Category: Uncategorised

  • DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee restano stabili mentre i mercati prendono fiato dopo il recente rally

    DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee restano stabili mentre i mercati prendono fiato dopo il recente rally

    Le azioni europee sono rimaste per lo più invariate giovedì, con gli investitori che hanno fatto una pausa dopo tre sedute consecutive di rialzi sostenuti dalle crescenti aspettative di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve il mese prossimo. In controtendenza, Puma ha messo a segno un forte rialzo dopo le indiscrezioni su un interesse di acquisizione.

    Alle 08:06 GMT, lo STOXX 600 paneuropeo arretrava dello 0,2% a 572,97 punti, rimanendo comunque vicino ai massimi della settimana. I principali indici regionali sono risultati piatti o leggermente negativi: il FTSE 100 di Londra cedeva lo 0,2% all’indomani dell’annuncio dell’autumn budget, mentre il DAX tedesco restava invariato.

    Puma (TG:PUM) è balzata del 13% dopo che Bloomberg News ha riferito che Anta Sports Products, gruppo cinese di abbigliamento sportivo, sarebbe tra le società che stanno valutando una possibile acquisizione del marchio tedesco.

    Il mercato europeo ha rallentato dopo la corsa dei giorni precedenti, sostenuta dai commenti di alcuni funzionari della Fed favorevoli a un taglio dei tassi e da dati economici statunitensi che segnalano un raffreddamento dell’economia. Anche le speranze di progressi verso un accordo di pace tra Russia e Ucraina hanno contribuito al sentiment positivo della settimana.

    I mercati statunitensi restano chiusi per la festività del Thanksgiving e riapriranno venerdì per una sessione ridotta. In Europa, l’attenzione è rivolta anche alla pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Banca Centrale Europea, molto attesi dagli investitori.

  • Intesa Sanpaolo, Messina: “Non c’è spazio per operazioni di M&A”

    Intesa Sanpaolo, Messina: “Non c’è spazio per operazioni di M&A”

    Carlo Messina ha rilasciato un’intervista approfondita a Il Sole 24 Ore, in cui ha affrontato il futuro di Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) e l’evoluzione del sistema finanziario italiano. Tra i vari temi trattati, ha posto particolare attenzione al golden power — un argomento particolarmente rilevante alla luce della recente procedura d’infrazione avviata dalla Commissione Europea contro l’Italia — e al modo in cui tali norme potrebbero influenzare le strategie degli istituti di credito italiani.

    Secondo Messina, i chiarimenti che il Governo sta preparando sull’utilizzo dei suoi poteri speciali, che in passato hanno bloccato l’operazione UniCredit–Banco BPM, potrebbero “avere conseguenze” per il settore, potenzialmente “favorendo alcune operazioni nel 2026”. Commentando l’interesse di Crédit Agricole per Banco BPM, ha aggiunto: “Troverei paradossale che il risultato fosse la vendita di una delle principali banche italiane a un gruppo bancario francese, dopo averne bloccato l’acquisto da parte di un’altra banca italiana”.

    Pur riconoscendo la possibilità di nuove aggregazioni, Messina ha escluso un coinvolgimento di Intesa Sanpaolo in queste iniziative: nel settore bancario “non c’è ancora una struttura destinata a durare” e dunque “c’è spazio per nuove iniziative di aggregazione”, ma “per tutti tranne che per noi, poiché le regole antitrust non ci lasciano alcuno spazio”.

    Rispondendo alle ipotesi di mercato su un possibile accordo con Generali, Messina ha respinto l’idea, affermando che l’assicuratore e Intesa Sanpaolo sono “due business differenti” e che un’eventuale combinazione “non è allo studio, anche se cresceremo nell’asset management”.

