Author: Fiona Craig

  • I prezzi del petrolio scendono dopo un forte aumento delle scorte USA e nuove preoccupazioni sui dazi

    I prezzi del petrolio scendono dopo un forte aumento delle scorte USA e nuove preoccupazioni sui dazi

    I prezzi del petrolio sono scesi dalla massima di due settimane durante la sessione asiatica di mercoledì, dopo che i dati hanno mostrato un significativo aumento delle scorte di petrolio greggio negli Stati Uniti. Nel frattempo, gli investitori rimangono cauti in vista di ulteriori annunci di dazi previsti dal presidente Donald Trump.

    Alle 21:44 ET (01:44 GMT), i futures sul Brent con scadenza a settembre sono scesi dello 0,3% a 69,91 dollari al barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate (WTI) hanno perso lo 0,4% a 68,10 dollari al barile. Entrambi i benchmark avevano raggiunto martedì i massimi delle ultime due settimane, supportati dalle preoccupazioni per interruzioni nella fornitura causate da recenti attacchi alle rotte marittime del Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi.

    Secondo un rapporto Reuters di martedì, quattro membri dell’equipaggio della nave Eternity C, battente bandiera liberiana e operata da una compagnia greca, sono stati uccisi in un attacco coordinato con droni e motoscafi al largo della costa dello Yemen.

    Aumenti imprevisti delle scorte di petrolio USA

    L’American Petroleum Institute (API) ha riportato un inaspettato aumento di 7,1 milioni di barili nelle scorte di petrolio greggio statunitensi per la settimana terminata il 4 luglio, ben al di sopra della previsione di una diminuzione di 2,8 milioni di barili. Questo segue un aumento minore di 0,68 milioni di barili la settimana precedente.

    Le scorte di benzina sono diminuite di 2,2 milioni di barili e quelle di distillati sono scese di 800.000 barili. Questi dati indicano un rallentamento della domanda e potenziali preoccupazioni di surplus nel mercato USA.

    Gli operatori attendono il rapporto ufficiale dell’Energy Information Administration (EIA), previsto per mercoledì. Se l’EIA confermerà i dati dell’API, si tratterà del maggior aumento settimanale di scorte di petrolio da gennaio.

    Trump annuncia nuovi dazi sul rame e altro in arrivo

    Il presidente Trump ha annunciato martedì l’intenzione di imporre un dazio del 50% sulle importazioni di rame, con ulteriori dazi su semiconduttori e prodotti farmaceutici attesi a breve.

    In precedenza, ha inviato notifiche ufficiali di dazi a 14 paesi, segnalando che le tariffe aumentate entreranno in vigore dal 1° agosto. Le notifiche includono un dazio del 25% su tutte le importazioni da Giappone e Corea del Sud, mentre alcuni paesi potrebbero affrontare dazi fino al 40%.

    Martedì sera, Trump ha twittato: “Domani mattina rilasceremo l’elenco di almeno 7 paesi riguardanti il commercio, con un numero aggiuntivo di paesi che verranno comunicati nel pomeriggio.” I dettagli restano scarsi, alimentando la cautela degli investitori temendo un’escalation delle tensioni commerciali.

  • La crescita dei ricavi dell’App Store resta stabile a giugno, secondo UBS

    La crescita dei ricavi dell’App Store resta stabile a giugno, secondo UBS

    I ricavi dell’App Store di Apple (NASDAQ:AAPL) sono aumentati di circa il 12% su base annua a giugno, hanno riferito martedì gli analisti di UBS, citando dati di Sensor Tower. La crescita è in linea con il tasso registrato a maggio, leggermente favorita dall’indebolimento del dollaro USA.

    Il cambio valuta ha avuto un impatto positivo di circa 200 punti base, ha osservato UBS, anche se su base neutrale rispetto al cambio (FXN) la crescita è rallentata a circa il 10%, con un calo di 70 punti base rispetto al mese precedente. Tuttavia, “la crescita è stata abbastanza coerente tra gli Stati Uniti (~12%) e il resto del mondo (ROW) (~13%) su base riportata,” secondo il team UBS, anche se i confronti sottostanti sono stati diversi.

