I potenziali dazi USA minacciano la ripresa occupazionale nell’UE – DB

L’imminente portata e scala dei potenziali dazi statunitensi, che saranno chiariti entro il 2 aprile, rappresentano un rischio significativo per la ripresa del mercato del lavoro nell’Unione Europea (UE), secondo Deutsche Bank.

Gli analisti della banca suggeriscono che dazi reciproci su larga scala su tutte le esportazioni verso gli Stati Uniti potrebbero avere un impatto negativo sul PIL dell’UE e del Regno Unito, rispettivamente di circa lo 0,9% e lo 0,6%.

Inoltre, il settore dell’occupazione nell’UE potrebbe subire una riduzione sostanziale, con una diminuzione stimata di circa 1,7 milioni di posti di lavoro. I paesi che sarebbero maggiormente colpiti da questo cambiamento includono Germania, Italia, Regno Unito, Francia e Polonia.

Queste nazioni rappresenterebbero quasi due terzi della riduzione complessiva dell’occupazione, con la Germania che potrebbe perdere fino a 400.000 posti di lavoro, l’Italia 240.000, il Regno Unito 150.000, la Francia 140.000 e la Polonia 100.000.

I settori che probabilmente subiranno maggiormente l’impatto di questi potenziali dazi includono la manifattura operaia, la logistica e la distribuzione. Di conseguenza, questa situazione potrebbe ostacolare la risoluzione della carenza di competenze in settori come l’IT e l’ingegneria.

Man mano che si avvicina la data del 2 aprile, i dettagli esatti dei dazi statunitensi rimangono incerti, ma il loro potenziale impatto sul mercato del lavoro dell’UE rappresenta una preoccupazione significativa.

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