Porsche (BIT:1PORS) ha rivisto al ribasso le sue previsioni annuali di vendite e redditività martedì, citando l’impatto atteso dai dazi all’importazione degli Stati Uniti e un cambiamento nella strategia di produzione delle batterie.
Le azioni del costruttore automobilistico sono crollate di oltre il 5% alla Borsa di Francoforte alle 08:25 GMT.
Porsche è particolarmente esposta ai nuovi dazi imposti dal presidente Donald Trump, poiché non possiede stabilimenti produttivi negli Stati Uniti. Le tariffe si aggiungono alle pressioni già esistenti in Cina, dove la domanda è debole, la concorrenza locale è in aumento e si registra un rallentamento più ampio nell’adozione dei veicoli elettrici.
L’azienda ha dichiarato di aspettarsi un impatto dei dazi statunitensi sulle sue attività nei mesi di aprile e maggio, pur sottolineando che fornire una stima per l’intero anno resta difficile a causa dell’attuale incertezza.
Porsche prevede ora un fatturato annuale compreso tra 37 e 38 miliardi di euro (42,26–43,41 miliardi di dollari), in calo rispetto alla precedente stima di 39–40 miliardi di euro.
Ha inoltre abbassato la previsione di margine operativo (return on sales) a un intervallo tra il 6,5% e l’8,5%, rispetto al target precedente del 10%–12%. Si tratta del secondo profit warning per Porsche da febbraio.
Porsche ha specificato che le nuove previsioni includono l’impatto stimato dei dazi per aprile e maggio, ma non tengono conto di eventuali ulteriori effetti.
Finora, il produttore tedesco non ha aumentato i prezzi delle auto vendute negli Stati Uniti dopo l’introduzione dei dazi, ma “questo potrebbe cambiare in futuro”, secondo gli analisti di Morgan Stanley.
“Senza margini più elevati o una crescita superiore rispetto ai concorrenti premium, riteniamo che i multipli di valutazione di Porsche siano ancora troppo alti, mantenendo il nostro rating Underweight,” hanno osservato gli analisti.
Separatamente, Porsche ha annunciato che non porterà più avanti i piani di espansione della produzione di batterie tramite la sua unità Cellforce Group, a causa della crescita più lenta del previsto del mercato dei veicoli elettrici. Questa decisione comporterà oneri straordinari compresi tra 800 milioni e 1,3 miliardi di euro nel corso dell’anno.
La società ha anche dichiarato di aver rivisto la gestione della supply chain a livello globale, con un focus particolare sulla Cina, dove continua a fronteggiare una domanda debole e una concorrenza crescente da parte dei marchi locali.
Per il primo trimestre, Porsche ha registrato un calo del 41% dell’utile operativo, attestatosi a 760 milioni di euro. Il margine operativo è sceso all’8,6% rispetto al 14,2% dell’anno precedente, mentre i ricavi sono diminuiti dell’1,7% a 8,86 miliardi di euro.
Gli analisti avevano previsto un utile operativo di 780,9 milioni di euro su ricavi per 8,84 miliardi di euro, secondo i dati di consensus di Visible Alpha.
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