    Negli Stati Uniti, i ricavi dell’App Store nel trimestre di giugno sono aumentati dell’11%, superando di 100 punti base il trimestre di marzo. Nel frattempo, i mercati del resto del mondo (ROW) hanno mostrato una crescita del 12% su base riportata, un miglioramento di 250 punti base rispetto al trimestre precedente. Tuttavia, la crescita FXN di ROW è rimasta stabile al 10%.

    UBS ha mantenuto la sua previsione sui ricavi dei Servizi di Apple per il trimestre di giugno, prevedendo una crescita di circa l’11%. Tuttavia, la banca vede un potenziale rialzo grazie al contesto valutario: “Considerando che l’impatto del cambio dovrebbe essere almeno 100 punti base meno negativo rispetto a quanto precedentemente previsto, riteniamo che vi sia un rischio al rialzo per la nostra stima dei ricavi ‘Servizi’.”

    La banca ha aggiunto che, se la crescita dei Servizi superasse le aspettative di un punto percentuale, i ricavi totali del segmento potrebbero raggiungere 27,1 miliardi di dollari invece di 26,9 miliardi, aumentando potenzialmente l’utile per azione di circa un centesimo rispetto alla previsione attuale di 1,40 dollari.

    Per quanto riguarda i cambiamenti regolatori, UBS ha dichiarato che il nuovo Digital Markets Act dell’UE — che consente la distribuzione delle app al di fuori dell’App Store — non ha ancora avuto un impatto significativo sulla crescita. “I dati di Sensor Tower suggeriscono che l’impatto finora è stato relativamente contenuto nell’UE, con un tasso di crescita nella metà degli anni ’20% da gennaio 2024,” hanno scritto gli analisti.

    Poiché l’UE contribuisce solo per una quota a una cifra alta dei ricavi totali dell’App Store e gli Stati Uniti rappresentano quasi un terzo, UBS ha concluso che il rischio finanziario complessivo rimane “relativamente limitato,” anche alla luce degli aggiornamenti recenti sulle commissioni dell’App Store.

    UBS ha mantenuto la valutazione Neutral sulle azioni Apple, con un target di prezzo a 12 mesi di 210 dollari, in linea con il prezzo attuale di mercato.

  • DAX, CAC, FTSE100, Mercati europei cauti mentre i dazi di Trump creano incertezza

    DAX, CAC, FTSE100, Mercati europei cauti mentre i dazi di Trump creano incertezza

    I mercati azionari europei sono rimasti perlopiù stabili martedì, mentre gli investitori valutano le nuove tensioni commerciali innescate dalle ultime proposte tariffarie del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il loro possibile impatto sulla crescita globale.

    Trump ha annunciato lunedì che nuovi dazi più elevati su importazioni da 14 Paesi entreranno in vigore il 1º agosto — una proroga rispetto alla data iniziale del 9 luglio. L’Unione Europea starebbe cercando attivamente di ottenere esenzioni dal dazio base statunitense del 10% attualmente in vigore.

    Dal fronte macroeconomico, l’export tedesco ha mostrato segnali di debolezza. Secondo Destatis, le esportazioni sono diminuite dell’1,4% su base mensile a maggio, segnando il secondo calo consecutivo, a causa della minore domanda dagli Stati Uniti. Anche le importazioni sono scese bruscamente del 3,8%, invertendo l’aumento del 2,2% registrato ad aprile.

    A metà seduta, il CAC 40 francese segnava un calo dello 0,3%, mentre il DAX tedesco si manteneva appena sopra la parità. Il FTSE 100 britannico registrava un lieve aumento dello 0,1%.

    Tra le notizie aziendali, le azioni di Hansa Biopharma sono salite dopo la nomina di Richard Philipson a nuovo Chief Medical Officer. Anche Basilea (TG:PK5) ha guadagnato terreno, sostenuta da un finanziamento di 39 milioni di dollari da parte della BARDA (Biomedical Advanced Research and Development Authority) per lo sviluppo dei suoi farmaci antifungini Fosmanogepix e BAL2062.

