Unito

    Tornando in Europa, il Regno Unito sarà al centro dell’attenzione, con il cancelliere dello Scacchiere, Rachel Reeves, pronta a presentare in giornata il suo ultimo aggiornamento fiscale al Parlamento.

    Reeves dovrebbe annunciare ulteriori tagli ai sussidi sociali e ai dipartimenti governativi nella sua Spring Statement, nel tentativo di colmare il deficit di bilancio causato dall’aumento dei costi di finanziamento dal rilascio del suo primo piano fiscale alla fine dello scorso anno.

    Si prevede inoltre che il cancelliere annunci un ulteriore stanziamento di 2,2 miliardi di sterline per la spesa in difesa, mentre i principali Paesi europei accelerano gli investimenti nella sicurezza regionale.

    Reeves ha ricevuto un parziale sostegno mercoledì mattina, dopo che i dati hanno mostrato un raffreddamento dell’inflazione nel Regno Unito a febbraio: l’indice dei prezzi al consumo (CPI) del Paese è sceso al 2,8% su base annua, rispetto al 3,0% del mese precedente.

    Vistry registra un calo degli utili annuali

    Nel settore aziendale, la società britannica di costruzioni residenziali Vistry Group (LSE:VTY) ha riportato un forte calo degli utili su base annua.

    Anche il produttore tedesco di attrezzature per l’edilizia Wacker Neuson (TG:WAC) ha registrato una significativa diminuzione dei ricavi nel 2024, a causa della debole domanda nei settori delle costruzioni e dell’agricoltura, aggravata da elevati livelli di scorte presso i rivenditori.

    Prezzi del petrolio ai massimi delle ultime tre settimane

    I prezzi del petrolio continuano a salire mercoledì, sostenuti dalle preoccupazioni sull’offerta e da un calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti superiore alle attese.

    Alle 04:02 ET, i future sul Brent sono aumentati dello 0,2% a 72,54 dollari al barile, mentre il WTI statunitense è salito dello 0,2% a 69,16 dollari al barile.

    Entrambi i benchmark hanno raggiunto il livello più alto delle ultime tre settimane nella sessione precedente, sostenuti dagli sforzi rinnovati degli Stati Uniti per limitare le esportazioni di petrolio venezuelano e iraniano.

    A rafforzare il mercato è stata anche la notizia dell’American Petroleum Institute (API), secondo cui le scorte di greggio negli Stati Uniti sono diminuite di 4,6 milioni di barili la scorsa settimana, un calo maggiore del previsto.

    I dati ufficiali del governo statunitense sulle scorte di petrolio, pubblicati dall’Energy Information Administration, sono attesi nel corso della giornata e, se dovessero confermare il rapporto API, potrebbero segnalare una solida domanda di carburante nella più grande economia del mondo.

  • Borsa Milano: Piazza Affari in lieve calo: Prysmian volatile, sprint di Danieli, Pirelli in discesa

    Borsa Milano: Piazza Affari in lieve calo: Prysmian volatile, sprint di Danieli, Pirelli in discesa

    La Borsa di Milano mostra un leggero ribasso in una seduta caratterizzata da volatilità e pochi spunti. L’avvio positivo, sostenuto dalla chiusura in rialzo della Borsa di Tokyo, è stato influenzato dalle speranze di un atteggiamento più morbido da parte del presidente USA, Donald Trump, sulle politiche tariffarie rispetto alle previsioni iniziali.

    Nel frattempo, il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, ha incontrato funzionari statunitensi nel tentativo di scongiurare l’imposizione di dazi sui prodotti europei prevista per la prossima settimana. Tuttavia, l’esito del colloquio resta incerto e non sembra aver portato a una svolta significativa nella questione.

    Intorno alle 10, il FTSE MIB registra un calo dello 0,16%, con i movimenti di mercato influenzati principalmente dai risultati societari.

    Titoli sotto i riflettori

    Prysmian (BIT:PRY) ha mostrato un’andatura altalenante: partito in forte rialzo, il titolo ha poi invertito la rotta perdendo circa lo 0,6%. Gli investitori attendono maggiori dettagli sulla recente acquisizione negli Stati Uniti per 950 milioni di dollari e sulle nuove strategie aziendali fino al 2028, che verranno illustrate durante il Capital Market Day a New York.

