Author: Fiona Craig

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq: Le azioni statunitensi potrebbero tornare al ribasso nelle prime contrattazioni

    Dow Jones, S&P, Nasdaq: Le azioni statunitensi potrebbero tornare al ribasso nelle prime contrattazioni

    I principali future sugli indici statunitensi — Dow Jones, S&P e Nasdaq — indicano attualmente un’apertura in calo per martedì, con i titoli che potrebbero tornare al ribasso dopo essere risaliti da un calo iniziale e aver chiuso la sessione precedente leggermente in rialzo.

    Le prese di profitto potrebbero contribuire alla debolezza iniziale di Wall Street, poiché alcuni trader cercano di incassare dopo il forte movimento al rialzo delle ultime settimane.

    Gli indici principali sono risaliti significativamente dai minimi di aprile grazie all’allentamento delle tensioni commerciali, con il Nasdaq e l’S&P 500 che hanno raggiunto i loro livelli più alti degli ultimi tre mesi.

    Tuttavia, il CEO di JPMorgan Chase (NYSE:JPM), Jamie Dimon, ha avvertito che i valori di mercato potrebbero non rappresentare correttamente i rischi legati a un’inflazione più elevata e persino alla stagflazione.

    “A mio avviso, le persone si sentono piuttosto tranquille perché non hanno ancora visto da vicino tariffe effettive,” ha detto Dimon durante la giornata annuale degli investitori della banca tenutasi lunedì. “Il mercato è sceso del 10%, [ed è] risalito del 10%. È un livello straordinario di compiacenza.”

    Dall’altro lato, Ryan Detrick, capo stratega di mercato del Carson Group, ha dichiarato a CNBC che il rimbalzo dovrebbe essere preso sul serio nonostante le persistenti preoccupazioni su commercio ed economia.

    “Tutte queste preoccupazioni sono reali. Non stiamo ignorando ciò che sta accadendo,” ha detto Detrick. “Ma stiamo ascoltando ciò che ci dice il mercato, giusto?”

    “Negli ultimi 27 giorni di contrattazione, l’S&P 500 è salito di quasi il 20%,” ha aggiunto. “Questo non è un rimbalzo da mercato orso. Non è una copertura di posizioni corte.”

    Le azioni sono inizialmente scese lunedì, ma hanno recuperato terreno nel corso della giornata. Gli indici principali hanno risalito dai minimi intraday per chiudere la seduta in lieve rialzo.

    Il Dow è sceso di oltre 300 punti nelle prime ore di contrattazione ma ha chiuso in rialzo di 137,33 punti, pari allo 0,3%, a 42.792,07. Anche l’S&P 500 è salito di 5,22 punti, pari allo 0,1%, a 5.963,60, mentre il Nasdaq è avanzato di 4,36 punti, meno dello 0,1%, a 19.215,46.

    La debolezza iniziale a Wall Street è stata attribuita alla volontà dei trader di incassare i guadagni della scorsa settimana, che aveva visto gli indici principali raggiungere i massimi di chiusura degli ultimi due mesi.

    La notizia di lunedì scorso di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina che prevede una riduzione temporanea delle tariffe elevate sui beni reciproci ha generato un forte interesse all’acquisto, proseguito per gran parte della settimana.

    Un ulteriore fattore negativo è stato rappresentato dalla notizia che Moody’s ha declassato il rating del debito degli Stati Uniti di un notch, da Aaa ad Aa1.

    Secondo Moody’s, il declassamento riflette l’aumento, durato più di un decennio, del debito pubblico e del rapporto tra interessi e PIL, ora significativamente superiori rispetto ad altri paesi con rating simile.

    Tuttavia, la pressione di vendita si è attenuata nel corso della giornata, poiché gli investitori sembrano restare generalmente ottimisti sull’andamento dei mercati.

    Sul fronte economico statunitense, il Conference Board ha pubblicato un rapporto che mostra un calo superiore alle attese dell’indice dei principali indicatori economici statunitensi per il mese di aprile.

    Il report ha evidenziato una contrazione dell’indice dell’1,0% in aprile, dopo un calo rivisto al ribasso dello 0,8% a marzo.

    Gli economisti si aspettavano una diminuzione dello 0,8%, in linea con il calo dello 0,7% precedentemente riportato per il mese precedente.

    I titoli legati all’oro hanno mostrato una forza significativa nella giornata, in quanto il prezzo del metallo prezioso è salito in reazione al declassamento del debito statunitense da parte di Moody’s. A conferma della forza del settore, l’indice NYSE Arca Gold Bugs è balzato del 2,2%.

    Anche i titoli del settore biotecnologico, sanitario e delle società di intermediazione hanno registrato buoni guadagni, mentre i titoli energetici sono scesi nonostante l’aumento del prezzo del petrolio greggio.