    Al contrario, le azioni di Victrex (LSE:VCT) sono crollate dopo l’annuncio di un cambio alla guida aziendale e risultati trimestrali inferiori alle attese.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures piatti mentre Wall Street prende fiato dopo il sell-off; focus su dazi di Trump e verbali della Fed

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures piatti mentre Wall Street prende fiato dopo il sell-off; focus su dazi di Trump e verbali della Fed

    I futures sugli indici statunitensi indicano un’apertura incerta martedì, con gli investitori cauti dopo un inizio di settimana volatile. Le nuove misure commerciali del presidente Donald Trump e l’attesa per i verbali della Federal Reserve mantengono l’avversione al rischio elevata.

    I principali futures sugli indici erano pressoché invariati prima dell’apertura. Il Dow e l’S&P 500 erano piatti, mentre il Nasdaq 100 mostrava un modesto +0,2%. Il mercato riflette ancora il forte calo di lunedì, seguito a un rally sostenuto nelle sedute precedenti.

    Le tensioni sono aumentate dopo il nuovo ordine esecutivo di Trump e le minacce tariffarie. Il presidente ha ufficialmente esteso la sospensione dei dazi reciproci fino al 1° agosto, oltre la precedente scadenza del 10 luglio, citando “ulteriori informazioni e raccomandazioni da parte di alti funzionari”.

    Tuttavia, Trump ha sottolineato un certo margine di manovra: “Se ci chiamano e dicono le cose in modo diverso, saremo aperti a parlarne,” ha detto, spiegando che la scadenza di agosto non è “ferma al 100%”.

    Trump ha anche pubblicato screenshot di lettere inviate a diversi leader mondiali, minacciando tariffe più alte per almeno 14 paesi: 25% su importazioni da Giappone, Corea del Sud, Malesia e Kazakistan; 30% su quelle dal Sudafrica; e fino al 40% su Laos e Myanmar.

    “Ciò che preoccupa gli investitori è che Trump cambi continuamente le regole del gioco,” ha affermato Dan Coatsworth, analista di AJ Bell. “È solito introdurre nuove condizioni, e ora ha minacciato un ulteriore 10% di dazi sui paesi che si allineano con le politiche ‘anti-americane’ dei paesi BRICS.”

    “Ha anche suggerito che alcune tariffe potrebbero arrivare fino al 70%, ben oltre il massimo precedente,” ha aggiunto. “Gli investitori preferirebbero un quadro stabile e coerente.”

    I mercati hanno reagito male lunedì: il Dow ha perso 422,17 punti (-0,9%) a 44.406,36. Il Nasdaq è sceso dello 0,9% a 20.412,52 e l’S&P 500 ha ceduto lo 0,8% chiudendo a 6.229,98.

    Le prese di profitto dopo il rally della scorsa settimana — innescato da solidi dati sull’occupazione — hanno contribuito alla pressione al ribasso. Intanto, gli investitori attendono i verbali della riunione della Fed di giugno, previsti per mercoledì, per ottenere indicazioni sul futuro dei tassi di interesse.

    Il mercato prevede quasi unanimemente che la Fed mantenga i tassi invariati nel meeting del 29-30 luglio. Secondo il FedWatch Tool del CME Group, la probabilità è al 95,3%.

    Tra i settori più colpiti, hardware e servizi petroliferi: l’indice NYSE Arca Computer Hardware è sceso del 2,2%, mentre il Philadelphia Oil Service Index ha perso il 2,0%. Debolezza anche per semiconduttori, compagnie aeree e acciaio. Solo i titoli auriferi si sono mossi in controtendenza.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Trump invia lettere sui dazi e posticipa la scadenza, i mercati reagiscono

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Trump invia lettere sui dazi e posticipa la scadenza, i mercati reagiscono

    I futures azionari statunitensi sono per lo più in rialzo martedì, mentre gli investitori elaborano le ultime mosse del presidente Donald Trump sui dazi. Trump ha inviato lettere formali a più di una dozzina di paesi dettagliando i dazi più elevati che dovranno affrontare, ma ha posticipato la scadenza per l’implementazione di queste tariffe. Nel frattempo, la Cina ha avvertito Washington di non riaccendere le tensioni commerciali.