    In forte rialzo Danieli, con le azioni ordinarie in progresso del 9,2% e le risparmio del 10,5%. La società ha pubblicato i dati semestrali al 31 dicembre, evidenziando un aumento del 2% della redditività operativa lorda, una solida posizione di cassa e un utile netto in linea con le previsioni. Dall’inizio dell’anno, il titolo ha guadagnato il 33%. Secondo Equita, i risultati sono stati positivi grazie a margini robusti e a un buon portafoglio ordini. Inoltre, il gruppo potrebbe beneficiare di un maxi ordine in arrivo e della ripresa dei volumi e dei prezzi dell’acciaio nel primo trimestre.

    Bene anche i titoli del settore difesa, con Leonardo in rialzo dell’1,4% e Fincantieri (BIT:FCT) che avanza del 2,2%.

    Andamento misto tra i bancari: Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) guadagna lo 0,2%, mentre Unicredit (BIT:UCG) segna un rialzo dello 0,3%. Deboli invece Banco BPM (BIT:BAMI) e Mediobanca (BIT:MB), che registrano leggere flessioni.

    Pressioni su Pirelli

    Prosegue la fase negativa per Pirelli (BIT:PIRC), che cede l’1,4% in attesa del Consiglio di Amministrazione odierno. Secondo indiscrezioni, tra i temi in discussione con il partner cinese Sinochem ci sarebbero le restrizioni imposte dagli Stati Uniti sulla vendita di veicoli dotati di componenti di aziende legate a Cina e Russia. Inoltre, resta aperta la questione del controllo societario, ancora incerta dopo l’intervento del governo italiano con il golden power. Si ipotizza anche che Sinochem possa ridurre la propria partecipazione sotto il 25% del capitale. Equita sottolinea che, se questo scenario dovesse concretizzarsi, il gruppo cinese dovrebbe cedere il 12% delle azioni, con tempistiche ancora da definire, ma potenzialmente stringenti.

  • DAX, CAC, FTSE100: Le Borse Europee Chiudono in Rialzo

    DAX, CAC, FTSE100: Le Borse Europee Chiudono in Rialzo

    Le principali borse europee, tra cui il DAX tedesco, il CAC 40 francese e il FTSE 100 britannico, hanno registrato guadagni nella giornata di martedì. L’ottimismo è stato alimentato dai dati sulla fiducia delle imprese tedesche, che a marzo è aumentata in linea con le previsioni, e dal successo del voto sulla riforma storica delle regole di indebitamento del paese.

    L’indice CAC 40 è salito dell’1,3%, il DAX ha guadagnato l’1,2%, mentre il FTSE 100 britannico ha segnato un incremento dello 0,8%.

    Tra i titoli automobilistici, BMW, Mercedes-Benz e Volkswagen sono in rialzo dopo che i dati di settore hanno evidenziato un calo delle vendite europee di Tesla di oltre il 40% a febbraio, segnando il secondo mese consecutivo di risultati deludenti per l’azienda guidata da Elon Musk.

    Fuchs, fornitore di lubrificanti, ha registrato un forte aumento dopo aver annunciato la nomina di un nuovo presidente per le operazioni in Nord America.

    Anche il colosso petrolifero britannico Shell ha visto un’impennata delle sue azioni, dopo aver annunciato un piano per aumentare la distribuzione dei dividendi agli azionisti, dare priorità ai riacquisti di azioni proprie e ridurre le spese.

    Dall’altro lato, le azioni di TAG Immobilien sono in calo nonostante la società immobiliare tedesca abbia chiuso il 2024 con una solida posizione finanziaria.

    Il gruppo britannico Kingfisher, specializzato nel settore del miglioramento domestico, ha subito un crollo superiore al 12% dopo aver riportato una diminuzione degli utili annuali.