  • Fincantieri decolla dopo i nuovi obiettivi per la divisione Underwater

    Fincantieri decolla dopo i nuovi obiettivi per la divisione Underwater

    Fincantieri (BIT:FCT) è oggi protagonista a Piazza Affari grazie ai nuovi obiettivi finanziari per il 2027 della divisione Underwater, superiori alle previsioni degli analisti.

    Le azioni di Fincantieri hanno guadagnato il 9% nella prima ora di contrattazioni, raggiungendo un picco di 13,69 euro.
    Con il balzo di oggi, la crescita del titolo nel 2025 sale al 95%, mentre negli ultimi 12 mesi ha addirittura raggiunto il +187%.

    Ieri si è svolto l’evento “Underwater Day” durante il quale la società ha comunicato per la prima volta i target finanziari 2025-2026-2027 per la nuova divisione Underwater, che comprende le attività sottomarine, Wass, Remazel e parte di IDS.

    Il fatturato è previsto rispettivamente a 660, 720 e 820 milioni di euro, superiori alle stime degli analisti di EQUITA pari a 500, 625 e 750 milioni.
    L’Ebitda dovrebbe raggiungere 115, 130 e 152 milioni, anche in questo caso superando le attese di EQUITA SIM (85, 113 e 139 milioni), mentre il margine Ebitda è atteso al 17,4%, 18% e 18,5% (contro il 17%, 18% e 18,5% stimati da EQUITA).

    I target anticipano una “crescita sostenuta” della divisione nei prossimi anni con un CAGR 2025-2027 dell’11% sul fatturato e del 15% sull’Ebitda.

    Il business Underwater è destinato a passare dal 4% dei ricavi nel 2024 a circa l’8% nel 2027, grazie all’attuale portafoglio ordini (2,8 miliardi, di cui la maggior parte legata ai sottomarini per la Marina Militare italiana) che offre un’ottima visibilità sulle prospettive di crescita.

    Inoltre, la società prevede un’elevata conversione di cassa grazie alla limitata intensità di investimenti (non sono necessari investimenti rilevanti in capacità produttiva nella fase attuale di crescita della divisione) e un capitale circolante netto strutturalmente negativo. A ciò si aggiunge un margine medio atteso nel medio termine intorno al 20% (contro il 18,5% atteso per il 2027).

    Il mercato Underwater è attualmente “molto frammentato e privo di un leader internazionale chiaro”, ha spiegato la società, affermando di poter “giocare un ruolo chiave nello sviluppo nazionale e internazionale del settore grazie alle sue capacità di system integrator e competenze tecnologiche sia nel settore militare che civile”.

    Il portafoglio prodotti del gruppo è già molto ampio, ma sono in fase di sviluppo diversi progetti innovativi (es. sottomarini compatti, mini siluri, droni subacquei e sonar anti-mina) per rispondere alla crescente domanda del mercato.

    L’evento “è stato utile per approfondire il posizionamento di Fincantieri nel business Underwater, evidenziando le forti competenze tecnologiche del gruppo (frutto di una presenza storica nel settore rafforzata dalle recenti acquisizioni di UAS e Remazel), l’ampiezza dell’offerta, le crescenti opportunità commerciali e il ricco portafoglio di nuovi prodotti/tecnologie”, sottolineano da EQUITA.

    L’Underwater “rimane uno dei principali driver di crescita del gruppo e offre un interessante profilo in termini di margini e generazione di cassa. Nella nostra valutazione Sum of the Parts (SOTP), stimiamo il business Underwater a 14 volte EV/Ebitda 2025”, conclude EQUITA, confermando la raccomandazione di mantenere il titolo Fincantieri, con un prezzo obiettivo di 11,40 euro.

  • Borsa di Milano in lieve rialzo, utility in salita, corre Fincantieri

    Borsa di Milano in lieve rialzo, utility in salita, corre Fincantieri

    Piazza Affari ha aperto cautamente in rialzo, posizionandosi leggermente sopra la parità, consolidando il più ampio movimento di recupero recentemente interrotto ieri, quando l’indice milanese è stato colpito dal massiccio stacco delle cedole.

    I mercati hanno reagito in modo relativamente tranquillo al declassamento del rating sovrano degli Stati Uniti da parte di Moody’s avvenuto venerdì, con Wall Street che ha chiuso in modo contenuto ieri e i rendimenti dei Treasury in aumento ma senza eccessi.

    Anche i mercati asiatici hanno mostrato un umore costruttivo questa mattina, sostenuti dai tagli dei tassi d’interesse in Cina e Australia.

    Tuttavia, permangono numerose questioni che mantengono gli investitori in allerta, dai dazi e le speranze di accordi commerciali con la tregua statunitense prossima alla scadenza, ai piani fiscali e di spesa di Donald Trump, fino ai colloqui per un cessate il fuoco in Ucraina.

