I mercati azionari europei sono scesi venerdì, con l’incerto futuro del settore automobilistico, fondamentale per la regione, che continua a pesare sul sentiment.
Alle 04:02 ET, 08:02 GMT, l’indice DAX in Germania è sceso dello 0,5%, il CAC 40 in Francia ha perso lo 0,6% e il FTSE 100 nel Regno Unito ha ceduto lo 0,3%.
I dazi sulle auto pesano sul sentiment
La decisione dell’amministrazione Trump di imporre un dazio del 25% sulle importazioni di auto negli Stati Uniti ha colpito il sentiment globale, compresa l’Europa, dove il settore automobilistico riveste un’importanza cruciale.
L’indice europeo dei titoli automobilistici e dei componenti ha toccato il livello più basso da inizio dicembre ed è avviato verso la sesta settimana consecutiva in rosso. Secondo i dati ufficiali del commercio statunitense, le case automobilistiche europee hanno esportato circa 800.000 veicoli negli Stati Uniti lo scorso anno.
Giovedì, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha criticato la decisione di Donald Trump di imporre dazi sul settore automobilistico.
“La decisione del presidente degli Stati Uniti Trump è sbagliata”, ha dichiarato Scholz in un comunicato. “Gli Stati Uniti hanno scelto una strada che porterà solo a perdenti, poiché dazi e isolamento danneggiano la prosperità di tutti”.
Il sentiment in Germania resta debole
I dati pubblicati venerdì mattina hanno mostrato che il sentiment dei consumatori tedeschi è rimasto sostanzialmente invariato in vista di aprile, con l’indice GfK che è salito leggermente a -24,5 punti rispetto ai -24,6 punti del mese precedente.
Nel Regno Unito, le vendite al dettaglio sono inaspettatamente aumentate dell’1% a febbraio, migliorando rispetto al calo dello 0,4% previsto, grazie a una maggiore spesa per abbigliamento e beni per la casa.
Nel frattempo, l’Ufficio per le Statistiche Nazionali ha confermato che l’economia britannica è cresciuta dello 0,1% nel quarto trimestre.
InPost registra risultati solidi
Nel settore aziendale, la società polacca di logistica InPost (EU:INPST) ha riportato una forte crescita dei ricavi nel suo ultimo bilancio, trainata dall’aumento dei volumi di pacchi e dagli investimenti nella sua rete di consegna automatizzata. Tuttavia, i costi infrastrutturali hanno pesato sulla redditività.
I prezzi del petrolio si avviano a guadagni settimanali
I prezzi del petrolio sono leggermente scesi venerdì, ma rimangono comunque in rotta per il terzo rialzo settimanale consecutivo, grazie a prospettive di offerta globale più restrittive.
Alle 04:02 ET, i futures sul Brent sono scesi dello 0,5% a 73,00 dollari al barile, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate è calato dello 0,5% a 66,60 dollari al barile.
Entrambi i benchmark hanno toccato il massimo di tre settimane martedì e hanno registrato un rialzo superiore al 2% nell’arco della settimana, spinti dalle minacce degli Stati Uniti di imporre dazi ai paesi che acquistano petrolio e gas dal Venezuela, oltre al calo delle scorte di greggio statunitensi.
I contratti sul greggio sono aumentati di oltre il 7% dai minimi plurimensili toccati a inizio marzo.
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