    Infine, la società svizzera di logistica Kuehne und Nagel ha subito un ribasso dopo aver pubblicato previsioni sugli utili operativi (EBIT) per il 2025 inferiori alle aspettative degli analisti.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq: i Futures Indicano un Rafforzamento di Wall Street

    Dow Jones, S&P, Nasdaq: i Futures Indicano un Rafforzamento di Wall Street

    I principali futures sugli indici statunitensi, tra cui Dow Jones, S&P e Nasdaq, segnalano un’apertura positiva per la giornata di martedì, suggerendo che i mercati potrebbero proseguire il trend rialzista avviato nella sessione precedente.

    L’ottimismo degli investitori è alimentato dalle dichiarazioni del presidente Donald Trump, il quale ha indicato un approccio più mirato ai nuovi dazi. Lunedì, Trump ha affermato che potrebbe concedere “molte esenzioni” ai paesi colpiti dai dazi reciproci in vigore dal 2 aprile.

    Tuttavia, il presidente ha anche annunciato l’intenzione di imporre dazi sui settori automobilistico e farmaceutico nel prossimo futuro, aggiungendo successivamente anche l’industria del legname e dei semiconduttori alla lista dei settori sotto osservazione.

    Le dichiarazioni contrastanti di Trump sui dazi hanno generato una notevole incertezza nei mercati finanziari, alimentando la volatilità a Wall Street.

    Lunedì, la borsa statunitense ha registrato una forte performance, con il settore tecnologico in primo piano. Il sentiment positivo ha dominato la sessione, portando a chiusure in netto rialzo per tutti i principali indici.

    Gli indici hanno chiuso la giornata su livelli elevati: il Dow Jones è salito di 597,97 punti (+1,4%), chiudendo a 42.583,32. L’S&P 500 ha guadagnato 100,01 punti (+1,8%), raggiungendo quota 5.767,57, mentre il Nasdaq è avanzato di 404,54 punti (+2,3%), attestandosi a 18.188,59.

    Il rally di Wall Street è stato alimentato dai report secondo cui Trump potrebbe rinviare alcuni dei dazi reciproci previsti per il 2 aprile. Secondo il Wall Street Journal, il presidente starebbe adottando un approccio più selettivo, escludendo alcuni dazi settoriali specifici. Anche Bloomberg ha riferito che la prossima ondata di dazi sarà più mirata rispetto alle minacce precedenti, citando fonti vicine all’amministrazione.

    I titoli dei semiconduttori e del settore networking hanno registrato ottime performance. Anche i comparti dell’acciaio, bancario, retail e delle compagnie aeree hanno chiuso prevalentemente in positivo.

    Tesla ha registrato un’impennata di quasi il 12%, mentre Advanced Micro Devices, United Airlines Holdings, FedEx, Moderna, Ross Stores, Dollar Tree, Delta Airlines e Microchip Technology hanno guadagnato tra il 4% e il 7%.

    Meta, Texas Instruments, Amazon, Morgan Stanley, Home Depot, Eli Lilly, Nvidia e Citigroup hanno tutti chiuso con incrementi superiori al 3%.

    American Express, Goldman Sachs, Wells Fargo, Alphabet, Visa e Apple hanno anch’essi registrato solidi guadagni.

  • Borsa di Milano in rialzo con energia e banche, Pirelli in calo

    Borsa di Milano in rialzo con energia e banche, Pirelli in calo

    La Borsa di Milano continua la sua fase di crescita, sostenuta dai titoli bancari e dal settore energetico, in linea con l’andamento positivo delle principali piazze europee. Gli investitori sembrano ignorare la debolezza dei futures statunitensi, concentrandosi invece sulla ripresa vista nella giornata precedente.

    Un certo ottimismo pervade i mercati, alimentato dalle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha lasciato intendere che non tutti i dazi previsti entreranno in vigore il 2 aprile e che alcuni paesi potrebbero essere esentati. Tuttavia, l’assenza di dettagli concreti e l’avvicinarsi della scadenza mantengono un clima di incertezza, aggravato dalla fine imminente del trimestre, periodo in cui gli investitori potrebbero ribilanciare i propri portafogli.