    Ha ribadito che la crescita della banca proseguirà attraverso la “diversificazione del business”, pur riconoscendo che “da un punto di vista strategico, il rischio è che la nostra mancanza di diversificazione geografica venga vista come una debolezza”. Messina ha ricordato che l’istituto ha “valutato varie opzioni” per espandersi in Europa, “ma senza procedere”, un orientamento che dovrebbe rimanere invariato anche nel prossimo piano industriale. “Nonostante questo, le agenzie di rating continuano a premiarci”, ha commentato, sottolineando la solidità del gruppo.

    Gli asset in gestione di Intesa Sanpaolo hanno raggiunto “1,4 trilioni di euro, perché occorre tenere conto dei depositi delle famiglie”, mentre la futura crescita — ha concluso Messina — “sarà interna”.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street Futures, Le azioni statunitensi pronte a proseguire il recente rimbalzo

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street Futures, Le azioni statunitensi pronte a proseguire il recente rimbalzo

    I future sugli indici statunitensi indicavano un’apertura leggermente positiva mercoledì, suggerendo che i principali listini potrebbero estendere il rimbalzo registrato nelle ultime sedute.

    Il recente slancio ha aiutato il Dow, l’S&P 500 e il Nasdaq a recuperare significativamente dal forte calo osservato all’inizio del mese, mentre gli operatori sembrano meno preoccupati dalle valutazioni elevate che avevano precedentemente spinto il Nasdaq e l’S&P 500 ai minimi di oltre due mesi.

    L’ottimismo riguardo a un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre è stato un motore importante della risalita. Tuttavia, i future sono rimasti in territorio positivo anche dopo una serie di dati economici statunitensi migliori delle attese.

    Il Dipartimento del Commercio ha pubblicato dati attesi da tempo, mostrando che gli ordini di beni durevoli sono aumentati dello 0,5% a settembre, superando le stime che prevedevano un incremento dello 0,3%. Anche il dato di agosto è stato rivisto al rialzo dal 2,9% al 3,0%.

    Un rapporto separato del Dipartimento del Lavoro ha mostrato un calo inatteso delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, scese a 216.000 nella settimana terminata il 22 novembre, in diminuzione di 6.000 rispetto al livello rivisto della settimana precedente. Gli economisti si aspettavano un aumento a 225.000.

    Martedì, i listini hanno aperto senza una direzione chiara ma hanno guadagnato slancio nel corso della giornata. Tutti e tre i principali indici hanno chiuso in rialzo, con il Nasdaq che è riuscito a tornare in territorio positivo dopo una debolezza iniziale. Il Dow è salito di 664,18 punti (+1,4%) a 47.112,45; l’S&P 500 ha guadagnato 60,76 punti (+0,9%) a 6.765,88; mentre il Nasdaq è avanzato di 153,59 punti (+0,7%) a 23.025,59.

    Si è così trattato del terzo rialzo consecutivo, che ha contribuito a compensare le perdite di inizio novembre. Gli investitori sono stati incoraggiati da segnali di raffreddamento dell’inflazione, da commenti accomodanti di funzionari della Fed e da dati economici complessivamente stabili.

    I nuovi dati pubblicati questa settimana hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono cresciute meno del previsto a settembre, mentre i prezzi alla produzione sono stati in linea con le attese. L’ADP ha inoltre riportato che i datori di lavoro del settore privato hanno perso in media 13.500 posti a settimana nelle quattro settimane terminate l’8 novembre, ben al di sopra della perdita media precedente di 2.500.

    Anche la fiducia dei consumatori è peggiorata: l’indice del Conference Board è sceso a 88,7 a novembre da 95,5 in ottobre, sotto le aspettative del mercato.

    Nonostante il contesto contrastato, la fiducia in un nuovo taglio dei tassi da parte della Fed è aumentata. Secondo il FedWatch Tool di CME, la probabilità di un taglio di 25 punti base è salita all’82,7% rispetto al 50,1% della settimana precedente.

    I titoli del settore immobiliare hanno guidato i rialzi martedì, dopo che la National Association of Realtors ha registrato un aumento inatteso delle vendite di case in corso a ottobre. L’indice del settore abitativo di Philadelphia è salito del 4,2%, al livello più alto da quasi un mese.

