Le azioni europee crollano dopo l’annuncio dei dazi di Trump; in arrivo i PMI dell’eurozona

Gli indici azionari europei sono crollati giovedì dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato dazi commerciali globali su tutte le merci importate, intensificando una guerra commerciale globale che minaccia di frenare l’attività economica.

Alle 02:02 ET (07:02 GMT), l’indice DAX in Germania è sceso del 2,3%, il CAC 40 in Francia ha perso il 2,2% e il FTSE 100 nel Regno Unito è scivolato dell’1,5%.

Trump annuncia nuovi dazi commerciali

Mercoledì, Trump ha annunciato un dazio del 10% su tutte le importazioni negli Stati Uniti e ha imposto tariffe a determinati paesi equivalenti a circa la metà dei dazi che questi applicano sui beni statunitensi.

La Cina è stata di gran lunga la più colpita, con dazi statunitensi totali sul paese che ora ammontano al 54%. L’Unione Europea sarà soggetta a dazi del 20%, mentre Taiwan, Svizzera, Thailandia e Bangladesh dovranno affrontare dazi compresi tra il 30% e il 50%.

Le tariffe entreranno in vigore la prossima settimana.

Trump ha inoltre confermato che i dazi del 25% precedentemente pianificati sulle automobili e sui pezzi di ricambio importati saranno applicati.

“L’implementazione completa delle politiche commerciali di Trump rappresenta uno shock macroeconomico sostanziale non ancora incorporato nelle nostre previsioni”, hanno dichiarato in una nota gli analisti di JPMorgan.

“Questo shock sarà probabilmente amplificato dal suo impatto sul sentiment e dalla ritorsione dei paesi che subiranno significativi aumenti delle tariffe”, hanno avvertito gli analisti di JPMorgan, sottolineando che un grande shock tariffario potrebbe minacciare una recessione negli Stati Uniti e a livello globale.

Probabile reciprocità

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che l’UE ha un “piano solido” per rispondere ai dazi imposti da Trump, ma preferirebbe negoziare.

“L’Europa non ha iniziato questa disputa. Non vogliamo necessariamente rispondere con ritorsioni, ma se sarà necessario abbiamo un piano forte e lo utilizzeremo”, ha dichiarato.

“Stiamo già finalizzando il primo pacchetto di contromisure in risposta ai dazi sull’acciaio”, ha aggiunto. “E stiamo preparando ulteriori contromisure per proteggere i nostri interessi e le nostre imprese se i negoziati dovessero fallire”.

In Asia, Cina, Giappone e Corea del Sud avrebbero concordato di rispondere congiuntamente ai dazi imposti dagli Stati Uniti.

In arrivo i dati PMI dell’eurozona

Tra i dati economici in uscita in Europa durante la sessione figurano i dati relativi agli indici dei direttori degli acquisti (PMI) dei servizi e composito dell’eurozona per il mese di marzo.

Nel settore aziendale, il più grande rivenditore di moda polacco, LPP, ha registrato un forte calo dell’utile netto nel quarto trimestre, nonostante le solide vendite online, a causa dell’aumento dei costi operativi.

Il petrolio crolla per timori legati ai dazi

I prezzi del petrolio sono crollati giovedì dopo l’annuncio dei dazi statunitensi, alimentando i timori che la crescita economica globale possa subire un rallentamento, con ripercussioni sulla domanda di carburante.

Alle 02:02 ET, i future sul Brent sono scesi del 3% a 72,69 dollari al barile, dopo essere calati fino al 3,2% in precedenza, registrando il peggior calo percentuale giornaliero dal 5 marzo.

I future sul greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) sono scesi del 3,2% a 69,38 dollari al barile, dopo essere scesi fino al 3,4% in precedenza.

A peggiorare il sentiment ribassista, i dati dell’Energy Information Administration pubblicati mercoledì hanno mostrato che le scorte di petrolio greggio negli Stati Uniti sono aumentate sorprendentemente di 6,2 milioni di barili la scorsa settimana.

I mercati attendono inoltre un incontro dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) e dei suoi alleati nel corso della sessione, in cui si prevede che il cartello delinei i piani per aumentare la produzione.

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