Author: Fiona Craig

  • Le azioni del lusso volano mentre LVMH segna la prima crescita trimestrale del 2025

    Le azioni del lusso volano mentre LVMH segna la prima crescita trimestrale del 2025

    I titoli del lusso sono saliti mercoledì dopo che LVMH (EU:MC) ha pubblicato risultati trimestrali migliori del previsto, segnalando una stabilizzazione della domanda globale di beni di lusso e innescando un rimbalzo in tutto il settore.

    Il titolo LVMH è balzato del 12%, superando i 599 euro nelle prime contrattazioni. Anche le azioni dei rivali Hermès (EU:RMS), Kering (EU:KER), Richemont (BIT:1CFR), Burberry (LSE:BRBY) e Moncler (BIT:MONC) hanno registrato aumenti tra il 5% e l’8%, riflettendo un rinnovato ottimismo tra gli investitori.

    Il gruppo ha riportato un aumento dell’1% dei ricavi trimestrali, la sua prima crescita positiva dell’anno, trainata soprattutto dalla ripresa della domanda cinese. L’aggiornamento rappresenta un segnale incoraggiante per un’industria del lusso che negli ultimi mesi ha dovuto affrontare un rallentamento dei consumi dopo anni di espansione record.

    «We anticipate the luxury sector to also be strong today, with positive commentary on most nationalities boding well for a generally better luxury reporting season, especially for companies/brands that went into this more favourable backdrop with strong brand momentum», hanno scritto gli analisti di JPMorgan Chase & Co. in una nota di ricerca.

    LVMH ha sottolineato che le tendenze in Asia, escluso il Giappone — un mercato fortemente influenzato dagli acquirenti cinesi — hanno mostrato un miglioramento “noticeable” nei primi nove mesi del 2025. «Mainland China turned positive in Q3», ha dichiarato la direttrice finanziaria Cecile Cabanis durante una call con gli analisti.

    Cabanis ha però avvertito che «headwinds remain in the fourth quarter», citando gli effetti valutari e l’incertezza macroeconomica. Ha inoltre ribadito la fiducia del gruppo nella strategia di riposizionamento creativo, sottolineando che i progressi finanziari sostenuti «take time» e arriveranno con «gradual sequential improvement».

    Le vendite della divisione moda e pelletteria — che comprende Louis Vuitton e Dior e rappresenta la maggior parte dei profitti di LVMH — sono diminuite del 2% su base annua. Tuttavia, si tratta di un netto miglioramento rispetto al calo del 9% registrato nel secondo trimestre, suggerendo un possibile punto di svolta per il business principale.

    Il settore del lusso ha subito un rallentamento dopo il boom post-pandemia. Gli anni di aumenti aggressivi dei prezzi da parte di marchi iconici come Louis Vuitton e Dior hanno aumentato i margini ma anche frenato la domanda, soprattutto tra i consumatori più sensibili al prezzo.

    L’industria deve inoltre fare i conti con sfide macroeconomiche più ampie, tra cui i dazi imposti dal presidente statunitense Donald Trump, la crisi persistente del settore immobiliare in Cina e l’aumento dei costi di produzione dei gioielli legato all’impennata dei prezzi di oro e argento.

    Questa contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
    Alcune parti di questo contenuto potrebbero essere state generate o supportate da strumenti di intelligenza artificiale (IA) e sono state revisionate per accuratezza e qualità dal nostro team editoriale.

  • Il petrolio scende ancora sotto la pressione dell’eccesso di offerta e delle tensioni commerciali USA-Cina

    Il petrolio scende ancora sotto la pressione dell’eccesso di offerta e delle tensioni commerciali USA-Cina

    I prezzi del petrolio sono scesi nuovamente mercoledì, proseguendo il calo della sessione precedente mentre gli investitori reagivano alle previsioni di un possibile eccesso di offerta e al riaccendersi delle tensioni commerciali tra i due maggiori consumatori di greggio al mondo.

    Alle 06:40 GMT, i futures sul Brent erano in calo di 9 centesimi, pari allo 0,14%, a 62,30 dollari al barile, mentre i futures statunitensi sul West Texas Intermediate perdevano 3 centesimi, o lo 0,05%, attestandosi a 58,67 dollari. Entrambi i contratti hanno chiuso martedì ai minimi degli ultimi cinque mesi, segnalando una crescente pressione sui mercati energetici.

    Martedì, l’“International Energy Agency” ha affermato che il mercato petrolifero globale potrebbe registrare un eccesso di offerta fino a 4 milioni di barili al giorno nel 2026. Si tratta di una stima superiore alle previsioni precedenti, poiché la produzione dovrebbe aumentare sia da parte dei membri dell’OPEC+ sia da altri produttori, mentre la domanda rimane debole.

    “Il mercato si sta concentrando sull’eccesso di offerta in un contesto di segnali di domanda contrastanti. L’attenuarsi dei rischi geopolitici e l’intensificarsi delle tensioni commerciali stanno aggiungendo ulteriore pressione sui prezzi”, ha dichiarato Emril Jamil, analista senior di petrolio presso LSEG.

    La disputa commerciale tra Stati Uniti e Cina si è riaccesa nell’ultima settimana. Entrambi i paesi hanno introdotto nuove tariffe portuali sulle rotte commerciali che li collegano, aumentando i costi e minacciando di interrompere i flussi di trasporto marittimo — un fattore che potrebbe rallentare l’attività economica globale.

    “L’attenzione rimarrà puntata sulla recente riacutizzazione delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e sui rischi che esse comportano per l’economia globale”, ha dichiarato Tony Sycamore, analista di mercato presso IG Group.

    Le tensioni si sono intensificate quando la Cina ha annunciato un ampliamento dei controlli sulle esportazioni di terre rare, mentre il presidente statunitense Donald Trump ha minacciato di aumentare i dazi sui beni cinesi fino al 100% e di inasprire le restrizioni sull’export di software a partire dal 1° novembre.

    «Oltre alle relazioni commerciali USA-Cina e ai progressi dei negoziati, la chiave per i prezzi del petrolio è ora il livello di eccedenza di offerta, che si riflette nelle variazioni delle scorte globali», ha sottolineato Yang An, analista presso Haitong Futures.

    Gli operatori guardano ora ai dati sulle scorte statunitensi per nuovi segnali di domanda. Un sondaggio preliminare di Reuters indica un aumento di circa 200.000 barili nelle scorte di greggio per la settimana terminata il 10 ottobre, con probabili cali delle scorte di benzina e distillati.

    Il rapporto settimanale dell’American Petroleum Institute sarà pubblicato mercoledì alle 16:30 EDT (20:30 GMT), seguito dai dati ufficiali dell’U.S. Energy Information Administration giovedì alle 10:30 EDT (14:30 GMT). Entrambe le pubblicazioni sono state rinviate a causa della festività del Columbus Day/Indigenous Peoples’ Day.

    Questa contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
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  • L’oro stabilisce un nuovo record, si avvicina a 4.200 dollari grazie ai tagli dei tassi attesi e alle tensioni commerciali USA-Cina

    L’oro stabilisce un nuovo record, si avvicina a 4.200 dollari grazie ai tagli dei tassi attesi e alle tensioni commerciali USA-Cina

    I prezzi dell’oro sono balzati a un nuovo massimo storico durante la sessione asiatica di mercoledì, proseguendo un rally sostenuto dalle crescenti aspettative di tagli ai tassi d’interesse negli Stati Uniti e dal riaccendersi delle tensioni commerciali tra Washington e Pechino. Gli investitori si sono riversati sul metallo rifugio per la terza seduta consecutiva, spingendolo vicino alla soglia dei 4.200 dollari l’oncia.

    L’oro spot è salito dell’1,1% a 4.186,84 dollari l’oncia alle 02:05 ET (06:05 GMT), dopo aver toccato un nuovo record di 4.193,6 dollari in precedenza. I futures sull’oro con consegna a dicembre negli Stati Uniti hanno guadagnato l’1% a 4.203,27 dollari. Il metallo prezioso ha registrato rialzi per otto settimane consecutive ed è avviato a chiudere un’altra settimana positiva se i prezzi dovessero mantenersi su questi livelli.