    L’agenda del giorno è povera di indicatori e eventi di rilievo, ad eccezione della stima sulla fiducia dei consumatori dell’Eurozona, attesa nel pomeriggio, e degli incontri dei ministri della difesa e degli affari esteri dell’UE a Bruxelles e dei ministri delle finanze e governatori delle banche centrali del G7 in Canada.

    Intorno alle 9:45, il Ftse Mib segnava un incremento marginale dello 0,06%, sostenuto principalmente dal settore energetico.

    Erg guida l’indice principale con un rialzo del 2,5%, seguita da Italgas (BIT:IG), A2A (BIT:A2A), Snam (BIT:SRG) ed Enel (BIT:ENEL), con aumenti compresi tra lo 0,5% e lo 0,9%.

    Leonardo è tonico a +2,1%, mentre sul fronte dei ribassi si segnalano Iveco in calo dell’1,3% e Cucinelli (BIT:BC) dell’1,2%.

    Fuori dal Ftse Mib, spicca Fincantieri (BIT:FCT), che balza di oltre il 9% dopo che ieri il gruppo navale ha presentato nuove stime per il segmento subacqueo, dal quale si attendono ricavi per 820 milioni di euro nel 2027.

  • Mediobanca, depositato il documento dell’OPS su Banca Generali

    Mediobanca, depositato il documento dell’OPS su Banca Generali

    È stato depositato presso la Consob il documento di offerta relativo all’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) totalitaria volontaria promossa da Mediobanca (BIT:MB) per la totalità delle azioni ordinarie di Banca Generali ammesse a negoziazione su Euronext Milan. La notizia è stata diffusa dall’istituto attraverso una nota pubblicata ieri sera dopo la chiusura dei mercati.

    Nel dettaglio, l’offerta riguarda un massimo di 116.851.637 azioni ordinarie dell’emittente, comprese le azioni proprie detenute da Banca Generali (pari a 2.907.907 come risultante dal bilancio al 31 dicembre 2024).

    Piazzetta Cuccia riconoscerà, per ciascuna azione dell’emittente portata in adesione all’OPS, un corrispettivo unitario pari a 1,7 azioni ordinarie di Assicurazioni Generali (USOTC:ARZGF) detenute dall’offerente. Quindi, ad esempio, per ogni 10 azioni Banca Generali conferite all’offerta, verranno consegnate 17 azioni ordinarie di Assicurazioni Generali.

    Attualmente Mediobanca detiene 204.341.658 azioni di Assicurazioni Generali, pari al 13,185% del capitale sociale di quest’ultima.

    Sulla base del prezzo ufficiale delle azioni Assicurazioni Generali registrato alla chiusura del 25 aprile 2025 (cioè l’ultimo giorno di borsa aperta prima dell’annuncio dell’offerta), pari a 31,86 euro, il corrispettivo equivale a un valore di 54,17 euro per ciascuna azione dell’emittente, incorporando un premio dell’11,4% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni Banca Generali del medesimo giorno di riferimento, pari a 48,62 euro.

    Il premio risulta invece pari al 9,3%, 6,5%, 6,2% e 5,6% rispetto alla media aritmetica ponderata dei prezzi ufficiali delle azioni Banca Generali rispettivamente nell’ultimo mese, e nei tre, sei e dodici mesi precedenti la data di riferimento.

    Questa mattina, le azioni di Banca Generali vengono scambiate a 54,45 euro (+0,30%), quelle di Assicurazioni Generali a 33,49 euro (+0,10%) e quelle di Mediobanca a 20,31 euro (-0,10%).

    L’attenzione ora si sposta alla data del 16 giugno, quando si terrà l’assemblea di Mediobanca per approvare l’offerta su Banca Generali, mentre è in corso l’offensiva su Piazzetta Cuccia da parte degli azionisti Francesco Gaetano Caltagirone e la famiglia Del Vecchio, tramite Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS).

    L’istituto senese ha lanciato un’OPA su Mediobanca con l’obiettivo di acquisire il 13% di Generali, ma l’assemblea del 17 aprile ha evidenziato l’opposizione di alcuni soci all’operazione. Tra questi, scrive MF, figurano importanti investitori internazionali, anch’essi azionisti di Piazzetta Cuccia, che nei prossimi mesi potrebbero essere chiamati a esprimersi sull’offerta senese.

    Tra questi figura BlackRock (NYSE:BLK) che, con lo 0,3%, ha votato contro la delibera sull’aumento di capitale funzionale all’OPA, ma che nel caso di Mediobanca risulta più influente: con il 3,5% è tra i maggiori destinatari dell’offerta.

    Tra gli oppositori figurano anche fondi di Dimensional (0,44% di Mediobanca), UBS (0,42%), BNP Paribas (EU:BNP) (0,22%), State Street (0,28%), HSBC e Goldman Sachs (NYSE:GS), tutti presenti in entrambe le banche. La lista si completa con Santander (LSE:BNC), Lazard Asset Management, Two Sigma Investments, Deka Investment e Morgan Stanley (NYSE:MS), mentre la maggior parte dei fondi di JP Morgan (NYSE:JPM) (0,26% di Mediobanca) si è astenuta.

  • Le borse europee salgono leggermente; il sentiment è sostenuto dal taglio dei tassi in Cina e dai colloqui di pace in Ucraina

    Le borse europee salgono leggermente; il sentiment è sostenuto dal taglio dei tassi in Cina e dai colloqui di pace in Ucraina

    Gli indici azionari europei sono saliti leggermente martedì, sostenuti da un taglio dei tassi in Cina e dalla possibilità di colloqui di pace per porre fine al conflitto in Ucraina.

    Alle 03:05 ET, l’indice DAX in Germania è salito dello 0,2%, il CAC 40 in Francia ha guadagnato lo 0,2% e il FTSE 100 nel Regno Unito è aumentato dello 0,3%.

    La Cina taglia i tassi di interesse

    Gli indici azionari europei hanno beneficiato del buon andamento dei mercati asiatici durante la notte, spinti dalla decisione della Banca Popolare Cinese di tagliare il tasso di riferimento sui prestiti, portandolo ulteriormente a livelli minimi storici.

    Il taglio ha segnalato che Pechino è disposta a introdurre ulteriori stimoli monetari per sostenere la seconda economia mondiale, un importante mercato di esportazione per molte aziende europee.

    Anche la Banca Centrale Australiana ha tagliato i tassi di interesse martedì, segnalando rischi crescenti per l’economia australiana dovuti all’incertezza del commercio globale.

    La Banca Centrale Europea si riunirà a giugno e dovrebbe tagliare nuovamente i tassi di interesse, dopo aver allentato la politica monetaria sette volte nell’ultimo anno.

    L’inflazione non sembra essere un ostacolo a ulteriori tagli da parte della BCE, se si prendono come riferimento i prezzi alla produzione tedeschi.

    L’indice dei prezzi alla produzione in Germania è sceso dello 0,6% su base mensile ad aprile, con un calo dello 0,9% su base annua, secondo i dati diffusi martedì.

    Probabili colloqui di pace sull’Ucraina

    Cresce la speranza che possa essere raggiunto un accordo di pace tra Ucraina e Russia, ponendo fine a un conflitto che dura da oltre tre anni.

    Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato lunedì che Kiev e i suoi partner stanno valutando l’organizzazione di un incontro ad alto livello tra Ucraina, Russia, Stati Uniti, paesi dell’Unione Europea e Regno Unito, come parte di un’iniziativa per porre fine alla guerra della Russia in Ucraina.

    “I negoziati tra Russia e Ucraina inizieranno immediatamente”, ha affermato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un post su Truth Social dopo la sua telefonata con il presidente russo Vladimir Putin, lunedì.

    Delegati dei due paesi in guerra si sono incontrati la scorsa settimana a Istanbul per la prima volta dal 2022, anche se non è stato raggiunto alcun accordo per una tregua.

    Altri accordi commerciali in arrivo?

    Gli investitori guardano a nuovi accordi commerciali per mantenere la spinta dei mercati azionari, dopo che l’intesa tra Cina e Stati Uniti è stata accolta positivamente, mentre il tempo stringe sulla pausa di 90 giorni degli Stati Uniti.

    I cosiddetti dazi “reciproci” del presidente Donald Trump torneranno in vigore all’inizio di luglio.

    I colloqui commerciali tra Giappone e Stati Uniti sono previsti per questa settimana, segnando il terzo round di incontri ad alto livello tra le due nazioni, secondo quanto riferito martedì dall’agenzia Kyodo News del Giappone.

    Anche l’Unione Europea ha avviato seri colloqui commerciali con gli Stati Uniti per cercare di evitare gli effetti peggiori dei dazi dell’amministrazione Trump.

    Swiss Life registra una forte crescita nel primo trimestre

    In Europa, Swiss Life ha registrato una forte crescita nel primo trimestre del 2025 grazie a premi e commissioni più elevati, espandendo la sua attività nei principali mercati europei.

    Vodafone Group (LSE:VOD) ha dichiarato di aspettarsi un utile stabile per l’anno fiscale in corso, mentre l’azienda britannica di telecomunicazioni continua i suoi sforzi per rilanciare le operazioni in Germania.

