Le azioni italiane hanno avviato la seduta con movimenti contenuti a Piazza Affari, frenate dai segnali deboli arrivati dai mercati asiatici nelle prime ore e dalla chiusura negativa di Wall Street nella seduta precedente. I volumi restano ridotti, con gli investitori che rallentano l’operatività in vista delle festività di Natale e Capodanno, quando mancano ormai poche sedute alla fine dell’anno.
L’attenzione dei mercati è rivolta oggi alle decisioni delle banche centrali. La Banca Centrale Europea dovrebbe lasciare i tassi invariati al 2% e mantenere un tono prudente su eventuali tagli, al termine di una riunione che potrebbe anche includere un leggero miglioramento delle stime di crescita. Attese decisioni di stabilità anche dalla Riksbank svedese e dalla banca centrale norvegese, con i tassi rispettivamente all’1,75% e al 4%. Diversa la situazione nel Regno Unito, dove i mercati considerano ormai probabile un taglio dei tassi da parte della Bank of England di 25 punti base, al 3,75%.
Sul fronte macroeconomico, nel pomeriggio sono attesi i dati settimanali sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, in uscita alle 14:30.
Intorno alle 9:30, il FTSE MIB segnava un progresso dello 0,25%. Il comparto bancario si confermava tonico, seppur con rialzi contenuti, con l’indice di settore in aumento dello 0,40%. UniCredit (BIT:UCG) e Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) si muovevano in linea con il mercato, mentre Banca Popolare di Sondrio (BIT:BPSO) proseguiva il rally con un rialzo dell’1,1%. In crescita anche Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS), in progresso di circa l’1%.
Buona la performance di Prysmian (BIT:PRY), in aumento del 2,2%. Campari (BIT:CPR) guadagnava circa l’1% dopo l’accordo per la cessione di Averna e Zedda Piras a Illva Saronno Holding per 100 milioni di euro, nell’ambito della strategia di razionalizzazione del portafoglio e riduzione dell’indebitamento. Secondo Banca Akros, si tratta di “notizia strategicamente positiva perché conferma la capacità e la volontà del management di implementare la strategia del gruppo”.
In forte evidenza OVS (BIT:OVS), che metteva a segno un balzo del 7,2% dopo aver comunicato una crescita di ricavi ed EBITDA nei primi nove mesi dell’anno e aver confermato un andamento positivo verso la fine dell’esercizio. I dati sono risultati in linea con le attese, sostenuti da un miglioramento delle vendite organiche nel terzo trimestre.
Sul versante opposto, Geox (BIT:GEO) cedeva l’1,3%, penalizzata dalle indicazioni emerse dal budget 2026, che confermano margini operativi in linea con il Piano Industriale 2025–2029 ma stimano ricavi “significativamente inferiori” rispetto a quanto precedentemente previsto.

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