    Futures mostrano guadagni moderati

    Martedì mattina presto, i futures sul Dow erano stabili, quelli sull’S&P 500 sono aumentati leggermente dello 0,1%, e i futures sul Nasdaq 100 sono saliti dello 0,2%. Lunedì i mercati avevano perso terreno dopo le lettere sui dazi di Trump, con alcuni trader che hanno realizzato profitti in un clima di incertezza. Tuttavia, l’ottimismo persiste poiché alcuni investitori credono che Trump possa rimanere aperto alla negoziazione, sostenuti da segnali di crescita economica stabile e da pressioni inflazionistiche in calo.

    Gli analisti di Vital Knowledge hanno osservato: “Nonostante il calo di lunedì e le preoccupazioni sui dazi, i rialzisti continuano a dominare il mercato.”

    Lettere sui dazi segnalano tariffe più alte ma scadenza flessibile

    Lunedì, Trump ha inviato notifiche sui dazi a 14 paesi, avvertendo di un imminente aumento delle tariffe superiore all’attuale aliquota base del 10%, anche se meno severo rispetto agli annunci di aprile. La nuova scadenza per l’entrata in vigore di questi dazi è stata spostata al 1° agosto, concedendo più tempo ai paesi – tra cui fornitori principali come Giappone e Corea del Sud – per negoziare.

    Interrogato sulla fermezza della nuova scadenza, Trump ha detto che è “ferma, ma non al 100%,” lasciando aperta la possibilità di proposte alternative se i partner commerciali lo richiedono.

    Va notato che questi nuovi dazi non si sommeranno a quelli già esistenti su settori specifici come auto, acciaio e alluminio. India e Unione Europea non sono state incluse nell’ultima tornata di notifiche, alimentando speculazioni su possibili accordi imminenti.

    Il Giappone ha espresso la volontà di continuare le trattative, con il Primo Ministro Shigeru Ishiba che ha confermato i colloqui in corso. Il Ministro del Commercio sudcoreano Yeo Han-koo ha incontrato il Segretario al Commercio USA Howard Lutnick per discutere possibili esenzioni o riduzioni su tariffe chiave.

    La Cina invita gli USA a non esacerbare le tensioni

    In un’evoluzione parallela, la Cina ha esortato gli Stati Uniti a evitare di riaccendere le dispute sui dazi che potrebbero compromettere la fragile tregua commerciale recentemente raggiunta. Sebbene a giugno USA e Cina abbiano riaffermato un accordo quadro dopo lunghe trattative, molti dettagli restano poco chiari, alimentando dubbi sulla sua solidità.

    La Cina ha tempo fino al 12 agosto per raggiungere un accordo con gli USA, o rischiare tariffe superiori al 100% su alcune merci. Il People’s Daily, giornale ufficiale del Partito Comunista, ha chiesto ulteriori “dialogo e cooperazione,” definendo i dazi di Trump “bullismo.” Ha anche avvertito i paesi più piccoli contro accordi con gli USA che escludano la Cina, minacciando ritorsioni.

    Prezzi del petrolio in calo tra timori commerciali e aumento dell’offerta

    I prezzi del petrolio sono scesi leggermente mentre gli investitori valutavano l’impatto incerto dei dazi sul mercato globale, insieme all’aumento della produzione da parte dell’OPEC+. I futures sul Brent sono calati dello 0,1% a 69,54 dollari al barile, quelli sul WTI USA dello 0,2% a 67,76 dollari.

    L’OPEC+ ha annunciato un aumento della produzione di 548.000 barili al giorno ad agosto, superiore alle precedenti incrementi di maggio, giugno e luglio, esercitando ulteriori pressioni sul mercato.

    Amazon lancia Prime Day esteso

    Amazon (NASDAQ:AMZN) ha avviato il Prime Day martedì, prolungando l’evento di vendite annuale a quattro giorni, più lungo del solito. Gli analisti prevedono che la spesa online negli Stati Uniti raggiungerà i 23,8 miliardi di dollari, un aumento del 28,4% rispetto all’evento di due giorni dello scorso anno.

    Amazon attribuisce questa estensione alla richiesta dei membri di avere più tempo per approfittare delle offerte. Nel 2024, gli americani hanno speso 14,2 miliardi di dollari durante il Prime Day, un aumento dell’11% rispetto all’anno precedente.