    Greggs (LSE:GRG) ha riportato un aumento delle vendite nelle prime 20 settimane del 2025, con un rafforzamento della performance nelle ultime 11 settimane, favorito da condizioni di mercato più favorevoli.

    Il petrolio scivola leggermente

    I prezzi del petrolio sono rimasti stabili martedì mentre i trader valutavano i segnali di difficoltà nei negoziati sul nucleare tra Stati Uniti e Iran, mentre le prospettive di negoziati per un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina hanno pesato sul sentiment.

    Alle 03:05 ET, i future sul Brent sono aumentati dello 0,1% a 65,54 dollari al barile, mentre i future sul West Texas Intermediate (WTI) sono saliti dello 0,1% a 62,21 dollari al barile.

    Lunedì l’Iran ha ribadito che il suo programma di arricchimento dell’uranio è “assolutamente non negoziabile”, una posizione che continua a rappresentare un punto critico nei negoziati sul nucleare con gli Stati Uniti.

    Un accordo positivo potrebbe portare all’allentamento delle sanzioni e a un aumento delle esportazioni di petrolio iraniano, con impatti sui mercati energetici globali.

    Gli investitori monitorano anche da vicino il conflitto in Ucraina, poiché una risoluzione potrebbe avere un impatto sui mercati energetici e sulla stabilità geopolitica.

  • DAX, CAC, FTSE100: Borse Europee in Calo Dopo il Declassamento del Rating di Credito degli Stati Uniti

    DAX, CAC, FTSE100: Borse Europee in Calo Dopo il Declassamento del Rating di Credito degli Stati Uniti

    Lunedì le borse europee — tra cui DAX, CAC e FTSE 100 — hanno aperto in ribasso, mentre gli investitori reagivano al declassamento del rating di credito degli Stati Uniti da parte di Moody’s e a dati economici contrastanti provenienti dalla Cina.

    La sterlina britannica si è rafforzata dopo che il Regno Unito ha raggiunto un accordo con l’Unione Europea per ricalibrare i rapporti bilaterali.

    «C’è un accordo… sui diversi testi e sugli aspetti paralleli del vertice UE-Regno Unito», ha riferito un diplomatico dell’UE, secondo quanto riportato.

    Mentre l’indice tedesco DAX si mantiene appena sotto la parità, l’indice britannico FTSE 100 perde lo 0,5% e il francese CAC 40 arretra dello 0,8%.

    Il titolo Volkswagen è crollato dopo che gli azionisti hanno rinnovato le critiche alla governance aziendale durante l’assemblea generale annuale virtuale di venerdì.

    Anche la società di investimenti tecnologici olandese Prosus è scesa, dopo aver lanciato un’offerta in contanti per acquisire il colosso delle consegne Just Eat Takeaway.

    Nel frattempo, la compagnia aerea low-cost Ryanair è balzata in rialzo, dopo aver segnalato una forte domanda di viaggi per l’estate.

    Anche Diageo ha registrato guadagni, dopo aver annunciato un piano di risparmio da 500 milioni di dollari, confermandosi come leader globale nel settore degli alcolici.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq: Il Declassamento del Rating del Debito Potrebbe Portare a un Ribasso di Wall Street

    Dow Jones, S&P, Nasdaq: Il Declassamento del Rating del Debito Potrebbe Portare a un Ribasso di Wall Street

    I principali future sugli indici statunitensi — Dow Jones, S&P e Nasdaq — indicano un’apertura in calo lunedì, con i mercati azionari che potrebbero restituire parte dei guadagni ottenuti durante il forte rialzo della settimana precedente.

    Gli operatori potrebbero cercare di incassare i profitti dopo il rally della scorsa settimana, che ha spinto i principali indici ai loro livelli di chiusura più alti degli ultimi due mesi.

    L’annuncio di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, che lunedì scorso ha previsto una riduzione temporanea dei dazi doganali reciproci, ha generato un notevole interesse all’acquisto, sostenendo i mercati per buona parte della settimana.

    Un clima negativo potrebbe emergere anche in reazione alla notizia del declassamento del rating del debito statunitense da parte di Moody’s, passato da Aaa ad Aa1.

    Moody’s ha spiegato che la decisione riflette l’aumento del debito pubblico e del rapporto tra interessi e PIL avvenuto nell’ultimo decennio, che ha portato questi indicatori a livelli significativamente superiori rispetto ad altri Paesi con rating simili.

    Dopo un inizio incerto, nella giornata di venerdì i titoli hanno registrato una tendenza al rialzo. Gli indici principali sono tornati con decisione in territorio positivo, dopo due sessioni di chiusura contrastanti.

    I principali indici hanno chiuso vicino ai massimi della sessione. Il Dow Jones è salito di 331,99 punti, pari allo 0,8%, a 42.654,74; l’S&P 500 ha guadagnato 41,45 punti (+0,7%) arrivando a 5.958,38; mentre il Nasdaq è aumentato di 98,78 punti (+0,5%) chiudendo a 19.211,10.