    Un ulteriore impulso positivo per i mercati europei è arrivato dal miglioramento dell’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese tedesche. Per il resto della giornata, l’attenzione si sposterà sulla fiducia dei consumatori americani, soprattutto dopo i segnali di debolezza emersi dal sondaggio dell’Università del Michigan.

    A metà giornata, l’indice Ftse Mib registra un incremento dell’1,2%, con volumi di scambio pari a 1,2 miliardi di euro.

    Titoli in evidenza

    Nel comparto bancario, si segnalano acquisti diffusi in tutta Europa. A Milano, spiccano Intesa Sanpaolo e Unicredit, entrambe in crescita di circa il 2%. Più contenuti i rialzi di Banco BPM e Mediobanca, che guadagnano circa l’1,2%. Secondo alcuni operatori di mercato, il movimento rialzista del settore bancario sarebbe legato a un ribilanciamento dei portafogli degli investitori, sulla base di nuove valutazioni settoriali.

    Azimut avanza dell’1,8% dopo la conferma dell’acquisizione di partecipazioni di minoranza in due filiali di Red Med Capital, banca d’investimento marocchina. Nexi riduce i guadagni, attestandosi a +0,4%, dopo essere stata favorita in mattinata dal miglioramento del rating da parte di S&P, annunciato a mercati chiusi.

    Il settore energetico mostra un andamento positivo: Eni segna un rialzo dell’1,7%, mentre tra le utility A2A si distingue con un incremento dell’1,6%.

    In controtendenza, Pirelli perde l’1,4% in vista della riunione del consiglio di amministrazione prevista per domani. Secondo indiscrezioni, saranno affrontati diversi temi, tra cui il divieto imposto dagli Stati Uniti alla vendita di veicoli con componenti di aziende legate a Cina e Russia. Inoltre, si discuterà il futuro assetto di controllo dell’azienda, ancora incerto dopo l’intervento del governo italiano con il golden power. Le decisioni del socio cinese Sinochem potrebbero risentire di queste discussioni, incidendo sul destino della sua partecipazione nel gruppo.

    Fuori dal listino principale, Fincantieri accusa un pesante ribasso, perdendo oltre il 5%. Secondo Banca Akros, le indicazioni fornite dalla società sono complessivamente in linea con le attese, ma le previsioni sul debito risultano leggermente peggiori rispetto alle aspettative.

    Infine, giornata movimentata per Eurogroup Laminations, che, dopo aver toccato minimi storici a seguito di una guidance 2025 deludente, recupera terreno grazie a una conference call con gli analisti, per poi stabilizzarsi attorno alla parità.

  • Prezzo del Bitcoin oggi: leggero calo a $86.7K dopo il massiccio trasferimento di BTC da Mt. Gox

    Prezzo del Bitcoin oggi: leggero calo a $86.7K dopo il massiccio trasferimento di BTC da Mt. Gox

    Bitcoin (COIN:BTCUSD) ha registrato un lieve calo martedì dopo due sessioni di rialzo, principalmente a causa di significativi trasferimenti effettuati dall’exchange di criptovalute giapponese ormai defunto, Mt. Gox.

    La più grande criptovaluta al mondo è scesa dello 0,4%, attestandosi a $86.731,9 alle 01:55 ET, 05:55 GMT.

    Il token era balzato all’inizio della settimana dopo che gli investitori avevano accolto positivamente le notizie che suggerivano un approccio misurato da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nell’imporre nuovi dazi commerciali il 2 aprile.

    Mt. Gox trasferisce $1 miliardo in Bitcoin

    Secondo Arkham Intelligence, Mt. Gox ha spostato 893 Bitcoin, per un valore di circa $78,11 milioni, nel suo hot wallet e 10.608 Bitcoin, per un valore di circa $927,48 milioni, in un change wallet durante le prime ore di trading in Asia.

    Movimenti su larga scala come questi da parte di Mt. Gox hanno storicamente sollevato preoccupazioni tra gli investitori riguardo a potenziali vendite massicce, che potrebbero esercitare una pressione ribassista sul prezzo del Bitcoin.

    Tuttavia, in questo caso, la reazione del mercato è stata relativamente contenuta, con il Bitcoin che ha continuato a scambiare sopra gli $87.000 nelle prime ore asiatiche.