    L’evento affronta una forte concorrenza da parte di Walmart, Target e TikTok Shop, che puntano soprattutto ai giovani acquirenti desiderosi di sconti per il ritorno a scuola. Amazon ha risposto offrendo tariffe scontate per l’abbonamento Prime e altri vantaggi per i giovani.

  • Mercati europei in lieve rialzo dopo il rinvio della scadenza commerciale; calano le esportazioni tedesche

    Mercati europei in lieve rialzo dopo il rinvio della scadenza commerciale; calano le esportazioni tedesche

    Le azioni europee hanno guadagnato terreno martedì mentre gli investitori valutavano le conseguenze del rinvio della scadenza commerciale negli Stati Uniti e analizzavano nuovi dati dalla Germania.

    Alle 07:05 GMT, il DAX tedesco è salito dello 0,3%, il CAC 40 francese dello 0,1% e il FTSE 100 britannico ha guadagnato anch’esso lo 0,1%.

    Trump rinvia la scadenza per i dazi, alimentando l’ottimismo

    Il sentiment degli investitori in Europa ha ricevuto una leggera spinta dopo segnali di flessibilità da Washington sui negoziati commerciali internazionali. Lunedì, il Presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che sposta la scadenza per finalizzare gli accordi commerciali dal 9 luglio al 1 agosto, sottolineando che la nuova data non è “fissata in modo definitivo”, lasciando spazio a ulteriori trattative.

    La Casa Bianca ha inoltre reso nota una lista di 14 Paesi soggetti a possibili aumenti tariffari, tra cui Giappone, Corea del Sud, Indonesia, Serbia e Tunisia, con dazi del 25% minacciati per importanti alleati in assenza di accordi.

    Tuttavia, queste nuove misure non si sommeranno ai dazi già annunciati per settori specifici come auto, acciaio e alluminio, offrendo una certa tregua ai comparti interessati.

    L’Unione Europea non figura nella lista dei nuovi dazi. Un portavoce della Commissione Europea ha dichiarato che i colloqui tra la Presidente Ursula von der Leyen e Trump sono stati costruttivi, con l’obiettivo di concludere un accordo entro mercoledì.

    Calano le esportazioni tedesche a causa delle incertezze commerciali

    Dal fronte economico, le esportazioni tedesche sono diminuite dell’1,4% a maggio rispetto al mese precedente, molto più del calo previsto dello 0,2%. Il rallentamento è stato trainato da una domanda più debole dagli Stati Uniti, con esportazioni verso quel mercato in calo del 7,7% su base mensile.

    Il calo segue mesi di forte attività esportativa, probabilmente dovuta a ordini anticipati per evitare i dazi previsti.

    Novartis ottiene l’approvazione per il trattamento della malaria pediatrica

    Sul fronte aziendale, Novartis (BIT:1NOVN) ha annunciato l’approvazione regolatoria in Svizzera per il nuovo farmaco Coartem Baby — il primo trattamento contro la malaria specificamente formulato per bambini e neonati.

    Nel frattempo, il gruppo energetico austriaco OMV (TG:OMV) ha riportato in un aggiornamento commerciale una riduzione dei prezzi dell’energia e dei volumi di produzione nel secondo trimestre. Tuttavia, ha evidenziato un aumento dei margini nel settore chimico che ha contribuito a compensare in parte il calo.

    Prezzi del petrolio in calo per timori legati ai dazi e aumento della produzione OPEC+

    I mercati petroliferi hanno registrato un calo mentre i trader valutavano l’impatto economico potenziale delle tensioni commerciali. Le preoccupazioni per una possibile diminuzione della domanda globale e l’aumento dell’offerta da parte di OPEC+ hanno aggiunto pressione al ribasso sui prezzi.

    Alle 03:05 ET, i future sul Brent sono scesi dello 0,5% a 69,25 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate (WTI) è calato dello 0,6% a 67,50 dollari.

    Il cartello OPEC+ ha annunciato nel fine settimana un aumento della produzione di 548.000 barili al giorno ad agosto, un incremento significativo rispetto ai 411.000 barili al giorno aggiunti nei tre mesi precedenti.

