Le preoccupazioni sui dazi spingono le vendite negli USA, l’Europa ancora a rischio

I mercati azionari statunitensi sono finiti sotto pressione mentre gli hedge fund e i commodity trading advisors (CTAs) hanno ridotto aggressivamente l’esposizione in vista dei prossimi annunci sui dazi. Nel frattempo, i mercati europei, nonostante i recenti afflussi di capitale, potrebbero non essere immuni da un più ampio sentiment di avversione al rischio.

“A marzo si è registrata una diffusa riduzione delle posizioni azionarie da parte delle principali categorie di investitori”, hanno dichiarato gli analisti di Barclays, evidenziando che i fondi sistematici e con leva finanziaria hanno drasticamente ridotto la loro esposizione azionaria negli Stati Uniti.

In particolare, i CTAs sono ora nettamente posizionati al ribasso, mentre i fondi a parità di rischio (risk parity funds) detengono la loro minore allocazione in azioni da oltre un anno, avendo spostato i capitali sui titoli di Stato (Treasuries).

Tuttavia, nonostante questa riduzione tattica del rischio, Barclays sottolinea che il posizionamento complessivo è ancora lontano dai livelli tipici di una recessione.

Le famiglie detengono un livello record del 65% dei loro asset finanziari in azioni, e le allocazioni dei fondi comuni restano ben al di sopra dei minimi toccati durante le passate recessioni.

“Sebbene la vendita da parte degli investitori speculativi sia in gran parte terminata negli Stati Uniti, il denaro reale (fondi comuni e investitori retail) rimane quasi completamente investito”, hanno affermato gli strateghi di Barclays guidati da Emmanuel Cau.

“Nonostante tutto il rumore attorno a Trump, la resilienza dei flussi azionari è finora supportata da utili solidi. Ma se i fondamentali degli utili peggiorassero, i flussi probabilmente seguirebbero la stessa direzione”, hanno aggiunto.

Il rischio azionario si sposta in Europa

Il rischio azionario sembra essersi spostato in Europa, dove l’esposizione netta degli hedge fund ha raggiunto il 70° percentile.

Le azioni europee hanno registrato afflussi per 24 miliardi di dollari dall’inizio dell’anno, il livello più alto dal 2017.

Tuttavia, gli strateghi avvertono che “le posizioni lunghe tattiche in Europa sembrano vulnerabili se il timore di un rallentamento della crescita peggiora”. Gran parte dei recenti afflussi, in particolare in Germania, provengono da investitori domestici, mentre il rimpatrio di capitali da parte degli investitori statunitensi è stato limitato, lasciando spazio a ulteriori aggiustamenti.

Allocazioni settoriali e coperture tattiche

Per quanto riguarda le allocazioni settoriali, i dati mostrano un’inclinazione verso un posizionamento meno esposto ai dazi (“tariffs-light”), ma i portafogli rimangono vulnerabili ai rischi legati alla crescita.

Il settore tecnologico ha sottoperformato, ma i fondi long-only e gli hedge fund continuano a detenere posizioni significative.

Le banche e la difesa sono considerate posizioni lunghe di consenso nei portafogli, ma il posizionamento nel settore bancario rimane elevato e il comparto “sembra vulnerabile a un’impennata delle preoccupazioni sulla recessione”.

Barclays ritiene che il settore assicurativo e i comparti difensivi, come telecomunicazioni e immobiliare, rappresentino coperture tattiche più attraenti.

“L’energia è anche sottopesata nei portafogli e potrebbe funzionare come copertura contro i rischi estremi”, ha aggiunto la banca.

Comments

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *