Author: Fiona Craig

  • DAX, CAC, FTSE100, le borse europee leggermente in calo

    DAX, CAC, FTSE100, le borse europee leggermente in calo

    Le borse europee, rappresentate dagli indici Dow Jones, S&P e Nasdaq, registrano un leggero calo in una seduta caratterizzata dalla cautela questo mercoledì, mentre gli investitori attendono indicazioni dai dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti in uscita giovedì e dai prossimi colloqui tra Ucraina e Russia a Istanbul.

    Nel frattempo, l’inflazione dei prezzi al consumo in Germania è scesa ad un minimo di sei mesi ad aprile grazie al calo dei prezzi dell’energia, come stimato inizialmente, secondo i dati finali pubblicati da Destatis.

    L’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 2,1% su base annua, dopo un incremento del 2,2% registrato a marzo. Il tasso è risultato in linea con la stima preliminare.

    L’inflazione calcolata in base all’indice armonizzato dei prezzi al consumo (HICP) è rallentata per il terzo mese consecutivo ad aprile. L’inflazione HICP è scesa al 2,2%, come previsto, rispetto al 2,3% di marzo.

    L’indice francese CAC 40 è in calo dello 0,3%, il tedesco DAX perde lo 0,2%, mentre il britannico FTSE 100 è sostanzialmente invariato.

    Il gruppo informatico francese Atos SE è crollato dopo aver presentato un nuovo piano strategico e di trasformazione.

    Anche il produttore di treni Alstom ha subito un forte ribasso dopo che le sue previsioni per l’esercizio 2025-26 sono risultate inferiori alle attese.

    Il principale tour operator europeo, TUI, ha segnato un netto ribasso dopo aver riportato una perdita più ampia nel secondo trimestre fiscale.

    La compagnia del tabacco Imperial Brands ha anch’essa registrato un forte calo in seguito a risultati semestrali contrastanti e all’annuncio del ritiro dell’amministratore delegato.

    D’altro canto, il gruppo Bouygues, attivo nel settore delle costruzioni e delle telecomunicazioni, ha messo a segno un forte rialzo dopo che i risultati del primo trimestre hanno superato le stime.

    Anche ABN AMRO Bank è salito sensibilmente dopo che la banca olandese ha riportato un utile del primo trimestre superiore alle attese.

    Infine, Burberry Group ha registrato un forte rialzo. Il marchio britannico di lusso ha annunciato il taglio di 1.700 posti di lavoro a livello globale, in risposta a un contesto macroeconomico incerto.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, le azioni statunitensi potrebbero registrare ulteriori rialzi nelle prime contrattazioni

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, le azioni statunitensi potrebbero registrare ulteriori rialzi nelle prime contrattazioni

    I principali futures sugli indici statunitensi Dow Jones, S&P e Nasdaq stanno attualmente indicando un’apertura in rialzo per mercoledì, con le azioni che potrebbero continuare a salire dopo i notevoli guadagni registrati nelle due sessioni precedenti.

    Le azioni potrebbero continuare a beneficiare dello slancio positivo recente, a seguito degli annunci di accordi commerciali tra Stati Uniti e Regno Unito e tra Stati Uniti e Cina.

    Tuttavia, l’attività complessiva sul mercato potrebbe rimanere piuttosto contenuta, data l’assenza di dati economici statunitensi di rilievo, che potrebbe spingere alcuni operatori a rimanere in attesa.

    Una serie di importanti dati economici statunitensi è prevista per giovedì, tra cui i rapporti sull’inflazione dei prezzi alla produzione, le vendite al dettaglio e la produzione industriale.

    Dopo un forte rialzo durante la sessione di lunedì, le azioni hanno registrato un’altra solida performance martedì. Il Nasdaq e l’S&P 500 hanno raggiunto i loro livelli di chiusura migliori da oltre due mesi, con l’S&P 500 che è passato in territorio positivo per il 2025.

