Il dollaro statunitense si è rafforzato mercoledì, sostenuto dal rinnovato ottimismo su un possibile accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina e da una posizione prudente degli investitori in vista della decisione sui tassi d’interesse della Federal Reserve prevista per la giornata.
Alle 05:20 ET, il Dollar Index, che misura il valore del biglietto verde rispetto a sei principali valute, è salito dello 0,3% a 98,787, recuperando dopo due sessioni consecutive di perdite.
L’ottimismo commerciale sostiene il sentiment
Il viaggio asiatico del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha spostato l’attenzione sulla Corea del Sud, dove giovedì dovrebbe incontrare il presidente cinese Xi Jinping.
I mercati sono stati incoraggiati dopo che Trump ha dichiarato di credere che le due parti raggiungeranno un “accordo fantastico”, rafforzando l’ottimismo che un’intesa possa attenuare anni di tensioni commerciali tra Washington e Pechino.
Secondo Trump, il potenziale accordo potrebbe includere una riduzione dei dazi sulle importazioni cinesi in cambio dell’impegno di Pechino a smettere di esportare precursori chimici del fentanyl. Ha anche menzionato l’intenzione di discutere con Xi dei chip AI Blackwell di Nvidia (NASDAQ: NVDA), un tema di tensione continua a causa delle restrizioni statunitensi sull’export di semiconduttori avanzati.
Tuttavia, gli operatori sono rimasti cauti in vista dell’atteso taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Fed. Gli investitori cercano indizi dal presidente Jerome Powell su un’eventuale prosecuzione dei tagli entro la fine dell’anno, alla luce dei segnali di rallentamento del mercato del lavoro.
“Gli ingredienti per un altro rally del dollaro ‘compra la voce, vendi la notizia’ ci sono tutti”, hanno affermato gli analisti di ING. “Quindi, anche se i rischi sono leggermente orientati al rialzo per l’USD oggi, qualsiasi rally dovrebbe essere più contenuto e di breve durata rispetto a settembre. L’annuncio probabile della fine del QT potrebbe inoltre limitare i rialzi del dollaro.”
Euro e sterlina in calo mentre i mercati si concentrano sulle banche centrali
L’euro è sceso, con EUR/USD in calo dello 0,2% a 1,1623, in attesa della riunione della Banca Centrale Europea di giovedì, dalla quale non si prevedono variazioni dei tassi.
“Le implicazioni per l’EUR/USD probabilmente saranno limitate, e l’odierno FOMC dovrebbe essere l’unico fattore – se non altro – a influenzare la direzione del cambio”, ha osservato ING. “Vediamo alcuni modesti rischi al rialzo per il dollaro, ma probabilmente non abbastanza da portare l’EUR/USD stabilmente sotto 1,160; l’outlook di breve termine rimane neutrale.”
La sterlina britannica si è indebolita, con GBP/USD in calo dello 0,5% a 1,3202, mentre USD/CAD è rimasto invariato a 1,3947 in attesa della decisione della Banca del Canada.
“I mercati stanno già scontando un taglio, ma sarà difficile per la BoC chiudere la porta a ulteriori allentamenti dati i peggioramenti del quadro commerciale”, ha aggiunto ING.
Yen stabile in attesa della riunione della BOJ
In Asia, lo yen è rimasto vicino ai minimi di otto mesi, con USD/JPY in leggero aumento dello 0,1% a 152,24, mentre gli operatori scommettono che la Banca del Giappone manterrà la sua politica monetaria ultra-accomodante nella riunione di giovedì.
Si prevede che la BOJ manterrà invariati i tassi tra le speculazioni secondo cui la nuova primo ministro Sanae Takaichi introdurrà misure fiscali espansive e si opporrà a un irrigidimento della politica. La sua elezione all’inizio del mese ha esercitato pressioni aggiuntive sullo yen, con gli investitori che si aspettano una maggiore spesa pubblica.
Lo yuan cinese (USD/CNY) è rimasto pressoché stabile a 7,0995, in vista del vertice Trump-Xi di giovedì, durante il quale i due leader discuteranno di modi per ridurre le tensioni commerciali. Trump ha dichiarato di essere disposto a ridurre i dazi legati alle esportazioni di fentanyl e di voler sollevare temi come i materiali rari e i chip AI, in particolare quelli prodotti da Nvidia.
Nel frattempo, il dollaro australiano è salito dello 0,4% a 0,6611, toccando il massimo di tre settimane dopo dati sull’inflazione migliori delle attese, che hanno ridotto le aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Reserve Bank of Australia.
Complessivamente, il rialzo del dollaro riflette un mix di ottimismo commerciale e cautela legata alla Fed, con i mercati in attesa di quella che potrebbe essere una delle riunioni più seguite dell’anno.

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