    Anche i titoli delle compagnie aeree hanno mostrato forza, con il NYSE Arca Airline Index in aumento del 3,9%. Rialzi significativi si sono registrati anche nei settori farmaceutico, sanitario e delle reti.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee proseguono in rialzo grazie alle attese di un taglio dei tassi della Fed e ai progressi nei colloqui sulla guerra in Ucraina

    DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee proseguono in rialzo grazie alle attese di un taglio dei tassi della Fed e ai progressi nei colloqui sulla guerra in Ucraina

    Le borse europee hanno esteso i guadagni mercoledì, sulla scia del momentum della seduta precedente, mentre gli investitori reagivano al crescente ottimismo riguardo un possibile taglio dei tassi della Federal Reserve a dicembre e ai segnali incoraggianti provenienti dagli sforzi diplomatici per porre fine alla guerra in Ucraina.

    CBS News ha riferito che i negoziatori avrebbero raggiunto un’ampia “intesa comune” su un quadro di pace mediato dagli Stati Uniti per porre fine all’invasione russa, ormai in corso da quasi quattro anni, anche se i dettagli definitivi devono ancora essere definiti. Il rapporto indica inoltre che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy potrebbe recarsi negli Stati Uniti entro la fine di novembre per finalizzare l’accordo.

    I mercati hanno guardato anche al Regno Unito, dove la cancelliera Rachel Reeves ha presentato il suo budget dopo che i contenuti erano stati pubblicati in anticipo per errore.

    A metà giornata, il FTSE 100 britannico saliva dello 0,6%, il CAC 40 francese guadagnava lo 0,5% e il DAX tedesco avanzava dello 0,4%.

    Sul fronte societario, il gruppo immobiliare tedesco Aroundtown (TG:AT1) è sceso bruscamente dopo la pubblicazione dei risultati dei primi nove mesi del 2025 e la conferma della guidance per l’intero anno. Energean (LSE:ENOG), produttore di gas focalizzato sul Mediterraneo orientale, ha invece perso terreno dopo aver aumentato la previsione sul debito netto annuale.

  • I prezzi del petrolio si stabilizzano dopo il minimo di un mese mentre i mercati valutano l’offerta e i colloqui di pace

    I prezzi del petrolio si stabilizzano dopo il minimo di un mese mentre i mercati valutano l’offerta e i colloqui di pace

    I prezzi del greggio sono rimasti sostanzialmente invariati mercoledì, dopo il forte calo della seduta precedente che aveva spinto i benchmark ai livelli più bassi da circa un mese. Gli operatori hanno continuato a valutare la possibilità di un eccesso di offerta nel 2026 e a seguire i nuovi sforzi diplomatici per raggiungere un accordo di pace tra Russia e Ucraina.

    Il Brent è sceso di 5 centesimi a 62,43 dollari al barile alle 09:04 GMT, mentre il West Texas Intermediate statunitense è salito di 1 centesimo a 57,96 dollari.

    “Il mercato rimane fondamentalmente orientato al ribasso, con gli investitori che prezzano sempre più un 2026 in eccesso di offerta e senza alcun catalizzatore di domanda convincente per compensarlo”, ha detto Priyanka Sachdeva, analista di Phillip Nova.

    Entrambi i benchmark avevano chiuso in calo di 89 centesimi martedì, dopo che il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy aveva detto ai leader europei di essere pronto a portare avanti un quadro negoziale sostenuto dagli Stati Uniti per porre fine alla guerra, con solo pochi punti ancora da definire.

    “Se finalizzato, l’accordo potrebbe smantellare rapidamente le sanzioni occidentali sulle esportazioni energetiche russe”, ha affermato l’analista di IG Market Tony Sycamore in una nota ai clienti, aggiungendo che ciò potrebbe spingere il WTI intorno ai 55 dollari.
    “Per ora, il mercato attende maggiori chiarimenti, ma il rischio sembra essere verso prezzi più bassi a meno che i colloqui non falliscano”.

    Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di aver incaricato i suoi rappresentanti di incontrarsi separatamente con il Presidente russo Vladimir Putin e con funzionari ucraini. Un funzionario ucraino ha detto che Zelenskiy potrebbe recarsi negli Stati Uniti nei prossimi giorni per finalizzare un accordo.

    Nel frattempo, Regno Unito, Europa e Stati Uniti hanno recentemente inasprito le sanzioni contro la Russia, mentre gli acquisti indiani di petrolio russo dovrebbero scendere ai minimi degli ultimi tre anni nel mese di dicembre.

    Secondo fonti di mercato che hanno citato i dati dell’American Petroleum Institute, le scorte di greggio negli Stati Uniti sono diminuite la scorsa settimana, mentre le scorte di carburanti sono aumentate. Un sondaggio Reuters aveva previsto un aumento di 1,86 milioni di barili nelle scorte di greggio per la settimana terminata il 21 novembre.

    I dati ufficiali della Energy Information Administration sono attesi mercoledì alle 10:30 ET (15:30 GMT).

  • L’oro sale mentre i dati deboli dagli Stati Uniti alimentano le speranze di un taglio dei tassi a dicembre

    L’oro sale mentre i dati deboli dagli Stati Uniti alimentano le speranze di un taglio dei tassi a dicembre

    I prezzi dell’oro sono aumentati nel trading asiatico di mercoledì, sostenuti dall’indebolimento del dollaro statunitense dopo una serie di dati macroeconomici poco brillanti che ha rafforzato le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre.

    La domanda di beni rifugio è rimasta solida anche con il rally degli asset più rischiosi, mentre le tensioni persistenti tra Giappone e Cina, l’incertezza su un possibile cessate il fuoco tra Russia e Ucraina e i timori legati all’elevata spesa pubblica hanno contribuito a sostenere il metallo prezioso.

    L’oro spot è salito dello 0,9% a 4.166,13 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro con consegna a febbraio sono aumentati dello 0,9% a 4.201,15 dollari/oncia alle 00:24 ET (05:24 GMT).

    L’oro avanza mentre i dati deboli degli Stati Uniti rafforzano le aspettative di allentamento monetario

    Il metallo prezioso è balzato tra martedì e mercoledì dopo che i dati economici di settembre hanno ulteriormente rafforzato l’ipotesi di nuove misure di stimolo monetario da parte della Fed.

    Le vendite al dettaglio sono cresciute a malapena, mentre l’inflazione dei prezzi alla produzione core è diminuita più del previsto, segnalando un raffreddamento costante dell’economia statunitense. Con il blocco del governo che ha ritardato a tempo indefinito la pubblicazione dei dati su lavoro e inflazione di ottobre, i numeri di settembre saranno tra gli ultimi indicatori ufficiali a disposizione della Fed prima della riunione di dicembre.

    Il PCE price index — l’indicatore d’inflazione preferito dalla Fed — è stato riprogrammato al 5 dicembre dal Bureau of Economic Analysis del Dipartimento del Commercio.

    Le probabilità di un taglio dei tassi a dicembre sono aumentate rapidamente nell’ultima settimana, spinte anche dalle dichiarazioni di due funzionari della Fed favorevoli a un allentamento a breve termine. Secondo il CME FedWatch, i mercati attribuiscono ora una probabilità dell’80,7% a un taglio di 25 punti base nella riunione del 9-10 dicembre, rispetto al 42,4% della settimana precedente.

    Anche gli altri metalli preziosi hanno registrato rialzi: l’argento spot è salito dell’1% a 52,0215 dollari/oncia, vicino a nuovi massimi storici, mentre il platino spot è aumentato dello 0,2% a 1.559,90 dollari/oncia. Tra i metalli industriali, il rame scambiato sulla London Metal Exchange è salito dello 0,3% a 10.992,90 dollari la tonnellata, sostenuto dalla decisione del produttore cileno Codelco di aumentare significativamente i prezzi per i clienti cinesi.