    La combinazione di una maggiore offerta e delle incertezze commerciali ha aumentato i timori di un eccesso di offerta nel breve termine.

  • I prezzi dell’oro restano stabili tra le incertezze sui dazi di Trump; il dollaro forte limita i guadagni

    I prezzi dell’oro restano stabili tra le incertezze sui dazi di Trump; il dollaro forte limita i guadagni

    I prezzi dell’oro sono rimasti pressoché invariati nelle contrattazioni asiatiche di martedì, mentre i mercati hanno reagito alle ultime notizie sui dazi commerciali annunciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La domanda di beni rifugio ha inizialmente sostenuto il metallo prezioso, ma il rafforzamento del dollaro ha contenuto i guadagni.

    Lunedì l’oro era salito dopo che Trump aveva pubblicato una serie di lettere con cui proponeva dazi pesanti su diverse economie asiatiche e africane. Tuttavia, il posticipo della scadenza all’1 agosto e l’apertura a nuovi negoziati hanno ridotto le tensioni tra gli investitori.

    Il dollaro si è rafforzato in scia all’annuncio, sostenuto anche dalle attese di tassi d’interesse stabili negli Stati Uniti — fattore che ha esercitato pressioni sui metalli quotati in dollari.

    Alle 01:22 ET (05:22 GMT), l’oro spot scendeva leggermente a 3.334,22 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro con scadenza a settembre erano stabili a 3.343,70 dollari.

    Le parole di Trump alimentano l’incertezza, ma anche il rischio

    Trump ha dichiarato che la scadenza dell’1 agosto non è definitiva, lasciando spazio a ulteriori trattative. La dichiarazione ha seguito l’estensione del termine originario del 9 luglio e ha rafforzato le speranze per una possibile de-escalation.

    L’atteggiamento più morbido ha sostenuto l’appetito per il rischio, con i mercati asiatici in rialzo e i future di Wall Street in recupero. Tuttavia, i contenuti delle lettere pubblicate restano preoccupanti:

    • 25% di dazi su importazioni da Corea del Sud, Giappone, Malesia e Kazakistan
    • 30% sul Sudafrica
    • 32% sull’Indonesia
    • 35% sul Bangladesh
    • 36% sulla Thailandia

    Le lettere hanno inizialmente colpito il sentiment di mercato, spingendo gli investitori verso l’oro come bene rifugio.

    Nonostante ciò, l’oro è rimasto in un range ristretto nelle ultime settimane, sostenuto dall’avversione al rischio ma limitato da dati macro positivi. Il prezzo resta vicino al massimo storico di 3.500 dollari l’oncia toccato all’inizio dell’anno.

    Il dollaro forte pesa sui metalli in attesa dei verbali della Fed

    Il dollaro ha perso leggermente terreno in Asia, ma resta su livelli elevati dopo il rimbalzo registrato nella notte. I segnali di forza economica degli Stati Uniti e le tensioni sui dazi alimentano le aspettative che la Federal Reserve non taglierà i tassi a breve, penalizzando i metalli preziosi.

    Gli operatori attendono ora la pubblicazione dei verbali della riunione Fed di giugno, che potrebbe offrire indicazioni sulla futura politica monetaria. Finora, la banca centrale si è mostrata cauta e poco incline a ulteriori stimoli.

    Il rafforzamento del dollaro ha frenato anche altri metalli:

    • Futures sul platino in rialzo dello 0,1% a 1.383,75 $/oz
    • Futures sull’argento in crescita dello 0,3% a 37,008 $/oz

    Tra i metalli industriali:

    • Futures sul rame LME in aumento dello 0,2% a 9.839,80 $/tonnellata
    • Rame USA in crescita dello 0,4% a 5,0260 $/libbra
  • Il dollaro USA arretra dopo il rally da dazi; l’Aussie vola con la sorpresa della RBA

    Il dollaro USA arretra dopo il rally da dazi; l’Aussie vola con la sorpresa della RBA

    Il dollaro statunitense ha perso terreno martedì mattina, annullando i guadagni della notte precedente dopo che il presidente Donald Trump ha intensificato le tensioni commerciali con una nuova serie di minacce tariffarie. Nel frattempo, il dollaro australiano è balzato in rialzo dopo che la banca centrale ha sorprendentemente deciso di lasciare i tassi invariati.