    Il Nasdaq e l’S&P 500 si sono leggermente ritirati dai massimi di giornata verso la fine della seduta, ma sono rimasti saldamente positivi. Il Nasdaq è balzato di 301,74 punti, pari all’1,6%, chiudendo a 19.010,08, mentre l’S&P 500 è salito di 42,36 punti, pari allo 0,7%, a quota 5.886,55.

    Il più ristretto indice Dow, invece, ha trascorso gran parte della giornata in territorio negativo, chiudendo in calo di 269,67 punti, ovvero dello 0,6%, a 42.140,43.

    La persistente forza dei mercati più ampi è arrivata in seguito alla pubblicazione di un rapporto del Dipartimento del Lavoro che mostra come i prezzi al consumo negli Stati Uniti siano aumentati leggermente meno del previsto nel mese di aprile.

    Il Dipartimento del Lavoro ha riferito che il suo indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,2% in aprile dopo essere diminuito dello 0,1% a marzo. Gli economisti si aspettavano un aumento dello 0,3%.

    Escludendo i prezzi di alimentari ed energia, i prezzi al consumo core sono anch’essi aumentati dello 0,2% in aprile, dopo un aumento dello 0,1% a marzo. Anche per questi era previsto un aumento dello 0,3%.

    Il rapporto ha inoltre indicato che il tasso annuo di crescita dei prezzi al consumo è rallentato al 2,3% in aprile dal 2,4% di marzo, mentre il tasso annuo di crescita dei prezzi core è rimasto invariato al 2,8%.

    I dati sull’inflazione, leggermente inferiori alle attese, hanno attenuato i timori che le nuove tariffe imposte dal presidente Donald Trump ai partner commerciali degli Stati Uniti potessero portare a un aumento dei prezzi.

    Anche la notizia di ieri sull’accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, che prevede un taglio delle pesanti tariffe reciproche, ha contribuito al prolungamento del rally a Wall Street.

    Nel frattempo, un crollo delle azioni di UnitedHealth (NYSE:UNH) ha pesato sul Dow, con il colosso della sanità che ha perso il 17,8%.

    Il crollo di UnitedHealth è avvenuto dopo che la società ha sospeso le previsioni per l’intero anno e ha annunciato che Andrew Witty lascerà l’incarico di CEO per motivi personali.

    L’hardware informatico e i semiconduttori hanno esteso il forte rialzo registrato durante la sessione di lunedì, contribuendo all’impennata del Nasdaq, fortemente orientato alla tecnologia.

    Una forza considerevole è stata visibile anche tra i titoli aerei, come riflesso dal balzo del 2,9% dell’indice NYSE Arca Airline.

    Anche i titoli dei produttori di petrolio, delle reti e delle società di intermediazione hanno mostrato una forza notevole, mentre i titoli sanitari, biotecnologici e farmaceutici hanno registrato cali significativi.

  • UniCredit illustra la strategia M&A e la direzione aziendale durante l’incontro con gli analisti

    UniCredit illustra la strategia M&A e la direzione aziendale durante l’incontro con gli analisti

    I vertici di UniCredit (BIT:UCG), con il CEO e il CFO in prima linea, hanno tenuto ieri un incontro con gli analisti sell-side, incentrato sulle operazioni di Mergers & Acquisitions (M&A) in corso, sulla direzione dell’attività autonoma e sulla generazione di capitale in eccesso.

    Sul fronte M&A italiano, la banca è in attesa di chiarimenti da parte del governo riguardo alle condizioni legate al “golden power”, che dovrebbero arrivare a breve. Il management ha spiegato le complicazioni introdotte da queste condizioni e ha sottolineato che l’operazione sarebbe difficile da sostenere se le clausole restassero invariate.

    In Germania, l’attenzione è rivolta all’evoluzione della redditività di Commerzbank (TG:CBK) e alle valutazioni relative. La dirigenza di UniCredit ha sottolineato la propria flessibilità nel muoversi in qualsiasi direzione, supportata dai guadagni in conto capitale già acquisiti grazie alla partecipazione in CBK.

    Tuttavia, è stato anche evidenziato che la conversione di questa partecipazione, insieme al contributo pro-quota di utili e perdite da CBK, introduce volatilità a causa di un disallineamento contabile rispetto all’hedge.

    Per quanto riguarda l’evoluzione del business, l’attenzione resta focalizzata sull’allocazione del capitale verso prestiti ad alto margine su base corretta per il rischio e verso prodotti a basso assorbimento di capitale. L’azienda ritiene che ci siano ancora margini di miglioramento nell’efficienza degli Asset Ponderati per il Rischio (RWA), il che rafforza la fiducia nella continua generazione organica di capitale oltre l’utile netto.

    Il management ha ribadito l’impegno a utilizzare o restituire il capitale in eccesso — che a marzo ammontava a 9,3 miliardi di euro (a metà intervallo) — entro il 2027.

    Altri temi affrontati durante l’incontro hanno riguardato la situazione in Russia, il contesto competitivo e le previsioni sull’andamento del credito.

  • Le borse europee stabili mentre gli investitori digeriscono gli utili societari e i dati sull’inflazione

    Le borse europee stabili mentre gli investitori digeriscono gli utili societari e i dati sull’inflazione

    Gli indici azionari europei sono rimasti stabili mercoledì dopo i recenti guadagni, mentre gli investitori hanno assimilato nuovi risultati societari e dati chiave sull’inflazione.

    Alle 09:05 (ora italiana), l’indice DAX in Germania è salito dello 0,3%, mentre il CAC 40 in Francia è rimasto sostanzialmente invariato e il FTSE 100 nel Regno Unito è sceso dello 0,1%.

    Volatilità in calo

    La notizia di un accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti, le due maggiori economie del mondo, ha permesso alla maggior parte dei mercati azionari principali di recuperare le perdite subite dopo l’annuncio da parte del presidente USA Donald Trump dei piani tariffari.

    I titoli statunitensi sono tornati in territorio positivo da inizio anno, mentre le azioni europee sono ora leggermente al di sopra dei livelli del 2 aprile, il cosiddetto “Giorno della Liberazione”.

    La volatilità sta diminuendo con il ritorno della stabilità nei mercati, e gli investitori tornano a concentrarsi su questioni più regolari, come i dati economici in arrivo e i risultati trimestrali delle aziende.

    L’inflazione tedesca rallenta ad aprile

    L’inflazione in Germania è ulteriormente rallentata al 2,2% ad aprile, secondo quanto riportato mercoledì dall’Ufficio federale di statistica, confermando i dati preliminari.

    I prezzi al consumo tedeschi, armonizzati per essere confrontabili con quelli degli altri paesi dell’Unione Europea, erano aumentati del 2,3% su base annua a marzo.

    I dati equivalenti per la Spagna saranno pubblicati più tardi nella sessione, seguiti giovedì dai dati sull’inflazione francese e dalla crescita del PIL dell’area euro per il primo trimestre.

    La Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi d’interesse sette volte nell’ultimo anno ed è ampiamente previsto un nuovo taglio nella prossima riunione di inizio giugno.

    C’è spazio per un ulteriore taglio dei tassi da parte della BCE entro l’estate, ha dichiarato martedì il consigliere François Villeroy de Galhau in un’intervista al gruppo editoriale EBRA.

    Villeroy – che è anche governatore della Banque de France – ha affermato che gli Stati Uniti potrebbero vedere un aumento dell’inflazione a causa delle tariffe imposte da Trump, mentre l’Europa dovrebbe esserne risparmiata.

    “Non vediamo un’accelerazione dell’inflazione. Il protezionismo dell’amministrazione Trump porterà a una ripresa dell’inflazione negli Stati Uniti, ma non in Europa, il che potrebbe permettere un nuovo taglio dei tassi entro l’estate”, ha detto.

    Vendite Q4 di Burberry sorprendono positivamente

    Il settore tecnologico sarà probabilmente sotto i riflettori in Europa mercoledì, dopo che le aziende statunitensi di semiconduttori Nvidia (NASDAQ:NVDA) e AMD (NASDAQ:AMD) hanno annunciato importanti accordi sull’intelligenza artificiale in Medio Oriente.

    Altrove, il marchio di lusso britannico Burberry (LSE:BRBY) ha riportato vendite del quarto trimestre e utile operativo rettificato superiori alle attese.

    E.ON (TG:EOAE) ha registrato un aumento del 18% dell’Ebitda rettificato nel primo trimestre del 2025, grazie a maggiori investimenti e a una migliore performance operativa in tutti i segmenti core del colosso elettrico tedesco.

    Ferrovial (EU:FER) ha comunicato un aumento del 19% dell’Ebitda nel primo trimestre, sostenuto da una forte performance nel business delle autostrade a pedaggio negli Stati Uniti.

    Lundbeck (TG:LDBB) ha alzato le previsioni su ricavi e utili per l’intero anno, dopo aver riportato un incremento del 16% nei ricavi del primo trimestre.

    La compagnia telefonica spagnola Telefonica (NYSE:TEF) ha riportato una forte perdita netta nel primo trimestre, a seguito di una svalutazione delle unità vendute in Perù e Argentina.

    Alstom (EU:ALO) prevede un aumento del margine operativo rettificato per l’esercizio 2025/26, dopo aver registrato un flusso di cassa libero annuale ben oltre le aspettative del mercato.

    Il greggio cala per aumento delle scorte USA

    I prezzi del petrolio sono scesi leggermente mercoledì, dopo aver raggiunto i massimi delle ultime due settimane, in seguito a un forte aumento delle scorte statunitensi che ha sollevato preoccupazioni sulla domanda.

    Alle 09:05 (ora italiana), i future sul Brent sono scesi dello 0,5% a 66,32 dollari al barile, mentre i future sul WTI statunitense sono calati dello 0,5% a 63,38 dollari al barile.

    Le scorte di greggio USA sono aumentate di 4,3 milioni di barili nella settimana conclusasi il 9 maggio, secondo i dati dell’American Petroleum Institute pubblicati martedì.

    I dati ufficiali settimanali dell’EIA (U.S. Energy Information Administration) saranno pubblicati più tardi nella giornata e potrebbero indicare che la domanda continua ad affrontare sfide significative.

    Entrambi i benchmark erano saliti di oltre il 2,5% nella sessione precedente, aggiungendosi ai guadagni di lunedì, dopo che Cina e Stati Uniti – i due maggiori consumatori mondiali di greggio – hanno concordato una tregua commerciale di almeno 90 giorni, riducendo i rispettivi dazi.

  • Borsa di Milano, partenza piatta, consolidamento delle posizioni dopo il rally, corre De Nora

    Borsa di Milano, partenza piatta, consolidamento delle posizioni dopo il rally, corre De Nora

    Gli indici della Borsa di Milano sono saliti da un inizio piatto a un lieve rialzo, in quella che sembrava essere una sessione di consolidamento dopo quattro giorni consecutivi di guadagni. I risultati aziendali influenzeranno anche i prezzi oggi, mentre sul fronte macroeconomico sono previsti pochi dati questa settimana.

    Intorno alle 9:30 l’indice Ftse Mib guadagnava lo 0,10%.

    Per quanto riguarda le tensioni tariffarie, il consigliere della BCE Klaas Knot ha dichiarato che le politiche commerciali dell’amministrazione statunitense stanno creando incertezze nell’economia globale che potrebbero ridurre sia la crescita che l’inflazione nel breve periodo.

    Industrie De Nora è in forte rialzo, +5,6% dopo risultati trimestrali in crescita e conferma delle previsioni per l’intero anno.

    INWIT è stato venduto a -0,6% dopo che i risultati trimestrali sono risultati in linea con il consenso.

    Sul fronte bancario, le grandi UniCredit (BIT:UCG) e Intesa (BIT:ISP) sono salite dello 0,4%. Ci sono anche segnali positivi su MPS (BIT:BMPS), che sale dello 0,45% dopo aver raggiunto nuovi massimi da agosto 2022 a 8,42 euro. Vendite su Mediobanca (BIT:MB), che scende dell’1% dopo i forti guadagni recenti del titolo.

    Buon andamento per TIM (BIT:TIT), +1,5%, così come per Leonardo che avanza dell’1,2%.

    La Juventus (BIT:JUVE) guadagna il 2% dopo l’annuncio che Jeep pagherà 69 milioni di euro per diventare lo sponsor della maglia del club calcistico fino a giugno 2028.

    Vendite su Stellantis (BIT:STLAM) che scende dell’1,2%.

  • DAX, CAC, FTSE100: le borse europee salgono moderatamente grazie ai progressi nei colloqui commerciali tra USA e Cina

    DAX, CAC, FTSE100: le borse europee salgono moderatamente grazie ai progressi nei colloqui commerciali tra USA e Cina

    Le borse europee — DAX, CAC e FTSE100 — hanno registrato un lieve rialzo martedì, proseguendo i guadagni per il quarto giorno consecutivo, sostenute dai segnali di progresso nei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina.

    Tuttavia, è prevalso un tono di cautela dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato che l’Unione Europea è “più cattiva della Cina” e che “abbiamo appena iniziato con loro”, lasciando presagire negoziati commerciali difficili.

    Attualmente, l’indice CAC 40 francese, il FTSE 100 britannico e il DAX tedesco segnano tutti un aumento dello 0,1%.

    Notizie economiche

    Nel Regno Unito, le vendite al dettaglio sono cresciute in modo significativo ad aprile, principalmente grazie alla coincidenza con la Pasqua e alle buone condizioni meteo, secondo quanto riportato dal British Retail Consortium.

    Le vendite totali al dettaglio sono aumentate del 7,0% su base annua ad aprile, in netto contrasto con il calo del 4,0% registrato nello stesso periodo dell’anno precedente.

    Il tasso di disoccupazione nel Regno Unito è salito al 4,5% nei tre mesi fino a marzo, in linea con le attese, rispetto al 4,4% del periodo precedente, secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica.

    Notizie aziendali

    La multinazionale farmaceutica e agricola Bayer AG è balzata in borsa dopo aver riportato un calo dell’utile trimestrale rettificato inferiore alle attese e aver confermato gli obiettivi per il 2025.

    Al contrario, i principali riassicuratori tedeschi, Hannover Re e Munich Re, sono crollati in seguito alla comunicazione di pesanti perdite legate agli incendi che hanno devastato Los Angeles.

    LEG Immobilien SE ha registrato un netto calo dopo aver riportato una crescita modesta degli affitti comparabili nel primo trimestre del 2025.

    Anche Vonovia, società specializzata nella gestione di immobili residenziali, ha subito una flessione significativa dopo il lancio di un’emissione di obbligazioni convertibili non garantite per un valore complessivo di 1,3 miliardi di euro.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, i futures salgono dopo dati sull’inflazione più moderati del previsto

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, i futures salgono dopo dati sull’inflazione più moderati del previsto

    I principali futures sugli indici statunitensi — Dow Jones, S&P e Nasdaq — indicano un’apertura leggermente in rialzo per martedì, con le azioni pronte a proseguire i forti guadagni registrati nella sessione precedente.

    I futures sono saliti dopo la pubblicazione di un rapporto del Dipartimento del Lavoro che mostra come i prezzi al consumo negli Stati Uniti siano aumentati ad aprile leggermente meno del previsto.

    Il Dipartimento del Lavoro ha riferito che il suo indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,2% ad aprile, dopo un calo dello 0,1% a marzo. Gli economisti si aspettavano un aumento dello 0,3%.

    Escludendo i prezzi di cibo ed energia, anche i prezzi al consumo “core” sono aumentati dello 0,2% ad aprile, dopo un incremento dello 0,1% a marzo. Anche in questo caso, si prevedeva una crescita dello 0,3%.

    Il rapporto ha inoltre evidenziato che il tasso di crescita annuale dei prezzi al consumo è rallentato al 2,3% ad aprile dal 2,4% di marzo, mentre il tasso annuale dei prezzi core è rimasto invariato al 2,8%.

    I dati sull’inflazione, leggermente più contenuti del previsto, potrebbero alleviare i timori che le nuove tariffe imposte dal presidente Donald Trump ai partner commerciali degli Stati Uniti portino a un aumento dei prezzi.

    Lunedì, i mercati azionari sono saliti bruscamente durante le contrattazioni, annullando le modeste perdite della settimana precedente. Con questo forte slancio, il Nasdaq e l’S&P 500 hanno raggiunto i loro migliori livelli di chiusura in oltre due mesi.

    Gli indici principali hanno continuato a salire fino alla chiusura, raggiungendo nuovi massimi nella sessione. Il Nasdaq è balzato di 779,43 punti (+4,4%) a 18.708,34, l’S&P 500 è salito di 184,28 punti (+3,3%) a 5.844,19 e il Dow è aumentato di 1.160,72 punti (+2,8%) a 42.420,10.

    Il rally di Wall Street è seguito alla notizia di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina che riduce drasticamente le pesanti tariffe sui beni reciproci.

    La Casa Bianca ha dichiarato che l’accordo prevede una riduzione delle tariffe da parte di entrambi i paesi del 115%, mantenendo comunque un’ulteriore tariffa del 10%.

    Gli Stati Uniti manterranno le tariffe imposte in risposta all’emergenza nazionale legata al fentanyl, determinando un tasso tariffario effettivo del 30% sui beni cinesi.

    Nelle precedenti mosse ritorsive, le tariffe su beni statunitensi e cinesi avevano raggiunto rispettivamente il 125% e il 145%, che il Segretario al Tesoro Scott Bessent aveva definito “l’equivalente di un embargo”.

    La Casa Bianca ha inoltre dichiarato che le tariffe reciproche del 34% su beni statunitensi e cinesi saranno sospese per 90 giorni a partire da mercoledì 14 maggio.

    Entrambi i paesi hanno anche concordato di istituire un meccanismo per proseguire discussioni importanti su commercio ed economia, ha aggiunto la Casa Bianca.

    “Anche se la disputa commerciale è stata solo attenuata per 90 giorni, si tratta di un grande passo avanti secondo gli investitori”, ha dichiarato Russ Mould, direttore degli investimenti presso AJ Bell. “Il fatto che i due paesi stiano dialogando è già una grande vittoria, considerando i toni aspri usati durante il primo e il secondo mandato presidenziale di Trump.”

    “Alcuni pensavano che il miglior risultato possibile dalle discussioni del fine settimana sarebbe stato un semplice accordo a continuare i negoziati,” ha aggiunto. “Pertanto, raggiungere un accordo iniziale così rapidamente, e con una riduzione così ampia delle tariffe, è una piacevole sorpresa.”

    Le azioni del settore dei semiconduttori sono state tra le migliori del mercato nel contesto di un rally generalizzato, con l’indice Philadelphia Semiconductor in aumento del 7,0% al suo miglior livello di chiusura in oltre due mesi.

    Si è osservata anche una notevole forza tra i titoli del settore trasporti, come dimostrato dal balzo del 7,0% del Dow Jones Transportation Average, anch’esso salito al massimo di chiusura degli ultimi due mesi.

    Anche le azioni del settore hardware per computer hanno registrato un forte rialzo, facendo salire l’indice NYSE Arca Computer Hardware del 6,5%.

    Hanno mostrato notevole forza anche i settori del networking, delle biotecnologie e delle banche, mentre i titoli auriferi sono stati tra i pochi a contrapporsi alla tendenza al rialzo, scendendo bruscamente insieme al prezzo dell’oro.

  • La BERD prevede che i dazi USA rallenteranno la crescita in Europa, Asia Centrale e MENA

    La BERD prevede che i dazi USA rallenteranno la crescita in Europa, Asia Centrale e MENA

    La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERD) ha avvertito che l’aumento dei dazi statunitensi potrebbe rallentare la crescita economica in vari paesi dell’Europa, dell’Asia Centrale, del Medio Oriente e del Nord Africa (MENA).

    Questa previsione arriva nonostante queste regioni non siano forti esportatrici verso gli Stati Uniti, la più grande economia del mondo.

    La banca di sviluppo ha annunciato martedì che gli aumenti tariffari proposti comporterebbero un incremento effettivo del tasso medio sui beni importati negli USA dai più di 30 paesi in cui opera.

    Il tasso è destinato a salire al 10,5%, un balzo significativo rispetto all’attuale 1,5%.

    La BERD ha inoltre sottolineato che l’influenza indiretta sulla domanda di beni e servizi da parte delle grandi economie europee, come la Germania, potrebbe amplificare ulteriormente l’impatto diretto delle tariffe.

    Alla luce di questi cambiamenti, la BERD ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita per i paesi in cui opera per il 2025.

    La banca prevede ora un tasso di crescita del 3%, in calo rispetto alla precedente stima del 3,2%. Questa revisione riflette le potenziali difficoltà economiche che questi paesi potrebbero affrontare a causa dell’aumento delle tariffe statunitensi.

  • Borse europee stabili dopo l’ottimismo per l’accordo commerciale; rallenta il mercato del lavoro nel Regno Unito

    Borse europee stabili dopo l’ottimismo per l’accordo commerciale; rallenta il mercato del lavoro nel Regno Unito

    Gli indici azionari europei hanno registrato un andamento misto martedì, stabilizzandosi dopo l’ottimismo generato dall’accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, mentre gli investitori valutano nuovi risultati societari e dati economici.

    Alle 09:02 CET, l’indice DAX in Germania saliva dello 0,2%, mentre il CAC 40 in Francia perdeva lo 0,1% e il FTSE 100 nel Regno Unito scendeva dello 0,2%.

    Rallenta ancora il mercato del lavoro britannico

    La notizia dell’accordo commerciale tra le due maggiori economie mondiali, che prevede la sospensione delle tariffe più pesanti per 90 giorni, aveva aiutato le borse europee ad aprire la settimana in rialzo. Tuttavia, l’attenzione ora si sta spostando nuovamente su questioni più ordinarie, come lo stato dell’economia regionale e i risultati delle aziende.

    I dati pubblicati martedì mattina hanno mostrato un ulteriore rallentamento nel mercato del lavoro del Regno Unito: l’occupazione è calata e la crescita salariale ha rallentato, con il tasso di disoccupazione che è salito al 4,5% nel trimestre fino a marzo, rispetto al 4,4% precedente.

    Potrebbero però arrivare buone notizie dal sondaggio ZEW sulla fiducia degli investitori tedeschi relativo a maggio, che sarà pubblicato nel corso della giornata. L’indice è atteso in ripresa dopo che le preoccupazioni legate alle tariffe avevano spinto il morale ai minimi dall’inizio della guerra in Ucraina.

    Nel corso della settimana verranno inoltre pubblicati i dati sul PIL del primo trimestre per l’intera area euro e i dati sull’inflazione di diversi paesi europei chiave.

    La Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi d’interesse sette volte nell’ultimo anno in risposta al rapido calo dell’inflazione, e i policymaker hanno già iniziato a preparare il terreno per un altro taglio a inizio giugno.

    Bayer conferma le previsioni per l’anno

    Nel settore corporate europeo, il colosso farmaceutico tedesco Bayer (TG:BAYN) ha confermato le sue previsioni per l’intero 2025 nonostante un forte calo dell’utile nel primo trimestre, grazie alla crescita delle divisioni farmaceutica e consumer health che ha compensato la debolezza nel comparto agricolo.

    Il settore farmaceutico potrebbe comunque subire pressioni da parte dell’amministrazione Trump, dopo che il presidente statunitense ha criticato duramente i prezzi elevati dei farmaci negli USA in un post sui social domenica.

    Altrove, la società di ingegneria tedesca Duerr (TG:DUE) ha riportato un forte calo negli ordini nel primo trimestre, mentre le vendite sono rimaste stabili e l’utile è migliorato sensibilmente.

    Il greggio si stabilizza dopo i forti rialzi

    I prezzi del petrolio si sono stabilizzati martedì vicino ai massimi delle ultime due settimane, mentre i trader hanno digerito l’annuncio dell’accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti.

    Alle 09:02 CET, i future sul Brent guadagnavano lo 0,1% a 65,02 dollari al barile, mentre i future sul West Texas Intermediate (WTI) salivano dello 0,2% a 62,04 dollari al barile.

    Entrambi i contratti avevano registrato un aumento di circa l’1,5% lunedì, aggiungendosi ai guadagni della settimana precedente, raggiungendo i livelli di chiusura più alti dal 28 aprile.

    Gli Stati Uniti e la Cina hanno concordato una riduzione delle tariffe per almeno 90 giorni lunedì, ma restano molte incertezze poiché permangono i fattori che hanno originato la disputa, come il disavanzo commerciale degli USA nei confronti della Cina.

  • Borsa di Milano, partenza lenta in attesa dei dati macro, corre Mps, bene Stellantis

    Borsa di Milano, partenza lenta in attesa dei dati macro, corre Mps, bene Stellantis

    Le azioni italiane hanno aperto la seduta in modo sottotono, con i mercati che si prendono una pausa di riflessione dopo la buona performance di martedì, seguita all’allentamento delle tariffe tra Stati Uniti e Cina in seguito all’accordo raggiunto nel fine settimana a Ginevra.

    Gli investitori sono in attesa di nuovi segnali dal fronte macroeconomico e monitoreranno in mattinata l’indice ZEW sulla fiducia degli investitori tedeschi e, soprattutto, i dati sull’inflazione statunitense nel pomeriggio, che potrebbero fornire le prime indicazioni sull’impatto delle tariffe sull’andamento dei prezzi e sui tempi di eventuali tagli dei tassi da parte della Fed.

    Intorno alle 9:40 l’indice Ftse Mib sale dello 0,2%, frenato anche dalla barriera tecnica e psicologica dei 40.000 punti, livello che non veniva raggiunto dal novembre 2007.

    Continuano gli acquisti nel settore automobilistico, tra i principali beneficiari della de-escalation della guerra commerciale innescata dalle politiche tariffarie di Trump. Stellantis (BIT:STLAM) guadagna un ulteriore +1,9% dopo il +7% di ieri, così come Iveco, che sale dell’1,6% dopo il +6,5% della seduta precedente. Quest’ultima è sostenuta anche dalle varie offerte, secondo indiscrezioni, per la sua controllata nel settore della difesa.

    Tra le banche corre MPS (BIT:BMPS), che balza in testa al Ftse Mib con un rialzo di quasi il 4%, riducendo lo sconto implicito dell’offerta su Mediobanca (BIT:MB) a circa il 9% dopo i picchi dei giorni scorsi. Gli altri titoli del comparto bancario risultano meno attivi.

    In calo le assicurazioni, con Unipol (BIT:UNI) a -1,4% in attesa dei conti trimestrali attesi per venerdì, e Generali (BIT:G) a -0,7%. Giù anche Nexi (BIT:NEXI) (-1,7%) e Campari (BIT:CPR) (-1,2%).