    I tassi più bassi tendono a favorire asset privi di rendimento come l’oro, rendendo relativamente meno attraenti gli strumenti sensibili ai tassi, in particolare i Treasury.

    La debolezza del dollaro sostiene ulteriormente i metalli

    L’oro e gli altri metalli hanno inoltre beneficiato dell’indebolimento del dollaro, che si è ritirato dai massimi toccati la settimana scorsa grazie alle aspettative di tassi più bassi.

    Un dollaro più debole tende a sostenere le materie prime denominate in dollari, rendendole più accessibili per gli acquirenti non statunitensi. L’indice del dollaro, che misura la valuta contro un paniere di principali valute globali, è sceso dello 0,5% dopo aver toccato il massimo degli ultimi sei mesi.

  • Il dollaro rimbalza dopo il forte calo; la sterlina attende il Budget britannico

    Il dollaro rimbalza dopo il forte calo; la sterlina attende il Budget britannico

    Il dollaro statunitense è risalito leggermente mercoledì, recuperando una parte delle perdite della seduta precedente mentre i trader continuano a posizionarsi per un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre. La sterlina, invece, è rimasta stabile in attesa della presentazione del Budget d’Autunno nel Regno Unito.

    Alle 03:50 ET (08:50 GMT), il Dollar Index, che misura il biglietto verde contro sei principali valute, era in rialzo dello 0,1% a 99,727, dopo aver perso lo 0,5% martedì, il calo giornaliero più marcato da quasi tre settimane.

    Il consenso per un taglio dei tassi da parte della Fed a dicembre continua a rafforzarsi. I dati macroeconomici deboli pubblicati martedì — vendite al dettaglio sotto le attese, prezzi alla produzione in linea e fiducia dei consumatori in calo — hanno alimentato le aspettative che la banca centrale possa optare per un nuovo taglio di 25 punti base il mese prossimo. Le osservazioni accomodanti di vari funzionari della Fed hanno ulteriormente sostenuto questa ipotesi.

    I future sui fed funds prezzano ora una probabilità dell’84% di un taglio a dicembre, rispetto a circa il 40% di una settimana fa.

    Oggi l’attenzione è rivolta anche al Beige Book della Fed. Gli analisti di ING hanno scritto che “fornisce indicazioni aneddotiche sullo stato dell’economia – sostituendo di fatto il report sul PIL del terzo trimestre che è stato ritardato”, aggiungendo che “qualsiasi riferimento a crescenti preoccupazioni sul mercato del lavoro dovrebbe facilitare la convergenza del dollaro verso tassi a breve termine più bassi.”

    La sterlina è salita dello 0,1% a 1,3184 contro il dollaro, mentre i mercati attendono il discorso della ministra delle Finanze Rachel Reeves. Secondo le previsioni, Reeves potrebbe annunciare aumenti delle tasse per rispettare gli obiettivi fiscali del governo, pur cercando di non penalizzare ulteriormente l’economia già in rallentamento.

    ING ha commentato: “Quanto più il Cancelliere sceglierà di rinviare decisioni difficili su tasse e spesa verso la fine del decennio, tanto minore sarà lo spazio per la Bank of England di tagliare i tassi nel breve termine, e tanto più gli investitori saranno scettici sull’impegno del Regno Unito alla sostenibilità del debito.”

    L’euro è avanzato dello 0,1% a 1,1574, sostenuto anche da segnali di progresso nei colloqui di pace tra Russia e Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha affermato martedì che il Paese è pronto a portare avanti un quadro negoziale sostenuto dagli Stati Uniti e a discutere i punti controversi con Donald Trump.

    Gli analisti di ING hanno aggiunto: “Un po’ di ottimismo su una tregua sta probabilmente agevolando il recupero della valuta unica.” e “Una svolta nei prossimi giorni potrebbe sostenere la coppia fino a 1,1700.”