    Segnali accomodanti dalla Fed e nuove tensioni commerciali

    Il movimento rialzista si è intensificato dopo che il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha assunto un tono accomodante martedì. Powell ha affermato che l’economia statunitense “potrebbe trovarsi su una traiettoria più solida di quanto alcuni si aspettassero”, ma ha avvertito che “sta emergendo un mercato del lavoro significativamente più debole”. Ha aggiunto che non esiste “nessun percorso privo di rischi” per la politica monetaria e ha sottolineato che le prossime decisioni saranno prese “riunione per riunione”.

    Le sue parole hanno rafforzato le aspettative del mercato per tagli ai tassi a ottobre e dicembre, spingendo al ribasso i rendimenti dei Treasury statunitensi e indebolendo il dollaro — entrambi fattori positivi per l’oro, che non genera rendimento.

    Le tensioni commerciali hanno ulteriormente sostenuto il metallo. Il presidente Donald Trump ha ipotizzato di interrompere alcuni legami commerciali con la Cina, in particolare sulle importazioni di olio da cucina, in risposta alla riduzione degli acquisti di soia statunitense da parte di Pechino. Lo scontro si è inasprito dopo che entrambi i Paesi hanno imposto questa settimana tariffe portuali reciproche alle compagnie di navigazione.

    “L’oro e l’argento sono due delle materie prime con le migliori performance di quest’anno, con prezzi in aumento di oltre il 55% e l’80% da inizio anno, rispettivamente, sostenuti dall’allentamento della politica della Fed, dagli acquisti delle banche centrali e dalle tensioni geopolitiche, che hanno alimentato la domanda di beni rifugio”, hanno dichiarato gli analisti di ING in una recente nota.

    Rally più ampio dei metalli con dollaro debole

    Il rally non si è limitato all’oro. L’argento è salito dell’1,4% a 52,12 dollari l’oncia, estendendo i guadagni dopo aver toccato un record di 53,6 dollari nella sessione precedente. I futures sul platino sono aumentati dell’1,4% a 1.687,20 dollari l’oncia.

    Sul fronte dei metalli di base, i futures sul rame alla London Metal Exchange sono saliti dello 0,7% a 10.667,50 dollari la tonnellata, mentre i futures statunitensi sul rame sono cresciuti dello 0,8% a 5,04 dollari per libbra.

    I nuovi dati sull’inflazione in Cina hanno mostrato un calo dello 0,3% dei prezzi al consumo su base annua a settembre, rispetto al -0,4% di agosto. I prezzi alla produzione sono diminuiti del 2,3% rispetto all’anno precedente, meno del calo del 2,9% registrato il mese precedente.

    Questi numeri evidenziano le persistenti pressioni deflazionistiche nella seconda economia mondiale e alimentano le aspettative di ulteriori misure di stimolo nei prossimi mesi.

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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures salgono leggermente mentre la stagione degli utili accelera, l’outlook di ASML pesa sul sentiment, Beige Book in arrivo

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures salgono leggermente mentre la stagione degli utili accelera, l’outlook di ASML pesa sul sentiment, Beige Book in arrivo

    I futures statunitensi sono saliti leggermente mercoledì, con gli investitori che si preparano a una giornata intensa di risultati societari e attendono la pubblicazione del Beige Book della Federal Reserve per ottenere nuovi segnali sull’economia, in un contesto di shutdown del governo. Un outlook prudente da parte di ASML Holding (EU:ASML), che ha avvertito di un “significativo” calo delle vendite in Cina, ha aggiunto una nota di cautela ai mercati.

    Futures in rialzo prima delle trimestrali

    Alle 02:34 ET, i futures sul Dow Jones sono aumentati di 103 punti (+0,2%), quelli sull’S&P 500 di 25 punti (+0,4%) e i futures sul Nasdaq 100 di 131 punti (+0,5%). Wall Street aveva chiuso in modo misto martedì, recuperando parte delle perdite iniziali grazie a utili bancari solidi e risultati positivi in altri settori.

    Gli investitori hanno inoltre reagito alle dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell, che hanno rafforzato le aspettative di ulteriori tagli dei tassi entro la fine dell’anno, dopo la riduzione di 25 punti base di settembre.

    Sul fronte commerciale, le parole del rappresentante per il commercio degli Stati Uniti Jamieson Greer su CNBC hanno contribuito a calmare i timori di nuove tensioni con la Cina. Tuttavia, il presidente Donald Trump ha successivamente criticato Pechino per il basso volume di acquisti di soia, definendo la mossa un “atto economicamente ostile”.

    ASML pesa sul sentiment

    I risultati trimestrali di ASML sono stati contrastanti: forti prenotazioni nette ma un avvertimento su un possibile calo della domanda cinese nel 2026. Il produttore olandese di apparecchiature per semiconduttori, oggi la più grande società quotata in Europa, ha beneficiato della forte domanda per le sue macchine di litografia avanzata, fondamentali per la produzione di chip legati all’intelligenza artificiale.

    L’amministratore delegato Christophe Fouquet ha dichiarato che l’azienda sta vedendo “una dinamica positiva” negli investimenti in IA. Una serie di accordi tra sviluppatori di IA e produttori di chip negli ultimi mesi ha alimentato l’entusiasmo del mercato ma anche riacceso i timori di una bolla simile a quella delle dot-com alla fine degli anni ’90.

    Le prenotazioni nette trimestrali hanno raggiunto 5,40 miliardi di euro, superando le previsioni, ma l’azienda ha segnalato che la Cina — responsabile di quasi un terzo delle vendite di nuovi macchinari nei primi nove mesi del 2025 — rappresenterà un punto debole il prossimo anno. ASML prevede ora ricavi stabili o leggermente in crescita nel 2026.

    OpenAI prepara un maxi piano di finanziamento

    OpenAI starebbe elaborando una strategia quinquennale per rispettare oltre 1.000 miliardi di dollari di impegni di spesa per infrastrutture e sviluppo IA, secondo quanto riportato dal Financial Times. Il piano include la raccolta di nuovo capitale, accordi di debito e la creazione di offerte personalizzate per governi e aziende.

    La società rimane in perdita, con impegni di capitale nettamente superiori ai ricavi — un elemento che preoccupa alcuni investitori, tra cui Microsoft. OpenAI ha inoltre accettato di acquistare 26 gigawatt di capacità da Oracle Corporation, NVIDIA Corporation, Advanced Micro Devices e Broadcom Inc. nei prossimi dieci anni, per un costo stimato superiore a 1.000 miliardi di dollari.

    Secondo i rapporti, l’azienda ha generato circa 4,3 miliardi di dollari di ricavi nella prima metà del 2025, ma ha registrato una perdita di 13,5 miliardi.

    United Airlines e le banche sotto i riflettori

    La stagione degli utili accelera mercoledì con diversi nomi importanti in calendario. United Airlines (NASDAQ:UAL) pubblicherà i suoi risultati dopo la chiusura, con gli investitori attenti alle prospettive per la domanda di viaggi a fine anno.

    A luglio, la compagnia aveva avvertito che i vincoli operativi presso Newark Liberty International Airport avrebbero potuto pesare sugli utili del terzo trimestre. Tuttavia, United prevede una crescita a doppia cifra nelle prenotazioni business rispetto al trimestre precedente, grazie al miglioramento del contesto geopolitico ed economico.

    Anche Bank of America (NYSE:BAC), Morgan Stanley (NYSE:MS) e Abbott Laboratories (NYSE:ABT) pubblicheranno i loro risultati.

    Beige Book al centro dell’attenzione

    Con gran parte dei dati ufficiali ritardati a causa dello shutdown, l’attenzione degli investitori sarà concentrata sul Beige Book della Fed per ottenere indicazioni sull’andamento economico.

    Il percorso dei tassi rimane incerto dopo il taglio di settembre, pensato per sostenere un mercato del lavoro in rallentamento nonostante le pressioni inflazionistiche persistenti. Con dati limitati, i mercati stanno osservando attentamente come la Fed prenderà decisioni per la fine del 2025.

    Il mercato dei futures prevede un nuovo taglio dei tassi di 25 punti base nella riunione del 28–29 ottobre e un altro a dicembre, secondo CME FedWatch Tool.

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  • Stellantis richiama quasi 300.000 Dodge Dart negli USA per un problema di sicurezza

    Stellantis richiama quasi 300.000 Dodge Dart negli USA per un problema di sicurezza

    Stellantis (BIT:STLAM) ha annunciato il richiamo di 298.439 unità della Dodge Dart negli Stati Uniti a causa di un difetto nel cavo del cambio che potrebbe impedire il corretto bloccaggio della trasmissione in modalità “park”.

    La National Highway Traffic Safety Administration ha comunicato il richiamo mercoledì, avvertendo che il problema potrebbe causare lo spostamento improvviso del veicolo se il conducente ritiene che sia parcheggiato in sicurezza.

    Il difetto riguarda i modelli Dodge Dart venduti nel mercato statunitense: un malfunzionamento del cavo del cambio può impedire l’inserimento completo della modalità “park”, aumentando il rischio di movimenti indesiderati e rappresentando un pericolo per la sicurezza di conducenti, passeggeri e pedoni.

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  • Le azioni dei produttori di chip salgono in Europa e negli USA dopo i risultati di ASML

    Le azioni dei produttori di chip salgono in Europa e negli USA dopo i risultati di ASML

    Le azioni dei semiconduttori sono salite mercoledì in Europa e negli Stati Uniti dopo che ASML Holding (EU:ASML) ha registrato prenotazioni nette trimestrali superiori alle attese, pur accompagnando questo risultato positivo con una prospettiva finanziaria prudente.

    Nelle prime contrattazioni, ASML è salita del 3,3%, trainando i suoi omologhi europei. Infineon Technologies AG (TG:IFX), Siltronic AG (TG:WAF) e STMicroelectronics N.V. (NYSE:STM) hanno registrato rialzi, mentre nel pre-market statunitense hanno guadagnato anche NVIDIA Corporation (NASDAQ:NVDA), Advanced Micro Devices, Inc. (NASDAQ:AMD) e Broadcom Inc. (NASDAQ:AVGO).

    I dati positivi sulle prenotazioni sono stati però attenuati da un avvertimento di ASML riguardo a un forte calo delle vendite in Cina previsto per il prossimo anno, che ha offuscato risultati trimestrali altrimenti solidi. L’ascesa recente della società — ora la più grande quotata in Europa — è stata sostenuta dalla forte domanda per le sue macchine per litografia, cruciali per la produzione di chip legata al boom dell’intelligenza artificiale.

    L’amministratore delegato Christophe Fouquet ha dichiarato che l’azienda sta osservando “una dinamica positiva” negli investimenti in AI. L’ondata di accordi tra sviluppatori di intelligenza artificiale e produttori di chip registrata tra settembre e ottobre ha alimentato l’entusiasmo del mercato — ma anche rinnovato i timori di una “bolla dell’IA” simile a quella delle dotcom alla fine degli anni Novanta.

    Le prenotazioni nette del terzo trimestre hanno raggiunto 5,40 miliardi di euro, superando le stime di 5,36 miliardi di euro secondo i dati di Visible Alpha riportati da Reuters. L’utile netto si è attestato a 2,12 miliardi di euro, leggermente sopra i 2,11 miliardi previsti.

    Nonostante i buoni risultati, ASML prevede ricavi stabili o in leggero aumento nel 2026, citando un indebolimento della domanda cinese, che ha rappresentato quasi un terzo delle vendite di nuovi macchinari nei primi nove mesi del 2025.

    Gli analisti di Jefferies Financial Group hanno osservato che i risultati e le prospettive non “forniscono troppa munizione né ai rialzisti né ai ribassisti”, ma dopo un rally del 26% delle azioni ASML quest’anno, una “mancanza di fiducia nella crescita nel 2026” potrebbe essere “insufficiente” a spingere il titolo “molto più in alto.”

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  • Le azioni del lusso spingono Piazza Affari, Stellantis rimbalza, Nexi crolla

    Le azioni del lusso spingono Piazza Affari, Stellantis rimbalza, Nexi crolla

    La Milan Stock Exchange (Piazza Affari) ha aperto in rialzo mercoledì, sostenuta da forti guadagni nei settori del lusso e bancario. Il sentiment degli investitori è stato favorito da risultati societari positivi, che stanno diventando sempre più determinanti per l’andamento dei mercati.

    Anche i mercati asiatici hanno chiuso in territorio positivo, poiché gli investitori hanno ignorato le crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e si sono concentrati invece sulle rassicurazioni del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che ha lasciato intendere la possibilità di ulteriori tagli dei tassi.

    Alle 9:30, l’indice FTSE MIB segnava un rialzo dello 0,62%.

    Il comparto del lusso è stato il protagonista della seduta, sostenuto da un effetto di “read across”. LVMH (EU:MC) è balzata di circa l’8% a Parigi dopo aver riportato risultati trimestrali superiori alle attese, trainati da una ripresa della domanda in Cina. A Milano, Salvatore Ferragamo (BIT:SFER) è stata la migliore performer con un +11%, seguita da Moncler (BIT:MONC) a +7,1% e Brunello Cucinelli (BIT:BC) a +3,6%.

    Buona performance anche per Stellantis (BIT:STLAM), che dopo il calo del 4,7% di martedì è salita del 3%. Il rimbalzo arriva dopo l’annuncio di un piano di investimenti da 13 miliardi di dollari per espandere le attività negli Stati Uniti e aumentare la produzione del 50% nei prossimi quattro anni. Intermonte ha sottolineato che “la notizia di oggi include ulteriori 3 miliardi di dollari rispetto a quanto previsto, ma senza modificare in modo significativo i piani dell’azienda o il numero di modelli offerti. Conferma veicoli già pianificati.”

    Il settore bancario, penalizzato nella seduta precedente dalle preoccupazioni per la proposta di prelievo straordinario prevista nella nuova manovra di bilancio, ha mostrato un recupero. Tra i principali istituti, UniCredit S.p.A. (BIT:UCG) è salita dell’1,3% e Intesa Sanpaolo S.p.A. (BIT:ISP) dello 0,5%, mentre Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. e Mediobanca sono rimaste deboli.

    Sul fronte opposto, Nexi S.p.A. (BIT:NEXI) ha subito pesanti vendite, scendendo del 4% dopo che Exane BNP Paribas ha abbassato il rating del titolo da “outperform” a “neutral” e ha ridotto il target price da 6,60 a 5,30 euro.

    Leonardo S.p.A. (BIT:LDO) ha proseguito la sua correzione, perdendo un altro 2%, complice l’ottimismo legato alle prospettive di pace in Medio Oriente. Ancora peggiore la performance di Fincantieri S.p.A. (BIT:FCT), in calo del 3,2%.

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  • DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee rimbalzano mentre la politica francese attira l’attenzione

    DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee rimbalzano mentre la politica francese attira l’attenzione

    I mercati europei hanno aperto in rialzo mercoledì, recuperando parte delle forti perdite registrate all’inizio della settimana a causa delle rinnovate tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Anche la situazione politica francese è al centro dell’attenzione degli investitori.

    Alle 07:10 GMT, l’indice DAX in Germania segnava +0,2%, il CAC 40 in Francia volava a +2,3% e il FTSE 100 nel Regno Unito saliva dello 0,1%. Questo rimbalzo segue il calo di martedì, quando i principali indici europei avevano toccato i minimi di due settimane dopo che le relazioni tra Washington e Pechino si erano inasprite nuovamente. Il presidente statunitense Donald Trump aveva infatti minacciato una nuova ondata di dazi in risposta alla decisione della Cina di imporre controlli sulle esportazioni di terre rare.

    Trump ha ulteriormente alzato i toni martedì, avvertendo che Washington potrebbe interrompere i rapporti commerciali con la Cina nel settore dell’olio da cucina, definendo la riduzione delle importazioni di soia da parte di Pechino un “atto economicamente ostile.”

    Mercato francese in primo piano

    Il sentiment europeo è stato sostenuto dalle dichiarazioni di Jerome Powell, secondo cui l’economia statunitense “rimane solida”, pur evidenziando un “mercato del lavoro notevolmente più debole.” I mercati hanno interpretato queste parole come un segnale che la Federal Reserve potrebbe tagliare nuovamente i tassi entro la fine dell’anno.

    In Europa, i riflettori si sono spostati sulla Francia dopo che il primo ministro Sebastien Lecornu — rieletto venerdì dopo essersi dimesso la settimana precedente — ha annunciato martedì l’intenzione di rinviare la riforma pensionistica controversa fino a dopo le elezioni presidenziali del 2027.

    “Il primo ministro francese Sebastien Lecornu ha offerto di accantonare una storica riforma delle pensioni fino a dopo le elezioni presidenziali del 2027, cedendo alle pressioni dei deputati di sinistra nel tentativo di rafforzare la sua fragile posizione politica.”

    La decisione arriva mentre la Francia affronta una delle sue crisi politiche più profonde degli ultimi decenni, con governi di minoranza che cercano di approvare bilanci di riduzione del deficit attraverso un parlamento frammentato. L’agenzia INSEE ha inoltre confermato che l’inflazione è aumentata dell’1,1% su base annua a settembre.

    Aggiornamenti societari: ASML, Entain, PageGroup

    Nelle notizie aziendali, ASML Holding (EU:ASML) ha avvertito di un “significativo” calo delle vendite in Cina previsto per il 2026 rispetto ai livelli del 2024 e 2025, nonostante i risultati trimestrali migliori del previsto.

    Entain plc (LSE:ENT) ha registrato un aumento del 6% dei ricavi netti da gioco nel terzo trimestre, trainato dalla solida crescita del business online. PageGroup (LSE:PAGE), invece, ha riportato un calo dell’utile trimestrale: la buona performance negli Stati Uniti e in alcune parti dell’Asia non è bastata a compensare la debolezza in Europa.

    Prezzi del petrolio in calo

    I prezzi del greggio hanno continuato a scendere, estendendo le perdite di martedì, dopo che la International Energy Agency ha avvertito di un surplus di offerta previsto per il 2026.

    I future sul Brent sono scesi dello 0,3% a 62,20 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate è calato dello 0,2% a 58,57 dollari. Entrambi i benchmark avevano chiuso la sessione precedente ai minimi degli ultimi cinque mesi. L’IEA ha segnalato che il mercato petrolifero globale potrebbe affrontare un eccesso di offerta di circa 4 milioni di barili al giorno l’anno prossimo, più ampio del previsto.

    Questa contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
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  • Stellantis investe 13 miliardi di dollari negli Stati Uniti e crea 5.000 posti di lavoro

    Stellantis investe 13 miliardi di dollari negli Stati Uniti e crea 5.000 posti di lavoro

    Stellantis (BIT:STLAM) ha annunciato un importante piano di investimenti da 13 miliardi di dollari negli Stati Uniti, con l’obiettivo di lanciare cinque nuovi modelli di veicoli e creare 5.000 posti di lavoro negli stabilimenti del Midwest nei prossimi quattro anni.

    L’iniziativa, che include sia nuovi capitali sia impegni precedentemente comunicati, è considerata anche una mossa strategica per attenuare l’impatto finanziario delle tariffe imposte dal presidente statunitense Donald Trump. L’azienda stima che queste tariffe costeranno circa 1,7 miliardi di dollari solo quest’anno.

    L’amministratore delegato Antonio Filosa ha definito il piano “il più grande nella storia del gruppo”, sottolineandone l’importanza nel rafforzare la posizione di Stellantis in uno dei suoi mercati chiave. “Le tariffe stanno diventando sempre più chiare. E crediamo che saranno solo un’altra variabile nella nostra equazione aziendale che dobbiamo essere pronti a gestire, e lo faremo”, ha dichiarato Filosa a Reuters.

    Dopo l’annuncio, le azioni Stellantis quotate negli Stati Uniti sono aumentate di circa il 4% nel trading after-hours.

    L’investimento porterà nuovi capitali negli impianti di Michigan, Illinois, Ohio e Indiana. Alcuni stabilimenti produrranno nuovi modelli, mentre altri amplieranno le linee di produzione esistenti.

    Uno dei punti centrali dell’annuncio riguarda lo stabilimento di Belvidere, in Illinois — un impianto che in passato è stato al centro delle tensioni con il sindacato United Auto Workers (UAW). Lo scorso anno, il sindacato aveva minacciato uno sciopero per il futuro dello stabilimento.

