La Borsa di Milano apre in forte calo per timori sui dazi USA, banche in ribasso, utilities in rialzo

La settimana è iniziata male a Piazza Affari, con pesanti vendite su tutti i settori a seguito delle ultime dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti.

Donald Trump ha affermato che i dazi reciproci – previsti per mercoledì – colpiranno tutti i Paesi e non solo un piccolo gruppo di 10-15, come aveva anticipato nei giorni scorsi uno dei suoi consiglieri economici.

La Borsa di Tokyo ha subito un crollo, con il Nikkei che ha chiuso in ribasso del 4%, vicino ai minimi degli ultimi otto mesi, mentre anche il resto dell’Asia è in rosso. I future sul Nasdaq scendono dell’1,3%.

Un trader sottolinea che sarà una settimana piuttosto nervosa per i mercati, poiché le dichiarazioni di Trump fanno temere un’eventuale guerra commerciale con l’Unione Europea.

Intorno alle 10 del mattino, l’indice Ftse Mib perde l’1% nell’ultima seduta del primo trimestre, che si avvia comunque a chiudere con un saldo positivo di oltre l’11%.

I titoli più colpiti sono le banche, penalizzate dalle aspettative di un taglio dei tassi da parte della BCE e, di conseguenza, dalla riduzione dei rendimenti dei titoli di Stato. L’indice bancario italiano scende del 3%. Bper (BIT:BPE) e Banco Bpm (BIT:BAMI) cedono oltre il 4%. Tra i grandi nomi in forte calo ci sono anche Unicredit (BIT:UCG), che perde il 3,3%, e Intesa (BIT:ISP), in ribasso dell’1,5%.

Tim (BIT:TIT) limita le perdite (-0,3%), mentre Poste (BIT:PST) arretra dell’1% dopo aver annunciato l’acquisizione di un ulteriore 15% di Tim da Vivendi (EU:VIV) per 684 milioni di euro, diventando così il principale azionista del gruppo di telecomunicazioni con il 24,8%. L’acquisto avverrà con uno sconto del 5% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni di venerdì, pari a 0,2975 euro per azione. “Non ci aspettiamo forti rialzi del titolo Tim, dato che l’operazione era già stata anticipata dalla stampa nei giorni scorsi e in parte scontata dal mercato”, sottolinea Intermonte nel daily.

Le utilities si comportano bene oggi grazie alla loro natura difensiva e all’impatto del calo dei rendimenti dei titoli di Stato: Snam (BIT:SRG) sale dell’1%, seguita da Terna (BIT:TRN) e Acea (BIT:ACE) a +0,8%.

Fincantieri (BIT:FCT) balza del 2,6% dopo aver firmato un Memorandum of Agreement con Tui per la costruzione di due nuove navi da crociera per il marchio Marella Cruises, con un valore totale stimato di 2,5 miliardi di euro, secondo una fonte.

Infine, Digital Value crolla del 10%, penalizzata dall’annuncio della risoluzione dell’800° accordo quadro con il Ministero della Difesa.

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