    Su base settimanale, il Nasdaq — fortemente orientato al settore tecnologico — è cresciuto del 7,2%, l’S&P 500 ha registrato un aumento del 5,3% e il Dow Jones ha guadagnato il 3,4%.

    I mercati hanno continuato a beneficiare della spinta positiva accumulata recentemente, che ha portato gli indici ai massimi di chiusura degli ultimi due mesi.

    La notizia dell’accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, con la riduzione temporanea dei dazi su prodotti reciproci, ha generato un forte interesse da parte degli investitori per tutta la settimana.

    Sebbene persistano incertezze su accordi definitivi che possano abbassare permanentemente i dazi, il sentiment del mercato è rimasto ottimista.

    Nel frattempo, i trader hanno in gran parte ignorato i dati preliminari dell’Università del Michigan, che hanno mostrato un inaspettato calo della fiducia dei consumatori statunitensi nel mese di maggio.

    L’Università del Michigan ha riferito che il suo indice della fiducia dei consumatori è sceso a 50,8 a maggio, dopo il calo a 52,2 di aprile. Gli economisti si aspettavano un leggero aumento a 53,4.

    Con questo calo inaspettato, l’indice è sceso al livello più basso dal giugno 2022, quando toccò quota 50,0.

    Il rapporto ha inoltre indicato che le aspettative di inflazione per l’anno successivo sono salite al 7,3% a maggio dal 6,5% di aprile, raggiungendo il livello più alto dal novembre 1981.

    Le azioni del settore biotecnologico hanno registrato forti rialzi durante la sessione, con l’indice NYSE Arca Biotechnology in aumento del 2,5%.

    Notevole forza è emersa anche tra i titoli sanitari, con l’indice Dow Jones U.S. Healthcare in crescita dell’1,9%.

    Anche i titoli delle utilities, del settore immobiliare e farmaceutico hanno mostrato solidi guadagni, chiudendo in rialzo insieme alla maggior parte degli altri settori principali.

  • Le azioni europee scendono leggermente; summit UE/Regno Unito e colloqui Putin/Trump sotto i riflettori

    Le azioni europee scendono leggermente; summit UE/Regno Unito e colloqui Putin/Trump sotto i riflettori

    Gli indici azionari europei hanno aperto la settimana in leggero calo lunedì, con un avvio prudente in vista di eventi geopolitici che potrebbero influenzare la regione.

    Alle 03:05 ET, il DAX in Germania è sceso dello 0,1%, il CAC 40 in Francia dello 0,4% e il FTSE 100 nel Regno Unito dello 0,3%.

    Relazioni Regno Unito/UE e pace in Ucraina al centro dell’attenzione

    Il Regno Unito e l’Unione Europea terranno un summit a Londra lunedì, durante il quale il Primo Ministro britannico Keir Starmer e la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen dovrebbero annunciare un nuovo patto di difesa e sicurezza, oltre a possibili semplificazioni della mobilità nella regione e alla riduzione della burocrazia legata al commercio.

    Inoltre, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrà una telefonata con il Presidente russo Vladimir Putin nel corso della giornata, dopo che i negoziati di pace tenuti la settimana scorsa in Turchia sono falliti in loro assenza.

    I leader europei, in vista del summit di oggi, hanno discusso domenica la necessità di un cessate il fuoco incondizionato e l’eventuale uso di sanzioni qualora la Russia non partecipi seriamente ai negoziati di pace.

    “Il Presidente Putin deve dimostrare di voler la pace accettando il cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni proposto dal Presidente Trump e sostenuto da Ucraina ed Europa,” ha dichiarato domenica il Presidente francese Emmanuel Macron su X.

    Attesa per il dato finale sull’inflazione UE di aprile

    Il dato economico principale in Europa lunedì è l’indice finale dei prezzi al consumo per aprile nell’area euro.

    Si prevede che l’inflazione mensile sia aumentata dello 0,6% ad aprile, con una crescita annua del 2,2%, un livello che probabilmente non impedirà alla Banca Centrale Europea di tagliare i tassi d’interesse a giugno, alla prossima riunione del consiglio direttivo.

    La BCE ha già tagliato i tassi sette volte nell’ultimo anno, cercando di stimolare un’economia in difficoltà.

    Negli USA, approvata proposta fiscale di Trump

    Oltreoceano, una commissione del Congresso americano ha approvato domenica la vasta riforma fiscale proposta dal Presidente Trump, preparandola per il voto alla Camera questa settimana, nonostante la resistenza di un gruppo di repubblicani.