    “La decisione di oggi dimostra che le tariffe mirate sul settore automobilistico possono, in effetti, riportare migliaia di buoni posti di lavoro sindacali negli Stati Uniti”, ha dichiarato in un comunicato il presidente dell’UAW Shawn Fain.

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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Le tensioni commerciali USA-Cina pesano su Wall Street prima dell’apertura

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Le tensioni commerciali USA-Cina pesano su Wall Street prima dell’apertura

    I future sugli indici statunitensi indicano un avvio in forte calo martedì, segnalando che i mercati potrebbero arretrare dopo il rimbalzo di lunedì, a causa del riaccendersi delle tensioni commerciali tra Washington e Pechino.

    Il clima di cautela arriva all’indomani del rally di lunedì, favorito dal tono più conciliatorio del presidente Donald Trump nei confronti della Cina.

    Commentando l’espansione dei controlli all’export di terre rare da parte di Pechino, un portavoce del Ministero del Commercio cinese ha affermato che le mosse di Pechino sono state una risposta diretta alle restrizioni statunitensi contro le aziende cinesi.

    “Gli Stati Uniti hanno a lungo esagerato la questione della sicurezza nazionale, abusato dei controlli all’esportazione e adottato pratiche discriminatorie contro la Cina”, ha dichiarato il portavoce.

    Ha aggiunto: “In particolare, dai colloqui commerciali di Madrid tra Cina e Stati Uniti, gli USA hanno continuato a imporre una serie di nuove misure restrittive contro la Cina, che hanno gravemente danneggiato gli interessi del Paese e compromesso seriamente l’atmosfera dei colloqui commerciali bilaterali.”

    Il portavoce ha sottolineato che la Cina è pronta a “combattere fino alla fine” se il conflitto commerciale dovesse intensificarsi, ma ha anche precisato che “la porta è aperta” ai negoziati.

    Pechino ha inoltre imposto sanzioni contro cinque filiali statunitensi del gruppo sudcoreano Hanwha Ocean, accusando l’azienda di collaborare con Washington nelle restrizioni al settore marittimo cinese.

    Lunedì, Wall Street ha registrato un forte rimbalzo: gli indici principali sono balzati in apertura e hanno mantenuto i guadagni per tutta la giornata, recuperando parte delle perdite subite venerdì.

    Il Nasdaq è salito di 490,18 punti (+2,2%) a 22.694,61, l’S&P 500 ha guadagnato 102,21 punti (+1,6%) a 6.654,72 e il Dow Jones è aumentato di 587,98 punti (+1,3%) a 46.067,58.

    Il rimbalzo è stato trainato in gran parte da acquisti a sconto dopo il tonfo di venerdì, quando gli indici avevano chiuso ai minimi da un mese a causa delle minacce di Trump di un “massiccio aumento” dei dazi sulle importazioni cinesi.

    Domenica, Trump ha cercato di rassicurare i mercati scrivendo su Truth Social: “Non preoccupatevi della Cina, andrà tutto bene! Il Presidente Xi, molto rispettato, ha solo avuto un brutto momento. Non vuole una depressione per il suo Paese e nemmeno io. Gli Stati Uniti vogliono aiutare la Cina, non danneggiarla!”

    La ripresa si è verificata anche in un contesto di calendario economico scarno, che dovrebbe restare tranquillo a causa dello shutdown del governo federale.

    Il Bureau of Labor Statistics ha annunciato che il rapporto sull’inflazione al consumo, inizialmente previsto per mercoledì, sarà pubblicato venerdì 24 ottobre. L’agenzia ha sottolineato che i dati sono fondamentali per consentire alla Social Security Administration di rispettare le scadenze legali per garantire pagamenti puntuali dei benefici.

    I titoli tecnologici e dei semiconduttori sono stati tra i migliori lunedì, con il Philadelphia Semiconductor Index e il NYSE Arca Computer Hardware Index entrambi in rialzo del 4,9%.

    Anche i titoli legati all’oro hanno registrato un forte slancio, sostenuti dal nuovo record del metallo prezioso, con l’NYSE Arca Gold Bugs Index in crescita del 4,7%.

    Il rally si è esteso a diversi settori, tra cui acciaio, servizi petroliferi, networking e compagnie aeree.

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