    Alle 04:10 ET (08:10 GMT), l’Indice del dollaro USA ha perso lo 0,2% a 96,910, dopo aver toccato un massimo di 97,280 durante la notte.

    Il dollaro corregge mentre i mercati valutano la flessibilità sui dazi

    La valuta statunitense era salita dopo che Trump aveva annunciato l’invio di lettere ufficiali a 14 paesi, tra cui Giappone e Corea del Sud, per introdurre dazi del 25% su molte importazioni a partire dal 1° agosto.

    Un ordine esecutivo firmato lunedì ha anche prorogato la scadenza originaria del 9 luglio, lasciando intendere che la nuova data sia “ferma, ma non definitiva”, offrendo spazio per negoziati.

    Secondo gli analisti di ING, i mercati stanno iniziando a interpretare queste mosse come parte di una strategia negoziale e non come cambiamenti definitivi di politica commerciale. L’indice DXY dovrebbe muoversi tra 96,50 e 98,00, in attesa dei dati CPI USA di giugno.

    L’euro sale grazie all’ottimismo sui negoziati, nonostante l’export tedesco deluda

    L’euro (EUR/USD) è salito dello 0,5% a 1,1761, sostenuto dalle speranze che l’Unione Europea possa raggiungere un buon accordo commerciale con gli Stati Uniti. L’UE non è stata inclusa nella nuova lista di dazi e, secondo la Commissione, il dialogo tra Trump e Ursula von der Leyen è stato “costruttivo”.

    ING ha sottolineato che la forza del mercato UE (450 milioni di consumatori) potrebbe facilitare il mantenimento del dazio del 10% e portare a esenzioni settoriali, come per aerospazio e bevande.

    Tuttavia, le esportazioni tedesche sono scese dell’1,4% a maggio, con un crollo del 7,7% verso gli Stati Uniti, dopo mesi di ordini anticipati legati al timore di dazi.

    Sterlina stabile, mercato scommette su BoE ancora aggressiva

    La sterlina britannica (GBP/USD) ha guadagnato lo 0,3% a 1,3642, vicino ai massimi recenti di 1,3787, il livello più alto da ottobre 2021.

    Il Regno Unito ha già firmato un accordo commerciale e l’inflazione ancora elevata suggerisce che la Bank of England manterrà una politica più restrittiva rispetto ad altre banche centrali.

    Dollaro australiano in rally dopo la sorpresa della RBA

    In Asia, l’Aussie (AUD/USD) è balzato dello 0,7% a 0,6543 dopo che la Reserve Bank of Australia ha lasciato invariati i tassi, sorprendendo i mercati che si aspettavano un taglio.

    La RBA ha spiegato di voler attendere ulteriori segnali sulla discesa dell’inflazione e ha citato i rischi globali, in particolare legati ai nuovi dazi USA.

    Nonostante il calo dell’inflazione rispetto ai picchi del 2022, l’ultimo dato CPI più forte delle attese ha portato la banca a una maggiore prudenza.

    Nel frattempo, USD/JPY è salito dello 0,1% a 146,10, con lo yen in leggero recupero dopo il forte calo notturno. Il dollaro/yuan (USD/CNY) ha perso lo 0,1% a 7,1715, riflettendo l’incertezza sui commerci globali.

  • Prezzi del petrolio in calo tra i timori per i dazi di Trump e l’aumento della produzione OPEC+

    Prezzi del petrolio in calo tra i timori per i dazi di Trump e l’aumento della produzione OPEC+

    Prezzi del petrolio in calo tra i timori per i dazi di Trump e l’aumento della produzione OPEC+I prezzi del petrolio sono scesi nelle contrattazioni asiatiche di martedì, mentre i mercati valutano l’impatto delle nuove tariffe annunciate dagli Stati Uniti e l’aumento della produzione deciso dall’alleanza OPEC+.