    Si stima che questa legge possa aumentare il debito nazionale tra i 3 e i 5 trilioni di dollari in un decennio, contribuendo al declassamento degli Stati Uniti da parte di Moody’s, che ha portato il rating a ‘Aa1’ da ‘AAA’, sottolineando che le amministrazioni successive non sono riuscite a invertire l’aumento del deficit e dei costi di interesse.

    Previsioni positive per Ryanair

    In Europa, Ryanair (LSE:0RYA) ha segnalato una domanda robusta in tutto il continente e prevede che le tariffe si riprenderanno, recuperando gran parte del calo dello scorso anno che ha ridotto i profitti a causa delle difficoltà dei consumatori.

    La più grande compagnia low-cost europea ha registrato un calo del 16% dell’utile annuale al 31 marzo, con una domanda più debole e una disputa con agenti di viaggio online che hanno ridotto le tariffe del 7%.

    Diageo (LSE:DGE), produttore di whisky Johnnie Walker e birra Guinness, ha riportato una crescita organica delle vendite del 5,9% nel terzo trimestre, confermando le previsioni per l’intero anno.

    Tuttavia, il più grande produttore mondiale di alcolici prevede un impatto annuale di 150 milioni di dollari dalle tariffe imposte dall’amministrazione Trump e ha avviato un programma di risparmio costi da 500 milioni di dollari.

    Il petrolio perde parte dei guadagni recenti

    I prezzi del petrolio lunedì sono scesi, restituendo parte dei guadagni della settimana precedente mentre i trader analizzavano dati economici cinesi contrastanti.

    Alle 03:05 ET, i futures sul Brent sono calati dello 0,8% a 64,89 dollari al barile, mentre i futures sul WTI statunitense sono scesi dello 0,8% a 61,46 dollari al barile.

    La produzione industriale cinese è cresciuta più del previsto ad aprile, con l’attività delle fabbriche che si è mantenuta stabile nonostante la pressione dei maggiori dazi commerciali statunitensi sulle esportazioni.

    Tuttavia, la domanda interna ha mostrato segnali di debolezza, con le vendite al dettaglio inferiori alle aspettative.

    I trader sono rimasti cauti anche dopo che l’agenzia di rating Moody’s ha declassato il rating d’investimento degli USA.

    Entrambi gli indici hanno guadagnato più dell’1% la scorsa settimana, spinti da un rally all’inizio della settimana quando USA e Cina hanno concordato una temporanea riduzione dei dazi reciproci.

  • UniCredit chiede la sospensione sull’Ops su Banco Bpm. L’operazione non decolla

    UniCredit chiede la sospensione sull’Ops su Banco Bpm. L’operazione non decolla

    Pausa nell’Offerta Pubblica di Scambio su Banco Bpm (BIT:BAMI) per negoziare meglio i vincoli decisi dal Governo nell’ambito del meccanismo del golden power. La richiesta sarebbe stata avanzata a Consob da UniCredit, anche se per ora si tratta di un’indiscrezione diffusa da La Repubblica, La Stampa e Corriere della Sera.

    La scorsa settimana, i vertici di UniCredit sono stati visti al Ministero dell’Economia, visita che avrebbe dovuto chiarire e attenuare i vincoli sulle attività in Russia, in particolare per quanto riguarda il portafoglio titoli e il rapporto depositi-prestiti dell’hub con Banco Bpm.

    La base normativa per la sospensione dell’offerta è l’articolo 102, comma 6.b, del Testo Unico della Finanza, che dà a Consob il diritto di “sospendere un’offerta in corso per non più di 30 giorni, qualora emergano fatti nuovi o precedentemente ignoti che non permettano ai destinatari di formulare un giudizio fondato”.

    La mossa, secondo Mediobanca (BIT:MB), “sebbene offra maggiore flessibilità a UniCredit, potrebbe generare incertezza su Banco Bpm e sul rischio legato all’operazione”.

    A questo punto, “Consob dovrà valutare se accettare o meno la richiesta di UniCredit, che utilizzerebbe la possibile sospensione per approfondire i colloqui con il Governo in relazione a eventuali margini di flessibilità sulle disposizioni previste dal golden power”, spiegano gli analisti di EQUITA, che mantengono una raccomandazione buy sulle azioni UniCredit, con target price a 60 euro rispetto ai 57,26 euro di questa mattina (+1,20%).

    WebSim Intermonte ritiene “improbabile che il Governo sia disposto a modificare i requisiti del golden power imposti sull’operazione, ma una sospensione di trenta giorni potrebbe aiutare UniCredit a chiarire la situazione”.

    Nel frattempo, le azioni Banco Bpm sono scambiate a 9,862 euro (+2,50%) dopo il pagamento del dividendo (0,6 euro) questa mattina, con “un premio di circa il 3% rispetto al prezzo implicito dell’offerta”, calcola EQUITA.