    La reazione moderata del mercato potrebbe essere attribuita alla recente estensione della scadenza per il rimborso dei creditori di Mt. Gox al 31 ottobre 2025, riducendo così i timori immediati di liquidazioni su larga scala.

    Nonostante ciò, gli investitori restano vigili in attesa dei nuovi dazi di Trump a partire dal 2 aprile.

    Secondo i media, invece di imposte generalizzate su tutti i settori, l’amministrazione Trump dovrebbe imporre dazi su specifici paesi con significativi squilibri commerciali con gli Stati Uniti.

    Questa prospettiva ha alleviato alcune preoccupazioni su una possibile escalation delle tensioni commerciali, aumentando la fiducia negli asset più rischiosi, come le criptovalute.

    Trump Media & Technology Group annuncia collaborazione con Crypto.com

    Trump Media & Technology Group Corp (NASDAQ:DJT), società operatrice della piattaforma social Truth Social, ha annunciato lunedì un accordo non vincolante con Crypto.com per il lancio di una serie di fondi negoziati in borsa (ETF) sotto il marchio Truth.Fi.

    Questi ETF si concentreranno sugli asset digitali e sulle industrie “Made in America”, coprendo settori come l’energia e includendo Bitcoin, Cronos (NASDAQ:CRON) CRO/USD di Crypto.com e altri asset crittografici.

  • Prezzi dell’oro stabili sotto i massimi record tra timori sui dazi e dati economici

    Prezzi dell’oro stabili sotto i massimi record tra timori sui dazi e dati economici

    I prezzi dell’oro sono aumentati leggermente nelle contrattazioni asiatiche di martedì, rimanendo al di sotto dei recenti massimi record a causa dell’attenuarsi delle preoccupazioni sulla gravità dei dazi commerciali pianificati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

    Tuttavia, la domanda di beni rifugio è rimasta relativamente elevata a causa dell’incertezza su quali dazi verranno effettivamente imposti alla scadenza del 2 aprile fissata da Trump. Gli investitori sono inoltre cauti in vista di una serie di dati economici chiave attesi questa settimana.

    L’oro e altri metalli preziosi hanno ritracciato dai recenti picchi questa settimana, poiché l’appetito per il rischio è migliorato grazie alle notizie secondo cui i dazi di Trump saranno meno severi del previsto. Tuttavia, la debolezza del dollaro ha limitato le perdite più consistenti nei mercati dei metalli, mantenendoli vicino ai recenti massimi.

    L’oro spot è salito dello 0,1% a 3.015,51 dollari l’oncia, mentre i future sull’oro con scadenza a maggio sono aumentati dello 0,1% a 3.048,05 dollari l’oncia alle 00:59 ET (04:59 GMT).

    L’oro scende dai massimi record con l’attenuarsi dei timori sui dazi di Trump

    I prezzi dell’oro spot, che riflettono la domanda a breve termine di oro fisico, sono scesi bruscamente dal massimo record di 3.057,51 dollari l’oncia raggiunto la scorsa settimana.

    Il calo dei prezzi dell’oro è stato principalmente determinato dal miglioramento dell’appetito per il rischio, con Wall Street che ha registrato un forte rimbalzo rispetto ai recenti minimi questa settimana.

    Gli investitori hanno aumentato le scommesse sul fatto che i dazi del 2 aprile di Trump non includeranno settori chiave come semiconduttori, automobili e prodotti farmaceutici. Inoltre, si prevede che i dazi reciproci di Trump colpiranno solo un gruppo selezionato di circa 15 paesi, limitandone l’impatto complessivo.

    Tuttavia, l’impatto e la portata delle politiche di Trump restano incerti, mantenendo i mercati orientati verso asset rifugio. L’oro è rimasto sopra il livello chiave di 3.000 dollari l’oncia, superato all’inizio di marzo.

    Questa dinamica ha portato il metallo prezioso a registrare alcuni guadagni martedì. Anche altri metalli preziosi sono avanzati: i future sull’argento sono aumentati dello 0,7% a 33,673 dollari l’oncia, mentre i future sul platino si sono mantenuti stabili a 967,10 dollari l’oncia.