    In Asia, USD/JPY è salito dello 0,2% a 156,39, dopo il calo della notte precedente in seguito a un report Reuters che suggeriva un possibile rialzo dei tassi da parte della Bank of Japan già il mese prossimo. L’AUD/USD è salito dello 0,6% dopo che l’inflazione ha superato le attese, mentre NZD/USD è balzato dell’1,1% dopo che la Reserve Bank of New Zealand ha tagliato i tassi come previsto, segnalando però che il ciclo di allentamento potrebbe essersi concluso.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Il commercio legato all’AI si frammenta; Dell alza le previsioni; Deere in arrivo – cosa muove i mercati

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Il commercio legato all’AI si frammenta; Dell alza le previsioni; Deere in arrivo – cosa muove i mercati

    I futures sugli indici statunitensi sono in leggero rialzo mercoledì, mentre gli investitori osservano segnali di cambiamento nella dinamica del commercio legato all’intelligenza artificiale. Dell Technologies (NYSE:DELL) ha alzato la guidance annuale grazie alla forte domanda di server per AI, mentre Deere & Co si prepara a pubblicare i risultati trimestrali. Intanto, gli operatori attendono anche il rapporto “Beige Book” della Federal Reserve, mentre crescono le scommesse su un taglio dei tassi a dicembre.

    Futures in moderato rialzo

    I futures sono avanzati leggermente dopo che gli analisti hanno rilevato un crescente divario di performance nel settore dell’AI.

    Alle 02:28 ET, i futures sul Dow erano in rialzo di 135 punti (0,3%), quelli sull’S&P 500 salivano di 28 punti (0,4%) e i futures sul Nasdaq 100 guadagnavano 143 punti (0,6%).

    Martedì Wall Street ha chiuso in rialzo, con il Dow che ha registrato la migliore seduta da agosto. L’S&P 500 è salito dello 0,9% e il Nasdaq Composite dello 0,7%.

    Alphabet (NASDAQ:GOOG) ha attirato grande attenzione, avanzando dell’1,5% e avvicinandosi alla soglia dei 4.000 miliardi di dollari di capitalizzazione, dopo indiscrezioni secondo cui sarebbe in trattative con Meta (NASDAQ:META) per fornire i chip AI di Google ai data center del gruppo. Google sta cercando di ritagliarsi un ruolo più grande come produttore di processori AI per ridurre la dipendenza da fornitori esterni.

    Secondo alcuni analisti, questa mossa potrebbe aumentare la concorrenza per Nvidia (NASDAQ:NVDA). Ha inoltre alimentato i timori riguardo a una serie di accordi circolari nel settore AI, molti dei quali ruotano intorno alla forte influenza di Nvidia.

    Il titolo Nvidia è sceso del 2,6%, evidenziando un crescente divario tra i due colossi tecnologici. A novembre Alphabet è in rialzo del 15%, mentre Nvidia ha perso il 12%.

    Sul fronte macro, nuovi dati statunitensi — ritardati dallo shutdown del governo — hanno mostrato vendite al dettaglio più deboli delle attese e un aumento dei prezzi alla produzione. I numeri non hanno modificato le aspettative del mercato per un taglio dei tassi della Fed il mese prossimo.

    Domanda di server AI spinge Dell

    Le azioni di Dell Technologies sono salite di oltre il 4% nel dopo-mercato dopo una guidance trimestrale superiore alle attese.

    Trainata dalla domanda crescente per i suoi server AI — spesso equipaggiati con chip Nvidia — Dell prevede ricavi del quarto trimestre tra 31 e 32 miliardi di dollari (vs. 27,59 miliardi stimati). Gli utili rettificati sono previsti a 3,50 dollari per azione, oltre i 3,21 attesi.

    Dell ha rivisto al rialzo anche gli obiettivi annuali: per il 2026 prevede ricavi tra 111,2 e 112,2 miliardi di dollari, rispetto ai 105-109 miliardi precedenti, e utili rettificati di 9,92 dollari.