    L’offerta di scambio lanciata da UniCredit a novembre e partita il 28 aprile, però, sembra non voler decollare e, al termine della terza settimana, le adesioni sono ancora minime. Per acquisire l’intero capitale della banca, UniCredit offre 0,175 azioni per ogni azione Banco Bpm.

    Lo scorso venerdì 16 maggio sono state presentate 14.075 richieste di adesione, portando il totale a 251.749, pari allo 0,016615% del capitale, secondo le comunicazioni di Borsa Italiana.

    In attesa di capire se l’operazione andrà avanti, la chiusura ufficiale è per ora fissata al 23 giugno prossimo.

    Venerdì scorso, gli analisti di Barclays (LSE:BARC) hanno confermato la loro raccomandazione overweight sulle azioni UniCredit (BIT:UCG), con target price a 62,5 euro, dopo un incontro con la banca.

    L’istituto “ha confermato le solide tendenze economiche e l’impegno alla distribuzione”, mentre “il management ha dichiarato che valuterà altre opportunità nel caso l’offerta su Banco Bpm venga ritirata e non è sotto pressione per procedere immediatamente con alternative di M&A”, riferisce il broker.

    Deutsche Bank (TG:DBK) ha alzato il target price da 50,6 a 61,5 euro, confermando la raccomandazione hold. La società, sottolineano gli analisti, vanta una comprovata esperienza di revisioni al rialzo delle stime sugli utili e sulla distribuzione agli azionisti, “con almeno 8 upgrade dalla fine del 2022”.

    Secondo gli esperti, “UniCredit dimostra progressivamente, anche in assenza di operazioni trasformative su reti e/o fabbriche prodotto, la capacità di compensare un margine d’interesse più basso con una robusta crescita delle commissioni, una condizione che sembrava quasi irraggiungibile solo pochi anni fa”.

  • Borsa Italiana, calo tecnico per effetto stacco cedole, corsa delle banche

    Borsa Italiana, calo tecnico per effetto stacco cedole, corsa delle banche

    La Borsa Italiana ha iniziato la settimana con un rialzo prudente, trainato dalle banche.
    Intorno alle 9.50 il Ftse Mib ha segnato un calo dell’1,42%, ma questa flessione non riflette il vero andamento del mercato poiché è stata influenzata dallo stacco cedole di 23 blue-chip, che ha avuto un effetto negativo sull’indice pari all’1,76%.
    I futures sull’indice di giugno sono invece saliti dello 0,22%. Questo rappresenta la riflessione più accurata del mercato oggi, ha osservato un trader.

    A livello macro, i mercati stanno reagendo oggi al downgrade del rating USA da parte di Moody’s, che venerdì sera ha portato il giudizio sull’economia leader mondiale da ‘Aaa’ a ‘Aa1’, citando tra i problemi l’elevato debito, ora arrivato a 36.000 miliardi di dollari.

    La borsa di Tokyo è negativa, mentre i futures degli indici americani sono in forte calo, suggerendo un avvio ribassista per i listini statunitensi nel pomeriggio.

    Le banche sono particolarmente vivaci e tornano al centro dell’attenzione dopo qualche seduta di relativo oblio. In particolare, spiccano Bper (BIT:BPE) con un balzo del 4,8%, Banca Mps (BIT:BMPS) a +4,4% e Banca Popolare di Sondrio a +3,3%. Seguono Banco Bpm (BIT:BAMI) con +2,5%. Tutti questi titoli hanno staccato le cedole questa mattina. UniCredit (BIT:UCG) corre con un rialzo dell’1,4%, una delle poche banche che oggi non ha staccato dividendi. Deutsche Bank (TG:DBK) ha alzato il target price a 61,5 euro da 50,6 euro precedenti. Intesa (BIT:ISP) (+1,5%) si comporta bene dopo lo stacco cedola.

    Mediobanca (BIT:MB) è debole, in calo dello 0,4%, penalizzata da Morgan Stanley (NYSE:MS) che ha ridotto il rating a ‘Equal weight’ da ‘Overweight’, pur aumentando il target price da 21 a 22 euro.

    Il settore petrolifero si comporta bene, con Saipem (BIT:SPM) in crescita del 2,2%, mentre Eni (BIT:ENI) è stabile.

    Segnali positivi anche tra i titoli consumer, come Campari (BIT:CPR) che guadagna l’1%, proseguendo nel recupero dei prezzi.

    Infine, trend a due velocità per i titoli del calcio: Juventus (BIT:JUVE) cala del 3,3%, mentre Lazio (BIT:SSL) sale intorno al 2% dopo i risultati di ieri, con entrambe le squadre ancora in corsa per l’ultimo posto disponibile in Champions League a una giornata dalla fine del campionato.