    Tra i metalli industriali, i future sul rame di riferimento alla London Metal Exchange sono aumentati dello 0,4% a 9.989,60 dollari l’oncia, mentre i future sul rame con scadenza a maggio sono saliti dello 0,9% a 5,1280 dollari per libbra.

    I prezzi del rame sono stati sostenuti dai timori crescenti di una carenza di offerta, a causa dei possibili dazi sulle importazioni negli Stati Uniti e delle chiusure delle raffinerie cinesi.

    Attesa per i dati PCE e PIL per ulteriori indicazioni

    Questa settimana l’attenzione è rivolta ai dati economici statunitensi chiave, alla ricerca di ulteriori indicazioni sull’economia e sui tassi d’interesse.

    I dati dell’indice dei prezzi PCE, che rappresenta l’indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve, saranno il punto focale più importante della settimana. La pubblicazione è prevista per venerdì, e si prevede che l’inflazione PCE core rimanga ben al di sopra dell’obiettivo annuale del 2% fissato dalla Fed.

    Prima di allora, giovedì è prevista una lettura rivista del prodotto interno lordo (PIL) del quarto trimestre. Il dato arriva in un contesto di crescenti preoccupazioni per una possibile recessione negli Stati Uniti, timori aggravati dall’incertezza sulle politiche di Trump.

  • Barclays prevede che l’EUR/USD si stabilizzerà intorno a 1,06

    Barclays prevede che l’EUR/USD si stabilizzerà intorno a 1,06

    Barclays rimane rialzista sul dollaro statunitense, pur riconoscendo che l’inizio del secondo mandato del presidente Trump ha introdotto complessità inaspettate.

    La banca ha osservato che la politica commerciale ha messo in evidenza i potenziali impatti negativi sull’economia statunitense e che la politica fiscale potrebbe essere più restrittiva del previsto. Inoltre, la risposta fiscale dell’Europa è stata significativa.

    Barclays ha sottolineato che, sebbene i rischi legati ai dazi rimangano un fattore chiave a sostegno del dollaro, soprattutto con la revisione prevista per il 2 aprile, un rallentamento economico guidato dagli Stati Uniti potrebbe favorire il dollaro, in particolare rispetto alle valute cicliche. Le previsioni aggiornate della banca tengono conto dei recenti sviluppi macroeconomici, ma continuano a favorire un dollaro più forte.

    Per quanto riguarda l’euro, Barclays ha evidenziato che la risposta fiscale della Germania ai cambiamenti nella politica estera e commerciale degli Stati Uniti ha attenuato alcuni dei rischi al ribasso per la valuta.

    Tuttavia, ciò potrebbe non essere sufficiente per far uscire l’EUR/USD dall’intervallo compreso tra 1,02 e 1,09 in cui si trova da due anni. Attualmente scambiato intorno a 1,10, l’impatto delle misure fiscali tedesche sembra già essere stato incorporato nel prezzo, mentre i rischi legati ai dazi sono solo parzialmente considerati.

    Barclays ha inoltre suggerito che i potenziali effetti negativi sulla crescita derivanti dai dazi potrebbero superare i benefici a breve termine dell’espansione fiscale, che a sua volta presenta rischi nella sua attuazione. Di conseguenza, la banca prevede che l’EUR/USD torni verso il centro del suo intervallo, più vicino a 1,06, man mano che i rischi commerciali diventeranno più evidenti.

  • Tesla, secondo rallentamento nelle vendite in Europa. Non è solo colpa di Musk

    Tesla, secondo rallentamento nelle vendite in Europa. Non è solo colpa di Musk

    Un altro forte rallentamento per le vendite di Tesla (NASDAQ:TSLA) in Europa, dopo i dati negativi di gennaio. I dati Acea (BIT:ACE) pubblicati oggi indicano un calo del 42,6% per il marchio di Elon Musk nel mese su base annua, segnando così un calo delle vendite per il secondo mese consecutivo nel Vecchio Continente. In particolare, sono state vendute meno di 17.000 auto nell’Unione Europea, nel Regno Unito e nei paesi dell’Associazione europea di libero scambio, rispetto a oltre 28.000 nello stesso mese del 2024. Anche la quota di mercato di Tesla si è ridotta, passando dal 2,8% del mercato totale all’attuale 1,8%, mentre nel solo settore delle auto elettriche a batteria il costruttore è sceso dal 21,6% al 10,3%.