    Durante la call, il COO Jeff Clarke ha dichiarato che Dell farà “tutto il possibile” per contenere gli aumenti dei costi di produzione, rispondendo alle preoccupazioni su margini e concorrenza con Super Micro Computer (NASDAQ:SMCI).

    Dell prevede 25 miliardi di dollari di ricavi dai server AI nel 2026 (da 20 miliardi precedenti), con un arretrato di ordini salito a 18,4 miliardi.

    Deere & Co pronta ai risultati

    Deere & Co (NYSE:DE) dovrebbe riportare un utile trimestrale di 1,05 miliardi di dollari su ricavi di 11,55 miliardi.

    In agosto aveva avvertito che i dazi statunitensi avrebbero pesato più del previsto, aggravando una domanda già debole a causa del calo dei prezzi agricoli. Gli analisti ritengono però che il quadro stia migliorando dopo l’accordo commerciale tra Trump e Xi e i recenti tagli dei tassi USA.

    Fed in arrivo con il Beige Book

    La Fed pubblicherà oggi il suo “Beige Book”, particolarmente importante dato il ritardo dei dati ufficiali. L’edizione precedente aveva segnalato stabilità economica ma crescenti segnali di rallentamento.

    “Il mercato del lavoro è ancora debole e […] non abbiamo alcuna prova che stia riprendendo,” ha dichiarato il governatore Fed Christopher Waller.

    Petrolio vicino ai minimi di un mese

    Il greggio è rimasto stabile vicino ai minimi mensili, mentre i mercati valutano un possibile eccesso di offerta e i progressi nelle trattative Russia-Ucraina.

    Brent a -0,2% (61,65 $), WTI a -0,5% (57,83 $).

    Entrambi erano scesi martedì dopo che Zelenskiy ha dichiarato di essere pronto ad avanzare un piano di pace sostenuto dagli USA, che potrebbe riportare il petrolio russo nell’offerta globale.

  • DAX, CAC, FTSE100, I mercati azionari europei salgono grazie all’ottimismo sui tagli dei tassi della Fed; il budget britannico al centro dell’attenzione

    DAX, CAC, FTSE100, I mercati azionari europei salgono grazie all’ottimismo sui tagli dei tassi della Fed; il budget britannico al centro dell’attenzione

    Le borse europee hanno aperto in rialzo mercoledì, sostenute dal crescente ottimismo che la Federal Reserve procederà con un taglio dei tassi a dicembre, mentre gli investitori attendono anche il Budget d’Autunno del Regno Unito.

    Alle 08:02 GMT, il DAX tedesco avanzava dello 0,6%, il CAC 40 francese guadagnava lo 0,6% e il FTSE 100 britannico saliva dello 0,1%.

    Le aspettative sui tagli della Fed alimentano il sentiment

    I listini europei hanno seguito i rialzi di Wall Street e dell’Asia, mentre cresce la convinzione che la Fed taglierà i tassi nella riunione del 9-10 dicembre.

    Martedì, l’S&P 500 ha registrato il terzo aumento consecutivo dopo che i dati hanno mostrato vendite al dettaglio più deboli del previsto e un calo della fiducia dei consumatori, rafforzando le aspettative che la Fed possa allentare presto la politica monetaria. Secondo il CME FedWatch, i mercati attribuiscono una probabilità dell’82,7% a un taglio di 25 punti base il mese prossimo, in forte aumento rispetto al 43,4% visto una settimana fa.

    Riflettori puntati sul Budget del Regno Unito

    Con pochi dati macro in uscita in Europa, l’attenzione si concentra sul piano fiscale del governo britannico, atteso più tardi nella giornata. La Ministra delle Finanze Rachel Reeves dovrebbe annunciare nuovi aumenti delle tasse per mantenere la fiducia dei mercati in vista di un possibile declassamento delle prospettive economiche del Paese.