    Alle 01:40 GMT (21:40 ET di lunedì), i future sul Brent con consegna a settembre sono calati dello 0,7% a 69,11 dollari al barile, mentre il WTI ha perso anch’esso lo 0,7%, scendendo a 67,46 dollari. Il calo segue un rialzo superiore all’1% registrato lunedì, sostenuto da aspettative di mercato ancora ristretto nonostante l’incremento dell’offerta.

    Trump intensifica la guerra commerciale con nuovi dazi su 14 paesi

    Il presidente americano Donald Trump ha inasprito lunedì la sua politica commerciale notificando a 14 paesi l’introduzione di nuovi dazi, che entreranno in vigore il 1° agosto. Tra i destinatari figurano Giappone e Corea del Sud, a cui è stato comunicato l’imposizione di un dazio del 25% su tutte le esportazioni, mentre altri paesi – tra cui Serbia, Tunisia e Thailandia – potrebbero affrontare tariffe fino al 40%.

    Un ordine esecutivo firmato nel fine settimana ha posticipato la scadenza originaria del 9 luglio, lasciando una finestra per trattative. Tuttavia, Trump ha definito la nuova data “ferma, ma non del tutto”, suggerendo una certa flessibilità per i partner disposti al dialogo. Le tariffe rischiano di compromettere i flussi commerciali globali, soprattutto per importatori energetici come India, Corea del Sud e Giappone.

    L’OPEC+ aumenta la produzione e continua a ridurre i tagli

    Nel frattempo, l’alleanza OPEC+ ha annunciato un aumento della produzione di 548.000 barili al giorno per agosto, superiore agli incrementi mensili di 411.000 barili registrati nei tre mesi precedenti. Un ulteriore aumento simile è in valutazione per settembre, con decisione attesa alla riunione del 3 agosto.

    L’iniziativa prosegue il graduale ritiro dei tagli volontari pari a 2,2 milioni di barili al giorno, messi in atto da produttori chiave come Arabia Saudita e Russia per sostenere i prezzi nei mesi precedenti.

    Nonostante il ribasso iniziale di lunedì, i prezzi si sono ripresi dopo che l’Arabia Saudita ha aumentato il prezzo ufficiale di vendita del greggio Arab Light destinato al mercato asiatico per agosto, segnale interpretato come fiducia nella domanda da parte del maggiore esportatore mondiale.

  • Borsa di Milano piatta tra incertezze sulla guerra dei dazi; brillano Campari e i titoli petroliferi

    Borsa di Milano piatta tra incertezze sulla guerra dei dazi; brillano Campari e i titoli petroliferi

    La Borsa di Milano ha aperto in leggero rialzo per poi tornare sulla parità, mentre gli investitori restano cauti a causa delle incertezze legate alla nuova fase della guerra commerciale avviata dagli Stati Uniti. Il clima di mercato è stato appesantito dalla notizia che la Casa Bianca ha inviato lettere formali per imporre dazi del 25% sulle importazioni da Giappone e Corea del Sud a partire dal 1° agosto. La notizia ha pesato su Wall Street, dove gli indici principali hanno chiuso in calo.

    Nonostante le tensioni, i negoziati tra Stati Uniti e Giappone sono in corso, mentre l’Unione Europea – finora esclusa dalle nuove misure – punta a raggiungere un’intesa con Washington entro domani. Il sentiment rimane fragile, con gli operatori attenti a eventuali ricadute sulle relazioni commerciali globali.

    Alle 9:30, il FTSE MIB segna un lieve rialzo dello 0,02% dopo un avvio positivo di circa lo 0,2%.

    I titoli si muovono in ordine sparso. Campari (BIT:CPR) si distingue con un rialzo del 2,4%, mentre Diasorin (BIT:DIA) e Brunello Cucinelli (BIT:BC) cedono circa l’1%. Bene i titoli petroliferi, con Saipem (BIT:SPM) in crescita dell’1,2% e Eni (BIT:ENI) in progresso dello 0,6%. Deboli le utility, mentre i bancari restano poco mossi. Segnali positivi tra gli industriali, in particolare Pirelli (BIT:PIRC), Interpump (BIT:IP) e Leonardo (BIT:LDO).