    Il rallentamento di Tesla avviene nonostante un forte aumento delle vendite di veicoli elettrici a batteria (BEV) in Europa, che sono salite del 26,1% rispetto a febbraio 2024, segnando il secondo incremento consecutivo, mentre le vendite di veicoli elettrici ibridi (HEV) sono aumentate del 19%, nonostante il totale delle immatricolazioni auto sia diminuito complessivamente del 3,1%.

    Nel frattempo, a Wall Street, le azioni Tesla continuano a recuperare terreno, registrando un rialzo nell’apertura del pre-market USA dopo il +11,93% di ieri, il quarto giorno consecutivo in verde. Il titolo ha guadagnato il 18% dallo scorso venerdì, riuscendo così a ridurre le perdite del 2025 al -26%.

    Le cause del rallentamento: concorrenza e scelte di Musk

    Felipe Muñoz, analista di JATO Dynamics, ritiene che Tesla stia attraversando cambiamenti significativi, tra cui il crescente coinvolgimento politico di Musk, l’aumento della concorrenza nel mercato dei veicoli elettrici e la graduale eliminazione del modello attuale di Model Y per fare spazio a una versione aggiornata, come riportato da Autocar Professional.

    La gamma di prodotti Tesla è limitata e invecchiata, mentre le case automobilistiche tradizionali e i nuovi concorrenti cinesi continuano a lanciare nuovi modelli elettrici, spesso più economici.

    “Durante il processo di aggiornamento dei modelli, i marchi spesso subiscono un calo delle vendite prima di tornare ai livelli normali una volta che il nuovo modello diventa ampiamente disponibile. Marchi come Tesla, che hanno una gamma di modelli relativamente ristretta, sono particolarmente vulnerabili a un calo delle immatricolazioni quando avviano un cambiamento di modello”, ha spiegato Muñoz.

    A ciò si aggiunge il coinvolgimento politico di Musk al fianco di Donald Trump e dei partiti di estrema destra europei, un aspetto che potrebbe essere stato accolto negativamente da una clientela potenzialmente schierata su posizioni politiche opposte.

    Gli analisti restano ottimisti: target price sopra i 400 dollari

    Nonostante le difficoltà attuali di Tesla, gli analisti di Canaccord Genuity hanno ribadito ieri la loro raccomandazione di acquisto sul titolo, mantenendo il target price a 404 dollari.

    L’analista George Gianarikas ha rivisto al rialzo la sua stima per le consegne del primo trimestre 2025, portandola a circa 362.000 veicoli rispetto alla precedente previsione di circa 331.000. Nonostante l’aumento, la nuova previsione resta al di sotto della stima di consenso di circa 417.000 veicoli.

    L’aumento delle previsioni è dovuto a diversi fattori, tra cui il comportamento previsto dei consumatori e le sfide produttive: Gianarikas ritiene che i potenziali acquirenti possano rimandare l’acquisto in attesa della nuova Model Y.

    L’esperto cita anche i commenti fatti durante la conference call sui risultati del quarto trimestre 2024, in cui Tesla ha menzionato significative riconfigurazioni degli impianti per il nuovo Model Y, che dovrebbero avere un impatto temporaneo sulla produzione. Con un fatturato annuo di 97,69 miliardi di dollari e un rapporto prezzo/utili (P/E) di 123,19, Tesla mantiene la sua posizione di leader nel settore automobilistico.

    Anche Piper Sandler conferma un target price di 450 dollari con un rating overweight. Per il broker, l’attività politica di Musk potrebbe influenzare la domanda in una certa misura, ma “non è la causa principale del forte calo delle consegne nel primo trimestre”.

    Piuttosto che un problema di domanda, Piper cita le difficoltà di fornitura come fattore chiave, evidenziando le chiusure prolungate di tutti e quattro gli impianti di produzione della Model Y come un ostacolo significativo che limita le consegne, anche in presenza di una domanda elevata.

    Nonostante queste sfide, Tesla mantiene una solida salute finanziaria, con un rapporto di liquidità di 2,02 e una quantità di liquidità superiore al debito nel suo bilancio.

    Il broker ha inoltre evidenziato il potenziale di nuovi lanci di prodotti e l’arrivo a giugno di un servizio di robotaxi come motivi per mantenere il rating positivo e il target price. Questi sviluppi potrebbero rappresentare opportunità di crescita future per Tesla e contribuire a un outlook rialzista sul titolo.

  • DAX, CAC, FTSE, le borse europee in leggero rialzo; l’incertezza sui dazi limita i guadagni

    DAX, CAC, FTSE, le borse europee in leggero rialzo; l’incertezza sui dazi limita i guadagni

    Le borse europee, con il DAX, il CAC e il FTSE, hanno registrato un leggero rialzo martedì, ma i guadagni sono stati limitati a causa della persistente incertezza riguardo all’entità e all’impatto dei dazi commerciali imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

    Alle 10:05 ora italiana, l’indice DAX in Germania era in rialzo dello 0,3%, il CAC 40 in Francia guadagnava lo 0,4% e il FTSE 100 nel Regno Unito saliva dello 0,4%.

    Incertezza sui dazi commerciali

    Gli indici europei hanno iniziato la nuova settimana con un tono positivo, dopo che alcuni report di stampa hanno alimentato le speranze di dazi statunitensi meno severi del previsto. Tuttavia, i guadagni restano limitati, poiché gli investitori rimangono incerti su ciò che accadrà in seguito.

    Durante il fine settimana, è emerso che Trump potrebbe puntare a un gruppo di 15 paesi con squilibri commerciali con gli Stati Uniti per i suoi dazi reciproci, attenuando alcune preoccupazioni su tariffe generalizzate.

    Tuttavia, lunedì il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che imporrà dazi su automobili, prodotti farmaceutici e alluminio nel “prossimo futuro” e che le tariffe su legname e semiconduttori seguiranno successivamente.

    In arrivo l’indagine Ifo tedesca

    In Europa, il calendario economico è piuttosto scarno, con l’indice di fiducia delle imprese Ifo in Germania per marzo come unica pubblicazione di rilievo.

    La più grande economia della zona euro sta affrontando difficoltà da tempo, ma i dati pubblicati lunedì hanno mostrato che il settore privato tedesco è cresciuto al ritmo più veloce degli ultimi dieci mesi, alimentando le speranze che un massiccio aumento della spesa pubblica possa compensare eventuali effetti negativi dei dazi statunitensi.

    Shell aumenta la distribuzione agli azionisti

    Nel settore aziendale, il colosso energetico Shell (LSE:SHEL) ha aumentato la sua politica di distribuzione agli azionisti dal 30%-40% al 40%-50% del flusso di cassa operativo, concentrandosi sul riacquisto di azioni, e ha ridotto le previsioni di spesa a un intervallo tra i 20 e i 22 miliardi di dollari fino al 2028.

    Il più grande tour operator europeo, Tui (TG:TUI1), punta ad aumentare il margine di profitto della sua divisione mercati e compagnia aerea oltre il 3% nel medio termine, come annunciato in vista di un Capital Markets Day a Madrid.

    Petrolio in leggero rialzo

    Martedì i prezzi del petrolio sono aumentati, estendendo i guadagni della sessione precedente, dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato dazi sui paesi che acquistano petrolio venezuelano.

    Alle 10:05 ET, i future sul Brent erano in rialzo dello 0,4% a 72,69 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate statunitense guadagnava lo 0,5% a 69,45 dollari al barile.

    Entrambi i benchmark erano aumentati di oltre l’1% nella sessione precedente, dopo che il presidente Trump aveva annunciato un dazio del 25% sui paesi che importano petrolio e gas dal Venezuela.

    La Cina è il principale acquirente di petrolio venezuelano e questa mossa potrebbe portare a un significativo restringimento dell’equilibrio globale del mercato petrolifero.