    “Ci aspettiamo che il Cancelliere, Rachel Reeves, aumenti le tasse di circa 38 miliardi di sterline ,,, il che ridurrà la crescita del PIL, peserà sull’inflazione e contribuirà a più tagli dei tassi,” ha dichiarato Ruth Gregory, vicedirettore dell’economia del Regno Unito presso Capital Economics. “È probabile che ciò sia accolto positivamente dai mercati e potrebbe evitare a Reeves di dover introdurre ulteriori aumenti delle tasse l’anno prossimo.”

    La Bank of England si riunirà a metà dicembre ed è ampiamente attesa una riduzione dei tassi di 25 punti base al 3,75%, con l’istituto che valuta la necessità di sostenere l’economia britannica dopo gli aumenti fiscali del budget. Una visione rafforzata anche da un sondaggio YouGov per Citi, che mostra che le aspettative d’inflazione a 12 mesi sono scese al 3,7% in novembre dal 4,2% del mese precedente. Le aspettative d’inflazione a lungo termine sono diminuite al 3,9% da 4,2%.

    AstraZeneca in evidenza dopo l’approvazione statunitense

    Sul fronte societario le notizie sono limitate, ma AstraZeneca (LSE:AZN) sarà probabilmente al centro dell’attenzione dopo che il suo farmaco oncologico Imfinzi ha ottenuto l’approvazione negli Stati Uniti per alcuni tumori allo stomaco e alla giunzione gastroesofagea operabili chirurgicamente.

    Il petrolio resta vicino ai minimi di un mese

    I prezzi del greggio si sono stabilizzati mercoledì vicino ai minimi di oltre un mese, con gli operatori che valutano la possibilità di un eccesso di offerta e i progressi in un potenziale accordo di pace tra Russia e Ucraina.

    Il Brent è sceso dello 0,1% a 61,75 dollari al barile, mentre il WTI statunitense ha perso lo 0,4% a 57,90 dollari. Entrambi i benchmark erano scesi martedì dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha detto ai leader europei di essere pronto a portare avanti un piano sostenuto dagli Stati Uniti per porre fine alla guerra — il che potrebbe consentire al petrolio russo di rientrare più facilmente nel mercato globale.

    Secondo l’American Petroleum Institute, le scorte di greggio statunitensi sono diminuite la scorsa settimana, mentre i dati ufficiali dell’EIA sono attesi più tardi oggi.

  • Piazza Affari in lieve rialzo nelle prime contrattazioni, guidata dai titoli energetici

    Piazza Affari in lieve rialzo nelle prime contrattazioni, guidata dai titoli energetici

    La seduta alla Borsa di Milano si è aperta con un leggero aumento, in linea con il tono positivo registrato sugli altri listini europei dopo la solida chiusura di Wall Street nella giornata di ieri, alla vigilia del lungo weekend del Thanksgiving.

    Il contesto geopolitico continua a pesare sul sentiment, con i negoziati per la pace in Ucraina che avanzano solo lentamente. Sul fronte macroeconomico, l’attenzione si concentra ora sui dati statunitensi in arrivo nei prossimi giorni dopo la pausa imposta dallo shutdown del governo. Oggi è atteso il dato sulle nuove richieste settimanali di sussidio di disoccupazione — previste in aumento — che offrirà nuove indicazioni sul mercato del lavoro e, di riflesso, possibili segnali sulle prossime mosse della Federal Reserve.

    Verso le 9:30, il FTSE MIB segnava un progresso dello 0,3%, sostenuto soprattutto dai titoli energetici che beneficiano del rimbalzo del prezzo del greggio. ENI (BIT:ENI) avanza dell’1,5%, mentre Tenaris (BIT:TEN) e Saipem (BIT:SPM) salgono di circa l’1,4%.

    Juventus guadagna l’1,6% dopo aver ottenuto la prima vittoria stagionale in Champions League battendo il Bodo/Glimt in Norvegia.

    Banche in leggero rialzo, mentre Stellantis (BIT:STLAM) cede l’1,2%.